Qui di seguito discutiamo l'articolo «Preghiere
sull’altare?
Missionari per l’Evangelo o divulgatori di pratiche esoteriche cristianizzate?».
Dopo la pubblicazione, ho scritto ad Andrea Martina quanto segue:
Andrea, shalom. È mio dovere metterti al corrente di questo mio articolo su di
te e sulla tua pagina (e attività) «Preghiere sull’altare». Tutto ciò non
riguarda né il tuo amore per il Signore Gesù, né il tuo zelo per lui, né il tuo
ministero, ma solo questo aspetto particolare, così come risulta da ciò che tu
hai ripetutamente scritto, cosa che ha turbato me e altri. Saluti e
benedizioni... Nicola Martella
Certamente avrei
preferito che mi arrivasse una risposta dettagliata alle mie osservazioni e
obiezioni e cioè con un'argomentazione esegetica. La risposta, che mi è
arrivata, è purtroppo di tutt'altra natura, come sono di solito abituato
ricevere da parte di carismaticisti, devoti alla «teologia dell'esperienza»
(l'ho vissuto, perciò è vero) e alla «ideologia della funzionalità»
(funziona, perciò è da Dio). Si veda sotto al riguardo.
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e
opinioni?
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I contributi sul tema
▲
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1. {Andrea
Martina}
▲
Nota redazionale:
Andrea Martina mi ha risposto con una lettera, a cui poi ne ha fatto seguire
un’altra versione più ampia che ha messo in rete (qui).
Correggo e redigo quest’ultima che, come lui stesso ammette in privato, «mi
scuso degli errori, conscio che ce ne saranno altri».
C’è un’altro
«fratello» che contraddice sia me che l’operato del Signore scrivendo così: […]
[Si veda all’inizio del tema per la mia lettera.]
Invece di criticare e vedere il lato oscuro di tutto, caro Martella, mettiti
all’opera
e la tua vita andrà nella direzione certa, incontro alla volontà di Dio. Te ne
dico un’altra per aggiungerla nel tuo sito, l’apostolo Valdemiro Santiago
della «Chiesa mondiale della potenza di Dio» in Brasile (link).
Durante il culto fa raccogliere nella chiesa tutte le richieste di preghiera e
sale sul monte, le presenta a Dio, poi torna in chiesa a finire il culto;
e di lui non ti sto a fare l’elenco dei miracoli che avvengono. Durante la sua
trasmissione televisiva riempie un bicchiere d’acqua e invita a ognuno di
fare lo stesso e di mettere il bicchiere sopra o vicino alla televisione e dopo
avere pregato e benedetto l’acqua invita a berla, e migliaia di persone vanno
poi a testimoniare in diretta televisiva la guarigione da tumori, cecità,
invalidità e da ogni genere di malattia. Poi l’apostolo per il gran calore
è solito usare degli asciugamani per il viso per il sudore e il popolo
cerca sempre di rubarglieli, perché ovunque e qualsiasi cosa toccano si
verificano guarigione e liberazione. Possiamo vedere che ciò accadeva anche a
Paolo al tempo degli Atti degli apostoli. Poi sempre la stessa chiesa
insieme alla sua equipe vengono portati sul monte dei fazzolettini
stampati con il loro logo, riportando la frase «Sii tu una benedizione»; vengono
consacrati e distribuiti alla gente e anche qui vediamo la potenza e la gloria
di Dio, manifestata guarendo e curando migliaia di persone (link).
Martella, camminare con la carne e con i piedi di piombo, gonfio
di sapienza, non aggrada a Dio. «Ma l’uomo naturale non riceve le cose
dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere,
perché devono essere giudicate spiritualmente» (1 Corinzi 2,14). Caro
Martella, ti vedo molto nel naturale cercando, come un giornalista fallito,
in qualche modo di avere il suo spazio per dimostrare qualcosa. Smettiamo di
fare i Bruno Vespa della Bibbia per redigere a tutti i costi la paginetta
del giorno.
Vogliamo
evangelizzare con internet e fare conoscere l’amore di Dio e la sua
gloria alla gente? Ripeto la sua
gloria! Smentiamo di proporci, scendiamo dal trono, parlando di tutto e
di niente, e innalziamo Gesù Cristo e la sua potenza; criticarmi non ti porterà
a nulla te lo assicuro! «E io, fratelli, quando venni da voi, non venni ad
annunziarvi la testimonianza di Dio con eccellenza di parola o di sapienza;
poiché mi proposi di non sapere altro fra voi, fuorché Gesù Cristo e lui
crocifisso. Io sono stato presso di voi con debolezza, con timore e con gran
tremore; la mia parola e la mia predicazione non consistettero in discorsi
persuasivi di sapienza umana, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza,
affinché la vostra fede fosse fondata non sulla sapienza umana, ma sulla potenza
di Dio» (1 Corinzi 2,1-4).
Mi hai
scritto brutalmente che non ho amore per Dio né zelo per Lui e nemmeno un
ministero; guarda io non mi sono mai sognato di criticarti o provocarti e il
Signore sa ogni cosa. Io ti avviso, Martella, ognuno di noi raccoglie quello che
semina!
Vedi di sapere con certezza se quello che stai facendo è nella direzione di
dello Spirito Santo, perché pregherò Dio per pesarti e fare giustizia.
Io credo che bisogna piuttosto mettersi all’opera, piegando le ginocchia e
pregare gli uni per gli altri e cercare la potenza dello Spirito Santo (link).
{03-08-2010}
2. {Nicola
Martella}
▲
1. ENTRIAMO IN TEMA:
Partiamo dalle ultime cose che Andrea Martina ha scritto: «Mi hai scritto
brutalmente
che non ho amore per Dio né zelo per Lui e nemmeno un ministero». Come si vede,
dichiarando egli di avergli «scritto brutalmente» le cose che mi
attribuisce, prende fischi per fiaschi, poiché mi attribuisce proprio il
contrario di ciò che ho affermato nella mia lettera. Io ho scritto: «Tutto ciò non riguarda né il tuo amore per il Signore Gesù, né il
tuo zelo per lui, né il tuo ministero», ossia non li mette in dubbio; lui ha
capito tutto al contrario! È probabile che abbia capito fischi per
fiaschi anche per il resto. Infatti, subito dopo, passa al contrattacco
minacciandomi di giudizio divino, pregando Dio «per pesarti e fare
giustizia». I carismaticisti non si smentiscono mai.
