Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

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LEZIONI DALLA STORIA 3

La storia della chiesa da Costantino alla prima crociata

 

di Argentino Quintavalle

 

Nella prima parte ho discusso degli eventi che hanno condotto alla separazione dei Giudei cristiani dal resto della nazione, e dell’origine del giudaismo «rabbinico». [ Lezioni dalla storia 1] Nella seconda parte ho parlato dello sviluppo del «cristianesimo gentile» e dell’origine della Teologia della Sostituzione. [ Lezioni dalla storia 2] Ora m’occuperò del periodo di tempo che va da Costantino alla prima crociata.

     Negli studi precedenti, ho seguito un certo ordine cronologico, sebbene non stretto. A volte ho deviato dall’ordine cronologico rigoroso e ho raggruppato gli articoli per soggetto piuttosto che per periodo di tempo, a scopo di maggiore chiarezza. Quindi, nonostante il mio studio a questo punto si sia concentrato soprattutto sui padri pre-niceani, ho fatto anche alcune citazioni dell’epoca post-niceana e medioevale, particolarmente di Agostino e di Crisostomo. Molte altre cose riguardanti l’argomento non le ho riportate. Il mio scopo è stato quello di mettere in risalto la separazione tra i Giudei cristiani e il resto della comunità giudaica, il passaggio delle posizioni di leadership all’interno della chiesa a un numero sempre più crescente di Gentili e lo sviluppo dell’atteggiamento anti-semitico all’interno della chiesa, cose che hanno condotto all’esclusione dei Giudei cristiani dalla comunità cristiana. Ho anche provato a illustrare i risultati, talvolta disastrosi, di questo «distacco». Questo ha influito, naturalmente, sulle informazioni che ho scelto di riportare in questo studio.

     Ci sono molti altri argomenti che si possono presentare con un soggetto di così vasta portata. Mentre incoraggio la vostra attenzione su questi studi, immagino anche che possono esserci delle domande la cui risposta dettagliata non può essere data qui.

     Parlando d’uno di questi argomenti collaterali, voglio citare la questione di come coloro che affermano d’essere cristiani possono aver tenuto simili comportamenti ed essere stati accettati e incoraggiati dalla chiesa. Non c’è una risposta semplice a questa domanda. Potrei dire che non tutti quelli che portano il titolo di «cristiani» lo sono veramente. Potrei anche dire che i cristiani non sono esenti dall’influenza del maligno. Ma potrei anche dire che il contributo più grande viene dalla nostra carne.

     Gli esseri umani sono gelosi per natura e per molti cristiani è duro accettare che ci possa essere un altro gruppo di gente che abbia un «posto speciale» nel cuore del «nostro» Dio. D’altra parte, i Giudei hanno spesso considerato i cristiani come usurpatori — reclamando erroneamente come loro propria esclusiva la posizione di «eletti di Dio». C’è così tanta confusione, così tanta storia che non è facile districarsi nel caos generale. Questa è una delle ragioni per cui dobbiamo cercare di studiare la storia dalla giusta prospettiva. Ma, poiché ci sono tanti argomenti e obiezioni, nati da atteggiamenti a lungo coltivati nella chiesa, forse continuerò questa serie di studi dando uno sguardo alla storia del giudaismo cristiano, mettendo in luce la sua riapparizione nel 19° secolo, e infine, alla luce di Romani 9-11 con gli occhi provvisti dal retroterra culturale giudaico.

