Ognuno ha meriti nella sua vita, tanto più David Wilkerson; essi non stanno in discussione, visto
che stiamo discutendo solo della sua attività visionaria. Qui di seguito
continuiamo la discussione abbiamo cominciata col tema «David
Wilkerson «profeta» catastrofista? Parliamone 1» e che si basa
sull'articolo «David
Wilkerson “profeta” catastrofista?». In tale presunta
«profezia» dal titolo in maiuscolo «Messaggio
urgente» di David Wilkerson preannuncia grandi e terribili incendi, come
non ci sono mai stati, negli USA, oltre a cose del genere anche altrove nel
mondo. Come si sa, cose del genere succedono ogni anno nel mondo, o qui o là, e
non bisogna essere «profeti» per affermarlo. La cosa che rattrista è che egli
attribuisca tali «predizioni» allo Spirito di Dio: «Sento la spinta dello
Spirito Santo a diffondere un messaggio urgente a tutta la nostra mailing
list...». Poi, in una nota finale aggiunge di non sapere «quando
accadranno tutte queste cose, ma so che non è un tempo lontano». Più
contradditori e fumosi non si poteva essere. Si legga l'intera «predizione» sul
blog
davidwilkersoninitalian. Chi conosce le sue opere, sa che egli prosegue qui quel suo filone predizionale
presente nel suo libro «La visione»; il tempo e la storia reali hanno smentito le mirabili «predizioni»
fantasiose contenute in tale opera. Nonostante ciò, David Wilkerson non
si è ravveduto, ma di edizione in edizione, ha solo aggiornato i dati alla
situazione, di volta in volta, corrente. Di ciò parliamo per filo e per segno nell'articolo
«David Wilkerson», Escatologia fra legittimità e abuso (Escatologia 2), pp. 171-188.
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre
esperienze, idee e opinioni?
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1.
{Gaetano Nunnari} ▲
■
Contributo: Certamente Wilkerson non lo si può considerare alla stregua
degli altri carismaticisti. Lui stesso li ha condannati pubblicamente. Ho
visto tempo fa un filmato in lingua spagnola, dove Wilkerson, dopo aver
predicato contro i carismaticisti che fanno pubblicamente un sacco di buffonate
in TV e che poi accreditano come manifestazioni divine, è scoppiato in un gran
pianto, per la vergogna che portano sul nome di Gesù. Dopo averli giustamente
etichettati come servi del diavolo, ha citato i versi della bibbia che dicono
che Dio non è un Dio di confusione, ma d’ordine.
Trovo però curioso il fatto che, nonostante si sia scagliato contro questi
personaggi, lui abbia parlato di Kathrin Kuhlman con sentimenti di
venerazione, considerandola una potente donna di Dio. Mi chiedo come di tale
donna gli possano essere sfuggiti i peccati d’adulterio, durante l’apice del suo
ministero, e anche il fatto che sia la progenitrice d’altri personaggi equivoci,
come il nostro caro e ormai famoso Benny Hinn.
Qualcuno ha parlato giustamente di tempo, il tempo darà ragione... ma
guarda un po’ il tempo ha già mostrato due aspetti paradossali di quest’uomo. Da
una parte condanna giustamente i falsi profeti contemporanei, ma poi egli stesso
fa il falso profeta. Anche Wilkerson ha fatto in passato predizioni che non si
sono
mai avverate. Quindi ha profetizzato falsamente. Se ci consideriamo
cristiani biblicisti, dobbiamo ammettere per onestà che Wilkerson è stato un
falso profeta.
Ha fatto apparentemente anche cose buone; ma ci sono stati anche dei
cosiddetti «vicari di Cristo» che agli occhi degli uomini hanno fatto cose
nobili e commoventi per l’umanità. Ci sono stati diversi personaggi che nemmeno
erano cristiani che hanno fatto cose davvero degne d’ammirazione. Ci sono molti
filantropi in giro per il mondo che, coerentemente ai loro ideali, mettono in
pratica «l’amore verso il prossimo». Senza disprezzare la sua opera fra
le bande giovanili e i tossicodipendenti, dobbiamo però, da cristiani,
considerare il tutto dall’ottica biblica.
Wilkerson è chiaramente un mito per i pentecostali, un mito però che ha
dimostrato in modo sbalorditivo di non differenziarsi sostanzialmente da coloro
che anche lui stesso condanna. Infatti sbagliare è umano, dice il proverbio,
però
perseverare è diabolico. E lui ha perseverato con le sue false predizioni e,
a quanto pare, continua a farlo ancora. Sembra che l’essere umano abbia bisogno
sempre d’un idolo davanti agli occhi, e Wilkerson per molti è un idolo, anzi, un
mito, ma un mito ormai sfatato.
Preferisco di gran lunga riporre il mio sguardo su Gesù, il compitore
della mia fede, l’unico vero Eroe che merita la nostra più totale dedizione e
adorazione. Non ha mai sbagliato, né mai sbaglierà. Ho però l’impressione che
quello che ho appena scritto, per molti sia solo retorica. Mi domando quindi,
perché questa voglia di sensazionalismo? La storia forse non insegna anche al
riguardo? A quanto pare no.
