Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Dall’avvento alla parusia

 

Cattolicesimo

 

 

 

 

La prima parte del «Panorama del NT» porta il titolo «Dall’avvento alla parusia», ossia dalla prima alla seconda venuta del Signor Gesù. Questo titolo evidenzia la tensione in cui erano posti i cristiani del primo secolo (e noi oggi). Essi guardavano indietro all’incarnazione, ai patimenti e alla risurrezione di Gesù quale Messia (primo avvento) e guardavano parimenti avanti alla manifestazione del Signore, del suo regno e della sua salvezza. Il termine «avvento» mette quindi in evidenza l’abbassamento del Messia , mentre «parusia» (gr. parousía «venuta, arrivo») evidenzia la manifestazione gloriosa del Signore alla fine dei tempi. Questo è altresì l’uso che si fa di questi due termini nella teologia.

   Ecco le sezioni dell'opera:
■ Aspetti introduttivi
■ Gesù di Nazaret
■ Gli Evangeli
■ Dall’ascensione alla fine dei tempi
■ Aspetti conclusivi

 

► Vedi al riguardo la Recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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PIETRO AVEVA IL PRIMATO SUGLI ALTRI APOSTOLI?

 

 di Giovambattista Mele - Nicola Martella

 

 

Entriamo in tema

     È probabile che alcuni di noi abbiano sentivo parlare di un primato di Pietro fin dalla loro infanzia. Che cos’è un primato? Esso è «lo stadio più avanzato in un determinato campo, per lo più connesso a una posizione di prestigio e a una funzione di guida, universalmente riconosciuta». Si può applicare tutto ciò a Pietro? Significa allora che egli sia il capo universale della Chiesa di Cristo?

     Andando alla Bibbia, vediamo che il Signore Gesù Cristo è stato così chiaro, che è impossibile fraintendere le sue parole! A che cosa serviva lo spargimento del suo sangue, quando l’onore, la gloria e il primato nella sua Chiesa doveva prenderli un altro? A che cosa servivano suoi discorsi sul fatto che i primi sarebbero stati ultimi, e gli ultimi sarebbero stati i primi, quando più tardi Pietro avrebbe avuto un primato sugli altri apostoli? È perciò inammissibile che Pietro sia mai stato il capo degli apostoli, né tanto meno della Chiesa. La storia biblica non parla di tale primato, sebbene taluni lo sostengano per partito preso, per sorreggere oggigiorno una nomenclatura clericale.

 

Pietro e Gesù

     Il brano, su cui si basano i sostenitori del primato di Pietro, è generalmente Matteo 16,18: «E io dico a te, che tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Assemblea, e le porte dell’Ades mai preverranno contro di lei». Che cosa voleva dire allora questo famoso testo?

     Contrariamente al parere di alcuni interpreti odierni, che necessitano di un primato di Pietro per sostenere quello del capo della Chiesa di Roma, vediamo ciò che afferma tale testo nel suo contesto. Bisogna prendere dapprima atto che tutto era partito dalla testimonianza di Pietro riguardo a Gesù quale Messia. Nella risposta di Gesù non si trattava d’altro, se non di una promessa personale, rivolta all’uomo Pietro, senza implicazioni di nessun genere per gli altri discepoli e per le chiese del Nuovo Testamento.

     Gesù, presentandosi come il costruttore della sua Assemblea messianica, attinse a un’immagine presente nella sua usuale professione: era la posa della prima pietra per un nuovo edificio. Si trattava del fatto che Gesù riconobbe qui che Pietro, con la sua testimonianza di fede, era diventato la prima pietra nell’edificazione della Chiesa. Questo era tutto.

     Dopo la prima pietra, si aggiunsero molte altre pietre. Anche lo stesso Pietro insisté su quest’immagine del suo Maestro, quando scrisse: «Avvicinatevi dunque a Lui, pietra vivente, rigettata dagli uomini, ma scelta e pregiata da Dio; e voi pure, come pietre vive, edificatevi in modo da formare una casa spirituale, un santo sacerdozio, per offrire dei sacrifici spirituali, graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo. Poiché è detto nella Scrittura: “Ecco, io pongo in Sion una pietra angolare, scelta, preziosa; colui che crede in essa, non rimarrà confuso”» (1 Pietro 2,4-6).

