Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

Prima pagina

Contattaci

Domande frequenti

Novità

Arte sana

Bibbia ed ermeneutica

Culture e ideologie

Confessioni cristiane

Dottrine

Religioni

Scienza e fede

Teologia pratica

▼ Vai a fine pagina

 

Offensiva intorno a Gesù 1

 

Cattolicesimo

Vai ai contributi sul tema

Norme di fair-play

 

 

«Chi dice la gente ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 1: È ciò che dicono gli altri su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nei mass-media
■ Gesù fra teologia e filosofia
■ Gesù fra filosofia e ideologia
■ Gesù fra ideologie e religioni
■ Excursus: La via che porta a Dio

 

«E voi, chi dite ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 2: È ciò che la Bibbia dice su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nella Bibbia e nella storia
■ La questione giudaica
■ Aspetti conclusivi (Gesù e le donne, Il Gesù sacramentale, Interrogativi)
■ Dizionarietto dei termini

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 Offensiva intorno a Gesù 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Serviti della e-mail sottostante!

E-mail

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PRESUNZIONE DI CHIERICO E VERITÀ BIBLICA?

PARLIAMONE 1

 

 a cura di Nicola Martella

 

Qui di seguito diamo occasione di discutere l'articolo «Presunzione di chierico e verità biblica», che parte da una lettera di un presunto «fra' Tommaso». Egli espone un pensiero preconciliare e addirittura controriformatorio riguardo alla chiesa romana come unica chiesa di Cristo possibile. È un pensiero che si trova specialmente fra i cattolici più tradizionalisti e fra i seguaci del vescovo francese Marcel Lefebvre, acerrimo oppositore al Concilio Vaticano II. Tale «fra' Tommaso» si firma come Tommaso Dagani, ma non ho trovato nulla di lui in rete. Per tale «fra' Tommaso» è tutto «setta» ciò che non è cattolico romano tradizionalista. Come dire, il lupo cambia il pelo ma non il vizio. Mi chiedo che cosa pensino di lui le «comunità di base», il movimento «Noi siamo chiesa» e altre simili organizzazioni cattoliche. Di là se esista veramente un «fra' Tommaso», a che titolo parla? Che credenziali ha per parlare per tutta la chiesa romana?

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster (E-mail)

Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito può dare uno pseudonimo, se richiesto.

I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Arianna Piccione

2. Giuliano Boscaino

3. Bruno De Luca

4. Gianni Toffali

5. Eliseo Paterniti

6. M. Mammuccini

7. Vincenzo Russillo

8. Renato Colmano

9. Andrea Pietropaolo

10. Monica Mmm, ps

11. Gianni Siena

Continua

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Arianna Piccione}

 

Contributo: Ho appena finito di leggere il messaggio di fra' Tommaso e non ho potuto fare a meno di notare una certa «intolleranza» reciproca... Mi è sembrato giusto dire la mia perché, da cattolica, credo di comprendere la posizione di fra' Tommaso che magari ha involontariamente lasciato intendere altro... La chiesa cattolica non afferma affatto d’essere l’unica via di salvezza, anzi consideriamo i fratelli «separati» come veri e propri fratelli in Cristo... Magari fra' Tommaso, spinto dal desiderio d’unità (santo desiderio che credo abbiamo un po’ tutti!), ha detto ciò che ha detto!

     Vorrei dire a lui comunque (a fra' Tommaso) che la via dell’unità non si troverà certo sparandosi addosso e rinfacciandosi le diversità, ma puntando tutto su ciò che abbiamo in comune, che è Cristo, l’unico capace d’abbattere ogni barriera. {7 dicembre 2008}

 

Risposta: Non ho il piacere di conoscere un tale «fra' Tommaso» né il nome con cui si firma. In Internet non ho trovato nulla di lui. Ho il sospetto che si tratti di ben altra persona. In genere, quando si vuole il dialogo con qualcuno, ci si presenta e si chiede prima se l’altro lo vuole. Chi vuol dialogare, deve accettare l’altro come un interlocutore legittimo che ha una dignità; tanto più se l’altro è un cristiano che è sottomesso alle sacre Scritture.

