1. La tesi
{Emile Okoka}
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«Ecco, io vi mando Elia il profeta, prima che venga il giorno
dell’Eterno, giorno grande e spaventevole, questo è cosi dice il Signore».
Viviamo ancora nel tempo della grazia, che è anche descritto come il giorno
della salvezza
(Is 49,6-8;
2 Cor 6,2), il tempo della grazia è incominciato con la prima
venuta di Cristo e terminerà per le nazioni con il ritorno di Cristo, che è
stato promesso in
Giovanni 14,1-3, solo allora avrà inizio l’ultimo giorno, il
grande e spaventevole giorno del Signore, l’Iddio fedele ha adempiuto la sua
Parola, come potrebbe essere diversamente? e ci ha realmente mandato un uomo che
Egli stesso aveva destinato a essere un profeta come Elia, colui che non lo vede
e non lo riconosce, vive nelle tenebre spirituali e non si trova ancora nel
Regno di Dio o non ha ancora riconosciuto il giorno della visitazione di Dio
nella sua grazia, soltanto quando la Parola profetica ci viene rivelata, Essa
brilla come una lampada splendente in luogo oscuro
(2 Pietro
1,19).
In questo contesto si pone da sé la domanda: cosa è il
giorno del Signore prima del quale doveva apparire un uomo come Elia? abbiamo
già brevemente citato quel che fece Elia, adesso si tratta del mandato per
questo tempo cioè:
«Che i cuori dei figliuoli di Dio s’allontanino da tutto ciò che non concorda
con la sua Parola e vengono ricondotti al Signore», adesso
deve essere annunciata la dottrina primitiva dei dodici apostoli come fu
annunciata nel principio, affinché la chiesa nel tempo della fine sia riportata
al suo stato primitivo, originale, vale a dire sul fondamento degli apostoli e
dei profeti essendo Gesù Cristo stesso la Pietra angolare
(Ef 2,13-22).
Cosa predice la Scrittura?
Da un lato che sorgeranno molti falsi profeti e falsi cristi, e molti
saranno sedotti, se fosse possibile anche gli eletti
(Mt 24), dall’altro:
«Ecco, io vi mando Elia il profeta, prima che venga il giorno
dell’Eterno, giorno grande e spaventevole» (Mal 4,5-6),
il Signore ha ripetuto proprio questa promessa estremamente importante nel
Nuovo Testamento:
«Certo, Elia deve venire e ristabilire ogni cosa» (Mt 17,11).
«Ed Egli disse loro: “Elia deve venir prima
e ristabilire ogni cosa”», Egli confermò pure il ministero già avvenuto
di Giovanni Battista che apparve con lo spirito e la potenza d’Elia: «Elia
è già venuto, e anche gli hanno fatto quello che hanno voluto» (Marco
9,12-13), i passi biblici che parlano di ciò che accade
quando incomincia il giorno del Signore ci sono abbastanza noti, ecco il
giorno dell’Eterno giunge: giorno crudele, d’indignazione e d’ira ardente
che farà della terra un deserto e ne distruggerà i peccatori, il sole sarà
mutato in tenebre e la luna in sangue prima che venga il grande e terribile
giorno dell’Eterno, poiché il giorno dell’Eterno è vicino per tutte le
nazioni, or subito dopo l’afflizione di quelli giorni, il sole s’oscurerà e
la luna non darà il suo splendore, ma in quelli giorni dopo quella
tribolazione, il sole s’oscurerà e la luna non darà il suo splendore, e farò
prodigi su nel cielo, e segni giù sulla terra, sangue e fuoco, e vapore di
fumo, il sole sarà mutato in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il
grande e glorioso giorno, che è il giorno del Signore, perché voi stessi
sapete molto bene che il giorno de Signore verrà come viene un ladro nella
notte, ma il giorno del Signore verrà come un ladro in esso, i cieli
passeranno stridendo e gli elementi infiammati si dissolveranno, e la terra
e le opere che sono in essa saranno arse.
Oh, come è chiara la Parola di Dio! prima che il sole
perdesse il suo splendore e la luna diventasse sangue, prima che tutte le opere
degli uomini fossero arse, prima che incominciasse la pulizia del mondo intero,
Egli voleva mandare un profeta, questa è la promessa più importante che doveva
adempiersi nel nostro tempo, Dio non deve chiedere consiglio a nessuno riguardo
ciò che Egli deve fare, è obbligato unicamente verso la sua Parola e si è
assunto l’intera responsabilità per la realizzazione del suo proprio consiglio
di salvezza, poi Egli ha trasmesso la responsabilità a tutti i suoi servitori
che ne sono partecipi tramite chiamata e mandato, nel quest’ultimo tempo che
venga creduto o no, che venga accettato o no, non c’è nessun altro uomo sulla
terra che come me il
Fratello Paul Emile Okoka Del Congo RD
avesse ricevuto una chiamata diretta, un incarico, un mandato da Dio stesso
mediante due apparizioni spirituali oppure visioni (Rivelazioni) in presenza dei
testimoni, che sta in diretto rapporto con il piano divino di salvezza, in
particolare l’Africa per il tempo della fine.
