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I miracoli di Reinhard Bonnke 3: Umiltà o megalomania? {Alexander Seibel} (A)
Bonnke ha una strabiliante somiglianza con coloro che Paolo chiamò con ironia
«superapostoli» (hyperlían apostólōn «ipergrandi apostoli»; 2 Cor 11,5;
12,11). Da 2 Cor 10 in poi Paolo affrontò quelle persone, la cui la spiccata
caratteristica consisteva nel fatto che erano enormemente avidi di gloria (2 Cor
10,18; 11,18s) e anche si vantavano di essere uguali all’apostolo (2 Cor 11,12).
Il grande risveglio era iniziato per caso mediante queste persone? In ogni modo
essi si vantavano del lavoro fatto da altri (2 Cor 10,13-15. Essi rimproveravano
a Paolo di essere carnale (2 Cor 10,2), perché evidentemente non si vantava e
non metteva al centro neppure segni e miracoli. Perciò alcuni affermavano
perfino che egli non sarebbe stato neppure un vero apostolo. Per essere
tale bisognava avere più «potenza». Paolo dovette perciò spiegare come i segni
dell’apostolo erano avvenuti fra loro (2 Cor 12,12). Egli fece presente come era
stato perfino nel paradiso, tuttavia considerò folle farsi pubblicità con tali
esperienze o rivelazioni (2 Cor 12,7-11). Poiché questi «superapostoli»
evidenziavano costantemente con la bocca la loro grande autorità e forza, al
contrario di tutto ciò Paolo si vantò della sua debolezza (2 Cor 12,5.9) e
dimostrò la sua apostolicità con l’abbondanza delle sue sofferenze (2 Cor
11,22-33). Allora come oggi, si tace abitualmente al riguardo
oppure si classifica la debolezza, la sofferenza o anche la malattia come
carnale, poiché questi particolari apostoli preferiscono un approccio
trionfalistico. Anche oggigiorno ci si mette senza problemi sullo stesso piano
degli apostoli biblici (2 Cor 11,12). Paolo disse poi senza mezzi termini che
questi particolari apostoli con la loro grande parlantina predicavano un altro
Gesù, comunicavano uno spirito estraneo (2 Cor 11,4) e li chiamò falsi apostoli
e operai fraudolenti (2 Cor 11,13). Dovette rimproverare i Corinzi che
sopportavano volentieri uno spirito estraneo (2 Cor 11,4) e che si facevano
schiavizzare da pazzi, che essi sopportavano altresì volentieri (2 Cor 11,19s).
Oggigiorno le cose sembrano proprio le stesse, cosicché si deve quasi dire con
Salomone che «non c’è niente di nuovo sotto il sole».
L’approccio trionfalistico lascia dietro di sé una
corrispondente scia di devastazione e distruzione. Così durante
l’evangelizzazione organizzata da Bonnke nella città di Kano (nord della
Nigeria), invece di esserci un risveglio, ci fu un centinaio di morti. Fu
annunciato alla grande: «Kano per Gesù». Questo trionfalismo di vittoria in una
città a maggioranza musulmana sfidò naturalmente i musulmani alla «jihad». Il
risultato fu che le chiese furono ridotte in cenere, Bonnke dovette essere
portato via in aereo dall’aeronautica militare della Nigeria. Se all’iniziò si
parlò solo di dozzine di morti, nelle notizie successive dell’ottobre del 1991
si scoprì che ce n’erano stati 300. Con l’aumento di confusione, di eresie e di racconti di
miracoli e guarigione costruite con la menzogna all’interno delle molteplici
correnti carismaticiste, in Inghilterra si sono ritrovati insieme i membri seri
della chiesa pentecostale e, pubblicando una rivista, hanno voluto esercitare
una specie di ufficio di sorveglianza. La loro rivista si chiama «Contending
Earnestly for The Faith» [= Combattere seriamente per la fede], in cui vengono
denunciati nominalmente diversi sviluppi sbagliati, come abbiamo già menzionato
sopra.
