Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Riflessioni fra cielo e terra: Aneddoti evangelici e non, e l’umorismo nella Bibbia.

  Ecco le rubriche principali:
■ Scenario biblico
■ Vita di comunità
■ Abbecedario riflessivo
■ Ad acta
■ Dietro il velo
■ Casella postale biblica
■ Variazione delle costanti
■ Puntigli e indovinelli
■ Sapienza da quattro soldi
■ Massime e minime
■ Col senno del poi.

 

È «psicoterapia biblica» in forma di umorismo.

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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REINHARD BONNKE E LA SUA AUTO-PROMOZIONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

Un lettore mi ha mandato il link del suo Facebook personale, su cui si trovano, tra altre cose, interessanti articoli della missione fra i mussulmani. Tale lettore mi ha invitato a constatare come, accanto all’apprezzabile lavoro di chiarimento sull’islam dal punto di vista cristiano, sia presente materiale carismaticista e specialmente un filmato pubblicitario dell’attività dell’evangelista tedesco Reinhard Bonnke, importato da YouTube. Chiaramente a tale filmato manca la contestualizzazione vera e il chiarimento di tutta la problematica che circonda questo discusso evangelista e la sua missione. Avevo postato un commento sotto tale filmato, ma il gestore di tale pagina di Facebook, invece di rispondere nel merito, ha preferito semplicemente cancellare il mio contributo (vedi sotto: 7). Perciò lo ripropongo qui per primo. Ognuno deve portare responsabilità delle sua libertà.

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster (E-mail)

Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito può dare uno pseudonimo, se richiesto.

I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Nicola Martella

2. Salvatore Paone

3. Guerino De Masi

4. Nicola Martella

5. Claudio Tirenni

6. Enzo Corsini

7. Davide Falcone

8. Nicola Martella

9. Antonio Capasso

10. Nicola Martella

11.

12.

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Nicola Martella}

 

Come già detto sopra, si tratta di un video promozionale auto-celebrativo dell’associazione evangelistica dello stesso Reinhard Bonnke. Si vede che il filmato è fatto professionalmente per suscitare interesse per le attività di questo evangelista tedesco, toccando ad arte le corde degli animi sensibili alla mistica entusiastica. Egli è certamente grato che ci sia gente disposta a propagarlo, facendogli molta pubblicità.

     In effetti, però, a un occhio critico e distaccato, che non si fa ingannare dal solo frasario religioso d’occasione, tale video è un esempio di «evangelo a poco prezzo», offerto a masse animiste indistinte, che si crede così d’aver cristianizzato solo perché alzano le mani e ripetono a pappardella ciò che il «santone» afferma! Basta gridare con forza «alleluia». Che poi, il giorno dopo tali masse animiste, appena cristianizzate o nuovamente infarinate di cristianesimo, ritornino alle loro superstizioni e ai loro riti ancestrali, chi lo verificherà? Nel grande mandato, Gesù affermò ben altro, ossia «Fate discepoli!» (Mt 28,19). Tali riunioni di massa servono solo al narcisismo dei «santoni», che così fanno auto-promozione in occidente per accreditarsi, ingannando(si) d’aver portato tanta gente a Gesù, ossia a quello vero, il Messia, sia Salvatore che Signore. Un «evangelo a buon mercato» è un inganno per tutti. La responsabilità di tali «santoni» è grande dinanzi a Dio.

     Ho dovuto pensare a Matteo 7,22s: «Molti mi diranno in quel giorno: “Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo cacciato demoni, e fatte in nome tuo molte opere potenti?”. E allora dichiarerò loro: “Io non vi conobbi mai; dipartitevi da me, voi tutti operatori d’iniquità”». Questo è il rischio del «power evangelism» e dei suoi operatori.

     Mi è venuto in mente anche Matteo 23,15: «Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché scorrete mare e terra per fare un proselito; e fatto che sia, lo rendete figlio della geenna il doppio di voi». Anche oggi le masse vengono solo cristianizzate (ossia culturalmente tinteggiate di cristianesimo), e il rischio è che i singoli, non sperimentando una reale rigenerazione, vengano ingannati e resi candidati ideali per l’inferno.

     Come è diverso tutto ciò dalla prassi apostolica del discepolato a tu per tu: «Le cose che hai udite da me in presenza di molti testimoni, affidale a uomini fedeli, i quali siano capaci d’insegnarle anche ad altri» (2 Timoteo 2,2).

     Termino con un mio motto: «L’evangelo a poco prezzo, accettato nella massa solo alzando la mano o firmando un foglio, crea cristiani di paglia che prenderanno fuoco alla prima prova e faranno naufragio quanto alla fede».

     A contrasto con evangelizzazioni e conversioni di massa, che in genere danno poca radice, si veda quanto afferma Paul Washer nel suo sermone «La dottrina persa». La didascalia che lo accompagna è la seguente: «Paul Washer, espone in modo chiaro il falso vangelo che viene propinato ai non credenti dalla maggioranza dei pulpiti. Mostrando che ciò che è andato perso è la dottrina della rigenerazione» {soloxgrazia; 23-11-2009; nuovo link 27-07-2011}.

