Le esperienze
di chi è stato fra i Testimoni di Geova (T.d.G. da qui in poi) e ne è
fuoriuscito, sono molteplici e dipendono da vari fattori, ad esempio: il
tempo, che si è stati in tale «gruppo di frangia»; il legame, che si è avuto
verso un gruppo specifico; il ruolo, che si è rivestito, e la responsabilità
portata nel tempo; il modo, come gli altri hanno reagito e specialmente i propri
parenti rimasti nell’organizzazione; se si è avuta una vita sociale e interessi
culturali fuori dei limiti della propria congregazione; e così via.
Una volta fuoriusciti dalla «società» dei T.d.G., c’è chi ha avuto una
transizione
facile verso una vita «normale». Altri hanno subito tutti i tipi di screzi:
isolamento, angherie, pressioni, continue telefonate intimidatorie, terra
bruciata intorno e quant’altro da parte dei vecchi correligionari, oltre al
disprezzo da parte dei propri ex-fratelli e specialmente dei propri parenti
rimasti nell’organizzazione, per i quali il fuoriuscito è come se fosse già
morto.
Rocco Politi appartiene a quest’ultima categoria, affermando di aver subito
tutto il male possibile da parte dei suoi ex-compagni di via.
Qui di seguito commentiamo l’articolo «
Intervista a un ex-anziano dei Testimoni di Geova», che Nicola Martella ha condotto con
Rocco Politi, ex-conduttore dei T.d.G. e che è stato militante in tale organizzazione per 40 anni, occupando in essa
posizioni di rilievo.
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e
opinioni?
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I contributi sul tema ▲
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1. {Maurizio
Ruffino}
▲
■
Contributo:
Non si capisce perché ha lasciato i T.d.G. (o, almeno, io non l’ho capito), e
perché ha rilasciato queste interviste al canale cattolico? {08-05-2013}
▬
Nicola Martella:
All’inizio di questo tema c’è il link dell’articolo e dell’intervista. Alla fine
di quest’ultima c’è un recapito. Puoi chiederglielo direttamente.
■ Per quanto ho capito, ha lasciato i T.d.G., per motivi di coscienza,
quando essa si è risvegliata.
■ Quanto alle interviste rilasciate a televisioni cattoliche, gliel’ho
chiesto anch’io. Mi ha risposto che l’ha fatto per mettere in guardia altri, che
sono fra i T.d.G. e per poter aiutare altri fuoriusciti.
■ In pratica, sul piano spirituale,
parlando con un’illustrazione, come ho fatto nell’articolo, Rocco Politi è
uscito dall’Egitto, ma deve ancora trovare la via per la terra promessa. Durante
il periodo di «disintossicazione» ha cominciato a
conoscere Cristo in modo nuovo, ma — come gli ho fatto presente — deve
ancora scoprirlo e accettarlo come suo personale Salvatore e Signore,
entrando nella «libertà dei Figli di Dio». Mi è sembrato desideroso di farlo.
Preghiamo per lui.
2. {Eliseo
Paterniti}
▲
■
Contributo:
Io conosco un carissimo fratello in Cristo e ho amicizia con lui. Anche lui
quasi 15 anni fa uscì
dai Testimoni di Geova. Lui era uno dei membri del comitato giudiziario. Una
semplice domanda da parte un semplicissimo fratello lo mise in grosse difficoltà
da non farlo dormire neanche la notte. Per abbreviare, quando il mio amico e
fratello in Cristo diede il suo cuore a Dio, la moglie lo lasciò, perché
lo riteneva una vergogna. In questi anni, nonostante la sua solitudine, lui
continuò a crescere nella fede in Cristo ed è stato usato dallo Spirito Santo
per parlare ad altri fuoriusciti, anch’essi dissociati di T.d.G. Lui,
oltre alla moglie, ha «perso» la comunione con altri due figli, che sono
persone note all’interno dai seguaci della torre di guardia. La moglie
successivamente se ne uscì pure dai Testimoni di Geova, non per riconciliarsi
con il marito, ma per mettersi con altri uomini e, quindi, lei non crede più
a niente. Il fratello, da circa un mese, si è risposato con una simpatica
sorella in Cristo e servono il Signore assieme. {08-05-2013}
▬
Nicola Martella:
Grazie della tua testimonianza. Se tale fratello di tua conoscenza ha internet,
mandagli il link dell’articolo; potrebbe essergli d’incoraggiamento e indurlo a
prendere parte alla discussione per dare la sua testimonianza. Se non ha profilo
su Facebook, e mandarmi le sue impressioni per e-mail.
