Gli interrogativi
Dopo aver pubblicato il mio articolo «Benny
Hinn: un uomo di Dio?», Stefano Ferrero ha scritto quanto segue rispetto alle «predizioni» di Hinn:
«Riguardo alle profezie errate, si legga Paolo in 1 Cor 14,29: “Anche i profeti parlino in due o tre
e gli altri giudichino”. Questo è segno che anche i profeti della chiesa
primitiva, riconosciuti ispirati e veri servi di Dio da Paolo, potessero errare
quando profetizzavano; ogni profezia va vagliata.
In 1
Ts 5,19ss Paolo dice: “Non spegnete lo Spirito. Non disprezzate le profezie;
ma esaminate ogni cosa e ritenete il bene”.
Benny
fa tante baggianate, ma il suo ministero fa tantissimo bene a tantissime
persone. Del resto ognuno di noi ha tanti “lati oscuri” non conformi alla
volontà di Cristo che, se messi alla ribalta in TV e nei mass-media a scala
globale, potrebbero dire di noi stessi che siamo “falsi profeti”».
In una lettera successiva,
«Stefano» ha poi aggiunto: «In 1 Re 13 si può vedere la prova chiara che è
possibile che una persona menta e che dopo venga usata dal Signore per parlare a
suo Nome».
Rispetto, poi, alla mia
seguente affermazione: «E non si tratta delle uniche predizioni fasulle, giacché
questo signore ha anche affermato che Gesù apparirà ai musulmani, prima del suo
ritorno», Stefano ha commentato: «Sono numerose le testimonianze di musulmani
che affermano di avere visto Gesù in sogno e di essersi convertiti a Lui».
Risposte alle osservazioni e alle obiezioni
Fornisco qui di seguito la mia risposta. Come ho
premesso nel mio articolo, io credo nell’attualità dei carismi, che comprendono
i doni profetici, e non disprezzo affatto le profezie, ma ritengo che sia
biblicamente necessario giudicarle accuratamente, appunto esaminando «ogni
cosa», senza dare per scontato che un profeta sia autentico solo perché dice
di parlare da parte di Dio e di compiere prodigi. Mi pare essere questo,
anzitutto, il motivo per cui Paolo esortò in 1 Cor 14,29 a «giudicare». Infatti,
la Scrittura ci comanda di discernere da quale fonte d’ispirazione provengono le
profezie: lo Spirito di Dio o gli spiriti ingannatori (cfr. 1 Gv 4,1), il cui
contesto è certamente quello di un’assemblea ecclesiale. Inoltre, in armonia con
1 Cor 13,9-11, credo anche che tanto nella chiesa primitiva quanto in quella
attuale, le profezie autentiche siano «imperfette» a causa della limitatezza
umana, perché «ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro» (1 Cor
13,12), disse Paolo, servendosi di una metafora utilizzata nell’esegesi ebraica
di Numeri 12,6ss per indicare la visione profetica, limpida nel caso di Mosè e
oscura — «come in uno specchio» — per tutti gli altri profeti.
Semplificando al massimo,
possiamo dire che, nella concezione biblica, il «profeta» (nābî’
nell’AT
e
profētēs
nel NT) è «colui che parla pubblicamente per conto di Dio», riferendone
fedelmente il messaggio che può riguardare il presente, il passato o il futuro.
È il suo portavoce, spesso accompagnato come Mosè da segni prodigiosi che
confermano l’origine divina del suo mandato. Come si fa a riconoscere se un
profeta è autentico o falso? È proprio Dio, mediante Mosè, a porci tale quesito
e a metterci in guardia contro i falsi profeti, fornendocene l’identikit:
«Se tu dici in cuor tuo: “Come riconosceremo la parola che il Signore non ha
detta?”. Quando il profeta parlerà in nome del Signore e la cosa non succede e
non si avvera, quella sarà una parola che il Signore non ha detta; il profeta
l’ha detta per presunzione; tu non lo temere» (Dt 18,21s). Il falso profeta,
quindi, è chi dichiara di parlare in nome di Dio, riferendo il messaggio che
afferma di aver ricevuto da Lui, che però non si avvera perché è solo frutto
della presunzione del falso profeta. «Io infatti non li ho mandati», dice il
Signore, «ma profetizzano falsamente nel mio nome» (Gr 27,15). C’è una bella
differenza, quindi, tra il «profetizzare in parte», in modo imperfetto o
impreciso, e fare di Dio un bugiardo, affermando che Egli abbia detto cose che
sono risultate essere completamente false! Una tale presunzione da parte dei
falsi profeti, secondo la Scrittura, merita che essi siano messi a morte: «Ma
il profeta che ha la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho
comandato di dire o che parla in nome di altri dèi, quel profeta sarà messo a
morte» (Dt 18,20). Si noti che il falso profeta può parlare anche in nome di
altri dèi, che secondo il Nuovo Testamento sono spiriti demoniaci (cfr. 1 Cor
10,20s; Ap 9,20), i quali sono «capaci di compiere dei miracoli» (Ap
16,14). Per questo Paolo scrisse a Timoteo: «Ma lo Spirito dice
esplicitamente che nei tempi futuri alcuni apostateranno dalla fede, dando retta
a spiriti seduttori e a dottrine di demòni» (1 Tm 4,1).