Per concludere, dico solo che mi piacerebbe sapere come si sarebbero comportati
i
dodici apostoli nei confronti di David Wilkerson (se fossero stati suoi
contemporanei), dopo aver appurato che le sue «profezie» sono state più volte un
mero fallimento, e che nonostante ciò continui ancora a farle. Avrebbero temuto
il giudizio divino? Non credo proprio. {17 marzo 2009}
▬
Risposta: Penso che si faccia sempre bene a distinguere le cose,
non facendo di tutta l'erba un fascio e non buttando il bambino con tutta
l'acqua sporca; il lettore ha cercato di farlo a modo suo. Le cose buone nella
vita e nel ministero di David Wilkerson non possono essere sminuite. Chiaramente
tali suoi meriti non possono fare da velo sugli occhi o da fumo negli occhi
riguardo alla sua discutibile attività visionaria, che è stata per di più
fallimentare. Qui non si tratta di un giudizio sulla sua persona, ma
dell'analisi della sua presunta e ricorrente attività predizionale. Ciò che
meraviglia, come già evidenziato, è la mancanza di correzione in tale attività
visionaria dinanzi ai chiari e documentati fallimenti predizionali; l'unica
correzione è stata quella nel suo libro «La visione», ma non sulle cose
sbagliate che aveva predetto. {Nicola Martella}
2.
{Giancarlo Farina} ▲
Carissimo Nicola,
concordo pienamente con il tuo articolo su D. Wilkerson. Non riesco a capire
come si possa scadere a simili «sparate». Articoli come quelli scritti da D.
Wilkerson danno solo un’immagine negativa al tanto contestato millenarismo
evangelico. Qualunque sia la nostra posizione interpretativa dei fatti, dobbiamo
dare un’immagine sobria e biblica, intellettualmente accettabile. Con rinnovata
stima cristiana e affetto fraterno… {La Casa della Bibbia; 18 marzo 2009}
3. {Gianni De Pasquale} ▲
Caro Nicola,
speriamo che visioni, rivelazioni, sogni — da molti oggi reclamati come
provenienti da Dio quali segni per una evangelizzazione globale — e parole
d’ispirazione diretta senza tramite della Bibbia diminuiscano, poiché non
contemplate nella Bibbia per questi giorni come tali, ma anzi il loro opposto.
Spero che il Signore freni questo dilagare, altrimenti ci sarà sempre più
difficile salvare anime tramite la sua Parola, alla quella si è legati e
vincolati. Non affrettiamo la sua venuta, impossibilitandogli d’agire. {18 marzo
2009}
4. {Volto Di Gennaro} ▲
Caro fratello
Martella, Dio ci benedica. Non penso poter dare un gran contributo all’argomento
perché l’unico libro che lessi (30 anni fa!) di David Wilkerson è il «famoso»
«La croce e il pugnale», che mi piacque molto. Sentii parlare di lui una decina
d’anni fa nel mio ambiente pentecostale con un certo scetticismo riguardo alle
profezie. Non è che dipendiamo dalle labbra degli uomini, con tutto il rispetto
che si deve a questo grande servo del Signore, perché abbiamo le Scritture e
guardiamo all’orizzonte gli eventi. Al di là di D. Wilkerson, non so fino a
quando il Signore avrà pazienza verso la nostra società (e verso di noi) che
degenera sempre più. A volte penso col profeta Isaia che tutto il corpo sociale
italiano e non solo italiano sia malato «dalla cima dei capelli alla punta
dei piedi». Grazie per le tue e-mail. Un saluto nel Signore.
{18 marzo 2009}
5. {Gilberto Cavallari} ▲
■
Contributo: Caro fratello nel Signore, gradirei una risposta riguardo a
quello che ho scritto ad alcuni fratelli che mi hanno chiesto qual sia il mio
pensiero riguardo alla circolare di David Wilkerson. Non sono d’accordo nemmeno
io con quello che ha scritto.
«Io ti rendo
lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose
ai sapienti e agli intelligenti e le ha rivelate ai piccoli» (Mt 11,25).
Le parole di Gesù sono chiare, Dio ha nascosto le mistiche profondità della sua
conoscenza ai sapienti e agli intelligenti. Le parole citate, erano rivolte ai
capi di quel tempo che cercavano di conoscere quello che non gli era stato mai
rivelato. Anche oggi è così, tutti cercano, tutti investigano, cercano nelle
Scritture ciò che Dio non rivela; ma riguardo a quel giorno e a quell’ora in cui
Lui, l’unto del Signore Dio, Gesù Cristo verrà: «nessuno lo sa». Gesù
stesso ha detto: Lo sa solo il Padre mio che è nei cieli (Mt 24,34-36). Le
parole, citate da Gesù, certamente ci riferiscono che Lui stava parlando dal
punto di vista della sua conoscenza umana, e non da quella della sua onniscienza
divina.
Nel Salmo 96,10 è scritto: «L’Eterno regna, il suo mondo quindi è saldo e non
potrà vacillare». Che belle queste parole, esse ci dichiarano che Dio ci
guarda e s’occupa del suo creato. Questo creato, non lo ha mai abbandonato fin
dalla sua creazione e lo governa con mano sicura. Vari avvenimenti ci dicono,
che Egli ha lasciato che certe cose avvenissero, ma non gli è mai sfuggito nulla
di mano, tuttavia, dobbiamo riconoscere, che gli avvenimenti, che si succedono,
sono dei campanelli d’allarme che devono tenere in allerta i credenti; infatti,
se consideriamo ciò che accade intorno a noi, ci sembra che la natura stia
subendo sconvolgimenti senza fine: non passa giorno che non si sappia di
terremoti, incendi, inondazioni e così via, c’è chi si chiede se la terra non si
stia avvicinando a una tragica fine: Sicuramente si, ma quando? (vedi Sodoma e
Gomorra). Teniamo conto che Dio non avverte quando applica i suoi giudizi,
perché il giudizio verrà come un ladro di notte e allora vi sarà pianto e
stridor di denti (Mt 24,36ss).
