1. ENTRIAMO IN TEMA: Innanzitutto, spieghiamo il titolo. Nel
cattolicesimo con «Medagliette Miracolose» s’intende la bigiotteria, che è stata
benedetta da un prete e che perciò sarebbe in grado di trasmettere grazie e
benedizioni. Un amico cattolico mi ha mandato un link di un articolo
dal titolo «La
Medaglietta miracolosa: che senso hanno gli oggetti benedetti?»
(18.05.2014), che l’esorcista Gabriele Amorth citava sulla sua bacheca di
Facebook. Poi aggiungeva: «Che pensare?».
Di per sé ho già affrontato questo tema in un
libro.
In esso parlo dapprima della «superstizione biblicizzata» (e condannata da Dio)
nell’AT, evidenziando specialmente quella del serpente, dell’arca del patto e
del tempio (tutto può diventare amuleto e superstizione religiosa!). Poi, passo
ad affrontare la superstizione religiosa odierna, parlando del sacramentalismo
in tutte le sue varianti, degli oggetti ritenuti «sacri», delle reliquie, della
bigiotteria religiosa «consacrata», a cui si attribuisce particolare energia e
protezione. Per una visione generale rimandiamo in tale libro anche all’articolo
«Religione e Bibbia», pp. 321-328, che contiene un’analisi di tali fenomeni
nell’AT, nel NT e nell’attualità religiosa.
2. MEDAGLIE E PROTEZIONE: La cosa singolare è che tale
scritto figura su un blog dal titolo: «Aleteia» (gr. verità) e col
sottotitolo «cercatori di verità». La questione è dove l’autore (Stefano
Stimamiglio) cerca la verità; dopo aver letto e analizzato l’intero articolo,
devo concludere che lui non è un cercatore della verità scritturale, ma di
convenzioni religiose. La sua tesi è la seguente: «Le medagliette che
raffigurano Maria se portati con fede rappresentano una grande protezione
nel cammino della vita». Perché? Chi lo assicura?
Premesso che nessuno conosce un’immagine autentica di
Maria di Nazareth, perché una sua raffigurazione dovrebbe dare una «grande
protezione»? Dove c’è la base biblica ed esegetica, per affermare ciò?
Egli afferma inoltre: «Le immagini di Gesù, della
Madonna, dei santi o degli arcangeli e gli oggetti benedetti – come ad esempio i
crocifissi, gli scapolari, le medaglie – sono di grande aiuto e protezione
contro il Maligno». Chiedo: Dove c’è un solo esempio nel NT, in cui oggetti
consacrati nelle chiese a nome delle suddette persone fossero considerati un
«grande aiuto e protezione contro il Maligno»? Come fa un oggetto materiale a
proteggere contro un essere spirituale?
L’autore getta le mani avanti, nel presunto intento di
segnare un confine fra fede e superstizione: «Sottolineo, quindi, che tutti
questi oggetti non devono essere portati come dei talismani o portafortuna.
Si cadrebbe, altrimenti, in un atteggiamento magico, che è decisamente contrario
alla fede». Chi stabilisce biblicamente ciò, che è un talismano magico e un
amuleto religioso? Basta «una preghiera sincera e profonda a Dio e
nell’affidamento alla Provvidenza», come viene affermato da lui? Dove sta la
verità biblica? Che cosa afferma nel merito la sacra Scrittura?
Tale meccanismo di transfert di energie
trascendentali (magnetismo, fluido, ecc.) su un oggetto è ampiamente discusso
all’interno dell’occultismo e nelle cosiddette «medicine esoteriche». E io
stesso ho affrontato tali questioni.
3. LA MARIA COSTRUITA DAL CATTOLICESIMO: Bisogna distinguere
Maria di Nazareth da Maria di Roma. Che la maggior parte delle false dottrine
siano state rivelate da mistici, è mostrato anche in questo caso. Stefano
Stimamiglio scrive: «Oggi desidero ricordare la Medaglia miracolosa, su cui è
raffigurata Maria con la scritta: “O Maria, concepita senza peccato,
prega per noi che ricorriamo a te”. Proprio così nel 1830 la Vergine apparve
a Parigi, in Rue du Bac, a Caterina Labouré. Nell’altra faccia c’è una grande
“M” che sta a significare ancora “Maria”, e i due cuori di Gesù e Maria; a
significare – come verrà rivelato nel 1917 a Fatima – che la volontà di Dio è
che la Madre e il Figlio siano pregati insieme». Vediamo brevemente alcune contraddizioni con la Bibbia.
