Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Escatologia 1

 

Carismaticismo

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Norme di fair-play

 

 

Questa opera contiene senz’altro alcune novità. Leggendo i brani escatologici della Bibbia sorgono vari interrogativi, ad esempio i seguenti:
■ I credenti, quando muoiono, vanno in cielo o in paradiso?
■ I morti nell’aldilà sono solo inattivi o anche incoscienti?
■ I bimbi morti dove vanno?
■ Se nessuno sa il giorno e l’ora dell’avvento del Messia, perché diversi cristiani hanno fatto predizioni circostanziate per il loro futuro imminente?
■ Qual è la differenza fra escatologia e utopia?
■ In che cosa si differenzia la speranza biblica dalla speranza secolarizzata di alcuni marxisti?
■ Il «rapimento» precederà o seguirà la tribolazione finale?
■ Quando risusciteranno i credenti dell’AT?
■ Il regno millenario è concreto o solo spirituale?
■ Durante il suo regno futuro col Messia regnerà sono Israele o anche la chiesa?
■ Nella nuova creazione i credenti abiteranno in cielo o sulla nuova terra?
■ Lo stagno di fuoco esisterà per sempre?
■ I morti si riconoscono nell’aldilà?
■ Non sarà noioso vivere nel nuovo mondo?
■ Ci sarà il tempo nel nuovo mondo?
■ Ci sarà il matrimonio nel nuovo mondo?
■ Eccetera...

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

Escatologia 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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DAVID WILKERSON «PROFETA» CATASTROFISTA?

PARLIAMONE 2

 

 a cura di Nicola Martella

 

Ognuno ha meriti nella sua vita, tanto più David Wilkerson; essi non stanno in discussione, visto che stiamo discutendo solo della sua attività visionaria. Qui di seguito continuiamo la discussione abbiamo cominciata col tema «David Wilkerson «profeta» catastrofista? Parliamone 1» e che si basa sull'articolo «David Wilkerson “profeta” catastrofista?». In tale presunta «profezia» dal titolo in maiuscolo «Messaggio urgente» di David Wilkerson preannuncia grandi e terribili incendi, come non ci sono mai stati, negli USA, oltre a cose del genere anche altrove nel mondo. Come si sa, cose del genere succedono ogni anno nel mondo, o qui o là, e non bisogna essere «profeti» per affermarlo. La cosa che rattrista è che egli attribuisca tali «predizioni» allo Spirito di Dio: «Sento la spinta dello Spirito Santo a diffondere un messaggio urgente  a tutta la nostra mailing list...». Poi, in una nota finale aggiunge di non sapere «quando accadranno tutte queste cose, ma so che non è un tempo lontano». Più contradditori e fumosi non si poteva essere. Si legga l'intera «predizione» sul blog davidwilkersoninitalian. Chi conosce le sue opere, sa che egli prosegue qui quel suo filone predizionale presente nel suo libro «La visione»; il tempo e la storia reali hanno smentito le mirabili «predizioni» fantasiose contenute in tale opera. Nonostante ciò, David Wilkerson non si è ravveduto, ma di edizione in edizione, ha solo aggiornato i dati alla situazione, di volta in volta, corrente. Di ciò parliamo per filo e per segno nell'articolo «David Wilkerson», Escatologia fra legittimità e abuso (Escatologia 2), pp. 171-188.

 

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Gaetano Nunnari

2. Giancarlo Farina

3. Gianni De Pasquale

4. Volto Di Gennaro

5. Gilberto Cavallari

6. Marcello Favareto

7. Gianni Siena

8. World Challenge

9. Gaetano Nunnari

10. Luca Fulgido

11. Antonio Capasso

12. Floriana Chiarenza

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Gaetano Nunnari}

 

Contributo: Certamente Wilkerson non lo si può considerare alla stregua degli altri carismaticisti. Lui stesso li ha condannati pubblicamente. Ho visto tempo fa un filmato in lingua spagnola, dove Wilkerson, dopo aver predicato contro i carismaticisti che fanno pubblicamente un sacco di buffonate in TV e che poi accreditano come manifestazioni divine, è scoppiato in un gran pianto, per la vergogna che portano sul nome di Gesù. Dopo averli giustamente etichettati come servi del diavolo, ha citato i versi della bibbia che dicono che Dio non è un Dio di confusione, ma d’ordine.

     Trovo però curioso il fatto che, nonostante si sia scagliato contro questi personaggi, lui abbia parlato di Kathrin Kuhlman con sentimenti di venerazione, considerandola una potente donna di Dio. Mi chiedo come di tale donna gli possano essere sfuggiti i peccati d’adulterio, durante l’apice del suo ministero, e anche il fatto che sia la progenitrice d’altri personaggi equivoci, come il nostro caro e ormai famoso Benny Hinn.

     Qualcuno ha parlato giustamente di tempo, il tempo darà ragione... ma guarda un po’ il tempo ha già mostrato due aspetti paradossali di quest’uomo. Da una parte condanna giustamente i falsi profeti contemporanei, ma poi egli stesso fa il falso profeta. Anche Wilkerson ha fatto in passato predizioni che non si sono mai avverate. Quindi ha profetizzato falsamente. Se ci consideriamo cristiani biblicisti, dobbiamo ammettere per onestà che Wilkerson è stato un falso profeta.