2. LA MIA RISPOSTA MANDATAGLI:
Andrea Martina, shalom. Mi dispiace vedere le solite risposte dei
carismaticisti. Avrei preferito vedere che rispondi con argomenti esegetici alle
mie osservazioni e obiezioni. Vedo invece il solito ragionamento che
glorifica chi usa mezzi ipnotici, suggestivi e psico-esoterici (p.es. bicchiere
d’acqua presso il televisore come vari «maghi» e prestigiatori televisivi alla
Silvan e Casella). Inoltre si discredita, come al solito, le persone di
coloro che fanno un ragionamento biblico, si attribuisce loro tutto il male
possibile e si fa loro presunte minacce di giudizio divino. Certo voi
carismaticisti non vi smentite mai. È vero che ognuno miete ciò che semina,
ma ciò vale anche per te e per le tue pratiche esoteriche cristianizzate e per
quelle dei tuoi modelli, a cui t’ispiri.
Non basta voler fare le cose alla gloria di Dio, bisogna farle anche
secondo la verità rivelata, non andando oltre alle cose che sono scritte (1 Cor
4,6), non aggiungendo o togliendo (Ap 22,18s), ma tagliando «rettamente la
Parola della Verità», che non rende operai confusi (2 Tm 2,15). Altrimenti un
giorno si sarà nella schiera di coloro che diranno: «Signore, Signore, non
abbiamo noi
profetizzato in nome tuo, e in nome
tuo cacciato demoni, e fatte in
nome tuo molte opere potenti?»
(Mt 7,22); ma essi, che pretendevano di fare ciò alla gloria di Dio,
dovranno sentire dal Signore parole incresciose: «Io
non vi conobbi mai; dipartitevi da
me, voi tutti operatori d’iniquità» (v. 23).
Se sei capace, rispondi in modo sobrio e pacato alle mie osservazioni e
obiezioni, presentate nel mio articolo, e fallo esclusivamente con un’esegesi
contestuale, cercando di convincermi in modo scritturale, attenendoti
esclusivamente ad argomenti di tipo esegetico. Questo è ciò che conta per me.
Saluti e buon discernimento... Nicola Martella
3. LA MIA ULTERIORE ANALISI DELLA SUA
LETTERA: Non ho bisogno di mettermi all’opera, poiché già
lo sono in molteplici modi. Come si vede, invece di argomentare esegeticamente,
Andrea Martina presenta il suo modello ispiratore, «l’apostolo» Valdemiro
Santiago, di cui vuole diventare l’incarnazione in Italia. Già sale sul
monte come il suo antesignano. Ora non ci resta che aspettare che anche lui
faccia il rito del bicchiere dell’acqua posto accanto al televisore. Non
mi dilungo in merito avendo descritto tali pratiche di mesmerismo e di
autosuggestione basate sull’effetto placebo nel mio libro «Dizionario
delle medicine alternative»,
Malattia e guarigione 2, in cui descrivo simili pratiche nel mondo
esoterico; si vedano, ad esempio, i seguenti articoli: «Acqua
potenziata», pp. 12s; «Fluidi terapeutici», pp. 197-200; «Guarigione
con la parola», pp. 208-211; «Guarigione con la preghiera», pp. 212s;
Guarigioni trascendentali»,
pp. 218-227;
«Magnetopatia», pp. 282s; si vedano inoltre i seguenti articoli:
«Guarigioni spontanee», pp. 217s; «Mesmerismo, p. 335»;
«Placebo (Effetto ~)», pp.
430-436; «Suggestione», pp. 515ss.
Simili esperimenti televisivi sono fatti in tutto il mondo da
illusionisti, capaci di suggestionare gli spettatori e di metterli in una
situazione semi-ipnotica (ipnosi lucida). Il gran calore, che sente
«l’apostolo», è tipico di pratiche esoteriche come la pranoterapia e il reiki
(nel «Dizionario delle medicine
alternative» rispettivamente alle pagine
436ss e 482s; si veda
anche la rabdomanzia e la radioestesia alle pp. 449-458 e
462-473).
Quella degli
asciugamani
è una pratica superstiziosa alimentata da tali santoni. Al riguardo si cercano
di trovare paralleli nella vita di Pietro (At 5,14ss) e di Paolo (At 19,11); ma
se andiamo al NT, vediamo che ciò avvenne soltanto all’inizio dell’opera e per
un brevissimo periodo di tempo, per accreditare tali uomini come servi di
Cristo. Essi non ne fecero una prassi preminente della loro azione nel tempo,
poiché erano soltanto interessati a predicare l’Evangelo. Già l’autore della
lettera agli Ebrei guardava con nostalgia a quel tempo che non c’era più,
parlando della «grande salvezza»: «La quale, dopo essere stata prima
annunziata dal Signore, ci è stata confermata da quelli che l’avevano udita,
mentre Dio stesso aggiungeva la sua testimonianza alla loro, con dei
segni e dei prodigi, con opere potenti svariate, e con doni dello Spirito Santo
distribuiti secondo la sua volontà» (Eb 2,3s verbi al passato).
Ancora una volta devo ricordare che Paolo stesso fu infermo personalmente
di gravi e ripugnanti malattie; ai Galati ricordò: «Fu a motivo di una
infermità della carne che vi
evangelizzai la prima volta; e quella mia
infermità corporale che era per voi una prova, voi non la sprezzaste né
l’aveste a schifo» (Gal 4,13s);
il Signore non sempre ascoltò le sue preghiere (2 Cor 12,7ss). Egli lasciò a
Mileto Trofimo, suo collaboratore, che era caduto malato (2 Tm 4,20); non
leggiamo di una speciale riunione di guarigione. Fu pure in grande apprensione
per Epafròdito, che era stato vicino alla morte per una malattia (Fil
2,26s); non leggiamo qui di un qualche rito di guarigione. A Timoteo non
consigliò una imposizione di mani da parte sua o di altri, ma gli diede questo
consiglio: «Non continuare a bere acqua soltanto, ma prendi un poco di vino a
motivo del tuo stomaco e delle tue
frequenti infermità» (1 Tm
5,23).
Quindi, vediamo che negli ambienti carismaticisti, si vuole rendere normale ciò
che anche al tempo degli apostoli fu una cosa straordinaria e passeggera. In
tali ambienti si praticano riti tipici dell’esoterismo e del sacramentalismo
(acqua benedetta, fazzolettini), li si cristianizza e li si interpreta in modo
pseudo-biblico. Non a caso tali riti provengono dal Sudamerica, dove si
praticano tanti riti esoterici del Vudù, Santeria e simili, una
commistione fra magia e cattolicesimo. Ora li si vuole importare tali riti anche
in Italia e offrirli come «cristiani» a chi è già abituato con Padre Pio,
Milingo, santoni alla «Aronne
Ebenezer» e santone alla «mamma
Ebe».
