Qui di seguito continuiamo a discutere il confronto «Invocare
il sangue e invocare l’unzione» avuto fra Enzo D’Avanzo e il sottoscritto. Esso era iniziato col seguente tema di
discussione: «Invocare
il sangue e invocare l’unzione? Parliamone 1». Prima d'intervenire, si fa bene a leggere l'articolo e gli altri contributi.
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre
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I contributi sul tema
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1.
{Pietro Calenzo}
▲
Le caratteristiche degli
anziani o pastori sono ben descritte dall’apostolo Paolo in 1 Tim [3 e Tt 1;
N.d.R.] Evidentemente, il fratello (pastore) ha dimenticato, qualche
caratteristica essenziale per via.
{18-01-2010}
2. {Gigliola Biella, ps.}
▲
■ Contributo:
Caro Nicola, ho letto ciò che hai scritto riguardo alla turbolenta
reazione di Enzo D’Avanzo alle tue domande. Chiaramente questo
signore non è una persona molto equilibrata, e allora bisogna chiedersi
come sia opportuno relazionarsi con persone che hanno problemi di questo
genere. […]
Correggere l’errante è una forma di carità cristiana richiesta dal Vangelo e tu
hai fatto due domande formalmente cortesi, ma il tuo interlocutore
intuiva che in realtà tu sapevi benissimo quale risposta avrebbe dovuto darti, e
che comunque ti preparavi a fargli qualche osservazione, e questo lui non
riusciva a sopportarlo. Forse sarebbe stata meglio un’osservazione diretta,
anche se, pure in questo caso, probabilmente avresti ottenuto una reazione
scomposta.
L’espressione usata dal tuo interlocutore, benché non biblica, è ammessa dal
vocabolario. Il dizionario Garzanti 2008 registra le seguenti espressioni:
invocare aiuto, soccorso; invocare la clemenza dei giudici; invocare riforme;
invocare la pace tra i popoli. Ma certo le espressioni bibliche sono migliori,
aiutano i credenti a restare fedeli alla sana dottrina. Pace in Cristo Gesù...
{19-01-2010}
▬
Risposta: Quando uno presenta la sua istanza, ci sono due
modi di reagire: nel merito o per pretesto, con pacatezza
razionale o in modo scomposto ed esagitato. Chi ha delle convinzioni, si
faccia anche carico di spiegarle. Chi vuol trovare un pretesto, invece
di rispondere a chi pone il problema, si rivolterà contro di lui. Il
frutto mostra l’albero.
Come giustamente fa notare questa lettrice, porre una questione per la
riflessione può essere una forma di carità cristiana. Anche rispondere
con pacatezza, usando il «frutto dello Spirito», è una forma di carità
cristiana.
Faccio qualche osservazione su «invocare» e il vocabolario italiano. Si
noti che «invocare aiuto, soccorso» intende rivolgersi a qualcuno per averli.
Anche «invocare la clemenza dei giudici» intende «appellarsi ai giudici perché
siano clementi». «Invocare riforme» intende «appellarsi ai politici perché
facciano le riforme». «Invocare la pace tra i popoli» intende «appellarsi ai
popoli perché vivano in pace». In tutto ciò a nessuno verrebbe in mente di
rivolgersi ad «aiuto», a «soccorso», a «clemenza», a «riforme» e a «pace» — come
se queste istanze fossero entità capaci di intendere e di volere. Eppure nel
cattolicesimo
ci si rivolge al «sacro cuore» (di Gesù, di Maria); nel cattolicesimo e nel
carismaticismo ci si rivolge al «sacro sangue» e alla «sacra unzione», come
se fossero istanze autonome. Infatti, nel cattolicesimo esistono preghiere
(p.es. di esorcismo) e canti rivolti al «sacro cuore» e al «sangue santissimo».
