Qui di seguito
discutiamo l'articolo «La
Bibbia da sola è un libro pericoloso», che si basa su tale
affermazione fatta fa un prete cattolico di nome
G.L. Braga. A lui risponde l'ex-suora
Annamaria Mazzari e Nicola Martella.
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre
esperienze, idee e opinioni?
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1.
{Andrea Romanò}
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Contributo:
In accordo con quanto detto da don G.L. Braga
chiedo a mia volta la cancellazione da questa mailing list. È forse improprio
definire «da sola un libro pericoloso» la Bibbia, ma di certo, da soli, al di
fuori della Chiesa, la si può utilizzare interpretandola a piacimento. Cordiali
saluti… {27 aprile 2009}
▬
Risposta: È difficile dialogare con chi fa alcune asserzioni e poi
fa cancellare il proprio indirizzo, e così pure con chi lo imita. Se la Bibbia
fosse un libro pericoloso, se letto da soli, Dio non l’avrebbe fatto neppure
scrivere. Se penso agli elogi che facevano i Salmisti della Parola di Dio che
essi avevano ai loro tempi (cfr. Sal 19; 119). Devo pensare alle tante
testimonianze di persone che hanno scoperto la Bibbia per caso e, leggendola,
hanno sperimentato una totale trasformazione della loro mente, del loro stile di
vita, del loro rapporto con Dio e della loro fede… Ho dovuto pensare anche alla
parole di Gesù stesso:
«Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno» (Matteo
24,35). Paolo lodava Timoteo per i seguenti motivi: «Fin da fanciullo hai
avuto conoscenza degli Scritti sacri, i quali possono renderti savio a salute
mediante la fede che è in Cristo Gesù. Ogni scrittura ispirata da Dio è utile a
insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, affinché l’uomo
di Dio sia compiuto, appieno fornito per ogni opera buona» (2 Tm 3,15ss).
C’è da notare che a istruire al riguardo Timoteo furono specialmente la nonna e
la madre, che gli trasmisero una «fede non finta» (2 Tm 1,5). La Parola
di Dio, se presa sul serio, si interpreta da sola, parla da sé e trasforma le
vite di coloro che si dispongono a metterla in pratica. {Nicola Martella}
2.
{Calogero Rotolo}
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■
Contributo:
Noi cristiani non siamo musulmani. Noi non
siamo neanche la «religione del Libro». Cristo ha fondato la Chiesa e ha
lasciato la Chiesa, assistita dallo Spirito Santo. Ed è stata la Chiesa a
indicare quali sono i libri rivelati e quelli no. Che l’interpretazione dei
«punti oscuri» presenti nella Bibbia generi divisioni, come è successo, è un
fatto. Per questo la presenza di Pietro che deve confermare i fedeli nella fede
ed è pietra su cui è costruita la Chiesa. {27 aprile 2009}
▬
Risposta: Fin dall’inizio i cristiani furono chiamati proprio la
«religione del Libro», indicando così che la loro fede non si basava
sull’arbitrio degli uomini, ma sui comandamenti del Signore. Non è la chiesa che
ha deciso quale sia la rivelazione biblica, ma è la sacra Scrittura a dare le
basi alla chiesa; essa infatti non è nata nel nulla, ma sulla base della
rivelazione scritta che già c’era: l’Antico Testamento. La dimostrazione della
verità si basava sullo «sta scritto», usato da Gesù e dagli apostoli. Infatti
gli apostoli dissero ai primi credenti: «Per nostro mezzo impariate a
praticare il “non oltre quel che è scritto”» (1 Cor 4,6). La chiesa non si
basa su un uomo, Pietro o un altro, ma su Cristo stesso, che ne è l’unico capo.
Pietro non fece valere nessuna sua autorità ma, dopo aver parlato delle sue
dirette esperienze fatte con Gesù, fece riferimento specialmente a ciò che era
scritto: «Abbiamo pure la parola profetica, più ferma [= ossia delle
esperienze], alla quale fate bene di prestare attenzione, come una lampada
splendente in luogo oscuro, finché spunti il giorno e la stella mattutina sorga
nei vostri cuori; sapendo prima di tutto questo: che nessuna profezia della
Scrittura procede da vedute particolari; poiché non è dalla volontà dell’uomo
che venne mai alcuna profezia, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio,
perché sospinti dallo Spirito Santo» (1 Pt 1,19ss). Paolo diceva perciò a
Timoteo: «Studiati di presentare te stesso approvato dinanzi a Dio: operaio
che non abbia a essere confuso, che tagli rettamente la parola della verità»
(2 Tm 2,15). Ciò che toglie la confusione e rende approvati dinanzi a Dio non
sono quindi i dogmi umani, ma la corretta esegesi della Parola della verità,
ossia spiegando la Bibbia con la Bibbia! {Nicola Martella}
3.
