Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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La prima parte del «Panorama del NT» porta il titolo «Dall’avvento alla parusia», ossia dalla prima alla seconda venuta del Signor Gesù. Questo titolo evidenzia la tensione in cui erano posti i cristiani del primo secolo (e noi oggi). Essi guardavano indietro all’incarnazione, ai patimenti e alla risurrezione di Gesù quale Messia (primo avvento) e guardavano parimenti avanti alla manifestazione del Signore, del suo regno e della sua salvezza. Il termine «avvento» mette quindi in evidenza l’abbassamento del Messia , mentre «parusia» (gr. parousía «venuta, arrivo») evidenzia la manifestazione gloriosa del Signore alla fine dei tempi. Questo è altresì l’uso che si fa di questi due termini nella teologia.

   Ecco le sezioni dell'opera:
■ Aspetti introduttivi
■ Gesù di Nazaret
■ Gli Evangeli
■ Dall’ascensione alla fine dei tempi
■ Aspetti conclusivi

 

► Vedi al riguardo la Recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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MARIA IMMACOLATA FIN DAL CONCEPIMENTO?

PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

Qui di seguito discutiamo l’articolo «Maria immacolata fin dal concepimento?». In esso abbiamo discusso alcuni versi e paralleli tipici (Geremia, Giovanni Battista), usati per rendere più appetibile il presunto concepimento immacolato di Maria. Abbiamo constatato che si tratta di una forzatura di tali brani e di una strumentalizzazione per fini ideologici. Abbiamo anche constatato che l’unico a essere stato concepito senza peccato è stato soltanto Gesù, nato da una vergine, per un atto sovrannaturale di Dio e, quindi, senza seme di uomo.

 

 

 

 

 

 

 

 

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Vincenzo Russillo

2. Pietro Calenzo

3. Volto Di Gennaro

4. Gruppo Maria I.

5. Gianni Siena

6. Fiorina Pistone

7. Nicola Martella

8. Vincenzo Russillo

9. Fiorina Pistone

10. Nicola Martella

11.

12.

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Vincenzo Russillo}

 

Il dogma della immacolata concezione risale all’8 dicembre del 1854, quando papa Pio IX ha dichiarato che «la beatissima Vergine Maria, nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio... venne preservata immune da ogni macchia della colpa originale». In poche parole, la dottrina cattolica afferma che Maria sarebbe nata senza peccato. È singolare notare che i domenicani si batterono contro tale dogma.

     Come i cristiani dei primi secoli pensassero al riguardo, è mostrato da Eusebio (4° sec. d.C.): «Nessuno è esente dalla macchia del peccato originale, neanche la madre del Redentore del mondo. Gesù solo è esente dalla legge del peccato, benché nato da una donna sottoposta al peccato».

     Il catechismo usa questo dogma per spiegare come Gesù fosse nato senza peccato, pur essendo stato partorito da una donna peccatrice. Ma se Dio avesse protetto Maria dal peccato come sostiene il cattolicesimo, tanto meglio, perché non lo avrebbe fatto con il Messia? Non vi è bisogno di un dogma come l’immacolata concezione per spiegare che Cristo era senza macchia; Egli era umanità perfetta e senza peccato unita a divinità senza peccato. Dio non poteva essere infettato o contaminato dal peccato in quanto è perfettamente santo. Non ci volle «grazia» per proteggere Gesù dal peccato. Gesù, essendo Dio incarnato, era nella sua essenza già immune dal peccato.

     Ma andiamo a vedere cosa dice la Bibbia. «Certo, non c’è sulla terra nessun uomo giusto che faccia il bene e non pecchi mai» (Ecclesiaste 7,20). «Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio» (Romani 3,23). «Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui» (2 Corinzi 5,21). «Egli non commise peccato e nella sua bocca non si è trovato inganno» (1 Pietro 2,22). «Voi sapete che egli è stato manifestato per togliere i peccati; e in lui non c’è peccato» (1 Giovanni 3,5).

     Possiamo vedere chiaramente che la sacra Scrittura sostiene che solo Cristo è nato senza peccato.

