Qui di seguito discutiamo l’articolo «L’Isis
e le predizioni dei sognatori». Esso ha sortito un buon effetto:
Massimo Viglia, dopo averlo letto, si è accorto dell’errore fatto e si è
scusato pubblicamente. Questa è una grande vittoria per un apologeta, una
vittoria per la verità e anche per lo stesso Massimo Viglia. Infatti egli si è
reso conto come ci si possa suggestionare, se ci si concentra su alcuni
elementi allarmanti e si filtra tutto ciò, che viene detto da altri, come «segno»
di qualcosa, che in modo mediato o immediato viene poi interpretato come una «rivelazione»
divina. Quando le cose preannunciate non si avverano, si getta una
cattiva luce su se stessi e, volenti o nolenti, anche sulla propria chiesa e
sulla propria denominazione. Chiaramente non è questo il nostro intento, perciò
esortiamo a maggiore
sobrietà e avvedutezza; infatti a perderci è poi sempre la testimonianza
e l’Evangelo.
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1.
{Ivaldo Indomiti}
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Non conosco quel cartello stradale.
Evidentemente devo fare un corso accelerato di Codice della Strada. ☺
Ma le predizioni di invasioni e sciagure, fatte da sognatori, mi pare un
déjà-vu,
che ciclicamente si ripete nella storia. Mi ricordo anch’io Nicola del
predicatore inglese (fine anni 80 mi pare), che annunciava chissà quali
catastrofi per l’allineamento dei pianeti. Mania di grandezza?
Protagonismo spicciolo da quattro soldi, sedicenti profeti? Pifferai da
strapazzo? Ci sta tutto. Ora, avere maggiore cautela nell’essere boriosi e
nell’ostentare «canali divini preferenziali», sarebbe questo troppo per
qualcuno?
«Guai a loro!
Perché si sono incamminati per la via di Caino, e per amor di lucro si son
gettati nei traviamenti di Balaam, e son periti per la ribellione di Core.
Costoro son delle macchie nelle vostre agapi, quando banchettano con voi senza
ritegno, pascendo se stessi; nuvole senz’acqua, portate qua e là dai venti;
alberi d’autunno senza frutti, due volte morti, sradicati; furiose onde del
mare, schiumanti la loro bruttura; stelle erranti, a cui è riserbata la caligine
delle tenebre in eterno. Per loro pure profetizzò Enoc, il settimo da Adamo,
dicendo: Ecco, il Signore è venuto con le sue sante miriadi per far giudizio
contro tutti, e per convincere tutti gli empî di tutte le opere d’empietà che
hanno empiamente commesse, e di tutti gli insulti che gli empî peccatori hanno
proferiti contro di lui. Costoro son mormoratori, querimoniosi; camminano
secondo le loro concupiscenze; la loro bocca proferisce cose sopra modo gonfie,
e circondano d’ammirazione le persone per motivi interessati. Ma voi, diletti,
ricordatevi delle parole dette innanzi dagli apostoli del Signor nostro Gesù
Cristo; com’essi vi dicevano: Nell’ultimo tempo vi saranno degli schernitori che
cammineranno secondo le loro empie concupiscenze. Costoro son quelli che
provocano le divisioni, gente sensuale, che non ha lo Spirito» (Giuda
1,11-19). {21-01-2016}
2.
{Danilo Ristagno}▲
■
Contributo:
L’articolo riguarda una
falsa profezia detta da
sedicenti pentecostali, che infatti non s’è avverata. È normale che non si sia
avverata. Investigando le Scritture, come ho sempre detto, si scopre che il
dono di profezia è per la
chiesa e non per le nazioni, o i popoli. Purtroppo noi pentecostali portiamo
questa croce: i
falsi pentecostali, che
mettono in cattiva luce il genuino cristianesimo pentecostale. (1 Corinzi
14,4-5). {21-01-2016}
▬
Nicola Martella:
La proclamazione nei libri dei «profeti» (= proclamatori) riguarda anche le
nazioni. Infatti, una buona parte delle proclamazioni, ad esempio di
Isaia, concernono pressoché tutte le nazioni circonvicine a Israele, vicine e
lontane.
Nel NT La proclamazione è
rivolta ai credenti (1 Cor 14,3), tuttavia può contenere un riferimento
esterno riguardo alle nazioni (1-2 Ts; Ap).
3.
