Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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La salute fra scienza, religioni e ideologie — Malattia e guarigione 1:

   Ecco le parti principali:
■ La questione della medicina e delle sue alternative
■ Guarigione e problematica
■ La medicina e la Bibbia

 

Dizionario delle medicine alternative — Malattia e guarigione 2:

   Ecco il procedimento usato per i singoli temi:
■ Presentazione del metodo o della problematica
■ Analisi critica scientifica, medica, razionale
■ Punto di vista biblico e valutazione della questione nel cristianesimo
■ Possibili alternative.

 

Inoltre ci sono anche queste parti:
■ Fatti, casi ed eventi nella paramedicina
■ Registro delle voci
■ Registro ragionato delle voci

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

Malattia e guarigione 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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FARE MISSIONE CON UN «MORTO» VIVENTE?

PARLIAMONE 2

 

 a cura di Nicola Martella

 

Qui prosegue il confronto basato sull’articolo «I miracoli di Reinhard Bonnke 5» di Alexander Seibel. Nel primo tema di discussione [► Fare missione con un «morto» vivente? Parliamone 1] i contributi sono stati particolarmente «violenti» nei confronti dell’autore e di me. Di argomentazioni razionali e bibliche però se ne sono viste poche. Visto che sono arrivati altri contributi, diamo qui l’occasione di continuare il confronto. Ricordo che quanto detto, rispecchia le opinioni dei singoli autori.

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster (E-mail)

Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito può dare uno pseudonimo, se richiesto.

I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Gaio Rannuni

2. Roberta Sbodio

3. Gaetano Nunnari

4. Francesco Cicala

5. Francesco Cicala

6. Vincenzo Russillo

7.

8.

9.

10.

11.

12.

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Gaio Rannuni}

 

Contributo: Caro Nicola, dopo che mi sono letto gli interventi di tutti i tuoi «ammiratori» cosa posso dirti? Eh già caro mio... ricordati che in ogni modo sono tuoi (e non di sicuro miei!) «fratelli» in Cristo..., infatti si vede dal loro modo di fare.

     ■ «In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chiunque non pratica la giustizia non è da Dio; come pure chi non ama suo fratello» (1 Giovanni 3,10).

     ■ E soprattutto dalle parole del Signore: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono» (Giovanni 10,27).

     ■ Inoltre ti ricordo: «Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; perché se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma ciò è avvenuto perché fosse manifesto che non tutti sono dei nostri» (1 Giovanni 2,19).

 

Chiamiamo le cose con il loro nome! Altro che «fratelli»!... {19 aprile 2008}

 

Risposta: Capisco che la lunga militanza nel movimento carismatico e le esperienze di prima mano fatte in tali ambienti portino ora, a chi è fuoriuscito da tale compagine, a vedere le cose con occhi diversi e con una certa radicalità.

     Faccio mie le parole di Paolo: «Ma pure il solido fondamento di Dio rimane fermo, portando questo sigillo: “Il Signore conosce quelli che sono suoi”; e: “Si ritragga dall’iniquità chiunque nomina il nome del Signore”» (2 Tm 2,19). L’apostolo disse tali parole dopo aver messo in guardia riguardo ai suoi avversari d’allora dalle «profane ciance», che fanno progredire nella empietà, e dalla «loro parola [che] andrà rodendo come fa la cancrena» (vv. 16ss), parlando anche di casi specifici di «uomini… sviati dalla verità» che «sovvertono la fede di alcuni». Lascio quindi al Signore l’ultima parola e il giudizio proprio in riferimento a tale verso 19.

     Del resto ho affrontato tali questioni in precedenza e la mia posizione non è mutata al riguardo. Rimando perciò alla risposta a queste due domande, la prima delle quali l’hai posta tu stesso:

Neopentecostali e neocarismatici sono «fratelli»? {Nicola Martella} (D)pan>

Pentecostali e carismaticisti: distingui necessari {Nicola Martella} (D)

 

Dio è stato longanime verso di me, io voglio esserlo verso il mio prossimo, badando soprattutto a questa raccomandazione che precede le altre parole su menzionate di Paolo: «Studiati di presentare te stesso approvato dinanzi a Dio: operaio che non abbia ad esser confuso, che tagli rettamente la parola della verità» (2 Tm 2,15). Del resto, poi, ciò che certifica un figlio di Dio non sono tanto i carismi che ha (o che pretende di avere), ma l’esercizio del «frutto dello Spirito» (Gal 5,22s).

