Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Sesso & affini 1

 

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Sesso & affini

Sessualità e contestiSesso & affini 1: Qui è trattata la sessualità nella società e nella Bibbia. Ecco le parti principali:
■ La questione della sessualità
■ Società e sesso
■ Sessualità e Bibbia
■ Etica e Bibbia
■ Fra etica ed estetica
■ Sessualità e istruzione
■ Singolarità dei due sessi

 

Tenerezza e fedeltàSesso & affini 2: Qui sono presentati alcuni consigli per vivere una sessualità matrimoniale felice. Ecco le parti principali:
■ Fra rinuncia e attesa
■ Prima del matrimonio
■ Il matrimonio
■ Matrimonio e sesso
■ Questioni di sessualità coniugale
■ La procreazione
■ Relazioni eterosessuali proble-matiche

 

Disturbi e abusiSesso & affini 3: Qui sono trattati i problemi del sesso e le sue deviazioni. Ecco le parti principali:
■ Aspetti della consulenza
■ I disturbi della sessualità
■ Le deviazioni sessuali
■ L’abuso sessuale
■ Sesso e consumismo
■ Dipendenza da sesso
■ Casi ed esempi
■ Dizionarietto dei termini
■ Una lettura del Cantico dei Cantici
■ Foglio d’analisi

 

► Vedi al riguardo la recensione.

 

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QUESTIONI SUI PROFETI DEL NT: PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

Avevo cominciato l'articolo « Questioni sui profeti del NT», in cui mi sono confrontato con Emanuela Crespi, con le seguenti parole. Sui profeti del nuovo patto ci sono opinioni differenti tra i cristiani. Alcuni ritengono che essi siano sullo stampo dei profeti d’Israele dell’AT (soprattutto in campo carismaticista). Altri affermano che i profeti siano cessati con il completamento del canone del NT (soprattutto in campo darbista e non carismaticista). Io personalmente dissento da queste due posizioni. La Scrittura mi convince che i profeti teocratici siano cessati con Giovanni battista. Dopo di Lui nessuno si presento chiamandosi personalmente «profeta con nome» (p.es. «profeta Giovanni»; cfr. invece apostolo).

     Avevo pure dato una definizione di profezia per il NT: In seno alle assemblee cristiane del NT l’interpretazione ispirata delle sacre Scritture ebraiche — specialmente in senso messianologico (o cristologico) — era chiamata «profezia» o «profetare». Si trattava di una «proclamazione ispirata» sulla base della lettura comunitaria dell’AT di ciò che riguardava specialmente il «mistero di Gesù» quale Messia, secondo l’assunto di Ap 19,10: «La testimonianza di Gesù; è lo spirito della profezia» (Ap 19,10).

     Avevo altresì rimandato a due articoli scritti per l'occasione: ► Profeta con nome nel NT Profezia e profetare nel NT.

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1.Gaetano Nunnari

2. Erik Benevolo

3. Erica Strulli, ps.

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Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Gaetano Nunnari}

 

Caro Nicola, grazie per l’articolo scritto per Emanuela Crespi, ci ha edificato molto. Dovresti scrivere un libro proprio su queste tematiche. Ce ne davvero bisogno. Trattando a fondo i doni spirituali e i ministeri dei credenti. Ti incoraggio a farlo.

    Inoltre voglio ringraziare anche il fratello Erik per il suo articolo, è stato davvero «benevolo» per i nostri cuori. [► Riflessione sullo stile d’un carismaticista] {10-11-2007}

 

 

2. {Erik Benevolo}

 

Caro Nicola, ho letto lo scambio di lettere fra Emanuela e te. Interessante, effettivamente: e stimolante.

     E nel caso sui generis, sono anch’io convinto che se la profezia edifica, esorta e consola, altre azioni spirituali producono lo stesso effetto; e se il contrario è indice di falsa profezia, la profezia in se stessa resta maggiore delle definizioni che potremmo darne. [N.d.R.: Qui segue una trattazione sul «mistero» che, per la sua lunghezza, metterò altrove.]

     Personalmente, credo che la differenza fra il profeta dell’Antico e quello del Nuovo Testamento ritracci esattamente la differenza fra il modo con cui lo Spirito di Dio si configurava nell’Antico e nel Nuovo. Allora, sopra; dalla Pentecoste in poi, dentro. Allora, mettendo l’uomo da parte perché Dio parlasse; dopo, insegnando all’uomo rigenerato come parlare lui stesso, da parte di Dio (Ef 6,20). Quindi si passò dal «Così dice l’Eterno» al «vi dico io, Paolo»: il Nuovo Testamento non è forse un insieme di lettere firmate? Se l’Antico è stato «parlato dal cielo», il Nuovo lo è stato dalla terra perché lo Spirito era finalmente sceso nel suo tempio. E paradossalmente, se il profeta nell’Antico Testamento doveva essere infallibile se no andava lapidato, nel Nuovo invece ha diritto all’errore perché apprende, scrutato e giudicato da chi lo ascolta, come un bambino che impara a parlare con l’imprecisione tipica d’un essere vivente, ben lungi dalla precisione d’una radio che parlava da altrove.

 

Nota redazionale: Faccio due note al paragrafo precedente. Personalmente non sono convinto che lo Spirito di Dio nell’AT fosse «sopra» e nel NT «dentro». Per brevità rimando all’articolo «Spirito Santo: collocazione» nel Manuale Teologico dell’Antico Testamento, p. 340; si veda qui anche «Spirito di Dio», pp. 336ss.

