Qui di seguito
discutiamo l’articolo «Maria
immacolata fin dal concepimento?». In esso abbiamo discusso
alcuni versi e paralleli tipici (Geremia, Giovanni Battista), usati per rendere
più appetibile il presunto concepimento immacolato di Maria. Abbiamo
constatato che si tratta di una forzatura di tali brani e di una
strumentalizzazione per fini ideologici. Abbiamo anche constatato che l’unico a
essere stato concepito senza peccato è stato soltanto Gesù, nato da una
vergine, per un atto sovrannaturale di Dio e, quindi, senza seme di uomo.
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e
opinioni?
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I contributi sul tema
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1. {Vincenzo
Russillo}
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Il dogma della
immacolata concezione risale all’8 dicembre del 1854, quando papa Pio IX
ha dichiarato che «la beatissima Vergine Maria, nel primo istante della sua
concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio... venne preservata immune
da ogni macchia della colpa originale». In poche parole, la dottrina
cattolica afferma che Maria sarebbe nata senza peccato. È singolare notare che i
domenicani si batterono contro tale dogma.
Come i
cristiani dei primi secoli pensassero al riguardo, è mostrato da Eusebio (4°
sec. d.C.): «Nessuno
è esente dalla macchia del peccato originale, neanche la madre del Redentore del
mondo. Gesù solo è esente dalla legge del peccato, benché nato da una donna
sottoposta al peccato».
Il catechismo usa questo dogma per spiegare come
Gesù fosse nato senza peccato, pur essendo stato partorito da una donna
peccatrice. Ma se Dio avesse protetto Maria dal peccato come sostiene il
cattolicesimo, tanto meglio, perché non lo avrebbe fatto con il Messia? Non vi è
bisogno di un dogma come l’immacolata concezione per spiegare che Cristo era
senza macchia; Egli era umanità perfetta e senza peccato unita a divinità senza
peccato. Dio non poteva essere infettato o contaminato dal peccato in quanto è
perfettamente santo. Non ci volle «grazia» per proteggere Gesù dal peccato.
Gesù, essendo Dio incarnato, era nella sua essenza già immune dal peccato.
Ma andiamo a vedere cosa dice la Bibbia. «Certo, non c’è sulla terra
nessun uomo giusto che faccia il bene e non pecchi mai» (Ecclesiaste 7,20).
«Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio» (Romani 3,23). «Colui
che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi,
affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui» (2 Corinzi 5,21). «Egli
non commise peccato e nella sua bocca non si è trovato inganno» (1 Pietro
2,22). «Voi sapete che egli è stato manifestato per togliere i peccati; e in
lui non c’è peccato» (1 Giovanni 3,5).
Possiamo vedere chiaramente che la sacra Scrittura sostiene che solo Cristo
è nato senza peccato.
Pertanto, la
dottrina dell’immacolata concezione non è né biblica né necessaria. Gesù
fu concepito miracolosamente dentro Maria, che a quel tempo era vergine. Questo
è il concetto biblico della nascita verginale. Se esaminiamo questo concetto in
modo logico, anche la madre di Maria avrebbe dovuto essere concepita in
modo immacolato. Come avrebbe potuto, Maria, essere stata concepita senza
peccato, se sua madre fosse stata peccatrice? Si sarebbe dovuto dire lo stesso
della nonna di Maria, della bisnonna e così via (!). Ma se la logica non basta,
ce lo dice Maria stessa: «Lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore»
(Luca 1,47). Tutto il resto serve a sostenere una dottrina non biblica e
idolatra. {10-10-2010}
2. {Pietro
Calenzo}
▲
Non posso
affermare, carissimo Nicola, che l’argomento della immacolata concezione di
Maria, sia un argomento inedito nel confronto delle eresie mariologiche,
nondimeno, molto interessanti sono i tuoi parallelismi con altri
personaggi biblici come Geremia, Davide, Giovanni il Battista e l’apostolo
Paolo; di loro è scritto che furono appartati o ripieni di Spirito Santo sin dal
seno materno.
