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La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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IL CARISMATICISMO SECONDO CARLOS ANNACONDIA?

PARLIAMONE 1

 

 di Nicola Martella

 

Qui di seguito discutiamo l’analisi, che Antonio Capasso ha fatto del seguente libro: Carlos Annacondia, Ascoltami bene Satana! (Articoli Cristiani).

     Ecco come il libro viene presentato dagli editori: «Il grido di guerra di un evangelista. Quando Carlos Annacondia lancia il grido di guerra: “Ascoltami bene, Satana!”, cominciano a succedere cose straordinarie. Di questo tratta il libro. Attraverso le sue pagine molti credenti entreranno in una dimensione spirituale ancora sconosciuta. Carlos Annacondia presenta una realtà soprannaturale di Dio, alla quale anche noi stessi possiamo accedere, se seguiamo i passi giusti» (formattazione redazionale).

     Come si vede, le attese che tale libro suscita sembrano grandi e irresistibili! Avendo studiato io stesso tale personaggio, le sue dottrine e il suo fare, e specialmente le considerazioni di Antonio Capasso, devo constatare anche qui che si tratta del carismaticismo di sempre, reso appetibile per credenti sprovveduti, poco esperti della sacra Scrittura e succubi della cosiddetta «teologia dell’esperienza».

     Gli editori affermano: «“Ascoltami bene, Satana!” è il libro che ti aiuterà a recuperare l’autorità che Dio ti ha dato». Pensavamo che l’autorità scaturisse direttamente dall’Evangelo, «potenza di Dio per la salvezza d’ogni credente» (Rm 1,16). Paolo consigliava a Timoteo: «Non aver dunque vergogna della testimonianza del Signor nostro, né di me che sono in catene per lui; ma soffri anche tu per l’Evangelo, sorretto dalla potenza di Dio» (2 Tm 1,8). Se non si tratta della potenza dell’Evangelo, che cosa vuole propinare allora Carlos Annacondia?

     L’autore dice: «Desidero che questo libro trasformi le vite, che lasci nel lettore il desiderio di cercare con profondità la dimensione soprannaturale di Dio». Pensavamo che ci pensasse già la sacra Scrittura a trasformare le vite e non servisse la quintessenza di un misticismo spiritualista e gnostico cristianizzato. Si ha l’impressione che tale «cercare con profondità la dimensione soprannaturale di Dio» porti proprio lontano dalla rivelazione biblica e faccia sprofondare nelle cosiddette «profondità di Satana» (Ap 2,24). Che Dio ci preservi da una tale ideologia esoterica cristianizzata!

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Nicola Martella

2. Pietro Calenzo

3. Gianni Siena

4. Salvatore Paone

5. Roberto Sferruzzo

6. Pino Molle

7. Guerino De Masi

8. Antonio Sorrentino

9. Vari e medi

10. Alma Venturini

11. Silvia Paone

Continua

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Nicola Martella}

 

Contributo: Vorrei fare una nota sulla qualità dei contributi ricevuti; qui di seguito segue, per ora, solo una parte per motivo di spazio e tempo per la redazione. Quanto alla qualità delle risposte, constato con rammarico, ancora una volta, che in molti contributi, invece di parlare del contenuto del libro e dell'analisi di Antonio Capasso, si passa a fare un referendum su Carlos Annacondia e suoi suoi buoni sentimenti. Qui non era richiesta una cosa del genere, ma un'analisi seria delle dottrine del predicatore argentino, così come risultano dal suo libro «Ascoltami bene, Satana!». Come vorrei un po' di onestà intellettuale fra i credenti! Non mancano neppure coloro, come Alma Venturini, che usano un linguaggio tipico dell'universalismo religioso di stampo mistico, se non addirittura gnostico.

    Dopo aver letto vari contributi, mi sono chiesto quanto segue. Possibile che tra coloro che sono intervenuti, pochi abbiano letto effettivamente l’articolo di Antonio Capasso, il quale da pentecostale ha analizzato il libro di Carlos Annacondia? Possibile che pochi siano poi intervenuti nel merito di tale libro e dell’analisi articolata di Antonio Capasso? Come al solito si parla d’altro, ma non nel merito della questione. Oltretutto ciò è mancanza di rispetto verso l’autore dell’articolo, oltre che di serietà. I discorsi spiritualistici non potranno supplire a tale mancanza di correttezza.