{Michele Granato}
▲
■
Contributo:
Un tale atteggiamento di presunta profezia, rivelatasi poi falsa profezia, è
certamente
da condannare; ma ci tengo a precisare che bisognerebbe essere chiari
anche nella
mira della critica. L’atto è un fatto privato ed individuale con nome e
cognome;
non ci sono prove che una tale
precisa profezia (con una precisa data) sia realmente stata fatta da più
persone in ambito pentecostale. Infatti, tale presunta conferma profetica
da parte di più persone è stata riferita solo in un secondo momento da Massimo
Viglia, probabilmente per giustificare la sua dichiarazione «profetica».
Certamente il fenomeno di abuso in tal senso avviene per logica di fatto
esclusivamente in ambito carismaticista, a causa dei soliti
imprevedibili, immancabili, improvvisati profeti «privati»; ma andrebbe, a mio
modesto avviso, sempre chiarito, onde evitare equivoci, che tale giusta critica
del fenomeno va
indirizzata alla singola persona o persone in quanto tali e non a una
denominazione o categoria
religiosa, che pur essa ritiene assolutamente sbagliato ed antibiblico un tale
modo fare profezia di alcuni improvvisati. {21-01-2016}
▬
Nicola Martella:
Caro Michele, Massimo Viglia ha fatto tutto da solo: predizione con
data precisa, circostanze
delle cose che sarebbero avvenute, menzione dei
pentecostali, ecc. Non si è trattato di «profezie private» (esistono?),
visto che secondo 1 Corinzi 14 la «proclamazione» (gr.
profeteia) è ecclesiale. Egli stesso scrive: «Successivamente però
vi sono state altre indicazioni
durante i culti», quindi non in privato. Sopra aveva già spiegato:
«Quanto dichiarato sopra è, in realtà, la raccolta di rivelazioni, sogni,
visioni profetiche ricevute da
diversi cristiani pentecostali, che hanno parlato indipendentemente e in
occasioni e tempi diversi». Nei miei interventi non ho parlato di
«pentecostali». La stessa critica l’avrei fatta verso chiunque, a qualunque
gruppo fosse appartenuto. È la sostanza,
non la marca, che qui interessa. Leggi (o rileggi) l’intero articolo e,
tralasciando «l’etichetta», che si danno tali persone, considera con un certo
distacco il merito delle cose.
■
Michele Granato:
Per
profezia «privata» intendo profezia «individuale», cioè non confermata da
uno o più profezie; non risultano da nessuna parte voci di tali profezie,
solo
Massimo Viglia ha scritto ed affermato una tale profezia sul tuo sito.
Probabilmente Massimo Viglia ha sentito il bisogno di giustificare la sua
convinzione profetica, dicendo di aver avuto
sentore di conferma da altre simili profezie (per di più con una tale
precisa indicazione di data e luogo e singolare avvenimento è alquanto difficile
crederlo); ma anche se fosse così, io nello scrivere questo commento ho ritenuto
solo utile chiarire oltre ogni
eventuale dubbio o
fraintendimento che la tua
giustissima critica a tale fenomeno è e va indirizzata alle persone, che
hanno agito in modo errato e non alla
denominazione, a cui esse appartengono. E questo tanto più anche per il
fatto che anche il mondo pentecostale come denominazione
giudica errato e
antibiblico un tal atteggiamento profetico di alcuni. Non ho affatto
detto che tu abbia indirizzato la critica alla
denominazione, ma al contrario ho detto che, onde evitare ogni eventuale
dubbio o fraintendimenti, la tua giusta critica è e va indirizzata alla persona
o alle persone di un tale abuso e non alla
categoria denominazionale, a cui esse appartengono. {21-01-2016}
4.
{Massimo Viglia}
▲
■
Contributo: Ho appena letto le suddette critiche e devo dire che sono
giustificate. Per prima cosa, ho chiesto perdono a Dio stesso e al mio
salvatore Gesù Cristo, per essermi permesso di chiamare in causa la chiesa per
una tale affermazione, poi chiedo perdono a chiunque abbia, per colpa
mia, ritenuto che le chiese pentecostali siano associazioni di pazzi visionari.
Sono dunque in dovere di spiegare come sono andate le cose. Nel 2015 ero
molto allarmato, ascoltando i notiziari che, come è noto a tutti,
circolavano sul Daesh, e sugli orrori che lo riguardavano. Seguivo inoltre con
crescente preoccupazione il punto di vista di Magdi Cristiano Allam,
secondo cui l’Italia dovrebbe ritenersi già in guerra e ogni suo ritardo avrebbe
consentito all’islam di raggiungere indisturbato il suo obiettivo, cioè la
conquista dell’Europa, incominciando da Roma. Io mi chiedevo: tra la Libia e
Roma non c’è forse la
Sicilia? Come fanno a non capirlo i nostri governanti?