Anche
Bernardo di Chiaravalle [12° sec.] sottolinea molti dei tuoi pensieri,
malgrado fosse acceso sostenitore della pietas mariolatrica.
Purtroppo c’è, e non solo nel mondo cattolico, l’ignoranza di non
delineare o circoscrivere determinate dispensazioni dei tempi nella progressiva
rivelazione della grazia. Infatti per un giudeo premessianico come Giovanni il
Battezzatore sarebbe stato inconcepibile credere nella Persona dello Spirito
Santo, così come nel libro degli Atti palesarono i suoi discepoli di Efeso.
Solo nella pienezza dei tempi, Gesù Messia ci ha rivelato l’eterna esistenza di
un’altra persona, a Lui vicaria nel corpo di Cristo (o ekklesia), lo
Spirito Santo, Paracleto appunto.
Sarebbe sufficiente leggere un po’ la cosiddetta «patrologia», per
rendersi conto che la devozione mariana nella chiesa post-apostolica era del
tutto assente, e le primi embrionali lodi di Maria furono presenti solo in
Giustino e Policarpo. Ma questi ultimi, solamente, tessevano le lodi di una
ragazza ebraica, non incoraggiavano certamente l’apostata culto mariano dei
nostri giorni.
Solo dall’anno
1100-1200 invalse l’uso nell’oscurantismo teologico romanico di
denominare Maria con la blasfema dicitura mea domina (= madonna), come
erano in uso fare i cavalieri di quel tempo verso le loro amate. Bernardo di
Chiaravalle noto teologo cattolico, già citato, si oppose in maniera ferma a
una nuova usanza innovativa, in uso in alcune diocesi della Francia, di fare una
processione in onore di Maria Immacolata nel 1140, istituita da alcuni canonici
della Gallia.
Da un punto di vista scritturale tale apostata dottrina non ha alcun
fondamento. Basti sottolineare nell’Evangelo di Luca la confessione di fede di
Maria, che chiama Dio «mio Salvatore» [Lc 1,47]. Che non fosse
senza peccato, è mostrato dai suoi intempestivi interventi nel ministero di
Gesù Messia a Cana [Gv 2], o quando Maria e i suoi altri figli vollero portarsi
via il Signore Gesù, nel bel mezzo di un suo sermone alle folle. E che dire
dell’apostolo Pietro che, allorquando dovette insegnare un esempio di fede al
femminile, tessé le lodi di Sara e non di Maria! [1 Pt 3,6].
Naturalmente, in tutto il NT è esposto in maniera inconfutabile che tutti
hanno peccato
e sono privi della gloria di Dio, che non c’è nessuno giusto, neppure uno,
poiché tutti hanno peccato, Maria o chicchessia compreso (Rom.3,22-23).
È vero, carissimo Nicola, allorquando ci sono religiosi che piegano la Bibbia
alle loro traballanti convinzioni mariolatriche o altro, sfuggono sempre a una
corretta esegesi del testo scritturale, richiamandosi a inverecondi e fantasiosi
allegorismi, o esercitando forzature testuali, che saziano le loro menti
ottenebrate dal principe di questo mondo. Tale è il caso di una creatura,
certamente amata da noi tutti credenti biblici, ma che è stata elevata al
livello di una semidea, al punto che la gran parte degli islamici,
allorquando sentano parlare per la prima volta della scritturale dottrina della
Trinità, pensano che i cristiani offrano il culto a Dio Padre, a Gesù e a Maria.
Benedizioni in Gesù. {10-10-2010}
3. {Volto Di
Gennaro}
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■ Contributo:
Ritengo che tutti bambini nascano «immacolati», ovvero senza peccato, ma con due
propensione: verso ciò che e bene e ciò che è male. Non esiste il peccato
originale! {10-10-2010}
▬ Risposta
(Nicola Martella): Vedo che questo lettore, invece di rispondere al tema
proposto, introduce questioni e tesi singolari. Gli unici a essere stati creati
in stato «immacolato», erano Adamo ed Eva. Essi non erano peccatori in
origine. Dopo la loro ribellione (non esiste il peccato originale, ma la
ribellione primordiale!), tutti i loro discendenti nacquero già infettati
dal peccato, ossia erano peccatori. Mentre Adamo ed Eva in origine potevano non
peccare, i loro discendenti avrebbero immancabilmente peccato (cfr. già Caino).