Per
il resto della lettera vediamo la tattica usuale dei santoni carismaticisti. Non
solo non rispondono nel merito e presentano la loro «ideologia dell’esperienza»
farcita di versi fuori contesto storico e teologico, ma passano al contrattacco,
gettando discredito sul loro interlocutore mediante un finto pietismo e
minacciandolo di un imminente e pesante giudizio divino. Così anche
Andrea Martina parla del mio sedicente «camminare con la carne» e
del mio sedicente essere «gonfio di sapienza». Citando 1 Corinzi 2,14,
attribuisce a me l’essere un «uomo naturale», quindi non convertito,
mentre lui si ritiene «spirituale». Sarei un «giornalista fallito».
Vuole «evangelizzare con internet», far conoscere la gloria di Dio
e innalzare Gesù Cristo, proponendo simili rituali degli della Santeria
sudamericana! E nonostante ciò, attribuisce a sé 1 Corinzi 2,1-4, per
evidenziare la «potenza di Dio» nei suoi riti. Paolo però affermava che «l’Evangelo…
è potenza di Dio per la salvezza d’ogni credente» (Rm 1,16), ossia «Gesù
Cristo e lui crocifisso» (1 Cor 2,2); e lui ingiungeva a Timoteo: «Soffri
anche tu per l’Evangelo, sorretto dalla potenza di Dio» (2 Tm 1,8). Invece
di ciò, si vuole una «religione di potenza», estranea alla Bibbia, ma
tipica del carismaticismo, che si è incendiato al «fuoco estraneo» di Toronto.
Per
l’approfondimento della tematica rimando nel mio libro «Carismosofia»
ai seguenti articoli: «Passività e coercizione», pp. 60-68; «Guarigioni», pp.
91-97; «Ministero di guarigione», pp. 98-111; «Spiritualismo esoterico e
spiritismo», pp. 176-181; «Esercizio di potenza e magia bianca», pp. 182-190.
Il confronto continua qui: ►
Nuove rivelazioni carismaticiste: Lievito esoterico di false
interpretazioni {Andrea Martina - Nicola Martella} (T/A)
3. {Salvatore
Paone}
▲
■
Contributo 1: Non c’è affatto da meravigliarsi se alcuni reagiscono in un
modo allergico alle obiezioni, come nel caso di Andrea Martina. Ciò che fa
veramente riflettere, miei cari, che qualche anno fa si predicava contro gli
insegnamenti della chiesa cattolica romana, a causa dello sviamento
dottrinale e le eresie. E molti dei cattolici rispondevano nei dibattiti (non
avendo più argomenti): «Vedete noi quanti ne siamo».
Oggi ci ritroviamo a «combattere» con coloro che si definiscono Cristiani con la
«C» maiuscola, ossia i carismatici, che dichiarano di possedere tutti i
carismi e forse anche di più. La cosa sconcertante di tali «santoni» è che, pur
di vedere stadi pieni, piazze gremite di gente che urlano un grande Alleluia,
possono anche deviare da ciò, che dice la Bibbia.
Allora la domanda mi viene spontanea: Che differenza c’è tra il papa e Benny
Hinn? L’uno parla dell’Evangelo e l’altro parla dell’Evangelo, ma quale
Evangelo? Quello narratoci dalla «sola Scriptura» o quello che hanno
strumentalizzato [ideologicamente] e poi cristianizzato a proprio piacimento?
Alla fine resta l’evangelo del qualunquismo e del «vogliamoci bene», a
discapito della verità.
Cristo è uno e viene rivelato dalla Scrittura. Se non ci si attiene a ciò che è
scritto, si rischiano le conseguenze di Apocalisse 22,18-19: «Dichiaro
a chiunque ascolta le parole profetiche di questo libro: a
chi vi aggiungerà qualche cosa, Dio
gli farà cadere addosso i flagelli descritti in questo libro; e
chi toglierà qualche parola di
questo libro profetico, Dio lo priverà dell’albero della vita e della città
santa, descritti in questo libro». {03-08-2010}
Nota redazionale:
Di là dalle cose giuste che questo lettore ha scritto, esorto a rimanere nel
tema e ad approfondire soltanto quello, senza divagazioni in altri temi (qui il
cattolicesimo), che inducono poi altri a sviarsi in tali sentieri secondari
rispetto al soggetto trattato.
■
Contributo
2: Sto assistendo a un «vero
incontro di pugilato» con l’unica differenza, molto nota: da una parte si
schiera onestà intellettuale, esegesi biblica con rigorosità e, sopratutto,
verità. Poi, invece, noto dall’altra parte poca lealtà, pur sapendo
che certi «colpi bassi» non fanno parte del cristianesimo e tanto meno
dell’etica morale; ma con molta astuzia si raggira a proprio piacimento
l’avversario classico dei carismaticisti.
Vedo che Andrea Martina,
non avendo argomenti, continua a spiritualizzare tutto, facendo dei paragoni
paradossali. {04-08-2010}
4. {Pietro
Calenzo}
▲
■ Contributo 1:
Rimanendo sul tema proposto dal fr. Martella, avendo letto il contributo del
sig. Martina e l’innovativa tecnica di imporre la decima e riti
propiziatori da lui praticati, sono rimasto interdetto. Credevo che
l’esoterismo magico-sacramentelista intinto in parole cristiane del Vaticano e
della sua cerchia non avesse eguali. Mi sbagliavo! Le tecniche adoperate
rispecchiano pericolosamente la pratica dello spiritualismo magico-esoterico.
Altresì si arriva a promettere benefici spirituali solo in virtù di un’azione
legata a una certa processualità ripetitiva e legata a giorni, luoghi,
ore. Non ho parole! Se il mondo evangelico ha partorito tali pratiche e tali
mistici spiritualizzanti, c’è da ribadire un fermo, chiaro, e deciso dissenso.
Il Signore Gesù il Cristo c’illumini e ci benedica. {03-08-2010}
■ Contributo:
Sono molto grato al fratello Martella per le ulteriori riflessioni lette nel
sito da lui gestito. Volendo ammettere che il ministero del signor Martina
proceda da Dio, come giustificare la sua reazione scomposta a una richiesta
legittima di specificare esegeticamente e scritturalmente le sue prassi, a
dir poco, pericolosamente innovative. Chi ritenga di avere una particolare
chiamata e svolga un apostolato pubblico, ha lo specifico dovere di
giustificare con passi biblici le ragioni che possano far nascere in coloro,
che sono destinatari dei suoi inviti, perplessità o dubbi, che eventualmente
dovessero sorgere negli invitati medesimi.
Ho letto la sua risposta sul sito, intrisa di livore, di demagogici
avvertimenti, d’inveterate pesature, di pesanti giudizi. Al di là di questo,
colgo nel signor Martina pericolosissimi parallelismi tra il suo operare e il
magismo esoterico cristianizzato dell’apostata chiesa romana; similmente sono
forti le similitudini e l’assonanza, con un esoterismo magico-spiritista
in senso stretto. Gli adoratori che il Padre santo predilige, sono coloro
che lo adorano in spirito e verità.