Adesso, alla luce della Parola di Dio, esaminiamo
alcune profezie di Benny Hinn per stabilire se egli sia un vero profeta di Dio.
Il criterio biblico è questo: giacché egli sostiene costantemente di parlare in
nome di Dio, le sue sono profezie autentiche, seppure «imperfette», o false
perché completamente errate? In base alle sue profezie, si può stabilire da che
«spirito» è animato? Sottoponendo nuovamente alla vostra attenzione le profezie
già riportate nel mio articolo e aggiungendone altre, metto in corsivo alcuni
elementi che richiamano i criteri stabiliti dalla Parola di Dio e che ho
brevemente considerato. Inoltre, essendo stato accusato di aver estrapolato dal
loro contesto le affermazioni di Hinn, snaturandone il vero significato,
contestualizzo maggiormente riportando per intero le predizioni. A voi lettori
l’«ardua sentenza».
Cominciamo con alcune celebri predizioni
pronunciate il 31 dicembre 1989 nel Christian Center di Orlando. Il contesto è
quello di un culto di fine anno in cui Hinn, allora pastore di quella chiesa,
profetizzò riguardo agli anni ‘90:
■ «Il Signore dice che due dei suoi grandi
giganti moriranno a metà degli anni ‘90. Questi due hanno portato la torcia del
risveglio negli ultimi quarant’anni. Uno di loro è stato in questa chiesa,
mentre l’altro no. Uno morirà improvvisamente, mentre dorme, e l’altro morirà di
malattia. “E quando moriranno entrambi i giganti, il che accadrà a metà degli
anni ‘90, io scuoterò questo mondo con un ultimo risveglio. La loro morte sarà
la pagina conclusiva di questo movimento”».
■ «Ci saranno molti a essere risuscitati in quel
giorno. Molte visitazioni di angeli che verranno come dei giovani a bussare alla
vostra porta».
■ «Lo Spirito mi dice che Fidel Castro
morirà negli anni ‘90. Qualcuno cercherà di ucciderlo, ma non ci riuscirà. Però
avverrà un cambiamento nella sua salute fisica, ed egli non resterà al potere, e
Cuba sarà visitata da Dio […] Lo Spirito Santo me lo ha appena detto.
Potrebbe essere peggiore di qualunque altra morte riusciate a immaginare. C’è
qualche dubbio nel mio spirito su che tipo di morte intenda il Signore. Non ne
sono certo. Lo vedo. Uh... Io vedo Cas… io, io vedo Castro piegato in avanti
dietro le sbarre. Non so che cosa significhi tutto ciò».
■ «Il Signore mi dice anche di dirvi che a
metà degli anni ‘90, intorno al ‘94-’95, non più tardi, Dio distruggerà la
comunità omosessuale d’America [applausi dell’uditorio]. Però non la distruggerà
nel modo in cui molti hanno pensato, ma con il fuoco. E molti si convertiranno e
saranno salvati, mentre molti si ribelleranno e saranno distrutti».
■ «Dio mi dice di dirvi: “C’è una nuova
malattia che entrerà in scena, ignota all’umanità. Ucciderà molti”. Lo
Spirito di Dio mi dice di dirvi che c’è uno spirito demoniaco (Dio mio!). Si
chiama Apollion. Si trova scritto nel libro dell’Apocalisse [9,11]. Il suo nome
significa distruttore. Egli verrà dal Sud, dal Sudamerica nell’America stessa, e
affliggerà molti che vivono nella ribellione. Dio mi dice di dirvi che il
problema della droga dell’America provocherà la morte di molti con tale
flagello».
