L’e-mail, che Pietro
D’Aloisio, un seguace di William M. Branham, manda in giro da tempo, è
arrivata nuovamente ad alcuni lettori di «Fede controcorrente». Nell’articolo «Dottrine
e seguaci di William M. Branham»
ho fatto un’analisi di tale scritto, oltre che, poi, anche di alcune dottrine
del defunto «profeta» Branham. Qui di seguito riporto le reazioni di alcuni
lettori.
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre
esperienze, idee e opinioni?
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1.
{Calogero Fanara}
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Nota redazionale:
Questa volta, tra gli «eletti» che hanno ricevuto tale missiva, c’è anche
Calogero Fanara, credente belga di origine siciliana, il quale pur essendo un
pentecostale moderato, non solo non è carismaticista, ma possiede abbastanza
discernimento per riconoscere il grano dalla paglia, per distinguere chi onora
ciò che «sta scritto» nella sacra Scrittura e da chi da auto-nominato «profeta»
porta in giro divinazioni e falsi insegnamenti spacciati per «parola del
giorno». Diamo ora a lui la parola, pubblicando la lettera che ha mandato a
Pietro D’Aloisio.
Caro signore, la
ringrazio, ma a me non interessa per niente la dottrina eretica e
antibiblica del movimento di Branham. Tutto quello, di cui ho bisogno per
camminare per fede, tutto quello che avverrà in futuro, me lo dice già la
Bibbia; per cui le cosiddette profezie d’alcuni auto-proclamati profeti non
m’interessano, anzi mi danno pure fastidio.
Sulla setta di Branham si sono già fatte abbastanza indagini, e non è più un
segreto per nessuno che voi siate fuori Parola di Dio. È tempo che la smettiate
d’ingannare i credenti, è tempo che voi ridiate alla Parola di Dio
l’autorevolezza che le spetta. Di profeti illuminati la storia ce ne ha già dati
fin troppi, figuriamoci Branham...
Lei dice di non appartenere a nessuna denominazione, ma non è vero, visto che
lei professa d’essere un seguace di questo cosiddetto profeta Branham (secondo
me falso profeta come tanti altri)... per cui, anche lei appartiene a una
denominazione, che lei voglia o no.
Le ricordo anche che non sono i «segni» e i «prodigi» a far conoscere Dio alle
anime, ma è (e dovrebbe essere) soltanto la fede nella persona e l’opera di
Cristo Gesù. Tutto il resto viene dopo e accompagna la fede.
Dio vi benedica e v’illumini. {23 luglio 2009}
2.
{Abele Aureli}
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Il vostro messaggio
è la prova che ciò che asserite è una falsità, perché tutto quello che leggo nei
vostri messaggi è volto a propagare il nome di William Branham!
Se lui ci avesse portato a Cristo, i suoi seguaci farebbero la stessa cosa,
invece ciò che voi state facendo è proprio il contrario. Quindi, oltre che
falsi, siete anche bugiardi; e voi dovreste sapere molto bene che i bugiardi non
erediteranno il Regno di Dio! {24 luglio 2009}
3.
{Gianni Siena}
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Nella mia lunga
vita ecclesiale, 34 anni per l’esattezza, ho incontrato spesso persone infatuate
di qualcuno; io stesso ho avuto «cotte» per qualche predicatore famoso, ma ne
sono guarito a forza di delusioni. Negli ambienti pentecostali la riverenza
(=stima) per il pastore, specie se predica e insegna bene, è palpabile: se è
disonesto fa fare alla comunità cose innominabili.
E mi mantengo «leggero» dato che tutti possiamo sbagliare, ma la venerazione
(simile a quella cattolica) per Branham è qualcosa di cui i suoi seguaci
farebbero bene a liberarsi. Si tratta d’un «gradino» che precede il culto della
personalità... se c’è un peccato, che attira la rapida disciplina di Dio,
manifestata anche come giudizio immediato, è la «Lesa Maestà Divina». Si pensi
alla rapida cacciata d’Adamo e Eva dal Paradiso Terrestre, ai dispersi di Babele
o ad Erode colpito da un angelo; nei tre casi il denominatore comune è
l’elevazione al rango «divino» degli uomini che furono coinvolti. Il Signore non
accetta di vedere sminuita la sua gloria.