     Pertanto, la dottrina dell’immacolata concezione non è né biblica né necessaria. Gesù fu concepito miracolosamente dentro Maria, che a quel tempo era vergine. Questo è il concetto biblico della nascita verginale. Se esaminiamo questo concetto in modo logico, anche la madre di Maria avrebbe dovuto essere concepita in modo immacolato. Come avrebbe potuto, Maria, essere stata concepita senza peccato, se sua madre fosse stata peccatrice? Si sarebbe dovuto dire lo stesso della nonna di Maria, della bisnonna e così via (!). Ma se la logica non basta, ce lo dice Maria stessa: «Lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore» (Luca 1,47). Tutto il resto serve a sostenere una dottrina non biblica e idolatra. {10-10-2010}

 

 

2. {Pietro Calenzo}

 

Non posso affermare, carissimo Nicola, che l’argomento della immacolata concezione di Maria, sia un argomento inedito nel confronto delle eresie mariologiche, nondimeno, molto interessanti sono i tuoi parallelismi con altri personaggi biblici come Geremia, Davide, Giovanni il Battista e l’apostolo Paolo; di loro è scritto che furono appartati o ripieni di Spirito Santo sin dal seno materno.

     Anche Bernardo di Chiaravalle [12° sec.] sottolinea molti dei tuoi pensieri, malgrado fosse acceso sostenitore della pietas mariolatrica.

     Purtroppo c’è, e non solo nel mondo cattolico, l’ignoranza di non delineare o circoscrivere determinate dispensazioni dei tempi nella progressiva rivelazione della grazia. Infatti per un giudeo premessianico come Giovanni il Battezzatore sarebbe stato inconcepibile credere nella Persona dello Spirito Santo, così come nel libro degli Atti palesarono i suoi discepoli di Efeso. Solo nella pienezza dei tempi, Gesù Messia ci ha rivelato l’eterna esistenza di un’altra persona, a Lui vicaria nel corpo di Cristo (o ekklesia), lo Spirito Santo, Paracleto appunto.

     Sarebbe sufficiente leggere un po’ la cosiddetta «patrologia», per rendersi conto che la devozione mariana nella chiesa post-apostolica era del tutto assente, e le primi embrionali lodi di Maria furono presenti solo in Giustino e Policarpo. Ma questi ultimi, solamente, tessevano le lodi di una ragazza ebraica, non incoraggiavano certamente l’apostata culto mariano dei nostri giorni.

     Solo dall’anno 1100-1200 invalse l’uso nell’oscurantismo teologico romanico di denominare Maria con la blasfema dicitura mea domina (= madonna), come erano in uso fare i cavalieri di quel tempo verso le loro amate. Bernardo di Chiaravalle noto teologo cattolico, già citato, si oppose in maniera ferma a una nuova usanza innovativa, in uso in alcune diocesi della Francia, di fare una processione in onore di Maria Immacolata nel 1140, istituita da alcuni canonici della Gallia.

     Da un punto di vista scritturale tale apostata dottrina non ha alcun fondamento. Basti sottolineare nell’Evangelo di Luca la confessione di fede di Maria, che chiama Dio «mio Salvatore» [Lc 1,47]. Che non fosse senza peccato, è mostrato dai suoi intempestivi interventi nel ministero di Gesù Messia a Cana [Gv 2], o quando Maria e i suoi altri figli vollero portarsi via il Signore Gesù, nel bel mezzo di un suo sermone alle folle. E che dire dell’apostolo Pietro che, allorquando dovette insegnare un esempio di fede al femminile, tessé le lodi di Sara e non di Maria! [1 Pt 3,6].

     Naturalmente, in tutto il NT è esposto in maniera inconfutabile che tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, che non c’è nessuno giusto, neppure uno, poiché tutti hanno peccato, Maria o chicchessia compreso (Rom.3,22-23).