Una domenica, nel corso di un culto, una sorella di chiesa, che in ambito
comunitario gode di molta stima e rispetto per quanto riguarda l’attendibilità
delle sue visioni, raccontò il suo sogno: era ferma su una spiaggia e
aveva il mare davanti. Ad un tratto il mare si apriva verso l’alto come una
coperta e ne usciva fuori un esercito di guerrieri vestiti di nero con gli archi
tesi. Invadevano il territorio e il mare si richiudeva. Dopo un successivo
intervallo di tempo, il mare si riapriva e ne veniva fuori uno stuolo di donne
danzanti la danza del ventre.
Io, allora già allarmato per i fatti miei, ho visto in questa narrazione una
conferma a quanto temevo. In più si sono aggiunte delle profezie,
dove si parlava di future persecuzioni e che sono imminenti «tempi duri».
Considerando le minacce dell’Isis secondo, le quali sarebbero arrivati
fino a Roma in tempi brevi, ho, in modo devo ammettere avventato,
prodotto quel tipo di dichiarazione. Tuttavia, è anche vero che non ho
dichiarato che era una mia visione o profezia, che mi avrebbe comunicato Dio.
Non sono un mistico e detesto il misticismo. Diciamo piuttosto che la mia reale
convinzione era che a novembre sarebbe accaduto qualcosa da parte dell’Isis
da qualche parte, e mi sono azzardato a dire di mio che era la Sicilia,
pur non avendone alcun presupposto, ma solo sulla scia dei miei timori. È
stata una cosa azzardata, ma non ho mai preteso di essere un profeta. Le
profezie, se tali vogliamo chiamarle, ci saranno anche state, ma non
giustificavano
l’estrapolazione fattane.
Mi faccio ancora dovere di aggiungere che il pastore della comunità
pentecostale, che frequento è contrario ad ogni tipo di allarmismo, non
dà alcun peso al pericolo islamico e non lo considera neppure un pericolo.
Piuttosto considera Cristiano Allam
come un esagerato allarmista e non lo prende sul serio. D’altra parte, prego Dio
che, se veramente un domani dovessero scatenarsi qui da noi persecuzioni
contro i cristiani, io possa essere in grado di rendere buona testimonianza
all’Evangelo del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. 31-01-2016}
▬
Nicola Martella: Massimo Viglia,
apprezzo il tuo ravvedimento riguardo alle cose in oggetto e il tuo coraggio
di scusarti pubblicamente dinanzi a Dio e agli uomini. Sono convinto che questo
episodio ti spingerà a usare molta più prudenza
a credere a sogni (Gr 29,8) e a presunte predizioni (Gr 14,14). Certamente
starai anche maggiormente attento a usare l’allarmismo, prodotto dalle
tue paure o dagli altri, come mezzo per suggestionarti e per fare avventate
previsioni, che poi ripetute all’interno di un consenso di gruppo diventano
sedicenti convinzioni. Spero vivamente che ora sei abbastanza «vaccinato» al
riguardo, per usare gli «anticorpi» della sobrietà scritturale.
■
Massimo Viglia:
Bisogna dire che profezie «generiche», seppure accettabili da un punto di vista
biblico, non autorizzano a cercare di circostanziarle con date e luoghi.
L’errore in tali casi non è nella profezia in sé, ma nella
forzatura che ne avevo fatta, pensando che non mi stavo discostando dalla
realtà. Oggi, tali profezie mi dicono un’altra cosa: che qualunque cosa accada
la fiducia nel Signore non deve venire meno.
D’altra parte, devo dire che, in tanti anni di frequenza nelle chiese
pentecostali, mai mi è accaduto di udire profezie con date e luoghi. Per lo più
si tratta di messaggi con valore «parenetico», teso ad esortare alla
perseveranza o alla fede incondizionata. {31-01-2016}
▬
Nicola Martella: Io personalmente ne ho
sentite di tutti i colori; ho riportato anche una carrellata di presunte
predizioni durante gli ultimi due millenni nella mia opera sull’escatologia. In
tali casi, laddove furono annunciati fatti specifici e date particolari oppure
l’annuncio incombente del Signore (vedi vetero-avventisti, Russel e altri capi
dei T.d.G., W.M. Branham), il discredito per l’Evangelo è stato sempre
tanto. Cfr. Nicola Martella (a cura di), Escatologia fra legittimità e abuso.
Escatologia 2
(Punto°A°Croce, Roma 2007).
