Nota redazionale: Quanto qui segue è la risposta di Giovanni Melchionda
alle osservazioni fatte da Nicola Martella a una lettera circolare ricevuta. [►
Sulla via di un «sionismo cristianizzato»?] Le opinioni qui
espresse sono quelle dell’autore e non rispecchiano in tutto il pensiero
teologico del gestore di «Fede controcorrente». Quest’ultimo risponde in questo
sito ad alcuni aspetti delle convinzioni che animano il fondatore di «Alleanza
messianica». |
Caro Nicola, sono stato colto di sorpresa dalla pubblicazione sul sito di
stralci della mia lettera, che non era un trattato di dottrina, ma una semplice
lettera d’accompagnamento d’uno studio Biblico del Fratello messianico da
Israele Avner Boskey dal titolo «Le guerre spirituali contro Israele e contro la
chiesa nei luoghi celesti» (a questo riguardo mi piacerebbe sapere da te in
queste battaglie non terrestri da che parte devono stare i credenti).
«I coniugi Melchionda seguono ormai un’ideologia», così tu dici Nicola. Sarebbe
bene tra fratelli usare toni meno inquisitivi. Ma capisco che la carne vuole la
sua parte. Non sei riuscito a offendermi grazie a Dio. Dunque le mie
affermazioni non avevano un carattere dogmatico, ma solo interlocutorio e
personale trattandosi d’una semplice mail. Ma correttezza a parte, ti ringrazio
come fratello nel Signore Gesù, per offrirmi l’occasione di risposta e
approfondimento. Qualche premessa: Le cose che ho affermate in quella lettera e
che tu hai ritagliato, sono il frutto non d’una teologia sistematica e meno che
mai professionale o confessionale, ma solo la nuova comprensione d’alcuni passi
della Scrittura sul tema d’Israele, ascoltando decine d’uomini di Dio, fratelli
evangelici, dell’esame di molti documenti di studio biblico durante 10 viaggi
nella terra del Signore e segnatamente a Gerusalemme, osservando quello che,
secondo i Suoi piani, l’Iddio Altissimo sta portando avanti nella Sua Città come
i profeti avevano annunciato. Dunque affermazioni che non hanno pretesa né di
completezza né di verità assoluta, ma tuttavia fondate sulle Scritture e
predicate da uomini di Dio che dai 4 angoli della terra si recano a Gerusalemme.
Sono aperto a nuovi contributi purché non abbiano un carattere preconcetto o
secondo tradizioni.
Qualche chiarimento. Non mi piacciono le etichette né gli slogan, ma un uso
libero e santo delle parole. Nel tuo articolo m’attribuisci il credo in un
«sionismo cristianizzato», parola che sento ora per la prima volta. Solitamente
i media usano il termine «sionisti cristiani» come un insulto.
La nostra associazione si chiama Alleanza Messianica perché il nostro principio
di fede è il patto per mezzo del sangue dell’Agnello-Messia. Per l’occasione mi
definirò un cristiano che ama Sion e ti dico perché; nel Salmo 87,2-3 i
figli di Core dicono: «Egli (il Signore) ama le porte di Sion più di tutte le
dimore di Giacobbe. Cose gloriose son dette di te, o città di Dio».
Ancora nel Salmo 48,1ss: «Grande è il Signore e degno di lode nella città del
nostro Dio sul Suo Monte Santo, bello s’erge… il monte Sion». Leggere
anche Isaia 60.
Non so cosa ti fanno pensare queste parole, su di me hanno l’effetto di
risvegliare il mio spirito di credente che gioisce e si stupisce davanti
alla dichiarazione d’amore di Dio per Sion e per Gerusalemme. Sono costretto
alla brevità per non dire di come centinaia di volte questo è affermato nella
Bibbia. Sono dunque un cristiano evangelico che ama Gerusalemme e Sion perché il Signore ama Sion e Gerusalemme.
A scanso d’altri equivoci tutte le affermazioni di fede che da ora in poi farò
saranno subordinate a questi due principi: La fede in Gesù Messia, come
annunciato dai profeti, secondo le Sacre Letture
(scritture) Ebrei 1,1ss
Ulteriore precisazione, per evitare altri rischi ideologici: Quando utilizziamo
il nome Israele (possa essere benedetto il Suo Nome in eterno! Genesi 12,3) ci
riferiamo al nome nuovo ricevuto da Giacobbe. Dunque distinguiamo il Popolo
d’Israele (eterno) dallo Stato d’Israele da cui ci sentiamo liberi. Tuttavia
siamo impegnati a portare davanti al Trono della Grazia in preghiera i
governanti del Popolo d’Israele (1 Timoteo 2,2).