     È vero, carissimo Nicola, allorquando ci sono religiosi che piegano la Bibbia alle loro traballanti convinzioni mariolatriche o altro, sfuggono sempre a una corretta esegesi del testo scritturale, richiamandosi a inverecondi e fantasiosi allegorismi, o esercitando forzature testuali, che saziano le loro menti ottenebrate dal principe di questo mondo. Tale è il caso di una creatura, certamente amata da noi tutti credenti biblici, ma che è stata elevata al livello di una semidea, al punto che la gran parte degli islamici, allorquando sentano parlare per la prima volta della scritturale dottrina della Trinità, pensano che i cristiani offrano il culto a Dio Padre, a Gesù e a Maria. Benedizioni in Gesù. {10-10-2010}

 

 

3. {Volto Di Gennaro}

 

Contributo: Ritengo che tutti bambini nascano «immacolati», ovvero senza peccato, ma con due propensione: verso ciò che e bene e ciò che è male. Non esiste il peccato originale! {10-10-2010}

Risposta (Nicola Martella): Vedo che questo lettore, invece di rispondere al tema proposto, introduce questioni e tesi singolari. Gli unici a essere stati creati in stato «immacolato», erano Adamo ed Eva. Essi non erano peccatori in origine. Dopo la loro ribellione (non esiste il peccato originale, ma la ribellione primordiale!), tutti i loro discendenti nacquero già infettati dal peccato, ossia erano peccatori. Mentre Adamo ed Eva in origine potevano non peccare, i loro discendenti avrebbero immancabilmente peccato (cfr. già Caino). Giobbe, parlando dell’uomo, nato di donna, affermò: «Chi può trarre una cosa pura da una impura? Nessuno» (Gb 14,1.4). Similmente Davide confessò con onestà di non essere diventato peccatore per libera scelta, ma di esserlo fin dal concepimento: «Ecco, io sono stato formato nella iniquità, e la madre mia mi ha concepito nel peccato» (Sal 51,5).

     L’unico a essere nato senza peccato è Gesù, poiché Egli non è stato tratto da seme d’uomo, ma è stato concepito mediante l’intervento sovrannaturale di Dio (Lc 1,35).

 

 

4. {Gruppo Maria Immacolata}

 

Contributo: Ciao, Nicola, sono Pina del «Gruppo Maria Immacolata». Purtroppo io, che curo la pagina del gruppo, non ho una grande cultura teologico-religiosa, per cui non riesco a fare un commento. Di solito le cose, su cui si discute, non sono davvero essenziali; per esempio sul comandamento dell’amore verso Dio e verso il prossimo non si discute, si è concordi. Personalmente in generale tendo a fidarmi di quelli che, essendo studiosi, dedicano tutta la loro vita ad analizzare le sacre Scritture e stimo molto quelli che leggono e interpretano i testi in lingua originale. Secondo me qualunque interpretazione fatta su una traduzione è già l’interpretazione della interpretazione. Mi sbaglio? Un cordiale saluto. {11-10-2010}

 

Risposta 1 (Nicola Martella): Che rispondere a Pina? Nutre una ««santa ignoranza» biblica, pur conducendo un gruppo ad hoc su una dottrina discutibile! Le risponderei con le parole di Isaia, paragonandola alle cittadine dell’allora Gerusalemme: «O donne spensierate, levatevi, e ascoltate la mia voce! O figlie troppo fiduciose, porgete orecchio alla mia parola!» (Is 32,9ss). A contrasto metterei i Giudei di Berea, di cui è scritto: «Ora, questi furono più nobili di quelli di Tessalonica, in quanto che ricevettero la Parola con ogni premura, esaminando tutti i giorni le Scritture per vedere se le cose stavano così. Molti di loro, dunque, credettero…» (At 17,10ss).

     Personalmente non ho problemi a consultare i testi in lingua originalee e a tradurre da essi. Relativizzare però le questioni, credendo di risolvere il tutto mettendola sul piano traduzione = interpretazione, è un argomento molto povero e inconcludente, poiché ciò riguarderà alcuni trascurabili dettagli, ma non la sostanza. Ciò getta inoltre molti dubbi sul lavoro di tanti traduttori. Basterebbe consultare e confrontare 4-5 traduzioni per avvicinarsi il più possibile all’originale.