Ciò è idolatria e superstizione biblicizzati. Il Signore Gesù Cristo è vivente,
ed è Lui a intervenire, non una parte di Lui. Ciò che è il «fluido» o
«l’energia» (astrali, vitali, magnetici) nell’esoterismo, è diventato nel
carismaticismo il «sangue» e «l’unzione» invocati sui credenti, con e senza
imposizione di mani. Le nuove forme del carismaticismo sono a tutti gli effetti
adattamenti cristianizzati della spiritualità esoterica, alla cui base c’è il
pensiero magico. {Nicola Martella}
3.
{Emanuele Pace}
▲
Nota redazionale: Proprio stamani scrivevo a un altro credente quanto
segue: «Anche un piccolo consiglio: Datti una calmata nei termini, che usi
quando parli con i tuoi avversari in internet: usa la forza degli argomenti, non
pesanti apprezzamenti negativi. I primi convincono chi li legge, i secondi
lasciano perplessi e fanno dare torto anche a chi ha ragione». E lui mi ha
risposto come segue: «Caro Nicola, quello che tu dici è verissimo, mi sta bene
che tu mi corregga e mi fa piacere quando mi dai il rimprovero ai fini
costruttivi. Devo calmarmi, chiedo al Signore che abbassi un po’ l’adrenalina
nel mio cervello, però i miei avversari non sono da meno (vorrei farti leggere
cosa mi scrivono in privato); non importa, bisogna usare la forza degli
argomenti, è vero, hai ragione».
Poi senza fare il nome del mandante, mi ha mandato
copia della lettera di qualcuno che gli ha scritto. La lettura di tale lettera
mi ha meravigliato per i toni poco spirituali e per gli argomenti. Siccome non
era indirizzata a me, non potevo farne uso. Per mia meraviglia, la stessa
lettera è arrivata a me. La differenza sta solo nella prima frase che nella
versione ricevuta dal mio amico recita: «Il Signor Fede Controcorrente, non solo
non rispetta le idee degli altri ma con la sua nota (e con il tuo commento)
avete usato il sangue di Gesù per ridicolizzare ingiustamente il signor Enzo
D’Avanzo». Ecco quindi la versione giunta a me, corretta e formattata
adeguatamente. Siano i lettori a giudicare.
Contributo: Ho letto la sua nota su «Invocare il sangue e invocare
l’unzione». E ho visto che lei non solo non rispetta le idee degli altri ma con
la sua nota ha usato il sangue di Gesù per ridicolizzare ingiustamente il signor
Enzo D’Avanzo. Gesù disse sulla croce che il sangue che avrebbe versato, avrebbe
liberato tutti peccati del mondo. Solo col sangue di Gesù c’è liberazione,
c’è potenza, c’è guarigione. Invocare il sangue di Gesù in una preghiera
significa chiedere a Gesù di coprirci col Suo Preziosissimo Sangue che
lava le nostre anime, che ci purifica. Quell’acqua viva che sgorga dal Suo
Cuore, circondandoci con la Sua Santa Luce.
«Questo è il mio sangue, il sangue del nuovo patto
che è sparso per molti per il perdono dei peccati» (Matteo 26,28). «Dopo
aver cenato, prese il calice dicendo: “Questo calice è il nuovo patto nel mio
sangue, che è sparso per voi”» (Luca 22,20). «Gesù disse loro: “In
verità, in verità vi dico che se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e
non bevete il suo sangue, non avete la vita in voi. Chi mangia la mia carne e
beve il mio sangue, ha vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
Poiché la mia carne è veramente cibo e il mio sangue è veramente bevanda. Chi
mangia la mia carne e beve il mio sangue, dimora in me e io in lui”»
(Giovanni 6,53-56). Lui ha Dio preordinato per far l’espiazione mediante la fede
nel suo sangue, per dimostrare così la sua giustizia per il perdono dei peccati,
che sono stati precedentemente commessi durante il tempo della pazienza di Dio.