Alla domanda del fratello David Wilkerson: «Che farà il giusto? Cosa ne sarà del
popolo di Dio?». Rispondo con Paolo: «State saldi e incrollabili, sempre
abbondanti nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel
Signore» (1 Corinzi 15,58).
Wilkinson ha scritto: «Io dirò all’anima mia: non c’è bisogno di correre… non
c’è bisogno di nascondersi, questa è l’opera giusta di Dio ecc.». Quello che
dice è giusto, è l’opera giusta di Dio, e allora cosa temi tu che hai fede? Gesù
ha detto: Non siate con ansietà solleciti per il domani, basta a ciascun giorno
il suo affanno, buttate su di me le vostre pene, il vostro giogo e io lo porterò
per voi (Mt 11,28-29). Verranno giorni duri, li stiamo già vedendo e vivendo,
forse varrà peggio; cosa possiamo fare? Credo che la scorta di viveri per un
mese, se avverranno tutte le cose descritte, non basteranno, ci vorrà invece una
buona scorta di fede e di speranza per poter accettare e affrontare tutti gli
eventi che ci crolleranno addosso, e allora verrà la fatidica domanda: «Fino a
quando Signore? Perché tutto questo?». Signore, venga il tuo regno e sia fatta
la Tua volontà, sono nelle tue mani. «Ecco, egli viene con le nuvole e ogni
occhio lo vedrà… Io sono l’alfa e l’omega, colui che è, che era e che viene,
l’Onnipotente» (Ap 1,7-8).
Gradirei una risposta su queste riflessioni. {Senigallia; 18-03-09}
▬
Risposta: Il pensiero di Gilberto è generalmente condivisibile
dal punto di vista devozionale. Tuttavia, poiché nel preambolo afferma di non
condividere
ciò che ha scritto David Wilkerson, mi sarei aspettato di leggere al riguardo
anche le motivazioni; ma non le ho trovate. Per questo è un po’ strana come
presa di posizione.
Per il resto si può essere d’accordo. In questo mondo disgrazie,
catastrofi, guerre e altri mali sono ricorrenti e, a volte, ciclici. Il tempo
della fine verrà inaspettato e rapido, checché ne dicano coloro che pretendono
di calcolare l’avvento del Signore e i profeti di sventura di turno.
Un appunto lo farei sul modo di citare la Bibbia. Se si cita la Scrittura
a senso, bisogna dirlo. Le parti letterali, bisogna virgolettarle. In tal modo,
le mostriamo rispetto e si evita di farle dire ciò che vogliamo. Un altro
appunto riguarda una contraddizione logica: Se nessuno sa quando verrà la
fine, come possiamo dire dei «giorni duri» che verranno, «li stiamo già vedendo
e vivendo»? Mi meraviglio pure di aver citato acriticamente il
suggerimento singolare di David Wilkerson di farsi una scorta di viveri per un
mese. Come detto, mi sarei aspettato più senso critico verso la presunta
predizione di questo autonominato profeta. Una critica che qualcuno può fare al
lettore è di aver ingenuamente ricalcato e affrontato solo le parti
condivisibili del messaggio di David Wilkerson, tralasciando quelle «toste».
Onestamente, se non avessi letto il preambolo, che era sull'e-mail e non sulla
lettera allegata, avrei potuto pressoché concludere (forse come tutti coloro che
l'hanno ricevuta) che l'autore fosse d'accordo con David Wilkerson; o almeno
sarei rimasto in una grande incertezza. {Nicola Martella}
6. {Marcello Favareto} ▲
Caro Nicola, spinto da amor fraterno, vorrei
propormi come tuo parafulmine e scudo salvavita (viste certe mail...).
Premetto che, a
differenza del lavoro serio d’analisi che tu hai fatto, quello che vado a dire
non è basato su alcun lavoro di lettura degli scritti e delle profezie di D.
Wilkerson. Perciò sono io il primo ad affermare che non ho alcun elemento a
sostegno delle mie parole, se non delle pure sensazioni. Ma di quelle vorrei
parlare senza mancare di rispetto al nostro autore o a quanti gli vogliono bene.
Ebbene, lo ammetto,
neanche «La croce e il pugnale» m’era piaciuto. Dei suoi articoli che
ricevo per e-mail spesso nemmeno il titolo mi fa venir la voglia di leggerli. Di
quelli che ho cercato di leggere, forse uno solo sono riuscito a finirlo. Sarò
spiritualmente ammalato?
Secondo me all’uomo
d’oggi, il
linguaggio che D. Wilkerson usa, suona come l’Iliade in una traduzione
dell’ottocento: capisco metà delle parole e non il significato... Sono blasfemo?
Spero che nessuno si stracci le vesti come un musulmano che sente criticare
Maometto. (E spero che nessuno stia mettendo il nostro su un piedestallo,
da cui abbatterlo tra qualche anno quando, spero di no, si scoprirà che qualche
peccato anche lui lo ha commesso... Quel che è successo ad alcuni «grandi»
predicatori americani non vi fa tremare le gambe?)
