Qui di seguito
discutiamo l’articolo «Canalizzazione
e visualizzazione».
Temi come questo
si trasformano facilmente in un referendum pro e contro la glossolalia,
ma questo non è lo scopo dell’articolo di riferimento e di questa discussione,
visto che così andrebbe «fuori asse». Ricordo che il tema verte più sulla
traduzione delle lingue (specialmente quelle «psichiche») e sul fatto che
alcuni «traduttori» sono, in realtà, canali sciamanici. Allora le domande
sono le seguenti.
■ Nella vostra comunità parlate in altre lingue tutti insieme o solo uno alla
volta e solo quando c’è chi «traduce»? Il numero di coloro, che parlano in
altra lingua, è al massimo tre, come prescritto da Paolo? (1 Cor 14,27).
Se non c’è chi traduca, fate tacere nella chiesa chi parla in altra
lingua, come prescritto da Paolo? (v. 28).
■ Conoscete persone che ripetono continuamente una specie di «mantra»,
ossia alcuni fonemi ricorrenti? Considerate ciò una «lingua psichica» o
un carisma dello Spirito? Che cosa fate se chi «traduce», fa «romanzi
celestiali», basandosi su tali pochi fonemi?
■ Avete esperienza di «traduttori», che sono, in verità, canali sciamanici,
che pretendono però di trasmettere messaggi divini? Che cosa fate in questi
casi?
■ Conoscete persone che in sala fanno mirabili preghiere, anche in altre lingue,
ma nella vita vivono in modo immorale? Ritenete che lo Spirito Santo si
manifesti nei figli della disubbidienza? Può la loro devozione pubblica di
tipo mistico
compensare la loro iniquità privata? Che cosa fate in questi casi?
Sul questo tema
rimando anche al seguente articolo:
«Carismaticisti
esoterici o esoteristi carismatici».
Si veda nel primo contributo «I fenomeni mistici e la morale».
Non sono stati presi in
considerazione quei contributi che facevano deviare esplicitamente sulla
glossolalia, creando un dibattito sulla sua natura e sulla sua esistenza
oggigiorno; tale tema è stato discusso altrove e non è il soggetto primario di
questo dibattito.
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e
opinioni?
Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster
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Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli
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I contributi sul tema ▲
(I
contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.
I
contributi attivi hanno uno sfondo bianco)
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1. {Nicola
Martella}
▲
I fenomeni mistici e la morale
Dal nord al sud
Italia mi telefonano e scrivono fratelli, che con grande vergogna e
costernazione mi mettono al corrente di ciò, che succede nella loro chiesa:
persone (specialmente donne), che in sala hanno sublimi trasporti mistici,
facendo grandiosi discorsi in altre lingue (almeno secondo le parole di chi
«traduce»), ma durante la settimana vivono in fornicazione, non di rado
con altre persone della stessa chiesa! Sempre secondo tali informative, altri
credenti convivono insieme o vivono in adulterio col tacito
consenso degli altri (cfr. 1 Cor 5). Tutto ciò è il prodotto di una «grazia a
poco prezzo», predicata dai conduttori di tali chiese, della loro mancanza
di sorveglianza e dell’assenza della disciplina di chiesa.
Oggigiorno ci sono, purtroppo, anche casi di persone che abbandonano il loro
coniuge
credente e convivono con un altro credente, escono dalle loro chiese, magari si
risposano, e fondano la loro propria chiesa. È una moda molto ricorrente
specialmente fra le immigrate dal Sudamerica di estradizione
carismaticista; le si ritrova spesso anche in rete col titolo di «pastora».
Eppure si vantano di grandi carismi e di trascendentali messaggi divini
in altre lingue o come «profezia»; e, guarda caso, sono difesi a spada tratta
dai membri di tali chiese.
Il saggio Giacomo chiedeva giustamente: «La sorgente emette dalla medesima
apertura
il dolce e l’amaro?» (Gcm 3,11). E il nostro Maestro affermava: «O voi
fate l’albero buono e buono pure il suo frutto, o fate l’albero
cattivo e cattivo pure il suo frutto; perché dal frutto si conosce l’albero»
(Mt 12,33).
Può mai lo Spirito Santo dare carismi spirituali a chi cammina nel
peccato e manca del frutto dello Spirito e manifestarsi parlando per
mezzo di tale persona impenitente?