     Gesù Cristo fu riconosciuto dalla Chiesa apostolica come l’unico e solo fondamento. Paolo ai Corinzi scrisse: «Nessuno infatti può gettare altro fondamento oltre a quello già posto, cioè Gesù Cristo» (1 Corinzi 3,11). Non si trattava quindi d’un primato, ma d’una precedenza temporale: Pietro fu effettivamente il primo a realizzare che Gesù, quel Rabbi che i discepoli seguivano, fosse veramente il Messia promesso.

     Si noti anche che, parecchio tempo dopo la dichiarazione di Gesù fatta a Pietro, i discepoli disputavano ancora per sapere chi tra loro fosse il maggiore e avesse il primato. «Nacque poi fra di loro una discussione: chi d’essi poteva essere stimato il più grande. Ma Gesù disse loro: “I re delle nazioni le dominano e quelli che hanno autorità su d’esse, sono chiamati benefattori. Per voi però non deve essere così, ma il maggiore di voi sia come il più giovane, e chi comanda, come colui che serve”» (Luca 22,24-26; Mt 20,20-28; cfr. 23,8-12). In quella circostanza, dopo tale disputa dei discepoli, se Gesù avesse inteso dire proprio così precedentemente (Matteo 16,18), come gli si attribuisce oggi dai propugnatori del primato del vescovo di Roma, avrebbe ben potuto chiarire le cose a favore di Pietro, indicandolo come colui che aveva il primato tra tutti; ma Egli rispose in ben altro modo.

     È vero che, dopo la risurrezione di Gesù, vi fu per quest’apostolo un nuovo insediamento nel ministero, cioè quando il Signore gli disse: «…pasci i miei agnelli… pasci le mie pecorelle… pasci le mie pecore». (Giovanni 21,15-17). È però difficile vedere in ciò la consegna d’un primato a Pietro, ossia nel momento in cui egli era «rattristato» per quello che Gesù gli aveva appena detto (v. 17; inoltre nei versi 18-19 gli fece capire di quale morte avrebbe dovuto morire). Si trattava invece d’una riabilitazione, dopo la triplice negazione di Pietro, di modo che egli, ormai perdonato, potesse semplicemente riprendere il suo posto tra gli apostoli.

 

Pietro e la Chiesa

     Un’analisi del Nuovo Testamento ci fa comprendere che la Chiesa del primo secolo ignorava una preminenza di Pietro.

     ■ Atti 8,14: Gli apostoli incaricarono Pietro e Giovanni d’un compito e li inviarono in Samaria. Il testo scritturale non lascia trapelare che fosse riconosciuta a Pietro una qualche superiorità. In genere, chi invia qualcuno con un incarico è maggiore di chi è inviato (cfr. At 16,35s i pretori mandarono i littori con un ordine per il carceriere di Filippi). Qui il consiglio degli apostoli mandò Pietro e Giovanni. Si veda similmente la chiesa di Gerusalemme e i suoi conduttori che mandarono Barnaba ad Antiochia (At 11,22).

     ■ Atti 10: Dopo che Pietro fu inviato da Dio al centurione Cornelio, al suo ritorno nella Chiesa di Gerusalemme fu energicamente ripreso dagli altri credenti: «Quando Pietro fu di ritorno a Gerusalemme, i fedeli circoncisi gli fecero dei rimproveri» (Atti 11,2s). Lungi dal giustificarsi, facendo appello alla sua preminenza di capo assoluto della Chiesa, l’apostolo spiegò umilmente come Dio lo aveva guidato, manifestandosi a lui in una visione. Soltanto dopo aver udito questo, la Chiesa cessò d’accusarlo.

     S’aggiunga qui anche il rimprovero pubblico di Paolo verso Pietro in Antiochia, quando quest’ultimo si mise a giudaizzare, trascinando anche altri nella simulazione (Galati 2,1ss).

     ■ Atti 15: Quando si riunì il primo Concilio di Gerusalemme, a presiederlo fu Giacomo, il fratello del Signore. Proprio da lui venne la proposta risolutiva. Inoltre il decreto del Concilio, ossia la risoluzione finale sottoscritta dagli apostoli, dagli anziani e dai fratelli, fu formulata senza una menzione particolare di Pietro, sebbene fosse lì presente (vv. 22-29).

