Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

Prima pagina

Contattaci

Domande frequenti

Novità

Arte sana

Bibbia ed ermeneutica

Culture e ideologie

Confessioni cristiane

Dottrine

Religioni

Scienza e fede

Teologia pratica

▼ Vai a fine pagina

 

Dall’avvento alla parusia

 

Pentecostalismo

 

 

 

 

La prima parte del «Panorama del NT» porta il titolo «Dall’avvento alla parusia», ossia dalla prima alla seconda venuta del Signor Gesù. Questo titolo evidenzia la tensione in cui erano posti i cristiani del primo secolo (e noi oggi). Essi guardavano indietro all’incarnazione, ai patimenti e alla risurrezione di Gesù quale Messia (primo avvento) e guardavano parimenti avanti alla manifestazione del Signore, del suo regno e della sua salvezza. Il termine «avvento» mette quindi in evidenza l’abbassamento del Messia , mentre «parusia» (gr. parousía «venuta, arrivo») evidenzia la manifestazione gloriosa del Signore alla fine dei tempi. Questo è altresì l’uso che si fa di questi due termini nella teologia.

   Ecco le sezioni dell'opera:
■ Aspetti introduttivi
■ Gesù di Nazaret
■ Gli Evangeli
■ Dall’ascensione alla fine dei tempi
■ Aspetti conclusivi

 

► Vedi al riguardo la Recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Serviti della e-mail sottostante!

E-mail

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA SUCCESSIONE DEI FATTI IN LUCA 24

 

 di Nicola Martella

 

 

1.  ENTRIAMO IN TEMA: Questo studio di Luca 24 è risultato necessario per capire che il giorno della Pentecoste lo Spirito Santo venne solo sui dodici apostoli. Infatti, alcuni, confondendo alquanto i fatti, credono di poter arrivare ad altri risultati; essi appartengono specialmente all’ambito pentecostal-carismatico. Questi ultimi vedono in pericolo una delle loro massime dottrine, chiamata «battesimo nello Spirito» con annessa glossolalia, «seconda esperienza» che essi pensano di ricavare proprio dagli eventi di Pentecoste e che affermano come valida per tutti i credenti. Perciò, a Pentecoste vogliono vedere presenti tutti i credenti allora disponibili e non solo quei dodici Galilei (At 1,11; 2,7), che erano stati chiamati a rivestire il ministero speciale di apostoli del Signore (At 1,2.26; 2,14). [ A Pentecoste lo Spirito discese solo sui dodici apostoli]

     Per tali motivi, essi usano specialmente Luca 24, proiettando in questo brano un’unica e lunga scena, che coinvolgerebbe apostoli e altri credenti dalla prima apparizione di Gesù risorto alla sua ascensione. Ad un’analisi testuale attenta ciò risulta inconcepibile e improponibile.

 

     ■ La cornice storica: I fatti descritti in Luca 24 e in Giovanni 20 (cfr. Mc 16) avvennero nello spazio di 40 giorni (At 1,3 «40 giorni»), contandoli dalla risurrezione di Cristo in poi!

     Poi, tra il giorno dell’ascensione (At 1,1-12) e il «cinquantesimo giorno» (At 2,1) trascorsero dieci giorni circa. Ciò si evince dal fatto che dai 50 giorni, che andavano dalle Primizie a Pentecoste, bisogna appunto sottrarre il tempo, in cui Gesù si fece vedere dai suoi apostoli e li istruì. Se si contano i 40 giorni dalla risurrezione, resta comunque più di una settimana di tempo dal giorno dell’ascensione a Pentecoste.

     Che i fatti accaduti nel periodo, che va dalla risurrezione all’ascensione, siano stati molteplici, ci viene fatto intuire dall’apostolo Giovanni, che fu un testimone oculare. A proposito di una delle apparizioni agli apostoli, avvenuta in Galilea, presso il mar di Tiberiade (Gv 21,1), egli disse: «Questa era già la terza volta che Gesù si faceva vedere ai suoi discepoli, dopo essere risuscitato dai morti» (v. 14). Che fossero gli apostoli, è evidente dalla menzione di Pietro, del «discepolo che Gesù amava» (= Giovanni) e degli «altri discepoli» (vv. 7s.11s.14.15ss.20ss). Tale occasione non fu neppure l’ultima.

