L'ennesima lettera mandata in giro da Emile Okoka, in cui si definisce
l'adempimento della predizione riguardo a l'Elia escatologico, ha prodotto la
mia reazione. [►
Emile Okoka è l’Elia escatologico?] Ho confrontato le
sue asserzioni con quelle di Apocalisse 11, per mostrare l'assurdità delle sue
pretese.
Quanto da me detto ha suscitato la reazione di alcuni lettori.
Alcune questioni vengono trattate extra, poiché richiedono più spazio, ad
esempio:
►
Arbitrio profetico o fedeltà alla Scrittura?
(T/A).
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre
esperienze, idee e opinioni?
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1.
{Vincenzo De Rosa}
▲
Mi
spiace sentire ancora lamentele da parte tua, fratello Martella Nicola, nei
confronti d’altri fratelli, e ti ricordo che Dio non ha stabilito te, o
qualcun’altro come giudice sulle opere degli altri o su come LUI vuole operare
in questo mondo e colgo l’occasione di ricordarti che: NON HAI MAI RISPOSTO A
UNA MIA MAIL! e mi chiedo come mai? forse
sarai troppo impegnato a Sparlare degli altri Ministri, Profeti, Evangelisti,
Pastori, Dottori o altro! ti ricordo che la Bibbia dice in
MARCO 3,28.30 sai cosa dice giusto?
tu hai asserito molte volte che altri tra cui Paul Emile (ripeto che non
conosco) si reputano pastori dottori evangelisti e/o profeti (come in questo
caso) in Marco dice che; qualunque bestemmia
sarà perdonata tranne quella contro lo SPIRITO SANTO, e se leggi bene i
versetti spiega anche cos’è la bestemmia contro lo SPIRITO SANTO,
e cioè l’affermare opere che compie Dio al
diavolo o se per meglio preferisci satana, o nemico di Dio oppure aggiungi tu
altre definizioni, e ti dico qualche altro versetto che forse lasci
volontariamente che ti sfugga ogni volta che leggi la Bibbia, in quanto in una
delle conversazioni di Gesù con i discepoli accadde che i discepoli
dissero al Signore; abbiamo incontrato
persone che non ti seguono che fanno miracoli nel tuo nome e glielo abbiamo
vietato ora non so che dire perché la Bibbia da la spiegazione a
come Gesù si comportò al riguardo, e mi sembra che tu ti senta SUPERIORE a Gesù
in quanto dimostri nelle tue mail di sentirti migliore degli altri e secondo me
credi che DIO possa PARLARE SOLO ED ESCLUSIVAMENTE A TE e a nessun’altro, ma ti
ricordo che la Bibbia stessa afferma in 1° Corinzi 2,14 che: «Ma l’uomo
naturale non accetta/riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono
pazzia per lui (uomo)e non le può conoscere perche devono essere GIUDICATE
SPIRITUALMENTE», ora ti chiedo è un Giudizio Spirituale che dai sulle
persone sopracitate? e mi rivolgo alle tue continue lamentele verso altri
Dottori, Profeti, Evangelisti, Apostoli ecc., ecc. se la risposta è si, abbi la
compassione di spiegare (a me ignorante) perché ogni volta che hai da dire sulle
suddette categorie di persone io, e molti altri che si sono cancellati da questo
gruppo per colpa delle tue accuse e affermazioni, ACCUSANDO persone d’essere
l’Anticristo, Megalomani, spiriti immondi e chi più ne ha più ne metta!! e ti
porgo quest’altra domanda: chi ti ha stabilito Giudice sugli altri? o chi ti ha
messo al posto che sei? Non mi dire che è stato Dio perché Gesù non ha mai e
dico MAI AVUTO UN COMPORTAMENTO COME IL TUO, forse il troppo studio fa male?
gonfia? mah.... continuiamo a chiedere a DIO CHIAREZZA su come comportarci,
anche se la Bibbia lo dice!!! Spero che dalla tua POSIZIONE possa almeno
rispondere a questa mail, e non come hai fatto all’altra, nel frattempo ti
faccio i miei CARI SALUTI IN GESÙ CRISTO IL FIGLIO DI DIO!! {28-10-2007}
2.