 

Osservazioni (Antonio Capasso): Caro Nicola, purtroppo devo costatare che hai perfettamente ragione. Tanti parlano, parlano, ma pochissimi entrano nel merito di quello, che è stato scritto nell’articolo. Tanti sono quelli che parlano e ignorano del tutto le Sacre Scritture, per dimostrare il loro disaccordo con le cose scritte da me. Tanti che amano il Signore, i fratelli, l’unione, l’armonia e... E la Parola del Signore? Non si ama la Parola del Signore? Se la Parola di Dio è calpestata, questo non ferisce Dio? Non ci sentiamo anche noi feriti da questo comportamento di disprezzo verso la Parola di Dio? Amare Dio non significa amare anche la sua Parola? «Oh, quanto amo la tua legge!» (Sal 119,97). Paolo ci esorta: «Se noi o un angelo dal cielo vi annunziasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, sia anatema». Dio ci aiuti! {02-07-2010}

 

 

2. {Pietro Calenzo}

 

Contributo: Mi sorprende il fatto che libri pieni di tante e cotali false dottrine vengano pubblicati. L’autore, al pari di altri personaggi (p.es. J. Wimber, Frank Peretti) espone dottrine tipiche della «Toronto blessing» e carismaticista della 3a e 4a ondata. Ricordo che per esprimere le proprie convinzioni su un determinato libro, sono utili e fortemente esplicativi tutti i richiami o link blu scuro, inseriti nel commento sul sito (che siamo invitati a leggere). Personalmente condivido i presupposti biblici di Lutero e J. Mac Arthur. Benedizioni. {02-07-2010}

 

Osservazioni (Enzo Corsini): I libri, soprattutto di questo genere, molto simili a libri puramente pagani (stesso stile, stessi concetti, stessi obiettivi), vengono prodotti e venduti solo per vile denaro da quelle, che dovevano essere associazioni di diffusione evangelica, ma sono divenute SPA. Pecunia non olet [= «il denaro non puzza», N.d.R.]... {02-07-2010}

 

 

3. {Gianni Siena}

 

     ■ L’Evangelo, per essere persuasivo, ha bisogno dei segni?: Non sono affatto d’accordo con quest’affermazione: quante volte ho evangelizzato le anime, fidando nel potere insito nella Parola; ne ha fatto seguito la conversione o la confusione. Quando si converte, l’anima l’ha mandata Dio per ascoltare le «cose per mezzo delle quali sarà salvata». Quando uno non si converte, è un avversario, al quale bisogna chiudere la bocca; sono contento di «chiudere» la bocca a chi dice male delle cose sante. Episodi del genere succedono e danno dimostrazione pratica dell’efficacia e potenza della Parola di Dio.

     Io, quale pentecostale, so benissimo che il Vangelo accompagnato dai «segni» è più impressionante e convincente, se uno crede e Dio «vuole»; questi «segni» non sono cessati: cosa ci distingue da altri evangelici è la nostra posizione «attualista» sui carismi spirituali. Tuttavia, più si abita vicino a un «confine» (= «non oltre quel che è scritto»; 1 Co 4.6,7) e più si vedono le intrusioni dei «clandestini». Siamo stati noi per primi a subire le conseguenze negative di questi mercenari e «potenti» pseudo profeti.

     ■ Credenti salvati, che devono essere liberati da demoni...?: Non mi risultano simili credenti. Esistono coloro che, come Simone Mago, possono ritardare nel comprendere la necessità di credere sino in fondo al Vangelo della grazia e della salvezza. Essi hanno bisogno di essere santificati / liberati da certi legami che, qualche volta, non sono spezzati al momento del loro credere in Cristo: per questo soltanto ritengo che, a volte, quando un credente incontra seri problemi potrebbe essere utile indagare sul suo percorso di fede e ravvedimento... le sorprese non mancano, talvolta, ahimè!