     Questo articolo, mostrerà come le Scritture sono state usate impropriamente. Quello che ho discusso fino a questo punto non è un bel quadro — e diverrà sempre peggiore man mano che ci s’addentra nella storia. Ho parlato del crescente atteggiamento anti-semitico all’interno della chiesa, che ha portato alla nascita della Teologia della Sostituzione, conosciuta in quel momento come «Trionfalismo», il trionfo della chiesa sopra la sinagoga, che è continuata fino a oggi in diverse forme. Fondamentalmente, questo pensiero asserisce che Dio ha terminato con i Giudei: che i cristiani hanno sostituito i Giudei nel cuore di Dio e che la chiesa è il vero Israele. Questa teologia applica tutte le benedizioni scritturali alla chiesa e tutte le maledizioni a Israele. Questo atteggiamento d’auto-glorificazione, che s’appropria di tutte le promesse fatte a Israele, cancellando la nazione da tutta la storia redentiva di Dio, nega l’insegnamento di Paolo, dato che egli esorta i credenti gentili a non avere un giudizio di superiorità sui Giudei ma a rimanere umilmente consapevoli che i Giudei sono i rami naturali, cioè la crescita naturale dell’albero, e i Gentili che per natura sono «rami d’olivo selvatico» sono stati innestati nell’olivo domestico (Rm 11). Prima che proceda, è necessario chiarire che i Giudei non sono salvati semplicemente perché sono Giudei. La salvezza è — era, e sarà sempre — solo per la grazia di Dio, manifestata nel sacrificio espiatorio del Messia. È per mezzo della fede in quel sacrificio eterno, e in nient’altro — che instauriamo un giusto rapporto con Dio. Spero che questo concetto sia ben chiaro.

     Siamo informati, che, durante una battaglia nell’anno 312, l’imperatore Costantino disse d’aver avuto la visione d’una croce fiammeggiante e sentito le parole: «Per mezzo di questo segno tu vincerai». Egli si è in seguito convertito al cristianesimo e l’ha dichiarato religione ufficiale dell’Impero Romano. Indipendentemente se questo racconto è vero, sappiamo che nell’anno 313, Costantino ha chiamato tutte le chiese a incontrarsi e ha nominato sé stesso capo delle chiese. Comunque, non tutta la cristianità ha risposto alla sua chiamata. Ci sono stati dei gruppi che hanno rifiutato d’identificarsi con Roma, e di questi si può trovare traccia negli scritti storici. La maggior parte d’essi, se non tutti, sono stati bollati come «eretici», nonostante sulla legittimità d’una tale etichetta ci sia tanto da discutere. Tra questi gruppi c’erano quelli che, da tutte le indicazioni storiche, sembrano essere i Giudei cristiani, i quali si sono opposti a molte dottrine considerate dogmatiche dalla «chiesa».

     L’unione di chiesa e Stato, dopo che il cristianesimo è stato riconosciuto ufficialmente da Costantino nel quarto secolo, è stato considerato come un tempo di vittoria per la chiesa, ma, come si vedrà, quest’unione non era affatto felice. Dobbiamo ricordare che, a questo punto, sia Roma che la chiesa, non hanno fatto alcuna distinzione tra Giudei cristiani e non cristiani. La conversione di Costantino e la sua dichiarazione che il cristianesimo era ormai la religione ufficiale dell’Impero Romano ha segnato la fine della persecuzione contro i cristiani. Tuttavia, non ha segnato la fine della discriminazione e della persecuzione del popolo giudaico, anzi le cose sono peggiorate.

     Idee teologiche negative hanno iniziato a fiorire, come quella che i Giudei avevano perso il loro diritto d’esistere ed era giusto che soffrissero per mano dei Gentili, perché Dio li aveva rigettati a causa del loro rifiuto del Messia. Diversi concili di chiesa hanno emanato dannose legislazioni anti-giudaiche e le opere successive dei padri (e dei leader della chiesa per gran parte della storia della chiesa) hanno condannato i Giudei, accusandoli d’essere idolatri, aguzzini, spiritualmente sordi, bestemmiatori, golosi, adulteri, cannibali, uccisori di Cristo e senza il perdono di Dio. Giovanni Crisostomo, uno dei Padri della chiesa, ha particolarmente messo l’accento sulla sensualità dei Giudei, sulla loro ghiottoneria, sulla loro ostinazione e sul loro rifiuto di Dio.

