Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Il Levitico 1

 

Cristianesimo giudaico

 

 

 

 

Il Levitico — Libretto di studio:

   Dopo le istruzioni d’uso e l’introduzione generale, seguono le domande sul testo, che rimarcano le parti principali del Levitico:
■ I sacrifici (Lv 1-7)
■ Il sacerdozio (Lv 8-10)
■ Purificazione del popolo (Lv 11-15)
■ Giorno della riconciliazione (Lv 16)
■ Ordinamenti per il popolo (Lv 17-20)
■ Ordinamenti per il sacerdozio (Lv 21-22)
■ Ordinamenti per le feste (Lv 23-24)
■ Ordinamenti per il paese (Lv 25-26)
■ Appendice: voti e decime (Lv 27).

 

Il Levitico — Libretto di testo

   Si tratta di una traduzione letterale che ricalca da vicino l’ebraico e che è strutturata secondo le parti evidenti del libro. Può risultare molto utile per chi vuole studiare il Levitico in modo profondo.

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

Il Levitico 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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L’INCENSO BRUCIATO E IL MINISTERO PER IL SIGNORE

 

 di Argentino Quintavalle

 

Motto: «Ogni servizio fatto per il Signore è prezioso, ma in esso vale più qualità che quantità».

     Riguardo al sacerdote Zaccaria fu detto: «Secondo l’usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio del Signore per bruciare l’incenso. Intanto l’intera folla del popolo stava fuori in preghiera, nell’ora dell’incenso. Allora un angelo del Signore gli apparve, stando in piedi alla destra dell’altare dell’incenso» (Lc 1,9ss).

     All’inizio del primo secolo, al tempo in cui Giovanni Battista e Gesù stavano per nascere, centinaia di sacerdoti venivano a Gerusalemme con la loro classe per servire nel tempio. Essi erano impegnati con l’offerta dei sacrifici, come pure con i diversi compiti della purificazione, come per esempio i lebbrosi che erano guariti o i Nazirei che avevano finito il loro periodo di consacrazione. Tutto ciò avveniva in conformità con i riti prescritti dalla Legge.

     Tuttavia, l’offerta del tamid (i sacrifici quotidiani della comunità; cfr. Nu 28,3s; Es 29,38-43) che si faceva ogni mattina e pomeriggio, richiedeva il servizio solo di un piccolo numero di sacerdoti. La partecipazione a questi sacrifici era, quindi, determinata dalla sorte (Mishnah, Tamid 3,1). Partecipare alla bruciatura dell’incenso, che si faceva alla conclusione dei sacrifici, era considerato un compito particolarmente prestigioso per un sacerdote. Infatti, un sacerdote che si era acquistato questo onore una volta, non poteva più essere incluso nelle sorti future (Mishnah, Tamid 5,2).

 

Incenso bruciato

     La maggior parte dei compiti quotidiani dei sacerdoti, non era fatta all’interno del santuario, ma nel cortile del tempio. L’altare dei sacrifici, ad esempio, era nel cortile del tempio. È qui che i Leviti cantavano i Salmi e i sacerdoti benedicevano la gente dai gradini che conducevano al santuario. Solo l’accensione della lampade del candelabro d’oro e la bruciatura dell’incenso venivano eseguite all’interno del santuario.

     L’incenso veniva bruciato su un piccolo altare d’oro nel centro del santuario. La Mishnah fornisce molti dettagli a proposito di questa offerta. Il sacerdote che stava per offrire l’incenso veniva accompagnato dai suoi compagni sacerdoti in cima agli scalini che conducevano dal cortile del tempio al santuario. Egli entrava da solo nel santuario, mentre gli altri sacerdoti scendevano i gradini e aspettavano insieme alla folla assemblata nel cortile: «Quando gli altri sacerdoti erano scesi, egli offriva l’incenso, si prostrava in adorazione e poi usciva [dal santuario]» (Mishnah, Tamid 6,3).

 

Una visione

     Non era cosa strana che un sacerdote avesse una visione o sentisse una voce divina nel santuario al momento dell’offerta dell’incenso. Giuseppe Flavio riferisce che mentre il sommo sacerdote e governatore Giovanni Ircano offriva incenso nel santuario, egli sentì una voce proclamare che i suoi figli avevano appena sconfitto il re siriano Antioco (Antichità 13,282).

     Un’altra voce divina, che è stata sentita alla bruciatura dell’incenso, annunciò l’assassinio dell’imperatore romano Galigola. A motivo della sua morte (41 d.C.), il decreto di Caligola di erigere una statua nel tempio di Gerusalemme fu cancellato (Tosefta, Sotah 13,6).

     L’esempio più impressionante di una visione all’offerta dell’incenso è quello di Simeone il Giusto, un sommo sacerdote del 200 a.C. circa, uno dei primi saggi conosciuti della letteratura rabbinica:

     Simeone il Giusto servì Israele come sommo sacerdote per quaranta anni. Nel suo ultimo anno disse loro: «Quest’anno io morirò». Essi gli chiesero: «Come fai a saperlo?». Egli disse loro: «Ogni anno (nel giorno dell’Espiazione), quando entro nel Santo dei Santi (a offrire l’incenso), un vecchio uomo vestito di bianco entra con me ed esce con me. Quest’anno, egli è entrato con me, ma non è uscito con me» (Talmud di Gerusalemme, Yoma 42c).

 

Mattina e pomeriggio

     La bruciatura dell’incenso era considerata l’apice di tutte le attività collegate con il tamid. Come già detto, il sacerdote che offriva l’incenso entrava nel santuario da solo. Una grande folla, composta da quelli che avevano portato le vittime al tempio, come pure da spettatori interessati, aspettava nel cortile del tempio. Quando il sacerdote lasciava il santuario, rimaneva sui gradini che conducevano al cortile e, insieme ad altri sacerdoti, benediceva la folla riunita.

     L’incenso offerto al tamid del pomeriggio era considerato di maggiore importanza di quello offerto nel servizio della mattina: «L’altare d’oro è dedicato solo dall’incenso degli aromi (offerti nel pomeriggio)» (Mishnah, Menahot 4,4). In altre parole, se si verificava un’interruzione del culto nel tempio, per esempio come quella durante la persecuzione di Antioco IV (167-164 a.C.), il culto ripartiva con il servizio del pomeriggio piuttosto che con il servizio della mattina.

     Molte fonti fanno menzione delle preghiere del popolo fuori di Gerusalemme, quando l’incenso veniva offerto, durante il pomeriggio, nel tempio; per esempio, la preghiera di Giuditta (libro apocrifo) nella sua casa di Betulia per la liberazione dall’esercito assediante (Giuditta 9,1).

     Luca non specificò se la visione di Zaccaria avvenne durante la cerimonia dell’offerta dell’incenso mattutina o pomeridiana. Comunque, la bruciatura dell’incenso pomeridiana era più importante. Gesù morì durante il tamid pomeridiano.

 

Riflessione

     La consapevolezza di svolgere un servizio per il Signore rende particolarmente prestigioso qualunque compito e qualunque gesto, anche quello che ai comuni occhi appare essere ben poca cosa. Grande fu il gesto della povera vedova che gettò due spiccioli nella cassa del tesoro del tempio e prestigioso era il compito della bruciatura dell’incenso che il sacerdote faceva con grande dedizione e probabilmente una sola volta nella sua vita. Anche ogni gesto della vita quotidiana acquista nuovo significato se siamo consapevoli di essere al servizio del Signore e nelle mani del Signore.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A2-Incenso_ministero_Lv.htm

12-04-2007; Aggiornamento: 02-07-2010

 

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