     Inoltre quando si afferma subito con paternalismo («figliolo»): «Noi siamo i giusti e puri, voi siete i falsi e perduti», che dialogo ci potrà mai essere? Quello proposto da tale «fra' Tommaso» non è un dialogo, ma un diktat ideologico basato sulla concezione di una cattolicesimo tridentino, controriformista, anticonciliare e lefebvriano. Come si fa a dialogare con posizioni così reazionarie e massimaliste e a definirle «desiderio d’unità»? Gli stessi cattolici delle «comunità di base» e del movimento «Noi siamo chiesa», per citarne alcuni, hanno incredibili difficoltà a dialogare con tali posizioni!

     L’unita dei credenti è «in Cristo» e solo in Lui (si veda l’epistola agli Efesini), non bisogna realizzarla poiché già esiste in Lui; non potrà mai realizzarsi in istituzioni ecclesiastiche e in accordi di vertice fra denominazioni. L’apostolo Paolo scrisse: «Se qualcuno è in Cristo, egli è una nuova creazione; il vecchio è passato, ecco è diventato nuovo. E tutto questo viene da Dio che ci ha riconciliati con sé per mezzo di Cristo e ha dato a noi il ministero della riconciliazione; in quanto che Dio riconciliava con sé il mondo in Cristo non imputando agli uomini i loro falli, e ha posta in noi la parola della riconciliazione. Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; vi supplichiamo nel nome di Cristo: “Siate riconciliati con Dio» (2 Cor 5,17-20).

     Perciò chi cerca di riconciliare la gente con una istituzione ecclesiastica, invece che con Dio, spreca il suo tempo e inganna la gente, rendendosi colpevole. Chi «in Cristo» è già diventato una «nuova creazione», ossia mediante la rigenerazione spirituale, di cui parla e attua la Parola di Dio, è così riconciliato con Dio. Ciò che resta è ubbidire a tale Parola di Dio e predicare agli altri l’Evangelo, mediante il quale gli uomini possono riconciliarsi con Dio.

 

 

2. {Giuliano Boscaino}

 

 

Contributo 1: Con molta arroganza La invito a cancellarmi dalla Sua lista. Arroganti saluti. {7 dicembre 2008}

 

Contributo 2: Ha dimenticato la Chiesa...

13 Venit autem Iesus in partes Caesareae Philippi et interrogabat discipulos suos dicens: « Quem dicunt homines esse Filium hominis?».

14 At illi dixerunt: «Alii Ioannem Baptistam, alii autem Eliam, alii vero Ieremiam, aut unum ex prophetis».

15 Dicit illis: «Vos autem quem me esse dicitis?».

16 Respondens Simon Petrus dixit: «Tu es Christus, Filius Dei vivi».

17 Respondens autem Iesus dixit ei: «Beatus es, Simon Bariona, quia caro et sanguis non revelavit tibi sed Pater meus, qui in caelis est.

18 Et ego dico tibi: Tu es Petrus, et super hanc petram aedificabo Ecclesiam meam; et portae inferi non praevalebunt adversum eam.

19 Tibi dabo claves regni caelorum; et quodcumque ligaveris super terram, erit ligatum in caelis, et quodcumque solveris super terram, erit solutum in caelis».

    Buona fortuna.  {8 dicembre 2008}

 

Nota editoriale: Si tratta di Matteo 16 in latino (!?). Facciamo notare che in italiano la Bibbia c’è da secoli e in molte traduzioni, anche cattoliche.

 

Risposta: Che centra un’esperienza personale di Pietro col Signore Gesù, come tante altre che vengono descritte, con una istituzione religiosa che non ha nessun riscontro nella Bibbia? Pietro fu il primo a riconoscere in Gesù il Messia promesso (Mt 16,16); ma ciò non gli impedì poi d’essere apostrofato dal Signore, subito dopo, addirittura come «Satana» e «scandalo», un uomo che non aveva «il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini» (Mt 16,23). Se si applica la prima parte del brano, quella citata dal lettore in latino (!), bisogna applicare allo stesso modo la seconda parte, quella da me citata, visto che stanno ambedue nello stesso capitolo e blocco. Ognuno tragga le conseguenze di una tale logica! Queste erano esperienze personali d’un uomo, un seguace del Messia, nei confronti del Signore e che non avevano nessuna valenza istituzionale. Ciò che Gesù riconobbe a Pietro in Matteo 16,19, a causa della sua confessione messianica, lo estese poi a tutti gli apostoli (Matteo 18,18).