     Questo non toglie nulla alla potenza redentrice e salvifica di Cristo, semmai il problema, dove evidenziato, è un residuo della vecchia vita. Da un lato la potenza di Cristo è perfetta, dall’altro lato la natura umana è comunque un ostacolo all’opera del Signore. In ogni caso raccomanderei ad «hermano Carlos» di ravvedersi e piantarla con queste baggianate. {3 luglio 2010}

 

 

4. {Salvatore Paone}

 

Contributo: Eccoci di nuovo a che fare con un’altro «santone» spiritualista. Dopo aver letto l’intero articolo, che dire? Possiamo dire a voce alta: Un libro di 265 pagine, 265 menzogne? Sì, fratelli quello che a me spaventa di questi «guru» è che con molta leggerezza fanno uso della Parola di Dio solo per strumentalizzare e plagiare le grandi platee mediante una pratica conosciuta come «mesmerismo». Questi «unti» hanno imparato bene a esercitare tale pratica. La cosa triste è che giocano sulla buona fede di persone disperate: chi per malattia, chi per depressione, chi invece per problemi finanziari, eccetera, corrono da loro per avere una speranza, e molto spesso tornano alle loro case come prima, se non peggio.

     Il libro di Annacondia non l’ho letto, ma posso immaginare che si tratti di spiritualismo cristianizzato e quant’altro. State lontani da tali uomini che si definiscono «unti», sono lontani dall’autenticità della fede cristiana neotestamentaria. {02-07-2010}

 

Osservazioni (Anna e Mario Forlone): Mi dispiace dirti che assolutamente non puoi criticare una persona dall’apparenza senza approfondire ciò che crede e su che cosa fonda la sua vita. T’incoraggio a leggere il libro prima di parlare o sparlare. {02-07-2010}

 

Replica (Salvatore Paone): Sparlare? Carissimi Anna e Mario Forlone, smascherare o confutare alcuni uomini che si definiscono «super santoni» per lei è sparlare? Dobbiamo credere a ciò che è scritto nella Bibbia o credere a ciarlatani, che incutono confusione tra i santi? Vi ricordo che Paolo, sia ai Galati e maggiormente ai Corinzi, dovette usare caratteri grossi nell’ammonire e disciplinare i disordinati e i falsi ideologisti giudaizzanti. Ho forse detto che Annacondia è un adultero? Ho forse detto che Annacondia è un fornicatore? Siamo un po’ più cauti nel dare giudizio. {02-07-2010}

 

 

5. {Roberto Sferruzzo}

 

Contributo: Quello che parla per Carlos Anacondia è la sua testimonianza. In Argentina come in ogni parte del mondo è uno dei pochi uomini che coniuga be-ne nel suo vissuto il non facile equilibrio tra carisma e integrità. Un uomo che gira il mondo predicando l’Evangelo con centinaia di migliaia di persone che riempiono gli stadi mentre lui predica. Però ancora Carlos frequenta una chiesa, dove è sottomesso a un pastore; e in quella chiesa come in altre chiese argentine è conosciuto come un uomo umile e semplice. Gloria a Dio per vite come quelle di Carlos e di altri servi di Dio. Shalom! {02-07-2010}

 

Osservazioni (Salvatore Paone): Va bene, Roberto Sferuzzo, si può anche deviare dalla Scrittura; l’importante è predicare, riempire i stadi e fare audience, poi chi si è visto e chi non si è visto; scurdammece o passat, simme e nappule, paisà... {02-07-2010}

 

Replica (Roberto Sferruzzo): Questo lo hai detto tu non io, fratello! Io ho riportato quello che mi dicono di lui pastori amici di varie appartenenze denominazionali nel Sudamerica. Quando chiedo a loro di Carlos, mi parlano sempre della sua integrità prima ancora che del suo carisma, o unzione, che per me è indiscutibile. {02-07-2010}

 

Osservazioni (Enzo Corsini): Caro fratello Roberto Sferruzzo, anche il papa riempie gli stadi. Credi sia portatore di verità sulla base di questo parametro? {02-07-2010}

 

 

6. {Pino Molle}

 

Contributo 1: Io ho letto l’articolo e non mi sembra molto equilibrata l’analisi che si fa, mi sembra abbastanza di parte. Comunque credo e mi pare anche abbastanza evidente che noi credenti siamo, ormai tristemente, divisi in parecchie correnti di pensiero anziché di denominazioni, visto che non si capisce più bene quando si parla di carismi, pentecoste e quant’altro. Poi quando non si viene accettati per quello che si pensa e si dice, si fa uso della più ridicola e scontata delle ironie, e questo francamente non mi sembra né il modo, né il contesto per simili «frasi» da osteria.