Confesso la mia
incredulità (o scetticismo) per quanto riguarda la nostra capacità di capire
le profezie (neanche giudicarle a posteriori). Gesù ha parlato di guerre, rumori
di guerre, terremoti e segni nel cielo, ma ha anche detto che in quel giorno la
gente starà conducendo una vita normale... E il giorno in cui tutto avverrà,
solo al Padre è noto. Quindi cosa pretendiamo? Non è meglio usare umiltà
e senso del mistero? Duemila anni d’insuccessi profetici non bastano a tenerci
coi piedi per terra?
Quando penso d’aver
capito qualcosa il mio motto è: umiltà, umiltà, umiltà. E quando incontro
qualcuno che dice d’aver capito, il mio motto è: diffidare, diffidare,
diffidare. Un fraterno saluto in Cristo. P.S. Se qualcuno se sentisse offeso dai
miei modi rudi, chiedo in anticipo scusa e comprensione (invecchiando s’abbassa
la soglia di tolleranza...). {19 marzo 2009}
7. {Gianni Siena} ▲
Caro Nicola, pace. Voglio bene a David Wilkerson, lo dico da evangelico
pentecostale e sinceramente suo estimatore, ma come ognuno di noi deve essere
valutato con la Parola di Dio; non se l’avrà a male se lo «pesiamo» con questo
santo Bilancino. Anche per lui (come per noi) vale la seguente affermazione che
è condivisa da tutti i credenti genuinamente evangelici: «Crediamo nella
sacra Bibbia, Parola di Dio, assolutamente autorevole e infallibile in materia
di condotta, dottrina» e, aggiungo, «profezia». Si può amare un
fratello in Cristo e solo per questo (essendo vero e fedele amore)
dissentire o usare prudenza, quando afferma cose che devono essere prima
dimostrate essere frutto d’una reale visione da Dio, per esortare e rimproverare
la chiesa o altre realtà umane di questo nostro travagliato tempo. {19 marzo
2009}
8. {World Challenge, inc.} ▲
Nota redazionale: Il 15 marzo 2009 mi ero recato sul blog
italiano e avevo mandato da lì l’informazione riguardo al mio articolo «David
Wilkerson “profeta” catastrofista?». Infatti, è mio uso avvertire le persone su cui scrivo, e spesso lo faccio ancor
prima di rendere pubblico l’articolo che lo riguarda.
■
Contributo:
Thank you for writing. There has been a hoax e-mail
entitled “economic vision” attributed to David Wilkerson circulating via e-mail
for a couple of years, however, this
messaggio urgente is a new and
authentic word from the Lord through David Wilkerson as of March 7, 2009.
For verification of this message, we
recommend you go on-line at http://www.davidwilkersontoday.blogspot.com, and
scroll down to the bottom of the page and on the right click on “old posts”,
then you may be able to view the messaggio
urgente.
May the
Lord be with you in a special way today. {David Wilkerson Ministries; General
Inquiries (contact@worldchallenge.org); 20 marzo 2009}
▬
Osservazioni:
Ecco una traduzione veloce: «Grazie per aver scritto. C’è stato un’e-mail
di beffa intitolata “visione economica”, attribuita a David Wilkerson, che è
circolata via e-mail un paio di anni fa, comunque questo
messaggio urgente è una nuova e
autentica parola del Signore attraverso David Wilkerson del 7 marzo 2009.
Per verificare questo messaggio, ti raccomandiamo di
andare on-line a http://www.davidwilkersontoday.blogspot.com, di andare giù in
fondo alla pagina e di cliccare con tasto destro [del mouse] su “vecchi
contributi”, allora sarai capace di visionare il
messaggio urgente.
Il Signore possa essere con te oggi in un modo
speciale».
In tal modo, è stata confermata la pretesa che l’attuale «messaggio urgente» sia
«una nuova e autentica parola del Signore attraverso David Wilkerson»! Erano «parole
autentiche» del Signore anche tutte le altre che non si sono adempiute e di
cui sono pieni i libri e gli articoli di David Wilkerson? Ho mandato loro
nuovamente i link delle pagine e ho scritto:
«Cari nel Signore, vi mando i link dei commenti miei e di altri sul
messaggio urgente di David
Wilkerson. La
redazione del nostro sito non è
d’accordo con i contenuti di tale “predizione”. Saluti e benedizioni…».
{Nicola Martella}
9.
{Gaetano Nunnari} ▲
Nota editoriale:
Per rispondere al lettore ho trovato più semplice far seguire le mie risposte a
mano a mano.
Gaetano Nunnari:
Dopo le ultime notizie apparse sul tuo sito, è inevitabile chiedersi: «Quali
sono i criteri che dobbiamo valutare, per considerare o meno una determinata
persona un fratello in Cristo?». Nessuno ha considerato le mie
perplessità sull’articolo su Wilkerson. Le opere buone da sole non bastano per
dare il certificato di cristiano «D.O.C.» Questo è un dato di fatto. Quindi,
perché D. Wilkerson sì, e Giovanni Paolo II no?
▬ Nicola Martella:
Ad esempio,
D. Wilkerson
non è un idolatra,
C. Wojtyla sì e si è prostrato dinanzi a pressoché tutte le statue mariane
esistenti. Wojtyla ha fatto pressoché più «santi» lui che tutti gli altri papi
messi insieme. Un evidente criterio per discriminare fra veri «fratelli in
Cristo» e non, è ad esempio il seguente: «Quello che v’ho scritto è di non
mischiarvi con alcuno che, chiamandosi fratello, sia un fornicatore, o un avaro,
o un idolatra, o un oltraggiatore, o un ubriacone, o un rapace; con un tale non
dovete neppur mangiare» (1 Cor 5,11). A ciò si aggiunga inoltre il criterio
della predicazione di un «altro Gesù» e di un «Evangelo diverso» (2 Cor 11,4;
Gal 1,8s).