■ Dio d’Israele. Se questa fosse la sola volta (ma centinaia di volte è
citato nel Primo Testamento che spero sia da te considerato ugualmente Parola
Ispirata di Dio come il secondo testamento) io sono ammirato e meravigliato del
Dio che ha legato il suo nome al nome del Popolo che lui si è scelto per la Sua
Gloria. Leggiamo bene Matteo 15,24: il Signore Gesù ha un Peso di Salvezza per
le pecore perdute della casa d’Israele, insegna agli scribi fino alla contesa,
guarisce, libera e salva muti storpi e malati libanesi e siriani (sirofenici) e
questi gentili «diedero gloria al Dio d’Israele». Che meraviglioso
esempio di umiltà e rivelazione di gentili che riconoscono nell’Iddio del popolo
vicino colui che solo può guarire. Ma lì nei paraggi c’era anche un nostro
compaesano, il centurione romano di Capernaum, Mt 8,5ss, che non chiese una
guarigione per sé, ma per il suo schiavo (probabilmente ebreo) e si dichiarò
indegno (cioè impuro in quanto gentile) di ricevere il Signore in casa. Che
meraviglioso. Predecessore italiano che si siederà a tavola con Abrahamo,
Isacco, Giacobbe (Israele).
Domanda: noi evangelici abbiamo l’umiltà del centurione romano davanti all’Ebreo
Gesù? Un supplemento di prova è dato dal Signore Gesù stesso che chiama il Padre
Dio d’Abrahamo, d’Isacco, e naturalmente di Giacobbe (Israele), Dio dei vivi e
non dei morti.
[N.d.R.: Tema di discussione: ►
Augurare nel nome del Dio d’Israele nel NT?]
■ Ministero per Israele. Effettivamente ho usato con leggerezza questa
dizione, chiedo perdono al Signore e prometto di prenderla molto sul serio.
Intanto da Galati 2,9-10 impariamo che Giacomo Pietro, Giovanni, Barnaba, Paolo
sono tutti del popolo d’Israele mandati a Giudei e Gentili. Al versetto 10 parla
di poveri, di cui vedremo più avanti il significato.
In 2 Cor,12-seg parla d’un «servizio sacro» e lo paragona al servizio
sacro al Tempio 1Cor,9.13 (che ricordiamo al tempo di Paolo era ancora in piedi
e funzionante). Di cosa sta parlando l’apostolo Paolo? Si leggano: 1 Cor 9 e 16;
2 Corinzi 8 e 9; Romani 15,25-28; Atti 20,1-16. Faccio qui un’affermazione a
carattere generale (prometto di ritornare su questo tema se sarà ospite del tuo
sito e te ne ringrazio), secondo queste citazioni: «I viaggi dell’apostolo Paolo
non erano solo missionari, ma di costruzione della comunione tra le chiese della
diaspora ebraica e gentili con la chiesa di Gerusalemme. Dunque i viaggi di
Paolo erano d’andata e ritorno a Gerusalemme, tranne l’ultimo, ovviamente a
Roma. Questi viaggi avevano 3 ragioni, 1) portare a Gerusalemme i delegati delle
chiese (d’Acaia e Macedonia e in futuro da Roma) 2) avvenivano regolarmente
durante le festività bibliche comandate (Lv. 23) 3) erano l’occasione per la
colletta per i poveri da portare a Gerusalemme che non aveva carattere
eccezionale, ma regolare e di debito spirituale Rom 15,25ss Tutto questo Paolo
lo chiamava, servizio sacro.
Faccio fede sulla tua conoscenza biblica per non entrare nei dettagli delle
citazioni. Immagino il tuo stupore e le obiezioni. Ho anch’io delle domande. Se
l’apostolo Paolo in occasione della raccolta della colletta dà istruzione
precisa alle nuove chiese e avvisa anche quella di Roma, da quando la chiesa ha
cessato questa pratica di recarsi a Gerusalemme e perché? Se le istruzioni erano
per la colletta alla chiesa di Gerusalemme, perché vengono usate per uno scopo
diverso?
