Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Uniti nella verità

 

Calvinismo

 

 

 

 

Le diversità possono essere una risorsa oppure diventano un problema.
 Ecco le parti principali:
■ Entriamo in tema (il problema)
■ Uniti nella verità
■ Le diversità quale risorsa
■ Le diversità e le divisioni
■ Aspetti connessi.
 
Il libro è adatto primariamente per conduttori di chiesa, per diaconi e per collaboratori attivi; si presta pure per il confronto fra leader e per la formazione dei collaboratori. È un libro utile per le «menti pensanti» che vogliano rinnovare la propria chiesa, mettendo a fuoco le cose essenziali dichiarate dal NT.

 

Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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CALVINISTA O ARMINIANO? DESTRA O SINISTRA?

 

 di Geoffrey Allen

 

Se mi definissi «arminiano e sinistrorso» scriverei con un pizzico di ironia provocatrice. Penso che lo si capirebbe. Però forse si può cogliere l’occasione per una riflessione su queste «etichette». Non trovo utile per la reciproca comprensione, né tanto meno per la comunione fraterna, etichettare gli altri per poi giudicarli. Sono profondamente convinto che la chiesa, e il cristiano, deve essere «calvinista» e anche «arminiano», «di destra» e anche «di sinistra». Cerco di spiegarmi.

     Sono profondamente convinto che Dio è assolutamente sovrano su tutto l’universo e può farne tutto quello che vuole (tanto l’ha creato Lui). Neanche Satana può fare qualcosa senza chiedergli il permesso, soprattutto contro i figli di Dio (vedi Giobbe 1-2); ha certamente una sfera dove gli è stato dato libertà di agire, ma è Dio a stabilire i limiti. Tutte le cose (anche i guai, anche il Diavolo) cooperano al bene di quelli che amano Dio e sono chiamati secondo il suo disegno.

     Guardando il mio passato, sono assolutamente convinto che non sono stato io a scegliere Cristo, ma Lui a scegliere me. Non sono stato io a decidere di cercarlo, anzi il desiderio, o meglio l’esigenza di farlo me la sono trovata dentro, non so come, mentre prima non c’era. È stata un’opera sovrana di Dio. Sono dunque calvinista?

     A differenza di certi calvinisti però (ma non, mi pare, di Calvino), io non credo che Dio abbia creato alcuni uomini per destinarli alla salvezza e altri per condannarli arbitrariamente all’inferno. Certo, se Dio avesse deciso così, nessuno poteva dirgli niente: è Lui il Padrone! (Rom 9,20-24) ma non è scritto che lo abbia fatto. Mi pare non solo la più grande bestemmia immaginabile, ma anche una palese contraddizione della Bibbia, che dice chiaramente che Dio vuole che tutti siano salvati e che nessuno perisca (1 Tim 2,4; 2 Pt 3,9) e che ha mandato Gesù nel mondo non per condannarlo ma per salvarlo (Gv 3,17). E non credo che il sacrificio di Cristo sia stato dato solo per gli «eletti», ma per i peccati di tutto il mondo (1 Gv 2,2).

     Guardando il mio presente e il futuro, e anche quello degli altri, sono profondamente convinto di avere la libertà (e non solo l’illusione) e la responsabilità delle mie decisioni. Sono libero di peccare, di resistere allo Spirito Santo, perfino di rinnegare la fede, calpestare il sangue di Cristo e andare all’inferno. Quando annuncio l’Evangelo agli altri non lo faccio dicendo, e neanche pensando, che alcuni sono stati eletti da Dio, altri destinati alla perdizione, che non possiamo sapere quale destino ci attende ma che comunque la libertà di scelta che sentiamo di avere sia solo un’illusione. «Chi vuole, venga e prenda». Credo profondamente nella libertà e nella responsabilità delle scelte umane. Sono dunque arminiano?

     Il fatto è che la Bibbia, l’ispirata Parola di Dio, contiene delle affermazioni forti in entrambi i sensi, che il nostro povero piccolo cervello umano fatica a far coincidere. Ci sono dei libri fortemente «calvinisti» (come Isaia), altri fortemente «arminiani» (come l’Epistola agli Ebrei).

