Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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L’ISIS E LE PREDIZIONI DEI SOGNATORI! PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

Qui di seguito discutiamo l’articolo «L’Isis e le predizioni dei sognatori». Esso ha sortito un buon effetto: Massimo Viglia, dopo averlo letto, si è accorto dell’errore fatto e si è scusato pubblicamente. Questa è una grande vittoria per un apologeta, una vittoria per la verità e anche per lo stesso Massimo Viglia. Infatti egli si è reso conto come ci si possa suggestionare, se ci si concentra su alcuni elementi allarmanti e si filtra tutto ciò, che viene detto da altri, come «segno» di qualcosa, che in modo mediato o immediato viene poi interpretato come una «rivelazione» divina. Quando le cose preannunciate non si avverano, si getta una cattiva luce su se stessi e, volenti o nolenti, anche sulla propria chiesa e sulla propria denominazione. Chiaramente non è questo il nostro intento, perciò esortiamo a maggiore sobrietà e avvedutezza; infatti a perderci è poi sempre la testimonianza e l’Evangelo.

L’Isis alle porte di Roma?

 

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I contributi sul tema  

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Ivaldo Indomiti

2. Danilo Ristagno

3. Michele Granato

4. Massimo Viglia

5. Gianni Siena

6.

7.

8.

9.

10.

11.

12. Autori vari

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Ivaldo Indomiti}

 

Non conosco quel cartello stradale. Evidentemente devo fare un corso accelerato di Codice della Strada. Ma le predizioni di invasioni e sciagure, fatte da sognatori, mi pare un déjà-vu, che ciclicamente si ripete nella storia. Mi ricordo anch’io Nicola del predicatore inglese (fine anni 80 mi pare), che annunciava chissà quali catastrofi per l’allineamento dei pianeti. Mania di grandezza? Protagonismo spicciolo da quattro soldi, sedicenti profeti? Pifferai da strapazzo? Ci sta tutto. Ora, avere maggiore cautela nell’essere boriosi e nell’ostentare «canali divini preferenziali», sarebbe questo troppo per qualcuno?

     «Guai a loro! Perché si sono incamminati per la via di Caino, e per amor di lucro si son gettati nei traviamenti di Balaam, e son periti per la ribellione di Core. Costoro son delle macchie nelle vostre agapi, quando banchettano con voi senza ritegno, pascendo se stessi; nuvole senz’acqua, portate qua e là dai venti; alberi d’autunno senza frutti, due volte morti, sradicati; furiose onde del mare, schiumanti la loro bruttura; stelle erranti, a cui è riserbata la caligine delle tenebre in eterno. Per loro pure profetizzò Enoc, il settimo da Adamo, dicendo: Ecco, il Signore è venuto con le sue sante miriadi per far giudizio contro tutti, e per convincere tutti gli empî di tutte le opere d’empietà che hanno empiamente commesse, e di tutti gli insulti che gli empî peccatori hanno proferiti contro di lui. Costoro son mormoratori, querimoniosi; camminano secondo le loro concupiscenze; la loro bocca proferisce cose sopra modo gonfie, e circondano d’ammirazione le persone per motivi interessati. Ma voi, diletti, ricordatevi delle parole dette innanzi dagli apostoli del Signor nostro Gesù Cristo; com’essi vi dicevano: Nell’ultimo tempo vi saranno degli schernitori che cammineranno secondo le loro empie concupiscenze. Costoro son quelli che provocano le divisioni, gente sensuale, che non ha lo Spirito» (Giuda 1,11-19). {21-01-2016}

 

 

2. {Danilo Ristagno}

 

Contributo: L’articolo riguarda una falsa profezia detta da sedicenti pentecostali, che infatti non s’è avverata. È normale che non si sia avverata. Investigando le Scritture, come ho sempre detto, si scopre che il dono di profezia è per la chiesa e non per le nazioni, o i popoli. Purtroppo noi pentecostali portiamo questa croce: i falsi pentecostali, che mettono in cattiva luce il genuino cristianesimo pentecostale. (1 Corinzi 14,4-5). {21-01-2016}

 

Nicola Martella: La proclamazione nei libri dei «profeti» (= proclamatori) riguarda anche le nazioni. Infatti, una buona parte delle proclamazioni, ad esempio di Isaia, concernono pressoché tutte le nazioni circonvicine a Israele, vicine e lontane.

     Nel NT La proclamazione è rivolta ai credenti (1 Cor 14,3), tuttavia può contenere un riferimento esterno riguardo alle nazioni (1-2 Ts; Ap).