    Un giorno i libri verranno aperti e ognuno riceverà il premio o il disonore secondo le sue opere. «Nessuno a suo talento vi defraudi del vostro premio per via d’umiltà e di culto degli inviati, affidandosi alle proprie visioni, gonfiato di vanità dalla mente della sua carne, e non attenendosi al Capo» (Col 2,18s). Il culto della personalità, corrisposto specialmente a persone «umili» nel modo di presentarsi, a unti e santoni, ha fatto da sempre molto danno nelle chiese e alla sana dottrina.

    Guai perciò a chi in quel giorno si troverà nella seguente situazione: «Molti mi diranno in quel giorno: “Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo cacciato demoni, e fatte in nome tuo molte opere potenti?. E allora dichiarerò loro: “Io non vi conobbi mai; dipartitevi da me, voi tutti operatori d’iniquità» (Mt 7,22s). {Nicola Martella}

 

 

2. {Roberta Sbodio}

 

Contributo: Caro Nicola, ho letto con interesse e, devo dire, con dolore e stupore i vari articoli su Bonkke e le varie mail dei lettori, desolanti i vari anatemi...

     Ho scritto personalmente a CfaN di R. Bonkke per chiedere loro se ricevono dei feed-back dalle persone che guariscono, dove non sia possibile appurare immediatamente la guarigione. Mi spiego: una persona storpia che si mette a camminare speditamente, non ha bisogno d’un referto medico, una persona colpita da un tumore avrà ovviamente necessità d’una dichiarazione di «recessione completa». Una prova scientifica potrà essere usata come testimonianza per non credenti e anche per credenti che non hanno forse un’apertura per quelle che possono essere le manifestazioni soprannaturali di Dio, anche se il più grande miracolo è e resterà sempre la nuova nascita per quello che Gesù ha compiuto sulla croce.

     Una domanda a chi dei lettori si è forse già documentato: ma è esistito o esiste un ministero di guarigione che chieda alle persone guarite di portare dei referti medici per poterli pubblicare e dare gloria al Signore per la realtà delle cose che Lui compie ? In modo che tutto sia talmente inequivocabile da non lasciare spazio a dubbi ? Poi penso che alcune persone, dal cuore duro, metterebbero in dubbio anche la veridicità d’un referto medico, ma sono certa che molti «perplessi» lo sarebbero di meno, se ci fosse un «coraggio della verità», proprio perche Dio non mente!!

     Qualcuno mi ha detto: come la salvezza non si può vedere, ma ci crediamo, cosi è anche per le guarigioni. A ciò vorrei però rispondere quanto segue La salvezza non si vede nell’immediato, ma vi posso assicurare che quando una persona è salvata, si vedono dei frutti... Lo Spirito Santo si manifesta con frutti nella vita, vite cambiate, matrimoni salvati, ecc. ecc.. Anche Gesù disse che «l’albero si vede dai frutti». E anche la fede senza le opere è morta. Quando la vita c’è, si vede in parole molto povere. E allora quando il miracolo c’è, si vede, deve essere provato, perché Dio è troppo leale e ama troppo la verità per restare sul vago. {21 aprile 2008}

 

Risposta: Chissà se e che cosa ti risponderà l'associazione di R. Bonnke. Su tale tema rimando alla seguente risposta, che Alexander Seibel ti ha già dato: ► Guarigioni: in Africa sì e in Occidente no? Anche in questo specifico caso vale il motto: «Fidarsi è bene, controllare è meglio».

     La via legittima, indicataci dalla sacra Scrittura, non è quella di pellegrinare da un «unto» all’altro e partecipare a spettacoli di guarigione, pieni di suggestione e mesmerismo, ma quella di chiamare i propri conduttori: «C’è qualcuno fra voi malfermo? Chiami gli anziani della chiesa, e preghino essi su lui, ungendolo d’olio nel nome del Signore; e la preghiera della fede salverà il malato, e il Signore lo ristabilirà; e s’egli ha commesso dei peccati, gli saranno rimessi» (Gcm 5,14).