A causa della mia responsabilità davanti a Dio, lo
ripeto ancora una volta:Con
il ministero profetico degli ultimi giorni da me ricevuto per rivelazione da
Gesù Cristo mediante due visioni, la promessa del profeta Malachia è adempiuta!
La via di Dio conduce nel mandato divino anziché al passare accanto, che siamo
arrivati alla fine dei tempi, lo sanno tutti e allo stesso modo che il ritorno
di Cristo è vicino, anche se nessuno conosce né il giorno né l’ora, se è stato
detto a me che il ministero (Servizio) che mi è stato affidato precederebbe la
seconda venuta di Cristo, allora questo è vincolante per tutti coloro che
desiderano essere pronti al ritorno di Gesù Cristo, per un ministero
straordinario Dio ha sempre chiamato solo alcuni singolarmente e con ciò, ha
trasmesso loro anche la più grande responsabilità, Dio stesso ha incaricato
questi uomini e li ha mandati secondo il suo piano di salvezza, solo colui che
lo riconosce, accetterà il loro ministero e crederanno quanto Dio ha loro
rivelato dalla sua Parola e che essi annunciano, beati tutti coloro che ricevono
un uomo mandato da Dio, guai a coloro che non lo fanno! Rimane per sempre quel
che il Signore disse di coloro che Egli manda:
«Chi riceve voi riceve me, e chi riceve me, riceve colui che mi ha mandato»
(Mt 10,40), chi ascolta voi ascolta me; chi sprezza voi sprezza
me, e chi sprezza me sprezza colui che mi ha mandato
(Lc 10,16),
in verità, in verità vi dico: chi riceve colui che io avrò mandato riceve me; e
chi riceve me, riceve colui che mi ha mandato (Gv 13,20).
La maggior parte degli evangelisti della prima ondata
di risveglio vive ancora, le personalità carismatiche delle successive ondate di
risveglio vivono ancora, si potrebbe chiedere a ognuno di loro se hanno ricevuto
una chiamata diretta e un mandato diretto, se possono citare il giorno, l’ora e
il luogo dove è stato loro dato dal Signore un incarico in rapporto con la
storia della salvezza per il tempo della fine, benché non ci sia mai stata tanta
attività religiosa come adesso, tutti edificano più o meno con programmi
impressionati il loro proprio regno nel Regno di Dio, quel che resta è solo
intrattenimento religioso con storie biblicamente decorate.
Deve accentuato continuamente e con forza: Colui che
passa accanto a un ministero che Dio ha promesso e dato, passa con disprezzo
accanto a Dio e ciò che Egli fa.
Operante per ordine di Gesù Cristo,
Fratello Paul Emile Okoka (Del Congo RD)
Ministero Profetico Evangelizzazione Mondiale
Proclamazione del Pieno Evangelo degli Ultimi Giorni {27-10-07}
2. Osservazioni e obiezioni
{Nicola Martella}
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Oltre a quanto ho già scritto su «Fede controcorrente» d’Emile Okoka, che si
definisce «profeta degli ultimi tempi», aggiungo le seguenti riflessioni.
Nell’ultima sua missiva la sua megalomania è arrivata all’apice,
arrogandosi come unico «profeta» legittimamente chiamato direttamente dal
Signore, prerogative incredibili.
Le pretese di Emile Okoka
Non ci si faccia ingannare dal contorno di versetti
citati per descrivere il tempo della grazia e la sua vicina fine e neppure dai
tanti richiami biblici presentati senza virgolette e senza riferimento biblico,
come se fossero le sue parole. Il cuore di tutto questo messaggio è verso la
fine, dove egli afferma che «non c’è nessun altro uomo sulla terra che come me
il
Fratello Paul Emile Okoka Del Congo RD avesse ricevuto una chiamata
diretta, un incarico, un mandato da Dio stesso mediante due apparizioni
spirituali oppure visioni (Rivelazioni) in presenza dei testimoni».
Non è questa megalomania? Se ciò non bastasse, a causa
della presunta investitura divina afferma con chiarezza: «A causa della mia
responsabilità davanti a Dio, lo ripeto ancora una volta:Con
il ministero profetico degli ultimi giorni da me ricevuto per rivelazione da
Gesù Cristo mediante due visioni, la promessa del profeta Malachia è adempiuta!».
