Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Tutto ciò che serve per istruire il neofita nella sana dottrina e in una sana morale cristiana, per così orientarsi nell'insegnamento biblico di base, nella devozione e nel discernimento spirituale riguardo alle questioni che attengono alla fede biblica e al saggio comportamento nel mondo. È «vademecum» per chiunque voglia trasmettere la fede biblica.

   Ecco le singole parti principali:
01. La via che porta a Dio;
02. Le basi della fede
03. La Sacra Scrittura
04. Dio
05. Creazione e caduta dell’uomo
06. Gesù Cristo
07. Lo Spirito Santo
08. La salvezza dell’uomo
09. Il cammino di fede
10. La chiesa biblica
11. Ordinamenti e radunamenti
12. L’opera della chiesa
13. Il diavolo
14. Le cose future
15. Aspetti dell’etica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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DIFFERENZE TRA PROTO-BATTISMO E UCEBI 2

Soteriologia ed etica

 

 di Paolo Brancè

 

L’autore prosegue qui di seguito nella risposta alle domande di un lettore (Mario), che ha chiesto quali siano le differenze tra l’UCEBI e il Proto-Battismo. Per «Proto-Battismo» (o Vetero-Battismo) s’intende qui il Battismo delle origini. Si tratta di una serie di tre articoli, di cui qui presentiamo il secondo. La prima parte affronta la questione dell’ispirazione della Bibbia. La domanda dell'attuale parte è la seguente: Nell’UCEBI la soteriologia (dottrina della salvezza) è praticamente slegata dalla questione etica e, quindi, dalla riprensione biblica? L'attuale versione, strutturata e redatta da noi in modo confacente allo stile di un articolo, si basa su uno scritto che aveva, in origine, lo stile di una lettera personale. Non potendo verificare alcune questioni particolari, menzionate qui di seguito, l'autore dell'articolo si esprime a suo titolo e, se interpellato dalle persone chiamate in causa, fornirà chiarimento in modo personale. {Nicola Martella}

 

 

1.  IL PROTO-BATTISMO: Il Vetero-Battismo, prendendo come riferimento la confessione di fede di Helwys, sostiene che «Dio all’inizio creò tutte le cose dal niente (Gn 1,1) e ha fatto l’uomo dalla polvere della terra (Gn 2,7), alla sua propria immagine (Gn 2,27), nella giustizia e nella vera santità (Ef 4,24); ancora, essendo tentato fallì per la disobbedienza (Gn 3,1-7): attraverso questa disobbedienza, tutti gli uomini hanno peccato. Il suo peccato, essendo imputato a tutti, la morte passò così su tutti gli uomini» (Art. 2).

     «Dal seme promesso della donna viene “Gesù Cristo”, per la cui ubbidienza tutti sono resi giusti. Tutti sono fatti viventi. La sua giustizia è imputata su tutti» (Art. 3). [W.H. Burgess, John Smyth, Thomas Helwys e la nascita della prima chiesa in Inghilterra (Clarke ed., 1911), p. 216.]

     «Tutti i fratelli impenitenti in qualche peccato, dopo l’ammonizione della Chiesa, sono a essere esclusi dalla Comunione dei Santi (Mt 18,17; 1 Cor 5,4-13)».

 

 

2.  L’UCEBI: La confessione di fede dell’UCEBI afferma quanto segue.

     ■ Art. 1: Sola Grazia: «Dio compie l’opera di creazione, di giudizio e di salvezza del mondo e di ogni singola persona, per la sola grazia»

     ■ Art. 2: Solus Christus: «Dio Padre compie la sua opera per mezzo del Suo Unigenito Figliolo Gesù Cristo. Parola fatta uomo, morto sulla Croce per il peccato dell’umanità, risorto per la giustificazione dei credenti, Signore e Salvatore del mondo».

     ■ Art. 5: Sola Fide: «La Parola di Dio, incarnata in Gesù Cristo, testimoniata nella Bibbia e annunciata nella predicazione dell’evangelo, può essere accolta solo per fede. L’Umanità peccatrice, ottiene per fede, nel ravvedimento, la giustificazione e la riconciliazione».

     ■ Art 14: L’Etica: «Le decisioni etiche, che qualificano il discepolato cristiano, vanno prese in virtù della forza dell’amore manifestatosi in Cristo e con responsabilità verso Dio, verso le persone e verso il creato. Tali decisioni sono ispirate e orientate dalla Parola di Dio e si traducono in comportamenti ora conformi ai valori comunemente riconosciuti, ora dirompenti e innovatori». [Domenico Tomasetto, La Confessione di fede dei battisti italiani (Claudiana, Torino 2002), pp. 9s.]

 

 

3.  ALCUNE CONSIDERAZIONI: Come si può constatare, la confessione battista di Helwys, che è figlio della Riforma, non riporta il corollario teologico, che tutto sommato può essere anche accettato nelle sue linee generali, ma formula una confessione più strettamente biblica con riferimenti biblici. La serietà della loro confessione di fede era visibilmente percepibile nella serietà dell’adempimento etica cristiana, che trovava la sua ragione d’essere nella teologia della disciplina che l’UCEBI nega. C’è una stretta connessione tra la soteriologia e l’etica, cosa che è estremamente deficitaria nella spiritualità ucebina.