In qualche luogo del NT è scritto forse che, se seguiamo o pratichiamo la
decima, sproniamo il Signore a benedirci? O anche che sono necessari alti
luoghi per ricevere la provvidenza dall’Altissimo? E Gesù, il Messia
vivente, non è il nostro unico mediatore, avvocato e intercessore presso
il Padre santo? Ne occorrono altri? Che dire ancora, della prassi del signor
Martina di assicurare benedizioni e quant’altro con riti ripentivi,
ufficiati solo in determinati luoghi e in determinati giorni,
previo il bruciare fogli di carta con determinati scritti. Tali usi, in
maniera similare, sono praticati anche dalla liturgia magica sacramentalista
cattolica (in particolar modo nel Sudamerica e Caraibi) e dagli
occultisti in senso stretto.
Una questione ancora: La verità, che procede da Dio, è permeata
dall’agape, dalla mitezza, dall’autocontrollo e da uno spirito pacifico, e non
dal lanciare strali e giudizi aspri, livorosi verso coloro, che invitati
ad appoggiare il ministero del signor Martina, avanzassero
perplessità, dubbi e domande sul suo operare nel nome del Signore. Il
Signor Martina in questo ha qualche similitudine, seppure in diversi ambiti,
proporzioni e contesti un Benny Hinn, che ha lanciato strali e pesanti
premonizioni, pubblicamente, nel nome dell’unzione (con la quale pretendeva di
discutere e ascoltare in diretta televisiva), contro tutti coloro che
osteggiavano il suo ministero. Benedizioni in Gesù, il Vivente. {04-08-2010}
5.
{Massimiliano Monti}
▲
■
Contributo 1: Non facciamo però di un erba un fascio. Ci sono cristiani
pentecostali, che vivono secondo la Parola di Dio, e cristiani
pentecostali, che usano la Parola di Dio a loro uso e consumo e non per
diffondere un vero Vangelo, secondo i criteri di Cristo.
Si può non esser d’accordo con il fatto che i
pentecostali pongano molta enfasi sui doni dello Spirito Santo e sull’evidenza
delle lingue, quando Gesù battezza con lo Spirito Santo; però fare di ogni
pentecostale un cattivo cristiano o un nemico da combattere o un credente
sviato, per cui bisogna pregare, mi sembra eccessivo. {03-08-2010}
▬ Risposta 1 (Nicola Martella): Massimiliano Monti, come al
solito sei tornato al tuo tema preferito (battesimo di Spirito e
glossolalia), dove la tua «lingua» batte sempre. Nessuno di noi ha parlato di
ciò. Io stesso ho parlato di carismaticisti da Toronto in poi (3a
e forse 4a ondata) e non dei
pentecostali classici. Abbiamo anche mostrato diverse volte la differenza fra
gli uni e gli altri. [►
Pentecostali e carismaticisti: distingui necessari]
Ma tu dovunque arrivi, hai un solo chiodo fisso; è ora che acquisti
libertà e maturità. Di’ finalmente qualcosa nel merito e soltanto sull’argomento
affrontato nell’articolo
di riferimento. Certamente ce ne guadagneranno tutti, te compreso, anche agli
occhi degli altri, che così non ti vedranno più come uno «fissato» di pochi
temi, ma come una persona seria e matura. Riuscirà il miracolo?
▬ Osservazioni (Antonio Capasso): Dai Massimiliano, tu sei
un pentecostale: ai miracoli ci credi. {03-08-2010}
■
Contributo 2
(Massimiliano Monti): Io credo che il fratello [Andrea Martina],
quando dice di presentare le richieste di preghiera sull’altura o sui monti, lo
dica in
maniera simbolica. Anche noi in preghiera diciamo: «Ti offriamo sull’altare
del nostro cuore ogni sorta di preghiera»; credo
che sia, metaforicamente parlando, un modo di dire. È come quando spesso
si dice di mostrare il profumo di Cristo, o si predica intorno a quando il
profumiere faceva il profumo; tutto ciò oggi viene fatto ancora.
Ancora oggi noi offriamo sacrifici, libazioni sull’altare. Ma qual è oggi
l’altare? L’altare oggi siamo noi, è il nostro cuore; e se metaforicamente
lo vogliamo paragonare a un altare, io dico amen. Se però spesso magari parliamo
soltanto di altare e non specifichiamo che è il cuore o noi stessi, non ci
dovrebbe essere nulla di male. Non stiamo troppo legati alla formalità
delle parole o delle frasi, senza capirne il vero senso e significato, solo
perché abbiamo omesso di spiegare chiaramente il nostro pensiero. È chiaro per
tutti che oggi non abbiamo altari; e suvvia dai, sono metafore.
{04-08-2010}
▬ Risposta 2 (Nicola Martella): Massimiliano Monti, neppure
qui ti smentisci! I filmati di Andrea Martina, sia quello del «monte
Carpegna», sia quello dei suoi modelli sudamericani (link),
mostrano soltanto altari virtuali (visualizzati, onirici o interiori),
mentre i credenti pregano intensamente e di pari consentimento a casa propria o
nelle sale! Hai ragione, hai capito proprio tutto, come al solito, dal tuo
osservatorio visionario! Siamo solo noi, miseri realisti, che crediamo a
ciò, che vediamo. Mi viene il dubbio che l’unica metafora sia qui
continuamente ciò, che scrivi nei tuoi viaggi onirici; come si fa con tutte le
metafore, forse non bisogna dare neppure a te più attenzione di quella che
meriti. Svegliati, che il sole è alto! Scrollati di dosso la sbornia
entusiastica, togliti le lenti mistiche e rimetti finalmente i piedi nella
realtà. Sai dove trovare il «latte spirituale» per rimetterti in sesto.
Sorvolo sul fatto che i nostri cuori o il nostro corpo sarebbero i moderni
altari, visto che usciremmo dal tema. Come fanno però i corpi a essere
altari, se dobbiamo «presentarli… in sacrificio vivente»? (Rm
12,1). In nessuna parte della Bibbia c’è un solo verso che parli del cuore o del
corpo come altare. Si parla però delle
offerte: «spirito rotto» o «cuore rotto e contrito» (Sal 51,17) e del
corpo (Rm 12,1). Atteniamoci a ciò che è scritto.
▬ Replica
(Massimiliano Monti):
Innanzi tutto Nicola, ti chiedo umilmente scusa, hai perfettamente
ragione dovrei mostrare più maturità. Spero tu voglia accettare le mie
scuse, ma conoscendoti, anche se poco, credo che tu non me le rifiuterai.