Il NT afferma che — tranne Gesù e lui solo
— assolutamente nessun altro essere vivente è nato senza peccato,
quindi neppure Maria di Nazaret. In nessuna parte del NT viene suggerito di
rivolgersi a Maria, a un essere celeste o a un credente defunto, poiché
questa sarebbe idolatria e apostasia. I credenti defunti si trovano in Paradiso,
un luogo di riposo in vista della risurrezione; essi non si trovano in Cielo,
dove sta il santuario celeste, poiché i morti sono ritenuti ritualmente impuri e
lo contaminerebbero. Essi non sanno nulla di ciò, che avviene in Cielo o in
terra (Ec 9,5); e in tale «stato intermedio» non c’è neppure un culto a Dio (Sal
115,17; Is 38,18), ma solo attesa. Inoltre, se una qualsiasi creatura, fosse in grado di
ricevere e trasmettere una certa quantità di richieste «in tempo reale» a
Cristo, essa sarebbe Dio, poiché solo Lui è onnipresente, onniveggente e
onnipotente, per compiere una cosa del genere. Maria di Nazaret non può fare una
cosa del genere. A ciò si aggiunga che da nessuna parte della Scrittura
venga suggerito che «Madre e il Figlio siano pregati insieme»; l’ultima
volta che Maria di Nazaret è menzionata è in Atti 1,14 (dove è vivente e in
preghiera al Signore insieme agli altri credenti viventi!), poi per tutto il NT
scompare dalla vista e dall’attenzione della fede. Al centro del NT c’è Gesù
Cristo solo e come unico mediatore fra Dio e gli uomini (1 Tm 2,5). Egli,
essendo l’unico resuscitato,
è anche l’unico che può stare al cospetto di Dio. Il resto è invenzione
religiosa e, quindi, falsa dottrina.
4. OGGETTI E MORTI POSSONO PROTEGGERE?:
Si
afferma che tali oggetti vanno
fatti benedire preventivamente. Stefano Stimamiglio getta subito le mani
avanti, spiegando che «il senso della benedizione non è quello di conferire
all’oggetto una protezione magica, quasi dei “superpoteri”», ma il sacerdote,
recitando la preghiera di benedizione su di essi, chiederebbe «a Dio la grazia
di aumentare le virtù nella nostra vita quotidiana e di ottenere la
protezione e l’intercessione della persona rappresentata o evocata
nell’oggetto». Egli non fa nulla per dimostrare ciò con la sacra Scrittura, ma
si basa sul consenso religioso. Perché tale «persona rappresentata o evocata
nell’oggetto» dovrebbe proteggere solo chi porta tale medaglietta? Questa è
proprio la quintessenza del pensiero magico: solo portando l’amuleto di
una specifica entità, si sarà protetto da essa!
Abbiamo mostrato che i defunti non possono in alcun
modo proteggere i viventi né intercedere per loro, trovandosi nel soggiorno
dei morti, separati dai viventi e dal Cielo e in attesa del giudizio finale. Il
resto fedele d’Israele faceva questa confessione: «Nondimeno, tu sei nostro
padre; poiché Abrahamo non sa chi siamo, e Israele [= Giacobbe] non ci
riconosce; tu, o Eterno, sei nostro padre, il tuo nome, in ogni tempo, è
“Riscattatore nostro”» (Is 63,16). Secondo la fede biblica, i morti non
sanno nulla dei viventi, né possono aver modo di conoscere gli eventi, in cui
sono coinvolti attualmente i loro discendenti. Stefano Stimamiglio stesso afferma di aver visto
«un’immagine sacra e un
cornetto o un ferro di cavallo vicini. Cosa c’entrano l’uno con l’altro?».