 

     ■ Osservazioni testuali: Non si può fare un’analisi testuale seria senza una critica testuale preliminare. Si noti che in alcuni manoscritti manca Luca 24,40: «E detto questo, mostrò loro le mani e i piedi»; quindi si fa bene a non usarlo nel proprio ragionamento. Tale verso è stato probabilmente posto da qualcuno come nota marginale, attingendola da Giovanni 20,19; successivamente un copista, usando tale manoscritto, lo fece finire sbadatamente nel testo stesso. Similmente in Luca 24,36 manca in alcuni manoscritti la parte finale: «…e disse: “Pace a voi!”»; le ragioni sono le stesse di quelle appena enunciate. Lo stesso dicasi di Luca 24,12, che in alcuni manoscritti manca del tutto.

 

 

2.  I FATTI IN SINTESI: Il cambiamento temporale e/o locale fu introdotto da Luca con un verbo unito alla particella «ma, però, invece, e, ora, poi», che mostra il cambiamento. Le traduzioni italiane traducono tutte con l’avverbio temporale «poi» nei vv. 44.50. Tale particella, però, è indicativa anche di cambiamenti temporali e/o locali anche in altri versi di Luca 24. Metterò l’avverbio temporale «poi» laddove Luca usò la particella greca all’inizio di una frase in tale senso (è da distinguere dal alla fine di una frase, come nel v. 24, dove ha lo stesso valore di allà «ma»; lo stesso vale anche per il all’interno della frase, come nel v. 49, dove ha similmente valore avversativo).

     ■ Le donne (Lc 24 1-12): «Durante il sabato si riposarono, secondo il comandamento. Poi, il primo [giorno] della settimana, molto presto, esse si recarono al sepolcro e portarono gli aromi, che avevano preparato. [2] Poi trovarono la pietra rotolata dal sepolcro. [3] Poi, essendo entrate, non trovarono il corpo del Signor Gesù» (vv. 1ss). In tal modo Luca indicò una successione temporale e locale: dopo lo šabbāt, partirono, arrivarono fuori del sepolcro e poi entrarono dentro. E dopo che due uomini in vesti sfolgoranti comparirono loro, si legge: «Poi, essendo esse impaurite, e chinando il viso a terra, essi dissero loro: “Perché cercate il vivente fra i morti?”» (v. 5). Dopo tale colloquio, esse tornarono dal sepolcro e annunziarono tutto ciò agli Undici e a tutti gli altri, poi segue l’elenco delle donne (come nei vv. 4s: prima kaì e, poi, ).

 

2.1.  I DISCEPOLI DI EMMAUS (Lc 24,13-35): I due discepoli si avviarono nel tardi pomeriggio dello stesso giorno verso Emmaus, che distava da Gerusalemme qualcosa più di 11 chilometri, discutendo insieme sulle vicende accadute (vv. 13s). Si accostò a loro un altro viandante (Gesù), che ascoltò per un po’ i loro discorsi (vv. 15s). Quindi, ci fu il cambiamento: «Poi egli domandò loro: Che parole sono queste, che vi scambiate fra voi camminando? Ed essi si fermarono accigliati. [18] Poi, rispondendo uno di nome Cleopa, gli disse… [19] Ed egli disse loro: “Quali?”. Poi essi gli risposero... » (vv. 17ss). Poi il dialogo continuò ed essi arrivarono a destinazione; i due discepoli invitarono il «forestiero» a pernottare da loro (v. 28s). Come ospite poté recitare la benedizione, spezzare il pane e darlo agli altri (v. 30). Solo a quel punto avvenne il cambiamento: «Poi gli occhi loro furono aperti, ed essi lo riconobbero; ed egli si rese invisibile dinanzi a loro» (v. 31). Dopo essere tornati in sé, a quell’ora tarda si rifecero nuovamente più di 11 chilometri fino a Gerusalemme (v. 32), dove «trovarono radunati gli Undici e quelli che erano con loro» (v. 33). Si noti che, prima ancora che i due discepoli potessero raccontare le loro vicissitudini (v. 35), essi stessi ne sperimentarono un’altra: «Il Signore è stato veramente resuscitato ed è apparso a Simone» (v. 34).