     Nello studio precedente, mi sono soffermato sugli scritti pre-niceani. Lo stesso atteggiamento continuò a svilupparsi anche dopo, da Costantino all’anno 600, e nel periodo conosciuto come Medioevo. Durante la prima parte di questo periodo troviamo i maggiori esempi di tendenza anti-giudaica, proprio nella letteratura della chiesa e per mano dei suoi principali esponenti:

     ■ Ilario di Poitiers (291-371) ha scritto: «I Giudei sono gente perversa e maledetta per sempre da Dio».

     ■ Gregorio di Nissa (m. 394), vescovo di Cappadocia: «I Giudei sono un nido di vipere, che hanno in odio la bontà…».

     ■ Girolamo (347-407) descrive i Giudei come «serpenti, che portano l’immagine di Giuda, i loro salmi e le loro preghiere sono come il raglio degli asini».

     Ho già parlato d’alcuni scritti di Giovanni Crisostomo che, nello sforzo di guidare la gente a ciò che egli chiamava «la vera fede», ha denunciato i Giudei in una serie d’otto sermoni e con le parole più veementi. Egli disse: «Molti conoscono le cose giudaiche e pensano che l’attuale loro modo di vivere sia rispettabile. Questo è il motivo per cui mi do da fare per sradicare quest’opinione mortale. La sinagoga non solo è un bordello e un teatro; è anche un covo di ladri e un ricettacolo di bestie selvatiche… quando Dio abbandona un popolo, che speranza di salvezza gli può rimanere? Quando Dio abbandona un luogo, quel luogo diviene un’abitazione di demoni… nessun Giudeo adora Dio… I Giudei sono degli inveterati assassini, posseduti dal demonio, la loro ubriachezza e corruzione fa loro avere le stesse sembianze dei maiali. Essi s’uccidono e si mutilano gli uni gli altri…». Crisostomo ha cercato di separare completamente il cristianesimo dal giudaismo e ha scritto nel suo 4° Discorso: «Ho detto abbastanza contro quelli che dicono di stare con noi ma che sono impazienti di seguire i riti Giudaici… sono i Giudei che io desidero combattere… i Giudei che sono stati abbandonati da Dio per il crimine di deicidio, per loro non c’è alcuna espiazione possibile». Un altro sfortunato contributo che Crisostomo ha dato per lo sviluppo dell’anti-semitismo cristiano è stato quello di ritenere l’intero popolo giudeo l’unico colpevole dell’uccisione di Cristo. L’etichetta di «uccisori di Cristo», applicata ai Giudei, è stata riaffermata non solo dagli anti-semiti, ma da molti che si definivano cristiani per i seguenti 16 secoli.

     Come il tempo passava, alcuni leader della chiesa divennero perplessi. Se i Giudei e il giudaismo sono stati maledetti da Dio, come era stato insegnato per secoli, come si poteva spiegare la loro esistenza? Agostino ha affrontato quest’argomento nel suo «Sermone contro i Giudei», sostenendo che nonostante essi meritassero la punizione più grave, avendo messo a morte Gesù, sono stati conservati in vita dalla provvidenza divina per servire, insieme alle loro Scritture, da testimoni della verità del cristianesimo. La loro esistenza è stata giustificata più avanti dal servizio che essi hanno reso alla verità cristiana, nell’attestare attraverso la loro umiliazione, il trionfo della chiesa sopra la sinagoga. Essi dovevano essere un «popolo di testimoni» — schiavi e servi che dovevano essere umiliati. I re del Sacro Romano Impero hanno considerato i Giudei come schiavi della camera (servi camerae) e li hanno utilizzati come schiavi bibliotecari per conservare gli scritti ebraici. Li hanno anche utilizzati in altre maniere — come usurai e prestatori di denaro. Prestare denaro era cosa necessaria in una economia in crescita. Tuttavia, si pensava che l’usura metteva in pericolo la salvezza eterna dei cristiani e così è stata proibita. Allora, la chiesa ha dirottato la pratica del prestito verso i Giudei, poiché secondo essa, le loro anime erano comunque perse. Sebbene disapprovasse la pratica dell’usura tra i cristiani, la chiesa prendeva in prestito dai Giudei il denaro per costruire le cattedrali e le chiese.