G.N. : Perché
siamo cauti con Wilkerson che s’ostina a profetizzare falsamente e invece non
spendiamo più parole d’ammirazione per «madre» Teresa di Calcutta?
▬ M.N.:
Ad esempio,
il primo predica comunque l’Evangelo e
la gente si converte a Cristo; la seconda non l’ha mai fatto, ma metteva
(ingenuamente) un biglietto di raccomandazione a Dio nella mano del moribondo
induista e basta!
G.N.: Io non
approvo certamente i cattolici appena citati, ma Wilkerson non ha fatto nulla di
così eccezionale.
▬ M.N.:
Non si
dovrebbe mai buttare via il bambino con tutta l’acqua sporca. Wilkerson è
meglio di tanti altri, ad esempio di tanti
carismaticisti.
G.N.: Ti dico un
aneddoto. Quando ero pentecostale [N.d.R.: intende anche neo-pentecostale o
carismatico], proposi di far invitare Nicki Kruz, il capo banda che tenne
testa a Wilkerson e che poi si «convertì». Sai cosa mi fu risposto? Che non
potevano permetterselo, perché Kruz non si spostava, a meno che non viaggiasse
in business-class e non gli fosse pagato il soggiorno in un hotel a 5 stelle.
Capito? Mica male per uno che qualche anno prima frugava tra i rifiuti. Questa
cosa mi disgustò. E non potei fare a meno di pensare agli apostoli e ai
missionari odierni che fecero e fanno, molti sacrifici per amore di Cristo. E
questo qui invece vuole viaggiare in
business-class?
▬ M.N.:
Questa
malattia ce l’hanno altri carismaticisti (cfr. Benny Hinn e i seguaci della
«dottrina della prosperità» (la loro, s’intende!) ed è riprovevole,
mentre ci sono servi fedeli del Signore che per andare avanti devono tirare la
cinghia... o lavorare, trascurando in parte il gregge. Che cosa ha ciò a che
fare con Wilkerson? Fa egli la stessa cosa?
G.N.: Siamo
onesti, di gente che ha fatto tali cambiamenti di vita ce ne sono parecchi. Ad
esempio un giorno sentii in televisione, la testimonianza d’un uomo che odiava
così tanto la chiesa cattolica, che un giorno pianificò d’uccidere il papa
precedente. Fu fermato dalla «madonna» che gli apparve. Lui da ateo
convinto e anticattolico, dopo quest’esperienza, si trasformò in un devoto e
militante cattolico mariano.
▬ M.N.:
Qual è il
senso? Le «visioni» sono una lastra di ghiaccio molto sottile per costruirci
sopra. Visto che la Maria storica è morta e sta in Paradiso, dove come tutti gli
altri redenti aspetta la risurrezione della carne, chi è mai apparso a tale
uomo? Gli antichi «dèi» non vogliono morire, ma si riciclano volentieri secondo
le attese della gente.
G.N.: Nicola,
quello che ho scritto non è da considerare? Il mondo evangelico
oggigiorno è un gran minestrone. Siamo tutti evangelici, ma non è vero.
▬ M.N.:
Non sarei
così pessimista. Inoltre già al tempo degli apostoli le cose erano complesse
abbastanza (cfr. At 20,29s; 1 Cor 1,12ss; 3,4ss; 2 Cor 11,13ss; 2 Tm 2,17s; 1 Gv
2,19; Ap 2-3). Paolo non abbandonò la chiesa carismaticista di Corinto
a se stessa, a causa dei superapostoli gnostici che ne avevano preso il potere.
La storia della chiesa è tutto un miscuglio di grano e zizzanie (Mt 13,24ss). E
allora? «Ma pure il solido
fondamento di Dio rimane fermo, portando questo sigillo: “Il Signore conosce
quelli che son suoi”, e: “si ritragga dall’iniquità chiunque nomina il nome del
Signore”»
(2 Tm 2,19).
G.N.: Nessuno di
noi è perfetto, io meno di tutti, ho molti difetti, questa è la carne che ci fa
fare quello che noi non vorremmo. Però credo che un cristiano timorato di Dio,
non può perseverare in un peccato che prevedeva la lapidazione, non credo
sia un segno di genuinità cristiana. La lapidazione era per peccati gravi, fra
cui anche l’adulterio. Fra i peccati, per cui si prevedeva la morte, c’era la
bestemmia, l’adulterio e la falsa profezia. Tu lo sai meglio di me. Ora
se si venisse a sapere che Wilkerson sia uno che bestemmia, lo
considereremmo ancora un «uomo di Dio»? Non penso. Se si venisse a sapere che
Wilkerson fosse un adultero, lo considereremmo ancora un «uomo di Dio»?
Anche qui non credo proprio. Però nonostante le ripetute sue false profezie,
siamo tutti cauti a fare una tale considerazione. Anzi, molti lo considerano
comunque un intoccabile.