Non siamo arrivati all’apice della paranoia religiosa,
quando si ritiene l’Elia escatologico? Egli si arroga al riguardo un «mandato
divino» e, riferendosi a se stesso, chiama «beati tutti coloro che ricevono un
uomo mandato da Dio, guai a coloro che non lo fanno!».
La mania d’onnipotenza religiosa è evidente, quando
scredita addirittura i leder pentecostali (prima ondata) e quelli
carismaticisti, pur di accreditare se stesso come l’unico con patente di
genuinità di un Elia escatologico: «La maggior parte degli evangelisti della
prima ondata di risveglio vive ancora, le personalità carismatiche delle
successive ondate di risveglio vivono ancora, si potrebbe chiedere a ognuno di
loro se hanno ricevuto una chiamata diretta e un mandato diretto, se possono
citare il giorno, l’ora e il luogo dove è stato loro dato dal Signore un
incarico in rapporto con la storia della salvezza per il tempo della fine…». Poi
aggiunge di costoro in modo squalificante che «tutti edificano più o meno con
programmi impressionati il loro proprio regno nel Regno di Dio, quel che resta è
solo intrattenimento religioso con storie biblicamente decorate».
Infine conclude a modo suo che chi disprezza lui, quale
Elia escatologico, e il suo ministero, disprezzerebbe Dio stesso! Questa è
demagogia religiosa.
Alcuni approfondimenti
Egli afferma a suo arbitrio che «la
promessa del profeta Malachia è adempiuta!», ossia in lui stesso.
Questo modo di auto-celebrarsi e di auto-accreditarsi non è da Dio né è biblico.
Infatti, l’onere e l’onore di verificare, provare gli spiriti, confermare o
squalificare qualcuno, spetta alle chiese. «Parlino due o tre profeti, e gli
altri giudichino… e gli spiriti dei profeti son sottoposti ai profeti, perché
Dio non è un Dio di confusione, ma di pace» (1 Cor 14,29,32s). Altresì Paolo
mise in guardia contro coloro che accreditano se stessi: «Noi non osiamo
annoverarci o paragonarci con certuni che
si raccomandano da sé; i quali però, misurandosi alla propria stregua e
paragonando sé con se stessi, sono senza giudizio» (2 Cor 10,12). Poi
l’apostolo prosegue: «Ma chi si gloria, si glori nel Signore. 18Poiché
non colui che raccomanda se stesso
è approvato, ma colui che
il Signore raccomanda» (vv.
17s).
Il Signore raccomanda attraverso le chiese e solo
coloro che tagliano «rettamente la parola della verità» (2 Tm 2,15) e che
prima sono stati provati e sono risultati irreprensibili (cfr. 1 Tm 3,10).
Che dire di Emile Okoka? La corrispondenza avuta
con lui, la lettura delle sue missive e l’analisi dei suoi scritti mi hanno
convinto di quanto segue. Egli non è sottomesso alla Parola di Dio (che
strumentalizza costantemente camuffando versi biblici come sua parola
«profetica») né alle ammonizioni dei credenti: è un battitore libero e, come
tale, molto pericoloso per l’opera di Dio. Le sue dottrine sono alquanto
discutibili (p.es. è anti-trinitario).
Avrei voluto mettere in pratica quest’ammonizione di
Paolo a Tito: «L’uomo settario, dopo una prima e una seconda ammonizione,
schivalo, sapendo che un tal uomo è pervertito e pecca, condannandosi da sé»
(Tito 3,10s). Ma le sue megalomanie attuali mi costringono a prendere nuovamente
posizione. Per farlo, non mi resta che mostrare le contraddizioni del
«profeta degli ultimi tempi», alias «neo Elia», con i «due ulivi», gli uomini di
Dio ebrei che compariranno in mezzo alla gran tribolazione in Gerusalemme e che
verranno uccisi dalla «bestia», il dittatore escatologico.
Chi si crede l’Elia escatologico, come fa Emile
Okoka, dimostri d’essere ebreo (Ap 11,3ss). Emile Okoka non è nato nel
Congo? Dimostri d’appartenere a una tribù d’Israele. Elia, il Tišbita, proveniva
da Galaad (1 Re 17,1), territorio che apparteneva alla tribù di Manasse.
Giovanni Battista era della tribù di Levi, visto che suo padre era sacerdote (Lc
1,5). Di quale tribù d’Israele è Emile Okoka?
Poi si vesta di cilicio e sposti a Gerusalemme
per predicare (Ap 11,3), poiché questo è detto dei «due ulivi» escatologici;
Emile Okoka vive nella comoda San Paolo (Brescia) e non veste indumenti così
zotici.