     Inoltre, per analizzare dottrine così fondamentali, basta conoscere la sacra Scrittura e studiarla, poiché essa è chiara abbastanza per tutti. Il salmista affermava: «Io ho più intelletto di tutti i miei maestri, perché le tue testimonianze [= i comandamenti] sono la mia meditazione. Io ho più intelligenza dei vecchi, perché ho osservato i tuoi precetti» (Sal 119,99s). Gesù lodò il Padre «perché hai nascoste queste cose ai savi e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli fanciulli» (Mt 11,25). Paolo lodava Timoteo così: «Fin da fanciullo hai avuto conoscenza degli Scritti sacri, i quali possono renderti savio a salute mediante la fede che è in Cristo Gesù» (2 Tm 3,15; cfr. vv. 16s).

     Trovo, quindi, la «non risposta» di Pina un alibi che non regge. Preferisce stare sotto tutela d'altri e credere a scatola chiusa; intanto però gestisce un gruppo, basato su una dottrina, che non sa spiegare biblicamente parlando. Apprezzo almeno la sua onestà.

 

Replica (Pina): Caro Nicola, scusa ma credo proprio che non hai capito bene cosa è la pagina del gruppo... mi spiego meglio. Io non gestisco nessun gruppo, sono solo membro di un gruppo di preghiera di San Pio, che abbiamo deciso di dedicare a Maria Immacolata; il nostro compito come gruppo è quindi la preghiera comune, e tra di noi non troverai teologi o studiosi come te, tranne il sacerdote, che ci fa da direttore spirituale.

     Il ruolo importante della Madonna per la missione di Gesù Cristo è innegabile. A me basta leggere la pagina del Vangelo, in cui Maria incontra Elisabetta per rimanere incantata dalle parole, che questa Le rivolge. Lo Spirito Santo, che ha ispirato Elisabetta allora, ci guiderà alla Verità tutta intera su ogni cosa.

     Io non sono capace di leggere i testi in lingua originale, mi dispiace. Ma non venire a dirmi che il problema della disunità di noi cristiani non è dovuto alla diversa interpretazione dell’unica Scrittura.

     Non venirmi a dire che la tua non è soltanto una interpretazione — degna di rispetto — come quella di tutti gli studiosi di buona volontà. {Gruppo Maria Immacolata; 13-10-2010}

 

Risposta 2 (Nicola Martella): Ho capito. Vedo che i nostri mondi sono abbastanza distanti: a me interessa soprattutto ciò, che afferma la sacra Scrittura; a te interessa soprattutto la devozione popolare. È difficile un confronto, se non si ha la stessa base epistemologica (che attiene alla conoscenza).

     Un assunto dell’ermeneutica (arte dell’interpretazione) biblica, è che la Bibbia si spiega con la Bibbia. Se non si ha questa disponibilità e volontà d’investigarla, è difficile confrontarsi sulla verità.

     Ti auguro luce e discernimento mediante la Parola di Dio.

 

 

5. {Gianni Siena}

 

Il cattolicesimo insegna ai suoi praticanti, delle «non verità», spacciate per «dottrina» della chiesa o «tradizione» orale. Anche «l’immacolata» concezione di Maria appartiene a questa «dottrina o tradizione» ecclesiale. Essa, perché mai definita né delimitata in modo conclusivo, consente al concistoro cattolico di pescare quel che meglio crede. Inutile dire che noi non ci stiamo e continuiamo a sostenere la priorità assoluta della Parola di Dio. Questa è la base di esame d’ogni altro insegnamento. Nulla da aggiungere. Saluti e benedizioni… {11-10-2010}

 

 

6. {Fiorina Pistone}

 

Caro Nicola, per confutare le dottrine non bibliche della Chiesa Cattolica, bisogna essere ben sicuri di aver capito che cosa queste dottrine affermano. Vincenzo Russillo, nell'attuale dibattito, fa affermazioni inesatte. Secondo lui il «Catechismo della Chiesa Cattolica» usa il dogma dell’Immacolata Concezione per spiegare come Gesù sia nato senza peccato.