     Come il rapporto tra la chiesa e il governo secolare si è fatto più stretto, nuove ideologie si sono presentate, come per esempio quella che Cristo regnava sul mondo attraverso il Sacro Romano Impero. Questo ha fatto sì che molti degli insegnamenti di cui abbiamo parlato fossero tradotti in legge. Un esempio è il Codice Giustiniano, un editto dell’imperatore Bizantino Giustiniano (527-564). Una sezione del codice negava i diritti civili ai Giudei. Una volta che il codice è stato attuato, i Giudei dell’impero non poterono più costruire sinagoghe, leggere la Bibbia in ebraico, occupare cariche pubbliche, celebrare la Pasqua biblica prima di quella cristiana, o testimoniare in una causa giudiziale contro un cristiano. Altri famosi decreti della chiesa cattolica romana sono i seguenti: il Sinodo di Trulo (692) proibì ai cristiani d’essere curati da medici ebrei; il Sinodo di Narbonne (1050) proibì ai cristiani di vivere in case ebraiche; il Sinodo di Gerona (1078) obbligava gli Ebrei a pagare le tasse per sostenere la chiesa; il terzo Concilio Laterano (1179) proibiva le cure mediche cristiane agli Ebrei; il Quarto Concilio Laterano (1215) obbligava gli Ebrei a indossare un abbigliamento che li contraddistinguesse dai cristiani; e il Concilio di Basilea (1431-1443) impediva agli Ebrei di frequentare le università, di fare da intermediari nei contratti tra cristiani e li obbligava ad assistere ai sermoni di chiesa.

     La prima crociata è iniziata nel 1096. Questo era un tempo di conflitti interni per la chiesa romana. C’erano due papi, ognuno dei quali accusava l’altro d’essere un anti-papa che stava usurpando la carica. Quando uno morì, l’altro, Urbano II, necessitò d’una causa per unificare la chiesa. Così, egli promosse una crociata o guerra santa contro i mussulmani in terra santa, i quali stavano perseguitando i cristiani e sconsacrando i luoghi santi e Gerusalemme. Così, nell’estate del 1096, un esercito indisciplinato di 200.000 contadini e artigiani si sono riuniti in Francia. Però non c’era alcun mussulmano nelle vicinanze. Così i «campioni della croce» hanno rivolto la loro attenzione ai Giudei che, ai loro occhi, erano degli «infedeli» e nemici del cristianesimo quanto i mussulmani. Un cronista, Guibert di Nogent (1053-1124), riferì che i crociati di Rouen dicevano: «Desideriamo combattere i nemici di Dio in Oriente; ma abbiamo davanti ai nostri occhi i Giudei, la razza più ostile a Dio d’ogni altra».

     Come i crociati marciavano attraverso l’Europa verso la terra santa, essi hanno letteralmente violato, saccheggiato e derubato le comunità giudaiche incontrate lungo il cammino. Di fronte alle grida selvagge dei crociati — «I Giudei hanno crocifisso il nostro Salvatore ed essi devono ritornare a Lui o morire» — i Giudei avevano come alternativa al battesimo solo la morte. Migliaia hanno preferito la morte dei martiri. Circa un quarto o un terzo di tutti i Giudei di Germania e della Francia settentrionale sono stati uccisi durante la prima crociata.