     Non è sempre il meglio che noi credenti sappiamo dare, per una buona testimonianza dovremmo evitare certi qualunquismi. Poi per chi veramente legge la Bibbia e sopratutto la medita e si lascia guidare da essa come della Parola «vivente», non penso che servano guardiani che mettano in guardia da presunti santoni, questo è il compito dello Spirito Santo, per gli altri servirebbe invece sicuramente un pizzico di umiltà. {02-07-2010}

 

Osservazioni (Mimmo Tafuri): Non litigate bisogna conoscerli dai frutti certe persone, con questo non voglio giudicare nessuno, ma il Signore un giorno giudicherà. Noi siamo chiamati solo a stare in guardia e avvicinarci all’esempio perfetto di Cristo Gesù. {02-07-2010}

 

Risposta (Nicola Martella): Pino Molle non mostra in che cosa l'analisi non sia molto equilibrata. Invece di andare nel merito si lancia in un excursus su correnti e denominazioni. Infine, mostra la sua poca conoscenza biblica, quando afferma che nella chiesa non servano guardiani. Gli faccio notare che il termine greco episkopos, tradotto in italiano con «vescovo», significa appunto «sorvegliante», ossia del gregge. Paolo, congedandosi dai conduttori di Efeso, diede loro la seguente raccomandazione: «Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti sorveglianti, per pasturare la chiesa di Dio, la quale egli ha acquistata col proprio sangue. Io so che dopo la mia partenza entreranno fra voi dei lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge; e in mezzo a voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trarre i discepoli dietro a sé. Perciò vegliate...» (At 20,28-31). L'esortazione a giudicare nella chiesa di questioni dottrinali e morali è ricorrente (cfr. 1 Cor 5,11s); certo, ciò premette che non si abbia una fede infantile ma matura (Eb 5,12ss).

Osservazioni (Enzo Corsini): Sono stato partecipe di un «evento» con questo signore. Come qualcuno ha detto: un nome un programma! Ho visto solo una grande bufala costruita sugli stessi principi del multi level marketing. Quello che è grave è che molti, che dovrebbero «vegliare sul gregge», presunti pastori, sono i primi seguaci del «serpente». Se un credente è affascinato da questa gente, credo che ci sia molto da lavorare per riportare le chiese evangeliche alla fede in Cristo. Benedetto sia chiunque opera in questo senso. {02-07-2010}

 

Contributo 2 (Pino Molle): Nicola Martella, costato purtroppo la velocità di analisi che fai nell’etichettare qualcuno, con la scarsa conoscenza della Bibbia, quando non la pensa esattamente come te su gli argomenti che tratti. Non è in questo modo che si costruiscono ponti fra credenti, io, infatti, mi considero tale, e come tale credo che lo Spirito Santo, sommo maestro, continuerà la sua opera d’insegnante nella mia vita, come anche nella tua. Poi visto che sono in buona compagnia fra quelli che, secondo te, non conoscono la Bibbia, non posso proprio prendermela più di tanto. Quando parlavo che non abbiamo bisogno di guardiani, mi riferivo proprio a questo tipo di approccio di giudizio sommario che spesso fai nei tuoi interventi. {09-07-2010}

 

Risposta 2 (Nicola Martella): Il tema è stato ben delineato e affrontato da Antonio Capasso, analizzando il libro di Carlos Annacondia. È questo il tema in discussione. Tutto il resto è divagazione fuori tema e, come tale, fa soltanto perdere tempo. Invece di predicazioni devozionali, mi aspetterei che Pino Molle e altri come lui avessero abbastanza onestà intellettuale per concentrarsi sul tema, e basta; oppure si dedichino ad altro.