     Riportando tale filmato sulla pagina del mio Facebook, aggiungevo all’inizio questo mio motto: «L’evangelo a poco prezzo produce cristiani a buon mercato, di cui mai si sa se sono dentro o fuori della porta. Quasi salvato è tutto perduto».

 

 

2. {Salvatore Paone}

 

Certo questa è l’ambizione dei «santoni»: a chi fa spettacoli più grandi per rimanere nella storia!!! {30-11-2009}

 

 

3. {Guerino De Masi}

 

Sono altrettanto scettico e allarmato di fronte a tali manifestazioni di massa. Tuttavia, non vorrei che in questo modo facciamo un fascio unico con il risultato di buttare l’acqua sporca e il neonato! La prima predicazione di piazza comportò anch’essa una conversione di massa a Gerusalemme, e benché si trattasse della nascita della Chiesa, credo comunque che lo Spirito Santo agisca come vuole e quando vuole!

     Questi «moderni» predicatori da stadio non possono fare diversamente, essendo loro stessi coinvolti in organizzazioni, che di queste cose vivono o sopravvivono. Distintamente s’intravede tra la folla un uomo che va per lo stadio con le caratteristiche «stampelle» portate a mano, a testimonianza d’un miracolo...! Fa parte della loro scenografia che troverà appoggio e consenso solo tra coloro che al credere semplice per fede, privilegiano l’esperienza e l’esperienza spettacolare.

     Anch’io preferisco la testimonianza diretta e il discepolato di cui Paolo da un bellissimo esempio nel suo discorso a Timoteo. Credo anche che ogni credente abbia un ruolo nel seguire le persone, anche invitandole a una campagna evangelistica. Non si dovrà limitare al fare ascoltare un predicatore dell’Evangelo ispirato e dotato dallo Spirito Santo, ma dovrà continuare la sua opera anche dopo, e soprattutto se questi manifesti di voler scegliere Gesù come Salvatore e Signore. Sto pensando alle campagne evangelistiche «nostrane» e al lavoro che i credenti locali debbono fare verso coloro che professano una conversione al Signore. Ci può anche stare una continuità epistolare con l’evangelista che magari abita lontano, ma non può essere sostituita dal lavoro di discepolato del credente locale. E su questo credo che Nicola non abbia nulla in contrario. {30-11-2009}

 

 

4. {Nicola Martella}

 

Chiaramente per noi cristiani è meglio che predicano Cristo, in qualche modo (Fil 1,16ss), che altre istanze. Concordando con varie cose, faccio notare a questo lettore brevemente quanto segue.

     ■ Probabilmente gli sarà sfuggito che si tratta di un filmato di auto-promozione e di auto-celebrazione di Reinhard Bonnke. Ha ragione quando afferma che tali «predicatori da stadio… di queste cose vivono o sopravvivono»; tali filmati servono appunto per trovare fondi in occidente.

     ■ La predicazione a Gerusalemme ha poco a vedere con gli odierni spettacoli di massa. Pietro predicò in modo scritturale l’Evangelo e fu questo a convincere, non slogan ripetuti continuamente, effetti speciali e espedienti psicologici vari per convincere le masse. Inoltre quanti erano a Pentecoste in Gerusalemme ed ascoltarono Pietro conoscevano l’AT e l’annuncio veterotestamentario inerente il Messia; non bisognava indottrinarli, ma predicare solo che Gesù di Nazareth fosse il loro «Unto a Re» atteso. Quindi non c’è paragone.

     ■ Ha ragione il lettore quando parla degli ingredienti tipici di tali show auto-promozionali: carrozzine e stampelle di sedicenti miracolati (quanti bluff sono stati scopeti!), scenografia abilmente studiata per fare pressione psicologica su chi cerca esperienze spettacolari.

     ■ Come stridono tali spettacoli di massa con il fatto che fare discepoli è un compito immane, che costa molto sacrificio. Gesù investì tre anni per discepolare dodici persone e, all’esame finale, uno fu bocciato (Giuda) e gli altri passarono per i corsi di recupero (specialmente Pietro)!

