Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

Prima pagina

Contattaci

Domande frequenti

Novità

Arte sana

Bibbia ed ermeneutica

Culture e ideologie

Confessioni cristiane

Dottrine

Religioni

Scienza e fede

Teologia pratica

▼ Vai a fine pagina

 

Elementi della fede

 

Cattolicesimo

Vai ai contributi sul tema

Norme di fair-play

 

 

Tutto ciò che serve per istruire il neofita nella sana dottrina e in una sana morale cristiana, per così orientarsi nell'insegnamento biblico di base, nella devozione e nel discernimento spirituale riguardo alle questioni che attengono alla fede biblica e al saggio comportamento nel mondo. È «vademecum» per chiunque voglia trasmettere la fede biblica.

   Ecco le singole parti principali:
01. La via che porta a Dio;
02. Le basi della fede
03. La Sacra Scrittura
04. Dio
05. Creazione e caduta dell’uomo
06. Gesù Cristo
07. Lo Spirito Santo
08. La salvezza dell’uomo
09. Il cammino di fede
10. La chiesa biblica
11. Ordinamenti e radunamenti
12. L’opera della chiesa
13. Il diavolo
14. Le cose future
15. Aspetti dell’etica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Serviti della e-mail sottostante!

E-mail

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL CATECHISTA CATTOLICO E LA NEO-EVANGELICA.

PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

Fiorina Pistone aveva scritto del suo cambiamento nell’articolo «Come sono diventata evangelica», testimoniando del suo cammino nella ricerca della verità biblica. Dopo ciò, il catechista cattolico Paolo Elia ha voluto confrontarsi con lei su vari temi, specialmente sui seguenti: Il papato -  Maria -  Salvati per grazia o per opere? - Venerazione.

    Paolo Elia ripresenta qui argomenti e argomentazioni già trattati in questo sito con lui e con altri. È un sostenitore della mariologia. Una cosa singolare è la sua credenza nella divinizzazione dell’uomo. Tutto ciò fa presumere che egli abbia tendenze spiritualistiche assai simili nel contenuto all’antico gnosticismo e al moderno esoterismo. C'è da chiedersi se tali convincimenti non siano l'efflusso delle sue simpatie col carismaticismo.

    Qui di seguito discutiamo il lungo confronto dal titolo «Il catechista cattolico e la neo-evangelica».

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster (E-mail)

Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito può dare uno pseudonimo, se richiesto.

I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Paolo Elia

2. Vincenzo Russillo

3. Pietro Calenzo

4.

5.

6.

7.

8.

9.

10.

11.

12.

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Paolo Elia}

 

Nota redazionale: Tale contributo è arrivato prima che tale lettore ricevesse l’invito alla lettura del confronto sopra citato e lo leggesse. Ho eliminato le parti inutili.

 

Contributo: […] Lo dico subito qui, senza polemica ma malvolentieri, trovo assai di poco di gusto, direi quasi: poco cristiano, questo tagliuzzamento, questi ritardi, queste risposte non possibili, ecc. senza citare tutto quello che scrivo. Così va il mondo, dicono.

     Per prima cosa. Mi si definisce più d’una volta «catechista cattolico seguace del movimento carismatico cattolico». Vediamo.

     1. «Catechista: Ne sono onorato da momento che sento abbastanza urgente e cogente il «Vae mihi nisi evangelizzavero» di Paolo, come credo tutti voi [= N.d.R. «Guai a me se non evangelizzo»]. Nei gruppi biblici che conduco, nei genitori con cui leggo la Bibbia, negli adulti che preparo alla cresima, cerco appunto di dare il massimo di me, sperando di poter adempiere quanto chiede lo stesso Paolo ai vari ministeri in 1 Cor 12. Quindi, grazie del complimento.

     2. «Cattolico»: Ebbene sì, con un po’ di sforzo.

     3 «Seguace»: Incasellare così una persona, mi pare una caduta di stile in chi lo fa.