Detto questo, ti chiedo ancora scusa: ho mal compreso ciò, che diceva
Andrea Martina. Credevo che egli lo dicesse in senso metaforico; noto con
dispiacere che questo non è accaduto, e quindi mi permetto di commentare ancora
la nota, da te proposta, attenendomi all’argomento. Con la presente colgo
l’occasione per dirti questo. Dio ti benedica e abbondi grandemente.
{04-08-2010}
6.
{Eliseo Paterniti}
▲
Nel leggere che si
svolgono ancora certe pratiche, consentitemi di dire: «Sono
senza parole!». Certo non ho nulla in contrario che si scrivano liste
delle persone, per cui pregare, come promemoria, ma portarle in un certo
posto per bruciarla! A quale scopo? C’è
bisogno di un posto specifico per offrire la propria adorazione e richiesta di
preghiera a Dio? Basta leggere Giovanni 4,21-24 per affermare che non è
così. Quando devo pregare e fare una richiesta a Dio, basta la mia semplice
stanza per come è o il posto, dove mi trovo al momento, per rivolgere la mia
intercessione con semplicità, senza tante pratiche. Abbiamo diversi episodi
scritti nella Bibbia, che mostrano come furono fatte suppliche a Dio, ma
in nessuna parte è comandato di scriverle su un foglio di carta e poi bruciarlo.
Mah, quanta confusione! Signore, libera i tuoi figli da tutte queste
confusioni!
{03-08-2010}
7. {Gaetano Nunnari}
▲
■ Contributo 1: Si dice
che non sia vero che i carismatici aggiungono o tolgono riguardo alla Scrittura.
Per togliere non tolgono
nulla, anzi più ce n’è e meglio è; ma aggiungono? Certo che aggiungono, e
soprattutto sono maestri nell’arte del
distorcere.
So che preferisci che entro nel merito, portando
le mie esperienze. Eccoti accontentato, ma non credo servi a molto.
La moda del monte l’ho sentita anch’io, è
ormai cosa vecchia. Infatti il leader del circo(lo) carismatico, che
frequentavo, diceva di andare sul monte del paese lì vicino, a profetizzare, per
rivendicare così le anime.
Ti ricordi, quando all’inizio ci conoscemmo, che
t’inviai alcuni scritti e video del Ronny Chavez? Ecco, è da lì
cominciarono con questo metodo. Tutto ciò è fatto con proclamazioni di
risveglio, potenza, predizioni profetiche, che alla fine si sono dimostrate
tutte fallimentari. Naturalmente il carismatico giocherà la solita carta,
l’asso, che come al solito gli salva la faccia: non abbiamo avuto abbastanza
fede, e cose del genere.
Oggi è il turno della montagna, anche Yongi Cho
ne parlò una ventina d’anni fa.
Attualmente ci sono anche le camere di
guarigione, e qualcuno prima o poi pubblicherà fesserie nel merito.
Tuttavia, una delle cose più demenziali, che io
abbia visto fare in prima persona, è il cosiddetto «vomito santo». Tutto
ciò è palesemente biblico vero? Anche la Bibbia parla di vomito, quindi è
biblico (2 Pietro 2,22). Chissà forse un giorno proporranno di rotolarci nel
fango, anzi, nello sterco, e sosterranno che anche Ezechiele lo fece
per DIO! (Ez 4,15).
Ci fu, un giorno, un certo Jean Marc Bigler,
che aveva la fama di avere un ministero profetico e di liberazione riconosciuto
dalle chiese pentecostali della svizzera romanda (di lingua francese), che venne
a predicare nel circo(lo), in cui mi trovavo io. Dopo aver predicato e spiegato
su come liberarsi da soli da spiriti e legami vari, invitò tutti a impegnarsi
a vomitare fuori dal loro corpo, facendo proprio il verso; io ricordo che
dovetti andare alla toilette per motivi fisiologici e, al mio ritorno, vidi che
tutti stavano vomitando virtualmente! Non credevo ai miei occhi e alle mie
orecchie! Mi chiedo questo dove si trova scritto nella Bibbia?
Tuttavia, questi poveri
sventurati
abboccano a ogni fesseria. Per questo è inutile citare la Bibbia con questi
qua, perché tutto fa brodo. Per loro l’importante è il miracolo, che
spesso neppure avviene, ma nonostante ciò dicono lo stesso che avviene. E quando
avviene realmente in barba a Deuteronomio 13, sono felici e contenti, dicendo
che Dio va anche oltre la Scrittura. {03-08-2010}
■
Contributo 2
(Gaetano Nunnari): Andrea Martina, per essere concreti, ti pongo io una
domanda chiara e semplice:Perché bruciate delle lettere per fare esaudire da
Dio le richieste dei tuoi committenti? Me lo puoi spiegare, per favore,
specialmente alla luce di questo verso biblico? «Ma tu, quando preghi, entra
nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è
nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa»
(Matteo 6,6); è il Figlio di Dio che parla. Grazie per una tua cortese
risposta. {04-08-2010}
■ Risposta 1 (Andrea Martina): Spiegare a chi? Io non
semino nessuna dottrina, andare a
pregare sul monte non è antibiblico. Lo stesso Gesù ce lo insegna in:…
[N.d.R.: poi segue la solita lista, che qui semplifico: Matteo 15,29; 17,1;
Marco 3,13; 6,46; 9,2; Luca 6,12; 21,37; Giovanni 6,15].
Le lettere non hanno bisogno di essere bruciate; il fuoco rappresenta la
consumazione di ciò e stato compiuto. Di nuovo ripeto è un
atto simbolico, non cambia nulla per il suo esaudimento. Non capisco
questo accanimento su queste preghiere. Non è certamente un rito occulto, potrei
benissimo non bruciarle e gettarle via. Comunque per evitare polemiche inutili,
eviterò di fare falò. La scelta sta nella libertà di tutti coloro che
chiederanno d’inviare le loro preghiere Shalom {04-08-2010}
[N.d.R.: Le stesse cose Andrea Martina le ha scritte a me e trovano risposta
qui: ►
Nuove rivelazioni carismaticiste: Lievito esoterico di false interpretazioni]
■ Contributo
3
(Gaetano Nunnari): Spiegare a chi? A chi non la pensa come te. Hai tirato fuori
versi a raffica, dove viene menzionato il vocabolo «monte», ma non hai
risposto minimamente alla mia domanda. In ogni modo concludo, e t’invito a
riflettere sul seguente passo biblico, detti da Paolo, un apostolo, credo, che
di rivelazioni divine ne sapesse qualcosa: «Ora, fratelli, ho applicato
queste cose a me stesso e a Apollo a causa di voi, perché per nostro mezzo
impariate a praticare il non oltre quel
che è scritto e non vi gonfiate d’orgoglio esaltando l’uno a danno
dell’altro» (1 Corinzi 4,6). Anche io ti esorto a non andare oltre a quel
che è scritto. Ciò che ci serve, ci è stato dato nella Scrittura, e a
essa dobbiamo attenerci. Non abbiamo bisogno di nuovi metodi per avvicinarci a
Dio. {04-08-2010}
8.