{Maurizio Ruffino}
▲
■
Contributo:
Caro Nicola (posso darti del tu?), non ti
sembra che l’articolo, come quelli correlati della Mazzari, sia un tantino
fazioso e «privo di contraddittorio»??? In questo caso almeno, secondo me,
avresti dovuto aspettare una risposta ulteriore da questo don Braga (sempre
dimostrato il fatto che sia veramente un prete cattolico) che, senza dubbio, si
è espresso male. {27 aprile 2009}
▬
Risposta:
Se tu leggi la data, in cui tale prete mi ha
scritto, vedrai che è il 16 dicembre 2008. L’articolo l’ho scritto nella forma
finale il 31 di quel mese e ho aspettato per vari mesi una risposta di
G.L. Braga. È difficile dialogare con chi ti chiede di cancellare il suo
indirizzo e poi, quando vuoi spiegargli le tue ragioni, neppure ti risponde più.
Sul sito potrai vedere che io dialogo con tutti coloro che lo desiderano. È solo
difficile farlo con i sordi che non vogliono sentire. {Nicola
Martella}
4.
{Silvia Lucchinelli}
▲
■
Contributo: Ciao, quest’articolo mi ha incuriosito e ho deciso di
leggerlo con attenzione perché è un tema interessante e attuale. Dato che mi hai
invitata a esprimere un pensiero in merito, posso dire che mi trovo in una
posizione intermedia tra te e don G.L. Braga. Anche secondo me la Sacra Bibbia è
un libro bellissimo che racconta la storia della salvezza e tutti i cristiani
credo che dovrebbero leggerlo almeno una volta. Rimane comunque il fatto che è
un libro scritto in un tempo lontano da noi e che in alcune sue parti può essere
di difficile interpretazione per la nostra cultura. Occorre quindi saper
interpretarlo per capire cosa voleva dire davvero l’autore (gli autori). Anche
Gesù spiegava le Scritture ai suoi discepoli: perché non dovrebbe farlo la
Chiesa che è stata voluta di Cristo e guidata dai discendenti di Pietro? I
fedeli cristiani spesso non hanno una formazione così approfondita e una
conoscenza tale da poter fare da soli questa difficile operazione: Si devono
rivolgere agli «specialisti» che sono i sacerdoti (ma non solo loro) che hanno
studiato tanti anni in seminario. Più che «pericoloso», direi che la Bibbia è un
libro «difficile da capire» (per chi non vuole cadere nell’inganno
dell’interpretazione letterale). Rimane sempre in agguato il pericolo di false
interpretazioni del Testo Sacro. Tanti sono quelli che pretendono
d’interpretarlo da soli e questo ha portato a divisioni (vedi i Testimoni di
Geova per fare un esempio) e alla nascita di sette. Riporto come allegato a
questa mail un breve passo tratto da «Cosa Sappiamo della Bibbia?» di Ariel
Alvares Valdes, isg edizioni. Il brano proposto è la conclusione del discorso
intitolato «Secondo la Bibbia il sole si fermò a Gabaon?». Consigliandoti di
leggere tale libro, ti saluto… {27 aprile 2009}
▬
Risposta: Rispondo solo ad alcuni aspetti. Si afferma riguardo
alla Bibbia che «tutti i cristiani credo che dovrebbero leggerlo almeno una
volta». Il Salmista diceva invece: «Beato l’uomo… il cui diletto è nella
legge dell’Eterno, e su quella legge medita giorno e notte» (Sal 1,1s; cfr.
Gs 1,8). «Io ho riposto la tua parola nel mio cuore per non peccare contro di
te» (Sal 119,11). Paolo raccomandava a Timoteo riguarda alla sacra
Scrittura: «Attendi finché io torni, alla lettura, all’esortazione,
all’insegnamento» (1 Tm 4,13). I cristiani biblici fanno della lettura,
della meditazione e dello studio della sacra Scrittura il loro cibo quotidiano.