■ «L’economia degli Stati Uniti d’America sta per
cadere. Molte aziende faranno bancarotta. Molte saranno acquistate da compagnie
straniere, proprio così come sono adesso. Però Dio dice: “Esse saranno
comprate da nazioni che adesso sono considerate sottosviluppate”. Dio ha
detto: “Il Giappone volterà le spalle all’America e si assocerà
all’Europa”».
■ «Lo Spirito di Dio mi dice che un
terremoto colpirà la costa orientale dell’America e distruggerà molto negli anni
Novanta. Nessun posto sarà al sicuro dai terremoti negli anni Novanta. Coloro
che non sanno cosa siano i terremoti lo sapranno».
Gli anni ‘90 ci stanno oramai alle spalle e rientrano nella storia. Giudichiamo,
quindi, «ogni cosa» predetta da Hinn per verificarne la veridicità.
Riguardo agli eventi «escatologici» (il ritorno
di Cristo, l’anticristo, ecc.), le predizioni di Hinn sollevano problemi ancora
più seri. Senza entrare nel merito dell’annosa polemica fra le sovrastrutture
escatologiche (pre-, post- e amillenarismo), tutt’ora in corso nel variegato
universo teologico evangelico, a me sembra che Gesù ci abbia messo in guardia
contro i falsi allarmismi o le vane certezze profetiche, sventolate da
chicchessia, parlando ripetutamente del carattere improvviso e inatteso della
sua parusia o venuta (cfr. p.es. Mt 24-25), invitandoci solo a vegliare,
perché mai ne conosceremo il giorno e l’ora. Cosa pensare, quindi, di un
«profeta» come Hinn che pretende di conoscere cose che ci sono state tenute
volutamente nascoste da Dio? Consideriamo le seguenti predizioni:
■ «Mancano due anni al Rapimento. Posso essere
schietto con te? [rivolgendosi a Paul Crouch] Non so se ci restino due mesi.
Questa sera ti dimostrerò con la Parola che abbiamo meno di due anni, a meno
che il Signore non cambi idea» (9 novembre 1990).
■ «Lo Spirito mi dice […] che, dopo il
Rapimento, alla Casa Bianca ci sarà una donna come Presidente, e che questa
donna Presidente distruggerà questa nazione, però la mia chiesa se ne sarà… se
ne sarà andata. […] Sta per entrare in scena un dittatore mondiale. […] Vedo un
uomo piccolino, che è la perfetta incarnazione di Satana […]. Quest’uomo
governerà il mondo. Lo vedrete nei prossimi due anni. Però, non molto
tempo dopo, vedrete Me» (31 dicembre 1989 al «Christian Center» di Orlando).
■ «Gesù sta per tornare entro i prossimi due
anni» (TBN, luglio 1997).
Il 1999 è passato e siamo entrati già da vari anni nel Terzo Millennio. Gesù è
già tornato senza che nessuno se ne sia accorto e che i santi siano stati
rapiti? Perché, poi, prendersela così tanto con i Testimoni di Geova se anche
molti cristiani evangelici prestano fede a predizioni come queste?
Ecco adesso alcune «profezie» più recenti di Benny Hinn:
■ «L’ora si avvicina. Molti di voi mi conoscono
da anni. Però sto per dirvi proprio adesso cose che non ho detto per anni, anni
e anni. Io credo — ascoltate questo, ascoltate questo! — io credo che Gesù, il
Figlio di Dio, stia per apparire fisicamente nei culti e ai credenti di tutto il
mondo per risvegliarci! Egli apparve dopo la sua risurrezione e sta per apparire
prima della sua seconda venuta! Sapete che una profetessa [Ruth Heflin] mi ha
mandato una parola per mezzo di mia moglie, proprio qui, e ha detto: “Di’ a tuo
marito che Gesù sta per apparire fisicamente nelle sue riunioni”. Mi aspetto di
vederlo […] Paul, ti ricordi quando sono venuto alla TBN anni fa e ti ho
mostrato un clip del Signore che è apparso nella nostra chiesa di Orlando, sulla
balconata, sul muro? Certo. Te… te ne ricordi? [Paul Crouch: “Benissimo, L’ho
visto!”] Erano gli anni ‘80, ‘80 o giù di lì, ‘86 […]. Il Signore ha fatto
questo in passato, ma sta per farlo di nuovo. Adesso, ascoltate questo, lo
sto profetizzando! Gesù Cristo, il Figlio di Dio, sta per apparire
fisicamente in alcune chiese e in alcune riunioni e a molti del suo popolo, per
un motivo: per dirvi che sta per mostrarsi! Per risvegliarvi! Gesù sta per
venire, santi! […]».
