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BENNY HINN E LE SUE PROFEZIE

 

 di Antonio Morlino

 

Gli interrogativi

 

Dopo aver pubblicato il mio articolo «Benny Hinn: un uomo di Dio?», Stefano Ferrero ha scritto quanto segue rispetto alle «predizioni» di Hinn: «Riguardo alle profezie errate, si legga Paolo in 1 Cor 14,29: “Anche i profeti parlino in due o tre e gli altri giudichino”. Questo è segno che anche i profeti della chiesa primitiva, riconosciuti ispirati e veri servi di Dio da Paolo, potessero errare quando profetizzavano; ogni profezia va vagliata.

     In 1 Ts 5,19ss Paolo dice: “Non spegnete lo Spirito. Non disprezzate le profezie; ma esaminate ogni cosa e ritenete il bene”.

     Benny fa tante baggianate, ma il suo ministero fa tantissimo bene a tantissime persone. Del resto ognuno di noi ha tanti “lati oscuri” non conformi alla volontà di Cristo che, se messi alla ribalta in TV e nei mass-media a scala globale, potrebbero dire di noi stessi che siamo “falsi profeti”».

     In una lettera successiva, «Stefano» ha poi aggiunto: «In 1 Re 13 si può vedere la prova chiara che è possibile che una persona menta e che dopo venga usata dal Signore per parlare a suo Nome».

     Rispetto, poi, alla mia seguente affermazione: «E non si tratta delle uniche predizioni fasulle, giacché questo signore ha anche affermato che Gesù apparirà ai musulmani, prima del suo ritorno», Stefano ha commentato: «Sono numerose le testimonianze di musulmani che affermano di avere visto Gesù in sogno e di essersi convertiti a Lui».

 

Risposte alle osservazioni e alle obiezioni

 

Fornisco qui di seguito la mia risposta. Come ho premesso nel mio articolo, io credo nell’attualità dei carismi, che comprendono i doni profetici, e non disprezzo affatto le profezie, ma ritengo che sia biblicamente necessario giudicarle accuratamente, appunto esaminando «ogni cosa», senza dare per scontato che un profeta sia autentico solo perché dice di parlare da parte di Dio e di compiere prodigi. Mi pare essere questo, anzitutto, il motivo per cui Paolo esortò in 1 Cor 14,29 a «giudicare». Infatti, la Scrittura ci comanda di discernere da quale fonte d’ispirazione provengono le profezie: lo Spirito di Dio o gli spiriti ingannatori (cfr. 1 Gv 4,1), il cui contesto è certamente quello di un’assemblea ecclesiale. Inoltre, in armonia con 1 Cor 13,9-11, credo anche che tanto nella chiesa primitiva quanto in quella attuale, le profezie autentiche siano «imperfette» a causa della limitatezza umana, perché «ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro» (1 Cor 13,12), disse Paolo, servendosi di una metafora utilizzata nell’esegesi ebraica di Numeri 12,6ss per indicare la visione profetica, limpida nel caso di Mosè e oscura — «come in uno specchio» — per tutti gli altri profeti.

     Semplificando al massimo, possiamo dire che, nella concezione biblica, il «profeta» (nābî’ nell’AT e profētēs nel NT) è «colui che parla pubblicamente per conto di Dio», riferendone fedelmente il messaggio che può riguardare il presente, il passato o il futuro. È il suo portavoce, spesso accompagnato come Mosè da segni prodigiosi che confermano l’origine divina del suo mandato. Come si fa a riconoscere se un profeta è autentico o falso? È proprio Dio, mediante Mosè, a porci tale quesito e a metterci in guardia contro i falsi profeti, fornendocene l’identikit: «Se tu dici in cuor tuo: “Come riconosceremo la parola che il Signore non ha detta?”. Quando il profeta parlerà in nome del Signore e la cosa non succede e non si avvera, quella sarà una parola che il Signore non ha detta; il profeta l’ha detta per presunzione; tu non lo temere» (Dt 18,21s). Il falso profeta, quindi, è chi dichiara di parlare in nome di Dio, riferendo il messaggio che afferma di aver ricevuto da Lui, che però non si avvera perché è solo frutto della presunzione del falso profeta. «Io infatti non li ho mandati», dice il Signore, «ma profetizzano falsamente nel mio nome» (Gr 27,15). C’è una bella differenza, quindi, tra il «profetizzare in parte», in modo imperfetto o impreciso, e fare di Dio un bugiardo, affermando che Egli abbia detto cose che sono risultate essere completamente false! Una tale presunzione da parte dei falsi profeti, secondo la Scrittura, merita che essi siano messi a morte: «Ma il profeta che ha la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire o che parla in nome di altri dèi, quel profeta sarà messo a morte» (Dt 18,20). Si noti che il falso profeta può parlare anche in nome di altri dèi, che secondo il Nuovo Testamento sono spiriti demoniaci (cfr. 1 Cor 10,20s; Ap 9,20), i quali sono «capaci di compiere dei miracoli» (Ap 16,14). Per questo Paolo scrisse a Timoteo: «Ma lo Spirito dice esplicitamente che nei tempi futuri alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demòni» (1 Tm 4,1).