È vero che è «un libro scritto in un tempo lontano da noi», ma Dio non ha
cambiato i suoi propositi riguardo all’Evangelo, alla grazia, alla salvezza per
chi crede e alla condanna per chi rifiuta. Gesù garantisce che le sue parole non
passeranno (Mt 24,35). E il libro dell’Apocalisse si conclude col serio
avvertimento a non aggiungere né togliere, pena le sanzioni ivi previste (Ap
22,18s). Inoltre per le cose chiari ed evidenti che attengono alla salvezza, c’è
poco da interpretare. L’antico principio degli esegeti è la giusta livella: «La
Bibbia s’interpreta con la Bibbia». È scritto: «In quella stessa ora, Gesù
giubilò per lo Spirito Santo, e disse: “Io ti rendo lode, o Padre, Signore del
cielo e della terra, perché hai nascoste queste cose ai savi e agli
intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli fanciulli! Sì, o Padre, perché così
ti è piaciuto”» (Lc 10,21). Si fa bene a credere a Gesù! Sono i presunti
savi e intelligenti, i cosiddetti «esperti», a complicare le cose, ma Dio le ha
rivelate così che anche i piccoli fanciulli possano comprenderle e credere
all’Evangelo!
I cosiddetti «discendenti di Pietro» si sono macchiati di gravi colpe,
quando hanno sottratto per secoli la Parola di Dio al popolo e ne hanno proibito
la lettura, pela la scomunica. Al posto della sacra Scrittura hanno predicato
precetti ecclesiali, atti a rafforzare il proprio predominio sul popolo, e
dottrine spesso in contraddizione con la Parola di Dio. Preferiamo l’originale
senza precettori e mediatori che ci tengano per minorenni, se non per minorati.
Ho parlato con suore, frati e preti che «hanno studiato tanti anni in
seminario» e che dovrebbero essere «esperti». Per mia meraviglia, ho
appreso che alcuni di loro non hanno mai visto la Bibbia! Hanno studiato diritto
canonico, liturgia e quant’altro, ma poco e niente la Bibbia. Ho citato sopra
che Gesù lodava il Dio Padre celeste perché Egli non aveva rivelato «queste
cose» a presunti esperti, ma ai piccoli fanciulli. Egli si fidava dello
Spirito Santo, che avrebbe guidato i credenti in tutta la verità (Gv 16,13).
Come si fa a dire che «la Bibbia è un libro “difficile da capire”», se
ciò sta in contraddizione con le parole di Gesù? È preferibile credere al
Signore! Similmente il Salmista affermava: «Io ho più intelletto di tutti i
miei maestri, perché le tue testimonianze sono la mia meditazione. Io ho più
intelligenza dei vecchi, perché ho osservato i tuoi precetti» (Sal 119,99s).
Le «testimonianze» erano i «dieci comandamenti», la base della teocrazia
d’Israele, e i «precetti» erano i comandamenti derivati della Legge mosaica.
Gesù rimproverò proprio gli scribi e i farisei, i teologi d’allora, per
aver monopolizzato la Parola di Dio e per aver così impedito l’accesso alla
salvezza: «Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché serrate il regno dei
cieli dinanzi alla gente; poiché, né vi entrate voi, né lasciate entrare quelli
che cercano di entrare» (Mt 23,13). La storia si ripete dovunque alcuni
«esperti» si prendono una delega sugli altri e fanno dipendere da sé la corretta
interpretazione della Bibbia e la mediazione della salvezza.
Non posso riportare il passaggio di tale libro riguardo a Giosuè 10,12ss e a
Gabaon, trattandosi di un formato immagine. Inoltre esulerebbe da questo
tema. Non avrei però problemi a rispondervi con l’esegesi e il buon senno, come
hanno già fatto altri. Tale brano e altri simili diventano un problema solo per
chi non prende sul serio ciò che è accaduto (il giorno fu allungato da Dio) e si
attaccano invece a questioni che erano secondarie per chi lì allora c’era (essi
videro il sole effettivamente fermarsi in cielo, ma non pretesero di spiegarne
le cause scientifiche). Un fanciullo lo comprende, fidando in Dio; i
cervellotici razionalisti occidentali, che da «esperti» vogliono trattare con i
loro canoni un libro orientale, coleranno sempre il moscerino e inghiottiranno
cammelli. Poi gli stessi magari diranno alla loro innamorata: «Guarda che bel
tramonto e come il sole s’immerge al limite del mare!». {Nicola Martella}
5.