     4. «…del movimento carismatico cattolico»: Divertente questa classificazione, molto divertente. Mi sentirei onorato di far parte di questo movimento per quello che conosco, però solo online e librescamente. Ma non ne faccio parte, né ne ho mai fatto parte. Nicola avrà i suoi motivi, ma non so dove possa aver attinto questa mia appartenenza.

     5. Dici che sono stato troppo lungo e per questo mi hai censurato. Non credo questo sia il vero motivo.

     Io tra l’altro, ho solo risposto succintamente e solo a quasi tutte le argomentazioni di Fiorina. Niente altro. Vorrei capire allora come si fa in questo tuo sito. Per ora chiudo. Continuerò certamente, sperando che mi si pubblichi per intero gli interventi, come credo quelli degli altri. Naturalmente sulla divinizzazione. […] {2 marzo 2010}

 

Risposta: Il cosiddetto «tagliuzzamento» e la pubblicazione dapprima della sola parte introduttiva in « Come sono diventata evangelica? Parliamone 2» era dato da vari motivi: 1. Paolo Elia mette sempre troppa carne al fuoco e non possiede il dono della sintesi né sa attenersi al merito delle cose; 2. Fiorina stessa ha risposto al suo scritto a tappe; 3. Quella che era una semplice testimonianza di un cammino, è stata presa da Paolo Elia come occasione per fare un mini catechismo cattolico; 4. I temi dottrinali non sono di mia simpatia e richiedono sempre tanto sforzo e fatica nella risposta; 5. Il mega-contributo di Paolo Elia è arrivato non proprio a tempo, visto che l’argomento trattato cambia dopo un paio di giorni.

     Non capisco perché dichiarare una persona per ciò che fa (catechista) e per ciò che professa (seguace, cattolico, carismatico) sia così negativo. Poi ognuno può chiarire sufficientemente da sé (come poi Paolo Elia ha fatto qui) ciò che si è e quale sia la propria matrice dottrinaria e ideologica.

     A parte la lunghezza dei suoi contributi (direi trattati), i sospetti di censura o di altri motivi reconditi per la non pubblicazione sono a buon mercato e li rimando al mittente. È proprio singolare che tale lettera sia giunta proprio nel giorno in cui ho messo in rete il suo scritto, pronto per altro da molti giorni. Gli faccio notare che il 04-02-2010, dopo una sua sollecitazione, gli avevo scritto, tra altre cose, quanto segue. I motivi perché il tuo scritto non figura ancora in internet sono diversi, eccotene alcuni:

     ■ Il molto daffare degli ultimi giorni non mi ha permesso di leggere a fondo quanto scrivi.

     ■ Il tuo scritto è troppo lungo per un contributo. Non hai proprio il dono di stare al tema e di essere sintetico.

     ■ Metti molta carne a cuocere che va ben oltre quanto affermato da Fiorina nella sua testimonianza. Il tuo non è un contributo, ma un'enciclopedia, a cui per rispondere bisognerebbe impiegare tanto tempo, che attualmente non ho. Sul sito vengono trattate però tali cose.

     ■ Non metto nulla in rete che non abbia una risposta. Non ho mandato ancora il tuo scritto a Fiorina, poiché era ingolfata con altre due risposte e con un computer non funzionate bene.

     Mando il tutto a Fiorina oggi stesso, ma non garantisco che lei ti risponderà. Se lo farà, creerò una nuova pagina extra.

 

Poi già l’08-02-2010 lo informai della risposta di Fiorina alla prima parte del suo contributo. Infine il 02-03-2010 notte, comunicandogli la pubblicazione dell’intero confronto, gli scrivevo, tra altre cose, quanto segue. Dopo un parto difficile, a causa della lunghezza dei tuoi scritti, del tanto daffare, ecc. ho messo in rete un confronto che ti riguarda… Sinceramente non ho molto piacere a occuparmi più di tanto di dottrine cattoliche, tanto più già affrontate in precedenza. Quindi considero concluso qui per ora il nostro confronto. Ho altre cose che reclamano la mia attenzione, specialmente la cura pastorale di persone e la risposta ad argomenti di natura biblica ed esegetica. Alla prossima tornata, sperando con altri temi.