     Nella chiesa di Gerusalemme a decidere furono gli apostoli con gli anziani e insieme scrissero alle chiese dopo il Concilio di Gerusalemme (Atti 15,23ss). Paolo non desistette a rimproverare pubblicamente Pietro in Antiochia a causa del suo malsano comportamento (Galati 2); Pietro accettò tale riprensione pubblica, visto il suo intervento durante il Concilio di Gerusalemme a favore dei cristiani gentili (At 15,7ss) e le parole d’encomio che usò verso Paolo nella sua epistola (2 Pietro 3,15s).

     La chiesa è costruita sulla roccia (gr. petra), che è Cristo, non su un uomo che fu chiamato petros «masso», a causa della sua testa dura. Lo stesso Pietro nelle sue due epistole non fece valere nessun primato, ma affermò: «Accostandovi a lui, pietra vivente, riprovata bensì dagli uomini ma innanzi a Dio eletta e preziosa, anche voi, come pietre viventi, siete edificati quale casa spirituale, per essere un sacerdozio santo per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo» (1 Pt 2,4s). Come si vede solo Cristo è la «pietra vivente», su cui i credenti possono essere edificati come tempio e tutti i veri credenti costituiscono un «sacerdozio santo» e possono offrire «sacrifici spirituali», quindi senza un clero speciale, un’organizzazione mondiale e uno stato confessionale, cose che non sono previste nel NT. Facciamo quindi bene a credere più a Pietro che alle interpretazioni clericali postume. Anche l’apostolo Paolo affermò similmente: «Nessuno può porre altro fondamento che quello già posto, cioè Cristo Gesù» (1 Corinzi 3,11). Così vogliamo fare, ubbidendo alla parola apostolica. {Nicola Martella}

 

 

3. {Bruno De Luca}

 

Contributo: Cancellatemi da questo sito ove c’è solo una parvenza di «dialogo». Penso come cattolico che il dialogo sia una realtà molto seria. Sono deluso. {8 dicembre 2008}

 

Risposta: Non si può certo dire che è facendo depennare il proprio indirizzo che si dialoga. Io almeno rispondo a tutti coloro che mi scrivono, anche a chierici arroganti e senza la buona creanza. E cerco di dialogare con tutti coloro che lo vogliono, anche con coloro che sono diversi da me. Perché non lo hai fatto anche tu, rispondendo nel merito alle questioni poste dal frate e da noi?

     L’apostolo Paolo ha affermato che «chi s’unisce al Signore, è uno spirito solo con lui» (1 Corinzi 6,17). Questo è il più grande privilegio che ha un vero cristiano. Chi è unito al Signore Gesù Cristo mediante una nascita dall’alto o rigenerazione, è automaticamente unito a tutti coloro che Dio ha rigenerato: questa è l’unità in Cristo! Non bisogna costruirne una d’artificiale mediante precetti e istituzioni ecclesiastiche. {Nicola Martella}

 

 

4. {Gianni Toffali}

 

Contributo: Caro Tommaso Dagani, ho letto le risposte di Martella e della suora eretica che è stata cacciata dalla chiesa... (checché dica d’esserne uscita di spontanea volontà).

    Devo purtroppo darti torto, i signori a cui hai mandato osservazioni, non sono affatto in buona fede, onesti e sinceri, ma eretici allo stato puro! Figli del demonio, a cui hanno venduto l’anima! Per salvare questi signori, altro non resta che un bel falò! Quindi, non perdere tempo con eretici impenitenti che soltanto il fuoco dell’inferno riuscirà a far star zitti! Lasciali sproloquiare tra loro... impiega il tuo tempo a leggere il Catechismo e le bellissime omelie di papa Ratzinger. {8 dicembre 2008}

 

Risposta: Questo lettore è membro militante del cosiddetto «Centro Culturale Lepanto», un gruppo molto tradizionalista, mariolatra e reazionario all'interno della chiesa romana. La mentalità è quella da «crociata» (si ispira alla guerra di Lepanto del 1571) contro tutto ciò che non è esattamente uguale a loro.