 

 

3. {Michele Granato}

 

Contributo: Un tale atteggiamento di presunta profezia, rivelatasi poi falsa profezia, è certamente da condannare; ma ci tengo a precisare che bisognerebbe essere chiari anche nella mira della critica. L’atto è un fatto privato ed individuale con nome e cognome; non ci sono prove che una tale precisa profezia (con una precisa data) sia realmente stata fatta da più persone in ambito pentecostale. Infatti, tale presunta conferma profetica da parte di più persone è stata riferita solo in un secondo momento da Massimo Viglia, probabilmente per giustificare la sua dichiarazione «profetica». Certamente il fenomeno di abuso in tal senso avviene per logica di fatto esclusivamente in ambito carismaticista, a causa dei soliti imprevedibili, immancabili, improvvisati profeti «privati»; ma andrebbe, a mio modesto avviso, sempre chiarito, onde evitare equivoci, che tale giusta critica del fenomeno va indirizzata alla singola persona o persone in quanto tali e non a una denominazione o categoria religiosa, che pur essa ritiene assolutamente sbagliato ed antibiblico un tale modo fare profezia di alcuni improvvisati. {21-01-2016}

 

Nicola Martella: Caro Michele, Massimo Viglia ha fatto tutto da solo: predizione con data precisa, circostanze delle cose che sarebbero avvenute, menzione dei pentecostali, ecc. Non si è trattato di «profezie private» (esistono?), visto che secondo 1 Corinzi 14 la «proclamazione» (gr. profeteia) è ecclesiale. Egli stesso scrive: «Successivamente però vi sono state altre indicazioni durante i culti», quindi non in privato. Sopra aveva già spiegato: «Quanto dichiarato sopra è, in realtà, la raccolta di rivelazioni, sogni, visioni profetiche ricevute da diversi cristiani pentecostali, che hanno parlato indipendentemente e in occasioni e tempi diversi». Nei miei interventi non ho parlato di «pentecostali». La stessa critica l’avrei fatta verso chiunque, a qualunque gruppo fosse appartenuto. È la sostanza, non la marca, che qui interessa. Leggi (o rileggi) l’intero articolo e, tralasciando «l’etichetta», che si danno tali persone, considera con un certo distacco il merito delle cose.

 

Michele Granato: Per profezia «privata» intendo profezia «individuale», cioè non confermata da uno o più profezie; non risultano da nessuna parte voci di tali profezie, solo Massimo Viglia ha scritto ed affermato una tale profezia sul tuo sito. Probabilmente Massimo Viglia ha sentito il bisogno di giustificare la sua convinzione profetica, dicendo di aver avuto sentore di conferma da altre simili profezie (per di più con una tale precisa indicazione di data e luogo e singolare avvenimento è alquanto difficile crederlo); ma anche se fosse così, io nello scrivere questo commento ho ritenuto solo utile chiarire oltre ogni eventuale dubbio o fraintendimento che la tua giustissima critica a tale fenomeno è e va indirizzata alle persone, che hanno agito in modo errato e non alla denominazione, a cui esse appartengono. E questo tanto più anche per il fatto che anche il mondo pentecostale come denominazione giudica errato e antibiblico un tal atteggiamento profetico di alcuni. Non ho affatto detto che tu abbia indirizzato la critica alla denominazione, ma al contrario ho detto che, onde evitare ogni eventuale dubbio o fraintendimenti, la tua giusta critica è e va indirizzata alla persona o alle persone di un tale abuso e non alla categoria denominazionale, a cui esse appartengono. {21-01-2016}

 

 

4. {Massimo Viglia}

 

Contributo: Ho appena letto le suddette critiche e devo dire che sono giustificate. Per prima cosa, ho chiesto perdono a Dio stesso e al mio salvatore Gesù Cristo, per essermi permesso di chiamare in causa la chiesa per una tale affermazione, poi chiedo perdono a chiunque abbia, per colpa mia, ritenuto che le chiese pentecostali siano associazioni di pazzi visionari.

     Sono dunque in dovere di spiegare come sono andate le cose. Nel 2015 ero molto allarmato, ascoltando i notiziari che, come è noto a tutti, circolavano sul Daesh, e sugli orrori che lo riguardavano. Seguivo inoltre con crescente preoccupazione il punto di vista di Magdi Cristiano Allam, secondo cui l’Italia dovrebbe ritenersi già in guerra e ogni suo ritardo avrebbe consentito all’islam di raggiungere indisturbato il suo obiettivo, cioè la conquista dell’Europa, incominciando da Roma. Io mi chiedevo: tra la Libia e Roma non c’è forse la Sicilia? Come fanno a non capirlo i nostri governanti?

