Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Offensiva intorno a Gesù 1

 

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«Chi dice la gente ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 1: È ciò che dicono gli altri su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nei mass-media
■ Gesù fra teologia e filosofia
■ Gesù fra filosofia e ideologia
■ Gesù fra ideologie e religioni
■ Excursus: La via che porta a Dio

 

«E voi, chi dite ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 2: È ciò che la Bibbia dice su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nella Bibbia e nella storia
■ La questione giudaica
■ Aspetti conclusivi (Gesù e le donne, Il Gesù sacramentale, Interrogativi)
■ Dizionarietto dei termini

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 Offensiva intorno a Gesù 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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IL CLERO ALLA LUCE DEL NUOVO TESTAMENTO?

PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

Qui di seguito discutiamo l’articolo «Il clero alla luce del Nuovo Testamento», in cui Nicola Martella si confronta su questo soggetto con Salvatore Gallo, un cattolico militante. Rispondendo a lui, abbiamo mostrato che i ministeri nel NT non costituivano una specie di casta religiosa o di clero nelle chiese, essendo intesi semplicemente come servizi all’interno del corpo di Cristo. I ministeri di guida nelle chiese (1 Tm 3; Tt 1), le funzioni ministeriali da loro esplicate (Ef 4) e i carismi necessari al riguardo non stabiliscono, quindi, alcuna casta speciale, che come clero abbia funzioni sacerdotali particolari rispetto agli altri credenti.  Nei loro scritti gli apostoli insistettero proprio sul servizio di tutti verso tutti e sul fatto che, a differenza con l’antico patto, nel nuovo patto c’è un sacerdozio diffuso, ossia tutti i rigenerati sono sacerdoti del Signore. Tale sacerdozio universale di tutti i redenti esclude, quindi, di per sé una speciale nomenclatura religiosa distinta da sedicenti «laici».

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

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I contributi sul tema 

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Gaetano Nunnari

2. Mario Mariano, ps.

3. Salvatore Gallo

4. Giuseppe Lo Porto

5.

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9.

10.

11.

12. Autori vari

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Gaetano Nunnari}

 

Salvatore Gallo dovrebbe anche spiegarci Matteo 23,9: «Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli». Come mai chiamano il papa «santo padre»? E dovrebbe anche spiegarci come mai tutti questi «santi padri» infallibili, che si arrogano l’appellativo di vicari di Cristo (che vergogna!) hanno coperto i pedofili, gli scandali dello IOR, ecc.

     L’unico papa di «buona volontà» l’hanno fatto fuori dopo 33 giorni di papato, proprio perché voleva moralizzare il Vaticano S.p.A.; se ne deduce che il Vaticano S.p.A. è diretta da immorali. Sbaglio per caso? {01-08-2011}

 

 

2. {Mario Mariano, ps.}

 

Contributo: «Se camminiamo nella luce, come Egli è nella luce, abbiamo comunione l’uno con l’altro, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato» (1 Gv 1,7). Ciò vale sempre se si osservano tutti i suoi comandamenti, cosa che la chiesa cattolica fa! Beh, io ci aggiungerei anche questi versetti Sig. Martella!

     ■ 1 Cor 4,15: «Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri, perché sono io che vi ho generato in Cristo Gesù, mediante il vangelo». In tale testo S. Paolo addita se stesso quale «padre» spirituale dei Corinzi senza nessuna possibilità di fraintendimento.

     ■ Ef 3,14ss: «Per questo, dico, io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati dal suo Spirito nell’uomo interiore».

     ■ Atti 20,28: «Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posti come vescovi a pascere la Chiesa di Dio, che egli si è acquistata con il suo sangue».

     ■ Ef. 4,11s: «È lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di Cristo».

     ■ 1 Tim 2,7: «E di essa io sono stato fatto banditore e apostolo - dico la verità, non mentisco, maestro dei pagani nella fede e nella verità».

     ■ Atti 26,15s: «E io dissi: Chi sei, o Signore? E il Signore rispose: Io sono Gesù, che tu perseguiti. Su, alzati e rimettiti in piedi; ti sono apparso infatti per costituirti ministro e testimone di quelle cose che hai visto e di quelle per cui ti apparirò ancora».

     ■ Eb 13,7: «Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio; considerando attentamente l’esito del loro tenore di vita, imitatene la fede».

