1. LE QUESTIONI: Il
seguente articolo è nato dalle esplicazioni di questa lettrice. Caro Nicola, ti
scrivo per darti un’informazione, della quale immagino tu sia già al corrente.
Dopo aver letto il tuo articolo «Fantasia
mitologica d’un giudaizzante antitrinitario», mi è venuto in mente
un altro sito, che propaga in modo subdolo la dottrina antitrinitaria, come
«Regno
Messianico». Si tratta di «Biblistica»,
che si propone in una chiave molto intellettuale e accattivante. Ne è stato
molto attratto un mio contatto, che sto evangelizzando; essendo egli un
intellettuale, faticava ad accettare le mie argomentazioni bibliche, perché la
marea d’informazioni, che questo sito gli forniva, gli sembrava molto più
accattivante della semplicità del messaggio evangelico. Per grazia di Dio,
lo Spirito Santo ha parlato al suo cuore e l’ha convinto dell’eresia, che esiste
in questo sito.
Approfitto di questo messaggio per ringraziarti delle preziose informazioni, che
riceviamo quasi ogni giorno, tramite Facebook, da parte tua e che ci aiutano ad
applicare il discernimento spirituale. Il Signore continui a benedire il
tuo ministero e t’incoraggi! Saluti in Cristo. {Claudia Guiati; 21-02-2011}
2. GENESI RELIGIOSA: Ho
analizzato un po’ il sito di Gianni Montefameglio. Lo catalogherei fra i dotti
vetero-avventisti antitrinitari o, se si vuole, fra gli Ebioniti
moderni, i giudeo-cristiani che rifiutavano la deità di Gesù, ritenendolo
solo un figlio di Davide e un rabbino giudeo. Egli vanta numerose lauree,
rispettivamente in psicologia, teologia, scienze bibliche e filosofia. La vasta
conoscenza si palesa anche nelle cose che scrive e nel modo che lo fa.
Chiaramente solo pochi tenteranno una confutazione delle sue asserzioni, poiché
per farlo, bisognerebbe essere uno studioso come lui e capire quello che
afferma. Questo non è un problema per me.
Quanto alla
traduzioni usate, egli cita molto la Bibbia interconfessionale «Parola del
Signore», oltre alla «Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture»; a ciò
si aggiunga una non meglio identificata «“Bibbia diabiblica” (di G.
Montefameglio; non confessionale)», che è come dire «Scrittura diascritturale»,
un pleonasmo singolare.
Come i gruppi cristiani ebioniti, vetero-avventisti antitrinitari e
giudaizzanti, non crede che Gesù (Yeshùa per questi gruppi) sia «Dio
presso Dio», ma un semplice rabbino ebreo, solo figlio di Davide. Quindi, nulla
di nuovo o di originale. Sebbene il NT sia scritto interamente in Greco, questi
gruppi insistono sul
nome giudaico Yeshùa, perché sarebbe il vero nome di Gesù. Si cola il
moscerino e s’inghiotte il cammello. Se il nome aramaico di Gesù fosse stato
così importante, gli scrittori del NT ce l’avrebbero messo. Faccio una nota al
margine: alcuni di questi gruppi arrivano ad affermare, secondo i casi, che se
non si prega, usando il nome «Geova» (o Jahwè) o «Yeshùa», le preghiere
non saranno neppure ascoltate da Dio. Grazie a Dio che Gesù ha rivelato il
«Padre nostro» e Dio come «Abba, Padre»!.
In pratica, Gianni Montefameglio ha, per molti aspetti, la stessa teologia
della Torre di Guardia (cfr. anche «palo», «E.V.» [Era
Volgare] per «d.C.», «a.E.V.» [avanti Era
Volgare] per a.C.;
ecc.), ma non ne condivide la questione del nome «Geova», delle date e
della cronologia. È quindi un semi-geovista sui generis. È antitrinitario
come gli Ebioniti del 2° secolo, gli Ariani (4° sec.) e alcune correnti
vetero-avventiste del 18 del 19° secolo. Insiste su alcune questioni tipiche dei
gruppi giudeo-cristiani antitrinitari (Yeshùa, sabato, ecc.).
3. ALCUNI ESEMPI: Non
affronto qui di seguito l’antitrinitarismo, avendo già scritto al riguardo in
varie occasioni su «Fede controcorrente». La sostanza è la stessa.
[►
Deità: Teologia propria]
3.1.