     Quindi, mi sono comportato sempre correttamente con lui. Inoltre, dove ho potuto eventualmente inquadrare in modo non preciso le convinzioni dottrinarie e ideologiche degli interlocutori del sito, permetto loro sempre di far correggere il tiro. Il problema di tali scritti polemici, come quest’ultimo, è che non ci si occupa del merito, ma solo di dettagli spesso polemici e incongruenti, a cui poi bisogna rispondere e che generano un ping-pong inutile e stancante. {Nicola Martella}

 

 

2. {Vincenzo Russillo}

 

Ho letto con molta attenzione le tesi del sig. Paolo Elia e le risposte che seguono. Mi pare che questo amico cattolico si sia soffermato su una discussione squisitamente teologica, cercando di scavalcare i problemi dottrinali. Riguardo all’importanza di Pietro sicuramente non si può discutere: egli ebbe un ruolo primario nel diffondere l’Evangelo (Atti 1-10) e la sua testimonianza cristologica fu la prima pietra, sulla quale Cristo poté fondare la sua chiesa. Ma Gesù stesso è la pietra angolare (Efesini 2,19-20) e l’unico vero pastore (1 Pietro 2,25). Inoltre si dovrebbe dimostrare l’infallibilità papale, per il resto riguardo al primato di Pietro mi sembra sia stato già ampiamente discusso.

     Quanto a Maria è vero, Dio ha scelto una donna timorata per mettere alla luce il Salvatore. Ma lei stessa si riconobbe peccatrice (Luca 1,47). Come fa a essere mediatrice presso Dio? Nella Bibbia c’è scritto: «Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; e se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto». Cristo è l’unico nostro intermediario, tutto il resto che non è biblico, lo possiamo scartare.

     Anche quanto alle opere, la Bibbia insegna che siamo salvati per grazia, la quale si riceve per fede (Efesini 2,8-9), e che le buone opere sono il frutto del cambiamento del cuore, ottenuto dalla salvezza (Efesini 2,10, 2 Corinzi 5,17).

     Questo c’è scritto e niente d’aggiungere o da togliere; ma io ancora sto aspettando un cattolico che si confronti, citando la Sacra Scrittura e non solo testi apocrifi o di presunti dottori della Parola. Non si tratta di discutere su quisquiglie, ma si tratta della Verità. Io spero che il sig. Paolo possa arrivare alla Verità di Cristo (Gv. 8,32) e non segua dottrine d’uomini fallaci (Marco 7,7). {04-03-2010}

 

 

3. {Pietro Calenzo}

 

Ho letto, con attenzione e per paio di volte, la lineare ed evangelica testimonianza della sorella Fiorina, le repliche direi alquanto (apparentemente) ecumeniche del signor Paolo Elia, e i chiarimenti del fratello Nicola Martella. Direi che a una prima lettura non noto nulla di carismatico nelle riconfermate dottrine cattoliche del signor Elia, se intendiamo per carismatico qualcosa che proviene o deriva dalla grazia, charis, appunto.

     Che la chiesa romanica sia figlia d’un cesaropapismo ritinteggiato o verniciato dopo il Concilio Vaticano II, emerge da ogni sua dichiarazione. M’auguro per il bene spirituale di questo caro amico, che allorquando parla di «divinizzazione» dei credenti, abbia voluto intendere santificazione, altrimenti ogni suo approccio pseudo-cristiano risulta essere indifendibile.