     Ha fatto apparentemente anche cose buone; ma ci sono stati anche dei cosiddetti «vicari di Cristo» che agli occhi degli uomini hanno fatto cose nobili e commoventi per l’umanità. Ci sono stati diversi personaggi che nemmeno erano cristiani che hanno fatto cose davvero degne d’ammirazione. Ci sono molti filantropi in giro per il mondo che, coerentemente ai loro ideali, mettono in pratica «l’amore verso il prossimo». Senza disprezzare la sua opera fra le bande giovanili e i tossicodipendenti, dobbiamo però, da cristiani, considerare il tutto dall’ottica biblica.

     Wilkerson è chiaramente un mito per i pentecostali, un mito però che ha dimostrato in modo sbalorditivo di non differenziarsi sostanzialmente da coloro che anche lui stesso condanna. Infatti sbagliare è umano, dice il proverbio, però perseverare è diabolico. E lui ha perseverato con le sue false predizioni e, a quanto pare, continua a farlo ancora. Sembra che l’essere umano abbia bisogno sempre d’un idolo davanti agli occhi, e Wilkerson per molti è un idolo, anzi, un mito, ma un mito ormai sfatato.

     Preferisco di gran lunga riporre il mio sguardo su Gesù, il compitore della mia fede, l’unico vero Eroe che merita la nostra più totale dedizione e adorazione. Non ha mai sbagliato, né mai sbaglierà. Ho però l’impressione che quello che ho appena scritto, per molti sia solo retorica. Mi domando quindi, perché questa voglia di sensazionalismo? La storia forse non insegna anche al riguardo? A quanto pare no.

     Per concludere, dico solo che mi piacerebbe sapere come si sarebbero comportati i dodici apostoli nei confronti di David Wilkerson (se fossero stati suoi contemporanei), dopo aver appurato che le sue «profezie» sono state più volte un mero fallimento, e che nonostante ciò continui ancora a farle. Avrebbero temuto il giudizio divino? Non credo proprio. {17 marzo 2009}

 

Risposta: Penso che si faccia sempre bene a distinguere le cose, non facendo di tutta l'erba un fascio e non buttando il bambino con tutta l'acqua sporca; il lettore ha cercato di farlo a modo suo. Le cose buone nella vita e nel ministero di David Wilkerson non possono essere sminuite. Chiaramente tali suoi meriti non possono fare da velo sugli occhi o da fumo negli occhi riguardo alla sua discutibile attività visionaria, che è stata per di più fallimentare. Qui non si tratta di un giudizio sulla sua persona, ma dell'analisi della sua presunta e ricorrente attività predizionale. Ciò che meraviglia, come già evidenziato, è la mancanza di correzione in tale attività visionaria dinanzi ai chiari e documentati fallimenti predizionali; l'unica correzione è stata quella nel suo libro «La visione», ma non sulle cose sbagliate che aveva predetto. {Nicola Martella}

 

 

2. {Giancarlo Farina}

 

Carissimo Nicola, concordo pienamente con il tuo articolo su D. Wilkerson. Non riesco a capire come si possa scadere a simili «sparate». Articoli come quelli scritti da D. Wilkerson danno solo un’immagine negativa al tanto contestato millenarismo evangelico. Qualunque sia la nostra posizione interpretativa dei fatti, dobbiamo dare un’immagine sobria e biblica, intellettualmente accettabile. Con rinnovata stima cristiana e affetto fraterno… {La Casa della Bibbia; 18 marzo 2009}

 

 

3. {Gianni De Pasquale}

 

Caro Nicola, speriamo che visioni, rivelazioni, sogni — da molti oggi reclamati come provenienti da Dio quali segni per una evangelizzazione globale — e parole d’ispirazione diretta senza tramite della Bibbia diminuiscano, poiché non contemplate nella Bibbia per questi giorni come tali, ma anzi il loro opposto. Spero che il Signore freni questo dilagare, altrimenti ci sarà sempre più difficile salvare anime tramite la sua Parola, alla quella si è legati e vincolati. Non affrettiamo la sua venuta, impossibilitandogli d’agire. {18 marzo 2009}

 

 

4. {Volto Di Gennaro}

 

Caro fratello Martella, Dio ci benedica. Non penso poter dare un gran contributo all’argomento perché l’unico libro che lessi (30 anni fa!) di David Wilkerson è il «famoso» «La croce e il pugnale», che mi piacque molto. Sentii parlare di lui una decina d’anni fa nel mio ambiente pentecostale con un certo scetticismo riguardo alle profezie. Non è che dipendiamo dalle labbra degli uomini, con tutto il rispetto che si deve a questo grande servo del Signore, perché abbiamo le Scritture e guardiamo all’orizzonte gli eventi. Al di là di D. Wilkerson, non so fino a quando il Signore avrà pazienza verso la nostra società (e verso di noi) che degenera sempre più. A volte penso col profeta Isaia che tutto il corpo sociale italiano e non solo italiano sia malato «dalla cima dei capelli alla punta dei piedi». Grazie per le tue e-mail. Un saluto nel Signore. {18 marzo 2009}

 

 

5. {Gilberto Cavallari}

 

Contributo: Caro fratello nel Signore, gradirei una risposta riguardo a quello che ho scritto ad alcuni fratelli che mi hanno chiesto qual sia il mio pensiero riguardo alla circolare di David Wilkerson. Non sono d’accordo nemmeno io con quello che ha scritto.

 

«Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le ha rivelate ai piccoli» (Mt 11,25).