     Credo che ci siano due problemi. Per prima cosa, la piccolezza della nostra intelligenza umana. Io credo che Dio è Uno eppure Trino: nelle parole del «Credo di Atanasio», «il Padre è Dio, il Figlio è Dio, lo Spirito Santo è Dio, eppure non sono tre dèi ma un solo Dio». Eppure tre personalità, entità, come li vogliamo chiamare, capaci di relazionarsi, di dialogare, di amarsi. Come far quadrare questo cerchio? Non importa, sappiamo che è così. E così è anche della sovranità di Dio e delle libertà e responsabilità dell’uomo.

     Poi, abbiamo cercato di costringere la Parola di Dio, che è «vivente ed efficace», dentro la camicia di forza della «statica» logica occidentale greca e aristotelica. Dio non ci ha dato una teologia sistematica (di quelle ne sono state fatte tante, tutte diverse e tutte lacunose). Dio ci ha dato una Parola vivente e dinamica. A chi è oppresso dal timore di non farcela, Dio dice parole di conforto e di fiducia della sua potenza (Fil 1,6). A chi al contrario è presuntuoso e rischia di dare per scontata la sua grazia, ha parole di solenne avvertimento come quelle in Ebrei. Guai a noi se ci prendiamo la medicina sbagliata! quella per abbassare la pressione quando è già troppo bassa, o viceversa! (Forse qualcuno ora mi chiamerà «liberale»...)

     E veniamo ora all’altro binomio, «destra-sinistra». Mi sembra evidente che il cristiano che prende sul serio la Bibbia non può identificarsi pienamente né con i programmi e gli obiettivi «di destra», né con quelli «di sinistra». Anzi, molti credenti e movimenti cristiani hanno sentito così forte questo disagio da ritirarsi completamente dall’arena e dal dibattito politico. Gli obiettivi di entrambi mettono al centro l’uomo, il suo potere, il suo benessere, e non Dio, il suo regno e la sua gloria. Ciò nonostante, talvolta i valori e gli obiettivi di Dio coincidono ora con questi, ora con quelli.

     Quando si tratta di difendere la vita degli innocenti e degli indifesi, finché questi non sono nati ci ritroviamo allineati con la «destra». Ma dopo nati, più spesso con la «sinistra». Nella difesa del matrimonio, della famiglia e del modello di Dio per la sessualità, stiamo con la destra. Nella ricerca della giustizia, soprattutto economica, con la sinistra. La Bibbia contempla, anzi prescrive, la pena di morte per certi delitti. Dunque è «di destra». Ma poi condanna duramente le oppressioni e lo sfruttamento del povero e dello straniero (basta leggere Amos o Giacomo 5,1-6). Dunque è «di sinistra»!

     Il sistema economico stabilito nella Legge di Mosè è affascinante. Tutta la terra appartiene a Dio (come riconosciuto dalla «decima»). È distribuita equamente e in maniera inalienabile alla famiglie: può essere venduta temporaneamente, ma ogni 50 anni ritorna ai proprietari originali. Dunque niente latifondisti e niente braccianti senza terra (salvo imprevidenza e incapacità; ma i figli e i nipoti non ne dovranno soffrire). Non c’è re o potente, e se mai ci sarà non potrà esaltare le proprie ricchezze e il potere. Un sistema radicalmente egalitario, decisamente «di sinistra»! Anche le leggi sulla spigolatura e la «decima sociale» stabiliscono un sistema di «previdenza sociale» (anzi, una specie di workfare) estremamente avanzato. Però le altre proprietà sono libere, chi è più capace o lavora di più può arricchire, e la tassazione è decisamente bassa (niente apparato statale pesante). Dunque «di destra»!

     Mi sembra evidente che i cristiani, che hanno la libertà di attribuire ai fattori «di destra» o «di sinistra» nell’etica biblica pesi diversi, preferiranno (sempre come «male minore») alcuni i partiti di destra, altri quelli di sinistra. Potremo ritrovarci come alleati nella difesa di questa o di quella causa, ora la destra, ora la sinistra. Ma smettiamola con le polemiche! La nostra cittadinanza non è qui, i nostri obiettivi non sono quelli dei politici!

     Aspetto commenti. Scusate la lunghezza.

 

{Chiesa Evangelica della Riconciliazione}

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A2-Calvinista_arminiano_UnV.htm

07-04-2007; Aggiornamento: 02-07-2010

 

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