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I MIRACOLI DI REINHARD BONNKE 5

Fare missione con un «morto» vivente?

 

 di Alexander Seibel

 

I miracoli di Reinhard Bonnke 4: La valutazione biblica {Alexander Seibel} (A)

 

Da retro del video «Ritorno alla vita»

 

«Quando mi risvegliai... udii molte voci... poi vidi delle mani che mi sorreggevano... continuavano a dire: “bara... obitorio... (tre) giorni” ... non capivo» (Pastore Daniel Ekechukwu).

Disse: «Acqua... acqua». Gridai a chi mi stava attorno di portargliene... poi domandò: «Dov’è il mio quaderno... il mio quaderno...» (Pastore Lawrence Onyeka).

    Questa è la storia, ai limiti dell’incredibile, vissuta da un pastore nigeriano, Daniel Ekechukwu, coinvolto in un incidente d’auto mortale nei pressi della città di Onitsha, nello stato africano della Nigeria, il 30 di novembre dell’anno 2001. Durante il trasferimento, avvenuto con fasi drammatiche, all’ospedale di Owerri, sempre in Nigeria, entrò in coma e successivamente venne dichiarato morto da due referti medici differenti, espressi in due ospedali diversi. Il secondo, stilato dal medico di Owerri, autorizzava il conferimento della salma all’obitorio. La moglie di Daniel però ricordò un versetto della Bibbia, il trentacinque, che si trova nel capitolo undicesimo del libro degli Ebrei: «Le donne riebbero per risurrezione i loro morti». La moglie di Daniel sentì di una riunione, dove doveva predicare l’evangelista Reinhard Bonnke. Decise di portare là il corpo del marito, ancora chiuso nella bara. Quanto avvenne in seguito è una storia che non potrete dimenticare mai.

    All'inizio del testo c'è una foto del pastore Daniel Ekechukwu e di sua moglie; in basso a destra c'è la foto dell’evangelista Reinhard Bonnke. {Nicola Martella}

 

Tra le sue «campagne d’evangelizzazione» la più bizzarra è quella recente con un «morto» vivente.

     La risurrezione d’un pastore d’una chiesa pentecostale in Nigeria, lo Stato più popoloso dell’Africa, ha fatto considerevole scalpore. Dovrebbe essere avvenuto nell’ambito d’un culto con Reinhard Bonnke. L’opera missionaria di Bonnke «Christus für alle Nationen» [= Cristo per tutte le nazioni] diffonde al riguardo un video col titolo «Ritornato in vita dalla morte», che documenta gli eventi.

     Ecco qui di seguito i fatti descritti. Così Daniel Ekechukwu, come si chiama il pastore, il 30 novembre del 2001 dovrebbe essere morto presumibilmente a causa d’un incidente d’auto. La sua gravida moglie Nneka è scioccata, tuttavia si ricorda d’un brano della lettera agli Ebrei: «Le donne hanno riottenuto i loro morti mediante la risurrezione» (Eb 11,35). Ella sente che questa parola sarebbe dovuta valere per anche lei. Domenica due dicembre le riesce di trasportare la bara col morto a un culto con Reinhard Bonnke a Onitsha, sebbene il certificato di morte sia già stato emesso. Il miracolo avviene. Daniel Ekechukwu ritorna di nuovo a vivere.

     Nel video viene prodotta una connessione con la storia biblica dell’uomo ricco e del povero Lazzaro (Luca 16,19-31). Del tutto in contrapposizione con l’affermazione in questo brano, viene spiegato che la preghiera dell’uomo ricco sia stata ora finalmente esaudita; la risurrezione di Daniel Ekechukwu sarebbe da parte di Dio «l’ultimo avviso per questa generazione».[1]

     La storia diventa ancor più sconcertante, quando s’apprende che questo pastore pentecostale non era assolutamente redento. Un angelo avrebbe rivelato al morto che non era assolutamente salvato e che avrebbe detto a Daniel: «Se Dio non avesse decretato di rimandarti sulla terra, tu finiresti dalle persone nell’inferno».[2]

     Bonnke riferì personalmente ciò in un’intervista con la stazione televisiva statunitense CBN, dove raccontò a Pat Robertson di questa «risurrezione dai morti». Dopo ciò, Pat Robertson chiese spaventato: «Ma il tipo era tuttavia un pastore, non è vero?». Bonnke rispose: «Era un uomo che non ha vissuto giustamente». Pat Robertson suppose: «Allora era un imbroglione». Reinhard Bonnke rispose: «Non ha vissuto giustamente. Ora vive giustamente».[3]

     Qui diventa evidente che la preghiera dell’uomo ricco non è stata per nulla esaudita. Il ricco chiese che qualcuno potesse ritornare dal Paradiso (il seno d’Abramo) sulla terra allo scopo d’avvisare i suoi fratelli (Lc 16,27). Lazzaro s’era addormentato nella pace di Dio. Si noti l’affermazione secondo cui il pastore Ekechukwu non sarebbe stato per nulla redento e sarebbe stato perciò rimandato indietro dall’Ades [N.d.R.: esso è falsamente confuso con l’inferno]. Qui non si tratta dunque d’una comunicazione divina, ma letteralmente d’un messaggio e d’un inviato provenienti dall’abisso.