Giobbe, parlando dell’uomo, nato di donna, affermò: «Chi può trarre
una cosa pura da una impura? Nessuno» (Gb 14,1.4). Similmente Davide
confessò con onestà di non essere diventato peccatore per libera scelta, ma di
esserlo fin dal concepimento: «Ecco, io sono stato formato nella iniquità, e
la madre mia mi ha concepito nel peccato» (Sal 51,5).
L’unico a essere nato
senza peccato è Gesù, poiché Egli non è stato tratto da seme d’uomo, ma è
stato concepito mediante l’intervento sovrannaturale di Dio (Lc 1,35).
4. {Gruppo Maria
Immacolata}
▲
■ Contributo:
Ciao, Nicola, sono Pina del «Gruppo Maria
Immacolata». Purtroppo io, che curo la pagina del gruppo, non ho una grande
cultura teologico-religiosa, per cui non riesco a fare un commento. Di
solito le cose, su cui si discute, non sono davvero essenziali; per esempio sul
comandamento dell’amore verso Dio e verso il prossimo non si discute, si è
concordi. Personalmente in generale tendo a fidarmi di quelli che,
essendo studiosi, dedicano tutta la loro vita ad analizzare le sacre Scritture e
stimo molto quelli che leggono e interpretano i testi in lingua originale.
Secondo me qualunque interpretazione fatta su una traduzione è già
l’interpretazione della interpretazione. Mi sbaglio? Un cordiale saluto.
{11-10-2010}
▬ Risposta 1
(Nicola Martella): Che rispondere a Pina? Nutre una ««santa ignoranza»
biblica, pur conducendo un gruppo ad hoc su una dottrina discutibile! Le
risponderei con le parole di Isaia, paragonandola alle cittadine dell’allora
Gerusalemme: «O
donne spensierate, levatevi, e ascoltate la mia voce! O
figlie troppo fiduciose, porgete
orecchio alla mia parola!» (Is 32,9ss). A contrasto metterei i Giudei di
Berea, di cui è scritto: «Ora, questi furono più nobili di quelli di
Tessalonica, in quanto che ricevettero la Parola con ogni premura,
esaminando tutti i giorni le Scritture
per vedere se le cose stavano così. Molti di loro, dunque, credettero…» (At
17,10ss).
Personalmente non ho problemi a consultare i testi in lingua originalee e
a tradurre da essi. Relativizzare però le questioni, credendo di risolvere il
tutto mettendola sul piano traduzione = interpretazione, è un argomento
molto povero e inconcludente, poiché ciò riguarderà alcuni trascurabili
dettagli, ma non la sostanza. Ciò getta inoltre molti dubbi sul lavoro di tanti
traduttori. Basterebbe consultare e confrontare 4-5 traduzioni per avvicinarsi
il più possibile all’originale.
Inoltre, per analizzare dottrine così fondamentali, basta conoscere la sacra
Scrittura e studiarla, poiché essa è chiara abbastanza per tutti. Il
salmista affermava: «Io ho
più intelletto di tutti i miei
maestri, perché le tue testimonianze [= i comandamenti] sono la mia meditazione.
Io ho più intelligenza dei vecchi,
perché ho osservato i tuoi precetti» (Sal 119,99s). Gesù lodò il Padre «perché
hai nascoste queste cose ai savi e
agli intelligenti, e le hai rivelate
ai piccoli fanciulli» (Mt 11,25). Paolo lodava Timoteo così: «Fin
da fanciullo hai avuto conoscenza degli Scritti sacri, i quali possono
renderti savio a salute mediante la
fede che è in Cristo Gesù» (2 Tm 3,15; cfr. vv. 16s).