    Questo è proprio un mirabile esempio di un uomo che ha proprio capito l’Evangelo e l’amore di Dio! Il suo metodo di evangelizzazione è il falò: è questo che hanno predicato Gesù e gli apostoli? Ricordiamo che l’Inquisizione mandò a morte persone più cristiane dei loro aguzzini ed è una macchia indelebile sulla chiesa romana. È questo il vero volto di un certo tipo di cattolicesimo, rimasto all’Inquisizione, al concilio di Trento e alla controriforma? Se il metodo suggerito da Gianni Toffali è quello dell’eliminazione fisica degli altri tipi di cristiani, come succedeva nel Medioevo, allora si è sbagliato Gesù a comandare: «Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli»? (Matteo 5,44s). Allora si è sbagliato l’apostolo Giovanni a dire: «Chiunque odia il suo fratello è omicida; e voi sapete che nessun omicida ha la vita eterna dimorante in se stesso» (1 Giovanni 3,15).

     Non sono state solo Annamaria Mazzari e la sua consorella a lasciare volontariamente la chiesa romana. [ Perché due suore hanno lasciato la Chiesa Cattolica; ► Abbiamo scelto Cristo e Lui solo] Ogni anno, in tutto il mondo, migliaia di preti, suore, monaci, eccetera abbandonano la chiesa romana, perché la ritengono ormai lontana dal semplice messaggio dell’Evangelo di Cristo e degli apostoli. Altri preti, suore, monaci vorrebbero vivere in una famiglia, ma viene loro impedito di sposarsi, perciò abbandonano una istituzione ritenuta ingiusta e punitrice. [► Confronto fra un ex-sacerdote e un’ex-suora] Altri cristiani abbandonano la chiesa romana perché schifati da chierici pedofili in tutti i ranghi oltre ad altri tipi di fornicatori; in tutto il mondo si sono celebrati processi per molti e molti milioni di dollari contro prelati. [► Sfogo di cattolico sul viaggio papale negli USA] Bisognerebbe bruciare anche tutti loro?

     Quanto al fuoco dell’inferno, di cui parla questo lettore, che ha proprio capito l’amore di Dio, faccio presente che l’Apocalisse ci dice chi ci andrà: «Quanto ai codardi, agli increduli, agli abominevoli, agli omicidi, ai fornicatori, agli stregoni, agli idolatri e a tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda» (Apocalisse 21,8). Ci andranno quindi i fornicatori come i prelati pedofili, gli idolatri, che venerano statue e immagini di ogni genere, e gli omicidi che hanno portato i cristiani al rogo… oltre a quelli che li vogliono nuovamente portare.

     Gesù ha detto: «Così, ogni albero buono fa frutti buoni; ma l’albero cattivo fa frutti cattivi. Un albero buono non può far frutti cattivi, né un albero cattivo far frutti buoni. Ogni albero che non fa buon frutto, è tagliato e gettato nel fuoco. Voi li riconoscerete dunque dai loro frutti. Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli» (Matteo 7,17-21).

     Gesù ha anche detto: «Dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adulteri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni» (Matteo 15,19). Che albero è, quindi, Gianni Toffali viste le sue sprezzanti parole piene di odio, diffamazione e pensieri omicidi?

    Meno male che quest'uomo non sia un esponente di rilievo della chiesa romana né è rappresentativo per tutti i cattolici. Resta la domanda: che credenziali ha per parlare a questo modo? Che penseranno mai di lui gli altri cattolici, quelli sinceramente interessati alla verità biblica? {Nicola Martella}

 

 

5. {Eliseo Paterniti}

 

Concordo pienamente con la mia sorella in Cristo Annamaria Mazzari. Vorrei aggiungere che, personalmente mi vergognerei vantare ed esaltare una realtà religiosa come la definisce il signor Tommaso «baluardo della vera fede».

     Signor Tommaso «caro figliolo», oltre alle innumerevoli eresie che il suo baluardo di chiesa ha imposto alla gente semplice, se non lo sa, vada a documentarsi di quanto sangue, versato dai veri martiri di Gesù Cristo, è responsabile in nome del cristianesimo.

     Quale cristianesimo ha annunciato e sta annunciando alla gente? Le dice qualcosa Girolamo Savanarola? Vada a documentarsi chi l’ha fatto bruciare vivo nella piazza facendo un pubblico spettacolo.

