Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

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Tutto ciò che serve per istruire il neofita nella sana dottrina e in una sana morale cristiana, per così orientarsi nell'insegnamento biblico di base, nella devozione e nel discernimento spirituale riguardo alle questioni che attengono alla fede biblica e al saggio comportamento nel mondo. È «vademecum» per chiunque voglia trasmettere la fede biblica.

   Ecco le singole parti principali:
01. La via che porta a Dio;
02. Le basi della fede
03. La Sacra Scrittura
04. Dio
05. Creazione e caduta dell’uomo
06. Gesù Cristo
07. Lo Spirito Santo
08. La salvezza dell’uomo
09. Il cammino di fede
10. La chiesa biblica
11. Ordinamenti e radunamenti
12. L’opera della chiesa
13. Il diavolo
14. Le cose future
15. Aspetti dell’etica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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APPROFONDIMENTO STORICO-BIBLICO SUL RHEMA

 

 di Nicola Martella - Edoardo Piacentini

 

 

1  ENTRIAMO IN TEMA (Nicola Martella): Abbiamo lungamente scritto sul tema del rhẽma, un termine greco non particolarmente significante, del tutto sinonimo del più conosciuto e ricorrente lógos. Eppure la recente ideologia del rhema, inventata da Kenneth Haghin, ha posto tale termine al centro della propria dottrina. Fa parte della demagogia, anche quella religiosa, di rendere grande ciò, che è piccolo, e di sminuire ciò, che è grande. Fino ad alcuni decenni or sono, nessun credente normale conosceva tale parola; ora è diventata una parola alla moda, uno slogan, un termine tecnico di tale ideologia, con cui si vogliono giustificare come «parola di Dio per l’oggi» presunti messaggi trascendentali.

     A Corinto Paolo ingiunse la seguente regola: «Parlino due o tre proclamatori [gr. profetai], e gli altri giudichino» (1 Cor 14,29). I seguaci del rhema, invece, pretendono che non si debbano mettere in forse né sotto verifica i loro messaggi celestiali, essendo «parola di Dio». Con un tale trucco, si aggiungono dottrine alla Bibbia mediante altre presunte rivelazioni e altre dottrine vengono sminuite mediante tale «filtro» rivelatore (cfr. Ap 22,18s). Con tale arbitrio si finisce a dare spazio a un altro spirito e si predica un altro cristo e un altro evangelo (Gal 1,6ss; 2 Cor 11,3s).

     Come abbiamo visto già altrove, in modo arbitrario si designano i comandi dell’Eterno a Noè come rhema e lo stesso accade per la rivelazione rivolta a Giovanni nell’Apocalisse. Ciò non è serio. È sbagliato proiettare cose inesistenti nella Bibbia, ed è sbagliato designare una rivelazione come rhema, visto che non è un termine tecnico specifico. Rhẽma è un termine greco, mentre la Genesi è stata scritta in ebraico; quindi Noè non poteva ricevere un rhẽma, essendo questa una parola a lui ignota. È scritto semplicemente che Dio parlò a Noè (Gn 6,13; 7,1; 8,15; 9,8.17), gli comandò (Gn 6,22), lo benedisse (Gn 9,1). Altro non c’è scritto, né venne usato un qualche termine specifico.

     La visione di Giovanni non venne mai chiamata rhẽma nell’Apocalisse, per il semplice motivo che in tutto il libro tale termine non ricorre mai! Al contrario, venne usato il termine greco apokalypsis «rivelazione» (Ap 1,1).

     Nella Bibbia si parla, quindi, di «rivelazione» (2 Sam 7,27 nella Settanta c’è qui il verbo apokalyptō) e che «l’Eterno si rivelava» (1 Sm 3,21). Dio parlò in visione (Gn 15,1; Nu 12,6; 24,4), in sogno (Gn 20,3; 31,24; 1 Re 3,5), in manifestazioni naturali (Gn 15,17; Es 19,18; 20,18s; Sal 18,7ss; cfr. 1 Re 19,11ss); in ebraico è scritto letteralmente: «La parola accadde a qualcuno» (Gn 15,4; 1 Sm 15,10; 2 Sm 24,11). Nell’AT e nel NT rhẽma non è mai un termine tecnico, usato dagli scrittori per descrivere, in modo onnicomprensivo, la manifestazione o la rivelazione di Dio. Come vedremo, quando compare, non è dissimile da logos, che è molto più ricorrente.