      Adesso, alla luce della Parola di Dio, esaminiamo alcune profezie di Benny Hinn per stabilire se egli sia un vero profeta di Dio. Il criterio biblico è questo: giacché egli sostiene costantemente di parlare in nome di Dio, le sue sono profezie autentiche, seppure «imperfette», o false perché completamente errate? In base alle sue profezie, si può stabilire da che «spirito» è animato? Sottoponendo nuovamente alla vostra attenzione le profezie già riportate nel mio articolo e aggiungendone altre, metto in corsivo alcuni elementi che richiamano i criteri stabiliti dalla Parola di Dio e che ho brevemente considerato. Inoltre, essendo stato accusato di aver estrapolato dal loro contesto le affermazioni di Hinn, snaturandone il vero significato, contestualizzo maggiormente riportando per intero le predizioni. A voi lettori l’«ardua sentenza».

      Cominciamo con alcune celebri predizioni pronunciate il 31 dicembre 1989 nel Christian Center di Orlando. Il contesto è quello di un culto di fine anno in cui Hinn, allora pastore di quella chiesa, profetizzò riguardo agli anni ‘90:

      ■ «Il Signore dice che due dei suoi grandi giganti moriranno a metà degli anni ‘90. Questi due hanno portato la torcia del risveglio negli ultimi quarant’anni. Uno di loro è stato in questa chiesa, mentre l’altro no. Uno morirà improvvisamente, mentre dorme, e l’altro morirà di malattia. “E quando moriranno entrambi i giganti, il che accadrà a metà degli anni ‘90, io scuoterò questo mondo con un ultimo risveglio. La loro morte sarà la pagina conclusiva di questo movimento”».

      ■ «Ci saranno molti a essere risuscitati in quel giorno. Molte visitazioni di angeli che verranno come dei giovani a bussare alla vostra porta».

      ■ «Lo Spirito mi dice che Fidel Castro morirà negli anni ‘90. Qualcuno cercherà di ucciderlo, ma non ci riuscirà. Però avverrà un cambiamento nella sua salute fisica, ed egli non resterà al potere, e Cuba sarà visitata da Dio […] Lo Spirito Santo me lo ha appena detto. Potrebbe essere peggiore di qualunque altra morte riusciate a immaginare. C’è qualche dubbio nel mio spirito su che tipo di morte intenda il Signore. Non ne sono certo. Lo vedo. Uh... Io vedo Cas… io, io vedo Castro piegato in avanti dietro le sbarre. Non so che cosa significhi tutto ciò».

      ■ «Il Signore mi dice anche di dirvi che a metà degli anni ‘90, intorno al ‘94-’95, non più tardi, Dio distruggerà la comunità omosessuale d’America [applausi dell’uditorio]. Però non la distruggerà nel modo in cui molti hanno pensato, ma con il fuoco. E molti si convertiranno e saranno salvati, mentre molti si ribelleranno e saranno distrutti».

      ■ «Dio mi dice di dirvi: “C’è una nuova malattia che entrerà in scena, ignota all’umanità. Ucciderà molti”. Lo Spirito di Dio mi dice di dirvi che c’è uno spirito demoniaco (Dio mio!). Si chiama Apollion. Si trova scritto nel libro dell’Apocalisse [9,11]. Il suo nome significa distruttore. Egli verrà dal Sud, dal Sudamerica nell’America stessa, e affliggerà molti che vivono nella ribellione. Dio mi dice di dirvi che il problema della droga dell’America provocherà la morte di molti con tale flagello».

      ■ «L’economia degli Stati Uniti d’America sta per cadere. Molte aziende faranno bancarotta. Molte saranno acquistate da compagnie straniere, proprio così come sono adesso. Però Dio dice: “Esse saranno comprate da nazioni che adesso sono considerate sottosviluppate”. Dio ha detto: “Il Giappone volterà le spalle all’America e si assocerà all’Europa”».