     ■ 1 Cor 4,16: «Vi esorto dunque, fatevi miei imitatori!».

     ■ 1 Cor 11,1: «Fatevi miei imitatori, come io lo sono di Cristo».

     ■ Ef 5,1: «Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi».

     ■ 1 Ts 1,6: «E voi siete diventati imitatori nostri e del Signore, avendo accolto la parola con la gioia dello Spirito Santo anche in mezzo a grande tribolazione»

     ■ 1 Ts 2,14: «Voi infatti, fratelli, siete diventati imitatori delle Chiese di Dio in Gesù Cristo, che sono nella Giudea, perché avete sofferto anche voi da parte dei vostri connazionali come loro da parte dei Giudei».

     ■ Fil 3,17: «Fatevi miei imitatori, fratelli, e guardate a quelli che si comportano secondo l’esempio che avete in noi».

     ■ Gv 20,21: «Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi”». Egli è sommo sacerdote, sommo maestro, sommo rabbuni, ecc. ecc., e manda i suoi discepoli a fare la stessa cosa.

 

Quindi, Gesù Messia ha dato un falso insegnamento!? E Paolo è un contraddittore dell’insegnamento di Gesù!? Sei tu che male interpreti... a mio avviso!! {01-08-2011}

 

Risposta (Nicola Martella): È evidente che «Mario Mariano» è solo un falso nome; e io con pseudonimi non dialogo volentieri.

     Detto ciò, la tua versettologia assortita non mostra che al tempo del NT ci fosse un clero, ma solo servizi affidati a persone, fintantoché c’erano in loro le premesse (1 Tm 3; Tt 1). Tali servizi nelle chiese non elevava tali persone al rango di chierici, a cui rivolgersi col titolo di «padre», «santo padre», monsignore», «eccellenza» e così via. Essere un modello da imitare, non statuisce un clero rispetto a laici. Infatti, tutti i credenti sono sacerdoti regali, e come tali non necessitano di un clero particolare, visto che hanno già Cristo quale Mediatore, Garante e sommo Sacerdote. Le conclusioni, specialmente alla fine della citazione di Giovanni 20,21, sono semplicemente errate; Gesù non mandò nessuno a prendere il suo posto particolare (Fil 2,9ss), né elevò i discepoli gli uni sopra gli altri in senso gerarchico (Mt 23,8-12).

     «Che cos’è dunque Apollo? E che cos’è Paolo? Sono dei servi, per mezzo dei quali voi avete creduto; e lo sono secondo che il Signore ha dato a ciascuno di loro... Nessuno dunque si glori degli uomini, perché ogni cosa è vostra: e Paolo, e Apollo, e Cefa, e il mondo, e la vita, e la morte, e le cose presenti, e le cose future, tutto è vostro; e voi siete di Cristo, e Cristo è di Dio» (1 Cor 3,5.21ss).

 

 

3. {Salvatore Gallo}

 

Contributo: E «pastore» si può usare? Oppure indica una «funzione» soltanto e non va usata mai come «titolo»? {01-08-2011}

 

Risposta 1 (Nicola Martella): Salvatore Gallo, «pastore» nel NT è una funzione ministeriale e non un titolo di cui fregiarsi; intende propriamente chi fa «cura pastorale». Chi si fregia oggigiorno di tale appellativo come un titolo, sbaglia come chi si fa chiamare «prete» o altro. Io non uso tale sedicente titolo.

     I principali ministeri di guida del NT sono solo due: «sorvegliante» (episkopos) o «anziano» (presbyteros), che sono la stessa cosa, e «servitore» (diakonos). A seconda dei carismi, che posseggono, avranno delle funzioni ministeriali diverse e svolgeranno un servizio differente nelle chiese o in terra di missione in conformità con Efesini 4.

 

Replica (Salvatore Gallo): Dunque non bisogna neanche chiamare «anziano» o «presbitero / prete» nessuno?

     Il pastore non esercita forse la sua funzione ministeriale per conto di Cristo e in favore degli altri fratelli? In tal caso il «pastore» non funge da intermediario tra Cristo e i fratelli, che ascoltano il suo sermone?