     Al riguardo rimando, oltre alla discussione delle guarigioni carismatiche in Carismosofia» e alla trattazione pastorale di Giacomo 5 in «Entrare nella breccia», opera di cura d'anime, anche al seguente articolo: Nicola Martella, «Vie di guarigione nella cura pastorale: ravvedimento e unzione», La salute fra scienza, religioni e ideologie, Malattia e guarigione 1 (Punto°A°Croce, Roma 2003). Inoltre nel secondo volume di tale opera (Dizionario delle medicine alternative) metto in guardia in vari articoli dalle false guarigioni fatte in nome di una spiritualità esoterica spesso cristianamente addomesticata.

 

 

3. {Gaetano Nunnari}

 

Devo ammettere che è sconcertante anche per me vedere queste persone che si dicono cristiane, anteporre invece poi la superstizione alla parola di Dio. Se non è Dio che prepara i cuori, è inutile continuare a confrontarsi.

     Caro Nicola, la nota editoriale finale alla fine del primo tema di discussione rispecchia perfettamente la realtà delle cose. Posso comunque dire che ho visto personalmente e più d’una volta proclamare miracoli che in realtà non sono mai avvenuti.

     Io stesso ho vissuto tale esperienza. [► Cammino dall’arbitrio neocarismatico all’ubbidienza della Parola] Ma quando si vede una persona arrivare in sedia a rotelle a una «riunione di guarigione» e vedere che tale persona s’alza e comincia a camminare fra lo stupore della folla, con il guaritore che dal pulpito enfatizza tale evento, e poi sentir dire al «pastore», che accompagna a braccetto tale invalido: «Non senti proprio nessun miglioramento?». Tutto questo ha del fraudolento. L’ho vissuto di persona, e so cosa significa.

     Mi vengono in mente questi versi: «Poiché il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza, è piaciuto a Dio, nella sua sapienza, di salvare i credenti con la pazzia della predicazione. I Giudei infatti chiedono miracoli e i Greci cercano sapienza, ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per gli stranieri pazzia» (1 Cor 1,21ss).

     Costoro sono ancora presenti nella cristianità, e ahimè gli permettiamo di farsi chiamare evangelici. Essi invece non ci pensano due volte a chiamare «figlio del diavolo» chi vaglia con la Parola di Dio i loro sedicenti messaggi. Invito a riflettere i cristiani biblici su quanto ho detto.

     Bravo Nicola, hai tutto il mio sostegno, sei sempre nelle nostre preghiere. Dio vi benedica. {22 aprile 2008}

 

 

4. {Francesco Cicala}

 

Caro fratello Nicola, mi sa che dobbiamo disfare la Bibbia che il Signore ci ha dato, per poter inserire altre rivelazioni di fondamentale importanza per chi deve credere non per fede, ma per visione (la resurrezione d’un morto) e nuove rivelazioni che ci vengono dall’aldilà.

     Bisogna veramente aggiungere queste nuove rivelazioni d’un morto tornato in vita, che ci ha parlato di cosa ha visto e udito dall’aldilà con la pretesa di dargli fiducia.

     Sarebbe bello se ci facesse un identikit alla maniera poliziesca per conoscere il viso d’Abramo, questo grande fratello della fede, nei cui confronti mi sento un moscerino riguardo alla fede (quanta delicatezza si dovrebbe avere nei confronti d’Abramo da accomunarlo in una visione catastrofistica).

     ■ 1. Secondo questo credente morto e tornato in vita, bisogna che gli crediamo anche se non c’è nessuna autenticità che le nuove rivelazioni dell’aldilà siano ispirate dallo Spirito Santo. Con quale autorità pensano che gli crediamo? E con quale autorità, essendo un uomo, predicano che sia una nuova rivelazione? Non ha il Signore ripreso aspramente in Matteo 15,9 chi insegnava cose non ispirate dallo Spirito Santo? Lo stesso apostolo Paolo in 1 Timoteo 1,3 e 4,1 non è stato categorico nel mettere in guardia la chiesa da cose non ispirate dallo Spirito di Dio? La Bibbia c’insegna che nelle nostre relazioni fraterne l’amore ci porta ad avere fiducia nei fratelli fintantoché non propugnano cose diverse da ciò che è scritto né nuove rivelazioni, dottrine e insegnamenti non biblici.

