Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Uniti nella verità

 

Denominazioni (generale)

 

 

 

 

Le diversità possono essere una risorsa oppure diventano un problema.
 Ecco le parti principali:
■ Entriamo in tema (il problema)
■ Uniti nella verità
■ Le diversità quale risorsa
■ Le diversità e le divisioni
■ Aspetti connessi.
 
Il libro è adatto primariamente per conduttori di chiesa, per diaconi e per collaboratori attivi; si presta pure per il confronto fra leader e per la formazione dei collaboratori. È un libro utile per le «menti pensanti» che vogliano rinnovare la propria chiesa, mettendo a fuoco le cose essenziali dichiarate dal NT.

 

Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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UNITÀ SENZA LO SCANDALO DELLA CROCE?

 

 di Nicola Martella

 

«…il corpo è di Cristo. Nessuno vi derubi a suo piacere del vostro premio, con un pretesto di umiltà e di culto degli angeli, affidandosi alle proprie visioni, gonfio di vanità nella sua mente carnale, senza attenersi al Capo…» (Colossesi 2,17ss).

 

1.  FRANCESCO: ORIGINALI E SURROGATI: Se proprio devo scegliere fra vari «Francesco» — ad esempio, fra Francesco Bernardone (ca. 1182-1226) e un qualsivoglia «Francesco», presente in qualsiasi denominazione cristiana (p.es. Jorge Mario Bergoglio [1936~], alias Francesco) — preferisco il primo, ossia Francesco d’Assisi, s’intende quello storico (con tutti i limiti del suo tempo), non quello delle leggende popolari e letterarie e delle strumentalizzazioni religiose. Io non sono né un fan di Francesco d’Assisi né un suo seguace. L’onesta intellettuale m’impone di riconoscere che lui aveva cercato di predicare Cristo nei limiti della sua epoca, in cui la chiesa di Roma era in decadenza morale e spirituale, sprofondata nel suo lusso sfrenato, mentre Francesco scelse la via della povertà e del servizio. Egli mise solo Cristo al centro della sua vita, spogliandosi del resto e delle forme, in un tempo in cui la chiesa era in forte decadenza spirituale e morale, dedicandosi al potere temporale e alla vita mondana.

     Gli altri «Francesco», o comunque essi si chiamino, presenti in tutte le denominazioni cristiane, si spogliano spesso della sostanza, per mantenere le forme ed estendere il loro potere o creare un consenso coercitivo intorno alle loro opinioni. Oppure fanno una continua commistione fra Creatore e creature, fra dottrina di Cristo e devozione popolare, fra sacra Scrittura e tradizioni religiose, fra Evangelo e potere, e così via. Per questo sono solo dei surrogati.

 

2.  ATTENZIONE ALLE SEDUZIONI: Per questo i surrogati sono pericolosi e fonte di seduzione. Lo sono specialmente per i «bambini, sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina, per la frode degli uomini, per l’astuzia loro nelle arti seduttrici dell’errore» (Efesini 4,14). A ragione l’apostolo Paolo affermò quanto segue: «Ma temo come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così le vostre menti siano corrotte e sviate dalla semplicità e dalla purità rispetto a Cristo. Infatti, se uno viene a predicarvi un altro Gesù, diverso da quello che abbiamo predicato noi, o se si tratta di ricevere uno Spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un Evangelo diverso da quello che avete accettato, voi ben lo sopportate!» (2 Corinzi 11,3ss).

     Quando c’è seduzione, la via obbligata diventa l’apostasia. Infatti, «Lo Spirito dice espressamente che nei tempi a venire alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori, e a dottrine di demoni, per via della ipocrisia di uomini che proferiranno menzogna, segnati di un marchio nella loro propria coscienza» (1 Timoteo 4,1). Quando avviene questo, la verità rivelata nella Scrittura non ha più importanza, ma viene sostituita dai miti religiosi o mischiata con essi. Infatti, fu annunciato «il tempo che non sopporteranno la sana dottrina; ma per prurito d’udire si accumuleranno insegnanti secondo le loro proprie voglie e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno ai miti» (2 Timoteo 4,3s).

 

3.  UNITÀ SULLA LA VIA DELL’APOSTASIA?: Siamo in un tempo, in cui anche alcuni di coloro, che sono alla guida delle chiese, diventano avversari di Cristo e scandalo per l’Evangelo, non avendo il «senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini», come Gesù disse a Pietro, che voleva opporsi alla croce (Mt 16,23). Essi rinunciando allo «scandalo della croce» (Galati 5,11). In nome dell’unità vogliono mettere insieme sotto lo stesso giogo fedeli e infedeli, giustizia e iniquità, luce e tenebre, Cristo e Beliar, tempio del Dio vivente e gli idoli (2 Cor 6,14ss). Questa è la via dell’apostasia.

 

4.  LA VIA DI SCAMPO: «A Dio, nella sua sapienza, è piaciuto di salvare i credenti con la pazzia della predicazione» (1 Corinzi 1,21), ossia del semplice Evangelo. Oltre a quelli che infarciscono la fede con miti religiosi, siamo nuovamente in un tempo, in cui gli uni chiedono miracoli (misticismo) e gli altri cercano sapienza (razionalismo; v. 22). Che devono fare i credenti biblici per tenere la barra al centro? «Ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per i pagani è pazzia; ma per quelli che sono chiamati, tanto Giudei quanto Greci, predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio» (vv. 23s).

 

5.  ASPETTI CONCLUSIVI: I cristiani biblici devono avere le idee molto chiare in proposito. Loro è comandato: «Fuggite l’idolatria!» (1 Corinzi 10,14; cfr. 1 Giovanni 5,26). Qui non c’è nulla da discutere, se non ubbidire a Dio anziché agli uomini (At 5,29). Verso chi si vuol disfare dello «scandalo della croce» in nome dell’unità e tollerando l’idolatria, pur chiamandosi «fratello», l’apostolo Paolo è chiaro: mettetelo fuori da voi stessi, trattandosi di un malvagio (1 Corinzi 5,11ss). E l’apostolo Giovanni aggiungeva: «Chi passa oltre e non dimora nella dottrina di Cristo, non ha Dio… Se qualcuno viene a voi e non reca questa dottrina, non lo ricevete in casa, e non lo salutate; perché chi lo saluta partecipa alle malvagie opere di lui» (2 Gv 1,9ss).

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Unita_no-croce_UnV.htm

09-08-2014; Aggiornamento: 10-08-2014

 

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