▬ M.N.:
Nessuno è
intoccabile. Non lo è stato neppure Pietro (Gal 2). Ammetto che nella tua
argomentazione c’è del vero. Per onestà bisogna dirla però tutta. La falsa
profezia dell’AT riguardava un aspetto particolare: l’apostasia da Jahwè
mediante la pratica dell’idolatria; essa sì che era degna di morte. «...ed
egli ti dica: “Andiamo dietro a dèi stranieri (che tu non hai mai conosciuto) e
a essi serviamo”... E quel profeta o quel sognatore sarà messo a morte, perché
avrà predicato l’apostasia dall’Eterno... Così toglierai il male di mezzo a te»
(Dt 13,1-5). Wilkerson non ha mai
predicato l’idolatria. Chiaramente questo non gli toglie le responsabilità
riguardo alle periodiche «sparate predizionali» che fa (per altro
statisticamente fallimentari!). È un cattivo vizio, per di più fuorviante. È da
denunciare, non da lapidare; così fecero Geremia e Ezechiele verso i profeti del
loro tempo che, invece di predicare il messaggio della Torà (Dt 30),
proclamavano i desideri del loro proprio cuore e le visioni della loro mente.
G.N.: Anche io
ero fra quelli che considerava Wilkerson un eroe odierno. Dopo la mia
esperienza maturata col fatto che solo la Bibbia è la nostra guida, abbandonando
il mondo pentecostale [N.d.R.: intende anche neo-pentecostale o carismatico] per
amore della verità, ho dovuto per onestà riconsiderare la mia stima per
quest’uomo. E oggi, il suo ministero mi lascia indifferente, e con qualche
sospetto. Comunità di recupero fondate da Wilkerson ce ne sono diverse. Sai che
ho un parente in Scientology. Anche loro hanno i loro successi nel recuperare i
tossicodipendenti. Per non parlare delle missioni cattoliche.
▬ M.N.:
Non entro
in merito, essendo tutt’altro tema. Penso che ci sia comunque una differenza fra
la falsa «chiesa» di Scientology
(un’organizzazione gnostica con aspetti totalitari) e una comunità di recupero
cristiana. Il grano e le zizzanie s’assomigliano all’inizio, poi però fanno una
spiga diversa e si possono ben distinguere. Gesù disse: «Se dunque il Figlio
vi farà liberi, sarete veramente liberi» (Gv 8,36). Mentre degli antichi e
moderni schiavisti dello spirito, il Messia Affermò: «Guai a voi, scribi e
Farisei ipocriti, perché scorrete mare e terra per fare un proselito; e fatto
che sia, lo rendete figlio della geenna il doppio di voi» (Mt 23,15).
G.N.: Per me
Wilkerson è uno fra i tanti. Meno eccentrico, apparentemente più prudente. Se mi
sbaglio, ti prego allora di spiegarmi cosa volesse dire Cristo, quando disse che
un albero buono non può dare frutti cattivi.
▬ M.N.:
Non si può
fare qui il discorso dell’albero e dei frutti, poiché Gesù parlava di coloro che
si potevano chiaramente identificare come «falsi profeti»
(Mt 5,17ss), sebbene facessero opere potenti (vv. 22s). È un rischio voler
applicare ciò a tutti i movimenti e a ogni persona per alcuni aspetti oscuri
della loro vita, senza differenziare. Penso che bisogna apprezzare le persone
per il buono che hanno; di là dal «vizietto predizionale»,
penso che nella vita e nel ministero di Wilkerson di frutti ce ne siano tanti.
Inoltre persone come Wilkerson sono inserite in un contesto culturale
ecclesiale che, in generale, s’aspetta cose
del genere e poco esercita il discernimento biblico. Per questo è figlio di tale
cultura. Lo stesso vale per i punti di forza e i limiti
di chi è inserito in altri movimenti, ad esempio: che dire d’un darbista per il
quale la questione di calici o bicchierini (così anche velo e non preghiera
della donna) è così importante quasi quanto la deità di Cristo? Che dire d’uno
della «chiesa di Cristo» per il quale il battesimo è importante per la salvezza
e la musica strumentale in chiesa quasi una bestemmia contro lo Spirito Santo?
Che dire di quella chiesa calvinista che all’inizio d’ogni culto vengono
recitati i cinque punti del calvinismo? Che dire del glossoblablaismo con cui in
certe chiese pentecostali e in quelle carismaticiste ognuno recita una specie di
«engramma psichico» sempre uguale (mentre chi «traduce» fa romanzi
trascendentali), pensando così di parlare in altri linguaggi? E così via.
Chi valuta però la vita, gli scritti e il ministero altrui, deve apprezzare le
cose buone e denunciare quelle cattive.
G.N.: Questi
credo che siano pensieri che ogni persona sincera si pone. {21 marzo
2009}
▬ M.N.:
Che si sia
sinceri, non significa che s’eserciti già una misura sufficiente di
discernimento e che giudichi in tutto secondo verità e giustizia. Specialmente
chi si è scottato col carismaticismo, deve guardarsi dal fare di tutto l’erba un
fascio, ma deve tendere all’equilibrio nel giudizio. A volte le persone sono in
certi movimenti perché non conoscono altro, sebbene cerchino di piacere
sinceramente al Signore. Il nostro compito è che in tutti i movimenti cristiani
ci sia un ritorno a un’esegesi contestuale rigorosa della Sacra Scrittura, e che
ciò crei il discernimento biblico necessario e la decisione di non andare oltre
ciò che è scritto e di tagliare rettamente la «Parola della Verità», e che ciò
produca un risveglio delle coscienze e un ritorno alla semplice ubbidienza di
ciò che è scritto nel nuovo patto.