2. {Enzo
D’Avanzo}
▲
■
Contributo:
Ho avuto una telefonata con il frat. Nicola Martella, su questi argomenti
specifici, in quanto i veri pastori pentecostali di un tempo non erano tanto
facili a confermare il dono delle lingue come dono dello Spirito Santo, ma
aspettavano sempre la pienezza e i frutti a esso collegato. Quindi, mi rivedo in
questo studio di confronto, essendo quanto già mi era stato insegnato
tanti anni fa dai pastori e dal mio pastore.
Sono in totale accordo con Nicola Martella: non sempre quando si parla in
lingue, si tratta del vero battesimo nello Spirito Santo. Per avere l’effettiva
conferma, bisogna aspettare i frutti. Le lingue non garantiscono da sole
e da se stesse che si tratta di vero battesimo. I
frutti daranno conferma! Il mio pastore, Pasquale Di Martino, era molto cauto
e ragionava come il fratello Martella ha poi descritto. Parimenti, nelle
comunità, che Iddio mi ha messo a pasturare, faccio la stessa cosa: non do
mai per scontato che si tratta di vero battesimo al primo balbettare
di lingue, ma aspetto la pienezza e frutti. Shalom. {08-08-2011}
▬ Osservazioni
(Fittaiolo Michele): Finalmente!!! {08-08-2011}
3. {Clelia del Prete}
▲
Finalmente, era ora
che qualcuno avesse il coraggio di ragionare sulle cose spirituali
senza sminuire la benedizione di Dio, ma anzi cercando di renderla piena e
profonda quale dovrebbe essere. Questo approfondimento della fede da parte dei
battezzati sarebbe di grande incoraggiamento per quelli che non sono battezzati
di Spirito Santo, evitando quella terribile classifica dei credenti di 1°
grado e 2° grado (quelli non battezzati sarebbero di 2° grado).
Ciò che anche alcuni
giovani esperimentano, secondo me non è il battesimo dello Spirito Santo,
altrimenti non tornerebbero a fare le stesse cose, che facevano prima.
Tuttavia, se il pastore gli ha già detto che sono stati battezzati, loro si
sentono a posto così e non cercano più niente! Non si può illudere la
gente riguardo ai doni di Dio, anche questo è mentire.
Una volta avevamo le
serate di preghiera
intitolate per la «Ricerca dello Spirito Santo». Cercare qualcosa, richiede
tempo e dedizione, perciò va da sé che le esperienze facili e che non
costano nulla, ugualmente non valgono molto. Dio vi benedica, non volevo
offendere nessuno, solo spiegare una cosa che succede sempre più spesso!
{08-08-2011}
4. {Enzo D’Avanzo}
▲
Nota redazionale: Quanto segue è costituito dalle parti salienti delle
risposte, che Enzo D’Avanzo ha dato a un suo interlocutore, che avendolo io
bannato per arroganza e male creanza, non avevo potuto leggerne gli interventi.
Non entro nel merito delle cose affermate in dettaglio, ma evidenzio soltanto
gli aspetti congrui alla nostra discussione.
È
molto importante essere battezzato con Spirito Santo, ma quando esso è vero
battesimo, non quando è
frutto della carne o altro. Sono i frutti a determinare quando sei dallo
Spirito e nello Spirito; ci sono manifestazioni non puramente dettato dallo
Spirito Santo.
I frutti attesteranno da parte nostra chi siamo. Non si colgono
frutti di amore e di pace da un albero, che butta bora, odio,
fornicazioni, accuse false, ecc., ecc. Il frutto dello Spirito è pace, gioia,
amore, santità, benignità, ecc., ecc.
L’uomo veramente spirituale non è lacerato in se stesso, ma mostra la sua
buona condotta.
È sempre lo Spirito Santo che ci convince a riconoscere il peccato,
quindi noi diciamo come l’apostolo che non tutti sono condotti dallo Spirito
Santo.
La santificazione è dovuta sempre e comunque, anche da chi non ha
ricevuto il battesimo dello Spirito Santo.
Il parlare in lingue non c’entra con la salvezza. A me da sempre
nelle scuole bibliche hanno insegnato che il battesimo dello Spirito Santo con
l’evidenza del parlare in lingue è sempre accompagnato dal dono di un
ministero; ma non sempre è così, visto che molti di quelli, che parlano in
lingue, scaldano le sedie.