 

 

5. {Claudio Tirenni}

 

Se permettete, non credo che la soluzione a tutto ciò sia quella di combattersi a vicenda. Io ho letto alcuni articoli e libri di Martella, e in parte li condivido. Tuttavia non si può certamente dare per scontato che tutto ciò, che avviene in queste riunioni, debba per forza essere negativo. Anzi ci sono testimonianze del contrario, e per precisare io sono uno di coloro che non va a queste riunioni. Se poi uno riflette bene, si rende conto che non ci sono prove certe né per smentire e neanche per confermare, perché ogni cosa è questione di fede, e di fede personale. {30-11-2009}

 

 

6. {Enzo Corsini}

 

Ciao Claudio. Non solo ti è permesso, ma sei esortato a portare il tuo contributo e la tua esperienza. Riguardo a questo personaggio (purtroppo uno dei tanti oramai) c’è un’affermata letteratura, soprattutto estera, tedesca in particolare, che analizza punto per punto il suo operato. Non certo per spirito di critica, ma al fine d’evidenziare che la fede è un’altra cosa. Costoro cavalcano il sensazionalismo al solo fine d’ingrassare i loro conti correnti. {30-11-2009}

 

 

7. {Davide Falcone}

 

Caro «Fede controcorrente» quel video và bene, è evangelistico, dice la verità, se poi la gente, quando torna a casa, fa le cose che faceva prima, non è colpa nostra; saranno problemi loro davanti a Dio. Vai tu in Africa tu che parli tanto. {30-11-2009}

 

 

8. {Nicola Martella}

 

Ti vedo un po’ «stizzito», caro fratello. Io sono stato mandato come missionario dalla Germania in Italia; forse è il tuo il compito d’andare in Africa? Tu puoi avere le opinioni che vuoi, è legittimo.

     È probabile che tu, mettendo tale filmato sul tuo Facebook, non abbia notato che si tratta di un video auto-promozionale di Reinhard Bonnke. Inoltre, dopo che sono intervenuto con un post a ciò, che tu hai messo in rete, ho constatato successivamente che hai cancellato ogni intervento altrui su tale tema. Sembra che non vuoi il confronto, se non con te stesso. Tuttavia, se vuoi che gli altri collaborino con te, devi essere pronto a discutere con loro su ciò che metti su Facebook. Se gli altri devono dire solo «mi piace» o tu lasci solo ciò che piace a te, invece di dare risposta, temo che ogni dialogo verrà presto soffocato. Certo puoi fare anche così, tuttavia non è la via salutare. Un uomo maturo si vede dalle risposte che sa dare, non cancellando ciò che non gli aggrada. Penso inoltre che, sebbene tale pagina di Facebook sia la tua personale, tale miscuglio fra islam e carismaticismo potrebbe danneggiare la missione che ti sta a cuore, ossia evangelizzare i mussulmani.

 

 

9. {Antonio Capasso}

 

Sono un pentecostale, ma non condivido i predicatori alla Reinhard Bonnke. La predicazione di massa avvenuta a Pentecoste (Atti 2) non fu organizzata da uno staff di collaboratori né tantomeno pubblicizzata da promozioni celebrative di un predicatore. Fu lo Spirito Santo che radunò la folla. Fu la semplice e forte predicazione biblica, fatta nella potenza dello Spirito Santo, a toccare i cuori e non gli effetti scenici o le frasi a effetto, né la pressione psicologica. Nessun appello all’altare, né la preghiera fatta dal predicatore con le persone che ripetono come tanti pappagalli, e dopo gli è detto pure che sono salvati. A Pentecoste ci fu una folla compunta nel cuore che disse: «Fratelli, che dobbiamo fare?».

     Certo Dio opera alle volte anche attraverso modi che noi non comprendiamo, questo sta a significare che anche in queste campagne evangeliste ci possono essere delle persone che sono salvate dallo Spirito di Dio. Questo non significa che questi predicatori sono da approvare. Paolo ebbe a dire. «Che importa? Comunque sia, con ipocrisia o con sincerità, Cristo è annunziato; di questo mi rallegro, e mi rallegrerò ancora» (Fil 1,18).

     Segnalo ai tanti, che non condividono Benny Hinn ma apprezzano Reinhard Bonnke, un video su YouTube: si vede Reinhard Bonnke dichiarare che Dio si usa di Benny Hinn! Pace del Signore. {02-12-2009}

 

 

10. {Nicola Martella}

 

Ho apprezzato molto il contributo precedente. Non mi meraviglia che Reinhard Bonnke riconosca e difenda uno della sua stessa categoria, il santone mesmerista Benny Hinn.

    Sebbene io non sia pentecostale, sono convinto che se molti di loro avessero il coraggio di denunciare i «Nicolaiti», i «Baalamiti» e i «sommi apostoli» gnostici (tre categorie dei santoni carismaticisti, che dominano e taglieggiano le chiese) e le «Jazabel» di turno (le false profetesse) e si ergessero a chiamare all’ubbidienza della «sola Scrittura», allora si tapperebbero le brecce aperte, si chiuderebbero le ferite sanguinanti, si prosciugherebbero molte pozze infette e si potrebbe avviare una bonifica e una guarigione del cristianesimo odierno.

    Spero di poter sentire tra di loro sempre più persone che dicono convinte e a gran voce: «Pentecostale sì, ma carismaticista mai!». [► Pentecostali e carismaticisti: distingui necessari; ► Servi di Dio o di se stessi: Leader pentecostali e carismaticisti a confronto]

 

 

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12. {}

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-RBonnke_auto-promoz_Mds.htm

01-12-2009; Aggiornamento: 27-07-2011

 

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