     Ammettiamo che per il suo «baluardo della verità» Savanarola fosse considerato un nemico della curia, non ha forse detto Gesù di pregare e benedire i propri nemici? (Matteo 5,44; Luca 6,27; Luca 6,35). Come mai si è macchiato il Papa di quell’epoca le mani del sangue d’un seguace di Cristo?

     Nel modo evangelico qualsiasi sia la denominazione, quando viene scoperto un membro che ha commesso azioni illeciti verso la Parola di Dio e al buon costume della società, viene subito messo fuori comunione, in testimonianza dell’integrità; ma il suo baluardo cosa ha fatto fino a oggi?

     Vediamo insieme e la invito con tutta onestà a documentarsi nei link che gli allego.

     ■ Preti Pedofili (da Indymedia)

     ■ Suore abusate. Da preti. Documenti (da Comunità Cristiana di Base)

     ■ Suore molestate e violentate (da Censurati)

     ■ Testimonianza di Charlotte Wells (da Parola di vita)

     ■ Infine legga bene cosa testimonia il nipote del Papa Paolo VI: La conversione di Giovanni Battista Treccani, nipote di papa Paolo VI (da Parola di vita)

 

Con questo non voglio dire che all’interno del clero non ci siano degli uomini e donne, che vivono con cuore sincero, di cui va il mio vero e sincero rispetto; ma per coloro che sanno tutte le azioni sinistre, che succedono nel suo interno, è un suicidio rimanere all’interno d’essa.

     Concludo dicendo che, in accordo a quanto detto da Nicola Martella e Annamaria Mazzari, la vera setta non è nel modo evangelico, bensì all’interno dell’istituzione che il signor Tommaso chiama «baluardo della verità»

     Apra gli occhi prima che sia troppo tardi per lei, quando dovrà comparire un giorno davanti a Dio. {8 dicembre 2008}

 

 

6. {Maurizio Mammuccini}

 

Ciao, ho letto la lettera di fra' Tommaso. Mi fa molta pena questo tizio. I frati e le suore sono «tremendi». Meglio starne alla larga...! Comunque, mi sa tanto che fra qualche decennio non ne esisteranno più, dal momento che le «vocazioni» sono ridotte al lumicino. Ottima la risposta di tutti. {8 dicembre 2008}

 

 

7. {Vincenzo Russillo}

 

Leggendo l’intervento di Tommaso Dagani, si potrebbe benissimo affermare: «Da che pulpito arriva la predica!». Come al solito si guarda la pagliuzza nell’occhio del fratello, ignorando la trave che è nel proprio occhio. La critica si muove, partendo da un articolo che fa di tutta l’erba un fascio. Senza tralasciare che anche alla chiesa cattolica sfuggono numerosi gruppi che derogano ai comandi papali e addirittura ai comandamenti cristiani.

     La chiesa cattolica si è sempre considerata la più perfetta e quella che segue le giuste dottrine. L’attuale papa ha affermato che: «La chiesa cattolica discende da Pietro, uno degli apostoli, per questo si può parlare della sua supremazia sulle altre…». Forse il Vaticano e i cattolici si sono dimenticati che il mandato di Gesù per i suoi discepoli era: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo» (Matteo 28,18-19). Il compito dei credenti e quindi dei veri seguaci di Cristo, non era quello di creare una chiesa che dominasse sulle altre e sottomessa a un uomo che decidesse per altri, ma d’evangelizzare i popoli e quindi di far conoscere la Parola di Gesù. Oggi invece i cattolici predicano il verbo di presunti santi o madonne, dimenticandosi di quello che nostro Signore disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me» (Giovanni 14,6).

