Entriamo in tema
È probabile che alcuni di noi abbiano sentivo parlare di un primato di Pietro
fin dalla loro infanzia. Che cos’è un primato? Esso è «lo stadio più avanzato in
un determinato campo, per lo più connesso a una posizione di prestigio e a una
funzione di guida, universalmente riconosciuta». Si può applicare tutto ciò a
Pietro? Significa allora che egli sia il capo universale della Chiesa di Cristo?
Andando alla Bibbia, vediamo che il Signore Gesù Cristo è stato così chiaro, che
è impossibile fraintendere le sue parole! A che cosa serviva lo spargimento del
suo sangue, quando l’onore, la gloria e il primato nella sua Chiesa doveva
prenderli un altro? A che cosa servivano suoi discorsi sul fatto che i primi
sarebbero stati ultimi, e gli ultimi sarebbero stati i primi, quando più tardi
Pietro avrebbe avuto un primato sugli altri apostoli? È perciò inammissibile che
Pietro sia mai stato il capo degli apostoli, né tanto meno della Chiesa. La
storia biblica non parla di tale primato, sebbene taluni lo sostengano per
partito preso, per sorreggere oggigiorno una nomenclatura clericale.
Pietro e Gesù
Il brano, su cui si basano i sostenitori del primato di Pietro, è generalmente
Matteo 16,18: «E io dico a te, che tu sei Pietro e su questa pietra
edificherò la mia Assemblea, e le porte dell’Ades mai preverranno contro di lei».
Che cosa voleva dire allora questo famoso testo?
Contrariamente al parere di alcuni interpreti odierni, che necessitano di un
primato di Pietro per sostenere quello del capo della Chiesa di Roma, vediamo
ciò che afferma tale testo nel suo contesto. Bisogna prendere dapprima atto che
tutto era partito dalla testimonianza di Pietro riguardo a Gesù quale Messia.
Nella risposta di Gesù non si trattava d’altro, se non di una promessa
personale, rivolta all’uomo Pietro, senza implicazioni di nessun genere per gli
altri discepoli e per le chiese del Nuovo Testamento.
Gesù, presentandosi come il costruttore della sua Assemblea messianica, attinse
a un’immagine presente nella sua usuale professione: era la posa della prima
pietra per un nuovo edificio. Si trattava del fatto che Gesù riconobbe qui che
Pietro, con la sua testimonianza di fede, era diventato la prima pietra
nell’edificazione della Chiesa. Questo era tutto.
Dopo la prima pietra, si aggiunsero molte altre pietre. Anche lo stesso Pietro
insisté su quest’immagine del suo Maestro, quando scrisse: «Avvicinatevi
dunque a
Lui, pietra vivente, rigettata
dagli uomini, ma scelta e pregiata da Dio; e
voi pure, come pietre vive,
edificatevi in modo da formare una casa spirituale, un santo sacerdozio, per
offrire dei sacrifici spirituali, graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo.
Poiché è detto nella Scrittura: “Ecco, io pongo in Sion una
pietra angolare, scelta, preziosa;
colui che crede in essa, non rimarrà confuso”» (1 Pietro 2,4-6).
Gesù Cristo fu riconosciuto dalla Chiesa apostolica come l’unico e solo
fondamento. Paolo ai Corinzi scrisse: «Nessuno infatti può gettare altro
fondamento oltre a quello già
posto, cioè Gesù Cristo» (1 Corinzi 3,11). Non si trattava quindi d’un
primato, ma d’una precedenza temporale: Pietro fu effettivamente il primo a
realizzare che Gesù, quel Rabbi che i discepoli seguivano, fosse veramente il
Messia promesso.