Ho ascoltato anche presunte «profezie» riguardo a me stesso, contenenti
cose estremamente pesanti, che Dio avrebbe rivelato al «profeta» di turno, che
disse al cospetto di stimati fratelli: «Tagliatemi la testa come a Giovanni
Battista, ma non cambio convinzione su ciò, che Dio mi ha rivelato su Nicola
Martella». Poi, all’atto pratico, tutte si sono rivelate come tante bolle di
sapone al sole. Il pastore pentecostale stesso dovette ammettere che a
essere manovrato dal diavolo, per rovinare il mio ministero, era proprio
tale autonominato e improvvisato «profeta», che aveva creduto ai propri sogni e
alle proprie visioni.
■
Massimo Viglia: Mi reputo un privilegiato
nel trovarmi a frequentare una comunità di persone equilibrate (chiesa
«Incontrare Gesù» di Enrico Arata). Mi rammarico di aver fatto fare una
brutta figura ai fratelli. Non l’ho raccontato a Enrico, ma penso che mi
darebbe una tiratina d’orecchi. {31-01-2016}
5.
{Gianni Siena}
▲
Seguendo Nicola, devo
rendere pubblicamente onore al fr. Massimo Viglia: ha avuto l’umile onestà di
ammettere
i propri «escatologici» limiti predittivi.
Nel fare questo, però, mi sento di
dire al fr. Danilo Ristagno che
non esistono «falsi pentecostali», ma solo «pentecostali» e basta! Chi
scrive è tale da 41 anni. La sobria
consapevolezza dei propri limiti non appartiene a molti, che si vantano
d’appartenere al movimento pentecostale. Anch’io ho sperimentato un vissuto
caratterizzato da manifestazioni, che non immaginavo potessero avvenire: ho
trovato puntualmente conferma
nella Scrittura e, qualche volta, anche
smentita e negazione di qualche aspetto di quel vissuto; e mi sono
ricreduto. Non entro in polemica con nessuno, so da molti anni che determinate
manifestazioni, come la profezia e i sogni, sono messaggi del
Signore, i quali se trovano
conferma nella realtà, sono dal Signore! Ma succede anche, e spesso,
che «sogni e visioni», siano come le «pernacchie» di una radiolina a
transistor mal sintonizzata; poi ci sono casi, in cui sono di origine
diabolica. L’unico modo per saperlo, è essere
prudenti e valutare alla luce della Scrittura (2 Ts 5,19-22) Si legge
infatti: «Non spegnete lo Spirito e non disprezzate le profezie; ma esaminate
ogni cosa e ritenete il bene»; ciò vale per me anche per i sogni e le
visioni. Il versetto successivo dice: «Astenetevi da ogni apparenza di
male». Purtroppo credere a ogni «profezia», espone il credente che
l’ascolta al rischio di rimanere atrocemente
deluso; ed è chi «profetizza» a cadere, senza accorgersene, nella
confusione totale. E questa delusione e confusione sono un’apparenza
negativa, che attira biasimo sulle manifestazioni dello Spirito Santo
odierne. Occorre innanzitutto
lasciarsi «analizzare» dalla parte della chiesa, che è matura (1 Cor
14,29)
Quando occorre (e chi può dirlo se
non...), Dio parla anche attraverso i sogni e le visioni. Abbiamo buoni esempi
nella Bibbia e qualche rimarchevole testimonianza attuale... anch’io avrei da
raccontarne! Ma, spesso, questi profeti non hanno
nessuna voglia di farsi «giudicare»; e, persino, sono rimasto
piacevolmente sorpreso dal fr. Viglia, che ha
riconosciuto il suo errore. La realtà è spesso piuttosto negativa al
riguardo. Tutti i movimenti di «risveglio» (senza eccezioni) sono fabbriche,
talvolta, di
patacche spirituali. «Prudenza» e, soprattutto, Bibbia aperta sempre in
mano! {02-02-2016}
6.
{}
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7.
{}
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8.
{}
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9.
{}
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10.
{}
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11.
{
}
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12.
{
Autori vari
}
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Gianni Cascato: La
maggioranza dei
falsi profeti si trovano nell’ambiente pentecostale; le
false profezie è facile ascoltarle nelle loro riunioni di preghiera.
{21-01-2016}
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Alessio Rando: «Il Signore
mi ha detto» o «L’Eterno mi ha rivelato»: questi sono i ritornelli nelle chiese
pentecostali o carismatiche. Ma il consiglio o la direttiva, dati dall’apostolo
a
provare gli spiriti (o le ispirazioni), dov’è finito? (cfr. 1
Gv 4,1). {21-01-2016}
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Isis_prediz_Car.htm
02-02-2016; Aggiornamento: 04-02-2016
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