     Non mi dilungo a parlare delle dottrina che erroneamente la chiesa cattolica promulga e insegna come verità, anche perché se ne è già parlato a lungo e ci sono diversi articoli al riguardo. Da ex-cattolico capisco la confusione che fa Tommaso, ma lo inviterei a un dialogo costruttivo affinché, Bibbia alla mano, egli possa dimostrare ciò che egli ritiene giusto. Fino ad adesso nessuno ci è riuscito senza citare gli insegnamenti del Catechismo cattolico, creato per l’appunto da uomini fallibili e peccatori: «Perciò, come per mezzo d’un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato» (Romani 5,12). Solo i comandamenti biblici sono lasciati come prova tangibile e infallibile per la sua Chiesa e non un conduttore infallibile (2 Timoteo 3,15-17). E inoltre Dio ha dato lo Spirito Santo per ispirare gli uomini a scrivere le Scritture. La Bibbia aveva previsto che ci sarebbero stati degli scismi e dei falsi maestri (2 Pietro 3,16) e che costoro sarebbero sorti dall’interno delle chiese (Atti 20,30). Si fa bene quindi ad attenersi a ciò che dice la Parola di Dio e confrontarsi con la Scrittura (Galati 1,8-9, Atti 17,11). Proprio su questo tema dell’aggiungere qualcosa alla Scrittura, i cattolici dovrebbero fare una forte riflessione, perché L’Apocalisse di Giovanni si conclude con questo solenne avvertimento: «Se qualcuno toglie qualcosa dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dell’albero della vita e della santa città che sono descritti in questo libro» (Apocalisse 22,19). Lo stesso vale per chi vi aggiunge (v. 18). Lascio al signor Degani di trarre le conseguenze e lo inviterei a meditare con onestà intellettuale su queste tematiche. {8 dicembre 2008}

 

 

8. {Renato Colmano}

 

Caro Nicola, sto seguendo con curiosità questa corrispondenza perché la mia impressione è che la lettera non sia d’un frate, ma d’un laico cattolico tipo lefebvriano. M’insospettisce il rimando che fa al sito, cosa che lascia supporre una certa dimestichezza con queste modernità! Personalmente (sono avventista e quindi un altro «settario» per il piacere di questo frate alias Tommaso Dagani) ho conosciuto molti sacerdoti, tra i quali anche uno che nel momento del bisogno mi ha aiutato materialmente; non credo che un chierico scenda a tali espressioni, perché oltre tutto ha studiato la storia della Chiesa... E conosce perfettamente «come sono andate le cose». Quindi una persona d’una certa cultura, che sa valutare «diplomaticamente» le situazioni, non s’esporrebbe in tale modo piuttosto grezzo.

     Certo è che se il predetto frate appartiene all’ordine dei francescani, allora m’assalgono i dubbi perché, com’è risaputo, alimentano certi estremismi... Anche in Terra Santa! Ed allora possono rappresentare il braccio secolare, con cui la Chiesa s’appresta a riprendere il controllo sulle menti umane attraverso l’UE e non mancherà di certo anche l’occasione degli USA, ora che vanno verso la maggioranza cattolica. Credo che dovremmo aspettarci altre incursioni del genere! Purtroppo l’esternazione di Benedetto XVI che noi non siamo Chiesa, ha riacceso gli animi nel senso di cui sopra, che sapientemente il Concilio Vaticano II aveva tenuto a freno. Eravamo «fratelli separati»; ora non siamo neppure più fratelli! Personalmente non avrei aperto una «polemica», ma semplicemente lo avrei ringraziato del suo pensiero e nel contempo pubblicato una serie d’osservazioni «storiche», facendo così notare come anche la stessa cattolicità ha ammesso certi errori o usanze o contraddizioni, tipo il Limbo, l’errata traduzione dell’Ave Maria, l’uso della lingua latina nella Messa... che potrebbero indurre non solo lui, ma anche altri a una maggiore riflessione. Con fraterni saluti in Cristo anche a «frate» Tommaso. {8 dicembre 2008}

 

 

9. {Andrea Pietropaolo}

 

Contributo: […] La prego di cancellarmi dalla sua mailing list, in quanto desidero ricevere solo mail d’associazioni cattoliche. Cioè d’associazioni che professino la vera Fede della Chiesa, che consta delle Sacre Scritture e della Tradizione comprensiva del Magistero, che lo Spirito Santo ci ha dato tramite tanti Papi e Concili, che oggi quattro scribacchini da strapazzo, che spesso si professano anche cattolici, si permettono di contraddire. Dio abbia pietà delle loro anime. Cordiali saluti in nomine Domini. {8 dicembre 2008}

 