     Alla fine del loro racconto questi due discepoli dovevano essere molto stanchi sia per l’intensa giornata avuta, sia per gli oltre 22 chilometri fatti (11 dei quali al buio!). Sebbene da Marco 16,9-20 non bisogna trarre dottrine, mancando questo testo in alcuni dei più antichi manoscritti, pure è interessante leggere in esso il seguente dato storico: «Poi (dè), dopo questo, apparve in altra forma a due di loro, che stavano camminando, recandosi ai campi. [13] E quelli, andati, [lo] annunziarono agli altri; ma neppure a quelli credettero» (vv. 12s).

 

2.2.  L’APPARIZIONE DEL RISORTO AGLI APOSTOLI (Lc 24,36-49): Luca, unico fra gli Evangelisti, tramandò l’intero episodio dei due discepoli di Emmaus, su cui si dilungò alquanto (in Mc 16,12s c’è appena una sintesi), e pure il fatto che Gesù era apparso prima a Pietro e poi al resto degli apostoli. Ciò è conforme a quanto scrisse anche Paolo: «Egli apparve a Cefa, poi ai Dodici» (1 Cor 15,5). Qui per «Dodici» s’intendeva tutti gli apostoli insieme prima dell’ascensione (sebbene fossero solo 11), poiché «Dodici» era oramai diventato un termine tecnico per «apostoli»). Se il Signore si fosse mostrato prima di Pentecoste, dopo l’elezione di Mattia, non lo sappiamo; Paolo affermò che Gesù si mostrò poi a cinquecento fratelli, poi a Giacomo, poi a tutti gli apostoli (probabilmente delle chiese) e infine a Paolo (1 Cor 15,6ss).

     Tornando a Luca 24, prendiamo atto che da qui alla fine del capitolo, Luca mise insieme solo alcune delle scene, sintetizzandole; non bisogna dimenticare, però, che esse avvennero nell’arco di 40 giorni! Ciò mostra la complessità degli eventi fra risurrezione e Pentecoste, che non bisogna semplificare col pressapochismo.

     Anche Luca 24,36 ha la stessa struttura di più verbo: «Taũta dè autōn laloúntōn» e, per la stessa logica testuale, bisogna tradurre così: «Poi, mentre essi parlavano di queste cose». Per seguire la logica sintattica di Luca, qui ci dev’essere stata un’altra cesura temporale. Il soggetto può riferirsi senz’altro ai soli apostoli.

     Con le stesse riserve, sopra esposte, riguardo a Marco 16,9-20, da cui non bisogna trarre dottrine, in tale testo è interessante leggere anche il seguente dato storico: «In seguito, apparve agli stessi undici, mentre erano a tavola, e rimproverò la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che l’avevano veduto risuscitato» (v. 14). Dapprima ci fu il grande mandato missionario (vv. 15s; cfr. Mt 28,18ss), poi seguì l’assunzione al cielo di Gesù (v. 19) e l’adempimento del mandato missionario (v. 20). I due eventi (apparizione ai due discepoli e poi agli undici) non erano contigui, e nel secondo si parlò solo degli apostoli.

     Abbiamo appurato che si trattava di un’altra scena rispetto alla precedente: nella prima c’erano gli apostoli, i due discepoli di Emmaus e altri (Lc 24,33); nella seconda c’erano solo gli apostoli (vv. 36ss). Ora possiamo proseguire con l’analisi temporale. «Poi, mentre essi parlavano di queste cose», apparve il Risorto. «Poi essi, smarriti e impauriti, pensavano di vedere uno spirito» (v. 37). Come si vede abbiamo un doppio cambiamento di scena dei discepoli: prima tranquilli, poi smarriti. E fu qui che Gesù cominciò con la sua «terapia», che dapprima riguardava il vedere e toccare il suo corpo (vv. 38ss). Nonostante ciò, c’erano sentimenti misti: «Poi, siccome non credevano ancora per l’allegrezza e si stupivano…» (v. 41), Gesù passò alla seconda parte della sua «terapia», che riguardava il mangiare (vv. 42s).

     Il cambiamento avvenne con il «poi disse loro» (v. 44). Che Gesù parlasse qui solo con i suoi apostoli, era dato dalla concordanza fra questo verso e il momento storico, allorché disse loro precedentemente tali parole.

 

«Poi disse loro: “Queste sono le cose che io vi dicevo quando ero ancora con voi: che bisognava che tutte le cose scritte di me nella legge di Mosè, nei profeti e nei Salmi, fossero adempiute”.