 

 

2  GESÙ, LÓGOS E RHEMA (Nicola Martella): Mi è stato posto all’attenzione quale sia il rapporto di Gesù con lógos e rhẽma; rispondo al riguardo come segue. Già altrove ho fatto notare che nella Scrittura Gesù è chiamato lógos, ma mai rhẽma. Ciò era dovuto al fatto che, come risulta dai papiri al tempo del NT, lógos nel greco popolare veniva usato per l’avvocato (a Roma si direbbe «er parola», il parolaio), colui che difendeva gli interessi del suo cliente e ne faceva le veci in giudizio. La stessa cosa avviene oggigiorno, quando il popolo dice «dottore» (= laureato in qualche disciplina) per intendere il «medico». Per questo motivo, Gesù è chiamato «avvocato [gr. paráklētos] presso il Padre» (1 Gv 2,1); per questo Egli disse che avrebbe mandato un «altro paráklētos» (Gv 14,16), perché Egli, come lógos, era già il primo.

     Quanto al rapporto fra Gesù e rhẽma, bisogna far notare che esso non è nulla di particolare. Egli usò lógos e rhẽma senza distinzione, privilegiando il primo termine, che è oltremodo più ricorrente nel NT. I suoi discorsi (o ragionamenti), anche quelli di rivelazione e predizione, furono chiamati specialmente lógos / lógoi (Mt 7,28; 15,12; Mc 10,24; Lc 9,44; 10,39; Lc 24,19; Gv 2,22; 4,50; 8,31; 14,23; 18,32) e, molto più raramente. rhẽma / rhẽmata (Mt 26,75; Gv 8,20).

     Si può affermare, in qualche modo, che ciò, che Dio disse in Gesù e mediante Gesù (ciò vale anche per la «parola di Cristo», che gli apostoli annunciarono; Rm 10,7; Col 3,16), era l’ultima parola importante, che Egli aveva da dire nella storia, fino alla sua conclusione. «Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio» (Eb 1,1s).

     Essa è «la parola profetica più salda» (2 Pt 1,19), ossia la parola della proclamazione apostolica, che poi è stata messa per iscritto. «La testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia» (Ap 19,10); come nell’antico patto il Decalogo era la «testimonianza» (= lett. «ciò che si può conoscere», ossia della volontà di Dio; Costituzione) per Israele, nel nuovo patto l’insegnamento di Gesù è tale «base di conoscenza divina», che è il cuore della proclamazione apostolica, la quale c’è stata poi tramandata per iscritto. Dio ha parlato sufficientemente nella storia; a ciò non bisogna colpevolmente aggiungere né togliere più alcunché (Ap 22,18s).

 

 

3.  RHEMA NEL NT

 

3.1.  LE RICORRENZE DI RHEMA NEL NT (Edoardo Piacentini): Non sapevo che lógos nel greco popolare veniva usato per l’avvocato.

     I versi del Nuovo Testamento, dove è usato rhẽma invece di lógos sono i seguenti: Matteo 4,4 «L’uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola [rhẽmati] che procede dalla bocca di Dio» (anche Luca 4,4); Matteo 26,75 «Allora Pietro si ricordò di quello che Gesù gli aveva detto [rhẽmatos]: Prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte» (anche Marco 14,72); Matteo 27,14 «Ma egli non gli rispose neppure una parola [rhẽma], tanto che il governatore ne fu grandemente meravigliato»; Luca 1,38 «Allora Maria disse: Ecco la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola [rhẽma]. E l’angelo si allontanò da lei»; Luca 3,2 «sotto i sommi sacerdoti Anna e Caiafa, la parola [rhẽma] di Dio fu indirizzata a Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto»; Giovanni 3,34 «Infatti colui che Dio ha mandato, proferisce le parole [rhẽmata] di Dio, perché Dio non gli dà lo Spirito con misura»; Giovanni 8,20 «Gesù pronunziò queste parole [rhẽmata] nel luogo del tesoro, insegnando nel tempio; e nessuno lo prese, perché non era ancora venuta la sua ora»; Giovanni 15,7 «Se dimorate in me e le mie parole [rhẽmata] dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto»; Atti 2,14 «Ma Pietro si alzò in piedi con gli undici e ad alta voce parlò loro: Giudei e voi tutti che abitate in Gerusalemme, vi sia noto questo e prestate attenzione alle mie parole [rhẽmata]»; Atti 10,37 «Voi sapete ciò [rhẽma] che è accaduto per tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo che Giovanni predicò»; Atti 11,14 «Egli ti dirà parole [rhẽmata], per mezzo delle quali sarai salvato tu e tutta la tua casa»; Atti 11,16 «Mi ricordai allora della parola (rhẽmatos) del Signore che diceva: Giovanni ha battezzato con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo»; Atti 13,42 «Ora, quando i Giudei furono usciti dalla sinagoga, i gentili li pregarono che il sabato seguente fossero loro proposte le stesse cose [rhẽmata]»; Atti 26,25 «Ma egli disse: Io non farnetico, eccellentissimo Festo, ma proferisco parole [rhẽmata] di verità e di buon senno»; Romani 10,8 «Ma che dice essa? La parola [rhẽma] è presso di te, nella tua bocca e nel tuo cuore. Questa è la parola [rhẽma] della fede, che noi predichiamo»; Romani 10,17-18 «La fede dunque viene dall’udire, e l’udire viene dalla parola [rhẽmatos] di Dio. Ma io dico: Non hanno essi udito? Anzi, "La loro voce è corsa per tutta la terra, e le loro parole [rhẽmata] fino agli estremi confini del mondo"»; 2 Corinzi 12,4 «fu rapito in paradiso e udì parole [rhẽmata] ineffabili, che non è lecito ad alcun uomo di proferire»; 2 Corinzi 13,1 «Ecco, questa è la terza volta che vengo da voi. Ogni parola [rhẽma] sarà confermata per la bocca di due o tre testimoni»; Efesini 6,17 «Prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola [rhẽma] di Dio»; Ebrei 6,5 «e hanno gustato la buona parola di Dio [rhẽma] e le potenze del mondo a venire»; Ebrei 11,3 «Per fede intendiamo che l’universo è stato formato per mezzo della parola [rhẽmati] di Dio, sì che le cose che si vedono non vennero all’esistenza da cose apparenti»; Ebrei 12,19 «né allo squillo di tromba, né al suono di parole [rhẽmatôn], che quelli che l’udirono richiesero che non fosse più rivolta loro alcuna parola»; 1 Pietro 1,25 «ma la parola [rhẽma] del Signore rimane in eterno; e questa è la parola [rhẽma] che vi è stata annunziata»; 2 Pietro 3,2 «affinché vi ricordiate delle parole [rhẽmatôn] già dette dai santi profeti e del comandamento dello stesso Signore e Salvatore trasmessovi da noi apostoli»; Giuda 1,17 «Ma voi, carissimi, ricordatevi delle parole [rhẽmatôn] che gli apostoli del Signore nostro Gesù Cristo hanno predetto».