{Mauro Roletti}
▲
La
Parola di
Dio è la sola fonte vera e non il cosiddetto «patrimonio della fede», il
quale non è altro che invenzione degli uomini per annullare la
Scrittura. Ben si può dire della
chiesa cattolica ciò che disse il Signore
Gesù ai farisei, che seguivano la tradizione degli uomini al posto della
Parola; e si veda cosa dicono
Isaia e
Geremia delle tradizioni cosiddette
religiose. Questo non mi meraviglia riguardo a una cosiddetta chiesa che ha fama
di vivere, mentre invece è morta. Da un ex-cattolico, felice di non esserlo più.
{27 aprile 2009}
6.
{Antonio Tuccillo}
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Caro Nicola, ti
ringrazio per le notizie e le discussioni che m’invii da leggere, spaziano
veramente da un argomento all’altro. Sono rimasto un po’ perplesso su «la bibbia
da sola è un libro pericoloso», come affermato don G.L. Braga. Condivido quando
dice la sorella Annamaria Mazzari, e a tale proposito vorrei raccontarti quello
che mi è successo quando abitavo nella città di Cassino nel Lazio.
Essendomi trasferito lì per lavoro, non essendoci una comunità con cui
identificarmi e avendo conosciuto dei credenti che non frequentavano nessuna
chiesa, decidemmo io e mia moglie insieme a questo gruppetto di credenti di fare
un incontro di studio biblico in casa nostra. Dopo un po’, s’aggiunsero anche
alcune attiviste della chiesa cattolica, invitate da uno di questi fratelli di
Cassino. Un giorno, capitò di studiare il passo della cena del Signore nel
Vangelo, e una studente di teologia (cattolica) iniziò a spiegare il passo, e la
sua interpretazione del Vangelo era esattamente la stessa che possiamo sentire
la domenica nelle nostre comunità; tuttavia alla fine aggiunse: «Ma
l’insegnamento dei padri della chiesa dice...». E il testo del Vangelo fu
completamente stravolto.
Caro Nicola, credo che aggiungere qualcosa alla Bibbia sia veramente pericolo e
non viceversa. Non ti rammaricare se don G.L. Braga si è cancellato dalla lista,
si vede che preferisce le altre cose al solo testo riconosciuto da tutti come
ispirato dallo Spirito Santo. {27 aprile 2009}
7.
{Tommaso Benedetti}
▲
■
Contributo: Sicuramente per leggere in modo corretto la Bibbia devi come
minimo essere seguito da qualcuno che ne sa... Prenderla in mano e iniziare a
leggere i vari passi certo che può essere molto pericoloso, se dietro non c’è un
percorso che ti faccia entrare nell’ottica giusta (che poi qual è l’ottica
giusta???).
Ci sono tantissime incongruenze in vari passi della Bibbia, frasi che si
contraddicono all’interno di stessi libri, e uno che li affronta per la prima
volta, può rimanerci male e chiudere una volta per tutte la porta per arrivare
al Signore.
Non penso che
l’affermazione incriminata sia tanto errata... {27 aprile 2009}
▬
Risposta:
Ho già risposto
sopra ad alcune delle cose affermate da questo lettore. È indubbio che nella
Bibbia ci siano alcune cose difficile da capire, ma sono dettagli e
perlopiù secondari. La sostanza è chiara ed evidente e riguarda, ad esempio, chi
è Dio, il peccato, il giusto giudizio, Cristo, la salvezza per grazia mediante
la fede in Gesù, la condanna eterna per chi rifiuta il riscatto di Dio.
Ho letto varie
testimonianze veramente accadute. C’è chi, facendo un lavoro di restauro
in casa, trovò una vecchia Bibbia, che qualcuno aveva murata per salvarla
dall’Inquisizione. Leggendola, essa cambiò la vita di tale persona. Un uomo, che
aveva mandato suo figlio dal pizzicagnolo, fu attratto dall’involucro e
leggendolo fu colpito da tali pagine che l’ignorante commerciante aveva usato
per avvolgere il prodotto; mandò nuovamente suo figlio a comprare altre cose per
leggere ancora qualche pagina di tale libro, e la lettura di tali poche pagine
della Bibbia servirono per cambiare la vita di tale duro uomo. Un altro uomo si
serviva delle pagine della Bibbia per accendere il fuoco o la pipa, finché i
suoi occhi caddero su poche parole di Gesù che restarono su una pagina mezzo
bruciacchiata; esse bastarono per cambiare la sua vita, e la lettura della
Bibbia fece il resto.