3. {Edoardo
Piacentini }
▲
La
testimonianza di Rocco è importante, perché può dissuadere chi sta per
entrare nell’organizzazione dei T.d.G., ma non credo che sia efficace per chi
nell’organizzazione c’è già da tempo e considera le accuse di un ex-militante
come un atto di tradimento. L’adepto di un gruppo del genere, infatti,
non si rende conto di essere stato
plagiato e ha la tendenza a respingere ogni accusa di plagio, che viene
rivolta alla sua organizzazione religiosa. Ritengo più efficace contattare
singolarmente i T.d.G., per confrontare le dottrine che insegna
l’organizzazione, a cui appartiene, con quelle che la Sacra Scrittura insegna. È
evidente che ci vogliono persone preparate, per provare a convincere un
T.d.G. che è nell’errore e non sempre ci si riesce; ma se il T.d.G., che abbiamo
contattato, è da Dio, sarà lo Spirito Santo a convincerlo e ad aprirgli le
Scritture! {09-05-2013}
4. {Eliseo
Paterniti}
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Il fratello
Piacentini ha parlato di persone preparate, ma esse possono fare ben
poco. Lo dico per esperienza personale, per lo stesso motivo che è stato
giustamente evidenziato, cioè perché sono plagiate. Occorre una persona,
che parla il loro stesso linguaggio e che ha vissuto nell’organizzazione
religiosa. La giusta abilità, per parlare con membri dell’organizzazione, è di
non fargli capire che è un ex, se no lo cacciano via. Il fratello, che
conosco io, sta lavorando così e rimango meravigliato, per come si pone senza
farsi riconoscere, pur parlando il loro linguaggio.
Io, tante volte, con la mia modesta preparazione, ho affrontato i T.d.G., ma
dopo è andato a finire non proprio bene, perché sopratutto i capi non
digeriscono bene essere
messi in imbarazzo, quando gli dimostri le loro limitazioni nella
conoscenza delle Scritture. Qualche anno fa, un anziano dei T.d.G. mi rispose
arrabbiato e indispettito: «Lei è come una vipera velenosa, che usa le Scritture
per mettermi in difficoltà, quindi non le rispondo». Devo riconoscere
che, con tutta la mia preparazione, ho fallito. Il fratello ex-T.d.G.,
nonostante fosse una persona colta in merito alla dottrina della torre di
guardia, fu conquistato da una semplice domanda, fatta da un fratello semplice e
forse poco preparato riguardo alle dottrine dei T.d.G. Io, nel lontano 1988, mi
sono divorato il manuale dei T.d.G. intitolato: «Ragioniamo insieme facendo uso
delle Scritture», per scoprire le loro strategie, trovando le dovute risposte
per metterli in difficoltà, non sono riuscito a conquistare un testimone di
Geova a Cristo. Ribadisco: ammetto il mio fallimento.
In merito all’anziano dei testimoni di Geova, che ho «affrontato» io, qualche
settimana prima aveva messo in difficoltà due fratelli della mia
comunità; infatti uno di loro mi disse che costui era molto preparato e che
avrebbe messo in difficoltà pure me. Sapete quale è stata la differenza? A
parlare erano solo i due fratelli, interrompendosi l’uno dall’altro, e il
T.d.G. faceva le domande. Io sono stato a faccia a faccia con lui, facendo
parlare lui, e a fare le domande ero io. Per fare un esempio, abbiamo
trattato il tema sulla deità di Gesù (tema che mise in seria difficoltà i
fratelli in questione). Lui mi fece una domanda: «Se lei, come altri evangelici,
afferma che Gesù è Dio, perché non ne parla l’Antico Testamento?». Io aprii
Isaia 44,6: «Così dice l’Eterno, il re d’Israele e suo Redentore, l’Eterno
degli eserciti: “Io sono il primo e sono l’ultimo, e all’infuori di me non c’è
Dio”». Così cominciai a fare le domande, citando i versetti del Nuovo
Testamento (che riporto
qui). Le mie domande hanno mandato su tutte le furie il T.d.G.,
rispondendomi quello, che ho scritto sopra. {09-05-2013}
5. {Pietro
Calenzo}
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1. La
crescita del moderno
arianesimo, è un severo monito alla chiesa di Cristo. La domanda ereticale
dei Russelliti in Italia trova più accoglienza che il sano insegnamento
evangelico. Il loro lievito sta fermentando tra gli esuli di altre
religioni e in primo luogo di quella ufficiale. Perché? Rispondere a questa
domanda è di rilevante importanza. {10-05-2013}
2.