     L’uomo ricco nella storia dell’Evangelo di Luca si trova letteralmente nell’Ades (Lc 16,23). In conformità con Ap 6,8, prima del ritorno di Gesù questo regno dei morti sarà scagliato contro tutto il mondo. Già si possono percepire sempre più chiaramente le prime ombre. Proprio come un risveglio biblico diffonde il regno di Dio, oggi vediamo come l’Ades — il regno delle tenebre e della morte (Ap 20,14) — si espande sempre più mediante la risurrezione occulta dei nostri ultimi giorni. Parallelamente a ciò crescono le proposte, come si possono già leggere in Lc 16. Dopo che la Bibbia mette l’accento sulla Parola — «Essi hanno Mosè e i profeti; ascoltino quelli» (Lc 16,29) — dal regno dei morti proviene il no. «No, padre Abramo, ma se uno va a loro dai morti, si ravvedranno» (v. 30). Con altre parole, l’uomo ricco vorrebbe fare missione con l’occhio: se gli uomini vedono come i morti ritornano a vivere, paralitici e lebbrosi vengono guariti, eccetera, allora avviene il grande risveglio. Allora le persone si ravvedranno a schiere.

     In realtà, questa è una proposta, un saluto, un «evangelo» proveniente dal regno dei morti. Proprio questa pretesa è respinta nella risposta d’Abramo. «Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscitasse» (v. 31).

     Qui si può riassumere ora ciò che bisogna pensare in particolare di quest’evento e in genere del ministero di Bonnke. È un saluto proveniente dal regno dei morti, un «buona notizia» scaturita dall’abisso, guarnita con molti concetti biblici. Tale potenza dell’Ades è quella che si nasconde altresì dietro a questo «pescatore di popoli». Se non ci fosse alcun risveglio occulto, Bonnke non potrebbe presentarsi col biglietto da visita dei miracoli di guarigione, a prescindere dal fatto che le sensazioni, che egli propaga, corrispondono abitualmente più ai suoi desideri che alla realtà. È un giudizio di Dio su una cristianità matura per il giudizio (1 Pt 4,17) al pari della chiesa di Laodicea (Ap 3). Perciò al seguito di questa «trebbia» di Dio sorge una scia di confusione, delusione e purtroppo anche letteralmente di morte.

     In ogni modo, per correttezza bisogna affermare che Bonnke possiede un eccellente dono di predicazione e annuncia talvolta l’Evangelo in modo da molto chiaro fino a impressionante. Dio è sovrano e ci sono persone che sono realmente venute alla fede mediante quest’uomo. Sarebbe sciocco voler contestare ciò. Tuttavia al più tardi quando incita alle sue guarigioni e dimostrazioni della «effusione dello Spirito», riveste i pani del mago e dell’uomo della medicina. Mediante le sue capacità, simili a quelle d’un ipnotizzatore, di trascinare le masse, crea grandi entusiasmi e attese euforiche, «guarigioni» spettacolari; e dopo ciò segue, come per una droga o un’ubriacatura, il grande disincanto.

     Si può usare la stessa definizione di Watchman Nee sull’allora irruzione del movimento carismaticista nel risveglio cinese: «Se guardiamo indietro a questo tempo, constatiamo che il guadagno era scarso, la perdita però molto grande».[4]

     Il Signor Gesù sospirava: «Questa generazione malvagia e adultera chiede un segno; e segno non le sarà dato, tranne il segno del profeta Giona» (Mt 12,39).

     Nessuna generazione è diventata così cattiva e adultera come quest’attuale. Non meraviglia che desideri ardentemente segni e voglia essere ingannata. Non meraviglia che Bonnke abbia così successo.

 

Per l’approfondimento dei temi trattati si veda la seguente letteratura:

     ■ Nicola Martella (a cura di), «Il mondo dei morti», Escatologia biblica essenziale. Escatologia 1 (Punto°A°Croce, Roma 2007), pp. 190ss; si veda qui anche «Lo stato personale dopo la morte», pp. 193-196.

     ■ Nicola Martella (a cura di), «Visioni dell’aldilà», Escatologia fra legittimità e abuso. Escatologia 2 (Punto°A°Croce, Roma 2007), pp. 313-328; si veda qui anche «Esperienze vicine alla morte», pp. 329332.

     ■ Nicola Martella, «La fine dei tempi», Carismosofia (Punto°A°Croce, Roma 1995), pp. 225-230; cfr. qui anche «Paranormale e carismaticismo», pp. 136-142; «Spiritualismo esoterico e spiritismo», pp. 176-181; «Esercizio di potenza e magia bianca», pp. 182-190.

 

Tradotto, redatto e adattato da Nicola Martella; © Punto°A°Croce 2008

 

Bonnke e guarigioni: fra marketing e risposte evasive {Roberta Sbodio - Nicola Martella} (A)

I miracoli di Reinhard Bonnke 1 | 2 | 3 | 4 {Alexander Seibel} (A)

Guarigioni: in Africa sì e in Occidente no? {Alexander Seibel} (D)

Fare missione con un «morto» vivente? Parliamone 1 | 2 {Nicola Martella} (T)

Reinhard Bonnke? Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

[1] Marcus Mockler, «Mission mit einem lebenden “Toten”» [= Missione con un «morto» vivente], ideaSpektrum 30-31 (2002), p. 22.

[2] Ibid.

[4] Angus Kinnear, Watchman Nee. Ein Leben gegen den Strom (ABCteam, 1974), p. 104.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A2-R_Bonnke5_EnB.htm

22-11-2007; Aggiornamento: 08-04-2009

 

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