{Massimiliano Monti}
▲
Allora leggendo
l’articolo e anche i contributi, posti sul sito «Fede controcorrente», leggo con
rammarico le cose scritte da Andrea Martina e mi permetto di fare un commento.
È vero che a
Paolo era successo che le persone si presero i suoi asciugamani e
guarirono; e, anche se non citato dal Martina, anche l’ombra di Pietro
guariva. Premesso che a Dio tutto è possibile (ma a Lui, non a noi), questo non
deve indurre i servi di Dio a prendere i passi biblici, strumentalizzarli
e farne una regola di quanto succede oggi.
Non lo trovo né logico, né biblicamente fondato che si prenda un bicchiere
d’acqua o che si prendano dei fazzolettini e li si benedicano. Non
siamo la chiesa cattolica, che prende reliquie o oggetti appartenenti a
uomini importanti della loro chiesa; mica possiamo utilizzare tali cose, come
loro, pensando di portare guarigione e benedizione, poiché questo è una cosa
totalmente idolatra.
Poiché, anche se in buona fede, si pensa che sia Dio, in realtà si corre dietro
al predicatore e si rischia di far diventare il servo di Dio in realtà servo di
Satana, poiché
si distoglie lo sguardo dal Donatore.
Lo stesso Paolo invitava coloro, che s’inginocchiavano ai suoi piedi, a
ritirarsi da lui, poiché questo non era da Dio. Gli stessi angeli dicono di non
inginocchiarsi dinanzi loro; e lo vediamo in Apocalisse con Giovanni, che
all’apparire dell’angelo, si prostra in adorazione e l’angelo lo rimprovera.
Detto questo, inviterei il fratello Martina a rivedere le sue posizioni
in merito al predicatore [= N.d.R. «l’apostolo» Valdemiro Santiago]; non
discuto che egli sia uomo timorato di Dio, ma facciamo attenzione a non fare
come fanno i cattolici, da noi più volte ripresi, che fanno il culto alla
persona umana e non al Signore Gesù Cristo, come invece c’insegna la Bibbia.
La potenza promessa da Gesù Cristo non contempla riti simili ai sacramenti
cattolici; poiché gli unici ordinamenti trasmessi dal Maestro circa atti
materiali da compiere, sono il Battesimo e la Cena del Signore.
È pur vero che nell’Antico Testamento Dio utilizzava anche gli atti
materiali, come citato in alcuni contributi nel sito «Fede controcorrente», e ne
elencherei qualcuno, se posso:
■ «Il settimo giorno si alzarono la mattina allo spuntar dell’alba e fecero
sette volte il giro della città in quella stessa maniera;
soltanto in quel giorno fecero il giro della città sette volte» (Giosuè
6,15).
■ «Allora egli scese e si tuffò sette
volte nel Giordano, secondo la parola dell’uomo di Dio; e la sua carne
tornò come la carne di un bambino; egli era guarito» (2 Re 5,14).
■ «Poi costruì in quel luogo un altare al Signore, offrì olocausti e
sacrifici di riconoscenza, e invocò il Signore, il quale gli
rispose mediante il fuoco, che discese dal
cielo sull’altare dell’olocausto» (1 Cronache 21,26).
Ho riportato solo
alcuni passi in cui si vede che Dio fa cose di questo tipo, secondo quanto Lui
stesso aveva stabilito. Ma Dio oggi non fa scendere fuoco dal cielo e
brucia le nostre preghiere scritte su un foglio, per esaudirle.
Se fosse così, dove è finito il dialogo personale con Dio? Non diciamo
noi oggi forse che il Signore ci parla direttamente. Dio ha molti modi per
parlarci e farci sapere la sua perfetta e gradita volontà.
Ha in primo luogo la sua santa Parola, la Bibbia, può donarci una
visione, può farci fare un sogno, può far apparire un angelo che ci parli;
questo fa il Signore con noi, non usa trucchi di magia bianca come bere
dell’acqua, oggi non gli serve.
Se per caso, e non voglio dire il contrario, la consacrazione di un servo di Dio
è tale che la sua sola ombra guarisca, non dico di no, perché è accaduto,
pur essendo solo un caso, è accaduto, e può accadere, ma solo in ambiti
particolari, non è una regola imposta dal Signore. In caso contrario, avrebbe
detto in Marco 16
che anche la nostra ombra avrebbe guarito gli ammalati, ma non lo ha detto. Ha
detto che gli ammalati li guariremo, ma come? Per imposizione di mani o di
preghiera, questo è biblico ed è una cosa che il Signore Gesù ha annunciato, a
questo credo. Non è che non creda che il fazzolettino benedetto guarisca,
ma questo non è da Dio; è un modo per distogliere il credente sincero da colui
che compie ogni miracolo, Cristo Gesù, il Signore.
Per cui inviterei il fratello Martina a ritrarsi da queste pratiche che
non sono da Dio; e inviterei chi fa uso di questi meccanismi ad abbandonarli,
poiché sono puramente rituali, al fine di concentrarsi su colui che è il
fondamento della nostra fede cristiana, il Signore Gesù Cristo.
Queste pratiche fanno sì che i credenti mettano via la loro Bibbia e comincino
ad
andare dietro a persone, che non predicano neanche più la Parola, ma si
dedicano a questi riti e pratiche, che da Dio non sono graditi.
{04-08-2010}
Nota redazionale:
Dopo i precedenti contributi, non posso che apprezzare la buona volontà mostrata
da questo lettore nell’esercitare finalmente il discernimento biblico e
dell’approfondire le vere questioni delle pratiche di Andrea Martina e dei suoi
modelli espiratori. Stando così le cose, prescindo qui da un’analisi dei
dettagli delle cose da lui scritte.
9. {Jonathan De Felice}
▲
Non mi ritengo una
cima in conoscenza biblica, mio malgrado, ma riconosco che, se quello che una
persona pensa dice o fa, non è supportabile dall’insegnamento biblico, è
totalmente e assolutamente opinabile. Non c’è rivelazione oltre le Sacre
Scritture; sebbene quest’ultime siano, a mio parere, la minima parte della
sapienza di Dio, essendo esse rivelate all’uomo, sono proprio quello che a noi
serve, come al Signore è parso bene. Tutto ciò, che va oltre, è inutile e
fa perdere tempo, sebbene possa non essere palesemente sbagliato. Non riusciamo
a mettere in pratica tutta la Parola — che Dio possa avere misericordia di noi —
figuriamoci, se dovessimo ricevere nuove rivelazioni!