Infine ci riveli chi è l’altro suo compagno,
visto che si parla di «due ulivi». Chi gli farà compagnia, magari il suo
conterraneo africano Milingo, l’arcivescovo esorcista? Egli con la sua
megalomania di taumaturgo è finito nella setta di Moon, che si crede
l’incarnazione di Cristo.
Emile Okoka, questo «vorrei essere Elia», sappi che,
per essere veramente lui, si prepari comunque a una
tragica fine, ossia a essere ucciso in Gerusalemme e a restare senza
sepoltura per tre giorni sulla piazza della città, creando festa e tripudio tra
le nazioni (Ap 11,7ss).
Beh, ammettiamolo, il finale sarà grandioso: una
risurrezione con annesso terremoto (Ap 11,12s). Se Emile Okoka ci rivela il
momento della sua risurrezione, visto che si ritiene il «profeta degli ultimi
tempi», potremmo esserci anche noi per dare enfasi al momento solenne: potremmo
preparare una grande scenografia hollywoodiana con collegamenti satellitari e
potremmo festeggiare una grande agape fraterna planetaria.
Stando a Ap 11,6 abbiamo scoperto chi è l’autore della
poca pioggia negli ultimi anni! Ora, non manca altro che Emile Okoka ci
mostri d’avere la «podestà sulle acque per convertirle in sangue»
(v. 6) e nessuno dubiterà più che egli sia veramente Elia. Questa sarebbe
una grande prova che metterebbe a tacere tutti coloro che dubitano ancora che
sia lui l’Elia escatologico! Qualche «piaga» sui miscredenti
aiuterebbe senz’altro (v. 6): ci accontenterà?
Poi, non sapevamo di trovarci già durante la
grande tribolazione! Infatti i «due ulivi» compaiono proprio nel bel mezzo,
tra la sesta e la settima tromba del giudizio.
Poi avremmo una grande curiosità, che ha assillato
generazioni di ricercatori di escatologia! Allora Emile Okoka, l’auto-nominato
gran «profeta degli ultimi giorni», non ci tenga più sulle spine e ci riveli
finalmente chi sono la «prima bestia» (o anticristo) e la «seconda
bestia» (o falso profeta); ci dica dove vivono e quando sferreranno il
loro attacco congiunto contro Israele!
Aspetti conclusivi
Che Dio ci guardi da tali auto-nominati «profeti»! Come
non ricordare, ad esempio, che Emile Okoka è un anti-trinitario!? Egli è seguace di
William Marrion Branham (1909-1965) e ne ha lo stesso spirito e le stesse dottrine. Per le dottrine particolari di tale profeta
carismaticista, rimandiamo all'analisi di Massimo Introvigne sui
Branhamiti. In essa compare tra i seguaci di tale «profeta» e taumaturgo proprio Emile Okoka con
nome e dati! Tutto chiaro? Emile Okoka con la sua attività cerca di infiltrare le dottrine e le pratiche dei Branhamiti tra
gli altri cristiani, particolarmente tra pentecostali e carismaticisti.
Visto che egli si appella tenacemente alle presunte
visioni in cui egli, quale novello «Saulo da Tarso», avrebbe visto Gesù e
avrebbe ricevuto da lui tale mandato di nuovo Elia, e vista la sua falsa
dottrina, qual è la fonte reale di tali esperienze mistiche? Che dire di
simili esperienze visionarie di Branham, di
Milingo e di altri taumaturghi e profeti estatici?
Ogni tanto arrivano persone che, in preda a raptus
di megalomania, si credono di essere qualcosa di grande nella storia,
l’incarnazione di un personaggio biblico o addirittura di Cristo o almeno un
«adempimento spirituale». Già Simone il Mago si credeva «“la potenza di Dio”,
che si chiama “la Grande”» (At 8,10).
Nel mio libro «Escatologia fra legittimità e abuso»
(Escatologia
2), faccio una carrellata di 2.000 anni di storia
dell’escatologia e mostro vari esempi del genere, ossia di uomini che sono
comparsi credendosi e facendo credere di essere qualcosa di grande, i quali
hanno recato solo dei gravi danni al cristianesimo e all’Evangelo (cfr. le
sezioni «Escatologia e primo millennio», pp. 27-52; «Escatologia e secondo
millennio», pp. 53-113).
“Diletti, non crediate a ogni spirito, ma provate gli spiriti per
sapere se son da Dio; perché molti falsi profeti sono usciti fuori nel
mondo» (1 Giovanni 4,1).
►
Antitrinitari mimetizzati? {Nicola Martella} (T)
►
Inflazione di titoli altisonanti {Nicola Martella} (A)
►
L’Amico di Gesù Cristo & Profeta Degli Ultimi Giorni? {Nicola Martella} (A)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/
28-10-2007; Aggiornamento: