1. ENTRIAMO IN TEMA: Una
lettrice mi ha scritto, chiedendomi quanto segue: «Shalom! Mi sapresti dire il
vero significato di quando unge Dio stesso con olio e ne senti anche il
profumo. Cosa vuol dire di preciso. Ti ringrazio in anticipo».
Poiché ella è stata molto stringata nelle sue affermazioni, le ho chiesto
maggiori ragguagli. Al che la lettrice mi ha risposto quanto segue: «Certo che
ti spiegherò meglio e scusami se sono stata poco precisa. Qualche settimana fa,
una persona durante un seminario d’adorazione ha avuto un'esperienza
particolare e tangibile. Ha testimoniato che mentre era in adorazione ha
sentito in maniera tangibile come se qualcuno gli versava dell’olio sul
capo e questo scendeva su tutto il suo viso; sentì anche il profumo
intenso di quest’olio. Era così tangibile che gli sembrava che qualcuno stesse
veramente facendo tutto questo. A testimonianza di ciò una ragazza, che
abbracciò questa persona, disse che anche lei sentì il profumo. Ecco la
testimonianza completa, volevo capirne il significato preciso, e quindi se ti è
possibile spiegarmelo. Grazie di cuore. Shalom». {Sonia Sciabica; 21-22 maggio
2008}
2. IL TITOLO: Per capire di che
cosa parliamo, dobbiamo prima introdurre alcuni importanti concetti tecnici e
spiegarli.
Il termine inglese «worship» significa di per sé «riverenza, espressione
di riverenza» e sinonimi vari. Da anni però è diventata la nuova parola chiave
per culti, band, gruppi musicali, seminari e quant’altro. In tale termine e
attività viene caricato un vasto spettro di espressioni devozionali e
spiritualistiche non sempre di accertata natura. Non è un caso che è un termine
usato anche negli ambienti gnostici, occultistici (Devil Worship), esoterici e della musica Black
Metal (Dark Funeral con il loro «Teach Children To Worship Satan»; cfr. anche Rock N Roll Worship Circus o Worship
Circus; Crash Worship; Sun worship). Anche negli ambienti cristiani i gruppi musicali fanno a gara per chiamarsi «worship» (p.es.
Passion Worship Band; Worship Station; Sion Worship Choir) o a offrire tale tipo di genere musicale (Praise
and Worship; Songs of intimate worship; Worship of Praise). Tale parola è
tanto alla moda che esistono, ad esempio, con significati e contesti differenti,
gruppi, tendenze musicali o titoli: Zero Worship, Hero Worship, Feet Worship (feticismo dei
piedi!), Worship And Tribute, Worship Revolution.
Anche negli ambienti
cristiani dire culto, adorazione e simili non fa più effetto, ma ci vuole
«worship», sebbene molti non sanno neppure che cosa significhi. Vista la tanta
offerta e il vasto spettro d’uso del termine e delle pratiche, non è quindi
escluso che anche negli ambienti cristiani si attinga a una cultura, a contenuti
e a metodi estranei al pensiero biblico; basta cristianizzare il tutto e poi va
ben!? Anche nei seminari ad hoc sul «worship» il tutto viene venduto come
una spiritualità migliore, più intima e più biblica. Gli ignari partecipanti
spesso non sanno che si tratta di tecniche provenienti dalla spiritualità
esoterica e gnostica, ricondotta a frasari e contenuti cristiani.
L’iperestesia
(dal gr. «troppa sensazione») è nella medicina l’ipersensibilità cutanea o
l’accentuata percettività sensoriale a stimoli esterni causata da un’anormale
eccitazione nervosa. In senso lato si parla pure di sensazione eccessiva,
eccitazione ed esaltazione. Negli stati ipnotici e para-ipnotici i sensi dei
soggetti (specialmente vista, udito, olfatto) sono impressionabili all’eccesso (link).
È interessante che l’iperestesia cutanea è molto comune in soggetti affetti da isterismo (link).
Si dovrebbe parlare anche di parestesia (dal gr. «falsa percezione,
inganno») e di fenomeni parestetici, ossia in cui si percepiscono sensazioni,
colori, suoni e odori che in realtà non ci sono. Nella medicina s’intende una
sensazione patologica spontanea non dolorosa, un’alterazione della sensibilità
che si manifesta con sensazioni come formicolio, pizzicore, solletico,
bruciore, raffreddamento, intorpidimento; la causa risiede in alterazioni
del sistema nervoso centrale o periferico. Si tratta quindi di «un disturbo
della sensibilità, causato da perturbazioni sensoriali centrali o periferiche,
caratterizzato da alterazione delle reazioni, ritardi nella percezione,
formicolii, crampi e torpore» (link).
Nel campo della spiritualità mistica, dell’occultismo e dell’esoterismo
s’intende la percezione di fenomeni paranormali, trans-sensoriali, che il
soggetto in questione percepisce come reali. Tali fenomeni possono essere
prodotti anche artificialmente mediante allucinogeni.
3. «UNZIONE» E FENOMENI IPERESTETICI:
Nella sacra Scrittura non ricorre mai il termine «unzione» nell’accezione
che gli viene dato in certi ambienti. L’unzione era solo fisica e, se si
eccettua l’uso cosmetico (Mt 6,17; Lc 7,46; Gv 11,2; 12,3) e funereo (Mc 14,8;
Lc 23,56), avveniva nel momento della consacrazione a un ministero e riguardava
nell’AT sacerdoti, re (At 4,26s Cristo = unto a re) e profeti (Lc 4,18; Eb 1,9).
