Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Carismaticismo

 

 

 

 

L’occultismo viene presentato quale problema sociale, razionale e biblico.

  Alcuni dei temi principali sono i seguenti:
■ La superstizione
■ La divinazione
■ L’astrologia
■ Medianismo e fenomeni extra-sensoriali
■ Lo spiritismo
■ La magia
■ La massoneria
■ La neostregoneria
■ Il satanismo
■ Il paranormale
■ La religione
■ I fenomeni estatici e la falsa profezia
■ L’esoterismo
■ La dottrina occulta
■ I fenomeni occulti nella prospettiva biblica

 

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IL CAMMINO DALL’ARBITRIO NEOCARISMATICO

ALL’UBBIDIENZA DELLA PAROLA

 

 di Gaetano Nunnari

 

L’autore è stato per anni, insieme a sua moglie, in una chiesa pentecostale di stampo carismatico, che a poco a poco ha cominciato a introdurre dottrine esoteriche di tipo neognostico, in cui ha vissuto le cose più strane, ma che per lui erano allora normali. A un certo punto, dopo alcuni eventi incresciosi cominciarono i dubbi sull’origine di tanti fenomeni che aveva vissuto fin da bambino. Allora chiese a Dio di convincerlo con la sua Parola riguardo alla verità, impegnandosi a ubbidirla. Infine, uscì da tale chiesa neocarismatica.

   Qui di seguito narra alcuni eventi trascendentali. Poi accenna alla sua decisione dolorosa di uscire da tale chiesa. Infine pone la questione della verità che non tollera «zone grigie».

 

Un prodigio poco miracoloso

 

Avevo circa dieci anni, ero molto attaccato al Signore e i miei genitori avevano cominciato a frequentare la «chiesa» di risveglio di un pastore molto conosciuto nell’ambiente pentecostale. Nel frattempo a scuola il medico mi aveva prescritto di fare ginnastica correttiva perché avevo una leggera scogliosi. La mia gamba sinistra era di circa 0,5 cm più corta di quella destra.

   Una sera, mi ricordo ancora benissimo, arrivò nella chiesa un predicatore itinerante col «dono di guarigione» specializzato nell’allungare le gambe. I miei genitori mi portarono avanti, e io mi ricordo ancora adesso e benissimo quello che avvenne. Quest’uomo pose le mani sulle mie gambe, pregò nel nome di Gesù e io sentii chiaramente un calore sulla mia gamba sinistra e un forte formicolio simile alla corrente elettrica ma non fastidioso, quando vidi chiaramente la mia gamba allungarsi. Ci si può immaginare la gioia che questo evento aveva portato in primis a me, pensando: Dio si è preoccupato di me in modo speciale! Tutta la chiesa sussultò di alleluia e gloria a Dio, anche perché i miei genitori erano tornati in chiesa dopo un’assenza di diversi anni; tutto sembrava opera di Dio! Quando poi mi feci sottoporre alla visita medica, la mia gamba era come prima, la scogliosi non era guarita. Io mi sentii traballare nella fede e, sconvolto, incominciarono i miei dubbi... Si cercò di giustificare (come sempre) che magari quel «fratello» ha sbagliato la misura; oggigiorno mi sembra ridicolo pensare che Dio faccia un segno così grande e poi permetta un errore altrettanto grande!

   Non so che cosa allora fosse veramente successo. Il solo pensiero però che potesse essere stata un’entità diversa dallo Spirito Santo ad agire così sul mio corpo, mi dà oggigiorno il voltastomaco.

   Naturalmente cominciai a domandarmi come mai Dio avesse permesso questo, come mai se si pregò nel nome di Gesù questo miracolo non ebbe successo. Serbando queste cose nel mio cuore, continuai a frequentare la chiesa.

 

Domande senza risposte adeguate

 

Nel frattempo lasciata la prima chiesa, la mia famiglia cominciò a frequentarne una delle A.D.I. Pur non condividendo ormai più la dottrina per eccellenza di questa denominazione, ossia il cosiddetto battesimo nello Spirito Santo, voglio comunque precisare che rispetto questi fratelli, e ammiro anche il fatto che siano stati pronti a denunciare l’apostasia della cosiddetta terza ondata dello Spirito. Comunque anche durante queste riunioni vedevo le persone cominciare freneticamente a pregare in lingue tutti insieme, creando uno stato di esaltazione generale che onestamente mi rendeva perplesso. Mi rendevo conto che tutto ciò era palesemente antibiblico(1 Corinzi 14,9ss). Ma avevo il terrore di mettere in dubbio ciò che si verificava ogni volta che si pregava, e ancora di più a esternarlo perché temevo potessi compiere il peccato imperdonabile e di conseguenza evitavo di fare commenti. Ricordo che una sera ascoltando il messaggio di un celebre giornalista cattolico carismatico su una radio evangelica alla fine del sermone cominciò a pregare. Pregando cominciò a parlare in linguaggi (uguali nello stile a quelli pentecostali) e, a un certo punto, iniziò anche a invocare «Maria» chiedendole di spargere lo Spirito Santo sugli ascoltatori. Rimasi scioccato, il fatto già che una radio evangelica permettesse di mandare in onda una tale eresia non me lo spiegavo, ma quando chiesi spiegazioni di come potesse essere possibile che lo Spirito Santo fosse stato dato a un uomo che pregava Maria mi fu detto da qualcuno: «I cattolici nella loro sincerità ricercano il battesimo nello Spirito e Dio vedendo il loro cuore glielo concede». Al che io, sebbene ancora ragazzo, replicai: «Ma non sta scritto che lo Spirito Santo convince di peccato e guida alla verità?». Naturalmente non ricevetti risposta… e questo mi successe tante volte anche in seguito, quando chiedevo spiegazioni riguardo alle tante dottrine carismatiche che venivano esposte.