     Tuttavia questo catechismo dice soltanto così: «490. Per essere la Madre del Salvatore, Maria «da Dio è stata arricchita di doni degni di una così grande missione». L’angelo Gabriele, al momento dell'annunciazione, la saluta come «piena di grazia» (Lc 1,28). In realtà, per poter dare il libero assenso della sua fede all'annunzio della sua vocazione, era necessario che fosse tutta sorretta dalla grazia di Dio».

     «491. Nel corso dei secoli la Chiesa ha preso coscienza che Maria, “colmata di grazia” da Dio, era stata redenta fin dal suo concepimento. È quanto afferma il dogma dell'immacolata concezione, proclamato da papa Pio IX nel 1854: “La beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per una grazia ed un privilegio singolare di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale”». [N.d.R.: Ambedue i testi si trovano qui.]

     Il testo «La verità vi farà liberi», presentato come Catechismo degli Adulti ed edito dalla Conferenza Episcopale Italiana (il catechismo che ho citato più sopra è stato edito in una molteplicità di lingue, perché è stato proposto come catechismo universale; quest’ultimo, invece, è per gli Italiani ed è più argomentativo), dice a pagina 379: «Anche lei [Maria] è stata redenta da Cristo... Non viene tirata fuori dal fango come noi; è preservata dal cadervi».

     Una volta questi errori dei miei amici evangelici mi dispiacevano come cattolica, perché non sempre mi sentivo capita; ora mi dispiacciono come evangelica, perché ci espongono all’accusa di calunnia o, almeno, fanno ridere.

     La Chiesa Cattolica ha dottrine non bibliche, ma le difende molto bene; assai più di quanto molti evangelici credano, e andrebbe presa un po’ più sul serio come avversaria; e la difficoltà che molti Cattolici hanno a uscire da questa Chiesa meriterebbe un po’ più di comprensione, e, magari, anche un po’ più d’impegno da parte nostra (ma tu questo, devo dire, con me l’hai avuto, e ti ringrazio). {11-10-2010}

 

 

7. {Nicola Martella}

 

Fiorina sa come mi urtino le approssimazioni di qualunque genere, sia esegetiche, sia dottrinali. Non a caso, ho formulato il seguente motto, che ricordo agli approssimativi: «Quasi giusto, è del tutto sbagliato; quasi salvato, è del tutto perduto». Avevo già rimandato indietro il contributo di Vincenzo, perché lo emendasse e lo spiegasse meglio; sebbene egli lo abbia fatto, non ha chiaramente centrato l’obiettivo abbastanza. Grazie a Fiorina per le sue puntualizzazioni. Tuttavia, quello che poi la devozione dotta o quella popolare fa di tali testi dei catechismi ufficiali, è altra cosa. Si veda ad esempio le spiegazioni che Qumran.net dà della cosiddetta «Immacolata Concezione» (altre fonti e acribie dottrinali si possono, ad esempio, vedere qui: qui, qui, qui). Quando non interessa prevalentemente la verità rivelata nella Scrittura, ma le proprie convenzioni religiose, allora si trova sempre il modo di rendere appetibili quest’ultime, anche a costo di manipolare dialetticamente e strumentalizzare sottilmente la Bibbia, per convincersi e dare l’impressione che i Testi Biblici confermino la propria ideologia.

     Nel mio articolo non mi occupavo di questioni dottrinali, ma rispondevo a precise domande del lettore e mi occupavo specialmente di questioni esegetiche. Sono queste ultime che mi interessano particolarmente. Le acribie dottrinali di un «dottor sottile», basate su assunti e salti mortali dialettici, mi appassionano poco.

 

 

8. {Vincenzo Russillo}

 

Chiedo venia a Fiorina e ai lettori, se la mia spiegazione è parsa quanto superficiale. La mia era stata una deduzione (erronea) dalla lettura di alcuni testi dell’enciclica «Ubi primum». Qui ad esempio si afferma: «[...] dichiariamo, affermiamo e definiamo la dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per una grazia e un privilegio singolare di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale, e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certo e immutabile per tutti i fedeli».

     Il convincimento della Chiesa in ordine alla preservazione di Maria dalla macchia del peccato originale è relazionato a questa riflessione: non sarebbe stato «conveniente» che il Figlio di Dio s’incarnasse nel grembo di una donna, se questa non fosse stata perfettamente monda da qualsiasi peccato.