     L’ambasciatore non è forse un mediatore? «...tutto è da Dio, il quale ci ha riconciliati con sé mediante Cristo, e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione; è stato Dio, infatti, a riconciliare con sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. Noi fungiamo quindi da ambasciatori per cristo, ed è come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: riconciliatevi con Dio» (2 Cor 5,18-20). {01-08-2011}

 

Risposta 2 (Nicola Martella): Salvatore Gallo, cominci nuovamente con le tue «elefantasie» o vuoi attenerti al tema, da cui siamo partiti? Per questi giochetti speculativi, in cui si fa tira e molla con l’elastico dialettico, non ho tempo.

     I ministeri di conduttore (o anziano) non sanciscono alcun clero, visto che sono servizi a favore della fratellanza. Come io servo gli altri, questi ultimi servono me. Nelle chiese da me fondate, in comunione con altri missionari, abbiamo insegnato la partecipazione di tutti verso tutti, secondo i carismi ricevuti. Addirittura la predicazione è un momento partecipato.

     Chi fa cura pastorale, ad esempio come me, offre ai credenti e non un servizio di «servo inutile»: «Così anche voi, quando avrete fatto tutto ciò che v’è comandato, dite: Noi siamo servi inutili; abbiamo fatto quel che eravamo in obbligo di fare» (Lc 17,10).

     L’unico Mediatore fra Dio e gli uomini rimane Cristo; chi ha un ministero è solo un servitore. Il suo servizio non lo eleva a uno status clericale rispetto agli altri, visto che tutti servono tutti nella famiglia di Dio e visto che il sacerdozio è universale e abbraccia tutti i credenti.

     L’ambasciatore è un portavoce di chi lo ha mandato. Egli ha da riferire un messaggio. Ciò non lo eleva allo status di una particolare nomenclatura clericale nel seno del popolo di Dio.

     Purifica la tua mente dal clericalismo ed entra nella libertà dei figli di Dio, dove tutti sono sacerdoti del Signore, senza gerarchia e senza clero, ma solo servi e conservi di tutti i rigenerati in Cristo Gesù.

 

Osservazioni (Davide Forte): Salvatore Gallo, ho letto i tuoi commenti. Speravo che avessi trovato una pezza d’appoggio, dove posare la casta sacerdotale o il pontifex maximus; mi hai deluso, non hai trovato nulla! Lo sai perché? Gesù ha abolito il sacerdozio, perché i sacerdoti per primi erano impuri, quindi il sacrificio continuo fu eliminato; Gesù, l’Agnello di Dio, ha assorbito tutti i peccati dell’umanità, che spererà in Lui. Poi ha costituito gli apostoli (= mandati), non più per successione, ma per elezione da parte dello Spirito Santo; ora c’è l’apostolato e questi non vengono nominati da uomini, ma direttamente dal Signore Gesù. Pace. {02-08-2011}

 

 

4. {Giuseppe Lo Porto}

 

Contributo: «Invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che sono precetti umani» (Mt 15,1,9). «Le cose che Dio ha purificato, non farle tu impure» (At 10,15).

     I Farisei trovarono l’unica loro risorsa nel popolo, dal quale trassero le loro ricchezze. Nel 76-67 a.C. i farisei ebbero il loro periodo d’oro, con l’aiuto della regina Alessandra Salomè, che diete loro autorità su ogni cosa; infatti ella comandò anche al popolo di sottomettersi alla loro autorità. E da qui in poi, la Torah verrà messa da parte, per far posto ai precetti fatti da uomini. Per cui la radice della tua denuncia verso i precetti fatti da uomini, trova la sue origine in questo evento.

     La riflessione da trarre è la seguente: «A chi stiamo ascoltando?». Noi crediamo, che dobbiamo prendere le distanze da coloro, che in altre confessioni religiose insegnano dottrine non bibliche. Tuttavia, senza neanche accorgerci, tali nemici della sana dottrina possono trovarsi proprio dentro le nostre comunità e sono quelli, che con le loro eresie (prodotte dalla loro stessa immaginazione, per mala interpretazione) conducono le greggi dell’Eterno in profondi baratri, dai quali difficilmente ne usciranno. Sono uomini che insegnano nuove dottrine, nuove realtà teologiche, nuove visioni sul Padre, sul Figlio e sullo Spirito Santo.

     Cari fratelli, illustri studiosi della verità, come possiamo noi semplici credenti difenderci dalle eresie?