 

O l'arbitrio neognostico o il solido fondamento della Parola

 

Crescendo nel frattempo mi allontanai e smisi di frequentare la chiesa. Fin tanto che non conobbi mia moglie, allora cattolica, che cominciando a discutere insieme sulle differenze delle due confessioni si riaccese in me il desiderio di riavvicinarmi a Dio. Anche mia moglie si convertì all’Evangelo, e dopo esserci sposati cominciammo a frequentare una chiesa allora ancora evangelica pentecostale. Finalmente sentivo che riconquistai sicurezza, confidando nel Signore Gesù, e misi un po’ da parte gli incidenti di percorso del passato. Insieme a mia moglie abbiamo vissuto delle belle esperienze col Signore perché nonostante tutto il Signore si prende cura di quelli che confidano in Lui. Ma anche qui dopo un paio d’anni vedemmo verificarsi episodi strani, vennero dei predicatori che cominciarono a propagare dottrine strane, molto simili a quelle new age ma abilmente camuffate. La cosa che mi rattristava parecchio era che vedevo la gran parte dei membri di questa congregazione ricevere con entusiasmo tutte le eresie che venivano predicate, dicendo che il Signore le confermava visto che molti si sentivano benedetti; ma di esse nella Bibbia non c’era traccia. Vedevo i responsabili di questa congregazione tante volte «profetizzare» (in senso carismatico) le cose più disparate pretendendo di essere in quel momento portavoce di Dio. La cosa strana e che Dio non avrebbe mai affermato tali assurdità che andavano contro l’insegnamento della sua Parola.

   Infine presentai per iscritto i miei dubbi ai responsabili della congregazione che frequentavo, ponendo domande chiare, pregandoli, anche supplicandoli di aiutarci a capire se fossimo noi a sbagliarci o se invece fossero loro ad aver permesso che dottrine di demoni fossero entrate nella chiesa. Alle mie pagine di riflessione risposero invece con mezza paginetta dicendo che non volevano discutere con noi, e che avremmo dovuto rendere conto a Dio di non esserci sottomessi alla loro guida. (Questo in riassunto). Come risposta, l’ho trovata tipicamente simile a quella in uso in alcune sette. Replicai nuovamente che chiedevo loro col cuore in mano di aiutarci a capire… ma la loro risposta fu il silenzio assoluto. Gesù ha detto che i frutti fanno riconoscere se si è o meno suoi servi. Giacomo 5,19s mostra chiaramente che tali conduttori non fecero allora il loro dovere.

   Infine cominciai a esaminare più chiaramente la Bibbia, per rimettere ordine tra tanta confusione. Capii che Dio mette alla prova i suoi figli per vedere se sono disposti a seguire la sua infallibile Parola oppure preferiscono segni e miracoli anche a discapito della verità (Deuteronomio 13,1-5).

 

Una scelta per la verità

 

Ho dovuto fare una scelta chiara, dolorosa, ma liberatoria. Ho anche rinunciato a queste esperienze dinanzi a Dio avendo compreso che non potevano venire da Lui. Ma la verità per me è la cosa più importante e non voglio che sia macchiata dalla menzogna, e questo in ogni cosa! E questo ci ha portato ad essere poco graditi alla nostra cerchia di amicizie che frequentavamo; nessuno ci ha più chiamati, a parte qualche dissidente ancora indeciso. Ma a noi non importa. Anche se, come ci si può immaginare, dopo sette anni passati in una chiesa, dove ci siamo sposati e dove abbiamo fatto la «presentazione» delle nostre due bimbe, andandocene, c’è una parte di te che si stacca, ma per Gesù ne vale sempre la pena!

   Come si può vedere la verità non è un optional, ma è così essenziale che non deve essere compromessa e macchiata dalla menzogna, altrimenti non è più verità. Pilato chiese a Gesù: «Cos’è verità?». Che cosa rimane della verità, se essa viene poi macchiata dalla menzogna? D’altronde la zizzania è in mezzo al grano, e viene seminata mentre i servitori dormivano! Che Dio ci aiuti a vegliare...

   In questa mia piccola esposizione dei fatti da noi vissuti, ho dovuto tralasciare per motivi di spazio e di scorrevolezza, molte esperienze e fatti vissuti, ma sono sempre disponibile a presentare, a chi ne faccia richiesta più dettagliatamente, che cosa ci ha spinto a vivere la nostra fede basandoci sulla Bibbia e non sulle esperienze che possono essere così ingannevoli (1 Pietro 5,8), e che cosa ci ha infine portato a ricrederci e ad abbandonare le dottrine carismatiche.

   Vorrei concludere citando due brani della Scrittura:

     ■ «Esaminami o Dio, e conosci il mio cuore. Mettimi alla prova e conosci I miei pensieri. Vedi se c’è in me qualche via iniqua e guidami per la via eterna» (Salmo 139,23s)

     ■ «La tua Parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero» (Salmo 119,105)

 

► URL:

http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A2-Cammino_ex_neocarismatico_Oc.htm

06-04-2007; Aggiornamento: 23-04-2008

 

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