Ecco un consiglio, che mette in difficoltà i T.d.G. Prima di cominciare
qualsiasi dibattito, domandate loro, se va bene come traduzione della
Scrittura la CEI, la Luzzi, o qualsiasi altra. Non accettate mai il confronto
sulla traduzione del Nuovo Mondo. Domandate loro, se conoscono la traduzione del
N.T. di Johannes Greber. Se non rispondono, dite che loro che hanno fatto
uso di tale traduzione, per redigere la traduzione del Nuovo Mondo. Johannes
Greber era un ex-prete, poi spiritista; sua moglie era una medium. Personalmente
ogni volta che parlo con essi, prima di sedermi, metto in chiaro di non voler
accettare la loro traduzione.
Se rimangono, almeno farete loro sentire la Parola di Dio, e insinuerete in loro
la giusta convinzione che la loro traduzione si fonda anche su una traduzione
spiritistica. Nella sede centrale di Brooklyn sono conservate diverse copie
dello spiritista Greber, per essere consultate dagli studenti e dai vari
dirigenti. Mettere subito in chiaro che accetterete un confronto su qualsiasi
traduzione, ma non sulla loro. {11-05-2013}
6. {Gianni
Siena}
▲
Non è facile
dialogare con i testimoni di Geova. L’ho fatto per molti anni, ho sempre
«vinto» gli incontri dialettici con loro, ma è una cosa molto stancante
per le ragioni addotte dalle varie parti, che scrivono.
Quando vengono a bussare, mi rifiuto di parlare, sono persone che non hanno
vissuto i
fallimenti predizionali della Società verso i loro predecessori e non sanno
nulla del passato.
La Società, negli anni ’20 [del 20° sec., N.d.R.], fu finanziata da elementi
anticristiani della massoneria americana, e questo la dice lunga sullo
spirito che anima i leader geovisti.
L’impatto diabolico delle loro dottrine e della conseguente «relazione fraterna»
emerge, drammaticamente, da tutte le storie che riguardano gli ex-T.d.G.
Ne conosco una in particolare, che considero emblematica del loro modo di
distruggere le anime: l’ho vissuta in prima persona, accanto a una
sventurata famiglia. Molti anni fa, durante un capodanno, si unì a noi una
famiglia di credenti ex-T.d.G. Passammo le ore intorno alla mezzanotte in
preghiera; e, dopo mangiato, alle due di notte, i fratelli che avevano
partecipato all’invito, se ne stavano tornando a casa salutandoci. Questa coppia
con uno dei figli era «sconcertata», lei esclamò infastidita o preoccupata: «Ci
state cacciando?». Nessuno li stava «cacciando» e, pur stanchissimi (la
vigilia era lavorativa), noi parlammo ancora a lungo con loro. Se ne andarono
solo dopo le cinque. Nei giorni successivi tornarono a visitarci ed esternarono
tutta la loro tristezza e il loro delirio.
L’uomo era uno zelante evangelizzatore… «eredità» del suo passato nella Società;
in quei giorni portò in chiesa due «mendicanti» che, in qualche modo, conoscevo.
E mi disse: «Li ho evangelizzati davanti a un supermercato e si sono
convertiti...
provvedi alle loro necessità». Gli dissi di provvedere lui, in prima
persona; affermai che non poteva essere sicuro della loro «conversione». Quelli
se ne andarono, non erano vestiti di stracci, vestivano abiti dimessi, ma non
erano «sofferenti»; e non cercavano altro che qualche moneta.
La donna, senza esitazioni, esternò il suo disagio e, dopo una lunga esposizione
dei loro guai, disse: «Cerchiamo un fratello con il dono di profezia o lingue
con interpretazione da “consultare”, per sapere se possiamo separarci»
(questo è biblicamente mostruoso). La mia risposta fu immediata: «Circa il
matrimonio la Bibbia è chiara: nessun uomo separi quel, che Iddio ha unito. I
doni carismatici sono per l’edificazione dell’assemblea e del singolo
credente... non c’è scritto nulla di quel, che tu cerchi. Pregate
piuttosto il Signore e chiedete il suo consiglio e soccorso, prima di prendere
una decisione, che vi condizionerà il futuro. Avete figli coinvolti almeno
quanto voi dalle vostre decisioni».
Conosco la
loro chiesa ed è una comunità formata da persone «dabbene e ripiene dello
Spirito Santo». Il pastore è un uomo con la testa sul collo e con i requisiti
del ministero, ma quella famiglia era messa molto male.