10.
{Luca Fulgido} ▲
■
Contributo:
Caro fratello, noto con grande dispiacere che lei non risparmia proprio
nessuno. Dopo la sua critica a Corrado Salmé eccoci con David Wilkerson;
ma possibile che lei abbia basato tutto il suo ministero sulla critica d’altri
ministri?
Il pastore David Wilkerson è un uomo di Dio
affermato da anni, e l’opera del suo ministero e conosciuta e apprezzata in
tutto il mondo. Mi scusi tanto, ma lei cosa ha fatto, oltre che criticare? Che
apporto dà alla cristianità nazionale e mondiale? Li legga bene i libri di David
Wilkerson e veda che tante cose si stanno adempiendo proprio sotto i nostri
occhi, legga anche «America’s last call» è si renderà conto che lui aveva
preannunciato
la situazione economica attuale degli U.S.A. Dio la benedica… {23 marzo 2009}
▬ Risposta: Luca ha il
diritto d’avere la sua opinione. Vedo però che non ha molto ben compreso che
cosa sia l’apologetica. Inoltre presumo che egli attribuisca allo Spirito tutto
ciò che accade in giro d’entusiastico e di mistico. Mi permetto di dissentire e
d’esercitare il discernimento dello Spirito. Diversi dei contributi arrivati in
seguito alla lettura dell’articolo su David Wilkerson sono di credenti
pentecostali, che hanno voluto usare il discernimento biblico.
Quanto a Corrado Salmé io mi sono limitato ad
analizzare criticamente un suo scritto, che ognuno può leggere.
[►
La «riforma strutturale» di Corrado Salmé: Strutture ed etichette ci salveranno?] Fare ciò è
legittimo, e solo in Italia trovo questa singolarità di stupirsi per un’attività
apologetica. Ti metto al corrente che prima di rendere pubblico tale articolo
per tutti, ho mandato il link a Corrado Salmé invitandolo a interagire, a
rispondermi ed eventualmente a correggermi nelle cose che non avevo capito
correttamente del suo scritto. Con ironia ha rifiutato.
Quanto a David Wilkerson mi sono limitato ad
analizzare criticamente il suo «messaggio urgente». Nell’opera che ho curato
sull’escatologia abbiamo analizzato i suoi scritti, in cui aveva fatto nel
passato delle predizioni. Anche questo è legittimo e la Scrittura c’induce a
farlo. Non ho dato un giudizio sulla sua persona né sul suo ministero. L’analisi
delle predizioni di D. Wilkerson ha fatto evincere un grande fallimento dello
stesso: nulla si è avverato nei termini da lui annunziati, ossia nel giro di
pochi anni al 1974. A mano a mano che uscivano nuove edizioni
dei suoi libri, correggeva il tiro e allungava i tempi. Col senno dei poi tutto
«collima», ma solo per chi non ha esercitato il discernimento e non ha
analizzato i suoi scritti.
Nel tuo scritto non vai nel merito né su Salmé, né su
Wilkerson, ma ti fermi a enunciati generali, senza portare argomenti solidi.
Allora ti rispondo con le parole rivolte da Gesù a una guardia: «Se
ho parlato male, dimostra il male che ho detto; ma se ho parlato bene, perché mi
percuoti?» (Mt 18,23). Il mio
compito è, fra altre cose, di fare apologetica e di coinvolgere altri nella
discussione. A ognuno resta la sua libertà di scelta dinanzi a Dio e alla sua
coscienza.
{Nicola Martella}
11.
{Antonio Capasso} ▲
Caro fratello Nicola, pace.
Ho letto, nel tuo libro sull’escatologia, la parte riguardante David Wilkerson e
le sue profezie. Sono rimasto molto impressionato da quello che ho letto.
Purtroppo, pur leggendo tantissimo, dei suoi libri ho letto solo «La croce e il
pugnale», quindi non ho esperienza diretta di altri suoi scritti. Ho altri gusti
in fatto di lettura. Cercherò di procurarmi il libro «La visione», per rendermi
conto di persona delle cose dette da lui. Ero rimasto molto meravigliato del suo
«Messaggio urgente», pensavo a uno «scivolone», ma vedo, dal tuo libro, che il
fratello segue le mode dei neo-pentecostali e che non è nuovo a questi errori.
Ti faccio i complimenti per i due libri sull’escatologia. Pur avendo letto tanto
su questo argomento, trovo che siano fra i migliori che ho letto. Dio ti
benedica {06-04-2009}
12.
{Floriana Chiarenza} ▲
■
Contributo: Leggendo l’articolo e i vari commenti non posso fare a meno
di dire anch’io quello che penso. Scusate, ma mi è parso d’essere in un
tribunale dove tanti giudici, dall’alto della loro sapienza, condannassero un
uomo che dice di parlare per lo Spirito Santo. Ora, io non voglio prendere le
difese proprio di nessuno ma credo che da parte d’uomini, che mi sembra di
capire di fede che si definiscono cristiani, nonostante la molta conoscenza
ostentata, si sia dimenticato uno dei messaggi che il Signor Gesù ci ha lasciato
e cioè «non giudicare... perché con la misura con la quale giudicherai
sarà a te giudicato».