{Nicola Martella}
▲
Quella di Vincenzo de Rosa è una delle e-mail inconcludenti, a cui non si
preferirebbe rispondere, proprio per l’inconsistenza di contenuti, su cui
discutere seriamente, e perché essa non affronta il merito della questione, da
cui traeva origine, ossia le affermazioni di Emile Okoka, secondo cui egli
sarebbe l’adempimento della predizione sull’Elia escatologico, e le mie
rimostranze sulla base di Ap 11.
Egli pretende che io non abbia risposto a una
sua e-mail. Una ricerca sul mio computer mostra che non è presente una sua
missiva precedente
indirizzata direttamente a me (non rispondo a quelle indirizzate
genericamente a un gruppo di discussione). Prima di accusare qualcuno, si fa
bene a chiedere se l’ha ricevuta. Chi mi conosce sa che rispondo sempre e a
tutti, se mi si scrive personalmente. Se mai l’avessi ricevuta e non vi avessi
risposto, cosa remota, è forse perché non era direttamente indirizzata a me o
perché aveva lo stesso tenore di questa. Rispondo a questa sua missiva solo per
la sua insistenza.
■ Analizzando questo scritto, la prima cosa che mi è
saltata all’occhio, è che si tratta di uno sfogo irrazionale senza
argomentazioni valide riguardo al
merito delle cose da me affermate. Il lettore, a questo punto, non sa che
cosa Vincenzo De Rosa pensi delle cose dette da Emile Okoka (quando si arroga
d’essere il definitivo Elia escatologico) e dal sottoscritto (quando rispondo
con un’analisi di confronto di Ap 11).
■ La seconda cosa è che si tratta di accuse gratuite
rivolte alla mia persona, appunto senza prendere neppure in serio esame
ciò che ha affermato Emile Okoka e ciò che ho risposto io. Se ho sbagliato nella
mia esamina biblica riguardo all’Elia escatologico (perché è questo che Emile
Okoka pretende d’essere), perché passare a «colpi bassi» e non fare obiezioni
sul piano biblico e teologico?
■ Delle illazioni che afferma Vincenzo De Rosa si
prende le sue responsabilità dinanzi a Dio. Accusare qualcuno come me che è «troppo
impegnato a sparlare» di altre persone, è cosa gratuita e grava e
getta ombre sulla sua stessa persona quanto a pregiudizio e superficialità.
Chi mi conosce e chi mi segue, sa la correttezza e lo scrupolo che uso
nell’analizzare le cose. Quello che Vincenzo De Rosa sa fare è — come ritornello
ricorrente in tali casi — è di accusare il suo interlocutore di aver
«bestemmiato contro lo Spirito Santo» o di aver commesso il «peccato
imperdonabile». Come ho mostrato altrove, si tratta del peccato dell’incredulità
dei Giudei riguardo a Gesù quale Messia-Re promesso. [►
Peccato imperdonabile]
■ Vincenzo De Rosa fa a dir poco una misera figura,
prendendo qui posizione per Emile Okoka, che asserisce di non conoscere!
Io invece mi sono molto occupato dei suoi scritti, con cui mi assilla
regolarmente, li ho studiati, confrontati con la sacra Scrittura e ho composto
alcuni articoli. Parlare senza conoscenza, mostra molta insipienza per uno che
pretende di avere un «ministero profetico» (così afferma in contributi presenti
in internet). Siano i lettori a giudicare le cose.
■ Io non mi sento superiore a Gesù, agli apostoli né a
qualunque altro. Sono sottomesso alla Parola di Dio e la metto in
pratica, esercitando il discernimento degli spiriti, come è comandato (1 Gv
4,1), dopo essermi opportunamente documentato.
■ Dio non parla esclusivamente a me, ma la sua
Parola è a disposizione di ogni cristiano sincero e sottomesso a Lui. Ma
Vincenzo De Rosa pretende di giudicare di cose e persone che non conosce.
E usa a sproposito versetti biblici che con l’argomento non c’entrano nulla
(cfr. 1 Cor 2,14) così anche false affermazioni (p.es. dove ho accusato qualcuno
espressamente d’essere l’anticristo?). Di quanto detto da me nella mia
analisi biblica, non ha risposto per nulla, anzi non vi ha neppure lontanamente
accennato. Come si può prendere sul serio i suoi sfoghi? È questo un «ministero
profetico»?