     Vorrei intendere anche come si possono difendere dottrine chiaramente antiscritturali come il papato e la mariolatria, rifacendosi a recenti risoluzioni ecumeniche con ortodossi o luterani, oppure citando oscuri esegeti che conoscono la lingua greca! Non mi sembra una credibile apologetica cattolica. Che il papato sia frutto d’un vasto assortimento di passi biblici non mi pare assolutamente credibile, da un punto di vista storico, ma primariamente Scritturale. Oltre ai passi citati dai cari Fiorina e Nicola, vorrei aggiungere un altro paio di spunti, che forse possono integrare tale argomento. Paolo nell’epilogo o chiusa della sua lettera ai Romani, cita una infinità di credenti di Roma, se Pietro fosse stato fondatore e vescovo della primitiva comunità di Roma, come mai Paolo non lo cita? Per il fatto semplice, ci spiega la Scrittura, che a Pietro era stata affidata l’evangelizzazione dei circoncisi (insieme ad altri apostoli o servitori di quel tempo). Ciò è tanto vero, che anche molti dei cosiddetti biblisti cattolici romani, ritenendo indifendibile la posizione di Pietro a Roma, oggi dichiarano che Pietro pur avendo fondato la Chiesa di Roma, saltuariamente s’allontanava da essa.

     Sulla mariolatria rimane fossilizzato a fallaci dogmi del magistero docente vaticano. La Scrittura c’indica che Gesù fu uguale a tutti gli uomini tranne che nel peccato, e qui si disquisisce alla Socino ancora sulla verginità di Maria post-partum.

     Non esistono diversi modi di convertirsi al Signore Gesù Messia, ma solo uno, non esistono due o diversi modi per incamminarsi sulla via della salvezza per sola grazia, ma solamente uno, per mezzo della fede.

     Al di là di ciò, difendere il culto dei trapassati (come nel caso di Maria o d’altri campioni della fede), adducendo differenzazioni che sono tali solamente nella cavillosa e ingannevole difesa dell’amico Paolo Elia, è un non senso scritturale. La Bibbia vieta l’adorazione o il prostrarsi della creatura, e non sono sufficienti i sofismi distintivi della dulia e della iperdulia, che possono ingannare solamente coloro che sono a digiuno di Scrittura, o che la interpretano con gli occhiali del magistero docente vaticano.

     Volevo concludere, sottolineando il cammino sofferto ma esemplare della cara sorella Fiorina, che con la sua mitezza e pacatezza confuta, con discernimento e conoscenza, ogni tentativo di fagocitazione da parte del pensiero cattolico romanico, ogni attività spirituale così come intesa dall’amico Paolo Elia.

     In questi commenti, per forza di cose succinte, concordo pienamente con l’analisi fatta sul sito dal fratello Nicola Martella. Il cattolicesimo oltre che una confessione religiosa è anche una specifica filosofia di vita, che sulle sua fondamenta permea e penetra ogni aspetto della vita cultuale o di relazione dei suoi seguaci.

     Non è sufficiente affermare (cattolicamente parlando) che l’adorazione si deve solo a Dio, parlare di dulia e iperdulia, e poi tutti i pontefici romani vanno a Lourdes, a Piazza Navona, o a Fatima, inginocchiandosi in raccoglimento ai piedi delle sculture che raffigurano Maria, pregandola in modo diretto o indiretto. Non è sufficiente affermare che tutti i cristiani sono figli di Dio (naturalmente quelli non cattolici, sono imperfetti), e poi ribadire tutti i canoni del Concilio Tridentino e l’infallibilità papale a tal punto che, se un concilio ecumenico romanico è privo in alcune sue deliberazioni o decreti del cosiddetto successore di Pietro, essi sono invalidi. {05-03-2010}

 

 

4. {}

 

 

5. {}

 

 

6. {}

 

 

7. {}

 

 

8. {}

 

 

9. {}

 

 

10. {}

 

 

11. {}

 

 

12. {}

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Catec-carism_neo-evang_EdF.htm

05-03-2010; Aggiornamento:

 

▲ Vai a inizio pagina ▲

Proprietà letteraria riservata

© Punto°A°Croce