Caro Fratello Nicola ti ringrazio per avermi dato la possibilità d’istruirmi
circa il ministero per Israele, che è chiamato servizio sacro. Dirò ancora:
giustamente nella chiesa evangelica si dà molta enfasi alla missione e
all’evangelizzazione e questa è una delle pagine più belle e trionfanti della
Chiesa, segnatamente di quelle evangeliche. Gloria a Dio! Ma il Signore Gesù
stesso dà due mandati missionari, non uno come solitamente s’insegna. In Matteo
10,6-7 il mandato dell’Evangelo è rivolto solo a Israele, mentre in seguito
invia i 70, Luca 10,2ss, che nel linguaggio biblico sono le 70 nazioni cioè
tutto il mondo. Adempire al mandato di Matteo 10,6 è un’altra buona ragione per
andare a Gerusalemme ed essere testimoni (Atti 1,8) non solo ai confini della
terra, ma come dice la parola in Giudea, Samaria e fino ai confini (oggi la
Giudea e la Samaria sono in mano all’Islam e oltre il famigerato muro, ma,
Gloria a Dio, con 40 credenti ci siamo andati, chi vuole venire a Settembre?).
Dunque un ministero comandato dal Signore Gesù stesso, forse solo per i credenti
di discendenza ebraica come me (Melchionda in ebraico deriva da Melech, Re).
Capisco la tua paura circa la giudaizzazione... Ti rispondo: No non vogliamo
giudaizzare, non predichiamo la legge, predichiamo il Messia crocifisso
consegnato nelle mani dei gentili, morto, risorto e che sta per venire !
Alleluia!
[N.d.R.: Tema di discussione: ►
Hanno i cristiani un ministero per la nazione d’Israele?]
■ «I Giudei hanno rifiutato Gesù». Questa affermazione è tanto grave,
quanto errata, ma soprattutto spiritualmente gravida di conseguenze. Intanto
diciamo che a cominciare dalla chiesa di Gerusalemme, tutta la chiesa degli Atti
degli Apostoli è formata, per la quasi totalità da giudei che hanno accettato
Gesù. I primi 3.000 convertiti erano tutti giudei. Fino alla fine della sua
Missione Paolo da Siracusa, a Reggio Calabria, fino a Roma (12 sinagoghe)
frequenta, di sabato le sinagoghe e svolge il suo ministero evangelistico fra i
giudei e molti riconoscono Gesù come messia d’Israele. Il vangelo ripete più
volte che le folle Lo (Il signor Gesù) seguivano. La casa di Pietro a Capernaum,
dove Gesù fu ospite all’incirca per 3 anni, era sempre stracolma d’ebrei galilei
vestiti come il Signore secondo le prescrizioni del Levitico (vedi la donna dal
flusso di sangue che s’aggrappa ai filatteri del Signore), dove i paralitici
venivano calati dal tetto. Non sembra che Israele avesse rifiutato il Signore
Gesù. È tuttavia vero che una parte d’Israele, esattamente la classe
sacerdotale, collaborazionista e ricattata dai Romani che materialmente hanno
crocifisso il Signore della Gloria (ancora i nostri compaesani), complice un
popolino che «mangiava» intorno alle attività del tempio e che disse: «Il Suo
sangue ricada su di noi e sui nostri figli», non accettò Cristo Messia.
L’apostolo Paolo dice di peggio in 1 Ts 2,14-15, e poi aggiunge «Io vorrei
rinunciare alla salvezza (anatema) per amore dei miei fratelli (oh Potenza
dell’Amore).» Ma a nostra preservazione Paolo ci ammonisce in Rom 10,6 e seg.:
«Non dire in cuor tuo chi salirà e chi scenderà», chi ha accettato e chi ha
rifiutato chi… Questo ci dicono il Vangelo e la storia, che migliaia d’ebrei
hanno accettato Gesù, e ancor oggi davanti alla testimonianza di migliaia di
fratelli messianici, molti cristiani preferiscono ancora domandare: perché
rifiutate il messia?
In Terra d’Israele ci sono più di 200 chiese, volete venire a incontrarle
come facevano i Tessalonicesi e i Corinzi? E il nostro fratello Tito? (2 Cor
8,16 e 23) Venite!!!