     In una chiesa pentecostale, un conduttore, alla fine del culto domenicale, mi si avvicino e mi disse: «Fratello Giuseppe, se vuoi che il Signore ti guarisca dalla tua infermità, prendi tutti i tuoi beni e donali al Signore; lo farai con digiuni e preghiere, poi domenica vieni in chiesa e con grande gioia fa’ il tuo voto al Signore, ringraziandolo per il miracolo che ti farà». A motivo di questo pastore fui allontanato da quella comunità, perché gli risposi: «Un solo sacrificio ha pagato il prezzo della mia guarigione: le lividure di Gesù». E posso dirvi con franchezza che allora, a motivo della mia infermità, pesavo a mala pena 41 kg; oggi grazie al miracolo gratuito di Dio sono 88 kg, e non ho mai digiunato o fatto offerte a Dio, se non sacrifici di lode e d’ubbidienza alla sua volontà.

     Vorrei dire quanto segue a quanti tra i nostri fratelli hanno svuotato tutti i loro beni nelle cassa delle comunità evangeliche, per ottenere il miracolo da Dio: Ebbene, fratelli, vi dico che voi quel miracolo non lo riceverete mai, poiché tale cosa fece Simon Mago, che voleva comprare con i suoi soldi i doni di Dio. Scusate la mia acuta ignoranza: se il miracolo è un dono elargito da Dio, perché allora credi a chi ti dice che lo devi pagare?

     Nicola Martella, pongo a te questa domanda: Il miracolo si compra? Quando Gesù guariva le persone 2.000 anni fa, chiedeva a questi un compenso? O bisogna farlo forse, perché Gesù dice al lebbroso: «Va’… e fa’ l’offerta»? [Mt 8,2]. Allora beati saranno i ricchi, i quali con i loro denari potranno comprarsi tutti i miracoli, che desiderano che Dio gli faccia.

     L’unica cosa che Dio vuole da voi, fratelli e sorelle, è il timore e l’ubbidienza, poi, come ha ben detto altrove il fratello Nicola, il resto lo ha già fatto Gesù Cristo. Dio benedica i miei fratelli che combattono a motivo della verità, affinché la sua luce risplenda su tutti noi. Amen. Ti chiedo scusa, Nicola, se sono andato fuori tema. Pace. {31-07-2011}

 

Risposta (Nicola Martella): Sì, questo contributo è alquanto fuori tema, sebbene non fuori luogo, visto che mostra un clericalismo mercenario in alcune chiese; chi ama la verità, deve combattere le deviazioni dovunque esse si trovino. Anche in certe chiese evangeliche si sta alimentando una schiera di nuovi «chierici», che amano fregiarsi di titoli altisonanti (apostoli, profeti, ecc.). Essi intendono vivere a spese di tali chiese. Predicano la prosperità (specialmente la loro), impongono decime a loro favore, «mungono» fino al sangue le pecore, fanno dipendere da loro stessi la benedizione del Signore e fanno dipendere l’intervento di Dio da quanto i credenti danno. Si sta facendo strada un nuovo clericalismo catto-evangelico, ossia evangelico di nome, ma con forme e vizi attinti dal cattolicesimo. Sono i nuovi lupi famelici nel gregge, i seguaci di Balaam (da ebr. Ba’al`am «dominatore di popolo») o Nicolaiti (gr. = dominatori di popolo), i falsi apostoli che spennano le chiese, come già avvenne a Corinto (2 Cor 11,3ss.13ss). [Per l’approfondimento: ► Inflazione di titoli altisonanti nelle chiese; ► Decime e offerte volontarie; ► Le decime e i pastori prosperanti; ► Dona 100 Real - Dio ti dà il doppio!]

 

 

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12. {Autori vari}

 

Antonio Capasso: Ottimo studio, caro Nicola; ma credo che Salvatore Gallo difficilmente si ricreda delle sue dottrine. Egli non è desideroso di cercare la verità, ma solo di difendere, a spada tratta e contro ogni evidenza biblica, le sue idee. {01-08-2011}

Salvatore Gallo: Grazie, Capasso, per i tuoi giudizi gratuiti nei miei confronti. {01-08-2011}

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Clericalismo_NT_OiG.htm

03-08-2011; Aggiornamento:

 

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