■ «Sì, la gloria di Dio sta per visitare la sua
potente chiesa. Sì, Signore. Fra tre mesi e mezzo, sta per accadere nel
mondo un grande avvenimento, seguito da un potente movimento di Dio nella
chiesa. Fra tre mesi e mezzo da adesso accadrà qualcosa in questo mondo: lo
saprete dai titoli dei giornali. Non vi dirò che cosa vedo. Lo saprete e basta,
e ne seguirà qualcosa di potente nello Spirito. Dio, lo Spirito Santo, sta
dicendo alla sua chiesa: “Tenete d’occhio Israele. Tenete d’occhio il mio
popolo, Israele. Lo saprete leggendo le Scritture e tenendo d’occhio Israele”.
“Perché i giorni sono brevi”, dice il Signore. “I giorni che vi stanno
davanti sono malvagi”,
dice il Signore, “ma Io ho riservato un posto per il mio popolo, un posto
di sicurezza, un posto di protezione”» (Benny Hinn, 29 dicembre 2002)
■ «Il 18 dicembre, alle 2 del mattino, mi sono
svegliato con una profezia che mi risuonava nel cuore. Mi stavo ascoltando
profetizzare. […] Però, quello che ho sentito era spaventoso. Questo è successo
mercoledì. In effetti, giovedì mattina alle 2. E adesso sto sentendo le parole:
“Fiumi di sangue, fiumi di sangue”. Il Signore mi ha rivelato che cosa
sta per succedere nei prossimi giorni e nelle prossime settimane in questa
guerra con l’Iraq» (30 dicembre 2002).
Riporto, adesso, parte della predizione riguardante l’apparizione di Gesù ai
musulmani (a cui ho solo accennato nell’articolo) che risale al 2 aprile 2000,
fatta davanti alle telecamere della TBN: «Signore e signori, Gesù sta per
scuotere il mondo! Ebbene, sta per accadere qualche altra cosa che secondo
me è straordinaria! Assolutamente straordinaria! Il Signore sta per
apparire
fisicamente nel mondo musulmano. Lo sto dicendo a te, Paul [Crouch], lo sto
sentendo adesso, sempre di più, di più. Giacché noi predicatori non possiamo
andare lì, ci sta per andare Gesù stesso. Giacché a noi predicatori non è
permesso andarvi, Egli sta per mostrarsi. […] Egli sta per apparire,
sentite questo, sta per apparire ai
musulmani, dicendo: “Io sono Gesù di Nazaret!”. Ed essi giungeranno a
conoscere il Signore! […]».
Lascio a voi valutare se la seguente considerazione di Stefano: «Sono
numerose le testimonianze di musulmani che affermano di avere visto Gesù in
sogno e di essersi convertiti a Lui», si addica o meno alla suddetta profezia.
Naturalmente, non avendo Hinn posto scadenze, dobbiamo ammettere che essa
potrebbe sempre avverarsi, prima o poi! Personalmente, però, non credo che Dio
abbia cambiato il suo proposito eterno chiaramente espresso nelle Scritture,
ossia di servirsi della predicazione fedele dell’Evangelo per mostrare Gesù
Cristo ai pagani mediante i suoi fedeli predicatori. Questa «predizione»
sovverte l’ordine divino delle cose e offende, a mio parere, l’opera di tanti
autentici servitori di Dio che rischiano quotidianamente la vita o che già
l’hanno persa per testimoniare Cristo ai musulmani, non come Hinn e Crouch che,
vivendo nel lusso e fra gli agi, ignorano completamente che cosa significhi non
amare la propria vita, anzi esporla alla morte (cfr. Ap 12,11).
Probabilmente, però, alcune delle migliaia cose
(pre-)dette da Hinn sono risultate vere. Non lo so. Bisognerebbe analizzare
sempre tutto, parola per parola, visto che Hinn afferma sistematicamente di
parlare ispirato dallo Spirito Santo. Ma ricordiamoci che anche gli spiriti
demoniaci dicono talvolta la verità, in mezzo a tante menzogne e a scopi che non
glorificano Dio, ma che tendono a sedurre, ingannare gli uomini, come nel caso
dell’indemoniato nella sinagoga di Capernaum, il cui spirito maligno dichiarò a
Gesù: «Io so chi sei: Il Santo di Dio!» (Mc 1,24; cfr. Lc 4,34s); e Gesù
lo sgridò, scacciandolo da quell’uomo. La stessa cosa accadde nel caso degli
indemoniati gadareni (Mt 8,28ss) o dell’indemoniato geraseno (Mc 5,1ss; Lc
8,26ss), in cui gli spiriti immondi riconobbero in Gesù «il Figlio di Dio
Altissimo». Consideriamo, inoltre, il caso della giovane schiava con «uno
spirito di divinazione» (ovvero di falsa profezia) di Atti 16,16ss, la
quale, riferendosi a Paolo e ai suoi collaboratori, gridava: «Questi uomini
sono servi del Dio Altissimo e vi annunziano la via della salvezza» (v. 17).