     Anche se la chiesa non aveva autorizzato ufficialmente questa cosa, tuttavia ha fatto molto poco per evitarla. Molti preti e vescovi hanno dato protezione e rifugio ai Giudei dall’odio della folla. Ma molti altri hanno partecipato alle esecuzioni. Ad esempio, a Magonza, in Germania, l’arcivescovo ha fatto rifugiare 1.300 Giudei nel suo palazzo. Questo si è dimostrato essere un invito alla loro carneficina, poiché tutti sono stati uccisi sotto i suoi occhi. Egli stesso ha partecipato alla confisca dei beni di coloro che sono stati uccisi. Incidentalmente, l’imperatore Enrico IV sentì parlare di questo massacro, confiscò le proprietà dell’arcivescovo e permise ai Giudei che erano stati battezzati con la forza sotto il suo regno, di ritornare al giudaismo.

     Quando i crociati sono infine arrivati a Gerusalemme, tre anni dopo, essi avevano una forza di 600.000 uomini. Hanno assediato la città e il 15 luglio 1099, hanno fatto breccia nelle mura. Hanno portato i mussulmani, uomini donne e bambini, sul Monte del Tempio e li hanno giustiziati, insieme a molti cristiani scambiati per mussulmani a causa del loro aspetto medio-orientale. I Giudei cercarono di sfuggire ai crociati rifugiandosi nella sinagoga principale. I crociati hanno bloccato le porte dall’esterno e gli hanno dato fuoco, I 969 Giudei che stavano dentro hanno tutti subito una terribile morte. Dall’esterno, i crociati, credendo di star vendicando la morte di Cristo, cantavano «Cristo noi t’adoriamo», tenendo le loro croci in alto. Essi hanno quindi marciato, attraverso il sangue delle loro vittime, verso la chiesa del Santo Sepolcro per ringraziare Dio della sua benedizione. Per l’occasione, un loro capo, Raimondo d’Aguilers, citò il Salmo 118,24: «Questo è il giorno che l’Eterno ha fatto; rallegriamoci ed esultiamo in esso».

     Di tutti i danni che il cristianesimo ha fatto staccandosi dalla sue radici giudaiche, questo può essere considerato il più grande. Meraviglia, che per la maggior parte dei Giudei, la croce è un simbolo d’odio e di morte, non d’amore, di riconciliazione e di salvezza? La croce è stata letteralmente presa e utilizzata come una spada contro i Giudei — un simbolo di giudizio invece che di grazia. Questo purtroppo è rimasto nella loro memoria.

     C’è una lezione di gran valore per noi qui. Quelli che ascoltano l’Evangelo devono accettare la credibilità del testimone prima d’accettare il messaggio proclamato. E, mentre questa è storia antica, lontano da noi, è però la «nostra» storia — e i precedenti testimoni storici, che hanno commesso queste atrocità nel «nome di Cristo», hanno gettato delle ombre sulla credibilità della nostra testimonianza d’oggi. Dovremmo ricordare questa verità e anche ricordarci di quelli che verranno dopo di noi in tutto quello che facciamo. La nostra vita sbagliata, la nostra cattiva testimonianza e condotta, influenzerà la loro testimonianza, oltre la nostra. Per questo motivo dovremmo essere consapevoli del nostro passato, gli «scheletri nell’armadio della chiesa», in modo che possiamo capire meglio le idee sbagliate di quelli che sono fuori della verità di Dio. Dovremmo cercare d’essere dei testimoni migliori di quelli che ci hanno preceduto, e che hanno impropriamente usato l’Evangelo per compiere i loro misfatti e perseguire i loro malvagi ed egoisti interessi. Dobbiamo anche ricordare che non siamo chiamati a disciplinare quelli che sono fuori della chiesa per la loro incredulità — questa è opera di Dio. Noi dobbiamo pregare per quelli che sono nemici della croce e proclamare francamente la verità — al Giudeo prima, e poi al Greco (Rm 1,16).

 

Per una presa di posizione su alcuni aspetti di questo articolo si veda: La questione della «cultura biblica» alla luce del giudaismo 3 {Nicola Martella}.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A2-Lezioni_storiche3_Car.htm

16-02-07; Aggiornamento: 01-03-2008

 

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