     Le parole di Gesù sono chiare, Dio ha nascosto le mistiche profondità della sua conoscenza ai sapienti e agli intelligenti. Le parole citate, erano rivolte ai capi di quel tempo che cercavano di conoscere quello che non gli era stato mai rivelato. Anche oggi è così, tutti cercano, tutti investigano, cercano nelle Scritture ciò che Dio non rivela; ma riguardo a quel giorno e a quell’ora in cui Lui, l’unto del Signore Dio, Gesù Cristo verrà: «nessuno lo sa». Gesù stesso ha detto: Lo sa solo il Padre mio che è nei cieli (Mt 24,34-36). Le parole, citate da Gesù, certamente ci riferiscono che Lui stava parlando dal punto di vista della sua conoscenza umana, e non da quella della sua onniscienza divina.

     Nel Salmo 96,10 è scritto: «L’Eterno regna, il suo mondo quindi è saldo e non potrà vacillare». Che belle queste parole, esse ci dichiarano che Dio ci guarda e s’occupa del suo creato. Questo creato, non lo ha mai abbandonato fin dalla sua creazione e lo governa con mano sicura. Vari avvenimenti ci dicono, che Egli ha lasciato che certe cose avvenissero, ma non gli è mai sfuggito nulla di mano, tuttavia, dobbiamo riconoscere, che gli avvenimenti, che si succedono, sono dei campanelli d’allarme che devono tenere in allerta i credenti; infatti, se consideriamo ciò che accade intorno a noi, ci sembra che la natura stia subendo sconvolgimenti senza fine: non passa giorno che non si sappia di terremoti, incendi, inondazioni e così via, c’è chi si chiede se la terra non si stia avvicinando a una tragica fine: Sicuramente si, ma quando? (vedi Sodoma e Gomorra). Teniamo conto che Dio non avverte quando applica i suoi giudizi, perché il giudizio verrà come un ladro di notte e allora vi sarà pianto e stridor di denti (Mt 24,36ss).

     Alla domanda del fratello David Wilkerson: «Che farà il giusto? Cosa ne sarà del popolo di Dio?». Rispondo con Paolo: «State saldi e incrollabili, sempre abbondanti nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore» (1 Corinzi 15,58).

     Wilkinson ha scritto: «Io dirò all’anima mia: non c’è bisogno di correre… non c’è bisogno di nascondersi, questa è l’opera giusta di Dio ecc.». Quello che dice è giusto, è l’opera giusta di Dio, e allora cosa temi tu che hai fede? Gesù ha detto: Non siate con ansietà solleciti per il domani, basta a ciascun giorno il suo affanno, buttate su di me le vostre pene, il vostro giogo e io lo porterò per voi (Mt 11,28-29). Verranno giorni duri, li stiamo già vedendo e vivendo, forse varrà peggio; cosa possiamo fare? Credo che la scorta di viveri per un mese, se avverranno tutte le cose descritte, non basteranno, ci vorrà invece una buona scorta di fede e di speranza per poter accettare e affrontare tutti gli eventi che ci crolleranno addosso, e allora verrà la fatidica domanda: «Fino a quando Signore? Perché tutto questo?». Signore, venga il tuo regno e sia fatta la Tua volontà, sono nelle tue mani. «Ecco, egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà… Io sono l’alfa e l’omega, colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente» (Ap 1,7-8).

     Gradirei una risposta su queste riflessioni. {Senigallia; 18-03-09}

 

Risposta: Il pensiero di Gilberto è generalmente condivisibile dal punto di vista devozionale. Tuttavia, poiché nel preambolo afferma di non condividere ciò che ha scritto David Wilkerson, mi sarei aspettato di leggere al riguardo anche le motivazioni; ma non le ho trovate. Per questo è un po’ strana come presa di posizione.

     Per il resto si può essere d’accordo. In questo mondo disgrazie, catastrofi, guerre e altri mali sono ricorrenti e, a volte, ciclici. Il tempo della fine verrà inaspettato e rapido, checché ne dicano coloro che pretendono di calcolare l’avvento del Signore e i profeti di sventura di turno.

     Un appunto lo farei sul modo di citare la Bibbia. Se si cita la Scrittura a senso, bisogna dirlo. Le parti letterali, bisogna virgolettarle. In tal modo, le mostriamo rispetto e si evita di farle dire ciò che vogliamo. Un altro appunto riguarda una contraddizione logica: Se nessuno sa quando verrà la fine, come possiamo dire dei «giorni duri» che verranno, «li stiamo già vedendo e vivendo»? Mi meraviglio pure di aver citato acriticamente il suggerimento singolare di David Wilkerson di farsi una scorta di viveri per un mese. Come detto, mi sarei aspettato più senso critico verso la presunta predizione di questo autonominato profeta. Una critica che qualcuno può fare al lettore è di aver ingenuamente ricalcato e affrontato solo le parti condivisibili del messaggio di David Wilkerson, tralasciando quelle «toste». Onestamente, se non avessi letto il preambolo, che era sull'e-mail e non sulla lettera allegata, avrei potuto pressoché concludere (forse come tutti coloro che l'hanno ricevuta) che l'autore fosse d'accordo con David Wilkerson; o almeno sarei rimasto in una grande incertezza. {Nicola Martella}

 

 

6. {Marcello Favareto}

 

Caro Nicola, spinto da amor fraterno, vorrei propormi come tuo parafulmine e scudo salvavita (viste certe mail...).

     Premetto che, a differenza del lavoro serio d’analisi che tu hai fatto, quello che vado a dire non è basato su alcun lavoro di lettura degli scritti e delle profezie di D. Wilkerson. Perciò sono io il primo ad affermare che non ho alcun elemento a sostegno delle mie parole, se non delle pure sensazioni. Ma di quelle vorrei parlare senza mancare di rispetto al nostro autore o a quanti gli vogliono bene.

