Gli interrogativi
«Hinn è arrivato ad affermare che ciascuna Persona
della Trinità avrebbe uno spirito, un’anima e un corpo. “Ce ne sono nove di
loro”, affermò, rimangiandosi poi tutto e buttandola sullo scherzo qualche anno
dopo»: anche questa mia affermazione, in cui mi limitavo nell’articolo a
riportare il pensiero di Hinn, è stata oggetto di critica da parte di Stefano
Ferrero, il quale ha scritto: «Si tratta di una affermazione
presa del tutto fuori dal suo contesto. Certamente non ci sono 9 persone nella
Trinità, ma è vero che nel Padre vi è anche il Figlio e lo Spirito, nel Figlio
vi sono anche il Padre e lo Spirito, nello Spirito vi sono il Padre e il Figlio.
Le tre persone sono del tutto comunicanti e interconnesse. Certamente non sono 9
ma 3. Perché volere vedere il male in una affermazione mal compresa?».
Risposta alle osservazioni e alle obiezioni
Vorrei ricordare che, in questo caso, a non aver
compreso bene le sue stesse affermazioni è stato proprio Benny Hinn! Io mi sono
solo limitato a riportare quanto affermato da lui. Per maggior chiarezza,
traduco l’intero pezzo dall’inglese: «Vedete, Dio Padre è una persona, Dio
Figlio è una persona, Dio Spirito Santo è una persona. Però ognuna di loro è di
per sé un essere trino. Vi scioccherò, e forse dovrei: ce ne sono nove di loro»
(Benny Hinn Broadcast, 13 ottobre 1990).
Hinn tratta ogni singola
Persona divina proiettandovi le caratteristiche umane della visione tripartita o
«tricotomica» di spirito - anima - corpo, assai diffusa negli ambienti
pentecostali e carismatici, su cui non mi soffermo. Il primo problema è che Hinn
umanizza troppo Dio. Ad esempio, nel libro «Buon giorno, Spirito Santo» Hinn
afferma che Dio Padre assomiglia proprio ad uno di noi, sembra una persona di
statura media, con occhi, orecchie, mani, un’anima, ecc. — senza scorgere quelli
che gli studiosi definiscono «antropomorfismi», ossia caratteristiche umane che
la Bibbia attribuisce a un Essere che nessuno ha mai visto e che i cieli e i
cieli dei cieli non possono contenere (cfr. 1 Re 8,27; 2 Cr 2,6; 6,16), per dire
che vede, sente, agisce e ha dei sentimenti come noi, anzi, molto più di noi!
Uno dei motivi principali per cui Dio vietò le immagini era che non voleva
essere ridotto, da Infinito qual è, ad un essere finito e limitato come noi, sue
creature. L’idolatria, invece, abbassa il Creatore alla creatura, nel tentativo
di dominarlo, come afferma Paolo parlando degli uomini idolatri che «hanno
mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell’uomo
corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili» e «hanno mutato la
verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del
Creatore, che è benedetto in eterno» (Rm 1,23.25).
Un altro problema di questa
strana visione trinitaria di Hinn è che egli tratta le Persone divine come
entità troppo staccate e separate fra loro. La sua non è la visione trinitaria
ortodossa, universalmente condivisa da tutti gli autentici cristiani, ma si
avvicina di più all’eresia del «triteismo». Secondo la dottrina trinitaria
ortodossa, Dio è uno nella sostanza o essenza e tre nelle Persone.
Benny Hinn abbandona questa formula insistendo nel dire che le Persone nella
Deità sono tre entità distinte, in modo da distruggere l’idea di Dio in un’unica
sola sostanza. Secondo Hinn, Dio non è affatto uno nella sostanza, ma
solo nello
scopo. Riguardo alla Deità, Hinn scrive: «La Trinità, come vedremo, consta
di tre entità distinte e uniche. Però dovete comprendere il loro Essere Uno — la
loro unità. È essenziale che riconosciate che la loro Unità onnicomprensiva di
cui stiamo parlando è collegata all’opera
della Deità» («Good Morning, Holy Spirit» p. 140, il corsivo è nell’originale).
In termini teologici tecnici, si direbbe che Hinn
dichiara apertamente che l’unità è «economica» anziché «ontologica», ossia che
le tre Persone sarebbero Uno nei propositi e nell’operato e tre nella sostanza o
essenza eterna. Questa è esattamente la dottrina triteistica. Ne consegue che se
queste Persone non sono Uno nella sostanza, allora devono essere necessariamente
tre distinti dèi, ognuno con la propria sostanza specifica: in questo senso,
secondo Hinn, ogni Persona divina ha il suo spirito, la sua anima e il suo
corpo, ossia la sua essenza-sostanza specifica. Altrimenti, se Hinn fosse un
vero cristiano trinitario, dove situerebbe l’unica sostanza-essenza divina che
il cristianesimo storico afferma accomunare le tre Persone divine? A livello
dello spirito, dell’anima o del corpo? Però visto che secondo Hinn ciascuna
persona è un essere distinto e tripartito di spirito – animo - corpo, egli
riduce il cristianesimo al politeismo. Perciò, Benny Hinn è dichiaratamente
eretico affermando — quasi senza rendersene conto — l’esistenza di tre dèi
distinti, ciascuno a sua volta trino.
Per concludere questo punto,
va ricordato che la storia del triteismo è lunga (si pensi a personaggi come
Giovanni Filopono, Gilberto di Poitiers, Gioacchino da Fiore…), ma è innegabile
che il genere di triteismo predicato da Hinn assomigli troppo alla dottrina
ufficiale dei Mormoni (Chiesa di Gesù Cristo e dei Santi degli Ultimi Giorni) —
che nessun evangelico considera cristiani. Essi affermano che il Padre, il
Figlio e lo Spirito Santo sono tre dèi separati e distinti. Secondo i Mormoni,
infatti, il Padre e il Figlio hanno un corpo tangibile di carne e ossa,
glorificato e perfetto, mentre lo Spirito Santo soltanto un corpo di spirito,
perché altrimenti non potrebbe dimorare nell’uomo. Come fa Benny Hinn a dire di
essere un cristiano evangelico e predicare delle dottrine eretiche affini a
quella triteistica dei Mormoni?
A questo punto, non stupisce
affatto — anzi mi rincuora — sapere che il famoso teologo
pentecostale-carismatico J. Rodman Williams, professore di teologia sistematica
in prospettiva carismatica presso la Regent University di Virginia Beach e che
ha studiato la prima edizione di «Buon giorno, Spirito Santo», vi abbia trovato
seri errori teologici affermando di credere che «i ministeri apologetici
meritano fiducia per aver richiamato l’attenzione su di una teologia difettosa [deficient
theology]», aggiungendo anche che l’esegesi di Hinn «è frequentemente errata
e antiscritturale».
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A2-BHinn_trinita_Ori.htm
06-04-2007; Aggiornamento: 02-07-2010
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