Trovo, quindi, la «non risposta» di Pina un alibi
che non regge. Preferisce stare sotto tutela d'altri e credere a scatola chiusa;
intanto però gestisce un gruppo, basato su una dottrina, che non sa spiegare
biblicamente parlando. Apprezzo almeno la sua onestà.
▬ Replica (Pina): Caro Nicola, scusa ma credo proprio che
non hai capito bene cosa è la pagina del gruppo... mi spiego meglio. Io non
gestisco nessun gruppo, sono solo membro di un gruppo di preghiera di San
Pio, che abbiamo deciso di dedicare a Maria Immacolata; il nostro compito
come gruppo è quindi la preghiera comune, e tra di noi non troverai teologi o
studiosi come te, tranne il sacerdote, che ci fa da direttore spirituale.
Il ruolo importante della Madonna per la missione di Gesù Cristo è
innegabile. A me basta leggere la pagina del Vangelo, in cui Maria incontra
Elisabetta per rimanere incantata dalle parole, che questa Le rivolge. Lo
Spirito Santo, che ha ispirato Elisabetta allora, ci guiderà alla Verità tutta
intera su ogni cosa.
Io non sono capace di leggere i testi in lingua originale, mi dispiace. Ma non
venire a dirmi che il problema della disunità di noi cristiani non è
dovuto alla diversa interpretazione dell’unica Scrittura.
Non venirmi a dire che la tua non è soltanto una
interpretazione — degna di rispetto — come quella di tutti gli studiosi di
buona volontà. {Gruppo Maria Immacolata; 13-10-2010}
▬ Risposta 2 (Nicola Martella): Ho capito. Vedo che i
nostri mondi sono abbastanza distanti: a me interessa soprattutto ciò,
che afferma la sacra Scrittura; a te interessa soprattutto la devozione
popolare. È difficile un confronto, se non si ha la stessa base
epistemologica (che attiene alla conoscenza).
Un assunto dell’ermeneutica (arte dell’interpretazione) biblica, è che la
Bibbia si spiega con la Bibbia. Se non si ha questa disponibilità e volontà d’investigarla,
è difficile confrontarsi sulla verità.
Ti auguro luce e discernimento mediante la
Parola di Dio.
5. {Gianni
Siena}
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Il cattolicesimo
insegna ai suoi praticanti, delle «non verità», spacciate per «dottrina»
della chiesa o «tradizione» orale. Anche «l’immacolata» concezione di Maria
appartiene a questa «dottrina o tradizione» ecclesiale. Essa, perché mai
definita né delimitata in modo conclusivo, consente al concistoro cattolico di
pescare quel che meglio crede. Inutile dire che noi non ci stiamo e continuiamo
a sostenere la priorità assoluta della Parola di Dio. Questa è la base di
esame d’ogni altro insegnamento. Nulla da aggiungere. Saluti e benedizioni…
{11-10-2010}
6. {Fiorina
Pistone}
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Caro Nicola, per
confutare le dottrine non bibliche della Chiesa Cattolica, bisogna essere ben
sicuri di aver capito che cosa queste dottrine affermano. Vincenzo Russillo,
nell'attuale dibattito, fa affermazioni inesatte. Secondo lui il «Catechismo
della Chiesa Cattolica» usa il dogma dell’Immacolata Concezione per spiegare
come Gesù sia nato senza peccato.
Tuttavia questo catechismo dice soltanto così: «490. Per essere la Madre del
Salvatore, Maria «da Dio è stata arricchita di doni degni di una così grande
missione».
L’angelo Gabriele, al momento dell'annunciazione, la saluta come «piena di
grazia» (Lc
1,28). In realtà, per poter dare il libero assenso della sua fede
all'annunzio della sua vocazione, era necessario che fosse tutta sorretta dalla
grazia di Dio».
«491. Nel
corso dei secoli la Chiesa ha preso coscienza che Maria, “colmata di grazia” da
Dio, era stata redenta fin dal suo concepimento. È quanto afferma il dogma
dell'immacolata concezione, proclamato da papa Pio IX nel 1854: “La beatissima
Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per una grazia ed un
privilegio singolare di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo
Salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del
peccato originale”». [N.d.R.: Ambedue i testi si trovano
qui.]