     Ebbene, lo ammetto, neanche «La croce e il pugnale» m’era piaciuto. Dei suoi articoli che ricevo per e-mail spesso nemmeno il titolo mi fa venir la voglia di leggerli. Di quelli che ho cercato di leggere, forse uno solo sono riuscito a finirlo. Sarò spiritualmente ammalato?

     Secondo me all’uomo d’oggi, il linguaggio che D. Wilkerson usa, suona come l’Iliade in una traduzione dell’ottocento: capisco metà delle parole e non il significato... Sono blasfemo? Spero che nessuno si stracci le vesti come un musulmano che sente criticare Maometto. (E spero che nessuno stia mettendo il nostro su un piedestallo, da cui abbatterlo tra qualche anno quando, spero di no, si scoprirà che qualche peccato anche lui lo ha commesso... Quel che è successo ad alcuni «grandi» predicatori americani non vi fa tremare le gambe?)

     Confesso la mia incredulità (o scetticismo) per quanto riguarda la nostra capacità di capire le profezie (neanche giudicarle a posteriori). Gesù ha parlato di guerre, rumori di guerre, terremoti e segni nel cielo, ma ha anche detto che in quel giorno la gente starà conducendo una vita normale... E il giorno in cui tutto avverrà, solo al Padre è noto. Quindi cosa pretendiamo? Non è meglio usare umiltà e senso del mistero? Duemila anni d’insuccessi profetici non bastano a tenerci coi piedi per terra?

     Quando penso d’aver capito qualcosa il mio motto è: umiltà, umiltà, umiltà. E quando incontro qualcuno che dice d’aver capito, il mio motto è: diffidare, diffidare, diffidare. Un fraterno saluto in Cristo. P.S. Se qualcuno se sentisse offeso dai miei modi rudi, chiedo in anticipo scusa e comprensione (invecchiando s’abbassa la soglia di tolleranza...). {19 marzo 2009}

 

 

7. {Gianni Siena}

 

Caro Nicola, pace. Voglio bene a David Wilkerson, lo dico da evangelico pentecostale e sinceramente suo estimatore, ma come ognuno di noi deve essere valutato con la Parola di Dio; non se l’avrà a male se lo «pesiamo» con questo santo Bilancino. Anche per lui (come per noi) vale la seguente affermazione che è condivisa da tutti i credenti genuinamente evangelici: «Crediamo nella sacra Bibbia, Parola di Dio, assolutamente autorevole e infallibile in materia di condotta, dottrina» e, aggiungo, «profezia». Si può amare un fratello in Cristo e solo per questo (essendo vero e fedele amore) dissentire o usare prudenza, quando afferma cose che devono essere prima dimostrate essere frutto d’una reale visione da Dio, per esortare e rimproverare la chiesa o altre realtà umane di questo nostro travagliato tempo. {19 marzo 2009}

 

 

8. {World Challenge, inc.}

 

Nota redazionale: Il 15 marzo 2009 mi ero recato sul blog italiano e avevo mandato da lì l’informazione riguardo al mio articolo «David Wilkerson “profeta” catastrofista?». Infatti, è mio uso avvertire le persone su cui scrivo, e spesso lo faccio ancor prima di rendere pubblico l’articolo che lo riguarda.

 

Contributo: Thank you for writing. There has been a hoax e-mail entitled “economic vision” attributed to David Wilkerson circulating via e-mail for a couple of years, however, this messaggio urgente is a new and authentic word from the Lord through David Wilkerson as of March 7, 2009.

     For verification of this message, we recommend you go on-line at http://www.davidwilkersontoday.blogspot.com, and scroll down to the bottom of the page and on the right click on “old posts”, then you may be able to view the messaggio urgente.

     May the Lord be with you in a special way today. {David Wilkerson Ministries; General Inquiries (contact@worldchallenge.org); 20 marzo 2009}

 

Osservazioni: Ecco una traduzione veloce: «Grazie per aver scritto. C’è stato un’e-mail di beffa intitolata “visione economica”, attribuita a David Wilkerson, che è circolata via e-mail un paio di anni fa, comunque questo messaggio urgente è una nuova e autentica parola del Signore attraverso David Wilkerson del 7 marzo 2009.

     Per verificare questo messaggio, ti raccomandiamo di andare on-line a http://www.davidwilkersontoday.blogspot.com, di andare giù in fondo alla pagina e di cliccare con tasto destro [del mouse] su “vecchi contributi”, allora sarai capace di visionare il messaggio urgente.

     Il Signore possa essere con te oggi in un modo speciale».

 

In tal modo, è stata confermata la pretesa che l’attuale «messaggio urgente» sia «una nuova e autentica parola del Signore attraverso David Wilkerson»! Erano «parole autentiche» del Signore anche tutte le altre che non si sono adempiute e di cui sono pieni i libri e gli articoli di David Wilkerson? Ho mandato loro nuovamente i link delle pagine e ho scritto: «Cari nel Signore, vi mando i link dei commenti miei e di altri sul messaggio urgente di David Wilkerson. La redazione del nostro sito non è d’accordo con i contenuti di tale “predizione”. Saluti e benedizioni…». {Nicola Martella}

 

 

9. {Gaetano Nunnari}

 

Nota editoriale: Per rispondere al lettore ho trovato più semplice far seguire le mie risposte a mano a mano.