«L’espiazione avviene mediante la fede nel suo sangue... Giustificati nel suo
sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui» (Romani 3,25 e 5,9). «Quale
peggiore castigo pensate voi merita colui che ha calpestato il Figlio di Dio e
ha considerato profano il sangue del patto col quale è stato santificato, e ha
oltraggiato lo Spirito della grazia?» (Ebrei 10,29).
E poi, quando attaccate una persona, mostrate il
proprio vostro volto. Hai detto che D’Avanzo è una persona litigiosa, ma
la prima pietra l’avete buttata voi; lui si è solo difeso (però al contrario di
voi senza offendere, ingiuriare, calunniare e ridicolizzare).
Vergognatevi!!!!
Sei hai dei problemi con lui. Lui non è come te che si nasconde, non mostrando
la sua foto, ma al contrario di te, lui sulla sua bacheca ha pubblicato anche il
suo numero di telefono. Perciò, se hai problemi con lui, telefonalo, e
chiarisciti in privato con lui. Così fanno i buoni fratelli.
Ma tu sei un fratello???? {21 gennaio 2010}
4.
{Nicola Martella}
▲
Caro amico, ti vedo temerario. È facile per te fare «taglia e incolla»,
visto che le stesse cose le hai scritte anche a una persona di mia conoscenza,
con cui ti sei scontrato personalmente di recente, ed esse sono da me già
conosciute, avendole ricevute dall’interessato. Perciò hai fatto una grave
ingiustizia, visto che fra te e me non c’è stato ancora nulla finora, non
conoscendoti neppure di nome. Ti carichi perciò d’una colpa, di cui sei
responsabile.
Quando si scrive a una persona che non si conosce, si
deve avere la buona creanza, se non il rispetto cristiano, di
presentarsi. Poi s’espone la propria questione con rispetto, timor di Dio,
pacatezza e umiltà. I tuoi modi sono fuori d’ogni buona creanza e non
meriterebbero nessuna risposta. Perciò a vergognarti dovresti cominciate tu, da
te stesso, invece di chiederlo a chi non conosci.
Io ho molto rispetto per il sangue di Cristo,
visto che amo Gesù, ma in nessun brano del NT è comandato d’invocarlo. Io
invoco, perciò, Cristo, non il sangue, che è una sostanza. In nessuno dei brani
da te elencati c’è una cosa del genere. Anzi, io non l’ho trovata in nessun
altro brano del NT. Quindi, il contenuto delle tue asserzioni non è probatorio e
ciò mostra che non sei in grado di dimostrare teologicamente ed esegeticamente
che nel NT sia mai stato invocato il sangue di Gesù una sola volta.
Sebbene tale scritto non meriterebbe neppure un cenno,
visto l’atteggiamento mentale di chi scrive, voglio analizzare una sola frase: «Solo
col sangue di Gesù c’è liberazione, c’è potenza, c’è guarigione». Ebbene ho
incrociato i termini «sangue» e «liberazione», «potenza», «guarigione» e i verbi
«liberare» e «guarire» (tutte le forme), per verificare se ricorrono mai insieme
nello stesso brano. Ecco il risultato nel NT: per i sostantivi
zero volte. Il «sangue» e il verbo «liberare» (in tutte le sue forme)
ricorre una sola volta: «A lui che ci ama, e ci ha liberati dai nostri
peccati col suo sangue» (Ap 1,5); si noti che la liberazione mediante il
sangue ha a che fare con i peccati e non, come usano fare i carismaticisti, con
l’invocazione del sangue ai fini della liberazione dai demoni (esorcismo). Il
«sangue» e il verbo «guarire» (in tutte le sue forme) non ricorrono mai
insieme nel NT riguardo a Gesù Cristo, ma una sola volta riguardo al «flusso di
sangue» di una donna che Gesù guarì (Lc 8,43); tuttavia ciò non c’entra nulla,
visto che si tratta del flusso mestruale patologico. Inoltre non esiste nessun
brano del NT, in cui si afferma che il sangue di Cristo debba
coprirci o dobbiamo invocarlo perché ciò accada. Tali singolari dottrine non
sono quindi scritturali; perciò preferiamo «praticare il “non oltre quel che
è scritto”»(1 Cor 4,6).
