Il problema della storia della chiesa, a mio giudizio, è la mancanza d’interesse
per Gesù. La semplice
fede in Gesù, ossia un’adesione devozionale semplificata, ha preso il posto
della sua urgente chiamata all’attività di discepolato, il quale include uno
studio serio dei suoi insegnamenti e un forte coinvolgimento con la Bibbia
ebraica. La Torà è la parte della Bibbia più trascurata tra le persone della
chiesa. Abramo Joshua Heschel focalizza l’attenzione sul cuore del problema:
«Ci fu ben presto nella storia della chiesa cristiana
una deliberata intenzione di coltivare le differenze dal giudaismo, una tendenza
a comprenderlo alla luce non del vasto debito che la chiesa ha nei suoi
confronti, ma piuttosto delle divergenze cha ha con esso. Con la crescita e
l’espansione del cristianesimo nel mondo greco-romano, i cristiani gentili hanno
schiacciato il movimento dei cristiani giudei, ed è iniziato un continuo
processo di accomodamento con lo spirito del mondo. Il risultato fu una
consapevole o inconsapevole de-giudaizzazione del cristianesimo, che ha influito
sul modo di pensare della chiesa e sulla sua vita interna così come con il suo
rapporto con il passato e la presente realtà d’Israele — il padre e la madre
della vera essenza del cristianesimo. I figli non hanno mai portato rispetto per
la madre; anzi, l’hanno sempre guardata con i paraocchi. Alcuni teologi
continuano ad agire come se essi non conoscessero il significato di «onora il
padre e la madre»; altri, ansiosi di dimostrare la superiorità della chiesa,
parlano come se soffrissero di una forma spirituale del complesso di Edipo» (The
Insecurity of Freedom [Schocken, New York 1972], pp. 169s).
Da una parte, sia molti laici che molti leader e
studiosi cristiani, hanno riconosciuto il problema e si sono dati da fare per
porvi rimedio. Dall’altra parte, lo spirito del marcionismo (ossia
dall’insegnamento di Marcione), che rifiuta tutte le cose giudaiche, continua a
esercitare una forte, potente e incontrollata influenza, che talvolta passa
inosservata. La chiesa è infestata da un’attitudine nociva che è allergica al
giudaismo di Gesù, predicando spesso una religione nuova, e a volte lontana dai
suoi insegnamenti basilari. Per noi cristiani Gesù è il Logos divino, il
Rivelatore di Dio. Sebbene Egli abbia parlato, pochi ascoltano. Apprendere la
sua parola dovrebbe sfidare, guidare e aumentare la fede genuina nella sacra
Scrittura. Lo studio sensato del giudaismo deve essere parte di tale processo. La critica di Heschel alla teologia cristiana è
devastante (e accurata). Molti Giudei sono morti proprio a causa del pensiero
cristiano sul giudaismo. Non solo i cristiani (anche evangelici) hanno
erroneamente perseguitato il popolo giudaico a causa delle nostre opinioni
sbagliate su di loro e sul giudaismo, ma ci siamo derubati di una preziosa
eredità che sarebbe stata la fonte di un grande arricchimento spirituale.
Rifiutando il giudaismo, la chiesa ha perso molto di Gesù. Il problema maggiore
che oggi ha il cristianesimo è proprio quello di non riuscire ad apprezzare la
vita e gli insegnamenti di Gesù. La malattia di un nuovo marcionismo ha
infettato il nostro punto di vista teologico.
L’acuta ellenizzazione del cristianesimo ci ha condotto
sulla strada di Atene piuttosto che su quella di Gerusalemme. Se vogliamo
avvicinarci alla chiesa primitiva, la ricerca deve condurci ai giorni del tempio
giudaico e ai ricchi centri della cultura ebraica. Heschel sfida i cristiani a considerare il pedigree,
l’origine del messaggio dell’Evangelo: «Qual è l’origine dell’Evangelo
cristiano? Queste sono le parole con cui il Nuovo Testamento inizia: «Libro
della genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abrahamo» (Mt 1,1;
vedi anche 1 Cor 10,1-3; 1 Pt 1,10ss). Ma il potente fascino del mondo
dell’ellenismo ha portato molte menti a cercare le origini del messaggio
cristiano nel mondo ellenico, la Grecia. Come è strano che Dio non ha messo la
culla di Gesù a Delfi, o almeno in Atene!» (The Insecurity
of Freedom, p.170).
Gesù è nato in Bethlehem di
Giudea. La culla di Gesù è stata messa nel cuore dell’Israele del primo secolo.
Gesù è vissuto in Galilea e ha ben conosciuto la grandiosità della Gerusalemme
erodiana, ma egli non ha mai visitato Atene o Roma. Quando Gesù era piccolo, sua
madre e suo padre lo portavano al tempio. Egli ha appreso l’AT e la tradizione
ebraica in sinagoga e nei centri di cultura ebraica. Egli ha insegnato nei
cortili del tempio e ha celebrato la Pasqua con i suoi discepoli. Ma Gesù non ha
mai visto le glorie del Partenone di Atene o del Colosseo di Roma. L’eredità
giudaica di Gesù è stata spesso tristemente dimenticata o fraintesa. Per la sua
gente la Bibbia ebraica era stimata come sacra e molto più rispettata di quanto
hanno fatto i cristiani. Il sabato veniva osservato. Come Giudeo osservante, lo
Šema` Israel (Ascolta Israele…) era spesso sulle labbra di Gesù. Il
mondo ellenico era molto diverso. La chiesa ha bisogno d'essere rivitalizzata da un nuovo
«gesuanismo» (ossia dall’insegnamento di Gesù) basato sul vecchio giudaismo.
Gesù non ha cercato di distruggere la Torà e i Profeti; piuttosto, egli è venuto
a fissare questi sacri scritti in maniera più solida per mezzo di una
interpretazione più precisa. Questa enfasi sulle origini giudaiche di Gesù, non
significa che i cristiani gentili si devono convertire al giudaismo o simulare
di essere Giudei. Questo significherebbe compromettere l’identità giudaica e
cristiana. Bisogna permettere ai Giudei di vivere come Giudei e ai cristiani di
seguire gli insegnamenti di Gesù! Una nuova visione di Gesù significa che i
cristiani devono imparare ad amare il popolo giudaico e portare stima verso la
radice dell’olivo che sostiene i rami. Una nuova visione di Gesù richiede la
decisione di studiare i suoi insegnamenti e vivere la vita di discepolo. Una
nuova visione dell’ebraicità di Gesù porterà a non commettere tanti errori
d’interpretazione che la chiesa purtroppo e inevitabilmente fa, se non ritorna a
considerare le origini.
«Ricordati che non sei tu a portare la radice, ma è la radice che porta te»
(Rm 11,18)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A2-Gesu_chiesa_Mt.htm
06-04-2007; Aggiornamento: 02-07-2010
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