Sul fatto poi, che alcune rivelazioni del fratello David Wilkerson si siano
avverate e altre no, come sostenete senza però specificare bene quali,
lascia pensare che abbia tirato a indovinare, e che per alcune ci abbia
azzeccato mentre per altre no. Dalla descrizione da voi fatta è già stato
definito, abbastanza espressamente, un «falso profeta», espressione un
po’ pesante dichiarata, a mio avviso, con troppa leggerezza. Per poter
affermare, al di là di ogni dubbio, che una profezia non è da Dio, bisogna che
sia lo Spirito Santo a rivelarlo, altrimenti si finirebbe per spacciare per
discernimento divino il nostro razionale pensiero; la parola di Dio ci avvisa,
«non appoggiarti sul
tuo discernimento». Come disse un «certo fariseo, chiamato per nome
Gamaliele, dottor della legge... E adesso io vi dico: Non vi occupate di
questi uomini, e lasciateli stare; perché, se questo disegno o quest’opera e
dagli uomini, sarà distrutta; ma se è da Dio, voi non li potrete distruggere, se
non volete trovarvi a combattere anche contro Dio”». Pace. {14 aprile 2009}
▬ Risposta: Quando si cita la Scrittura, si fa bene a citarla
letteralmente e correttamente, tenendo presente il contesto. Questo anche perché
le sorprese e le brutte figure per superficialità o ingenuità sono pressoché
programmate, quando si cita a senso o a proprio arbitrio la sacra Scrittura. Ho
scritto già diverse volte su brani come Matteo 7,1ss («Non giudicate…»)
e ho evidenziato che si tratta delle relazioni interpersonali («E perché
guardi tu il bruscolo che è nell’occhio del tuo fratello…»; vv. 3ss) e di
questioni dottrinali, dove il giudizio è addirittura comandato (1 Cor 5,12;
10,15; At 4,19). [►
Apologetica e giudizio]
Se la lettrice avesse letto bene l’articolo, avrebbe visto che le predizioni di
David Wilkerson, così come compaiono nelle sue opere, sono state oggetto di
un’attenta analisi nella seguente opera: Nicola Martella (a cura di), «David Wilkerson»,
Escatologia fra legittimità e abuso.
Escatologia 2 (Punto°A°Croce, Roma 2007), pp. 171-188 (si vedano anche i seguenti articoli: «Chi verifica il
successo predizionale?», pp. 130s; «False predizioni presentate come riuscite»,
pp. 134s; «Predizioni riuscite?», pp. 136ss). Se è interessata ad appurare i
fatti, legga tale articolo, dove è tutto ben specificato.
Quanto all’espressione «falso profeta», essa non compare mai nel mio
articolo. Ricorre l’espressione «falsi profeti», ma riguarda l’analisi biblica
dei profeti dell’AT. Se altri hanno usato tali espressioni in questo tema di
discussione, non dipende da me. Io ho espresso apprezzamento per il resto
dell’opera di David Wilkerson, ma riserve per la sua attività predizionale,
poiché si è mostrata alquanto fallimentare; basta confrontare le diverse
edizioni del suo libro «La visione».
Che una
predizione non si avveri, non bisogna scomodare lo Spirito Santo, ma basta
usare la ragione. Se qualcosa non si avvera entro i termini predetti, è secondo
la Bibbia un’invenzione della propria mente o addirittura una falsa profezia. In
vari brani biblici viene comandato il discernimento, il controllo dottrinale
delle asserzioni e la messa alla prova del profeta e delle sue predizioni (Dt
13,1ss; 1 Gv 4,1).
Quando è scritto «non t’appoggiare sul tuo discernimento» (Pr
3,5b), l’autore non intendeva impedire il discernimento spirituale, ma voleva
dire: Non fidarti di te stesso nelle tue decisioni, ma «confidati nell’Eterno
con tutto il cuore» (Pr 3,5a). È la stessa cosa che è scritta dopo: «Non
ti stimare saggio da te stesso; temi l’Eterno e ritirati dal male» (v. 7).
Come si vede, quando si cita fuori contesto e solo ciò che ci aggrada, si fa
violenza alla Parola di Dio. Nel NT l’esercizio del discernimento degli spiriti
e delle cose spirituali viene comandato e come (1 Cor 12,10; Fil 1,9s; Eb 5,14).
La citazione del discorso di Gamaliele non c’entra proprio nulla con la
questione; egli era un giudeo (non un cristiano) e la chiesa stava ai suoi
inizi. Se andiamo invece alle questioni interne alle chiese, vediamo che
Paolo mise in guardia contro gli operai fraudolenti (cfr. 2 Cor 11,13ss), ad
esempio contro i giudaizzanti: «Guardatevi dai cani, guardatevi dai cattivi
operai, guardatevi da quelli della mutilazione» (Fil 3,2); avrebbe egli
sbagliato a farlo? Oppure era egli in errore, quando diede il seguente consiglio
a Tito? «Vi sono molti sediziosi, ciarlatani e seduttori di menti,
specialmente fra quelli della circoncisione, ai quali bisogna turare la bocca»
(Tt 1,10). Paolo, congedandosi dai conduttori della chiesa di Efeso, ingiunse
loro di badare a se stessi e al gregge, vegliando; infatti sarebbero sorti lupi
rapaci, che avrebbero attaccato il gregge da fuori, e falsi dottori da dentro, «che
insegneranno cose perverse per trarre i discepoli dietro a sé. Perciò vegliate…»
(At 20,28ss). {Nicola Martella}
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-DWilkerson_profeta_catastrof2_Esc.htm
18-03-2009; Aggiornamento: 14-04-2009
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