La citazione di Romani 11,28 da te fatta mi suscita questa preghiera: «Signore,
Dio d’Israele Ti benedico e Ti ringrazio perché hai fatto dei Giudei i Tuoi
nemici per causa (amore) nostra e così ti sei fatto conoscere a me. Ti chiedo
perdono perché io facevo parte dei centurioni Romani che hanno ucciso il Tuo
figlio Gesù e abbiamo distrutto il Tempio innalzato al Tuo Glorioso nome e
abbiamo rubato l’oro nella Tua Casa portandolo a Roma. Noi e i nostri antenati
romani abbiamo mescolato il sangue dei figli d’Israele con quello degli animali
(Luca 13,1). Ma ancora di più ti ringrazio perché tu li ami a causa dei loro
padri anche se il velo non è ancora completamente tolto. Perché Oh Dio Grande e
Misericordioso i tuoi doni e il Tuo Patto è irrevocabile e alla fine tutto
Israele sarà salvato. Com’è profonda la tua ricchezza e sapiente la Tua scienza,
inscrutabili i tuoi giudizi e ininvestigabili le Tue Vie. E ora o Signore ti
chiedo il Tuo Santo Spirito perché non cada nel Giudizio verso il Tuo popolo e
scada dalla Tua Grazia. A te la potenza la Gloria e l’Onore». [N.d.R.: Tema di
discussione: ►
I Giudei hanno rifiutato Gesù]
■ Il complotto internazionale. Confesso fratelli che ho un po’ di timore
a trattare quest’aspetto correndo il rischio d’attirami il giudizio di Dio. Il
27 di Gennaio è istituita per legge del parlamento italiano la giornata della
memoria dell’Olocausto del popolo d’Israele. Quello che non è riuscito
all’imperatore Tito (sterminò più di 2/3 del popolo d’Israele d’allora), quello
che non è riuscito ai nazisti e ai fascisti (popolo italiano, non
dimentichiamolo) ora lo sta portando avanti l’islam. Tutti i giorni un
piccoletto presidente dell’Iran dichiara di voler semplicemente cancellare
Israele dalla cartina geografica. La diplomazia internazionale sta cercando di
contrastare il possesso dell’atomica da parte di questa nazione islamica. Nel
1984 con un’operazione aerea impressionante l’aviazione israeliana ha distrutto
la centrale atomica dov’era pronto l’ordigno nucleare di Saddam. Se non fosse
stato distrutto, i missili iracheni che nel ‘92 colpirono Tel Aviv e Gerusalemme
avrebbero portate testate nucleari sulla Città del Nostro Dio. Non
preoccupatevi, il Museo del libro di Gerusalemme, dove sono conservati i
manoscritti antichi da cui noi traduciamo le nostre scritture, è stato costruito
a prova di bomba atomica. Gli ebrei ci amano e così anche se loro dovessero
scomparire comunque ci hanno assicurato la possibilità d’avere dei rotoli in
futuro. Anche in passato nonostante ebrei e rotoli sono stati bruciati assieme,
per esempio da nazisti, cattolici e altri ancora, c’erano nelle sinagoghe stanze
blindate per conservare i rotoli. Anche i Romani bruciarono tutto, ma si
dimenticarono di guardare nelle grotte di Qumram. La bomba atomica di Saddam era
pronta grazie alla tecnologia dei francesi e ai finanziamenti tedeschi e
italiani (Banca nazionale del Lavoro). L’ineffabile Prodi ha autorizzato, appena
eletto presidente del consiglio, la fornitura di missili Aster franco-italiani
prodotti dall’Alenia agli hezbollani libanesi per abbattere aerei Israeliani,
mentre l’intelligente D’Alema si fa le passeggiate con i capi hazbollani,
credendo di rabbonirli (si sa noi Italiani siamo stati sempre famosi per i doppi
giochi nella storia). Questa estate 500 mila bambini figli d’Israele sono stati
portati nel deserto per sfuggire ai bombardamenti islamici. Molti nostri
fratelli messianici hanno passato l’estate nei rifugi antiaerei, e molti di loro
oggi per le conseguenze economiche della guerra non hanno da mettere a tavola
niente per i loro figli. Chi lo desidera posso accompagnarlo come ospite di
queste famiglie.
Romani 15,27: «Infatti se gli stranieri sono stati fatti partecipi dei loro beni
spirituali, sono anche in obbligo d’aiutarli con i beni materiali».
Ti ringraziamo Signore per il debito che abbiamo verso Israele. Il fratello
Nicola fa la domanda: Dov’è il complotto internazionale e di quali nazioni? Ha
ragione il complotto è una cosa nascosta, mentre queste notizie sono pubbliche.