     ■ 2. Il figlio della vedova di Nain, la figlia di Iairo e Lazzaro, resuscitati da Gesù, i santi che risuscitarono alla morte di Gesù ed entrarono in Gerusalemme, Tabita resuscitato da Pietro: come mai questi credenti non hanno detto nulla dell’aldilà? Eppure, essendo dapprima il periodo della presenza terrena del Messia e poi quello, in cui gli apostoli erano ancora in vita, sarebbero stati più credibili.

     ■ 3. Come mai gli autori del NT non hanno fatto indagini su queste resurrezioni per parteciparci delle esperienze dell’aldilà? Certamente per loro poteva essere molto interessante affinché i loro scritti potessero avere maggiore credibilità. Meraviglia che lo stesso Luca — così accurato nelle ricerche fatte da ogni dove, per scrivere della vita terrena di Gesù e della sua opera — non abbia fatto ricerche riguardo a quelle persone resuscitate, per conoscere l’esperienza dell’aldilà e riportarle sui suoi scritti (quegli scritti che oggi sono di fondamentale importanza per la conoscenza di cui abbiamo di bisogno).

     ■ 4. Dinanzi a quello che è stato scritto sulle guarigioni miracolose, mi chiedo come dovrei interpretare Matteo 4,23, dove la predicazione e l’insegnamento avvennero ancora prima della guarigione, affinché attraverso quel miracolato Gesù fosse conosciuto come il Messia-Re promesso nelle sacre Scritture (il vangelo del regno). Marco 2,5,10-11 conferma quanto sto dicendo: chi può perdonare i peccati se non Dio solo; la guarigione miracolosa viene sempre dopo, affinché si rendessero conto che egli era Dio fatto uomo che ancora oggi perdona e salva ancora. Che dire quando in modo esplicito la Parola ci rivela qual era l’importanza dei miracoli? Essi servivano solo ed esclusivamente per rendere credibile la predicazione del vangelo non come parola d’uomini ma come Parola di Dio (Atti 14,3). In questo brano è lo Spirito Santo che rivela qual era lo scopo dei miracoli, oltre naturalmente al grande beneficio di chi veniva guarito.

 

I miracoli e le guarigioni, oltre al beneficio che portava allora, è servito nelle mani degli apostoli per la credibilità della Parola stessa fino alla loro morte, poiché più tardi abbiamo la rivelazione più grande: tutti i loro scritti che si leggevano nelle chiese; e ora anche noi possiamo leggerli, visto che il Signore li ha fatti assemblare e li ha date nelle nostre mani, ed essi danno più gioia al cuore e hanno potenza per salvare (Romani 1,16-17). Di tutti coloro, che nel periodo apostolico avevano doni di guarigione e miracoli, non ne hanno fatto uso personale e propagandistico per la fede; non hanno mai messo in evidenza che per avere fede in Dio, erano necessari miracoli e guarigioni (Romani 10,14-17). Tutto questo c’insegna tantissimo sulla spettacolarità inefficace dei doni di guarigione e dei miracoli; la potenza di Dio è l’Evangelo, come ricordato in Romani 1,16-17.

     Oltre agli Atti degli apostoli, in tutte le restanti epistole non c’è più spazio per questi due doni; sembrano cessati e neanche a Corinto, dove vengono menzionati questi due doni, c’è ricordo di qualche guarigione miracolosa; e pensare che in quella chiesa c’erano molti malati e parecchi morivano.

     Lo Spirito Santo ha voluto rivelare come questi due doni sarebbero cessati proprio per tutto quello che abbiamo detto prima: altrimenti non si spiega il perché questo grande mezzo del miracolo, che è servito allora, non possa servire ancora oggi. Perché il Signore ci ha privati di questi doni? Perché la mia felicità è nell’aver creduto per non aver visto niente di spettacolare (Giovanni 20,29).