Osservazioni 2 (Enzo Corsini): Senti, Pino, mi viene il dubbio che tu ti sia fermato alle parole di presentazione dell’argomento, ma che tu non abbia letto l’analisi fatta dal fratello Antonio Capasso. Questa analisi è basata sulla lettura del libro del sig. Annacondia. Questa analisi pone dei seri problemi all’attenzione, io ritengo, soprattutto dei conduttori di chiese, ovvero di coloro che devono «vegliare» sul gregge. Come saprai, «vegliare» ha insita nella funzione anche il dovere di preservare dai pericoli. E se non li mettiamo in evidenza i pericoli, che il gregge corre, come si potrà vegliare con cura? Nell’analisi del fratello Antonio Capasso viene affermato anche quanto segue: «Sono rimasto sbigottito dalle cose che ho letto. Si tratta di 265 pagine di baggianate. Le cose anti-bibliche scritte in questo libro superano di gran lunga quello che alcuni suoi denigratori dicono di lui. L’eresia si respira in quasi tutto il libro. Le cose narrate lasciano molto sconcertati, sia perché non-bibliche...».

     Dunque il fratello Antonio parla di «baggianate» e «eresie» (considerando il libro anti-biblico). Io ritengo che questi siano problemi seri, che vanno affrontati e non nascosti. Hai tu, fratello Pino, una lettura diversa del libro? Proponila, aiuta a farci capire come questo «unto» sia biblicamente affidabile. Vedi, penso che se Paolo avesse avuto la tua attitudine, probabilmente oggi noi dovremmo essere tutti circoncisi. Rifletti su questo. {10-07-2010}

 

 

 

7. {Guerino De Masi}

 

Trent’anni fa circa, sono arrivato alle stesse conclusioni di Antonio Capasso, dopo aver letto qualcosa di Rudolf Steiner! Affermazioni arbitrarie, gnosi e sofismi, che non hanno nulla a che fare con la Parola di Dio, ma che pretendono siano credute! Steiner parlava di metodo scientifico!

     Il colmo è che cristiani che, per definizione, dovrebbero rifarsi a Cristo, vanno invece dietro a personaggi che si auto-referenziano con questo genere di atteggiamenti e pensieri pseudo-cristiani.

Mi viene in mente ciò che Paolo denuncia: hanno la forma della pietà, per quel tanto che in essi c’è di rinuncia e di forma pietistica.... ma ne rinnegano ciò, che ne fa la potenza! (scusate la mia trascrizione colorata ma è per renderne l’idea). Paolo avverte che sono cose che passano con l’uso, con la moda! (2 Tim 3,5; Col 2,20-23).

     Perché farsi mettere di nuovo sotto il giogo? La presunta sapienza di Calos Annacondia nel campo degli spiriti ha la parvenza di spiritualità, ma è molto più vicina all’esoterismo e all’antroposofia dello Steiner.

     Pertanto, mi dispiace che alcuni si ergono a difensori di tale personaggi e non insorgono invece quando la Parola (e questo è il caso) è messa in secondo piano, se non addirittura ignorata e contraddetta! {02-07-2010}

 

     ■ Nota redazionale: Riguardo a Steiner e alla sua antroposofia, rimandiamo in Nicola Martella, Dizionario delle medicine alternative, Malattia e guarigione 2 (Punto°A°Croce, Roma 2003), agli articoli: «Antroposofia», pp. 53-57; «Steiner Rudolf», pp. 512-515; «Teosofia», pp. 527s.

 

 

8. {Antonio Sorrentino}

 

Contributo: Nicola, mi sono sempre domandato quando, come certi altri, fai di queste crociate, che te ne viene; e mi sono sempre domandato pure a noi altri che ce ne viene, mentre non ho mai capito cosa ce ne verrà mai a quelli di fuori... Bah, per modo di dire, io una risposta ce l’ho!