L’OSSESSIONE SU YESHÙA: Analizzando gli articoli scritti da Angelo
Ficara, di cui ho parlato nell’articolo sopra citato, ho visto varie
citazioni dirette (ma senza virgolette e fonte!) e a senso (e a volte in malo
modo), che provengono proprio da tale sito, segnalato dalla lettrice. Ho letto
ultimamente come Angelo Ficara affermi che il vero nome di Gesù nel NT
non dovrebbe essere questo, poiché «Yeshùa» (il nome aramaico di Gesù) dovrebbe
essere riportato come «Giosuè». Alla fine di una confusa disquisizione sul «vero
nome di Gesù», egli afferma letteralmente: «In ebraico il nome è perciò
Yehoshùa. Se parliamo in greco lo traduciamo Iesùs, ma se parliamo in
italiano lo traduciamo Giosuè. […] Il Messia si chiamava allora Yehoshùa?
Si, ma alla sua epoca (primo secolo della nostra era), il nome era pronunciato
Yeshùa. È proprio sotto questa forma che la letteratura ebraica del suo
tempo parla di lui. Il suo nome proprio, quello vero, era dunque Yeshùa: עושי.
[…] Il Gesù che ci è stato trasmesso dalle religioni cosiddette cristiane ha
spesso ben poco a che vedere con l’ebreo Yeshùa. Occorre riscoprire tutta la sua
vera identità, iniziando dal suo vero nome: Yeshùa. Ovviamente non
vogliamo dire che i cristiani non abbiano conosciuto l’opera di Yeshùa, in
quanto anche loro usufruiscono della grazia apportata da Lui, ma piuttosto ci
riferiamo semplicemente al fatto che essi attribuiscano a Yeshùa un’identità
sbagliata. Yeshùa infatti da loro viene spesso definito la seconda persona
di una presunta trinità… […] In questo sito verrà dunque utilizzato il
nome originale Yeshùa anziché Gesù. La traduzione italiana corretta sarebbe
Giosuè, tuttavia questo genererebbe confusione (data l’ormai universale
accettazione del nome inesatto “Gesù”); ripristinare il nome originale
ebraico pare quindi la scelta corretta, tanto più che Yeshùa è proprio il nome
con cui i suoi contemporanei lo chiamavano» (grassetto nostro).
Tale questione un po’ bizzarra l’ho letta proprio nel sito di Gianni
Montefameglio! («Il
vero nome di Gesù»). In pratica, Angelo Ficara ha citato
letteralmente da tale articolo di Gianni Montefameglio, adattandolo tratti al
meglio; si tratta quindi di un palese plagio, visto che viene ripreso lo
scritto altrui, senza riportarne il nome dell’autore! Angelo Ficara non è altro
che una pallida eco di Gianni Montefameglio, delle cui piume si veste,
senza mai citarlo!
Faccio notare al riguardo quanto segue:
■ 1. Jehôšûa`
(Dt 3,21; Gdc 2,7; poi solo Jehôšua`) è il nome
completo riportato nell’AT per Giosuè e per altre persone.
■ 2.
Ješûa` era la forma breve di questo nome, come Gianni lo è di
Giovanni; tale forma si trova in Esd 2,6.36.40; 3,9; 8,33; Ne 3,19; 7,11.39.43;
8,7; 9,4s; 10,10; 12,8.24; 1 Cr 24,11; 2 Cr 31,15; indica anche una città della
giudea Ne 11,26.
■ 3. La
Settanta (traduzione greca dell’AT) traduce già nel 3° secolo a.C. ambedue
le forme con Ἰησοῦς
[Iēsous].
■ 4. Correttamente il NT riporta i nomi di Giosuè e Gesù ambedue con Iēsous;
essi vengono distinti nelle nostre traduzioni ai fini della comprensione (At
7,45; Eb 4,8).
■ 5. In
latino tale nome fu riportato come Iesus; essendo la «i» iniziale
consonante, si scrisse poi anche Jesus (cfr. similmente Jahwè). Ed è così che il
nome si è conservato in molte lingue: Jesus (inglese, tedesco, Danese,
Norvegese); Jezus (Olandese, Polacco); Jesús (Spagnolo) e in altre
variazioni simili. Iesus / Jesus è diventato in italiano Gesù («i»
consonantico iniziale o «j» -> «g»; come in altri casi: Jacob -> Giacobbe;
Joseph -> Giuseppe; Judas -> Giuda, ecc.). In italiano si trovano come nomi
anche Gesuino e Gesuina.
■ 6. Quindi, non solo è falsa la tesi, secondo cui Yeshùa sarebbe da tradurre
nel NT con Giosuè, ma è vero proprio il contrario: anche «Giosuè» sarebbe da
tradurre nel NT con «Gesù», la forma italianizzata del nome greco
Ἰησοῦς
[Iēsous]!