Si noti anche che, parecchio tempo dopo la dichiarazione di Gesù fatta a Pietro,
i discepoli disputavano ancora per sapere chi tra loro fosse il maggiore e
avesse il primato. «Nacque poi fra di loro una discussione: chi d’essi poteva
essere stimato il più grande. Ma
Gesù disse loro: “I re delle nazioni le dominano e quelli che hanno autorità su
d’esse, sono chiamati benefattori. Per voi però non deve essere così, ma il
maggiore di voi sia come il più
giovane, e chi comanda, come colui
che serve”» (Luca 22,24-26; Mt 20,20-28; cfr. 23,8-12). In quella
circostanza, dopo tale disputa dei discepoli, se Gesù avesse inteso dire proprio
così precedentemente (Matteo 16,18), come gli si attribuisce oggi dai
propugnatori del primato del vescovo di Roma, avrebbe ben potuto chiarire le
cose a favore di Pietro, indicandolo come colui che aveva il primato tra tutti;
ma Egli rispose in ben altro modo.
È vero che, dopo la risurrezione di Gesù, vi fu per quest’apostolo un nuovo
insediamento nel ministero, cioè quando il Signore gli disse: «…pasci i miei
agnelli… pasci le mie pecorelle… pasci le mie pecore». (Giovanni 21,15-17).
È però difficile vedere in ciò la consegna d’un primato a Pietro, ossia nel
momento in cui egli era «rattristato» per quello che Gesù gli aveva appena detto
(v. 17; inoltre nei versi 18-19 gli fece capire di quale morte avrebbe dovuto
morire). Si trattava invece d’una riabilitazione, dopo la triplice negazione di
Pietro, di modo che egli, ormai perdonato, potesse semplicemente riprendere il
suo posto tra gli apostoli.
Pietro e la
Chiesa
Un’analisi del Nuovo Testamento ci fa comprendere che la Chiesa del primo secolo
ignorava una preminenza di Pietro.
■ Atti 8,14: Gli apostoli incaricarono Pietro e Giovanni d’un compito e
li inviarono in Samaria. Il testo scritturale non lascia trapelare che fosse
riconosciuta a Pietro una qualche superiorità. In genere, chi invia qualcuno con
un incarico è maggiore di chi è inviato (cfr. At 16,35s i pretori mandarono i
littori con un ordine per il carceriere di Filippi). Qui il consiglio degli
apostoli mandò Pietro e Giovanni. Si veda similmente la chiesa di Gerusalemme e
i suoi conduttori che mandarono Barnaba ad Antiochia (At 11,22).
■ Atti 10: Dopo che Pietro fu inviato da Dio al centurione Cornelio, al
suo ritorno nella Chiesa di Gerusalemme fu energicamente ripreso dagli altri
credenti: «Quando Pietro fu di ritorno a Gerusalemme, i fedeli circoncisi gli
fecero dei rimproveri» (Atti 11,2s). Lungi dal giustificarsi, facendo
appello alla sua preminenza di capo assoluto della Chiesa, l’apostolo spiegò
umilmente come Dio lo aveva guidato, manifestandosi a lui in una visione.
Soltanto dopo aver udito questo, la Chiesa cessò d’accusarlo.
S’aggiunga qui anche il rimprovero pubblico di Paolo verso Pietro in Antiochia,
quando quest’ultimo si mise a giudaizzare, trascinando anche altri nella
simulazione (Galati 2,1ss).
■ Atti 15: Quando si riunì il primo Concilio di Gerusalemme, a
presiederlo fu Giacomo, il fratello del Signore. Proprio da lui venne la
proposta risolutiva. Inoltre il decreto del Concilio, ossia la risoluzione
finale sottoscritta dagli apostoli, dagli anziani e dai fratelli, fu formulata
senza una menzione particolare di Pietro, sebbene fosse lì presente (vv. 22-29).