Pensavo che le notizie dell’odio verso Israele erano su tutti i telegiornali, ma
se non basta ecco dove si parla di complotto: Salmo 2.2 e seg. «I re della terra
si danno convegno e i principi congiurano assieme contro il Signore e contro il
Suo Messia…. Sono io che ho stabilito il mio re sopra Sion, il mio Monte Santo».
Dunque o Signore, quando nel telegiornale, vediamo nazioni e religioni che si
contendono il Tuo monte santo stanno congiurando contro il Tuo Figlio, la Sua
venuta e il Suo Popolo.
■ Perché andare a Gerusalemme. La festa delle capanne. Non m’era ancora
capitato di sentirmi dire d’essere animato dallo spirito delle Crociate, anche
perché i crociati odiavano sinceramente gli ebrei e ne hanno uccisi molti.
Voglio rassicurare il fratello Nicola che nessuno spirito di ricarica energetica
anima le migliaia di credenti evangelici che si recano a Gerusalemme e che chi
scrive conosce bene il culto idolatra dei santuari, anche perché se c’è un
popolo anti-idolatra quello è Israele.
Prometto che su quest’aspetto ritornerò se lo desiderate in futuro, per ora
faccio solo alcune affermazioni a prova di smentita: Il Signore Gesù stesso
andava a Gerusalemme almeno 3 volte all’anno e durante le festività di Levitico
23 (Pasqua, Pentecoste, Feste delle Capanne). L’intero vangelo di Giovanni è
costruito secondo le festività bibliche (se ne sono mai accorti i teologi?).
Gesù va a Gerusalemme, Gv 10,22, durante una festa nazionalista e della
tradizione giudaica che è la festa della dedicazione del Tempio detta festa
delle luci (mentre i cristiani perdono tempo a discutere del natale) dove si
celebrava la vittoria di Giuda Maccabeo sui Greci. Ma le salite del Signore a
Gerusalemme non erano un pellegrinaggio secondo un’usanza religiosa, bensì il
tempo stabilito dal Padre perché Lui incarnasse e adempisse il suo Mandato di
Salvezza annunciato secondo la legge del Sinai e come previsto dai Profeti.
Zaccaria 14,16 e seguenti. Michea 4,1ss
Ma negli ultimi tempi il monte della casa del Signore sarà posto in cima ai
monti e si leverà al disopra delle colline e i popoli affluiranno a esso.
Verranno molte nazioni e diranno: Venite, saliamo al Monte del Signore, alla
casa del Dio di Giacobbe, Egli c’insegnerà le sue vie e noi cammineremo nei suoi
sentieri!Poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore».
Fratello Nicola, vuoi venire al MONTE DEL SIGNORE? Vuoi venire alla casa del Dio
di Giacobbe per camminare nei suoi sentieri disseminati dalle bombe suicide
dell’Islam?
Giovanni 4,23 I veri adoratori ecc. «Signore ti chiedo perdono perché
anch’io ho citato a vanvera questo verso e gli ho fatto dire quello che non
dice. Grazie Signore perché mi hai fatto capire che tu hai incontrato la
Samaritana presso il pozzo di Giacobbe a Sichem. Dunque Tu andavi in Galilea non
lungo il Giordano, preferito dai farisei, non lungo il mare preferito dai
pagani, ma lungo la via degli altari innalzati da Abramo, Isacco e Giacobbe al
Dio Altissimo. (Gn 13,18; 22,29). Grazie apostolo Giovanni che ci spieghi che
Gesù veniva da Gerusalemme dove era stato per adorare in Spirito e Verità. Tu oh
Signore hai adorato secondo la conoscenza dei giudei da cui proviene la
salvezza».
Benedetto il Signore che ci ha innestati nell’ulivo d’Israele e ci ha benedetti
in Gesù la lucente stella del mattino, che è la radice e la discendenza di
Davide. Apocalisse 22,16. Amen
P.S.: Certamente non ho risposte a tutte le domande. Il Signore ci darà un’altra
occasione, sono a vostra disposizione. Lampade pronte fratelli siamo negli
ultimi tempi. Maranatha.
Shalom in Cristo, Giovanni Melchionda.
►
Il sionismo cristiano {Nicola Martella}
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A2-Alleanza_messianica_MT_AT.htm
26-01-2007; Aggiornamento: 02-07-2010 |