      ■ «Lo Spirito di Dio mi dice che un terremoto colpirà la costa orientale dell’America e distruggerà molto negli anni Novanta. Nessun posto sarà al sicuro dai terremoti negli anni Novanta. Coloro che non sanno cosa siano i terremoti lo sapranno».

 

Gli anni ‘90 ci stanno oramai alle spalle e rientrano nella storia. Giudichiamo, quindi, «ogni cosa» predetta da Hinn per verificarne la veridicità.

      Riguardo agli eventi «escatologici» (il ritorno di Cristo, l’anticristo, ecc.), le predizioni di Hinn sollevano problemi ancora più seri. Senza entrare nel merito dell’annosa polemica fra le sovrastrutture escatologiche (pre-, post- e amillenarismo), tutt’ora in corso nel variegato universo teologico evangelico, a me sembra che Gesù ci abbia messo in guardia contro i falsi allarmismi o le vane certezze profetiche, sventolate da chicchessia, parlando ripetutamente del carattere improvviso e inatteso della sua parusia o venuta (cfr. p.es. Mt 24-25), invitandoci solo a vegliare, perché mai ne conosceremo il giorno e l’ora. Cosa pensare, quindi, di un «profeta» come Hinn che pretende di conoscere cose che ci sono state tenute volutamente nascoste da Dio? Consideriamo le seguenti predizioni:

      ■ «Mancano due anni al Rapimento. Posso essere schietto con te? [rivolgendosi a Paul Crouch] Non so se ci restino due mesi. Questa sera ti dimostrerò con la Parola che abbiamo meno di due anni, a meno che il Signore non cambi idea» (9 novembre 1990).

      ■ «Lo Spirito mi dice […] che, dopo il Rapimento, alla Casa Bianca ci sarà una donna come Presidente, e che questa donna Presidente distruggerà questa nazione, però la mia chiesa se ne sarà… se ne sarà andata. […] Sta per entrare in scena un dittatore mondiale. […] Vedo un uomo piccolino, che è la perfetta incarnazione di Satana […]. Quest’uomo governerà il mondo. Lo vedrete nei prossimi due anni. Però, non molto tempo dopo, vedrete Me» (31 dicembre 1989 al «Christian Center» di Orlando).

      ■ «Gesù sta per tornare entro i prossimi due anni» (TBN, luglio 1997).

 

Il 1999 è passato e siamo entrati già da vari anni nel Terzo Millennio. Gesù è già tornato senza che nessuno se ne sia accorto e che i santi siano stati rapiti? Perché, poi, prendersela così tanto con i Testimoni di Geova se anche molti cristiani evangelici prestano fede a predizioni come queste?

 

Ecco adesso alcune «profezie» più recenti di Benny Hinn:

      ■ «L’ora si avvicina. Molti di voi mi conoscono da anni. Però sto per dirvi proprio adesso cose che non ho detto per anni, anni e anni. Io credo — ascoltate questo, ascoltate questo! — io credo che Gesù, il Figlio di Dio, stia per apparire fisicamente nei culti e ai credenti di tutto il mondo per risvegliarci! Egli apparve dopo la sua risurrezione e sta per apparire prima della sua seconda venuta! Sapete che una profetessa [Ruth Heflin] mi ha mandato una parola per mezzo di mia moglie, proprio qui, e ha detto: “Di’ a tuo marito che Gesù sta per apparire fisicamente nelle sue riunioni”. Mi aspetto di vederlo […] Paul, ti ricordi quando sono venuto alla TBN anni fa e ti ho mostrato un clip del Signore che è apparso nella nostra chiesa di Orlando, sulla balconata, sul muro? Certo. Te… te ne ricordi? [Paul Crouch: “Benissimo, L’ho visto!”] Erano gli anni ‘80, ‘80 o giù di lì, ‘86 […]. Il Signore ha fatto questo in passato, ma sta per farlo di nuovo. Adesso, ascoltate questo, lo sto profetizzando! Gesù Cristo, il Figlio di Dio, sta per apparire fisicamente in alcune chiese e in alcune riunioni e a molti del suo popolo, per un motivo: per dirvi che sta per mostrarsi! Per risvegliarvi! Gesù sta per venire, santi! […]».