Risposta: La questione, che riguarda la Parola di Dio, la tradizione e un magistero, fu affrontata dallo stesso Gesù Cristo ai suoi tempi. Le decisioni dei rabbini erano ritenute vincolanti per il popolo e il magistero d’allora si chiamava «Sinedrio». Fu tale magistero a condannare Gesù a morte e a fare pressioni politiche su Pilato perché fosse crocifisso. Fu esso che perseguitò la prima chiesa e diede carta bianca al fariseo Saulo perché imprigionasse e uccidesse i cristiani, prima che egli si convertisse sulla via di Damasco e diventasse il famoso apostolo Paolo. Poi fu tale concistoro a sentenziare l’eliminazione fisica di tale apostolo. Chi studia la «storia delle chiese», oltre a prendere atto delle corruzioni morali del clero durante i secoli, viene a conoscenza che il magistero cattolico ha fatto similmente nei confronti dei cristiani dissidenti rispetto alla curia, mandando a morte migliaia e migliaia di cristiani che volevano ubbidire solo alla Parola di Dio. Tra di loro c’era, ad esempio, Savonarola, Hus e tanti altri martiri; Lutero si salvò solo per grazia di Dio e per l’appoggio dei principi. Interi villaggi in Francia furono rasi al suolo e persone d’ogni età furono messi a morte. Questi atti di papi e concili non erano certo guidato dallo Spirito Santo, né tanto meno la corruzione morale e la fornicazione che regnava nelle corti papali e vescovili. Gesù e gli apostoli hanno avvertito i veri credenti: «Da questo sono manifesti i figli di Dio e i figli del diavolo: chiunque non opera la giustizia non è da Dio; e così pure chi non ama il suo fratello» (1 Giovanni 3,10). «Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono a voi in vesti da pecore, ma dentro son lupi rapaci. Voi li riconoscerete dai loro frutti» (Matteo 7,15s). «È impossibile che non avvengano scandali: ma guai a colui per cui avvengono!» (Luca 17,1).

     Sarebbe proprio il caso di dire per costoro che hanno contraddetto il messaggio di Gesù in parole e atti: «Dio abbia pietà delle loro anime». Purtroppo per loro però è scritto: «È stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio» (Ebrei 9,27).

     Tornando alla sacra Scrittura e alla tradizione, Gesù disse: «Chi ascolta la mia parola e crede a Colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita» (Giovanni 5,24). «Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; e conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi» (Giovanni 8,31). «E avete annullata la parola di Dio a motivo della vostra tradizione» (Matteo 15,6; Marco 7,13). «Chi mi respinge e non accetta le mie parole, ha chi lo giudica: la parola che ho annunziata è quella che lo giudicherà nell’ultimo giorno» (Giovanni 12,48). {Nicola Martella}

 

 

10. {Monica Mmm, ps}

 

Contributo: […] Credo di conoscere il tuo punto di vista: ho molti amici che seguono altre chiese... Capisco le critiche che rivolgi alla Chiesa Cattolica, perché le muovo io stessa... Ma ho visto la terza faccia della medaglia, quella che nessun evangelico, testimone di Geova, neoapostolico, cristiano fai da te ecc. vuole vedere... E, pensa, io non ho sempre creduto in questa Chiesa.... A 13 anni ho iniziato a dilettarmi con la cartomanzia, a 18 a frequentare gli ambienti esoterici, a 20 quasi quasi entravo in Massoneria... Ora ne ho 23 e ho visto cadere, a poco a poco, tutti quelli che poi si sono rivelati poi pregiudizi...

     Mi fa comunque sempre piacere uno scambio d’opinioni: non si finisce mai d’imparare... baci {8 dicembre 2008}

 

Risposta: Io più di altri posso capire chi è stato nell’occultismo in tutte le sue sfumature, praticando cura pastorale verso chi è affetto da tale ideologia e dalle sue conseguenze e avendo scritto alcuni libri in merito. [► La lieve danza delle tenebre; ► Entrare nella breccia; ► Malattia e guarigione 1-2] Ciò che libera dalla potenza del diavolo non è l’appartenenza a una chiesa, ma la potenza del Signore Gesù Cristo, se lo si accetta come Signore e Salvatore personale. Io ho vissuto la liberazione di tante persone che hanno scelto di spezzare il patto nefasto con le tenebre e hanno abbracciato il patto di Cristo, come ce lo insegna la sacra Scrittura. Molti di loro hanno peregrinato per anni da un esorcista all’altro, senza risultato. Oggi però sono persone liberate e libere in Cristo, senza riti e giaculatorie, ma confessando a Dio le loro iniquità occulte ed esercitando la fede nella persona e nell’opera del Signore Gesù. Infatti è scritto: «Il Figlio di Dio è stato manifestato per distruggere le opere del diavolo» (1 Giovanni 3,8). «Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi» (Giovanni 8,38). Non è quindi una qualsiasi chiesa in cui bisogna credere e che possa mai liberare dalla potenza delle tenebre, ma solo il Figlio di Dio, nel quale solo bisogna rimettere la propria fede, esclusivamente sulla base delle sua Parola. {Nicola Martella}