Però Paolo, pieno di Spirito Santo, riconobbe immediatamente l’origine maligna
di quell’affermazione che, pur essendo vera, proveniva da uno spirito di
divinazione e avrebbe indotto gli abitanti di Filippi a dargli credito,
continuando a ingannarli. Ecco perché «Paolo, infastidito, si voltò e disse
allo spirito: “Io ti comando nel nome di Gesù Cristo di uscire da lei”. E lo
spirito uscì in quell’istante» (At 16,18). Ed è proprio questa la strategia
degli spiriti seduttori: dicendo a volte la verità, ingannano le persone
inducendole all’errore.
Riguardo, poi, a quanto scrive sempre Stefano:
«In 1 Re 13 si può vedere la prova chiara che è possibile che una persona menta
e che dopo venga usata dal Signore per parlare a suo Nome», rispondo con una
domanda. Anche Balaam, che la Scrittura definisce espressamente «indovino»
(Nu 22,7; Gs 13,22), profetizzò alcune cose vere, anzi, pronunciò una delle
profezie messianiche fra le più importanti (cfr. Nu 24,17ss); però, ciò accadde
solo per la sovranità di Dio, cui nulla sfugge e da cui egli fu costretto, suo
malgrado, a benedire il popolo d’Israele (cfr. Nu 22-25). Questo fece forse di
lui un «vero profeta»? Certo, Pietro lo definisce «profeta» (2 Pt 2,16)
per la sua splendida profezia messianica e per aver benedetto Israele da parte
di Dio, ma quale fu la sua sorte finale? La morte violenta, secondo il giudizio
scritto contro tutti i falsi profeti (cfr. Nu 31,8 e Dt 18,20). Quello che
voglio dire è che, sebbene nella sua sovranità, Dio induca talvolta i falsi
profeti a dire la verità o la menzogna, spesso per riversare un giudizio (si
veda, p.es., la storia esemplare contenuta in 1 Re 22 e 2 Cr 18), a noi viene
semplicemente richiesto di discernere da quale «fonte d’ispirazione» provengono
le profezie, perché il pericolo è proprio quello di essere ingannati dai falsi
profeti, anche quando dicono la verità o la menzogna per volere di Dio; il
pericolo è altresì quello di perire insieme con loro per il giudizio divino
(cfr. 2 Pt 2ss).
Osservazioni finali
Per concludere questo discorso, quando «Stefano» afferma che «ognuno
di noi ha tanti “lati oscuri” non conformi alla volontà di Cristo che, se messi
alla ribalta in TV e nei mass-media a scala globale, potrebbero dire di noi
stessi che siamo “falsi profeti”», credo che tali considerazioni poco si
addicano a tutto il discorso sui veri e i falsi profeti secondo i criteri
biblici che ho ricordato.
Però atteniamoci
strettamente alla norma biblica evocata dallo stesso Stefano e contenuta in 1 Ts
5,21, in cui siamo invitati a «esaminare ogni cosa»: esaminiamo dunque
tutte le profezie di Hinn e riteniamo il bene (sempre che ve ne sia).
Nota redazionale:
Quando ci troviamo a dover scegliere fra ciò che afferma un qualsiasi moderno
«profeta» e ciò che attesta la Parola inerrabile di Dio, non esitiamo a optare
per quest’ultima, impegnandoci seriamente a tagliare rettamente la «parola della
verità» (2 Tm 2,15), ossia a farne un’esegesi corretta e scrupolosa. Prendiamo
altresì a cuore la raccomandazione apostolica che recita: «Siate
irreprensibili e schietti, figli
di Dio
senza biasimo
in mezzo a una generazione storta e perversa, nella quale voi risplendete come
luminari nel mondo,
tenendo alta la Parola della vita»
(Fil 2,15).
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/A2-BHinn_profezie_EnB.htm
06-04-2007; Aggiornamento: 02-07-2010
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