     Faccio notare altresì che Dio ha parlato perlopiù sulla terra, sia nell’AT sia nel NT. Sono pochi i brani nell’AT in cui Dio parlò dal cielo (Gn 21,17 angelo; 22,15 angelo dell’Eterno; Dt 6,36 Dio; Dn 4,31 una voce); al riguardo non bisogna contare le descrizioni poetiche delle teofanie (2 Sm 22 14 [= Sal 18,13]; 68,33; Gr 10,13 [= 51,16]; Gle 3,16). Quando Dio si manifestava, la teofania avveniva sulla terra (così anche sul Sinai). In effetti, nel NT i brani, in cui Dio parlò dal cielo sulla terra, sono molti di più (Dio Mt 3,17 [= Mc 1,11; Lc 3,22]; Gv 12,28; At 11,9; 2 Pt 1,16; Ap 4,1; 10,4.8; 12,10; 14,2.6s.13; 18,4; 19,17; futuro 1 Ts 4,16; Ap 11,12). {Nicola Martella}

 

Questo, per esternare le mie convinzioni e, magari, far qualche passetto in più... Tuttavia, accanto allo stimolo che ne traggo, ho avvertito pure un’impressione di disagio, dovuta più alla tensione dialettica che al suo contenuto. Infatti, dottrinalmente ne ho tratto spunti interessanti di riflessione personale che so che elaborerò nei prossimi giorni o nelle mie rare notti insonni: il confronto è sempre arricchente, come un coltello ne affila un altro, e costruttivo... Ma quel che mi spiace, è che ne risultino alla fine delle ferite: che il coltello sfugga di mano e ferisca a volte il braccio di chi lo usa.

     Quelli che mi conoscono lo sanno: da sempre la mia tendenza è al confronto. Pur avendo io smesso il «karate» dagli anni della mia gioventù, il «furor della pugna» m’aveva drogato per anni e mi tenta ancora e sempre... ma lentamente il mio Maestro mi riconverte dall’adrenalina alla mansuetudine. E non solo perché, come dice Manzoni, perdute le zanne, non mi resta che digrignar le gengive; ma perché «non sapevo da quale spirito ero animato»... E ormai, lentamente, inizio a saperlo.

     Allora, imparo. Ultimamente il mio Maestro diventa un po’ più severo, e gliene sono grato. Talché voglio trovare una miglior sintesi fra fermezza e dolcezza, imparando a imitare un po’ meglio la sua saggezza mansueta. Combattere secondo le regole, ancora: Colossesi 3 docet...

     E divento più sensibile a quelle cose che la tua risposta ben mette in luce sul testo a cui ribatti: preconcetto, voglia di prevalere, mutazione dell’argomento altrui in caricatura per poterlo meglio combattere... ma chi di noi ne è esente? Io comunque no di certo. Forse è per questo che vorrei quasi scusare Emanuela, magari forse per salvare un po’ me stesso... o per lasciar la pietra che finirebbe per ricadere addosso a me la prossima volta. Si direbbe a volte che nel mondo cristiano la lotta sia più un fine che un mezzo. E m’assale il dubbio che forse non siamo abbastanza perseguitati, perché forse non viviamo abbastanza «piamente» perché questo succeda, per cui finiamo per cercarci un nemico all’interno delle mura stesse che difendiamo. La sindrome del «Deserto dei Tartari»?

     Nicola, che il Signore ti dia forza e saggezza. Il tuo compito non è facile. E nello stesso tempo, è utile che nella posizione in cui ti trovi, tu metta un freno all’arroganza del dottore improvvisato che sonnecchia nella maggioranza di noi cristiani postmoderni, perché il timore in sé è principio di saggezza; e sapere che una risposta tua arriva, tagliente come una lama, crea timore — e quindi prudenza e saggezza.

     Sei un avversario temibile; ringrazio il Signore che t’abbia messo nella posizione in cui sei, e gli chiedo di tenerti in piedi — perché ti fai senz’altro dei nemici. Che il Signore ti mantenga la gioia imprendibile della sua approvazione.

     E che ci dia quella potenza d’argomentazione tipica della «dolcezza della saggezza» di Gcm 3,13: è quel che gli chiedo per me, perché in quel campo lì non ho ancora ottenuto la sufficienza. Ma imparo, e oggi stesso durante la lettura di 2 Corinzi ne ho avuto un esempio di più nella figura di Paolo: l’equilibrio fra il rigore dei limiti, e l’amore senza limiti...

     La dolcezza della saggezza! né compromesso né ferita, ma la fermezza d’un amore che trova l’equilibrio fra la verità e la vita, e ne fa la propria via. Che Dio ci guardi. {09-11-2007}

 

 

3. {Erica Strulli, ps.}

 

Caro Nicola, ho letto quanto hai scritto alle due sorelle. [► Profezie personali] Ho notato delle cose che prima non avevo considerato, grazie ai brani che tu hai riportato del Nuovo Testamento. Trovandomi anch’io in una chiesa pentecostale, in cui viene praticata la «profezia personale», credo che per me tante cose non cambieranno... Quando nella mia chiesa s’usa «profetizzare» così, a volte sembra che alcune cose tornino, ma quando si tratta d’indicazioni ben precise e personali (sul modello d’Anania e Saulo), non ci azzeccano mai almeno per quanto ne so. {23-11-2007}

 

 

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► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Questioni_profeti_NT_parla_S&A.htm

10-11-2007; Aggiornamento: 26-11-2007

 

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