     Vedo come è facile cadere in interpretazioni sbagliate quando non si tiene conto di tutto il contesto biblico. La mia fede spero che si rafforzi sempre più come anche l’amore per Cristo e per tutti i santi che sono sulla faccia della terra. {14 agosto 2009}

 

 

5. {Francesco Cicala}

 

Nel rispetto della Parola di Dio e della chiesa, che il nostro Signore Gesù Cristo ha acquistato con il suo sangue, credo sia giusto che la rivelazione di Dio sia meditata e studiata per l’edificazione personale e di compartecipazione alla fratellanza per la mutua edificazione. «Ti ripeto l’esortazione che ti feci mentre andavo in Macedonia, di rimanere a Efeso per ordinare ad alcuni di non insegnare dottrine diverse e di non occuparsi di favole e di genealogie senza fine, le quali suscitano discussioni invece di promuovere l’opera di Dio, che è fondata sulla fede. Lo scopo di quest’incarico è l’amore che viene da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera. Alcuni hanno deviato da queste cose e si sono abbandonati a discorsi senza senso» (1 Timoteo 1,3-6).

     Prendendo a cuore quello che Gesù stesso ha rivelato nella sua Parola in Apocalisse 22,18-21, mi permetto d’invitare la fratellanza ad avere il giusto timore per essa e a rifiutare simili messaggi-notizie, affinché il cuore di chi ha bisogno di conoscenza del Signore, non venga confuso con rivelazioni che lasciano dubbi e tristezza e non la forza spirituale. Non dimentichiamoci che abbiamo un nemico astuto e in grado di gettare la fratellanza verso strade che non portano alla fede in Dio, ma alla instabilità personale e delle chiese stesse.

     Riporto una faccenda vissuta in prima persona. Per tre anni come collaboratore scolastico ho vissuto insieme con un ragazzo, quest’anno diplomato, con è affetto da un grave handicap. Inoltre da naziskin si è convertito a Cristo, frequentando una chiesa pentecostale insieme alla madre, già da tempo credente. Egli mi parlava d’un morto tornato in vita ed era raggiante per questo miracolo; cercai di dissuaderlo da questa notizia. Essendo egli giovane nella fede, era un po’ contristato. Domanda: Cosa penserà lui del Signore, quando proverà a chiedere per una sua possibile guarigione dalla distrofia muscolare; potrà mai crescere genuina la sua fede e servire il Signore nonostante l’handicap?

     Secondo quanto rivelato da Gesù, un morto tornato in vita è di nessun giovamento per l’Evangelo (Luca 16,31 «Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscita»). Se non persuade, fa dubitare della reale consistenza del miracolo stesso da parte di Dio. Potrebbe il Signore contraddire quello che ha rivelato ai discepoli? Ecco perché gli apostoli non hanno mai portato in giro un morto tornato in vita per evangelizzare o come trofeo di gloria personale.

     Le chiese forse si raffreddano o l’Evangelo trova ostacoli perché mancano dei morti che tornano in vita? Dio forse sta deliberatamente spegnendo le chiese e mandando gente all’inferno perché non ci sono morti tornati in vita? Dio sta venendo meno alla sua fedeltà?

     Non sarà mai un morto tornato in vita a dare forza all’Evangelo, ma solo «noi morti fatti viventi» (Romani 6,13 «ma presentate voi stessi a Dio, come morti fatti viventi, e le vostre membra come di giustizia a Dio») possiamo dare forza all’Evangelo, senza che ci possiamo sostituire alla cooperazione dello Spirito Santo e della Parola di Dio (Giovanni 16,5-15).

     Non è forse il mondo che s’oppone all’Evangelo (2 Timoteo 3,1-5) insieme ai falsi profeti (2 Pietro 2,1-2)? Chi predica la croce di Cristo con un morto tornato in vita non conosce la potenza della sua Parola (Ebrei 4,12: «Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l’anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore»). {26-08-2009}

 

 

6. {Vincenzo Russillo}

 

Premessa

     Le mie considerazioni si riferiscono alla lettura di un articolo in cui Giacinto Butindaro muove accuse a Nicola Martella. Non entro in merito ai toni usati, quanto ai contenuti correlati all’altro articolo di Seibel, legato a Bonnke. L’articolo sopra citato, si sofferma a parlare d’una presunta diffamazione o d’imprecisioni di testo. Ma forse ci si dimentica del tema principale: la presunta resurrezione del pastore Daniel. Questo avvenimento si dà per scontato e non s’entra nello specifico, trattando l’accaduto dal punto di vista biblico. Mi cimento brevemente a trattare, questi doni carismatici e l’operato di questi presunti santoni.

 

Cos’è il movimento carismatico?