Inoltre Enzo D’Avanzo ha fatto tutto da solo,
come la documentazione mostra; a ciò s’aggiunga che non è stato in grado di
darmi pacatamente neppure una semplice risposta. Poteva anche rifiutare di
dialogare con me, visto che era nel suo diritto.
Personalmente io non l’ho né ingiuriato né
calunniato; non uso male parole contro quelli che m’avversano. Io non ho
problemi con lui né con te. Lui è stato incapace di dialogare; e vedo che anche
tu sei partito col piede sbagliato. Ma a te chi ti ha chiamato a fare il
censore tra me e un altro, e poi in tale modo poco ortodosso? Ti pare giusto
incollare qui semplicemente le cose che hai scritto ad altri? Non dovrai rendere
tu conto delle false accuse da te sollevate?
La domanda finale dovresti fartela da te, visto che la
poni ad altri; in tal modo, mostri d’essere superficiale e dottrinalmente
sprovveduto, dovendo sapere che «il Signore conosce quelli che sono suoi»
(2 Tm 2,19), e non spetta a te di formulare tali insinuazioni. Intanto esamina
solo te stesso, per verificare se sei nella fede, visto che dovrai rendere conto
solo di te stesso: «Esaminate voi stessi per vedere se siete nella fede;
provate voi stessi» (2 Cor 13,5).
Purtroppo non hai parlato secondo verità e
giustizia, né secondo discernimento e saggezza. Perciò giudichino gli altri
lettori se dalle tue parole dovrai essere giustificato o condannato. «Ora io
vi dico che d’ogni parola oziosa
che avranno detta, gli uomini
renderanno conto
nel giorno del giudizio; poiché dalle tue parole sarai
giustificato, e dalle tue parole
sarai
condannato» (Mt 12,36s). Ad-Dio…
5.
{Salvatore Paone}
▲
Caro Emanuele, il
fratello che gestisce «Fede controcorrente», non ha fatto altro che porre dei
semplici quesiti. Enzo D’Avanzo, invece di impiegare una giornata intera a
scrivere cose misticamente spiritualistiche, usando caratteri grossi e, cosa
grave, a servirsi di una versettologia inappropriata, poteva benissimo fare
un’esegesi scritturale, in modo pacato e sopratutto esercitando il «frutto dello
Spirito» (autocontrollo, amore, pace, ecc.). Così facendo, ha evidentemente
mostrato un lato che neanche voi conoscevate finora. In ultimo, se avessimo
detto o parlato in modo sconveniente, non avremmo esitato a telefonargli e
fargli le nostre scuse; ma poiché non riscontro che abbiamo usato parole oziose
o scandalose, non ritengo che sia opportuno chiamarlo al telefono.
Dimenticavo: sì, sono un cristiano salvato e riscattato dal prezioso sangue di
Gesù' Cristo, unto Re, il Messia, e pongo tutta la mia fiducia nella sacra
Scrittura. Saluti e benedizioni… {21 gennaio 2010}
6. {}
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7. {}
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8. {}
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9. {}
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10. {}
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11. {}
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12. {}
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Invocare il sangue e invocare l’unzione {Enzo D’Avanzo - Nicola Martella} (T/A)
►
Invocare il sangue e invocare l’unzione? Parliamone 1 {Nicola Martella} (T)
►
Benny Hinn e la mistica del sangue {Nicola Martella} (D)
►
Unzione {Nicola Martella} (Diz)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Invoca_sangue_unzione2_MeG.htm
21-01-2010; Aggiornamento: 01-09-2012 |