Mi meraviglio che non comprenda che l’immagine sacra e l’amuleto sono ambedue
caricati di sedicente «energia» protettiva secondo l’immaginario religioso e
superstizioso della gente. Il principio di base è lo stesso. Le immagini
ritenute sacre sono nate dalla cristianizzazione di concezioni pagane, che
conoscono tale fenomeno, secondo cui una virtù, un’energia, una forza protettiva
del nume in questione si trasferirebbe su un oggetto, nel momento che viene
dedicato a tale entità religiosa. Tale concezione si trova in moltissime
religioni correnti; ciò che cambia, è solo è il nume di riferimento. Così
l’amuleto, il talismano, il portafortuna, il feticcio, l’immagine sacra e
quant’altro sono ritenuti fonte di protezione e benedizione. Gli unici effetti, che tale bigiotteria sacra crea,
riguarda, oltre alla superstizione religiosa, sono le
dermatiti da contatto continuo con
metalli (specialmente se contenenti nickel; cfr.
1;
2;
3); il sudore acido della pelle
scioglie lentamente i metalli pesanti e dannosi (nickel, cromo, cobalto, ecc.),
che il corpo assorbe e a cui può reagire allergicamente. Poi, rimane ancora, come effetto, il grande business
legato a chi produce, distribuisce (chiedendo offerte) o vende tali «medagliette
miracolose».
5. CHI O CHE COSA ELARGISCE BENEDIZIONI?: Peccato che
Stefano Stimamiglio non ha fatto il ben minimo sforzo per dimostrare
quanto ha affermato in modo biblico ed esegetico. Egli si è soltanto basato
sulla convenzione religiosa, spesso alimentata dal misticismo di veggenti e
santoni durante il corso della storia. Egli ripete qui ciò, che afferma la
chiesa romana, ritenendo evidentemente che questo corrisponda anche a quello,
che afferma Dio nella sacra Scrittura. È un grande abbaglio per lui e per quanti
si affidano a lui. L’apparizione (interpretata come Maria), nel 1830,
avrebbe detto alla mistica Caterina Labouré: «Tutte le persone che porteranno
questa Medaglia riceveranno grandi grazie, specialmente portandola al
collo». E ancora: «Le grazie saranno abbondanti per le persone che la
porteranno con fiducia». Quindi, le «grazie» (grandi o abbondanti) vengono
direttamente legate a tale medaglietta. Questo è un inganno legato alla
superstizione religiosa. I cristiani biblici non necessitano di tale bigiotteria
religiosa, per ricevere le benedizioni di Dio. Noi non necessitiamo di tali
poveri mezzi, poiché come figli di Dio siamo stati già benedetti a
sufficienza da Dio stesso: «Il Dio e Padre del nostro Signore Gesù
Cristo… ci ha benedetti di ogni
benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo» (Ef 1,3). Consiglio vivamente a Stefano Stimamiglio (e a quanti
come lui) di fare come i Bereani, di cui è scritto: «Ora, questi erano di
sentimenti più nobili di quelli di Tessalonica, perché ricevettero la Parola con
ogni premura,
esaminando ogni giorno le Scritture, per vedere se le cose stavano così»
(At 17,11). Gli auguro che vada alla «sola Scrittura» e che aderisca
all’ingiunzione di Paolo per il suo collaboratore Timoteo: «Impegnati a
presentare te stesso davanti a Dio come un uomo approvato, un operaio che non
abbia di che vergognarsi, che tagli rettamente la parola della verità»
(2 Tm 2,15). La sacra Scrittura è la livella, il metro e la norma per misurare
tutte le cose in campo religioso, morale e spirituale (2 Tm 3,16; Eb 4,12) e per
discernere e attestare ciò, che per Dio è verità o menzogna, dottrina
biblica (1 Tm 1,10; Tt 1,9) o dottrina di demoni (1 Tm 4,1) e mito religioso (2
Tm 4,3s).
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URL: puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Medagl_miracol_S23.htm
07-06-2014; Aggiornamento: 18-11-2014
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