Voglio mettere qui una citazione di C.H. Spurgeon, un uomo che ha
dedicato la propria vita alla predicazione: «Mi accontento di vivere e morire
come un semplice ripetitore d’insegnamenti scritturali, come una persona che non
ha pensato nulla di nuovo e non ha inventato nulla, ma che concluda il proprio
viaggio, sapendo di essere stato il portavoce di Dio per il popolo, desiderando
con ardore e tremore che nulla di proprio lo contamini».
Ho ammirazione per questi uomini, perché con potenza e santità hanno espresso il
pensiero di Dio, così com’era... E purtroppo oggi ne siamo carenti.
Ormai non mi meraviglio più, quando leggo superficialità e distorsioni
nell’interpretazione dei testi biblici. L’Italia ne è piena zeppa.
Un fratello, all’inizio del proprio cammino di fede, mi chiese come mai Dio
non gli parlava come aveva fatto con gli apostoli neotestamentari. Io gli
risposi che era necessario a loro, perché dovevano scrivere e tramandare la
dottrina cristiana. Ma, come vedo, qualcuno sente ancora il peso ingiustificato
di questa responsabilità.
Vorrei dire una cosa al fratello Andrea Martina. Se c’è bisogno di andare su
un monte, perché Dio risponda alle preghiere dei propri figli, allora si
presuppone che Dio non stia ascoltando i figli, oppure che questi figli non
ricevano le cose chieste. Ora, invece di andare sul monte, perché non insegni
loro come chiedere? Giacomo 4,1-12 spiega come chiedere a Dio. Se i tuoi
seguaci non ricevono da Dio e devono ricorrere al fatto che tu debba bruciare le
loro richieste su un monte, mi vengono in mente due possibilità:
■ 1. Non sanno chiedere (rimanendo alla luce di Gcm 4,1-12).
■ 2. Dio potrebbe non voler accordare certe richieste, perché non in
accordo con la sua volontà. Vedo superbia in queste persone e la necessità di
andare oltre il limite, per ricevere ciò che vogliono, che siano richieste
legittime o meno.
Insegna loro ad
attendere la risposta, non a trovare escamotage o scorciatoie.
Insegna loro a non chiudere l’orecchio al povero e Dio li ascolterà nel giorno
della loro avversità.
Fratello, Dio è Spirito, e il fumo di carta bruciata, che non è spirito,
non arriva a Dio. Quindi, non blaterare, insegna la Bibbia così come la leggi e
impara a non andare «al di là di ciò che è scritto» (1 Cor 4,6). I
veri adoratori
Lo adorano in spirito e verità, non su un monte, né a Gerusalemme (Gv 4,19-24).
Ah, ricorda che ogni riferimento biblico a sacrifici e/o a pratiche
veterotestamentarie, in cui compare anche che il fumo era come odor soave
a Dio, è fuori luogo, perché Dio in quel momento apprezzava più l’ubbidienza di
chi offriva il sacrificio che il sacrificio stesso. Era l’obbedienza a essere il
profumo di odor soave, salito fino al trono di Dio, e ciò lo conferma 1 Sam
15,22: «Gradisce
forse l’Eterno gli olocausti e i
sacrifici come l’ubbidire alla voce dell’Eterno? Ecco,
l’ubbidienza è migliore del
sacrificio, e ascoltare attentamente è
meglio del grasso dei montoni».
Quando il popolo onorava Dio non solo con le labbra, ma con la propria vita
e le proprie attitudini, Dio gradiva i loro sacrifici, perché erano frutto di
un’ubbidienza spontanea, pura e genuina.
Dio ha abolito le pratiche della legge, perché le ristabilisci? Le
richieste gradite a Dio sono quelle fatte nel nome di Gesù, affinché il Padre
sia glorificato nel Figlio, ma andando su un monte chi o che cosa viene
glorificato? Il Figlio di Dio oppure il metodo, il monte sul quale applichi
il metodo, e addirittura te stesso, che applichi il metodo? In che cosa
porranno la fede le persone? Nelle misericordia e bontà di Dio, che ci
accorda tutto quello che gli chiediamo in accordo alla sua volontà, oppure nella
pratica che, a tuo parere, Dio gradisce? Allora, mi chiedo: «È per fede o per
opere?».
Rivedi il tuo pensiero. Esaminarsi è ciò che l’apostolo dei Gentili insegna
a noi credenti; e prima dei tuoi mentori, ascolta quello che ci ha
scritto l’apostolo Paolo, perché di lui posso affermare che Dio gli ha parlato,
ma
non al tuo apostolo, sul quale basi il tuo discepolato!
Tante benedizioni in Cristo Gesù. {06-08-2010}
10. {}
▲
11. {Autori
vari}
▲
■ Antonio Capasso: Come
stiamo rovinati. {02-08-2010}
Sono un pentecostale da 33 anni, credo nell’attualità
dei doni dello Spirito e nei segni che accompagnano la predicazione
dell’Evangelo. Per me come per tanti altri pentecostali, ogni cosa deve essere
confermata dalla Parola di Dio. Quello che dice e racconta Andrea Martina è
magia e non certamente lo Spirito Santo. Dio ci liberi dalla
confusione. {03-08-2010}
■ Isabel Nunnari:
Ciao, Nicola, penso che il grosso problema di queste persone è che credono in un
Gesù, al quale ti devi rivolgere con dei metodi particolari, affinché gli
ascolti e gli esaudisca; ciò non è molto diverso da quei cattolici, che pensano
di dover fare delle cose particolari per essere ascoltati da Dio. Come ben sai,
io provengo dalla Spagna, dove cose del genere le ho già sentite da piccola,
solo che allora era in ambiente cattolico. Mi ricordo che mia nonna mi
portava in una chiesa dedicata alla Madonna, che era sempre piena di gente e le
cui pareti erano tappezzate di foto di gente miracolata. Vedevo persone che in
ginocchio passavano sotto la Madonna, pregando, convinte che così sarebbero
state guarite.
Che dire? Dove c'è ignoranza rispetto alla Parola
di Dio, il diavolo può lavorare indisturbato. Se questo metodo è biblico, come
mi sembra di aver capito che dica Andrea Martina, perché allora gli apostoli,
quando predicavano il Vangelo, non andavano sui monti a «bruciare» in modo
simbolico le preghiere dei santi? {04-08-2010}
■ Nicola Carlisi:
Condivido appieno il tuo pensiero. Da Dio è richiesta una preghiera in
spirito e verità, senza luoghi stabiliti e nemmeno orari. Alcuni, a volte,
citano Daniele per seguire il suo esempio, ma personalmente mi ritrovo a pregare
in qualsiasi momento, e in qualunque luogo.
