Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

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Matteo, l’evangelista dei giudei

 

Assemblee dei Fratelli

 

 

 

 

Nello stesso libretto sono contenute le domande per lo studio e il dizionarietto, dove trovare le risposte.

   Ecco le parti principali della parte di studio:
■ Introduzione all'Evangelo di Matteo
■ Nascita, battesimo e tentazione (Mt 1,1-4,11)
■ Attività in Galilea (Mt 4,12-16,12)
■ Istruzione dei dodici (Mt 16,13-18,35)
■ Viaggio verso Gerusalemme e ultimi giorni in essa (Mt 19-25)
■ Crocifissione e risurrezione (Mt 26-28).

 

Inoltre ci sono, tra altre parti, anche le seguenti:
■ Dizionarietto
■ Guida allo studio personale e di gruppo.

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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INDAGINE SULLE ASSEMBLEE DEI FRATELLI

 

 a cura di Nicola Martella

 

7. Aspetti troppo in risalto

 

1. Dati di attuali membri

2. Dati di credenti esterni

3. Valutazione dei dati

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. Dati di attuali membri

 

Secondo te, quali temi o aspetti sono messi forse troppo in risalto (o addirittura eccessivamente accentuati) negli ambienti del «movimento dei Fratelli»?

 

    ■ La disciplina. Ormai basta un niente per mettere F.C. [= fuori comunione, N.d.R.] qualche membro o intere comunità. Anziché finalizzata alla cura d’anime, la disciplina è diventata un sistema di potere alla stregua dei papi cattolici. Se la carnalità comincia dalla testa che ne sarà del resto del pesce? (Maurizio Marino)

    ■ ▪ 1) Adesione ai principi espressi nella Scrittura, secondo il principio: «sola scriptura, tota scriptura» (nota: che non valuto «eccessivamente accentuato»); ▪ 2) Autonomia e centralità della chiesa locale. (Nicola Berretta)

    ■ Le questioni secondarie di etica cristiana. (Gaio, ps.)

    ■ Laicità, a discapito d’un corretto uso dei doni elargiti dallo Spirito. (Rinaldo Diprose)

     ■ La centralità nel culto della cena del Signore: a volte rischia d’essere un po’ discriminante quando ci sono dei non credenti. (Francesco Bozzi)

    ■ Se sapete queste cose, siete beati se le fate. (Luciano Mancin)

     ■ L’ultra-congregazionalismo (ogni Chiesa Locale è assolutamente indipendente dalle altre) e l’idea che non ci debbano essere «padri», ma che tutti siamo «fratelli» e quindi non ci sarebbe bisogno di formazione di qualcuno verso qualcun altro (anziani compresi). (Luca Ciotta)

    ■ ▪ 1) Mi viene in mente la polemica interna che ogni tanto ritorna sull’uso d’alcune assemblee del pane già spezzato e il vino diviso in bicchierini. Sinceramente mi sembra che si vada a cercare il pelo nell’uovo, perché non è in discussione la sostanza della Cena del Signore (transustanziazione, consustanziazione, presenza spirituale o gesto simbolico), ma solo l’aspetto semplice esteriore di ciò che si vede al momento della distribuzione (che all’origine ci sia una sola pagnotta e una sola bottiglia di vino lo sanno tutti). ▪ 2) Impuntarsi troppo su cose del genere mi sembra deleterio, perché mi pare che non porti a niente, se non a un’attenzione eccessiva alle apparenze. (Salomè Stisabi, ps.)

    ■ Non ovunque, ma frequentemente la liturgia. Gli incontri sono fortemente schematizzati. (Giorgio De Luca)

     ■ La presunta superiorità rispetto a chiunque altro. (Sandro Bertone)

    ■ La correttezza dottrinale che pretendiamo troppo spesso d’avere e che non mettiamo mai in dubbio. (Antonio Del Vento)

    ■ Differenze dottrinali secondarie, aspetti esteriori nel culto e nei rapporti personali. (Pier Francesco Abortivi)

    ■ Ritengo maggiore l’accento posto sul potere del peccato sull’uomo — e relativa tendenza al giudizio — rispetto alla necessità di redenzione dell’uomo — e relativa tendenza all’amore. (Ritengo un brutto segnale che le chiese si moltiplicano più per divisione che per evangelizzazione.) (Emanuela Busatto)

    ■ Forse l’escatologia. (Tonino Mele)

    ■ «Troppa dottrina», poca esperienza. «Troppo anzianato», poco discepolato. (Attilio De Renzis)

    ■ Non saprei. (Roberto Frache)

    ■ Non saprei. Più che essere alcuni preponderanti, è la mancanza d’altri che si sente. (Marcello Favareto)

    ■ Lo studio biblico infrasettimanale senza risvolti pratici. (A.D., ps.)

    ■ Nessuno in particolare, per la mia esperienza. (Federico Corona, ps.)

    ■ Non saprei. (Stefano Comune)

 

 

2. Dati di credenti esterni

 

    ■ L’anticalvinismo militante prima di tutto, e poi il dispensazionalismo. (Gaetano Nunnari)

    ■ Una «separazione dal mondo» tendenzialmente dualista, che porta non di rado a una «doppia vita». (Serafino Frandone, ps.)

    ■ Nei nostri ambienti, si dà troppa importanza all’educazione (talora mi sembrava d’essere in ambienti cattolici: ho sentito frasi tipo: «Il gruppo giovani è propedeutico al battesimo!». Ho due figli e faccio la pediatra, purtroppo il mondo pensa che, se educhiamo i nostri figli, diventeranno... ma la Parola di Dio dà a questo proposito pochi consigli, soprattutto nei Proverbi, e c’esorta piuttosto a essere un argine per loro, ma questo non ci garantisce nulla rispetto al loro futuro spirituale. Quest’aspetto è comunque da approfondire. (Claudia Martino)

    ■ L’interpretazione della Parola di Dio (voler approfondire troppo, che non è mai male, ma «Est modus in rebus» cioè: «C’è una misura nelle cose», in parole povere: «Il troppo stroppia»!). (Marzio Zucchero, ps.)

     ■ Formalismi vari. (Clara Cristalli, ps.)

 

 

3. Valutazione dei dati

 

Se vuoi collaborare a fare un'analisi dei dati, tieni presente, ad esempio, i seguenti aspetti: Quali sono i punti di vista maggiori rispetto al quesito? Che cosa significano nel loro complesso? Che cosa manca o che cosa ci sarebbe ancora da dire? Che cosa bisognerebbe fare per ovviare all’eventuale problema?

 

1. 2. 3.
4. 5. 6.

 

I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori. I contributi attivi hanno lo sfondo bianco.

 

 

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► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/CdF07-Troppo_risalto_Mt.htm

07-11-2008; Aggiornamento: 23-12-2009

 

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