     Nella lettera ai Galati 2,1-10 l’apostolo Paolo precisò che Pietro era riconosciuto nella Chiesa come «l’apostolo dei Giudei», mentre lui stesso aveva ricevuto un incarico speculare quale «apostolo dei Gentili». «Ed avendo riconosciuta la grazia a me concessa, Giacomo, Cefa [Pietro] e Giovanni, che sono reputati colonne, dettero a me e a Barnaba la mano d’associazione, affinché noi andassimo fra i Gentili, ed essi fra i circoncisi» (Galati 2,9). Si noti l’ordine dei nomi: Pietro fu menzionato al secondo posto e su un piano d’uguaglianza con gli altri nominati. Paolo dichiarò inoltre che Giacomo, Cefa e Giovanni erano considerati tutti e tre come «colonne» della Chiesa, sebbene Giacomo non fosse neppure apostolo, ma solo conduttore della chiesa di Gerusalemme; gli altri apostoli erano già andati in missione lontani da Gerusalemme.

 

Come Piero intendeva se stesso

     Come se non bastasse quanto detto finora, prendiamo atto che lo stesso Pietro si dichiarò «anziano» (presbitero) tra gli anziani, e affermò che soltanto Gesù era il Principe dei Pastori (Sommo Capo o Pontefice)! «Io esorto dunque gli anziani che sono fra voi, io che sono anziano con loro e testimone delle sofferenze di Cristo e pure partecipe della gloria che dev’essere manifestata: Pascete il gregge di Dio che è fra voi, non forzatamente, ma volonterosamente secondo Dio; non per un vile guadagno, ma di buon animo; e non come signoreggiando quelli che vi son toccati in sorte, ma essendo gli esempi del gregge. E quando sarà apparito il sommo Pastore, otterrete la corona della gloria che non appassisce» (1 Pietro 5,1-4). Come si vede, Pietro si presentò come un anziano fra gli anziani; inoltre era contrario che si facesse pesare la propria autorità sugli altri, come se i conduttori fossero dei dominatori sul gregge.

 

Gli antichi teologi

     I Padri della Chiesa avevano in genere una convinzione differente rispetto all’attuale interpretazione dottrinale della Chiesa di Roma. Ecco, per esempio, ciò che disse Cipriano (210-258), vescovo di Cartagine: «Il Signore disse a Pietro: “Tu sei Pietro e su questa pietra…”. E dopo la sua risurrezione disse al medesimo: “Pasci le mie pecore”, quantunque egli abbia dato agli altri apostoli, dopo la sua risurrezione, un egual potere, dicendo: “La pace sia con voi! Come il Padre ha mandato me , anch’io mando voi” (Giovanni 20,21). Al fin di creare un’unità, gettò la base di quest’unità, con un atto della sua autorità, cominciando da uno solo. Sicuramente, tutti gli apostoli avevano gli stessi attributi di Pietro ed erano rivestiti d’una parte uguale sia d’onore che di podestà, tuttavia l’inizio procede dall’unita» (De Unitate Ecclesiae). Secondo H. Koch, Cipriano considerava tutti i vescovi come uguali e Pietro come «primus inter pares» (primo tra uguali), e non come «primus inter omnes» (il primo di tutti).

     Girolamo (347-420) affermò che «questa pietra» in Matteo 16,18 fosse Cristo e che Pietro fosse soltanto un masso (= gr. petros) della nascente chiesa, il primo in ordine di tempo, fondato sulla solida roccia, che è Cristo (commento al Salmo 60).

    Sebbene ciò, che hanno detto i teologi delle chiese dei primi secoli, sia interessante, a noi interessa soprattutto ciò che si evince da una corretta e rigorosa esegesi contestuale del Nuovo Testamento.

 

Pietro aveva il primato sugli altri apostoli? Parliamone {Nicola Martella} (T)

Pietro e la Chiesa di Roma {Flavio Barbiero - Nicola Martella} (A)

Il potere delle chiavi {Alfredo Terino}: La remissione dei peccati nel Catechismo cattolico e nella Bibbia (A)

L’arroganza della chiesa di Roma {Nicola Martella} (A)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Pietro_primato_apostol_Avv.htm

27-05-2009; Aggiornamento: 11-06-2009

 

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