Conoscevo il
padre di lei, distribuiva letteratura dei T.d.G. nel mio quartiere e
qualche volta parlammo di religione. Aveva uno «spirito» non frequente nei
membri della Società, l’avrei scambiato per un evangelico pentecostale;
molti anni prima avevo letto o udito la storia di un credente pentecostale
divenuto T.d.G. Affermava (grosso modo) che era stato confuso con le false
dottrine sullo Spirito Santo e aveva parlato in lingue; poi, per la «luce» di
Geova attraverso la Società, aveva smesso: era proprio «lui». Costui era
assiduo sotto casa e cercava di portarmi nella sua congregazione; gli dissi chi
ero e che i suoi sforzi erano inutili.
Quell’uomo
è morto da diversi anni, era una persona semplice, non fanatica, e ammetteva
senza reticenze i passati errori della Torre di Guardia. Io gli chiesi se
non era una buona ragione per abbandonare questi «profeti», che accusano solo
gli altri cristiani di essere «falsi»? Non ebbi risposta da lui, ma ora è morto;
quando mi capitò la figlia in casa, nella circostanza descritta, capii
quanto questi «intermediari» di Dio possano far danno alle anime, che periscono.
Questa coppia, pur convertita, s’è sfasciata, per non aver abbandonato il
loro precedente retaggio religioso. Secondo diversi esperti di salute mentale,
la
Società attira persone già precarie rispetto ai canoni psichiatrici
dell’equilibrio mentale. E ne esaspera le debolezze, acuisce le contraddizioni
relazionali e familiari.
Quando i T.d.G. s’accorgono di non essere andati da nessuna parte, lasciano
la Società
e, in genere, vivono la loro inadeguatezza sociale e psicologica, la cui
precedente militanza non ha risolto.
So per esperienza che i conflitti relazionali e personali non si risolvono
nell’arco di una serata, in cui l’individuo si converte al Signore: più uno
è «precario» e più tempo impiegherà a rifasarsi, vale anche per i credenti.
Questi ultimi hanno a disposizione «armi potenti», per ricostruire le
loro vite interiori, distrutte dal peccato e piene di disarmonia; ma, almeno,
essi sanno che possono farcela con l’aiuto del Signore.
7. {Edoardo
Piacentini}
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■
Contributo:
Ecco un altro consiglio, oltre quello suggerito da Pietro Calenzo: all’inizio di
ogni incontro, e magari anche nel bel mezzo di essi, chiediamo ai T.d.G. di
pregare insieme con noi e invochiamo la guida e la sovranità di Gesù Cristo
su quell’incontro! Preghiamo anche prima d’incontrarci con i T.d.G., affinché il
Signore ci aiuti a maturare un profondo amore per loro e una vera
compassione per queste anime, che sono preda di questa organizzazione con scopo
di lucro, impariamo a pregare seriamente per loro e chiediamo con tutto il
nostro cuore di farci usare dal Signore Gesù per la conversione al vero Dio di
molte di queste anime preziose. Teniamo sempre presente che i T.d.G. sono
anch’essi creature amate da Dio, per le quali Gesù ha dato la sua vita sulla
croce, per cui è sempre possibile il loro ravvedimento e la loro salvezza
eterna, a meno che non abbiano bestemmiato contro lo Spirito Santo! {11-05-2013}
▬
Nicola Martella:
Quello di chiedere di pregare insieme, è un buon consiglio. Per mi
esperienza, però, essi si rifiutano di farlo. Tuttavia, se ciò avvenisse,
sarebbe certamente una buona cosa.
Pregare per T.d.G., che noi conosciamo,
e intercedere per loro, perché il velo cada dalla loro faccia, è certamente cosa
auspicabile. Come per i Giudei « le
loro menti furono rese ottuse; infatti, fino al dì d’oggi,… lo stesso velo
rimane, senz’essere rimosso, perché è in Cristo che esso è abolito… quando
però si saranno convertiti al Signore, il velo sarà rimosso»
(2 Cor 2,14.16).
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12. {Autori
vari}
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Gianpirro Venturini: «Chi
è il bugiardo se non colui che nega che Gesù è il Cristo? Egli è l’anticristo
che nega il Padre e il Figlio. Chiunque nega il Figlio non ha neppure il Padre;
chi riconosce pubblicamente il Figlio ha anche il Padre» (1 Giovanni
2,22-23). Questa è Parola apostolica, tutto il resto sono fandonie,
farneticazione di spiriti dell’anticristo! {09-05-2013}
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Maurizio Sabidussi:
Complimenti, fratello Nicola, per questo servizio che stai facendo. Dio ti
benedica! {08-05-2013}
■
Gloria Biancamano: Caro
fratello Nicola, grazie. Io ho un
fratello T.d.G. E purtroppo ne sono diventati anche altri, andando dietro
a lui. Preghiamo per loro. {09-05-2013}
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Ex-anziano_TdG_EdF.htm
09-05-2013;
Aggiornamento: 12-05-2013 |