Ho sempre spronato il credente a presentarsi personalmente davanti a Dio
con le proprie richieste, tranne in quei casi dove è comandato l’intervento del
servo [N.d.R.: p.es. Gcm 5].
Nel Settantacinque Dio mi chiamò a consacrarmi a pieno tempo; personalmente non
ho mai predicato sulla decima, Dio mi ha sostenuto comunque. Il Signore è
il nostro aiuto e il nostro sostegno. La benedizione dell’Eterno è su tutti i
suoi figliuoli. {04-08-2010}
■ Betina Vega Vilardy:
Ho visto il blog
di Andrea Martina e mi viene da piangere; quante persone sono ingannate.
Questo è un grande movimento, chiamato «preghiera forte allo Spirito Santo»; nel
mio paese (Colombia) ci sono delle grande chiesa, questi trascinano le
persone offrendo guarigione, prosperità...
sono dei bugiardi (hanno riti pagani), perché la Bibbia non viene messa
in pratica. Non sono imitatori di Gesù Cristo, come ho visto nel blog. Andrea è
seguace di Valdemiro Santiago, leader della «chiesa mondiale della
potenza di Dio» in Brasile.
Fratello Martella, con loro non si può ragionare,
ma hai fatto bene denunciarli. Il Signore continui a sostenerlo nel suo
ministero della Parola. Veramente dobbiamo pregare che il Signore abbia pietà di
queste persone, che fanno parte di questo grande movimento. {08-08-2010}
12. {Excursus:
Decima}
▲
■ Nota redazionale:
Qui di seguito raggruppo alcuni contributi sul tema della decima. Per «decima»
si intende nella Bibbia la decima parte delle entrate. Altra cosa sono le «offerte
volontarie». Ricordo però che qui il tema è però un altro.
■
Raffaele Di Bari: Andrea Martina, ho una domandina pratica: Dato
che immagino ci siano dei costi per i fogli A4 da portare sul monte,
quanto costa (in euro) al fedele dare la propria preghiera da stampare? Non
posso credere che il tutto sia a spese tue, non sarebbe giusto. {04-08-2010}
▬ Risposta (Nicola Martella): Raffaele Di Bari: Tale rito
costa la decima parte delle proprie entrate, quale insegnamento
dottrinale. In conformità con i suoi modelli sudamericani, Andre Martina predica
la necessità che nel nuovo patto si dia la decima (non un’offerta volontaria) al
proprio pastore o alla propria chiesa. Egli propaganda, come lui stesso scrive,
«l’impegno nell’essere decimista». La «ideologia della prosperità»
(quella dei santoni) necessita della decima della gente, che dipende da loro,
gli «oleati». Diventando «decimista», si viene «decimati» in tutti i sensi (o
semplicemente «munti») dagli unti. Come ha detto qualcuno, ai seguaci della
ideologia dell’esperienza e di quella della prosperità, la verità biblica non
attacca addosso; infatti, essendo «oleati», essa scivola loro
semplicemente addosso.
■
Martina Zardini 1: Caro Fratello Nicola, sono in pieno accordo con te.
Cristianizzare l’esoterismo è una pratica diffusissima in America latina ed
è una scusa per tanti «imprenditori» dell’Evangelo per persuadere le persone
semplici a versare
soldi in cambio di «sicure» risposte.
Io credo nella decima e ho trovato un Dio fedele alla mia ubbidienza, ma Egli è
Padre ed è anche pieno di grazia, non obbliga e non è condizionato nel suo
operare dalle nostre sostanze. Dio ti benedica. {04-08-2010}
▬ Risposta
(Nicola Martella): Hai ragione, Martina Zardini, sulla prima parte. L’aspetto
della decima ci porterebbe qui lontano dal tema. Fatto sta che coloro che
predicano la decima nel nuovo patto, seguono in genere «l’ideologia della
prosperità» (la loro) e come «imprenditori» sono conoscitori del marketing e
delle sue strategie di persuasione. Per il resto rimando all’articolo
«Decime
e offerte volontarie»
e agli altri scritti indicati in esso.
■
Martina Zardini 2: Io non sarei così generalista sul fatto che chi
predica la decima, faccia parte di coloro che predicano la prosperità. Io vengo
da una chiesa ADI e la decima mi è stata insegnata, ma nessuno dei
fratelli della chiesa di mia provenienza predica la prosperità come controparte
della decima.
Conosco denominazioni che ne fanno una questione basilare della loro identità,
come per altri aspetti dell’Antico Testamento (Avventisti, ecc.), ma non ho mai
sentito che predichino la prosperità. Credo che a questo riguardo ci sia molto
da approfondire, ho letto ciò che hai scritto sui tuoi precisissimi
interventi e sono d’accordo su tutto quello che proviene dalla Parola di Dio,
anche se io ritengo che la decima venga richiesta anche per finanziare l’opera
di Dio, questo è bene e messa in questi termini è meno fuorviante.
Per tornare all’argomento delle pratiche che rasentano l’esoterismo,
vorrei dire ad Andrea Martina che tutto ciò che dobbiamo sapere di Dio e della
aua volontà è scritto nella Parola; e non dobbiamo nasconderci dietro
l’etichetta di «pentecostali» per fare cose estranee alla Parola, con la scusa
della «guida dello Spirito». Io sono pentecostale e so che Dio non si può
imbrigliare; altresì
Egli è anche un Dio ordinato e che
non vìola le nostre capacità cognitive con cose che ricordano la magia o
le religioni pagane (come diceva bene Gaetano). Dio ti benedica e ti dia
«strategia» pregna di sapienza per evangelizzare in questa generazione, stando
molto attento alla cultura dell’ambiente nel quale ti muovi. {04-08-2010}
▬ Risposta
(Nicola Martella): Mi viene il dubbio che il termine «decima» venga usato
qui non in modo letterale (decima parte delle entrate), come prescriveva la
legge mosaica, ma come sinonimo di «offerta volontaria». Come ho mostrato nei
miei scritti sul soggetto, nel nuovo patto non viene prescritta la decima,
ma le offerte volontarie basate sulla responsabilità (seminare e mietere!).
Quindi una cosa sono le decisioni personale, altra cosa è ciò che è
veramente comandato. Sulla seconda parte do per massima parte ragione alla
lettrice: non si può reclamare la
«guida dello Spirito» per poi attribuire a Lui superstizioni religiose o
opere delle tenebre cristianizzate.
►
Nuove rivelazioni carismaticiste: Lievito esoterico di false
interpretazioni {Andrea Martina - Nicola Martella} (T/A)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Preghiere_altare_Car.htm
03-08-2010; Aggiornamento:
07-08-2010
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