Nell’edizione di giugno del 2001 è riportata una
relazione sui presunti miracoli di guarigione di Benny Hinn e di Reinhard
Bonnke. Ripetiamo nuovamente che gli autori di questa rivista sono persone che
non hanno nessun dubbio sull’esistenza dei carismi oggi. Non si tratta dunque di
evangelicali conservatori, che si potrebbe accusare di qualche pregiudizio
anti-carismaticista.
Dopo aver criticato con sobria onestà i metodi senza
scrupoli con cui Benny Hinn incamera denaro, aggiungono quanto segue. «La prima
sera della campagna con Reinhard Bonnke, 15 persone furono calpestate a morte,
quando tentarono di uscire dall’area. E l’incubo continuò. La seconda sera, un
sconvolto padre d’una delle vittime portò il suo figlio morto alla
manifestazione nella fede che Bonnke lo avrebbe riportato di nuovo in vita. Ma
prima che potesse raggiungere il palcoscenico, fu respinto. Ancora convinto,
mise la salma del ragazzo sul cofano della Mercedes di Bonnke nella speranza
d’un miracolo».
La Bibbia menziona segni e miracoli nei brani
che illuminano la seconda venuta del nostro il Signor Gesù, e senza eccezione li
mette in connessione con la seduzione (2 Ts 2,9-11; Mt 24,24; Ap 13,13). I
seguaci di questa «evangelizzazione di potenza» citano abitualmente gli Atti
degli apostoli, che tuttavia descrive l’inizio della chiesa. Nei brani della
parusia però, quindi in quei capitoli che descrivono il tempo prima del ritorno
di Gesù, veniamo messi in guardia che queste manifestazioni soprannaturali
saranno un mezzo efficace per ingannare i credenti. La fine dei tempi non
paleserà dunque solo la dissoluzione progressiva degli ordinamenti divini e
l’anarchia, ma anche un sopravvento escatologico di segni e miracoli. Ora, in
questa immagine di decadenza mostrata dalla Scrittura, Reinhard Bonnke
s’armonizza completamente mediante i suoi segni e miracoli bugiardi. Si tratta
delle potenze efficaci della seduzione, di cui cavalca l’onda (2 Ts 2,9ss).
Per l’approfondimento di alcuni temi menzionati si veda la seguente letteratura:
■ Nicola Martella, «La fine dei tempi»,
Carismosofia
(Punto°A°Croce, Roma 1995), pp. 225-230; cfr. qui anche «Segni e prodigi»,
pp. 84-90; «Guarigioni», pp. 91-97; «Estasi, visioni e falsa profezia», pp.
147-153.
■ Nicola Martella, «Il discernimento degli spiriti II»,
Entrare nella
breccia
(Punto°A°Croce, Roma 1996), pp. 59-62 (Alcune problematiche in Corinto).
■ Nicola Martella, «Carismatico (Fenomeno ~)»,
Dizionario delle medicine alternative,
Malattia e guarigione 2
(Punto°A°Croce, Roma 2003), p. 94; si vedano qui anche i seguenti
articoli: «Contatto fisico in ambito occulto e carismatico», pp. 102s;
«Visualizzazione», pp. 553s.
■ Nicola Martella (a cura di), Escatologia biblica
essenziale.
Escatologia 1 (Punto°A°Croce, Roma 2007).
■ Nicola Martella (a cura di), Escatologia fra
legittimità e abuso.
Escatologia 2
(Punto°A°Croce, Roma 2007). |
Tradotto, redatto e adattato da Nicola Martella; © Punto°A°Croce 2007
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Bonnke e guarigioni: fra marketing e risposte evasive
{Roberta Sbodio - Nicola Martella} (A)
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I miracoli di Reinhard Bonnke 1
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2
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3
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5
{Alexander Seibel} (A)
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Fare missione con un «morto» vivente? Parliamone 1
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2
{Nicola Martella} (T)
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Guarigioni: in Africa sì e in Occidente no?
{Alexander Seibel} (D)
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Reinhard Bonnke? Parliamone
{Nicola Martella} (T)
Contending Earnestly for The Faith (giugno 2001), p. 3.
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A2-R_Bonnke4_Oc.htm
22-11-2007; Aggiornamento: 08-04-2009
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