Ecco una
testimonianza personale. Alla prima Bibbia, che ricevetti da un’amica a
circa 12 anni, mancava una buona parte dell’inizio e della fine, ed essa era
abbastanza slegata. Essa bastò per aprirmi gli occhi sulla verità e sulla
menzogna, per farmi conoscere Dio e la salvezza e per cambiare la mia vita. Per
decenni l’ho studiata e insegnata, non mi ha mai deluso né annoiato; essa mi
parla sempre in modo nuovo e spesso mi fa meravigliare delle risposte che Dio mi
dà per mezzo di lei.
Bisogna confidare che Dio è capace di parlare attraverso le pagine della
Bibbia mediante il suo Spirito e di condurre le persone sincere in tutta la
verità. Leggendola e rileggendola, la mente si apre sempre più alla sua luce e
la Bibbia spiega la Bibbia. Le parole della Bibbia diventano così spirito e
vita, poiché Dio stesso parla in essa.
Le cosiddette «tantissime incongruenze in vari passi della Bibbia»
esistono perlopiù in coloro che non si accostano alla Bibbia per trovare aiuto e
consolazione, ma per avversarla e criticarla. Ci sono stati atei e agnostici,
che si nono messi a studiare la Bibbia per trovarne contraddizioni, per
avversarla e per renderla ridicola; la semplice lettura della Bibbia, ha
cambiato la loro vita. Napoleone Bonaparte ha detto: «La Bibbia non è un
semplice libro, è una creatura vivente, dotata di una potenza che conquista
tutti coloro che le si oppongono».
Chi afferma che la Bibbia sia un libro pericoloso, in verità non la conosce
veramente e non si fida del suo Garante celeste. {Nicola Martella}
8.
{Vincenzo Russillo}
▲
Ho sentito il
bisogna d’intervenire su tale questione. Sono rimasto colpito, ma non troppo,
conoscendo ormai il modo di ragionare di molti cattolici, per portare l’acqua al
proprio mulino.
Io personalmente ho conosciuto il Signore tramite la sua Parola (maggiori
dettagli si potranno trovare nella mia testimonianza). [►
Dalle tenebre alla luce] A
me sembra che siano le interpretazioni d’alcuni papi che abbiano
stravolto il messaggio di Gesù. Ad esempio, dove mai c’è scritto nella Bibbia
dell’immacolata concezione di Maria? (il dogma si riferisce al concepimento di
Maria). Si badi che qui non si fa cenno ad alcuna interpretazione di sorta.
Basti solo leggere ciò che è stato rivelato. Ecco che qui dei «falsi maestri e
guide cieche» hanno detratto dalla gloria di Dio, per dar vita a una falsa
dottrina.
La verità è visibile a tutti, non servono dei dottori della Bibbia. Io ho
cominciato il mio percorso da solo senza alcun sostegno, mi ritengo felicissimo
per aver conosciuto Dio. È vero che a volte ci si può scontrare con situazioni
non facili, basti magari leggere il libro di Geremia o l’Apocalisse. Creerebbero
alcuni problemi forse tra i più «esperti». Ancora oggi cerco d’approfondire
alcuni aspetti, certo m’appoggio a persone d’esperienza come Nicola Martella,
però verificando che ciò che lui dice, possa essere «misurato» con la Bibbia. Il
problema sta nell’essere liberi da preconcetti e quindi liberi nel proprio
cuore.
Quello che sta accadendo adesso, mi ricorda tanto il periodo in cui visse Gesù.