Chi parla in lingua edifica se stesso non gli altri, a meno che non c’è
chi interpreta; e qua si devono fare le cosiddette verifiche: uno parla e
gli altri giudicano. {08-08-2011}
5. {Stefano Frascaro}
▲
■
Contributo: È la base del Reiki... ce ne
sarebbe da parlare. {08-08-2011}
▬
Risposta (Nicola
Martella): Il lettore si riferisce qui a Canalizzazione e
visualizzazione. Aspettando un contributo in merito, rimando ai seguenti
articoli:
►
Reiki e dintorni
{Nicola Martella};
►
Un ex-occultista sull’esoterismo cristianizzato
{Stefano Frascaro}.
▬
Osservazioni (Pietro
Calenzo): Qualche anno addietro, c’era un articolo sul
Reiki ne «Il Cristiano». Ricordo, comunque, che lo spirito si manifestava in un
modo impressionante. {08-08-2011}
6. {Enzo D’Avanzo}
▲
■
Contributo: Nella chiesa, se non c’è chi
interpreta, solitamente non gli si dà poi la possibilità che questo si
esprima. Se c’è chi può interpretare, si lascia fare e si sta attento a
cosa dice e come lo dice; saranno poi questi elementi di valutazione, che
determinano come è chi interpreta, se lo fa in virtù di guida divina o di suo.
Quando, poi, s’innescano quei canali sciamani, allora lì s’interviene e
si fa tacere; anzi si mette in guardia dal tipo e dalla tipa, che esercita
lo sciamanesimo. La cosa dev’essere messa sotto controllo, perché a ogni modo lo
spirito del profeta è sottoposto ai profeti; e quando c’è ribellione e
confusione, allora non c’e neppure lo Spirito Santo a guidare costoro,
perché Dio non è confusione ma porta all’edificazione. {11-08-2011}
▬
Osservazioni (Salvatore Paone): Ragionando
sulla sfera pentecostale e carismatica, credo che bisogna dare atto che ci sono
movimenti, che hanno un ordine nel praticare la «glossolalia» e si
dissociano dal disordine estatico e da quel modo sfrenato confusionario.
Al contrario c’è chi esercita tale dono e chi lo interpreta. Rimanendo nel
merito del tema, credo che, come ha detto il fratello Enzo D’Avanzo, bisogna
avere discernimento riguardo a chi esercita [un dono spirituale] e
sopratutto essere attenti a cosa proferisce, poiché le insidie del nemico
sono molteplici. {11-08-2011}
7.
{Geppino Autuori}
▲
■
Contributo: Siamo stati adottati dal
Signore. Siamo suoi figli. Avere fede significa ascoltare... anche il falso,
altrimenti come saprai che è falso? Al di là delle chiese, è importante il
rapporto, che hai con Dio. Certo il maligno preferisce corrompere il cristiano,
ma il Padre Nostro non lascerà mai che accada del male al proprio figlio. Fede,
fede, fede. {12-08-2011}
▬
Risposta 1 (Nicola Martella): Il pensiero
di Geppino Autuori è un po’ contorto e non del tutto comprensibile. Quanto al
bisogno di «ascoltare... anche il falso», faccio notare che la finanza,
che sta dietro ai falsari di banconote, studia i soldi veri in tutti i dettagli;
quando poi si trova nelle mani una banconota falsa lo sa per esperienza e
intuito, che non è vera.
Riguardo al fatto che Dio a ogni costo salvaguarderà i suoi figli, le
cose non sono così semplici e lineari, viste le molte raccomandazioni a vegliare
(1 Cor 16,13; 1 Pt 5,8), a sorvegliare il gregge (At 20,28-31; 1 Pt 5,2ss) e a
provare gli spiriti (1 Gv 4,1). Già Gesù aveva messo in guardia che «sorgeranno
falsi cristi e falsi profeti, e faranno gran segni e prodigi da sedurre, se
fosse possibile, anche gli eletti» (Mt 24,24). L’adozione da
parte del Signore non mette al sicuro dalle seduzioni, altrimenti non verrebbe
ingiunto ai credenti di non essere ingenui ma maturi, di stare allerta, di
non fare posto al diavolo (Ef 4,27) e di stare attenti ai lupi rapaci
umani (Mt 7,15; At 20,29) e al diavolo stesso, che «va attorno come un
leone ruggente cercando chi possa divorare» (1 Pt 5,8). Non basta la
fede
al cubo, ma ci vuole anche timor di Dio, discernimento riguardo a verità e
menzogna e ubbidienza.