 

Gaetano Nunnari: Dopo le ultime notizie apparse sul tuo sito, è inevitabile chiedersi: «Quali sono i criteri che dobbiamo valutare, per considerare o meno una determinata persona un fratello in Cristo?». Nessuno ha considerato le mie perplessità sull’articolo su Wilkerson. Le opere buone da sole non bastano per dare il certificato di cristiano «D.O.C.» Questo è un dato di fatto. Quindi, perché D. Wilkerson sì, e Giovanni Paolo II no?

     ▬ Nicola Martella: Ad esempio, D. Wilkerson non è un idolatra, C. Wojtyla sì e si è prostrato dinanzi a pressoché tutte le statue mariane esistenti. Wojtyla ha fatto pressoché più «santi» lui che tutti gli altri papi messi insieme. Un evidente criterio per discriminare fra veri «fratelli in Cristo» e non, è ad esempio il seguente: «Quello che v’ho scritto è di non mischiarvi con alcuno che, chiamandosi fratello, sia un fornicatore, o un avaro, o un idolatra, o un oltraggiatore, o un ubriacone, o un rapace; con un tale non dovete neppur mangiare» (1 Cor 5,11). A ciò si aggiunga inoltre il criterio della predicazione di un «altro Gesù» e di un «Evangelo diverso» (2 Cor 11,4; Gal 1,8s).

 

G.N. : Perché siamo cauti con Wilkerson che s’ostina a profetizzare falsamente e invece non spendiamo più parole d’ammirazione per «madre» Teresa di Calcutta?

     ▬ M.N.: Ad esempio, il primo predica comunque l’Evangelo e la gente si converte a Cristo; la seconda non l’ha mai fatto, ma metteva (ingenuamente) un biglietto di raccomandazione a Dio nella mano del moribondo induista e basta!

 

G.N.: Io non approvo certamente i cattolici appena citati, ma Wilkerson non ha fatto nulla di così eccezionale.

     ▬ M.N.: Non si dovrebbe mai buttare via il bambino con tutta l’acqua sporca. Wilkerson è meglio di tanti altri, ad esempio di tanti carismaticisti.

 

G.N.: Ti dico un aneddoto. Quando ero pentecostale [N.d.R.: intende anche neo-pentecostale o carismatico], proposi di far invitare Nicki Kruz, il capo banda che tenne testa a Wilkerson e che poi si «convertì». Sai cosa mi fu risposto? Che non potevano permetterselo, perché Kruz non si spostava, a meno che non viaggiasse in business-class e non gli fosse pagato il soggiorno in un hotel a 5 stelle. Capito? Mica male per uno che qualche anno prima frugava tra i rifiuti. Questa cosa mi disgustò. E non potei fare a meno di pensare agli apostoli e ai missionari odierni che fecero e fanno, molti sacrifici per amore di Cristo. E questo qui invece vuole viaggiare in business-class?

     ▬ M.N.: Questa malattia ce l’hanno altri carismaticisti (cfr. Benny Hinn e i seguaci della «dottrina della prosperità» (la loro, s’intende!) ed è riprovevole, mentre ci sono servi fedeli del Signore che per andare avanti devono tirare la cinghia... o lavorare, trascurando in parte il gregge. Che cosa ha ciò a che fare con Wilkerson? Fa egli la stessa cosa?

 

G.N.: Siamo onesti, di gente che ha fatto tali cambiamenti di vita ce ne sono parecchi. Ad esempio un giorno sentii in televisione, la testimonianza d’un uomo che odiava così tanto la chiesa cattolica, che un giorno pianificò d’uccidere il papa precedente. Fu fermato dalla «madonna» che gli apparve. Lui da ateo convinto e anticattolico, dopo quest’esperienza, si trasformò in un devoto e militante cattolico mariano.

     ▬ M.N.: Qual è il senso? Le «visioni» sono una lastra di ghiaccio molto sottile per costruirci sopra. Visto che la Maria storica è morta e sta in Paradiso, dove come tutti gli altri redenti aspetta la risurrezione della carne, chi è mai apparso a tale uomo? Gli antichi «dèi» non vogliono morire, ma si riciclano volentieri secondo le attese della gente.

 

G.N.: Nicola, quello che ho scritto non è da considerare? Il mondo evangelico oggigiorno è un gran minestrone. Siamo tutti evangelici, ma non è vero.

     ▬ M.N.: Non sarei così pessimista. Inoltre già al tempo degli apostoli le cose erano complesse abbastanza (cfr. At 20,29s; 1 Cor 1,12ss; 3,4ss; 2 Cor 11,13ss; 2 Tm 2,17s; 1 Gv 2,19; Ap 2-3). Paolo non abbandonò la chiesa carismaticista di Corinto a se stessa, a causa dei superapostoli gnostici che ne avevano preso il potere. La storia della chiesa è tutto un miscuglio di grano e zizzanie (Mt 13,24ss). E allora? «Ma pure il solido fondamento di Dio rimane fermo, portando questo sigillo: “Il Signore conosce quelli che son suoi”, e: “si ritragga dall’iniquità chiunque nomina il nome del Signore”» (2 Tm 2,19).