 

3.2.  LE RICORRENZE DI RHEMA NEL NT (Nicola Martella): Come ha mostrato Edoardo Piacentini, il termine rhẽma era abbastanza raro nel NT, tanto che tutti i suoi riferimenti possono essere contenuti in tale lista,  e non si riferiva per nulla sempre a una rivelazione; basta prendere in mano una concordanza greca del NT o della Settanta per accorgersene. Se uno dovesse fare l’elenco del termine lógos, magari non gli basterebbero venti volte di più. Il termine rhẽma è un po’ come la parola «vocabolo» in italiano, che usiamo molto più raramente rispetto a «termine, parola»; o è come il termine «proposizione», che usiamo raramente, preferendo «frase». Tuttavia, sono solo sinonimi e basta.

     L’abilità del diavolo sta sempre lì a prendere le cose ultime, per renderle prime e preponderanti, riempiendole di nuovo contenuto e significato. Similmente il diavolo rende piccole le cose grandi dinanzi a Dio, e viceversa. Così è per il raro termine rhẽma, che oggigiorno dà il nome a dottrine, scuole bibliche, istituti di vario genere, a presunte rivelazioni e così via. Così sono nate varie false dottrine da parte di gente confusa, che ha avuto la presunzione che i propri pensieri provenissero dalla bocca di Dio e che essi fossero i «canali privilegiati» per nuove rivelazioni. Un confronto fra tali asserzioni dottrinali e la sacra Scrittura, mostra la falsità di tali concezioni. Il problema è quando col consenso creato s’interpreta la Scrittura mediante il «filtro» di tali rivelazioni, e si crede che sia così e s’insegna in tale modo. Si vedano al riguardo l’interpretazione gnostica dei primi capitoli della Genesi da parte di W.M. Branham e di Eliseo Bonanno, suo emulo (rapporti sessuali fra serpente e Eva; Caino figlio del serpente; il corpo prigione dello spirito, ecc.). [ Branham e i suoi seguaci; Speculazioni gnostiche di Eliseo Bonanno sulle Origini] La medicina è anche qui sempre e solo l’esegesi contestuale rigorosa (2 Tm 2,15).

 

3.3.  LE RICORRENZE DI RHEMA NEL NT (Edoardo Piacentini): Io ritengo che questa distinzione, presupposta dai seguaci del rhema, non esiste, perché rhẽma e lógos sono assolutamente sinonimi; è solo un espediente. che usano di solito i «maestri secondo le loro proprie voglie» (2 Tm 4,3) per imporre le loro false dottrine ai credenti, come i falsi profeti, che parlano in nome dell’Eterno, per dire quello che «l’Eterno non ha proferito» (Dt 18,22). In tal modo, vogliono farsi credere dai cristiani sprovveduti, che non sono soliti confrontare quello, che odono con la Scrittura. Al contrario, i Giudei di Berea, dopo aver ascoltato l'insegnamento dell’apostolo Paolo, esaminavano «ogni giorno le Scritture per vedere se queste cose stavano così» (At 17,11). Hai ragione, caro Nicola, quando dici che la medicina è sempre e solo l’esegesi contestuale rigorosa (2 Tm 2,15).