Nella lettera ai Galati 2,1-10 l’apostolo Paolo precisò che Pietro era
riconosciuto nella Chiesa come «l’apostolo dei Giudei», mentre lui stesso aveva
ricevuto un incarico speculare quale «apostolo dei Gentili». «Ed avendo
riconosciuta la grazia a me concessa, Giacomo, Cefa [Pietro] e Giovanni, che
sono reputati colonne, dettero a me e a Barnaba la mano d’associazione, affinché
noi andassimo fra i Gentili, ed essi fra i circoncisi» (Galati 2,9). Si noti
l’ordine dei nomi: Pietro fu menzionato al secondo posto e su un piano
d’uguaglianza con gli altri nominati. Paolo dichiarò inoltre che Giacomo, Cefa e
Giovanni erano considerati tutti e tre come «colonne» della Chiesa, sebbene
Giacomo non fosse neppure apostolo, ma solo conduttore della chiesa di
Gerusalemme; gli altri apostoli erano già andati in missione lontani da
Gerusalemme.
Come Piero
intendeva se stesso
Come se non bastasse quanto detto finora, prendiamo atto che lo stesso Pietro si
dichiarò «anziano» (presbitero) tra gli anziani, e affermò che soltanto Gesù era
il Principe dei Pastori (Sommo Capo o Pontefice)! «Io esorto dunque gli
anziani che sono fra voi, io che
sono anziano con loro e testimone
delle sofferenze di Cristo e pure partecipe della gloria che dev’essere
manifestata: Pascete il gregge di Dio che è fra voi, non forzatamente, ma
volonterosamente secondo Dio; non per un vile guadagno, ma di buon animo; e non
come signoreggiando quelli che vi
son toccati in sorte, ma essendo gli esempi del gregge. E quando sarà apparito
il sommo Pastore, otterrete la
corona della gloria che non appassisce» (1 Pietro 5,1-4). Come si vede,
Pietro si presentò come un anziano fra gli anziani; inoltre era contrario che si
facesse pesare la propria autorità sugli altri, come se i conduttori fossero dei
dominatori sul gregge.
Gli antichi
teologi
I Padri della Chiesa avevano in genere una convinzione differente rispetto
all’attuale interpretazione dottrinale della Chiesa di Roma. Ecco, per esempio,
ciò che disse Cipriano (210-258), vescovo di Cartagine: «Il Signore disse a
Pietro: “Tu sei Pietro e su questa pietra…”. E dopo la sua risurrezione disse al
medesimo: “Pasci le mie pecore”, quantunque egli abbia dato agli altri apostoli,
dopo la sua risurrezione, un egual potere, dicendo: “La pace sia con voi! Come
il Padre ha mandato me , anch’io mando voi” (Giovanni 20,21). Al fin di creare
un’unità, gettò la base di quest’unità, con un atto della sua autorità,
cominciando da uno solo. Sicuramente, tutti gli apostoli avevano gli stessi
attributi di Pietro ed erano rivestiti d’una parte uguale sia d’onore che di
podestà, tuttavia l’inizio procede dall’unita» (De Unitate Ecclesiae). Secondo
H. Koch, Cipriano considerava tutti i vescovi come uguali e Pietro come «primus
inter pares» (primo tra uguali), e non come «primus inter omnes» (il primo di
tutti).
Girolamo (347-420) affermò che «questa pietra» in Matteo 16,18 fosse Cristo e
che Pietro fosse soltanto un masso (= gr. petros) della nascente chiesa,
il primo in ordine di tempo, fondato sulla solida roccia, che è Cristo (commento
al Salmo 60).
Sebbene ciò,
che hanno detto i teologi delle chiese dei primi secoli, sia interessante, a noi
interessa soprattutto ciò che si evince da una corretta e rigorosa esegesi
contestuale del Nuovo Testamento.
►
Pietro aveva il primato sugli altri apostoli? Parliamone
{Nicola Martella} (T)
►
Pietro e la Chiesa di Roma
{Flavio Barbiero - Nicola Martella} (A)
►
Il potere delle chiavi {Alfredo Terino}: La remissione dei peccati nel
Catechismo cattolico e nella Bibbia
(A)
►
L’arroganza della chiesa di Roma
{Nicola Martella} (A)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Pietro_primato_apostol_Avv.htm
27-05-2009; Aggiornamento: 11-06-2009
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