      ■ «Sì, la gloria di Dio sta per visitare la sua potente chiesa. Sì, Signore. Fra tre mesi e mezzo, sta per accadere nel mondo un grande avvenimento, seguito da un potente movimento di Dio nella chiesa. Fra tre mesi e mezzo da adesso accadrà qualcosa in questo mondo: lo saprete dai titoli dei giornali. Non vi dirò che cosa vedo. Lo saprete e basta, e ne seguirà qualcosa di potente nello Spirito. Dio, lo Spirito Santo, sta dicendo alla sua chiesa: “Tenete d’occhio Israele. Tenete d’occhio il mio popolo, Israele. Lo saprete leggendo le Scritture e tenendo d’occhio Israele”. “Perché i giorni sono brevi”, dice il Signore. “I giorni che vi stanno davanti sono malvagi”, dice il Signore, “ma Io ho riservato un posto per il mio popolo, un posto di sicurezza, un posto di protezione”» (Benny Hinn, 29 dicembre 2002)

      ■ «Il 18 dicembre, alle 2 del mattino, mi sono svegliato con una profezia che mi risuonava nel cuore. Mi stavo ascoltando profetizzare. […] Però, quello che ho sentito era spaventoso. Questo è successo mercoledì. In effetti, giovedì mattina alle 2. E adesso sto sentendo le parole: “Fiumi di sangue, fiumi di sangue”. Il Signore mi ha rivelato che cosa sta per succedere nei prossimi giorni e nelle prossime settimane in questa guerra con l’Iraq» (30 dicembre 2002).

 

Riporto, adesso, parte della predizione riguardante l’apparizione di Gesù ai musulmani (a cui ho solo accennato nell’articolo) che risale al 2 aprile 2000, fatta davanti alle telecamere della TBN: «Signore e signori, Gesù sta per scuotere il mondo! Ebbene, sta per accadere qualche altra cosa che secondo me è straordinaria! Assolutamente straordinaria! Il Signore sta per apparire fisicamente nel mondo musulmano. Lo sto dicendo a te, Paul [Crouch], lo sto sentendo adesso, sempre di più, di più. Giacché noi predicatori non possiamo andare lì, ci sta per andare Gesù stesso. Giacché a noi predicatori non è permesso andarvi, Egli sta per mostrarsi. […] Egli sta per apparire, sentite questo, sta per apparire ai musulmani, dicendo: “Io sono Gesù di Nazaret!”. Ed essi giungeranno a conoscere il Signore! […]».

 

Lascio a voi valutare se la seguente considerazione di Stefano: «Sono numerose le testimonianze di musulmani che affermano di avere visto Gesù in sogno e di essersi convertiti a Lui», si addica o meno alla suddetta profezia. Naturalmente, non avendo Hinn posto scadenze, dobbiamo ammettere che essa potrebbe sempre avverarsi, prima o poi! Personalmente, però, non credo che Dio abbia cambiato il suo proposito eterno chiaramente espresso nelle Scritture, ossia di servirsi della predicazione fedele dell’Evangelo per mostrare Gesù Cristo ai pagani mediante i suoi fedeli predicatori. Questa «predizione» sovverte l’ordine divino delle cose e offende, a mio parere, l’opera di tanti autentici servitori di Dio che rischiano quotidianamente la vita o che già l’hanno persa per testimoniare Cristo ai musulmani, non come Hinn e Crouch che, vivendo nel lusso e fra gli agi, ignorano completamente che cosa significhi non amare la propria vita, anzi esporla alla morte (cfr. Ap 12,11).

      Probabilmente, però, alcune delle migliaia cose (pre-)dette da Hinn sono risultate vere. Non lo so. Bisognerebbe analizzare sempre tutto, parola per parola, visto che Hinn afferma sistematicamente di parlare ispirato dallo Spirito Santo. Ma ricordiamoci che anche gli spiriti demoniaci dicono talvolta la verità, in mezzo a tante menzogne e a scopi che non glorificano Dio, ma che tendono a sedurre, ingannare gli uomini, come nel caso dell’indemoniato nella sinagoga di Capernaum, il cui spirito maligno dichiarò a Gesù: «Io so chi sei: Il Santo di Dio!» (Mc 1,24; cfr. Lc 4,34s); e Gesù lo sgridò, scacciandolo da quell’uomo. La stessa cosa accadde nel caso degli indemoniati gadareni (Mt 8,28ss) o dell’indemoniato geraseno (Mc 5,1ss; Lc 8,26ss), in cui gli spiriti immondi riconobbero in Gesù «il Figlio di Dio Altissimo». Consideriamo, inoltre, il caso della giovane schiava con «uno spirito di divinazione» (ovvero di falsa profezia) di Atti 16,16ss, la quale, riferendosi a Paolo e ai suoi collaboratori, gridava: «Questi uomini sono servi del Dio Altissimo e vi annunziano la via della salvezza» (v. 17). Però Paolo, pieno di Spirito Santo, riconobbe immediatamente l’origine maligna di quell’affermazione che, pur essendo vera, proveniva da uno spirito di divinazione e avrebbe indotto gli abitanti di Filippi a dargli credito, continuando a ingannarli. Ecco perché «Paolo, infastidito, si voltò e disse allo spirito: “Io ti comando nel nome di Gesù Cristo di uscire da lei”. E lo spirito uscì in quell’istante» (At 16,18). Ed è proprio questa la strategia degli spiriti seduttori: dicendo a volte la verità, ingannano le persone inducendole all’errore.