▬
Osservazioni (Michela Libero): Infatti, non
a caso Gesù disse: se fosse possibile, si svierebbero anche gli eletti;
ciò significa che non è possibile. {12-08-2011}
▬
Risposta 2 (Nicola Martella): Faccio notare
che l’espressione «se fosse possibile» è in realtà «se possibile» (p.es.
CEI, Diodati), quindi «nel caso ciò sia possibile», «quando / laddove è
possibile». Altrimenti l’intera espressione di Gesù è senza senso; se non
è possibile, perché menzionarlo?
Anche gli eletti, che non vegliano, possono essere sedotti! Meglio che
siano guardinghi, invece di crogiolarsi in false speranze, credendo: «Tanto a me
non può succedere!».
8. {Anna Castagna}
▲
■
Contributo
■ 1.
Può darsi che il pastore della comunità e gli anziani tengano sotto controllo
tutto. Ho assistito qualche volta a scene d’indemoniati, che durante una
preghiera si sono manifestati in modo violento; e ho visto che nelle volte
successive il pastore, appena quest'uomo entrava in chiesa, gli metteva intorno
un gruppo di fratelli anziani con il dono del discernimento degli spiriti.
■ 2.
Una volta ho anche assistito a un altro episodio. Una ragazza parlava in
lingue; il pastore ha abbandonato il pulpito, è andato presso la ragazza e ha
sgridato lo spirito, dicendogli: «Taci, il tuo parlare in lingue non è da
Dio», e sgridava lo spirito nel nome di Gesù. Poi, dopo il culto, hanno chiesto
alla ragazza da quale comunità veniva, e lei disse che era di una comunità
cattolica del «rinnovamento della spirito».
■ 3. Un giorno portai con me nella mia comunità un anziano signore.
Entrati, ci sedemmo uno accanto all’altro, vicino a una sorella, che durante
tutto il sermone, parlava continuamente in lingue; ma nessuno ha tentato di
farla tacere. Finito il culto, io chiesi all’anziano signore, se gli era
piaciuto il sermone, e lui mi rispose: «Veda, io parlo solo due lingue, il
siciliano e l’arabo, perche per tutta la mia vita ho lavorato in Arabia; e ora
che sono anziano, mi sono ritirato nel mio paese natale. E per tutto il tempo
del culto, non ho ascoltato la predica del pastore, perché ho preferito
ascoltare quella signora, che era seduta accanto a me, la quale ha parlato tutto
il tempo in lingua araba e sono rimasto estasiato per le belle parole,
che diceva al Signore, parole ineffabili, che quando noi preghiamo non usiamo
dire al Signore; e così io ripetevo le stesse parole, che usava lei per
glorificare il Signore. Praticamente non ho ascoltato [il sermone], ma ho
pregato». Quindi, io penso che solo chi ha una conoscenza profonda e i doni
dello Spirito Santo, può dire se è giusto o no.
■ 4. A me interessa tutto quello, che si ha da dire sul Signore e
ascolto volentieri tutto, perché ogni persona, che ama il signore, vive una
esperienza diversa dalla mia e dalla tua; e le meraviglie, che fa il Signore
mi edificano. E avendo discernimento, perché ho letto molto la Parola,
quando raccontano le proprie esperienze o fanno dottrina, io accetto quello,
che c’è di buono e che non contrasta con gli insegnamenti di Cristo; tutto
il resto lo lascio cadere. Se vale la pena, discuto anche volentieri, ma se mi
accorgo che vuole essere solo un gioco di parole, allora passo oltre. Ho anche
capito che hai molto da dire, e sicuramente hai fatto tante esperienze col
Signore, e non mi dispiace ascoltare quello, che tu hai da dire. […]
{13-08-2011}
▬
Risposta (Nicola Martella): Ho numerato le
singole parti per rispondervi meglio.
■ 1.
Laddove i conduttori non hanno discernimento degli spiriti, coloro che sono
demonizzati, non sempre vanno in parossismo, ma a volte si confondono con i
credenti e anch’essi «pregano», anche in altre lingue, bestemmiando il nome
del Signore.
■ 2.