■ Gesù ha assoggettato alla sua analisi critica
scribi e farisei e lo ha fatto sulla base della Parola di Dio, che allora era
l’AT. Paolo, Pietro e gli altri apostoli hanno fatto similmente con i giudaisti,
i cretesi, i filosofi greci, i superapostoli in Corinto e quant’altri. Essi
tutti hanno raccomandato di provare gli spiriti. Quindi, che pretende Vincenzo
De Rosa, visto che non risponde nel merito, ma fa illazioni gratuite e minaccia
col solito spauracchio del «peccato contro lo Spirito Santo»?
■ Giudice è la Parola di Dio e ciò vale per me e
per tutti. Mi si accusa perché cerco di tagliare rettamente la Parola di verità?
Mi si risponda con le sacre Scritture, se e dove ho sbagliato.
■ Penso che Vincenzo De Rosa avrebbe fatto più bella
figura, risparmiandosi queste sue invettive e andando al merito della
questione, dopo
essersi opportunamente documentato. Ma di tutto ciò non vi è ombra. Spero che
farà meglio la prossima volta.
■ «Ministri,
profeti, evangelisti, pastori, dottori o altro», per usare le sue
parole, sono una casta intoccabile, secondo la Parola di Dio? La risposta
è assolutamente no! Non esiste nessuna categoria che sia al di sopra di ogni
critica biblica. Ecco alcuni esempi che mostrano che ognuno di noi, quanto più
chi ha un ministero di primo piano, è esposto alla critica dei fratelli sulla
base della Parola di Dio.
● Giudicare
il contenuto della proclamazione altrui è lecito: «Parlino due o tre
profeti [= gr. proclamatori], e gli altri giudichino… e gli spiriti dei profeti
son sottoposti ai profeti» (1 Cor 14,29.32).
● Paolo diede
questa direttiva al suo collaboratore Timoteo circa i
conduttori di chiesa: «Non ricevere accusa contro un anziano, se non
sulla deposizione di due o tre testimoni. 20Quelli che peccano,
riprendili in presenza di tutti,
affinché anche gli altri abbiano timore» (1 Tm 5,19s).
● Paolo
rimproverò pubblicamente Pietro, quando questi si comportò in modo
contrario all’Evangelo (Gal 2,14ss). E pensare che Pietro era uno dei dodici
apostoli e una delle colonne della chiesa di Gerusalemme (Gal 2,9).
● L’apostolo
Giovanni, scrivendo a Gaio, denunziò le malefatte di
Diotrefe, che voleva avere il primato nella chiesa (3 Gv 1,9s).
● Paolo prese
pubblica posizione contro i superapostoli gnostici
che avevano preso il potere nella chiesa di Corinto, accusandoli di avere «uno
spirito diverso da quello che avete ricevuto» e di predicare «un evangelo
diverso da quello che avete accettato» (2 Cor 11,4). Egli li chiamò «falsi
apostoli, operai fraudolenti, che si travestono da apostoli di Cristo» (v.
13).
● Paolo prese
pubblica posizione anche contro i giudaisti che si erano introdotti in
Galazia per aggiogare i discepoli alla Legge mosaica, e li accusò di predicare «un
altro evangelo» con l’intento di «sovvertire l’Evangelo di Cristo»
(Gal 1,6s). Egli pronunciò qui il suo «anatema»: «Sia maledetto…» (vv. 8s).
● Paolo emise
la sua sentenza, sulla base della Parola, contro chi si comportava in
modo immorale nella chiesa di Corinto: «Quanto a me, assente di persona ma
presente in spirito,
ho già giudicato, come se fossi
presente, colui che ha perpetrato un tale atto. 4Nel nome del Signor
Gesù, essendo insieme adunati voi e lo spirito mio, con la potestà del Signor
nostro Gesù, 5ho deciso
che quel tale sia dato in man di Satana,
a perdizione della carne, affinché lo spirito sia salvo nel giorno del Signor
Gesù» (1 Cor 5,3ss).
