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PROFEZIE DI COMODO, SPECIALMENTE AMOROSE

 

 di Nicola Martella

 

 

1.  PII DESIDERI PROFETICI: Nel mondo carismaticista tutto può diventare una «profezia», termine con cui in tale ambiente s’intende un «messaggio celeste», con cui Dio indicherebbe la sua precisa volontà o farebbe una predizione per qualcuno. «Profezia» è un termine che si presta a molte manipolazioni e strumentalizzazioni. Ciò deriva anche dal fatto che non è una traduzione di un termine greco, ma solo la sua trasposizione in italiano; perciò, ognuno lo riempie come crede. In effetti, il termine greco profeteia non significa altro che «proclamazione», ossia discorso pubblico, dinanzi agli altri. Esso non ha direttamente a che fare con «predizione» (affermare in anticipo). Tuttavia il consenso lo ha distorto in questo senso. A differenza dell’insegnamento, che serve per istruire nel preciso consiglio di Dio, la «proclamazione», per il suo carattere estemporaneo, serve soprattutto per edificare, ravvivare, esortare e così via col suo linguaggio particolare (cfr. 1 Cor 14,3).

     Alcuni credenti, che vivono in tale clima entusiastico, volenti o nolenti, rivestono i propri desideri, le proprie aspirazioni e le proprie volontà in modo tale, da dare loro un carattere «profetico», per così farli apparire con più credibilità. Già il linguaggio usato trae spesso in inganno: «Il Signore mi ha detto; Dio mi ha rivelato; Gesù mi ha parlato; lo Spirito Santo mi ha comunicato...». Quando, poi, si chiede a tali credenti come ciò sia avvenuto, ci si accorge che è spesso soltanto un modo di dire devozionale; in effetti, non hanno sentito alcuna voce, ma hanno soltanto riflettuto nel loro cuore, o un brano della Bibbia li ha toccati particolarmente. In tale clima devozionale entusiastico, dove ognuno sembra voler primeggiare con fenomeni trascendentali, ripetendo continuamente le stesse cose, ci si convince in effetti di ciò, che si desidera che fosse.

     Singolare è il fatto che un credente di tale ambiente è pronto a giurare che Dio gli ha parlato, rivelandogli che la data persona è il partner destinatogli da Dio. Essi affermano di averci pregato sopra anche insieme e che Dio avrebbe dato loro precisi segni. In tanti casi, quando s’incontra un tale credente alcuni mesi dopo e si chiede come va tale relazione, ci si sente rispondere: «Ci siamo lasciati. Non eravamo destinati l’uno per l’altro. Si vede che non era la volontà di Dio». Ancora più grave è quando qualcuno si trasforma in una specie di «agenzia matrimoniale» e si convince che Dio gli avrebbe dato un «dono profetico» d’intuire chi sarebbe fatto l’uno per l’altra. Perciò, si reca da tali persone singolarmente e presenta loro le sue «intuizioni» come «profezia» o «rivelazione divina».

     Negli ambienti entusiastici tali cose vengono prese molto seriamente. Spesso manca pure una verifica seria da parte di fratelli maturi o della chiesa locale. Si crede che le «profezie» non si debbano discutere, ma solo adempierle; le gravi conseguenze di tale fatalismo spiritualizzato sono molteplici. Ho sentito di persone che si sono sposate su tali indicazioni, per recarsi in un certo posto e per fare certe cose. Quante tragedie sono nate da tali manipolazioni profetiche. Quante persone, che non si amavano, si sono sposate per adempiere un presunto volere divino, vivendo drammi matrimoniali per incompatibilità e finendo in una separazione o in un divorzio. Quante persone hanno venduto ogni cosa e si sono recate in posti specifici, per adempiere tali presunte «profezie» di qualcuno, e per finire nella completa indigenza e nel pieno disastro esistenziale, economico e ministeriale. In vari casi documentati i credenti entusiastici si rifiutavano di portare a seppellire il corpo oramai puzzolente del loro congiunto morto (figlio, genitore, coniuge), perché qualche «unto» aveva «profetizzato» che Dio lo avrebbe sicuramente riportato in vita; la polizia, per evitare epidemie, dovette procedere con la forza. Che cosa triste e drammatica, quando i propri pii desideri fanno mettere colpevolmente in bocca a Dio parole, che Egli non ha mai pronunciato. È così che alcuni sedicenti «profeti» carismaticisti hanno fatto carriera.