 

G.N.: Nessuno di noi è perfetto, io meno di tutti, ho molti difetti, questa è la carne che ci fa fare quello che noi non vorremmo. Però credo che un cristiano timorato di Dio, non può perseverare in un peccato che prevedeva la lapidazione, non credo sia un segno di genuinità cristiana. La lapidazione era per peccati gravi, fra cui anche l’adulterio. Fra i peccati, per cui si prevedeva la morte, c’era la bestemmia, l’adulterio e la falsa profezia. Tu lo sai meglio di me. Ora se si venisse a sapere che Wilkerson sia uno che bestemmia, lo considereremmo ancora un «uomo di Dio»? Non penso. Se si venisse a sapere che Wilkerson fosse un adultero, lo considereremmo ancora un «uomo di Dio»? Anche qui non credo proprio. Però nonostante le ripetute sue false profezie, siamo tutti cauti a fare una tale considerazione. Anzi, molti lo considerano comunque un intoccabile.

     ▬ M.N.: Nessuno è intoccabile. Non lo è stato neppure Pietro (Gal 2). Ammetto che nella tua argomentazione c’è del vero. Per onestà bisogna dirla però tutta. La falsa profezia dell’AT riguardava un aspetto particolare: l’apostasia da Jahwè mediante la pratica dell’idolatria; essa sì che era degna di morte. «...ed egli ti dica: “Andiamo dietro a dèi stranieri (che tu non hai mai conosciuto) e a essi serviamo”... E quel profeta o quel sognatore sarà messo a morte, perché avrà predicato l’apostasia dall’Eterno... Così toglierai il male di mezzo a te» (Dt 13,1-5). Wilkerson non ha mai predicato l’idolatria. Chiaramente questo non gli toglie le responsabilità riguardo alle periodiche «sparate predizionali» che fa (per altro statisticamente fallimentari!). È un cattivo vizio, per di più fuorviante. È da denunciare, non da lapidare; così fecero Geremia e Ezechiele verso i profeti del loro tempo che, invece di predicare il messaggio della Torà (Dt 30), proclamavano i desideri del loro proprio cuore e le visioni della loro mente.

 

G.N.: Anche io ero fra quelli che considerava Wilkerson un eroe odierno. Dopo la mia esperienza maturata col fatto che solo la Bibbia è la nostra guida, abbandonando il mondo pentecostale [N.d.R.: intende anche neo-pentecostale o carismatico] per amore della verità, ho dovuto per onestà riconsiderare la mia stima per quest’uomo. E oggi, il suo ministero mi lascia indifferente, e con qualche sospetto. Comunità di recupero fondate da Wilkerson ce ne sono diverse. Sai che ho un parente in Scientology. Anche loro hanno i loro successi nel recuperare i tossicodipendenti. Per non parlare delle missioni cattoliche.

     ▬ M.N.: Non entro in merito, essendo tutt’altro tema. Penso che ci sia comunque una differenza fra la falsa «chiesa» di Scientology (un’organizzazione gnostica con aspetti totalitari) e una comunità di recupero cristiana. Il grano e le zizzanie s’assomigliano all’inizio, poi però fanno una spiga diversa e si possono ben distinguere. Gesù disse: «Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi» (Gv 8,36). Mentre degli antichi e moderni schiavisti dello spirito, il Messia Affermò: «Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché scorrete mare e terra per fare un proselito; e fatto che sia, lo rendete figlio della geenna il doppio di voi» (Mt 23,15).

 

G.N.: Per me Wilkerson è uno fra i tanti. Meno eccentrico, apparentemente più prudente. Se mi sbaglio, ti prego allora di spiegarmi cosa volesse dire Cristo, quando disse che un albero buono non può dare frutti cattivi.

     ▬ M.N.: Non si può fare qui il discorso dell’albero e dei frutti, poiché Gesù parlava di coloro che si potevano chiaramente identificare come «falsi profeti» (Mt 5,17ss), sebbene facessero opere potenti (vv. 22s). È un rischio voler applicare ciò a tutti i movimenti e a ogni persona per alcuni aspetti oscuri della loro vita, senza differenziare. Penso che bisogna apprezzare le persone per il buono che hanno; di là dal «vizietto predizionale», penso che nella vita e nel ministero di Wilkerson di frutti ce ne siano tanti. Inoltre persone come Wilkerson sono inserite in un contesto culturale ecclesiale che, in generale, s’aspetta cose del genere e poco esercita il discernimento biblico. Per questo è figlio di tale cultura. Lo stesso vale per i punti di forza e i limiti di chi è inserito in altri movimenti, ad esempio: che dire d’un darbista per il quale la questione di calici o bicchierini (così anche velo e non preghiera della donna) è così importante quasi quanto la deità di Cristo? Che dire d’uno della «chiesa di Cristo» per il quale il battesimo è importante per la salvezza e la musica strumentale in chiesa quasi una bestemmia contro lo Spirito Santo? Che dire di quella chiesa calvinista che all’inizio d’ogni culto vengono recitati i cinque punti del calvinismo? Che dire del glossoblablaismo con cui in certe chiese pentecostali e in quelle carismaticiste ognuno recita una specie di «engramma psichico» sempre uguale (mentre chi «traduce» fa romanzi trascendentali), pensando così di parlare in altri linguaggi? E così via. Chi valuta però la vita, gli scritti e il ministero altrui, deve apprezzare le cose buone e denunciare quelle cattive.