3.2.
L’AVVERSIONE PER «CRISTIANO»: Mi ha meravigliato che la tanta erudizione
faccia dire a Gianni Montefameglio varie cose che nel dettaglio non sono
chiaramente vere. Come afferma un proverbio tedesco, «il diavolo sta nei
dettagli». Ecco un esempio, che riguarda la sua avversione per il termine
«cristiano». Egli afferma a conclusione di un
articolo: «In tutte le Scritture Greche i credenti in Yeshùa sono sempre
chiamati «discepoli», anche dopo che fu affibbiato loro l’appellativo di
«cristiani». Essi non usarono mai tra loro il termine di «cristiani», ma
lo subirono». Le dotte falsità dell’autore ingannano solo gli sprovveduti. Il
termine «discepolo /i» si trova in circa 257 versi del NT, ossia solo da
Matteo 5,1 a Atti 21,16, ma mai da Romani 1 a Apocalisse 22! Che i credenti, al
tempo del NT, «non usarono mai tra loro il termine di “cristiani”», è
falso, visto che l’ebreo Pietro, scrivendo ai cristiani giudei della
diaspora, menzionò loro come cosa scontata, anzi onorevole tale uso: «Se uno
patisce come cristiano, non se ne
vergogni, ma glorifichi Dio, portando
questo nome» (1 Pt 4,16). Per l’ovvietà del termine si veda anche
Atti 26,28s: «E Agrippa disse a Paolo: «Per poco non mi persuadi a
diventare cristiano». E Paolo:
«Piacesse a Dio che per poco o per molto, non solamente tu, ma anche tutti
quelli che oggi m’ascoltano, diventaste
tali, quale sono io [= cristiano], all’infuori di questi legami».
4. ALTRI ASPETTI: Infine,
mi è saltato all’occhio anche la seguente affermazione riguardo a incontri e
riunioni: «Non organizziamo incontri e riunioni. Non indirizziamo ad alcuna
confessione religiosa. Questo sito vuol essere semplicemente di aiuto a chi
cerca una vita spirituale accettando l’Insegnamento (l’erroneamente
chiamata Legge) di Dio rivelato nella Sacra Scrittura». Tale affermazione è
semplicemente singolare. Allora che cosa è un battitore libero, un libero
professionista della Legge mosaica cristianizzata? Se non appartiene
apparentemente a nessuna chiesa, cosa tutta da provare, prende le sembianze di
un «dotto», di un «maestro», di uno «scriba», quindi di «guru» telematico.
Angelo Ficara, da come attinge da tale sito, mostra di esserne diventato un
seguace dipendente di tale «santone telematico» ebionita.
Tutti i
«battitori liberi» telematici e i «senza chiesa» li ho trovati finora molto
virulenti e pericolosi per la salute mentale dei credenti biblici. Ogni «uomo
fazioso» del genere è da schivare (Tt 3,10), poiché tenta di sostituirsi
alla stessa sacra Scrittura, nutre sentimenti di onnipotentismo ideologico.
Volentieri si credono dei «superapostoli», proprio come i Giudei
cristiani di stampo esoterico, che presero il potere nella chiesa di
Corinto (2 Cor 11,5; 12,11), seducendo i credenti e introducendovi uno «spirito
diverso» e un «evangelo diverso» (2 Cor 11,3s). Paolo non ebbe remore
a designarli come «falsi apostoli, operai fraudolenti, che si
travestono da apostoli di Cristo» e da «ministri di giustizia» (vv.
13ss).
Per l’approfondimento si veda in Nicola Martella (a cura di), Escatologia fra
legittimità e abuso,
Escatologia 2 (Punto°A°Croce, Roma 2007), le sezioni «Escatologia e primo
millennio», pp. 27-52; «Escatologia e secondo millennio», pp. 53-113; in
particolare si vedano gli articoli: «Dall’avventismo al geovismo», pp. 108-113; «Testimoni di Geova quali compagni di via?»,
pp. 118-122; «Panorama dell’attività predizionale dei Testimoni di Geova», pp.
123s.
Sul sito si veda nella sezione «Gruppi di frangia» la rubrica dedicata alla
«Torre
di guardia».
►
Dottrina antitrinitaria di Gianni Montefameglio? Parliamone {Nicola Martella} (T)
►
Fantasia mitologica d’un giudaizzante antitrinitario {Nicola Martella} (A)
►
Fantasia mitologica d’un giudaizzante antitrinitario? Parliamone {Nicola Martella} (T)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Montefameglio_antitrinitar_MT_AT.htm
25-02-2011;
Aggiornamento: 06-04-2011 |