 

 

2.  CASI CONCRETI DI «PROFEZIA» AMOROSA

2.1.  L’ESPERIENZA DI UN GIOVANE CREDENTE: Tempo fa, un giovane amico credente mi ha scritto la seguente lettera. Shalom, Nicola, come va? Quello che ti propongo, è forse un argomento affrontato in tutte le salse. Eppure continuo a vedere nella mia personale esperienza quanto la chiesa di Dio abbia bisogno di essere istruita circa la profezia.

     Mi è capitato (specialmente in ambito pentecostale) di trovare ragazze che, senza conoscermi, affermano di aver avuto da Dio tramite «profeti» la rivelazione che io fossi l’uomo della loro vita. Col caro Luciano [Leoni] ci facciamo un paio di risate, ma poi ci si sofferma a riflettere sulla gravità del problema.

     Ancora un’ultima esperienza personale, ho pregato per lungo tempo con una sorella. Solo dopo, quando ho capito che non era la persona che Dio voleva per me, è uscito fuori che taluni «profeti» le avevano detto che ero «l’uomo della sua vita». Ad oggi, lei mi vede come il peccatore, che ha resistito alla volontà di Dio. Secondo lei, Dio voleva che noi stessimo insieme, ma io ho rinunciato a questa «benedizione» di Dio.

     Le conseguenze di quanto «rivelato da tali profeti», sono deleterie. Non solo, mi rendo conto che poi ci si aspetta da Dio e dagli uomini cose, che né l’Uno né gli altri hanno mai promesso.

     C’è ancora un altro aspetto. Nella Torà un metro di misura per riconoscere il vero dal falso profeta consisteva nel notare se ciò, che proclamava si adempiva o no, esaltando un Dio sovrano sugli avvenimenti. Oggigiorno, il «profeta» sembra proclamare una «verità» soggetta alla responsabilità umana (una visione piuttosto arminiana a parer mio).

     Molti «profeti», che proclamano, anziché Cristo e Lui crocifisso, il futuro altrui a guisa di veggenti, quando non ci azzeccano, non vengono ripresi né squalificati dal loro ministero.

     Come già detto in altri tuoi articoli, purtroppo molti apostoli non fondano mai delle chiese, ma prendono solo autorità su di esse; molti dottori non insegnano correttamente tutto il consiglio di Dio e non sono nemmeno preparati (o forse chiamati?!), ecc. ecc. Dunque, i profeti? Invece di proclamare Cristo, si soffermano a predire il futuro; che tristezza. Dio ti benedica. {Christian Tursi; 27-05-2011}

 

Molto tempo dopo, ritrovando il suo scritto, lo interpellai di nuovo circa le sue esperienze, in cui ragazze cristiane hanno usato «profezie» comode per trovare marito. Gli chiesi se avesse altri aspetti da aggiungere, per farne un tema di discussione. Si ricordò, tra altre cose, che il tutto prendeva spunto dalla sua personale esperienza nei confronti di una sorella in Cristo, con cui stava pregando, per comprendere quale fosse la volontà del Signore. Ecco quanto ha aggiunto: Non riporto il nome della persona per non «esporla a infamia», usando un’espressione biblica, ma quando io capii che non poteva essere la persona, che Dio voleva pormi affianco come aiuto convenevole, lei mi narrò di due profezie: ● 1. Una pastora le profetizzò, poco prima che iniziassimo a pregare, che lei avrebbe sposato un ministro di culto. ● 2. Un profeta brasiliano, contattato come una sorta di SOS spirituale in Brasile, le diede molte informazioni su di me, pur non avendomi mai conosciuto (si trova dalla parte opposta del globo terrestre); egli le disse che io ero «l’uomo della sua vita».

     Così, alla luce di ciò, quando io le diedi il mio punto di vista delle cose, lei mi disse: «Stiamo forse pregando due Dèi diversi? Dio vuole benedirti con me, ma tu stai resistendo alla volontà di Dio». {Christian Tursi; 13-04-2012}

 

2.2.  ALCUNE OSSERVAZIONI: Visto il fatto che diverse donne sono venute da Christian in cerca di un marito, usando il tasto «profetico», ciò porta con sé alcune conseguenze. Ciò mostra come l’urgenza e il desiderio di trovare marito, spinga alcune donne in ambiente entusiastico o a bluffare o a prestarsi a una attività ricorrente, che fa confondere i desideri personali con la volontà di Dio.