 

G.N.: Questi credo che siano pensieri che ogni persona sincera si pone. {21 marzo 2009}

     ▬ M.N.: Che si sia sinceri, non significa che s’eserciti già una misura sufficiente di discernimento e che giudichi in tutto secondo verità e giustizia. Specialmente chi si è scottato col carismaticismo, deve guardarsi dal fare di tutto l’erba un fascio, ma deve tendere all’equilibrio nel giudizio. A volte le persone sono in certi movimenti perché non conoscono altro, sebbene cerchino di piacere sinceramente al Signore. Il nostro compito è che in tutti i movimenti cristiani ci sia un ritorno a un’esegesi contestuale rigorosa della Sacra Scrittura, e che ciò crei il discernimento biblico necessario e la decisione di non andare oltre ciò che è scritto e di tagliare rettamente la «Parola della Verità», e che ciò produca un risveglio delle coscienze e un ritorno alla semplice ubbidienza di ciò che è scritto nel nuovo patto.

 

 

10. {Luca Fulgido}

 

Contributo: Caro fratello, noto con grande dispiacere che lei non risparmia proprio nessuno. Dopo la sua critica a Corrado Salmé eccoci con David Wilkerson; ma possibile che lei abbia basato tutto il suo ministero sulla critica d’altri ministri?

     Il pastore David Wilkerson è un uomo di Dio affermato da anni, e l’opera del suo ministero e conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Mi scusi tanto, ma lei cosa ha fatto, oltre che criticare? Che apporto dà alla cristianità nazionale e mondiale? Li legga bene i libri di David Wilkerson e veda che tante cose si stanno adempiendo proprio sotto i nostri occhi, legga anche «America’s last call» è si renderà conto che lui aveva preannunciato la situazione economica attuale degli U.S.A. Dio la benedica… {23 marzo 2009}

 

Risposta: Luca ha il diritto d’avere la sua opinione. Vedo però che non ha molto ben compreso che cosa sia l’apologetica. Inoltre presumo che egli attribuisca allo Spirito tutto ciò che accade in giro d’entusiastico e di mistico. Mi permetto di dissentire e d’esercitare il discernimento dello Spirito. Diversi dei contributi arrivati in seguito alla lettura dell’articolo su David Wilkerson sono di credenti pentecostali, che hanno voluto usare il discernimento biblico.

     Quanto a Corrado Salmé io mi sono limitato ad analizzare criticamente un suo scritto, che ognuno può leggere. [► La «riforma strutturale» di Corrado Salmé: Strutture ed etichette ci salveranno?] Fare ciò è legittimo, e solo in Italia trovo questa singolarità di stupirsi per un’attività apologetica. Ti metto al corrente che prima di rendere pubblico tale articolo per tutti, ho mandato il link a Corrado Salmé invitandolo a interagire, a rispondermi ed eventualmente a correggermi nelle cose che non avevo capito correttamente del suo scritto. Con ironia ha rifiutato.

     Quanto a David Wilkerson mi sono limitato ad analizzare criticamente il suo «messaggio urgente». Nell’opera che ho curato sull’escatologia abbiamo analizzato i suoi scritti, in cui aveva fatto nel passato delle predizioni. Anche questo è legittimo e la Scrittura c’induce a farlo. Non ho dato un giudizio sulla sua persona né sul suo ministero. L’analisi delle predizioni di D. Wilkerson ha fatto evincere un grande fallimento dello stesso: nulla si è avverato nei termini da lui annunziati, ossia nel giro di pochi anni al 1974. A mano a mano che uscivano nuove edizioni dei suoi libri, correggeva il tiro e allungava i tempi. Col senno dei poi tutto «collima», ma solo per chi non ha esercitato il discernimento e non ha analizzato i suoi scritti.

     Nel tuo scritto non vai nel merito né su Salmé, né su Wilkerson, ma ti fermi a enunciati generali, senza portare argomenti solidi. Allora ti rispondo con le parole rivolte da Gesù a una guardia: «Se ho parlato male, dimostra il male che ho detto; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?» (Mt 18,23). Il mio compito è, fra altre cose, di fare apologetica e di coinvolgere altri nella discussione. A ognuno resta la sua libertà di scelta dinanzi a Dio e alla sua coscienza. {Nicola Martella}

 

 

11. {Antonio Capasso}

 

Caro fratello Nicola, pace. Ho letto, nel tuo libro sull’escatologia, la parte riguardante David Wilkerson e le sue profezie. Sono rimasto molto impressionato da quello che ho letto. Purtroppo, pur leggendo tantissimo, dei suoi libri ho letto solo «La croce e il pugnale», quindi non ho esperienza diretta di altri suoi scritti. Ho altri gusti in fatto di lettura. Cercherò di procurarmi il libro «La visione», per rendermi conto di persona delle cose dette da lui. Ero rimasto molto meravigliato del suo «Messaggio urgente», pensavo a uno «scivolone», ma vedo, dal tuo libro, che il fratello segue le mode dei neo-pentecostali e che non è nuovo a questi errori. Ti faccio i complimenti per i due libri sull’escatologia. Pur avendo letto tanto su questo argomento, trovo che siano fra i migliori che ho letto. Dio ti benedica {06-04-2009}

 

 

12. {Floriana Chiarenza}

 

Contributo: Leggendo l’articolo e i vari commenti non posso fare a meno di dire anch’io quello che penso. Scusate, ma mi è parso d’essere in un tribunale dove tanti giudici, dall’alto della loro sapienza, condannassero un uomo che dice di parlare per lo Spirito Santo. Ora, io non voglio prendere le difese proprio di nessuno ma credo che da parte d’uomini, che mi sembra di capire di fede che si definiscono cristiani, nonostante la molta conoscenza ostentata, si sia dimenticato uno dei messaggi che il Signor Gesù ci ha lasciato e cioè «non giudicare... perché con la misura con la quale giudicherai sarà a te giudicato».