● Quando
Imeneo e Alessandro, collaboratori di Paolo, naufragarono quanto alla fede,
egli non esitò a giudicarli sulla base della Parola di Dio: «Fra questi sono
Imeneo ed Alessandro, i quali ho dati in man di Satana affinché imparino a non
bestemmiare» (1 Tm 1,20).
● Paolo
denunciò coloro che l’avevano abbandonato al suo destino, facendo anche i nomi:
«fra i quali, Figello ed Ermogene» (2 Tm 1,15) e «Dema,
avendo amato il presente secolo, mi ha lasciato e se n’è andato a Tessalonica»
( 2 Tm 4,10.16). Egli denunciò che «Alessandro, il ramaio, mi
ha fatto del male assai. Il Signore gli renderà secondo le sue opere» (2 Tm
4,14).
● Mi fermo
qui, perché la lista potrebbe continuare.
Quindi, le accuse di Vincenzo De Rosa risultano gratuite per diversi motivi, che
riassumo: ▪ 1) Non ha affrontato il merito di quanto aveva scritto Emile
Okoka e di quanto gli ho risposto; ▪ 2) Non ha portato una sola prova
scritturale e oggettiva che io mi sia comportato in modo contrario alla
Scrittura; ▪ 3) Non ha fatto nessuna analisi biblica, secondo cui sia sbagliato
assoggettare alla critica biblica altri cristiani per le cose che essi affermano
(predicazioni, scritti) o fanno.
Applicando i criteri di Vincenzo De Rosa, Gesù e gli
apostoli (Pietro, Paolo, Giovanni) sarebbero stati dei grandi peccatori e
sparlatori, quando presero posizione su altri sulla base della Parola di Dio.
Che figura ci fa Vincenzo De Rosa, costringendomi a
rispondere alle sue gratuite e infondate illazioni? Chi pretende di avere un
«ministero profetico», non dovrebbe generare confusione, ma dovrebbe tagliare
rettamente la Parola di verità! A questo punto siano i lettori a giudicare!
«Studiati
di presentare te stesso approvato dinanzi a Dio: operaio che non abbia a esser
confuso, che tagli rettamente la parola della verità» (2 Tm 2,15).
3.
{Vincenzo Petrarca}
▲
Caro fratello Emile, sono rimasto un po’ perplesso in merito a questa tua
e-mail. Se ho capito bene tu affermi d’essere il profeta Elia che dovrebbe
venire a restaurare tutte le cose in base a due visioni profetiche che ti sono
avvenute.
Anche io sono un profeta, servo il Signore nel
ministero profetico da circa 10 anni e quindi mi sto ponendo delle serie domande
in seguito alle tue affermazioni:
1) Credi davvero tu d’essere il solo su tutta la faccia
della terra dalla venuta di Gesù a oggi che abbia avuto esperienze d’apparizioni
del Signore?
2) La parola di Dio non afferma (nei passi che hai
anche citato tu) che Elia è già venuto, adempiendo già la promessa del profeta
Malachia?
Tu affermi: «Egli confermò pure il ministero già avvenuto di Giovanni Battista
che apparve con lo spirito e la potenza d’Elia: “Elia è già venuto, e anche
gli hanno fatto quello che hanno voluto” (Marco 9,12-13)».
Inoltre il passo da te citato dell’Elia che deve venire
prosegue affermando che l’Elia era Giovanni Battista: «E i discepoli gli
domandarono: “Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?”.
11Egli rispose: “Certo, Elia deve venire e ristabilire ogni cosa. 12Ma
io vi dico: Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, gli hanno fatto
tutto quello che hanno voluto; così anche il Figlio dell’uomo deve soffrire da
parte loro”. 13Allora i discepoli capirono che egli aveva parlato
loro di Giovanni il battista» (Matteo 17,10-13).
Fratello Emile, spero d’avere compreso in maniera
errata la tua e-mail, in caso contrario t’invito a cercare il Signore affinché
possa fare chiarezza nella tua vita perché ciò che tu affermi è palesemente in
contrasto con la parola di Dio che è e rimarrà sempre luce sul nostro sentiero
(Sal 119). {Ministero Profetico Luce Delle Nazioni; 27-10-2007}
4.