 

 

11. {Gianni Siena}

 

Avevo 14 anni e con una sorella, che aveva almeno il doppio dei miei anni, stavamo evangelizzando casa per casa, nel quartiere Santacroce (San Giovanni Rotondo). Venne ad aprire una signora e subito ci disse che di religione ne aveva piene le tasche, era arrivata al mio paese carica di soldi e con la «balla» di padre Pio le avevano portato via tutto o quasi.

     Un umanista di nome Lorenzo Valla scoprì che un vecchio documento latino — detto «Donatio Costantinii» — non risaliva all’imperatore con questo nome, ma era un falso più recente e compilato in una lingua latina più tarda: usato come base legale per il potere e il possesso del territorio italiano da parte della chiesa cattolica.

     Rebecca Jackson è una stimata studiosa d’usanze giudaiche, ella stessa è di famiglia ebraica. La «Sindone» torinese è stata identificata da lei come un autentico telo giudaico usato per le esequie funebri dei criminali. Se Gesù fu avvolto in quel panno, vuol dire che la profezia d’Isaia relativa alla sua morte non s’è adempiuta ed Egli non è l’innocente Messia servo del Signore, ma un malfattore giustamente condannato per le sue affermazioni blasfeme (Isaia 53,9). [N.d.R.: Al contrario, fu il ricco e influente Giuseppe d’Arimatea a dargli sepoltura nella sua propria tomba (Matteo 27,57.59; Marco 15,43.46).]

     Non parliamo poi dell’esaltazione idolatrica di Maria che, persi i connotati della madre umana del Signore Messia (Luca 1,43), è diventata la «mater dei». Un titolo che, in tempi non sospetti, fu usato per evidenziare l’identità perfetta dell’Uomo-Dio, ma che oggi ne facciamo volentieri a meno, date le attuali implicazioni tutte «cattoliche». Il prossimo sviluppo dell’eresia della «mater»? La «corredenzione» di Maria accanto a Cristo; l’odore di quest’empia e antibiblica dottrina già si sente e forte!

     Maria sempre «vergine»? Ma non è scritto riguardo al Messia che i fratelli e figli di sua madre lo trattarono come uno straniero e forestiero?! (Sal 69,8).

     Mi limito a questi pochi esempi per ribadire la mia libertà spirituale da Roma e dal papato: quando sono nato di nuovo (22 marzo 1975) a udire i miei gemiti di pentimento v’era solo la fratellanza della chiesa ADI di Nova Milanese… non conosco «abiti talari» che possano pretendere «autorità» sulla mia vita spirituale e sul relativo eterno destino personale.

     Il protestantesimo non è perfetto e il fondamentalismo cristiano comincia a essere un po’ logoro, ma ho una libertà che il cattolicesimo non ammette; e sono libero di dire no anche a certi «reverendi» pastori che nel mio ambiente si gonfiano d’orgoglio e vorrebbero dominare l’anima mia.

     Questo «frate» farebbe bene a buttare alle ortiche la sua appartenenza alla chiesa che, non senza ragioni, i riformatori identificarono con la «religiosa» gran prostituta degli ultimi giorni (Ap 17,9.18). {8 dicembre 2008}

 

Presunzione di chierico e verità biblica? Parliamone 2 {Nicola Martella} (T)

Presunzione continuata di chierico e verità biblica {N. Martella - T. Dagani - A. Mazzari} (T/A)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Presunz-chierico_verita-BB1_OiG.htm

08-12-2008; Aggiornamento: 10-12-2008

 

▲ Vai a inizio pagina ▲

Proprietà letteraria riservata

© Punto°A°Croce