     Possa, con queste premesse, Dio benedirci comunque, perché possiamo a nostra volta essere di benedizione anche per tutta la nostra Nazione! {02-07-2010}

 

Osservazioni (Guerino De Masi): Non vorrei apparire «difensore» di Nicola, ma caro pastore Antonio Sorrentino, avendo letto «tutto» di questa discussione, non mi risulta essere una «crociata» di Nicola Martella. Inoltre, dovremmo essere grati al Signore per uomini con tale carisma e competenza che valorizzano la Scrittura e mettono in guardia contro l’andare «oltre quello che è scritto».

     Quelli di fuori! Quelli di fuori possono vedere e leggere che la «base» e il «fondamento» dei cristiani, e dei cristiani biblici, è la Scrittura; essa ci presenta Cristo e la sua opera salvifica attraverso le parole dei profeti e degli apostoli (Colossesi 2,7; Efesi 2,20).

     Ma cosa ne viene alle persone semplici, ai non informati, a coloro che non sono avveduti... nel leggere un libro come quello, di cui si sta discutendo? Ho anch’io a cuore la nostra nazione, ma più specificamente i membri della mia chiesa e mi preoccupo dunque che non abbiano disinformazione quanto all’insegnamento e alla sana esegesi biblica. Con rispetto… {02-07-2010}

 

Risposta (Nicola Martella): Faccio notare ad Antonio Sorrentino che l'articolo è di Antonio Capasso, ed esso è un'analisi dell'opera di tale evangelista argentino. Sappiamo che cosa ne viene a coloro, che hanno stampato tale libro e all'autore. Secondo lui, che cosa ne viene a coloro che leggeranno tale libro, sia credenti, sia non credenti? Sinceramente mi aspettavo da Antonio, che è un conduttore di chiesa, qualcosa che andasse nel merito del libro e dell'analisi, ma non si trova nulla di tutto ciò, se non paventare crociate e immani conseguenze. Dovremmo lasciare a Carlos Annacondia il suo diritto a disinformare e a trattare la Parola di Dio così, come fa, filtrandola con il suo gnosticismo cristianizzato e influenzando così molte migliaia di persone, credenti e non, senza dover prendere posizione!? Strana logica di chi dovrebbe vegliare sul gregge di Dio come sorvegliante, no? Se gli apostoli avessero fatto ciò, evangelizzando e senza opporsi a coloro che predicavano un evangelo diverso e un altro Cristo, perché mossi da un altro spirito (Gal 1,6,9; 2 Cor 11,3s.13ss), le conseguenze sarebbe grandi e devastanti, umanamente parlando: non ci sarebbe buona parte del NT, la chiesa sarebbe ben presto finita, perché divorata da falsi fratelli e cattivi operai, e la salvezza non sarebbe arrivata fino a noi. Oppure, come chiedo spesso, dovremmo ingrassare gli agnelli e dovemmo permettere, per buonismo e tolleranza, che i lupi di turno li sbranino a loro piacimento?

 

Osservazioni (Antonio Perretta): Caro pastore Antonio Sorrentino, ho letto la tua domanda («che te ne viene...?»), alla quale non trovi risposta. Penso che coloro, che hanno il coraggio di mettere in guardia contro tendenze, che mirano solo a sedurre i semplici e a sviare i credenti stessi da ciò, che è la vita nuova in Cristo, che anche tu e io abbiamo (perché ogni cosa che svia dalla Parola è seduzione - vedi Genesi 3), fanno il lavoro dei pastori fedeli e il premio lo riceveranno un giorno da Dio. Mentre gli altri riceveranno il danno (Matteo 7,15-23). {04-07-2010}

 

 

9. {Vari e medi}

 

Volto Di Gennaro: I predicatori sud-americani (pentecostali e non) vengono in Europa pensando di conquistare «nuove terre». Non conosco Annacondia, il mondo pentecostale è molto vario, ma quello sudamericano è del tutto particolare ed è in odore di dollaro. A mio parere, i predicatori delle ADI sono i più seri e spesso sanno quello che dicono. Vi saluto. {2 luglio 2010}

 