      Riguardo, poi, a quanto scrive sempre Stefano: «In 1 Re 13 si può vedere la prova chiara che è possibile che una persona menta e che dopo venga usata dal Signore per parlare a suo Nome», rispondo con una domanda. Anche Balaam, che la Scrittura definisce espressamente «indovino» (Nu 22,7; Gs 13,22), profetizzò alcune cose vere, anzi, pronunciò una delle profezie messianiche fra le più importanti (cfr. Nu 24,17ss); però, ciò accadde solo per la sovranità di Dio, cui nulla sfugge e da cui egli fu costretto, suo malgrado, a benedire il popolo d’Israele (cfr. Nu 22-25). Questo fece forse di lui un «vero profeta»? Certo, Pietro lo definisce «profeta» (2 Pt 2,16) per la sua splendida profezia messianica e per aver benedetto Israele da parte di Dio, ma quale fu la sua sorte finale? La morte violenta, secondo il giudizio scritto contro tutti i falsi profeti (cfr. Nu 31,8 e Dt 18,20). Quello che voglio dire è che, sebbene nella sua sovranità, Dio induca talvolta i falsi profeti a dire la verità o la menzogna, spesso per riversare un giudizio (si veda, p.es., la storia esemplare contenuta in 1 Re 22 e 2 Cr 18), a noi viene semplicemente richiesto di discernere da quale «fonte d’ispirazione» provengono le profezie, perché il pericolo è proprio quello di essere ingannati dai falsi profeti, anche quando dicono la verità o la menzogna per volere di Dio; il pericolo è altresì quello di perire insieme con loro per il giudizio divino (cfr. 2 Pt 2ss).

 

Osservazioni finali

 

Per concludere questo discorso, quando «Stefano» afferma che «ognuno di noi ha tanti “lati oscuri” non conformi alla volontà di Cristo che, se messi alla ribalta in TV e nei mass-media a scala globale, potrebbero dire di noi stessi che siamo “falsi profeti”», credo che tali considerazioni poco si addicano a tutto il discorso sui veri e i falsi profeti secondo i criteri biblici che ho ricordato.

     Però atteniamoci strettamente alla norma biblica evocata dallo stesso Stefano e contenuta in 1 Ts 5,21, in cui siamo invitati a «esaminare ogni cosa»: esaminiamo dunque tutte le profezie di Hinn e riteniamo il bene (sempre che ve ne sia).

 

Nota redazionale: Quando ci troviamo a dover scegliere fra ciò che afferma un qualsiasi moderno «profeta» e ciò che attesta la Parola inerrabile di Dio, non esitiamo a optare per quest’ultima, impegnandoci seriamente a tagliare rettamente la «parola della verità» (2 Tm 2,15), ossia a farne un’esegesi corretta e scrupolosa. Prendiamo altresì a cuore la raccomandazione apostolica che recita: «Siate irreprensibili e schietti, figli di Dio senza biasimo in mezzo a una generazione storta e perversa, nella quale voi risplendete come luminari nel mondo, tenendo alta la Parola della vita» (Fil 2,15).

 

Su molti degli argomenti e nomi qui toccati dall’autore cfr. Nicola Martella, Carismosofia (Punto°A°Croce, Roma 1995). ● Cfr. Nicola Martella, «Medium, estasi, falsi profeti e Bibbia», La lieve danza delle tenebre (Veritas, Roma 1992), pp. 363ss. ● Per l'approfondimento si vedano pure i seguenti articoli e temi di discussione in «Fede controcorrente»: ► Benny Hinn è un «uomo di Dio» o un imbroglione? {Yves. A. Brault}; ► Un «unto» controverso: Benny Hinn {Nicola Martella}; ► Controversia sul discusso Benny Hinn {Nicola Martella}

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/A2-BHinn_profezie_EnB.htm

06-04-2007; Aggiornamento: 02-07-2010

 

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