Il testo «La verità vi farà liberi», presentato come Catechismo degli
Adulti ed edito dalla Conferenza Episcopale Italiana (il catechismo che ho
citato più sopra è stato edito in una molteplicità di lingue, perché è stato
proposto come catechismo universale; quest’ultimo, invece, è per gli Italiani ed
è più argomentativo), dice a pagina 379: «Anche lei [Maria] è stata redenta da
Cristo... Non viene tirata fuori dal fango come noi; è preservata dal cadervi».
Una volta questi errori dei miei amici evangelici mi dispiacevano come
cattolica, perché non sempre mi sentivo capita; ora mi dispiacciono come
evangelica, perché ci espongono all’accusa di calunnia o, almeno, fanno
ridere.
La Chiesa Cattolica ha dottrine non bibliche, ma le difende molto bene;
assai più di quanto molti evangelici credano, e andrebbe presa un po’ più sul
serio come avversaria; e la difficoltà che molti Cattolici hanno a uscire da
questa Chiesa meriterebbe un po’ più di comprensione, e, magari, anche un po’
più d’impegno da parte nostra (ma tu questo, devo dire, con me l’hai avuto, e ti
ringrazio). {11-10-2010}
7. {Nicola
Martella}
▲
Fiorina sa come mi
urtino le approssimazioni di qualunque genere, sia esegetiche, sia
dottrinali. Non a caso, ho formulato il seguente motto, che ricordo agli
approssimativi: «Quasi giusto, è del tutto sbagliato; quasi salvato, è del tutto
perduto». Avevo già rimandato indietro il contributo di Vincenzo, perché lo
emendasse e lo spiegasse meglio; sebbene egli lo abbia fatto, non ha chiaramente
centrato l’obiettivo abbastanza. Grazie a Fiorina per le sue puntualizzazioni.
Tuttavia, quello che poi la devozione dotta o quella popolare fa di tali testi
dei catechismi ufficiali, è altra cosa. Si veda ad esempio le spiegazioni che
Qumran.net dà della cosiddetta «Immacolata Concezione» (altre fonti e
acribie dottrinali si possono, ad esempio, vedere qui:
qui,
qui,
qui). Quando non interessa prevalentemente la verità rivelata nella
Scrittura, ma le proprie convenzioni religiose, allora si trova sempre il
modo di rendere appetibili quest’ultime, anche a costo di manipolare
dialetticamente e strumentalizzare sottilmente la Bibbia, per convincersi e dare
l’impressione che i Testi Biblici confermino la propria ideologia.
Nel mio articolo non mi occupavo di questioni dottrinali, ma rispondevo a
precise domande del lettore e mi occupavo specialmente di questioni esegetiche.
Sono queste ultime che mi interessano particolarmente. Le acribie dottrinali
di un «dottor sottile», basate su assunti e salti mortali dialettici, mi
appassionano poco.
8. {Vincenzo
Russillo}
▲
Chiedo venia a Fiorina e ai lettori, se la mia
spiegazione è parsa quanto superficiale. La mia era stata una deduzione
(erronea) dalla lettura di alcuni testi dell’enciclica «Ubi primum». Qui
ad esempio si afferma: «[...] dichiariamo, affermiamo e definiamo la dottrina
che sostiene che la beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua
concezione, per una grazia e un privilegio singolare di Dio onnipotente, in
previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata
preservata intatta da ogni macchia del peccato originale, e ciò deve pertanto
essere oggetto di fede certo e immutabile per tutti i fedeli».
Il convincimento della Chiesa
in ordine alla preservazione di Maria dalla macchia del peccato originale è
relazionato a questa riflessione: non sarebbe stato «conveniente» che il
Figlio di Dio s’incarnasse nel grembo di una donna, se questa non fosse stata
perfettamente monda da qualsiasi peccato.
