Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Le diversità possono essere una risorsa oppure diventano un problema.

 

Ecco le parti principali:
■ Entriamo in tema (il problema)
■ Uniti nella verità
■ Le diversità quale risorsa
■ Le diversità e le divisioni
■ Aspetti connessi.

 

Il libro è adatto primariamente per conduttori di chiesa, per diaconi e per collaboratori attivi; si presta pure per il confronto fra leader e per la formazione dei collaboratori. È un libro utile per le «menti pensanti» che vogliano rinnovare la propria chiesa, mettendo a fuoco le cose essenziali dichiarate dal NT.

 

► Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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FEDE BIBLICA E PRIMA COMUNIONE DEI FIGLI?

PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

Come comportarsi, quando si è diventati credenti evangelici, ma si ha un coniuge cattolico, praticante o meno, che per tradizione ci tiene alla prima comunione dei figli? Come minimo questa è un’evenienza, che si teme come probabile e per cui ci si vuole preparare opportunamente. A volte, è la pressione di ambedue le famiglie dei coniugi che complica le cose. Quanto vale al riguardo la libertà dei ragazzi stessi? Come arrivare a una decisione accettabile?

     Nell’articolo «Fede biblica e prima comunione dei figli» ho trattato proprio una questione del genere. Ora, qui di seguito, diamo l’occasione per discutere tale tema.

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Gianni Siena

2. Pietro Calenzo

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8.

9.

10.

11. Vari e medi

12. Vari e brevi

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Gianni Siena}

 

La più bella risposta che un cristiano possa dare al coniuge relativamente alle pratiche religiose cattoliche, a cui il secondo tiene in relazione ai figli, è quella che ho visto da parte di un credente, che conoscevo. Era emigrato in Canada, dove sposò la donna della sua vita; lei era sincera cattolica. Mentre era in Canada, si convertì al Signore, ma la moglie no; non fece pressione sui figli e decise di lasciare loro la libertà di scegliere con chi stare. La moglie non si convertì per molti anni, ma l’influenza di tale fratello sulla famiglia fu positiva. Oggi sono credenti tutti e tre; intanto lui è andato con il Signore. Per molti anni, non fece una sola rimostranza a nessuno della sua famiglia, si limitò a pregare e mostrare il volto felice di un redento, che aveva conosciuto Cristo realmente.

     Penso che questa sia la «ricetta» più efficace. E se i ragazzi volessero seguire il cattolicesimo, «pazienza»! Dio è più forte dei legami della religione di Stato. Saluti e benedizioni. {16-03-2011}

 

 

2. {Pietro Calenzo}

 

Carissimo Nicola, ho letto con molta attenzione sia la richiesta della giovane credente, sia l’alto profilo scritturale delle risposte e dei consigli, che le hai dato. Infatti, al di là del caso specifico della prima comunione della figliuola della tua interlocutrice, casi di coscienza uguali o similari sorgono molto spesso con parenti e affini, che c’invitano a matrimoni, cresime, nozze (con relativi banchetti), funerali, ufficiati da ministri e nei luoghi di culto della religione ufficiale. Ciò a una prima analisi, spesso comporta nei credenti perplessità e dubbi, che nascono da una nuova coscienza rigenerata dallo Spirito Santo. In tale ottica, trovo molto, ma molto preziosi gli esempi scritturali, da te riportati, di Naaman, Ester e le carni sacrificate agli idoli nella lettera paolina.

     Nell’ambito strettamente correlato alla domanda della giovane mamma credente, trovo molto sapiente il consiglio di esternare le proprie convinzioni cristiane al coniuge non-credente e alla figliuola, e di fare del tutto per far comprendere ai familiari, con amore perseverante e in verità, l’inutilità di tale rito e la sua non scritturalità, demandando ogni possibile comunanza o responsabilità davanti a Dio e agli uomini a coloro, che eventualmente confermassero di voler in ogni caso ufficiare tale cerimonia non biblica.

     La risposta, che ti ha comunicato la sorella, dimostra che lì dove viene eseguita una consulenza spirituale efficace o una cura pastorale scritturale, essa è di molto sollievo per quelle anime, che sono giustamente turbate o perplesse da tali inutili pratiche religiose. Pertanto il pensiero degli anziani e dei fratelli più maturi dell’assemblea di appartenenza è e resta molto prezioso, e dimostra una volta più di tanto, che quando delle anime neofite confidano le loro giuste perplessità in merito a riti, ufficiati da sacerdoti della religione dominante, le raccomandazioni o consigli scritturali, proposti da tali fratelli, rivestono un’importanza rilevante per il sollievo di quei credenti, più o meno maturi, che li richiedessero. Benedizioni in Gesù il Cristo. {16-03-2011}

 

 

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11. {Vari e medi}

 

Maria Angela Vender: Concordo pienamente con il tuo commento e sono sicura che sarà di grande aiuto per i tanti che vivono questi dilemmi, per le decisioni da prendere, quando uno dei due coniugi non è credente ecc. Che Dio ti benedica, Nicola, per quanto fai e per l’aiuto che dai ai fratelli e alle sorelle in Cristo! {16-03-2011}

 

Francesco Grassi: Davvero ottimo consiglio, Nicola. È vero, un peso condiviso è un peso diviso; spesso il solo parlare con qualcuno aiuta chi è nel dubbio e nelle difficoltà a chiarirsi le idee. Sì, la saggezza sta nell’affrontare caso per caso le specifiche questioni, evitando rigidi schemi pre-impostati. Ahinoi, spesso si preferisce «tagliare la testa al toro» che sviluppare ed esercitare un sano discernimento biblico. Che il Signore ci aiuti mediante quella saggezza, che viene dall’altro, da Dio. {16-03-2011}

 

Luisa Lauretta: Caro Nicola, prima o poi, le coppie che vivono una situazione simile, si scontreranno su molti fronti. Come al solito il dialogo e la pazienza sono d’obbligo per affrontare situazioni di questo tipo. Il tuoi consigli sono sempre interessanti, sicuramente la sorella ne avrà tratto giovamento. {16-03-2011}

 

 

12. {Vari e brevi}

 

Samuele Maodda: Sono pienamente d’accordo. A volte questi temi vengono affrontati in maniera rigorosa, quasi farisaica direi. Do gloria a Dio per l’episodio citato di Naaman, che aiuta a capire tante cose e sentirsi più leggeri in circostanze simili. {16-03-2011}

 

Salvatore Paone: Sono pienamente in accordo circa quando hai detto nella nota. {16-03-2011}

 

Eliseo Paterniti: Condivido la tua risposta, quindi non credo che dovrei fare ulteriori commenti. {16-03-2011}

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Prima_comunione_UnV.htm

 17-03-2011; Aggiornamento: 18-03-2011

 

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