     Se Christian avesse dovuto adempiere a tutte tali cosiddette «profezie» matrimoniali, oggigiorno sarebbe un poligamo, pur di piacere a Dio e per appagare i desideri di tali donne cristiane.

     Visto che le donne, che hanno usato tale artificio «profetico» sono diverse, si può nutrire molti dubbi sull’uso domestico e intenzionale di tali sedicenti «profezie». Almeno in tutti i casi meno uno si è dovuto trattare di falsa profezia.

     Confrontando tali casi, accaduti allo stesso giovane, l’immagine di Dio degli entusiastici risulta alquanto contraddittoria. Se le sedicenti «profezie» fossero vere, risulterebbe un Dio alquanto contraddittorio, alquanto labile nelle sue intenzioni e mutevole nella sua volontà. Questo non è il Dio sovrano, di cui parla la Bibbia.

     Ammesso, ma non concesso, che tali sedicenti «profezie» fossero vere, è immancabile che Christian sia da considerare un grande peccatore, che continuamente si rifiuta di compiere la volontà di Dio! Contro quale donna, desiderosa di maritarsi, ha peccato di più? Oppure avrebbe dovuto sposarsele tutte per essere veramente ubbidiente, magari trasferendosi nella terra natia dei mormoni o in un paese islamico? Perché Christian ha rinunciato mai a tanta «benedizione» divina!?

 

Come non notare che in ambiente entusiastico sono specialmente donne a rivestire i panni di «profetessa» e di occuparsi di questioni sentimentali? Nella Bibbia le donne profetesse sono un fenomeno raro e si possono contare sulle dita di una mano. Nel mondo mistico-entusiastico sono in maggioranza! Nella Bibbia le predizioni (non le «profezie», termine che significa soltanto proclamazione!) avevano a che fare con questioni importanti del popolo di Dio e dell’opera del Signore, nel mondo entusiastico il tutto è stato declassato a questioni domestiche, al desiderio di sapere, a una specie di oroscopo, di divinazione quotidiana. Come nell’antichità si andava dalla Pizia, per consultare il destino, oggigiorno di chiede il responso alla «profetessa» di turno.

     Come mostra la questione del «profeta brasiliano», che viene consultato come una specie di «pozzo di san Patrizio», si tratta di chiaroveggenza cristianizzata. Già in Israele c’era questa attività divinatoria, esercitata in nome dell’Eterno, ma contro la sua volontà (cfr. Ger 14,14).

 

 

3.  ASPETTI CONCLUSIVI: Per far capire l’uso erroneo del termine «profezia» e il suo uso ideologico e strumentale riporto il seguente aneddoto. Si racconta che c’era una conferenza cristiana, che durò diversi giorni. A un certo punto di tale convegno, un uomo, vincendo le proprie resistenze e facendosi coraggio, si avvicinò a una donna e le disse: «Sorella, permette una parola? E da giorni che la guardo. Il Signore mi ha rivelato mediante profezia che tu sei la donna della mia vita». Ella, vinse subito il momento di imbarazzo e sorpresa e, garbatamente sorridente, gli rispose: «Oh, fratello, questo è proprio interessante e mi fa piacere. Per favore, però, potresti dirlo anche a mio marito?». Volentieri sarei stato uno di coloro, che assistevano a tale scena. Per nulla al mondo vorrei essermi trovato nei panni di tale uomo in cerca di moglie! Posso immaginarmi come tale evento sia passato di bocca in bocca durante tale convegno, diventando lo spasso «discreto» degli astanti. Non è stato tramandato se tale uomo, coperto di vergogna e imbarazzo, abbia abbandonato la conferenza prima del tempo.

     La mancanza di discernimento negli ambienti entusiastici è impressionante. Basta che uno apra la bocca e pronunci il nome di Dio, di Gesù o menzioni lo «Spirito», che si pensa subito che tale chiaroveggenza o divinazione provenga da Dio. In tale modo i seguaci di Balaam, dei Nicolaiti e della falsa profetessa Iezabel si fanno strada e fanno carriera «cristiana» (Ap 2,6.14s.20).

 

Profezie di comodo, specialmente amorose? Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Profez_comod_amor_EnB.htm

26-09-2012; Aggiornamento: 30-09-2012

 

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