     Per movimento carismatico (fino a poco tempo fa definito neo-pentecostale) s’intende l’esperienza del battesimo (o la pienezza) dello Spirito Santo, con le manifestazioni simili a quelle che avvengono in riunioni pentecostali (non obbligatoriamente tutte le manifestazioni, soprattutto la glossolalia), ma fuori dell’ambiente pentecostale e rimanendo nell’ambito di chiese cristiane consolidate. Ciò perché, mentre i pentecostali hanno precisi riferimenti millenaristi — attendono, in altre parole, la seconda venuta di Cristo e quindi non sono interessati alla riforma delle chiese storiche; i carismatici vedono la pienezza dello Spirito Santo come un dono utile per il rinnovamento della propria chiesa. Vi sono, infatti, gruppi carismatici cattolici, ortodossi, anglicani, luterani, presbiteriani, metodisti, battisti e mennoniti. [Definizione tratta da Eresie: «Movimento carismatico»]

     I carismatici quindi ritengono che le manifestazioni dello Spirito Santo siano possibili ancora oggi. Ma questi doni continuano a esistere? Spesso si riprende l’operato degli apostoli, descritto nel libro degli Atti e le Epistole. Tuttavia è importante capire che la Chiesa primitiva non aveva completato la Bibbia, invece noi oggi abbiamo la piena rivelazione della Scrittura (2 Timoteo 3,16-17). Pertanto, i doni della profezia, della conoscenza, della sapienza erano importanti per mostrare ai primi cristiani il glorioso progetto di Dio. Ai giorni nostri che la rivelazione è compiuta, questi doni non sono più necessari.

     Quindi possiamo ben affermare che i doni del parlare in lingue e le guarigioni attribuite ai seguaci di Cristo sono terminati. Con questo, non voglio certamente affermare che Dio non possa intervenire con segni miracolosi. Tuttavia, bisogna fare un distinguo. Prendendo gli esempi posti dalle Scritture, i miracoli fatti da Dio si sono presentati in circostanze specifiche, ovvero per autenticare un nuovo messaggio. Pensiamo a Mosè che era in grado di fare miracoli (Esodo 4,1-8), Elia (1 Re 17,1.18.24) o gli stessi apostoli (Atti 4,10.16). Gesù stesso autenticò il suo ministero con dei «segni» sopranaturali (Gv 2,11). Tuttavia, una volta che il ministero degli apostoli era terminato, non v’era più bisogno di doni particolari come appunto afferma Paolo: «L’amore non verrà mai meno. Le profezie verranno abolite; le lingue cesseranno di per sé; e la conoscenza verrà abolita…» (1 Cor 13,8).

 

Bonnke

     Andiamo a parlare nello specifico di questo presunto «santone». Si è già discusso approfonditamente dell’opera di Bonnke ma vorrei fare delle mie considerazioni. Egli afferma di fare dei miracoli. Ma questi eventi sopranaturali, come misteriosi guarigioni si possono ritrovare anche oggi, in vari culti: stregoni, guaritori new age o chirurghi psichici.

     I suoi miracoli, secondo lui, sarebbero diversi perché seguono lo stile biblico: «I ciechi vedono, i zoppi camminano e i muti parlano….». Anche il presidente nigeriano ha potuto attestare ciò, ovvero che Bonnke emana «la potenza risanatrice di Dio», quando va a predicare nel suo paese. Ma tutto questo può essere confermato dalla Parola di Dio? Questa domanda dovrebbe essere essenziale per ogni seguace di Cristo.

     Gesù non cercò mai di spettacolarizzare i suoi miracoli (Mt 8,4, Lc 5,14). Ma lasciò che le guarigioni, provassero che lui era il Messia e che il suo messaggio proveniva da Dio. Le guarigioni di Gesù quindi avevano uno scopo ben preciso. Inoltre i suoi miracoli erano abbondanti e istantanei, alcuni di questi non richiedevano la sua presenza fisica. Il Cristo era capace di guarire in qualsiasi luogo e in qualsiasi circostanza ed erano incontestabili dai suoi critici. Bisogna poi precisare che non fece mai nessun appello per avere dei soldi per i suoi miracoli!