     Una domenica, nel corso di un culto, una sorella di chiesa, che in ambito comunitario gode di molta stima e rispetto per quanto riguarda l’attendibilità delle sue visioni, raccontò il suo sogno: era ferma su una spiaggia e aveva il mare davanti. Ad un tratto il mare si apriva verso l’alto come una coperta e ne usciva fuori un esercito di guerrieri vestiti di nero con gli archi tesi. Invadevano il territorio e il mare si richiudeva. Dopo un successivo intervallo di tempo, il mare si riapriva e ne veniva fuori uno stuolo di donne danzanti la danza del ventre.

     Io, allora già allarmato per i fatti miei, ho visto in questa narrazione una conferma a quanto temevo. In più si sono aggiunte delle profezie, dove si parlava di future persecuzioni e che sono imminenti «tempi duri». Considerando le minacce dell’Isis secondo, le quali sarebbero arrivati fino a Roma in tempi brevi, ho, in modo devo ammettere avventato, prodotto quel tipo di dichiarazione. Tuttavia, è anche vero che non ho dichiarato che era una mia visione o profezia, che mi avrebbe comunicato Dio. Non sono un mistico e detesto il misticismo. Diciamo piuttosto che la mia reale convinzione era che a novembre sarebbe accaduto qualcosa da parte dell’Isis da qualche parte, e mi sono azzardato a dire di mio che era la Sicilia, pur non avendone alcun presupposto, ma solo sulla scia dei miei timori. È stata una cosa azzardata, ma non ho mai preteso di essere un profeta. Le profezie, se tali vogliamo chiamarle, ci saranno anche state, ma non giustificavano l’estrapolazione fattane.

     Mi faccio ancora dovere di aggiungere che il pastore della comunità pentecostale, che frequento è contrario ad ogni tipo di allarmismo, non dà alcun peso al pericolo islamico e non lo considera neppure un pericolo. Piuttosto considera Cristiano Allam come un esagerato allarmista e non lo prende sul serio. D’altra parte, prego Dio che, se veramente un domani dovessero scatenarsi qui da noi persecuzioni contro i cristiani, io possa essere in grado di rendere buona testimonianza all’Evangelo del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. 31-01-2016}

 

Nicola Martella: Massimo Viglia, apprezzo il tuo ravvedimento riguardo alle cose in oggetto e il tuo coraggio di scusarti pubblicamente dinanzi a Dio e agli uomini. Sono convinto che questo episodio ti spingerà a usare molta più prudenza a credere a sogni (Gr 29,8) e a presunte predizioni (Gr 14,14). Certamente starai anche maggiormente attento a usare l’allarmismo, prodotto dalle tue paure o dagli altri, come mezzo per suggestionarti e per fare avventate previsioni, che poi ripetute all’interno di un consenso di gruppo diventano sedicenti convinzioni. Spero vivamente che ora sei abbastanza «vaccinato» al riguardo, per usare gli «anticorpi» della sobrietà scritturale.

 

Massimo Viglia: Bisogna dire che profezie «generiche», seppure accettabili da un punto di vista biblico, non autorizzano a cercare di circostanziarle con date e luoghi. L’errore in tali casi non è nella profezia in sé, ma nella forzatura che ne avevo fatta, pensando che non mi stavo discostando dalla realtà. Oggi, tali profezie mi dicono un’altra cosa: che qualunque cosa accada la fiducia nel Signore non deve venire meno.

     D’altra parte, devo dire che, in tanti anni di frequenza nelle chiese pentecostali, mai mi è accaduto di udire profezie con date e luoghi. Per lo più si tratta di messaggi con valore «parenetico», teso ad esortare alla perseveranza o alla fede incondizionata. {31-01-2016}

 

Nicola Martella: Io personalmente ne ho sentite di tutti i colori; ho riportato anche una carrellata di presunte predizioni durante gli ultimi due millenni nella mia opera sull’escatologia. In tali casi, laddove furono annunciati fatti specifici e date particolari oppure l’annuncio incombente del Signore (vedi vetero-avventisti, Russel e altri capi dei T.d.G., W.M. Branham), il discredito per l’Evangelo è stato sempre tanto. Cfr. Nicola Martella (a cura di), Escatologia fra legittimità e abuso. Escatologia 2 (Punto°A°Croce, Roma 2007).