Barbara Abate: In merito a questo tema ho letto tempo fa un libro che s’intitolava «Fratello, renditi libero», che trattava alcuni di questi argomenti. Mi ricordo che allora rimasi un po’ turbata alla fine della lettura; però anche se non condivisi la maggior parte del libro, l’insegnamento che ne ricavai fu dell’importanza del dono del discernimento degli spiriti. Ora, mi piacerebbe leggere il libro in questione, perché forse non tutto potrebbe essere da condannare; però nello stesso tempo mi rendo anche conto del pericolo che si può correre nel leggere libri come questi e non avere una certa conoscenza biblica. Che Dio c’illumini in ogni verità e conoscenza. {02-07-2010}

 

 

10. {Alma Venturini}

 

Contributo: Come il tulipano, la rosa, la peonia hanno colori forme diverse, così è per l’uomo, ognuno di noi è unico, ma ci accomuna lo stesso bisogno di trascendenza, ognuno la chiama in modo diverso, ha una consapevolezza diversa, una forma mentis diversa e, quindi, sceglie percorsi diversi per soddisfare questo suo bisogno di essere trasceso. L’unica cosa che conta è che non dimentichiamo che siamo creature di Dio, nostro Signore e nostro tutto, e che Lui ci ama nella nostra diversità e non ci preferisce nessuno perché è morto per tutti... E noi siamo chiamati ad amare con la stessa gratuità il nostro fratello senza criticare le sue scelte, ma confidando nell’opera dello Spirito Santo, che non riposa mai. Quanto a noi, continuiamo in odore di santità a pregare perché Dio continui la sua opera in noi, fino a farci vibrare d’amore, di quell’amore che trascina e converte. Preghiamo fratelli , l’uno per l’altro e diciamo: «Abba, Padre, perdonaci». {02-07-2010}

 

Risposta (Nicola Martella): Devo ammettere che all’inizio pensavo che a scrivere fosse una seguace dello spiritualismo esoterico: stesse parole, stessi concetti, stesso linguaggio, stesso umanesimo tollerante, stesso universalismo o amore universale... purtroppo senza verità. Che le cose stiano proprio così? Che si tratti qui veramente di spiritualismo gnostico oleato di cristianesimo? La morale di tale spiritualismo universalistico è che ognuno si salva come vuole e può, visto che tutte le strade sono buone! Si vuole «vibrare» tutti di «amore»; possibile che nessuno voglia accapponarsi la pelle per il timor di Dio, dinanzi alla santità e giustizia del Signore e per la verità rivelata, che bisogna amare sopra ogni cosa!?

 

 

11. {Silvia Paone}

 

Nota redazionale: Sono stato costretto ad abbreviare il contributo di questa lettrice ai punti essenziali, essendo lei affetta da logorrea, che la portano a formulare continui excursus in tipica salsa carismaticista.

 

Contributo: Ho dato uno sguardo ai link che mi hai mandato; non sono d’accordo di come si esprime in modo critico questo articolo verso il fratello Annacondia. È evidente che chi ha scritto questo articolo, non conosce come satana ha le sue strategie, ci sono cose che si vivono per esperienza ed è bello informare i fratelli e dare chiarimenti su vari punti, esempio su che tipo di demoni lavorano in varie aree della città, e senza che avessi letto prima questo articolo, fui informata in parte da mio marito, un uomo di preghiera e d’intercessione, che in varie nazioni tu puoi vedere un demone in azione; già che satana non è onnipresente, manda i suoi demoni. Non mi piace in verità, si sbilancia troppo nell’esprimere un giudizio verso un fratello, che poi si possono vedere folle e folle dare il proprio cuore a Gesù... [...] Ho solo sentito poco del fratello Annacondia e non esce fuori dal contesto della Bibbia. È vero la Bibbia non ci spiega la demologia, ma sono contenta di aver letto questo articolo, perché quanto dice il fratello Annacondia è credibile. [...] Mi astengo per tanto dall’articolo perché vedo solo che hanno tratto giudizi vani. Conosci Reinhard Bonke? Sai qui non tutti lo accettano... [...] Anche questo è stato criticato, lo sapevi? [...] {02-07-2010}

 

Osservazioni (Isabel Nunnari): Purtroppo siamo alle solite... appena qualche fratello con la Bibbia dimostra che certi insegnamenti non possono venire da Dio, subito si cercano scuse per approvare questi falsi maestri. Ma vi rendete conto di quanto sia pericoloso accettare certi insegnamenti che nella Bibbia non vengono insegnati?!