Certamente, come ben dice
Fiorina, le
posizioni ufficiali della chiesa non vogliono con tale dogma giustificare la
nascita priva di peccato del Cristo. Credo che la verità biblica sia sotto gli
occhi di tutti e non c’è bisogno di aggiungere altro. Tengo a precisare e dando
atto alle osservazione di Fiorina e tue, che bisogna essere informati
prima di scrivere su qualunque testo; da ex-cattolico (seppur non praticante)
conosco bene con quale veemenza e a volte arguzia e saccente ostinatezza si
difendono alcune «false verità». Ma davanti alla verità biblica crollano tutte
le certezze. {15-10-2010}
9. {Fiorina
Pistone}
▲
Caro Nicola, mi
dispiace molto ritornare a tormentarti riguardo al dibattito «Maria immacolata
fin dal concepimento?»; ma, rileggendo l’intervento di Paolo Biticchi, che avevo
già dimenticato, ho sentito l’impulso di tornarci su.
Ti assicuro che la Chiesa Cattolica ha proclamato immacolata fin dal
concepimento
soltanto Maria, madre di Gesù. Ciò nonostante sono certa che Paolo Biticchi
ha realmente letto o sentito qualche commento a questo dogma mariano, in cui si
citavano Geremia 1,5 e Luca 1,15: probabilmente per dimostrare che Maria non è
stata l’unica creatura umana a essere stata fatta oggetto, fin dal concepimento,
di un particolare interesse da parte di Dio, nell’ambito dei suoi piani
di salvezza per l’umanità. Lo scopo di tutto questo doveva essere (suppongo, ma
la certezza dovrebbe darcela Paolo Biticchi, citando esattamente i passi letti o
ascoltati) di creare nei lettori (o negli ascoltatori) un atteggiamento più
favorevole all’accoglimento del dogma, sottolineando una qualche analogia
con fatti certificati dalla Bibbia, anche se quello che viene attribuito a Maria
presenta, nella dottrina della Chiesa Cattolica, una straordinaria
particolarità.
Secondo me anche questo caso dimostra la necessità di vagliare bene le
affermazioni dei lettori, anche se Paolo Biticchi, forse, si è soltanto
espresso male, e non voleva affatto dire quello che appare dal suo scritto.
{22-10-2010}
10. {Nicola
Martella}
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Come Fiorina
Pistone sa, le questioni dogmatiche, basate sulle decisioni di un
concistoro ecclesiale, non mi appassionano più di tanto.
Per quanto capisco, Paolo Biticchi non sostiene che altri personaggi biblici
siano stati proclamati dalla chiesa romana come immacolati fin dal
concepimento, ma che nella spiegazione del presunto concepimento di Maria
nel seno di sua madre volentieri si strumentalizzano versi come Geremia
1,5 e Luca 1,15 per spiegare che già altri furono fatti oggetto della
particolare attenzione di Dio fin dal concepimento. Allora si lavora secondo il
principio «dal minore al maggiore»: se ciò valeva per Geremia e Giovanni
Battista in modo limitato, quanto più valse ciò in modo più compiuto per la
mamma di Gesù; poi si aggiunge il resto, preso dalla dogmatica romana.
Per questo, io mi sono strettamente attenuto all’esegesi di tali due brani,
spiegandoli all’interno del contesto generale della Bibbia, e non mi sono
addentrato nella palude dogmatica, che è avversa al mio modo di pensare.
Nella
dogmatica le citazioni bibliche sono prese da contesti diversi e sono
assemblate insieme e finalizzate al dogma, che si vuole sostenere. Io preferisco
l’esegesi contestuale all’interno dell’orizzonte biblico proprio
(letterario, teologico, storico, culturale, ecc.), dove la Parola si spiega con
la stessa Parola.
Come sono venuto a sapere solo ora dallo stesso
Paolo Biticchi, egli è tutt’ora un cattolico non praticante. (N.d.R: In
seguito si è convertito all’Evangelo e ora frequenta una chiesa evangelica).
11. {}
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12. {}
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► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Maria_immacola_concep_Avv.htm
12-10-2010; Aggiornamento: 08-12-2016 |