Tale esempio della ragazza del «rinnovamento dello Spirito», che parlava
falsità in lingue, mostra come Satana si serva di «canali» o medium religiosi
per fare la sua opera nefasta nelle chiese. Anch’io ho avuto persone nella
cura pastorale, che erano demonizzate e che si erano contaminate per mezzo
di preti carismatici, che avevano imposto loro le mani. Se tali persone non
vengono scoperte, isolate e possibilmente liberate, diventano un laccio per
l’opera di Dio, poiché si accreditano come santoni e profeti. Specialmente le
donne, a causa della loro indole particolare, vengono volentieri e facilmente
penetrati dagli spiriti religiosi per farne loro «canali» preferenziali (cfr. 1
Sm 28,7ss; At 16,16ss).
■ 3.
Tale esempio di glossolalia esercitata tra le file, mentre il predicatore
parlava, mi lascia sconcertato. Una donna parla in lingua araba a bassa
voce, un non-credente capisce tale lingua e si concentra su di essa,
distogliendo l’udito dal sermone e ripetendo le parole della donna. Alla fine
lui, il non-credente, giudica che tali belle parole glorificassero il
Signore e che quindi fossero legittime!
Anna Castagna, non solo non fece nulla, perché tale vecchio Signore
ascoltasse il sermone, che magari lo avrebbe convertito (!), ma lo riferisce
pure come un fatto positivo. Che «conoscenza profonda e i doni dello
Spirito Santo» poteva avere tale uomo non-credente per poter dire, se ciò
che aveva ascoltato dalla donna fosse legittimo, corretto, e giusto dinanzi a
Dio? E se tale donna fosse stata solo un «canale mediatico», che stava
distogliendo tale uomo non-credente dall’ascoltare quella predicazione, che gli
avrebbe cambiato la vita? Che responsabilità!
■ 4. Mi chiedo che discernimento della Parola può aver colui, a
cui «interessa
tutto quello, che si ha da dire sul Signore», indipendentemente, se ciò è
verità o menzogna. Il termine ricorrente è «esperienza». Qui si adatta un
mio vecchio aforisma, che recita: «Chi è aperto verso ogni esperienza, poi non
si lamenti di fare acqua da tutte le parti». Auguro a tale lettrice più
discernimento e prudenza.
9. {Pierluigi Prozzo}
▲
Sempre più persone
seguono i vari di consigli di moderni e sempre più diffusi maestruncoli
esotero-cristiani sia protestanti che cattolici o chissà che altro, che
incoraggiano a provare a parlare in «lingue». Finisce che questi
focalizzando la loro mente nel perseguire la possibilità di dire in giro di
essere stati «battezzati con lo Spirito Santo», apriranno la bocca per
emettere versi e suoni a caso, con la speranza che esca il bramato «dono».
Tuttavia, io credo che qualcosa o qualcuno, invece di uscire
entrerà; ed è proprio così che finisce nella maggioranza dei casi di chi
pratica meditazione trascendentale, yoga e similari, guarda caso sempre
accompagnati da posizioni mentali e del corpo particolari, visualizzazioni,
mantra, ecc.
Se davvero fosse così, capirei il motivo per cui tanti «carismaticisti», che ho
conosciuto e che incontro del continuo, vivano in un mondo tutto loro,
fatto di
sogni a occhi aperti e fantasticherie inverosimili, perseguendo come
sciocchi, ancora dopo anni e anni, tante «profezie» fatte o ricevute e
che non si sono mai realizzate e mai lo saranno.
Come si suole dire, «si sono fritti il cervello» proprio a motivo del provare
e riprovare
tali pratiche ore, giorni e anni, magari pensando di esercitare un «dono» di
Dio, quando invece balbettano frasi a caso, così come si divertono a fare
i bambini piccoli. E così facendo, abbandonano la buona pratica di pregare
sobriamente e intelligentemente anche con la mente (come insegnato nella
Parola); ma, al contrario, preferiscono piuttosto svuotarla, per farsi
accompagnare in quelle, che loro chiamano «preghiera», da chissà quale spirito,
o nel migliore dei casi facendosi dominare dalle proprie fantasie, anziché farsi
ammaestrare dalla pura Parola di Dio. {17-08-2011}
10. {}
▲
11. {}
▲
12. {Autori vari}
▲
■
Pietro Calenzo: Da ciò, che ho letto e
riletto del tuo articolo, carissimo fratello Nicola, questa insidiosissima
tematica si è fatta ancora più allarmante. Dio ti benedica. {08-08-2011}
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Canalizza_visualizza_MeG.htm
10-08-2011; Aggiornamento: 19-08-2011 |