Mi sono convertito al Signore in un ambiente pieno d’umiltà e amore, di
predicazione un po’ emotiva, ma tutto sommato sana evangelicamente. Vedere il
peccato dei branhamiti, mentre si diffonde nel mondo protestante, è uno
spettacolo avvilente! Pensare che rimproveravamo ai cattolici il culto dei santi
morti: forse che i nostri sono migliori? Alcuni sono ancora «vivi»! Purtroppo
così vanno le cose del mondo... stiamo in guardia. {24 luglio 2009}
4.
{Gianni Siena}
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Non ho conosciuto
personalmente W.M. Branham. Ne sentii parlare in termini negativi, nel 1975,
alla Crociata Del Libro Cristiano, a Milano. Due suoi seguaci si presentarono
con un suo ritratto, come se fosse l’immagine «benedetta» d’un santo cattolico.
Poi ne parlò il defunto pastore della mia comunità (Ge): lui, dopo un inizio
buono, cominciò a sragionare.
I branhamiti praticano il culto (orrendo!) della sua persona, dottrine eretiche
come l’unitarianismo (peggio!!!). Essi si fusero con i «Gesù solo». Di questi
ultimi le «Assemblies of God» in America, nel lontano 1916, se ne liberarono
dopo una dolorosa separazione. La loro dottrina, secondo cui il battesimo
cristiano si debba amministrare «nel Nome di Gesù», mi troverebbe parzialmente
d’accordo, nel solo «suo Nome» furono battezzati i credenti samaritani. Nella
Scrittura, però, Gesù manda i suoi seguaci a fare discepoli battenzandoli nel
Triplice Nome di Dio. La loro «dottrina» non quadra, il battesimo cristiano
s’amministra secondo le istruzioni del Signore. «Nel Nome di Gesù» significa
nella sua autorità o era una formula «sbrigativa» per battezzare decine e
centinaia di persone in poco tempo... ma senza prescindere dall’altra (le due
forme sono, secondo me, equivalenti). Dio è Uno e Trino e, soprattutto, Gesù è
la manifestazione umana della Trinità (il Padre è in Lui e lo Spirito Santo fu
sparso dal Messia risorto). La Deità dimora nel suo corpo fisico in tutta la
pienezza / totalità. (Col 2,9)
Un pastore pentecostale unitariano sosteneva che i Tre sono solo delle
«manifestazioni» di Dio... «d’accordo», ma sono anche Persone distinte l’Una
dall’Altra, benché Parti del solo Dio Unico e vero! Dio nei suoi svariati Nomi e
Ipostasi (manifestazioni) è pur sempre «Lui». La Manifestazione o il Nome non
sono solo visioni ma Aspetti non secondari della Natura / Essenza Divina... sono
«Persone». {25 luglio 2009}
5.
{Joe Antignani}
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Nota redazionale: Joe Antignani, un mio ex studente dell’Ibei, forse
pensava che a lui non sarebbe mai arrivata la lettera classica di Pietro
D’Aloisio dal titolo «Il profeta di Dio» e con l’allegato in pdf «William
Branham, il profeta di Dio». Ma è successo, e probabilmente non sarà l’ultima
volta. Ecco qui di seguito la sua risposta.
Caro Pietro, mi dispiace tanto che mettete cosi tanta importanza sull’operato
dell’uomo, quando Cristo è davvero sufficiente, «nulla mi manca». Non ho bisogno
di camminare per visione, perché diventiamo come nostri amici cattolici che
credono nei miracoli dei santi, per una soddisfazione religiosa ed emotiva. La
fiducia nelle promesse eterne di Dio in Cristo ci basta e ci fa evitare i grandi
dispiaceri spirituali che vediamo spesso in coloro che camminano per «visione».
Pietro, dovete rivedere la veracità della prima frase
del vostro messaggio: «predichiamo fedelmente la Bibbia nella Sua pienezza».
Pienezza di chi?
Ritorniamo allo studio rigoroso della Parola di Dio,
nella pienezza di Cristo Gesù, nostro Signore e Salvatore, il nostro tutto! Con
rispetto, però con dispiacere. {01-09-2009}
6.
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► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Dottrine_seguaci_Branham_Car.htm
25-07-2009; Aggiornamento: 02-09-2009
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