 

     ■ Salvezza e disciplina della fede: Per loro la salvezza per grazia mediante la fede (il sola grazia, il solus Christus, la sola fide) è una semplice una formula teologica applicata nel credente solo nel suo essere escatologicamente inserito nel Regno di Dio. In poche parole: tu credi, puoi peccare come vuoi e quando vuoi, ma sei salvato e nessuno può disciplinarti, perché siamo tutti peccatori; nell’articolo 14 sull’etica è soltanto affermata la «responsabilità del credente», che non è conseguenza della sua obbedienza ai comandamenti di Dio, quindi non è prescrittiva, ma è il risultato di situazioni specifiche e circoscritte, quindi, è situazionale. In aggiunta, riportando il commento di Tomasetto, a p. 103, ciò può essere il risultato di situazioni nuove emerse da nuove sensibilità e nuove prospettive: «Tali decisioni si traducono in comportamenti ora conformi ai valori comunemente riconosciuti, ora dirompenti e innovatori. La cosa diventa facilmente comprensibile: se il riferimento fondamentale d’ogni decisione etica trae ispirazione ed è dettato dalla Parola di Dio, il conseguente comportamento sul piano storico può presentarsi come validamente riconosciuto e accettato dalle norme legali, sociali e di costume esistenti, oppure in conflitto con esse, facendo emergere così nuove sensibilità e nuove prospettive: E i singoli credenti, talvolta, anche le chiese, sono stati artefici di rinnovamento sociale appunto in nome dell’evangelo» (pp. 103s). Nell’articolo 14 e nel commento di Tomasetto non c’è alcun riferimento al dettato evangelico, che sono prescrizioni divine, non enunciazioni, che indicano al credente il comportamento da adottare nelle situazioni in cui si trova, come ad esempio: «È stato detto: non uccidere; ma io vi dico, chi s’adira contro suo fratello sarà sottoposto a giudizio» (Mt 5,20). E così le altre antitesi. È una prescrizione divina o legge che il credente è chiamato a realizzare in ogni situazione, in cui si trova; e può farlo solo e soltanto nell’essere unito a Cristo.

 

     ■ Liberalismo teologico ed etico: È ancora più sconvolgente l’affermazione riguardante un comportamento etico che è «in conflitto con le norme legali, sociali e di costume esistenti». Fermo restando che Tomasetto non sta parlando dell’etica eccezionale di Gesù, che sconvolge il sentire etico comune, come ad esempio amare i propri nemici e fare del bene a coloro che perseguitano e pregare per coloro che maledicono, vivere la sessualità all’interno del matrimonio, e soprattutto riguardante i rapporti matrimoniali eterosessuali. Probabilmente Tomasetto (e la leadership dell’UCEBI) ha in mente problemi etici come l’omosessualità, l’aborto, la fecondazione assistita, la bioetica; a quest’ultima egli stesso fa riferimento a p. 101, dove sono prese decisioni contro l’etica cristiana (è chiaramente individuabile, ad esempio, tutta la problematica sull’omosessualità, dove vi sono pastori e «credenti» che sono a favore dell’unione civile degli omosessuali).

     Tomasetto certamente non ha in mente alcune direttive etiche elementari, che fanno la differenza tra i non credenti e i cristiani. Egli stesso si è macchiato di infrazioni gravi, in qualità di Presidente del Collegio degli Anziani, quando ha affrontato, peraltro illegittimamente, la questione etica all’interno della Chiesa Battista di Via Della Rinascita di Marghera (Ve). In quell’occasione lui e gli altri membri del Collegio degli Anziani avevano affermato, prendendo il treno da Roma per Venezia, che l’avrebbero fatta pagare al pastore scomodo che lottava per una salvezza per grazia a caro prezzo.

 

     ■ Grazia a poco prezzo: Per capire tutto ciò, bisogna sapere che gli Ucebini sostengono una grazia ammorbidita, che Bonhoeffer definisce «grazia a poco prezzo», che egli considera «il nemico mortale della nostra chiesa. Noi oggi lottiamo per una grazia a caro prezzo». [Bonhoeffer, Sequela (Queriniana ed, Bs 1975), p. 21.] Bonhoeffer, continuando, afferma che «la grazia a poco prezzo è giustificazione non del peccatore, ma del peccato, è annunzio del perdono senza pentimento» (p. 22).

     Egli, definendo la grazia a caro prezzo, afferma ancora: «Grazia a caro prezzo è il tesoro nascosto nel campo, per amore del quale l’uomo va e vende tutto ciò che ha, con gioia; la perla preziosa, per il cui acquisto il commerciante dà tutti i suoi beni; è a caro prezzo perché ci chiama a seguire, è grazia perché chiama a seguire Gesù Cristo; è a caro prezzo perché l’uomo l’acquista al prezzo della propria vita; è cara perché condanna il peccato, è grazia perché giustifica il peccatore. La grazia è a caro prezzo soprattutto perché è costata molto a Dio: è costata la vita del Suo Figliuolo.

     La grazia a poco prezzo è grazia intesa come dottrina, come principio, come sistema; è perdono dei peccati inteso come verità generale, come concetto cristiano di Dio (nella nostra fattispecie, dell’UCEBI). La grazia a poco prezzo è rinnegamento della Parola vivente di Dio, rinnegamento dell’incarnazione della Parola di Dio. La grazia a caro prezzo è un atto d’obbedienza: il discepolo non risponde confessando a parole la sua fede in Gesù, ma, ubbidendo, s’incammina dietro a lui. Si è chiamati fuori e bisogna “venire fuori” dall’esistenza condotta fino a questo giorno; si deve “esistere” nel senso più rigoroso della parola…» (pp. 22ss, 36s).

 

Differenze tra Proto-Battismo e UCEBI 3: Ancora congregazionalisti? {P. Brancè} (A)

 

Martin Luther King: un modello da imitare? {Nicola Martella} (A)

Pastore omosessuale in casa UCEBI {Nicola Martella} (A)

Pastore omosessuale in casa UCEBI: Abominio in luogo sacro? {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A2-UCEBI2_soter-etic_EdF.htm

17-10-2009; Aggiornamento: 13-03-2010

 

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