     Ho ascoltato anche presunte «profezie» riguardo a me stesso, contenenti cose estremamente pesanti, che Dio avrebbe rivelato al «profeta» di turno, che disse al cospetto di stimati fratelli: «Tagliatemi la testa come a Giovanni Battista, ma non cambio convinzione su ciò, che Dio mi ha rivelato su Nicola Martella». Poi, all’atto pratico, tutte si sono rivelate come tante bolle di sapone al sole. Il pastore pentecostale stesso dovette ammettere che a essere manovrato dal diavolo, per rovinare il mio ministero, era proprio tale autonominato e improvvisato «profeta», che aveva creduto ai propri sogni e alle proprie visioni.

 

Massimo Viglia: Mi reputo un privilegiato nel trovarmi a frequentare una comunità di persone equilibrate (chiesa «Incontrare Gesù» di Enrico Arata). Mi rammarico di aver fatto fare una brutta figura ai fratelli. Non l’ho raccontato a Enrico, ma penso che mi darebbe una tiratina d’orecchi. {31-01-2016}

 

 

5. {Gianni Siena}

 

Seguendo Nicola, devo rendere pubblicamente onore al fr. Massimo Viglia: ha avuto l’umile onestà di ammettere i propri «escatologici» limiti predittivi.

     Nel fare questo, però, mi sento di dire al fr. Danilo Ristagno che non esistono «falsi pentecostali», ma solo «pentecostali» e basta! Chi scrive è tale da 41 anni.

     La sobria consapevolezza dei propri limiti non appartiene a molti, che si vantano d’appartenere al movimento pentecostale. Anch’io ho sperimentato un vissuto caratterizzato da manifestazioni, che non immaginavo potessero avvenire: ho trovato puntualmente conferma nella Scrittura e, qualche volta, anche smentita e negazione di qualche aspetto di quel vissuto; e mi sono ricreduto. Non entro in polemica con nessuno, so da molti anni che determinate manifestazioni, come la profezia e i sogni, sono messaggi del Signore, i quali se trovano conferma nella realtà, sono dal Signore! Ma succede anche, e spesso, che «sogni e visioni», siano come le «pernacchie» di una radiolina a transistor mal sintonizzata; poi ci sono casi, in cui sono di origine diabolica. L’unico modo per saperlo, è essere prudenti e valutare alla luce della Scrittura (2 Ts 5,19-22) Si legge infatti: «Non spegnete lo Spirito e non disprezzate le profezie; ma esaminate ogni cosa e ritenete il bene»; ciò vale per me anche per i sogni e le visioni. Il versetto successivo dice: «Astenetevi da ogni apparenza di male». Purtroppo credere a ogni «profezia», espone il credente che l’ascolta al rischio di rimanere atrocemente deluso; ed è chi «profetizza» a cadere, senza accorgersene, nella confusione totale. E questa delusione e confusione sono un’apparenza negativa, che attira biasimo sulle manifestazioni dello Spirito Santo odierne. Occorre innanzitutto lasciarsi «analizzare» dalla parte della chiesa, che è matura (1 Cor 14,29)

     Quando occorre (e chi può dirlo se non...), Dio parla anche attraverso i sogni e le visioni. Abbiamo buoni esempi nella Bibbia e qualche rimarchevole testimonianza attuale... anch’io avrei da raccontarne! Ma, spesso, questi profeti non hanno nessuna voglia di farsi «giudicare»; e, persino, sono rimasto piacevolmente sorpreso dal fr. Viglia, che ha riconosciuto il suo errore. La realtà è spesso piuttosto negativa al riguardo. Tutti i movimenti di «risveglio» (senza eccezioni) sono fabbriche, talvolta, di patacche spirituali. «Prudenza» e, soprattutto, Bibbia aperta sempre in mano! {02-02-2016}

 

 

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12. { Autori vari }

 

Gianni Cascato: La maggioranza dei falsi profeti si trovano nell’ambiente pentecostale; le false profezie è facile ascoltarle nelle loro riunioni di preghiera. {21-01-2016}

 

Alessio Rando: «Il Signore mi ha detto» o «L’Eterno mi ha rivelato»: questi sono i ritornelli nelle chiese pentecostali o carismatiche. Ma il consiglio o la direttiva, dati dall’apostolo a provare gli spiriti (o le ispirazioni), dov’è finito? (cfr. 1 Gv 4,1). {21-01-2016}

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Isis_prediz_Car.htm

02-02-2016; Aggiornamento: 04-02-2016

 

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