     Certamente, come ben dice Fiorina, le posizioni ufficiali della chiesa non vogliono con tale dogma giustificare la nascita priva di peccato del Cristo. Credo che la verità biblica sia sotto gli occhi di tutti e non c’è bisogno di aggiungere altro. Tengo a precisare e dando atto alle osservazione di Fiorina e tue, che bisogna essere informati prima di scrivere su qualunque testo; da ex-cattolico (seppur non praticante) conosco bene con quale veemenza e a volte arguzia e saccente ostinatezza si difendono alcune «false verità». Ma davanti alla verità biblica crollano tutte le certezze. {15-10-2010}

 

 

9. {Fiorina Pistone}

 

Caro Nicola, mi dispiace molto ritornare a tormentarti riguardo al dibattito «Maria immacolata fin dal concepimento?»; ma, rileggendo l’intervento di Paolo Biticchi, che avevo già dimenticato, ho sentito l’impulso di tornarci su.

     Ti assicuro che la Chiesa Cattolica ha proclamato immacolata fin dal concepimento soltanto Maria, madre di Gesù. Ciò nonostante sono certa che Paolo Biticchi ha realmente letto o sentito qualche commento a questo dogma mariano, in cui si citavano Geremia 1,5 e Luca 1,15: probabilmente per dimostrare che Maria non è stata l’unica creatura umana a essere stata fatta oggetto, fin dal concepimento, di un particolare interesse da parte di Dio, nell’ambito dei suoi piani di salvezza per l’umanità. Lo scopo di tutto questo doveva essere (suppongo, ma la certezza dovrebbe darcela Paolo Biticchi, citando esattamente i passi letti o ascoltati) di creare nei lettori (o negli ascoltatori) un atteggiamento più favorevole all’accoglimento del dogma, sottolineando una qualche analogia con fatti certificati dalla Bibbia, anche se quello che viene attribuito a Maria presenta, nella dottrina della Chiesa Cattolica, una straordinaria particolarità.

     Secondo me anche questo caso dimostra la necessità di vagliare bene le affermazioni dei lettori, anche se Paolo Biticchi, forse, si è soltanto espresso male, e non voleva affatto dire quello che appare dal suo scritto. {22-10-2010}

 

 

10. {Nicola Martella}

 

Come Fiorina Pistone sa, le questioni dogmatiche, basate sulle decisioni di un concistoro ecclesiale, non mi appassionano più di tanto.

     Per quanto capisco, Paolo Biticchi non sostiene che altri personaggi biblici siano stati proclamati dalla chiesa romana come immacolati fin dal concepimento, ma che nella spiegazione del presunto concepimento di Maria nel seno di sua madre volentieri si strumentalizzano versi come Geremia 1,5 e Luca 1,15 per spiegare che già altri furono fatti oggetto della particolare attenzione di Dio fin dal concepimento. Allora si lavora secondo il principio «dal minore al maggiore»: se ciò valeva per Geremia e Giovanni Battista in modo limitato, quanto più valse ciò in modo più compiuto per la mamma di Gesù; poi si aggiunge il resto, preso dalla dogmatica romana.

     Per questo, io mi sono strettamente attenuto all’esegesi di tali due brani, spiegandoli all’interno del contesto generale della Bibbia, e non mi sono addentrato nella palude dogmatica, che è avversa al mio modo di pensare. Nella dogmatica le citazioni bibliche sono prese da contesti diversi e sono assemblate insieme e finalizzate al dogma, che si vuole sostenere. Io preferisco l’esegesi contestuale all’interno dell’orizzonte biblico proprio (letterario, teologico, storico, culturale, ecc.), dove la Parola si spiega con la stessa Parola.

    Come sono venuto a sapere solo ora dallo stesso Paolo Biticchi, egli è tutt’ora un cattolico non praticante. (N.d.R: In seguito si è convertito all’Evangelo e ora frequenta una chiesa evangelica).

 

 

11. {}

 

 

12. {}

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Maria_immacola_concep_Avv.htm

12-10-2010; Aggiornamento: 08-12-2016

 

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