Si trattava quindi di un’unzione di Spirito Santo nel momento della chiamata a
un ministero particolare (At 10,38). Essa avveniva anche in caso di malattia (Mc
6,13; Gcm 5,14). L’altra «unzione» è nel NT quella mediante lo Spirito Santo,
avvenuta una volta per tutte al momento di una vera e genuina conversione; essa
è concomitante con il suggellamento da parte dello Spirito Santo in vista della
redenzione finale (2 Cor 1,21s). Essa non è connessa a nessuna esperienza di
tipo mistico o paraestetico. «Unti» è proprio il termine che sta alla base di
«cristiani»; l’unzione si riceve una sola volta ed essa permette di conoscere
mediante lo Spirito Santo la differenza fra verità e menzogna (1 Gv 2,20s «avete
l’unzione dal Santo»; v. 27 «avete ricevuta da lui dimora in voi»).
Nel NT non esistono altri casi. Il resto è un’invenzione carismaticista.
Nella sacra Scrittura non esiste nessun caso in cui Dio unga qualcuno
direttamente e questi abbia un’esperienza fisica o psicosomatica corrispondente,
ossia che senta l’olio scorrere sul suo corpo. Nella Bibbia non esiste nessun
esempio in cui qualcuno senta un qualche profumo in connessione con
un’esperienza del genere.
Si conosce tale effetto però in campo della spiritualità mistica di varia
genesi e vario genere, in campo occulto-esoterico e nel campo della devozione
popolare (p. es. apparizioni di madonne, santi e specialmente padre Pio). Gli
adepti dell’occultismo affermano di sentire un odore di zolfo quando incontrano
un loro collega, che essi neppure conoscono. In diverse religioni a forte carica
mistica si parla di esperienze del genere, durante le quali si avverte tale
«unzione» mistica e/o percezione di odori. Si tratta di esperienza paraestetiche
che descrivo nel mio libro «La
lieve danza delle tenebre»; per alcuni aspetti si veda
anche «Entrare
nella breccia».
Non è un caso che diverse esperienze mistiche del genere, proprie della
spiritualità esoterica, siano state recepite e cristianizzate in campo
carismaticista. Tali esperienze avvengono specialmente dopo la recita di un
certo «mantra» cristianizzato, ad esempio dopo il canto continuo e prolungato di
inni monotoni, sostenuti da ritmi monocordi, con poche strofe, ripetute
all’infinito nel presunto intento di adorare Dio. Dopo un certo tempo il
cervello va in uno stato simile alla trance, in una condizione di grande
passività; è allora che si sperimentano tali esperienze mistiche. Non è un caso
che certi telepredicatori di successo e showman evangelistici entrano in scena
solo dopo che la platea ha cantato per lungo tempo canti monotoni, a volte per
ore. Essi ne hanno bisogno perché la gente in tal modo sprofonda in uno stato di
passività e di semi-trance lucida; allora è facile per loro influenzare la gente
con un miscuglio fra spiritualismo, mesmerismo, suggestione mentale e medianica
e ottenere così i risultati che sperano e la dipendenza psicologica della gente.
Per gli approfondimenti rimando a «Carismosofia»,
particolarmente agli articoli: «Facoltà extrasensoriali», pp. 154-162; «Fenomeni
medianici», pp. 163-175.
4. ASPETTI CONCLUSIVI: Come
abbiamo visto, non è un caso che si sta imponendo fra le chiese tale particolare
modo di adorazione, chiamato worship, che si pretende biblico ma è
solo una cristianizzazione di pratiche gnostiche presenti nel buddismo,
nell’induismo (cfr. gli «hare krishna»), nel sufismo islamico, nel misticismo
giudaico, nella spiritualità esoterica e così via. Non si conosce nulla del
genere nel NT. I maestri di worship sono moderni «sacerdoti» di uno
spiritualismo mistico cristianizzato. Alla base di ciò c’è una falsa concezione
dell’adorazione, fatta di slanci mistici e di tecniche manipolative della mente
mediante la passività, la ripetizione continua, la musica monotona ed
espressioni mistiche di vario genere. La mente viene semplicemente messa fuori
uso e ciò è estremamente pericoloso. Allora si sperimentano eventi paraestetici
del genere come tale presunta unzione, suggestioni visive, auditive, olfattive,
fisiche.
Come detto, non è nulla di nuovo nel misticismo e nella spiritualità esoterica.
Per la comprensione dell’esoterismo rimando a vari articoli nel «Dizionario
delle medicine alternative» (Malattia
e guarigione 2), pp. 148-164. In Corinto c’era un nutrito
gruppo di cristiani che avevano cristianizzato concezioni gnostiche e pratiche
mistiche, influenzati com’erano da «sommi apostoli», che avevano introdotto
tutto ciò e che Paolo considerava «operai fraudolenti»; l’apostolo ebbe con loro
molte «gatte da pelare». Egli pose l’attenzione a fenomeni mistici pericolosi in
cui «ben prega lo spirito mio, ma la mia intelligenza rimane infruttuosa»
(1 Cor 14,14). A tali espressioni mistiche della spiritualità, Paolo rispose
così: «Io pregherò con lo spirito, ma pregherò anche con l’intelligenza;
salmeggerò con lo spirito, ma salmeggerò anche con l’intelligenza» (v. 15).
Il fine è la comunione intellegibile e l’edificazione pratica, non il misticismo
individuale o di gruppo.
Penso che bisogna tenersi lontani da simili concezioni dell’adorazione, basata
su meccanismi psicologici pericolosi e che aprono la persona a esperienze
mistiche di dubbia provenienza. Non a caso in Germania si parla per questo
genere di musica di «Worship bis zum Umfallen», ossia di «worship fino a cadere
giù (o svenire)».
►
Unzione {Nicola Martella} (Diz)
►
Worship, unzione e iperestesia? Parliamone {Nicola Martella}(T)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Worship_iperestesia_MeG.htm
26-05-2008; Aggiornamento: 07-06-2010
|