     Perche gli apostoli ripieni di Spirito Santo, quando arrivavano in una città, non si mettevano a legare o sciogliere spiriti, ma invece predicavano l’Evangelo; e invece adesso questi «nuovi» insegnanti predicano che prima devi legare gli spiriti territoriali e poi predicare...!?

     Noi dobbiamo predicare l’Evangelo! «Prendete perciò l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi...» (Efesini 6, 13-18).

     Bisogna stare attenti alle eresie... combatterle e non cercare scuse per approvarle. {02-07-2010}

 

Osservazioni (Gaetano Nunnari): È disarmante l’ignoranza carismatica, davvero disarmante! Annacondia (già il suo nome di famiglia dice tutto...) non sarebbe neppure un problema, se non fosse che i suoi fan si fanno chiamare evangelici; anche se di evangelico nulla hanno. I carismatici o neo-pentecostali come Annacondia predicano un altro evangelo ed esaltano un altro Gesù, diverso da quello che hanno predicato gli apostoli: «Infatti, se uno viene a predicarvi un altro Gesù, diverso da quello che abbiamo predicato noi, o se si tratta di ricevere uno Spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un Vangelo diverso da quello che avete accettato, voi ben lo sopportate!» (2 Corinzi 11).

     I carismatici (molto simili ai movimenti provenienti dai cosiddetti «santi degli ultimi giorni alias mormoni, in quanto a dottrine e pratiche altro che evangelici) gettano alle ortiche le parole del vero Signore Gesù in Apocalisse 2,2: «Io conosco le tue opere, la tua fatica, la tua costanza; so che non puoi sopportare i malvagi e hai messo alla prova quelli che si chiamano apostoli ma non lo sono e che li hai trovati bugiardi».

     Prendiamo bene e chiaramente le distanze da questi usurpatori, che si sono arrogati l’appellativo di «evangelici», perché un evangelico nulla ha da spartire con questi operai fraudolenti. Non partecipiamo alle opere infruttuose delle tenebre. {02-07-2010}

 

Risposta (Nicola Martella): Leggendo il lungo contributo di Silvia Paone, prendo atto che si tratta della solita «ideologia dell'esperienza», che usa la Bibbia solo come supporto. Ho tralasciato di riportare i versi suggeriti (p.es. Gv 21,25) e di come Silvia li stravolge, togliendoli dal contesto, e combinandoli in modo avventuroso. Diventa evidente che ciò che afferma il marito o Annacondia è per lei così autorevole, che bisogna poi leggere la Bibbia con tale filtro ideologico! E la morale di tutto è che ciò che fecero gli apostoli nel loro tempo, durante il tempo di apprendistato con Gesù (Lc 9,1; Mt 10,8; Mc 6,12s) o in seguito (Mc 16,14-20), dobbiamo farlo assolutamente anche noi. Infatti cita l'ombra di Pietro e quella di Paolo.

    Su Carlos Annacondia afferma cose contraddittorie: 1. Non lo conosce; 2. Egli sarebbe credibile e non uscirebbe dal contesto biblico. Qual è il criterio di giudizio, per affermare ciò? Non le epistole del NT, che lei mai cita, ma l'ideologia carismaticista! Il carismaticismo interpreta se stesso e la stessa Bibbia col carismaticismo!

    Se non bastava parlare di Annacondia, il cerchio carismaticista si chiude introducendo Reinhard Bonke, due filmati su di lui (uno sulla sedicente risurrezione di un morto) e prendendo le difese verso i «cattivi» che lo hanno criticato. Beh, anch'io sono tra i critici di questo «santone» tedesco. [► Bonnke, Reinhard]

 

Il carismaticismo secondo Carlos Annacondia? Parliamone 2 {Nicola Martella} (T)

Carlos Annacondia? Parliamone {Nicola Martella} (T)

Tempo di raccolta con Carlos Annacondia {Nicola Martella} (A)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-C-Annacondia_ascolta_Oc.htm

23-06-2010; Aggiornamento: 10-07-2010

 

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