     Bonnke è esattamente agli antipodi di Gesù. Egli spettacolarizza i suoi miracoli, è un vero e proprio showman. I suoi «prodigi», si verificano in condizioni particolari e in riunioni specifiche. Di certo i suoi critici hanno ben potuto affermare che i suoi miracoli sono degli imbrogli, semplicemente degli artefatti. Bisogna evidenziare che egli usa queste guarigioni per scopi di lucro. Esattamente il contrario di quanto faceva il Messia. Tenendo conto che le pratiche da lui usate non sono bibliche, ma spesse volte si rifà ai rituali della New Age.

     Ad esempio egli stesso si vanta che i locali portarono dei sacchi pieni d’articoli legati alla stregoneria. Quindi li bruciarono, affinché Bonnke potesse prendere autorità sui poteri del nemico, predicando sul sangue di Cristo. Si dice che dopo questo evento, numerose persone videro cadere dal cielo del fuoco sulle loro teste. Iniziarono quindi a muovere ininterrottamente le loro teste e a parlare in lingue diverse dalla loro. È facile capire che queste manifestazioni non si ritrovano mai nel ministero di Gesù o dei suoi apostoli. Ma si cade nel mondo dell’occulto.

     Perché c’è tanta folla allora a seguire questo presunto «guaritore»? Semplicemente perché riprende le vecchie superstizioni, riadattandole al messaggio cristiano. Egli infatti viene chiamato «il prete voodoo», usa degli incantesimi (vedi esperienza citata sopra) da usare contro i suoi nemici. Ma Gesù disse di non odiare i propri nemici, ma d’amarli.

 

Conclusioni

     Gesù ci mise in guardia dai falsi profeti. Inoltre Egli aggiunse che molti sorgeranno a fare dei segni in nome suo, affermando d’essere gli unti, ingannando molti. Anche Paolo disse: «Io so che dopo la mia partenza s’introdurranno fra di voi lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge e anche tra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli» [At 20,28s]. Anche Paolo esortò gli altri fratelli a stare attenti a certi incantatori: «E come Iannè e Iambrè s’opposero a Mosè, così anche costoro s’oppongono alla verità: uomini dalla mente corrotta, che non hanno dato buona prova quanto alla fede» (2 Tim 3,8).

     È evidente che persone come Bonnke predicano un altro Vangelo, come disse l’apostolo Paolo, solo uno è quello da seguire (1 Cor 15,1 -4). Nelle sue predicazioni invece dimentica messaggi che sono il fulcro della Parola di Dio come: il peccato, la giustizia e la sentenza finale. Egli si limita a far alzare le mani e invocare Cristo. Ma per chi distorce la Parola di Dio la sentenza è chiara ( Gal 1,6-10). Una terribile verità è che la chiesa si è stancata di sentire il messaggio di Dio, per distogliere le proprie orecchie dalla verità, per sentire le favole. Bisogna quindi respingere questi falsi maestri, per portare il «gregge» all’unica Verità: il Vangelo di Cristo morto e risorto per salvare il mondo. Le Sacre Scritture ci mettono in guardia dai falsi maestri (Matteo 24,23-27). Proviamo ogni dottrina e impariamo a riconoscere gli «operai di Cristo» (2 Timoteo 2,15). Evitiamo dunque coloro che «si sono incamminati per la via di Caino, e per amor di lucro si sono gettati nei traviamenti di Balaam, e sono periti per la ribellione di Core» (Giuda 11). Rispondo a coloro che cercano un segno con le parole di nostro Signore: «Questa generazione malvagia e adultera chiede un segno; e segno non le sarà dato, tranne il segno del profeta Giona. Poiché, come Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell’uomo starà nel cuore della terra tre giorni e tre notti» [Mt 12.39s]. Esorto coloro che sono alla ricerca d’un carisma particolare, a ritrovare la retta via e seguire solo la Parola di Cristo: «Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa» [Mt 7,13].

 

 

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Bonnke e guarigioni: fra marketing e risposte evasive {Roberta Sbodio - Nicola Martella} (A)

I miracoli di Reinhard Bonnke 1 | 2 | 3 | 4 | 5 {Alexander Seibel} (A)

Fare missione con un «morto» vivente? Parliamone 1 {Nicola Martella} (T)

Guarigioni: in Africa sì e in Occidente no? {Alexander Seibel} (D)

Reinhard Bonnke? Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-R_Bonnke_morvivo2_MeG.htm

23-04-2008; Aggiornamento: 21-03-2010

 

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