{Eugenio Di Lampada, ps}
▲
Volevo dirle, caro sig. Martella, che non è vero che Okoka è «l’Elia che doveva
venire», in quanto lo sono io! Ho ricevuto 5 visioni celesti che mi hanno
annunciato ciò senza ombra di dubbio. Inoltre sono stato avvisato dal messaggero
divino che si sarebbero annunciati alcuni «profeti spuri» che avrebbero preteso
ciò falsamente per sé, ma che non sono dei veri Elia, in quanto solo io
sono tale.
Per quanto riguarda l’altro ulivo sarò io stesso a
capire attraverso la mia «unzione» chi sarà costui. Inoltre metto in guardia
tutti costoro e anche lei che non dovete spegnere lo Spirito, ma che bisogna
operare con potenza. Ho più volte risuscitato dei morti, e molte volte
trasformato l’acqua in sangue. Ho fatto cadere inoltre fuoco dal cielo. Molti
testimoni erano presenti a conferma di ciò.
Ravvedetevi e credete alla mia parola, altrimenti non
sarete rapiti!
Chi vorrà ancora pretendere d’essere Elia, sarà da
segnalare alla ASL. Quale altro carismatico zelante come me pretenderà mai
d’essere lui tale «uomo di Dio», visto che io stesso lo sono, avendo
ricevute sublimi rivelazioni?
Sono molto preoccupato per le indebite appropriazioni.
Ti saluto in modo estremo, sì escatologico… Eugenio, «l’Elia che doveva
venire»... eccomi qua! {29-10-2007}
5.
{Andrea Viel}
▲
Che
devo dire riguardo a Okoka? È la stessa storia. Certi pseudo profeti e uomini di
Dio nascono e prosperano per un anomalo sviluppo del sentimento cristiano. La
ricerca del sensazionale, di qualcuno a cui posso guardare, che posso prendere
ad esempio.
Israele aveva Dio, nella pura essenza, ma ha chiesto un
re, da vedere, da toccare, da ascoltare... come tutte le altre nazioni.
Dio è invisibile, ma lo possiamo vedere con gli occhi
della fede. Dio è raramente udibile da orecchio umano, ma Lui ci parla
attraverso la sua
Parola e mediante il suo Spirito. Siamo abituati a voci altisonanti, ma
Lui non sta nel tuono, nella tempesta o nel terremoto: è un vento sottile.
Sappiamo che nessuno sa il tempo della fine — solo Dio
lo sa — però sorgono come sbuffi di fumo in una solfatara, puntualmente, anzi si
sviluppano in modo crescente, persone che «sentono» che il giorno del Signore è
ormai vicino.
Non ci vuole molto. Di sicuro è molto più vicino dei
tempi di Paolo, ma è un calcolo matematico. Siamo più vicini di quasi 2000 anni.
Ma è matematica, non ci vuole un profeta per questo.
Dicevo, siamo preoccupati del sensazionale,
dell’escatologico, di risolvere i misteri, ma ci perdiamo nel quotidiano, nel
rapporto personale con Dio. Ci divaghiamo in divisioni e nel «io sono meglio di
te», e perdiamo di vista l’obbiettivo dell’unità che ci porta a far conoscere al
mondo che muore, Gesù il Salvatore.
Per me Gesù è stato più che esaustivo sull’argomento,
quando ha detto di Giovanni il Battista: «Se lo volete accettare, egli è
l’Elia che doveva venire». Se me lo dice, io lo accetto, e il discorso è
finito lì.
Tanta gente dirà d’essere tante cose. Okaka non è il
primo e non sarà neppure l’ultimo. Non credo valga neppure la pena contrastarlo.
È talmente apertamente fuori di testa, che solo gente come lui può credere che
lui sia l’uno per cento di quello che dice.
Per Eugenio di Lampada avrei un consiglio. Visto che è
così bravo a trasformare l’acqua in sangue, a meno che non sia un parente del
tizio che ha colorato di rosso l’acqua della Fontana di Trevi, a Roma, provi con
l’acqua trasformata in vino. Se gli riesce come il Maestro, porterà gioia e farà
un bel po’ di soldi. Roba da matti!