Già nel periodo precedente alla venuta di nostro Signore, molte scuole giudaiche
cercarono d’interpretare a modo loro gli Scritti Sacri creando grosse spaccature
(i Farisei, i Sadducei, ecc.). Ma Cristo rispose fermo e deciso: «Se voi
m’amate, osserverete i miei comandamenti... Chi ha i miei comandamenti e li
osserva, quello m’ama, e chi m’ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi
manifesterò a lui... Se uno m’ama, osserverà la mia parola; e il Padre
mio l’amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui. Chi non m’ama, non
osserva le mie parole; e la parola che voi udite non è mia, ma è del Padre che
mi ha mandato» (Giovanni 14,15.21.23-24). Gli ebrei avevano tralasciato la
Parola rivelata: «Avendo tralasciato il comandamento di Dio, v’attenete alla
tradizione degli uomini. Come sapete bene annullare il comandamento di Dio per
osservare la tradizione vostra» [Mc 7,8s, N.d.R.].
Non succede tutt’oggi anche questo per tutti coloro che si sono sviati
dalla Bibbia?!?! Eppure c’è chiaramente scritto di «non praticare al di là di
ciò che è scritto» (1 Corinzi 4,6), e di non aggiungere nulla alle parole di
Dio (Proverbi 30,6). Dando un ammonimento al riguardo, Giovanni tuonò
vigorosamente al termine dell’Apocalisse: «Io lo dichiaro a ognuno che ode le
parole della profezia di questo libro: Se alcuno v’aggiunge qualcosa, Dio
aggiungerà ai suoi mali le piaghe descritte in questo libro; e se alcuno toglie
qualcosa dalle parole del libro di questa profezia, Iddio gli terrà la sua parte
dell’albero della vita e della città santa, delle cose scritte in questo libro»
[Ap 22,18s, N.d.R.]. Male si fa a credere che la Bibbia sia solamente un libro
da lasciare alle gerarchi ecclesiastiche, mentre è da consultare da tutti giorno
per giorno perché è stato ispirato da Dio: «Ogni Scrittura è ispirata da Dio
e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia,
perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona» (2
Timoteo 3,16-17). E inoltre Pietro aggiunse: «Sappiate prima di tutto questo:
che nessuna profezia della Scrittura proviene da un’interpretazione personale;
infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini
hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo»(2 Pietro
1,20-21).
Vorrei lanciare un messaggio a tutti coloro che credono che la Bibbia sia un
libro ostico: non è troppo tardi per iniziare a leggerla. Bisogna essere
come i bambini per capire ciò che c’è scritto.
Ricordo al proposito una storiella cinese che potrebbe essere utile anche
per chi è ateo: un giorno un giovane sapiente occidentale, andò da un maestro
orientale per accrescere la propria conoscenza. Iniziò a parlare all’anziano
signore delle sue conoscenze che erano vastissime dalla geografia alla storia.
Allora il maestro lo interruppe e gli disse: «Riempi questa coppa con del tè e
non fermarti finché non te lo dico». Il giovane studioso eseguì e iniziò a
riempire la tazza finché non traboccò tutto fuori… A quel punto l’anziano lo
fermò e gli disse: «Vedi tu sei come questa tazza, il tuo sapere esce di fuori e
fino a quando non ti svuoterai, non potrai ricevere altri insegnamenti». Ecco,
invito tutti coloro che iniziano a leggere la Bibbia, di farlo con umiltà
e di svuotarsi dalle loro «credenze», poiché citando l’unico e vero Maestro
Gesù, possiamo gioire leggendo:
«Se
perseverate nella mia Parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la
verità, e la verità vi farà liberi»
[Gv 8,31s, N.d.R.]. {28-04-2009}
9.
{Luciano Leoni}
▲
Caro Gianluigi
Braga, hai ragione: la Bibbia da sola è un «libro pericoloso». Questo libro è
pericoloso, è un’arma: «Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più
tagliente d’ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di
divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i
sentimenti e i pensieri del cuore» (Eb 4,12).
È un libro pericoloso che ci spoglia, ci mostra, mentre lo leggiamo, quello
che veramente siamo, ci mostra il nostro vero essere.
Hai ragione Gianluigi Braga: la Bibbia da sola è un «libro pericoloso». Questo
Libro si permette di stabilire il Vero e il falso, si permette di contraddire
secoli di precetti umani. E poi quel Gesù che viene presentato nella
Bibbia? Affermare che Egli sia l’unico mediatore tra Dio e gli uomini: che
presunzione. Senti che cosa vi è scritto: «Uno è infatti Dio, uno e mediatore
di Dio e degli uomini, l’uomo Cristo Gesù» (1 Tm 2,5).