     Sul fatto poi, che alcune rivelazioni del fratello David Wilkerson si siano avverate e altre no, come sostenete senza però specificare bene quali, lascia pensare che abbia tirato a indovinare, e che per alcune ci abbia azzeccato mentre per altre no. Dalla descrizione da voi fatta è già stato definito, abbastanza espressamente, un «falso profeta», espressione un po’ pesante dichiarata, a mio avviso, con troppa leggerezza. Per poter affermare, al di là di ogni dubbio, che una profezia non è da Dio, bisogna che sia lo Spirito Santo a rivelarlo, altrimenti si finirebbe per spacciare per discernimento divino il nostro razionale pensiero; la parola di Dio ci avvisa, «non appoggiarti sul tuo discernimento». Come disse un «certo fariseo, chiamato per nome Gamaliele, dottor della legge... E adesso io vi dico: Non vi occupate di questi uomini, e lasciateli stare; perché, se questo disegno o quest’opera e dagli uomini, sarà distrutta; ma se è da Dio, voi non li potrete distruggere, se non volete trovarvi a combattere anche contro Dio”». Pace. {14 aprile 2009}

 

Risposta: Quando si cita la Scrittura, si fa bene a citarla letteralmente e correttamente, tenendo presente il contesto. Questo anche perché le sorprese e le brutte figure per superficialità o ingenuità sono pressoché programmate, quando si cita a senso o a proprio arbitrio la sacra Scrittura. Ho scritto già diverse volte su brani come Matteo 7,1ss («Non giudicate…») e ho evidenziato che si tratta delle relazioni interpersonali («E perché guardi tu il bruscolo che è nell’occhio del tuo fratello…»; vv. 3ss) e di questioni dottrinali, dove il giudizio è addirittura comandato (1 Cor 5,12; 10,15; At 4,19). [► Apologetica e giudizio]

     Se la lettrice avesse letto bene l’articolo, avrebbe visto che le predizioni di David Wilkerson, così come compaiono nelle sue opere, sono state oggetto di un’attenta analisi nella seguente opera: Nicola Martella (a cura di), «David Wilkerson», Escatologia fra legittimità e abuso. Escatologia 2 (Punto°A°Croce, Roma 2007), pp. 171-188 (si vedano anche i seguenti articoli: «Chi verifica il successo predizionale?», pp. 130s; «False predizioni presentate come riuscite», pp. 134s; «Predizioni riuscite?», pp. 136ss). Se è interessata ad appurare i fatti, legga tale articolo, dove è tutto ben specificato.

     Quanto all’espressione «falso profeta», essa non compare mai nel mio articolo. Ricorre l’espressione «falsi profeti», ma riguarda l’analisi biblica dei profeti dell’AT. Se altri hanno usato tali espressioni in questo tema di discussione, non dipende da me. Io ho espresso apprezzamento per il resto dell’opera di David Wilkerson, ma riserve per la sua attività predizionale, poiché si è mostrata alquanto fallimentare; basta confrontare le diverse edizioni del suo libro «La visione».

     Che una predizione non si avveri, non bisogna scomodare lo Spirito Santo, ma basta usare la ragione. Se qualcosa non si avvera entro i termini predetti, è secondo la Bibbia un’invenzione della propria mente o addirittura una falsa profezia. In vari brani biblici viene comandato il discernimento, il controllo dottrinale delle asserzioni e la messa alla prova del profeta e delle sue predizioni (Dt 13,1ss; 1 Gv 4,1).

     Quando è scritto «non t’appoggiare sul tuo discernimento» (Pr 3,5b), l’autore non intendeva impedire il discernimento spirituale, ma voleva dire: Non fidarti di te stesso nelle tue decisioni, ma «confidati nell’Eterno con tutto il cuore» (Pr 3,5a). È la stessa cosa che è scritta dopo: «Non ti stimare saggio da te stesso; temi l’Eterno e ritirati dal male» (v. 7). Come si vede, quando si cita fuori contesto e solo ciò che ci aggrada, si fa violenza alla Parola di Dio. Nel NT l’esercizio del discernimento degli spiriti e delle cose spirituali viene comandato e come (1 Cor 12,10; Fil 1,9s; Eb 5,14).

     La citazione del discorso di Gamaliele non c’entra proprio nulla con la questione; egli era un giudeo (non un cristiano) e la chiesa stava ai suoi inizi. Se andiamo invece alle questioni interne alle chiese, vediamo che Paolo mise in guardia contro gli operai fraudolenti (cfr. 2 Cor 11,13ss), ad esempio contro i giudaizzanti: «Guardatevi dai cani, guardatevi dai cattivi operai, guardatevi da quelli della mutilazione» (Fil 3,2); avrebbe egli sbagliato a farlo? Oppure era egli in errore, quando diede il seguente consiglio a Tito? «Vi sono molti sediziosi, ciarlatani e seduttori di menti, specialmente fra quelli della circoncisione, ai quali bisogna turare la bocca» (Tt 1,10). Paolo, congedandosi dai conduttori della chiesa di Efeso, ingiunse loro di badare a se stessi e al gregge, vegliando; infatti sarebbero sorti lupi rapaci, che avrebbero attaccato il gregge da fuori, e falsi dottori da dentro, «che insegneranno cose perverse per trarre i discepoli dietro a sé. Perciò vegliate…» (At 20,28ss). {Nicola Martella}

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-DWilkerson_profeta_catastrof2_Esc.htm

18-03-2009; Aggiornamento: 14-04-2009

 

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