Nota redazionale: Per evitare fraintendimenti, quanto detto da Eugenio di
Lampada, era solo una parodia di persone come Emile Okoka. Egli da persona che
conosce a fondo il mondo carismaticista, ha voluto mostrare con ironia e
sarcasmo le assurdità di Emile Okoka, seguace nella dottrina, nell’atteggiamento
e negli atti dell’anti-trinitario profeta e taumaturgo
William Marrion Branham (1909-1965). Tutto
chiaro? Lo stile retorico della parodia, dell’ironia e del sarcasmo furono usati
da Elia, Giovanni Battista, Gesù stesso, Paolo, Pietro, Giacomo, eccetera.
6.
{Vincenzo Petrarca}
▲
Caro fratello Martella, ti ho inoltrato una e-mail del fratello Emile che mi ha
un po’ lasciato perplesso in cui troverai anche la mia risposta.
Personalmente credo che i profeti esistano ancora oggi insieme ad apostoli,
evangelisti, pastori e dottori, per il semplice fatto che questa è una verità
affermata in più parti della parola di Dio, nel Nuovo Testamento (Efesini 4,11 è
un chiaro esempio).
Non credere quindi che Dio abbia istituito anche altri ministeri oltre il
pastore, equivale a non credere intermente a tutto ciò che insegna la Parola di
Dio.
Su questo punto quindi non sono d’accordo con te, anche se devo riconoscere che
in questi tempi stiamo assistendo al manifestarsi d’una moltitudine di persone
che si definiscono servi di Dio (sia profeti e apostoli che pastori e
dottori!!!) che con Dio non hanno nulla a che fare. {www.lucedellenazioni.org;
27-10-2007}
7.
{Nicola Martella}
▲
Quanto a Emile Okoka e al fatto che egli sia seguace in dottrina e
pratica di Branham, auto-nominato profeta e taumaturgo, ho già scritto. Okoka si
ritiene qualcosa di grande proprio come a suo tempo si considerava
Branham: quindi niente di nuovo! Ambedue sono
anti-trinitari e hanno in comune altre false dottrine.
Quanto ai i «profeti» e alla loro esistenza
odierna, lo credo anch’io (insieme ad apostoli, evangelisti, pastori e dottori).
Come ho avuto modo di mostrare, un profetes era allora non uno che prediceva,
ma uno che proclamava in modo estemporaneo e ispirato la Parola (allora
l’AT) ai fini dell’edificazione reciproca. 1 Cor 14 afferma che non ci sono
«profeti» speciali nel nuovo patto, ma che tutti possono «profetare», ossia
proclamare nella chiesa (vv. 3.29.31). Per l’approfondimento vedi l’articolo «Profeti
del nuovo patto» (cfr. pure «Profeti
nel Nuovo Testamento»).
Quindi il disaccordo non è tanto sull’esistenza dei
«profeti», che ambedue riteniamo importanti per l’edificazione della chiesa
locale, ma probabilmente su chi siano e che cosa facciano nel nuovo patto.
Sulla tua frase finale non si può che essere d’accordo
e preoccupati: assistiamo a un vero «risveglio» del misticismo e dello
gnosticismo, spacciati per carismi dello Spirito e che, come tu stesso
affermi, «con Dio non hanno nulla a che fare». Prima della catastrofe di Giuda
(586 a.C.) accadeva similmente: «Quei profeti profetizzano
menzogne nel mio nome; io non li ho
mandati, non ho dato loro alcun ordine, e non ho parlato loro; le
profezie che vi fanno sono visioni
menzognere, divinazione, vanità,
imposture del loro proprio cuore» (Gr 14,14; 27,15; 29,9).
Ora avviene similmente, come è stato preannunziato da
Gesù (Mt 24,24) e dagli apostoli del Signore (2 Pt 2,1ss). Questi sono
certamente un «segno dei tempi» dell’ora estrema in cui ci troviamo. Bisogna
quindi provare gli spiriti (1 Gv 4,1) e vegliare… affinché nelle nostre comunità
non ingrassiamo agnelli per destinarli ai lupi che verranno.
8.
{}
▲
9.
{}
▲
10.
{}
▲
11.
{}
▲
12.
{}
▲
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Okoka_Elia_parla_Car.htm
29-10-2007; Aggiornamento:
03-07-2010
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