E il papa? Dove lo mettiamo? E le apparizioni? Sta a vedere che questi poveri
ignoranti anziché rivolgere le loro preghiere a uomini e donne, che «santa
romana madre chiesa» ha elevato agli onori degli altari come santi, si mettono a
pregare solo Dio. Che assurdità!! E tutto perché è scritto nella Bibbia.
Pensa che vi è addirittura scritto: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho
fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla condizione di schiavitù: non avrai altri
dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel
cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la
terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il
Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso…» (Es 20,2-5). E addirittura Gesù
dice: «Vattene, satana! Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a lui solo
rendi culto» (Mt 4,10). E se si dovessero seguire questi poveri cialtroni
che leggono la Bibbia, come dovrebbero fare i preti a raccogliere denaro, se non
portano in processione le statue e la gente non le adornasse d’oro e argenti?
Hai ragione Gianluigi Braga, è un «libro pericoloso». Pensa che si trova scritto
anche che saremmo salvati per grazia, quale un dono di Dio. Senti questa:
«Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da
voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene»
(Ef 2, 8-9). E non basta perché viene anche confermato altrove: «E se lo è
per grazia, non lo è per le opere; altrimenti la grazia non sarebbe più grazia»
(Rm 11,6); e tante volte ancora.
Hai ragione Gianluigi Braga è meglio che non si legga da soli questo «libro
pericoloso», si potrebbero scoprire gli «altarini». Pensa che fine farebbero
tutti i «santi sacerdoti» di «santa romana madre chiesa», mamma mia, solo a
pensarci mi viene la pelle d’oca. Ma lo sai cosa ci è scritto? Che Gesù ha un
sacerdozio che non si trasmette e che Egli ha offerto se stesso in
sacrificio per i nostri peccati una sola volta per sempre. Leggere per
credere: «…egli invece, poiché resta per sempre, possiede un sacerdozio che
non tramonta. Perciò può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui
s’accostano a Dio, essendo egli sempre vivo per intercedere a loro favore. Tale
era infatti il sommo sacerdote che ci occorreva: santo, innocente, senza
macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli; egli non ha bisogno
ogni giorno, come gli altri sommi sacerdoti, d’offrire sacrifici prima per i
propri peccati e poi per quelli del popolo, poiché egli ha fatto quest’una volta
per tutte, offrendo se stesso. La legge infatti costituisce sommi sacerdoti
uomini soggetti all’umana debolezza, ma la parola del giuramento, posteriore
alla legge, costituisce il Figlio che è stato reso perfetto in eterno» (Eb
7,24-28). E pensa che tutta la lettera agli Ebrei dice e ribadisce le stesse
cose più volte.
No! Hai decisamente ragione Gianluigi Braga, è meglio che questa accozzaglia
popolana
rimanga sotto la cappa protettrice di «santa romana madre chiesa» e non
sappia più di tanto. Hai visto mai che comincino a conoscere la Verità e si
liberino da idolatria e superstizione? Hai ragione Gianluigi Braga, per te e per
tutti i tuoi compari la Bibbia, la Parola Santa di Dio è un «libro pericoloso».
{30-04-2009}
10.
{Gianni Siena}
▲
Caro fratello in
Cristo, Nicola Martella, pace del Signore! A questo «prete» vorrei rispondere
anch’io che la suprema «autorità» non è neppure la chiesa cattolica romana o il
suo massimo leader.
Vi sono un cielo e un destino eterno (sono un cristiano e credo perché la
Bibbia me lo attesta!), una persona qualunque finisce dritta all’inferno
seguendo certuni insegnamenti di santa romana chiesa! Mi riferisco, chiaramente,
a tutti gli insegnamenti che si pretendono essere una rivelazione
post-biblica, anche quando essi sono in chiara contraddizione con la Parola
di Dio.
Uno di questi insegnamenti è chiaramente la perpetua verginità di Maria…
per brevità tratto solo questo argomento, ma ch’è esemplare d’un certo
sottobosco pseudo teologico e religioso cattolico. Nella Bibbia l’adempimento
d’una profezia
è sempre letterale; è così per la nascita del Messia (Mt 1,18-23). La
successiva «condizione» anatomica della madre del Cristo è diventata oggetto
d’una credenza non biblica: «sempre vergine». Anche la grammatica greca è
oggetto di mirate «minimizzazioni» per impedire ai credenti d’addivenire a una
comprensione corretta del «problema», quello creato dai preti. Basti pensare
alla particella greca eos «fino a/finché», presente in Mt 1,25, dove le
traduzioni cattoliche sono obbligate (!) a rendere con «senza che» o, in
alternativa, volendo tradurre alla lettera, ad aggiungere «note
esplicative», per così impedire al lettore di trarne le dovute conclusioni.