 

 

4.  RHEMA NELLA SETTANTA (Nicola Martella): Abbiamo visto che nel NT il più raro termine rhẽma e il più frequente termine lógos sono semplicemente sinonimi, come lo sono in italiano «parola, termine, vocabolo» e «frase, proposizione, discorso». Niente di più. Ambedue i termini si applicano alle singole parole o ai discorsi parlati o scritti. Solo l’ideologia religiosa ha strumentalizzato rhẽma, snaturandolo a proprio uso e consumo, pur di trovare un improbabile pezzo d’appoggio.

     Ecco uno studio comparativo nella Settanta, la traduzione greca dell’AT fatta nel terzo secolo a.C. Mi limito perlopiù a indicare i termini greci nel testo italiano. Tale studio mostra la corrispondenza dei termini rhẽma e lógos fin dal greco dell’AT.

 

     ■ Parole scritte: Nella Settanta troviamo: «E Mosè scrisse tutte le parole [rhēmata] del Signore» (Es 24,4; καὶ ἔγραψεν Μωϋσῆς πάντα τὰ ῥήματα κυρίου).

     Al riguardo i due termini greci sono semplicemente sinonimi: Nella Settanta troviamo: «E il Signore scrisse sulle tavole le parole [rhēmata] del patto, le dieci parole [lógûs]» (Es 34,28; καὶ ἔγραψεν τὰ ῥήματα ταῦτα ἐπὶ τῶν πλακῶν τῆς διαθήκης, τοὺς δέκα λόγους). Le «dieci parole [lógûs]» di Esodo 34,28 (così anche Dt 10,4) in Deuteronomio 4,13 sono chiamate Le «dieci parole [rhēmata]» (τὰ δέκα ῥήματα; Dt 5,22 «Queste parole [rhēmata]»). Contrariamente alle attese dei seguaci della teorie del rhema, il termine rhẽma è usato per le parole scritte come lo è lógos.

 

     ■ Parole in visione: Nella Settanta troviamo: «Dopo queste parole [rhēmata], la parola [rhẽma] del Signore avvenne in visione a Abramo» (Gn 15,1). Similmente leggiamo: «Così dice colui che ode le parole [lógia] di Dio, colui che contempla la visione dell’Onnipotente» (Nu 24,4; similmente nel v. 16). «Nathan parlò a Davide, secondo tutte queste parole [lógûs] e secondo tutta questa visione» (2 Sm 7,17). Nel testo ebraico parole e visione si trovano anche altrove insieme, mentre nel testo greco c’è quanto segue: Is 2,1 lógos; Ez 11,25 lógûs; Am 1,1 lógoi; Mi 1,1 lógos. Come si vede, contrariamente alle aspettative di coloro che affermano che il rhẽma sia connesso alla visione, mentre il lógos alla parola scritta, vediamo che nella Settanta il termine lógos è preponderante, visto rhẽma che si trova soltanto in Genesi 15,1.

 

     ■ Parole parlate: Nella Settanta troviamo: Lamec invitò le sue mogli ad ascoltare i suoi lógoi (Gn 4,12). «Mosè riferì a Aaronne tutte le parole [lógûs], che il Signore lo aveva incaricato di dire» (Es 4,28).

     Al riguardo i due termini greci sono semplicemente sinonimi: Nella Settanta qualcuno raccontò «tutte queste parole [rhēmata]» (Gn 20,8 Abimelek; Gn 24,28; Rebecca; 1 Sm 25,37 Abigail). Similmente è scritta la stessa cosa con lógoi: «Egli [Giacobbe] raccontò a Labano tutte queste parole [lógûs]» (Gn 29,13 πάντας τοὺς λόγους τούτους).

     Si confronti anche quanto segue: «Ascoltate le mie parole [lógōn]» (Nu 12,6). «Ma pure, ascolta, o Giobbe, i miei discorsi [rhēmata], porgi orecchio a tutte le mie parole [laliàn]» (Gb 33,1). «Ascolta le mie parole [rhēmata]» (Sal 17,6). «Ascolta, figlio mio, ricevi le mie parole [lógûs]» (Pr 4,10). Contrariamente alle attese dei seguaci della teorie del rhema, il termine rhẽma è usato per le parole parlate come lo è lógos.

 

Approfondimento storico-biblico sul rhema? Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Rhema_storic-BB_EdF.htm

25-08-2012; Aggiornamento: 19-10-2012

 

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