Eppure la particella eos è usata altrove da Matteo nel suo Vangelo. Essa
indica un preciso lasso temporale entro cui avviene l’azione, dopo di che cessa.
Come quando Giuseppe fugge con la famiglia in Egitto…vi stette fino alla
morte d’Erode (Mt 2.13-15). In questo richiamo della Scrittura la particella
eos è usata due volte in relazione al tempo del nascondimento della
famiglia; poi essa tornò in terra d’Israele (Mt 2,19-23). L’argomento è stato
dibattuto appassionatamente dai credenti ma, disgraziatamente per il
cattolicesimo, la posizione evangelica è quella in armonia con la Scrittura. In
Matteo 1,25 ci è detto che Giuseppe, pur tentato d’unirsi a sua moglie, aspettò
che nascesse Gesù e anche il successivo periodo di purificazione (Lc 2,22).
C’è una diversa profezia che conferma (se, putacaso, non bastassero le evidenze
del NT) come i fratelli del Messia non lo accolsero… Costoro da chi erano
«nati»? Secondo questa profezia si tratta dei «figli di sua madre» (Sal 69.8).
Il salmo citato è «profetico –messianico», di conseguenza è da intendere essersi
adempiuto letteralmente!
La Bibbia, non ne dubito (!!!), è certamente un libro pericoloso, ma solo per
coloro che dicono
menzogne e hanno bisogno d’invocare a priori un’autorità assoluta
che non hanno. Semmai essa fosse mai loro riconosciuta, era da addebitare alla
menzogna interessata d’uomini segnati nella coscienza da un marchio iniquo:
basti solo vedere l’affanno civile e politico che procura ancora l’invadenza
cattolica nel nostro paese. In un paese democratico, dove tutti hanno
diritto di cittadinanza e d’esercitare libertà d’ogni specie, le «autorità»
cattoliche provocano indignazione e sconcerto in quanti neppure appartengono a
questa religione. Questo avviene quasi ogni giorno e non sempre per questioni
etiche o che interessano i diritti dei cattolici: esse invadono campi che non
spettano loro d’istruirne coloro che sono stati preposti dal voto della
cittadinanza. Detto questo, vorrei specificare che non sono per niente un
mangiapreti, ma un serio credente evangelico che si rapporta serenamente con i
cattolici di buona volontà. Come ho già scritto su questo sito, un sacerdote che
viene a benedire la casa, io lo accolgo sempre in pace; davanti a una tazza di
caffè fumante si parla e (se ritiene) si prega insieme: ma non ammetto le
fandonie di nessun tipo.
E mi limito a questo: il sacerdote che t’ha scritto non è affatto un buon
cristiano, aldilà delle credenze specifiche della sua parte religiosa (per la
quale la Bibbia è stata ed è tuttora pericolosa), la Scrittura è l’unico
Testo nel quale trovo insegnamenti che permettono, non solo d’essere salvati in
vista dell’eternità, ma di negare sottomissione a pretese autorità.
Proprio mentre ti scrivo, ho davanti il caso di un credente, il quale ha
resistito, in nome della Parola di Dio, a un sedicente «ish Elohim» [= uomo di
Dio, N.d.R.] e gli ha detto di no. Questo credente, imperfetto come tutti coloro
che s’avvalgono con umile fede della grazia del Signore, deve aver imparato bene
le istruzioni della Bibbia relative al suo caso.
Null’altro da aggiungere, se non l’esortazione al «prete» di leggersela e
divorarla per fede quella benedetta Scrittura. Essa è pericolosa anche
perché, chi vorrebbe istruire gli altri, «aggiungendo o togliendo», dovrà
rendere conto a Dio (Ap 22,18,19). Mi sorge un dubbio:
don G.L. Braga ci crede o no in Cristo? Se la risposta è «sì», non capisco la
sua cecità spirituale relativa al valore della Sacra Scrittura! Fraterni saluti
in Cristo… {30-04-2009}
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► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-BB_libro_pericol_parla_EdF.htm
27-04-2008; Aggiornamento: 03-05-2008
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