     Allora apri loro la mente per intendere le Scritture, e disse loro: “Così è scritto, che il Cristo soffrirebbe, e risusciterebbe dai morti il terzo giorno…”» (Lc 24,44ss)

 

  «Poi, presi con sé i dodici, disse loro: “Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e saranno adempiute rispetto al Figlio dell’uomo tutte le cose scritte dai profeti; poiché egli sarà dato in man dei Gentili, e sarà schernito ed oltraggiato e gli sputeranno addosso; e dopo averlo flagellato, l’uccideranno; ma il terzo giorno risusciterà”. Ed essi non capirono nulla di queste cose; quel parlare era per loro oscuro, e non intendevano le cose dette loro» (Lc 18,31-34).

 

L’insegnamento (vv. 46-48) terminò con le parole: «Voi siete testimoni di queste cose». Qui il pronome hymeis è accentuato in greco, e si potrebbe tradurre «proprio voi», «quanto a voi» o «per quanto vi riguarda» (così nel v. 49, dove anche egō «io» è accentuato); qui le persone sono conosciute, definite e delimitate.

     Poi seguì la promessa e il comando specifici per loro: «Ed ecco, per quanto mi riguarda, io mando la promessa del Padre mio sopra voi; ma [dè], per quanto vi riguarda, voi rimanete in questa città, finché siate rivestiti dall’alto di potenza».

 

Ricapitolando, Matteo non si soffermò molto sugli eventi fra la risurrezione e l’ascensione, ma terminò solo col grande mandato missionario (Mt 28,16-20). La parte finale di Marco è una sintesi, sebbene sui generis, di quanto scritto in Luca e in Giovanni. Luca 24,36, sia per gli aspetti grammaticali, sia per l’accordo con Marco 16,14, trova un pieno accordo con Giovanni 20,19-23, dove c’erano solo dieci degli apostoli; Luca sintetizzò insieme anche la scena con Tommaso, senza nominarlo (Gv 20,24-28).

 

2.3.  L’ASCENSIONE (Lc 24,50s): Qui la particella greca introduce un cambiamento di scena, anche di luogo: «Poi [dè] li condusse fuori fino presso Betania» (v. 50). Da qui tornarono successivamente a Gerusalemme (v. 52). Similmente nel libro degli Atti, secondo lo stesso Luca, Gesù parlò solo ai suoi undici apostoli in Betania (At 1,2 apostoli; v. 3 «ai quali»; v. 4 «e trovandosi con loro»; v. 11 «uomini galilei). Nell’aggiunta a Marco non si parla del luogo dell’ascensione (Mc 16,19), ma furono menzionati esplicitamente gli undici (v. 14). Ciò suggerisce che Gesù alcune cose le abbia dette ai suoi apostoli, camminando con loro fino al monte degli Ulivi («Il Signor Gesù dunque, dopo aver loro parlato…»).

     Per gli altri dettagli sull’ascensione (e su Pentecoste) rimando all’articolo sopra nominato «A Pentecoste lo Spirito discese solo sui dodici apostoli» e ai relativi temi di discussione connessi (1; 2; 3), specialmente al primo, visto che in esso si discutono gli eventi dalla risurrezione all’ascensione.

 

 

3.  ASPETTI CONCLUSIVI: Abbiamo visto che la nota finale di Marco 16 parla degli stessi episodi di Luca 24, sebbene ognuno lo faccia a modo suo e con uno scopo differente:

     ■ 1. Dapprima i due discepoli riferirono della manifestazione di Gesù, che avevano sperimentato (Mc 16,12s = Lc 24,13-35).

     ■ 2. Poi disgiunto da tale scena, seguì l’incontro del Signore con i soli undici apostoli (Mc 16,14ss = Lc 24,36-49).

     ■ 3. Infine, ci fu la scena dell’ascensione di Gesù, a cui assistettero solo gli undici apostoli (Mc 16,19 = Lc 24,50-53).

 

Essi erano gli «uomini galilei», a cui si rivolsero i due esseri celesti (At 1,11). Dopo l’aggiunta di Mattia al gruppo degli apostoli, furono solo loro a radunarsi in un consiglio apostolico; fu allora che venne lo Spirito Santo su di loro e li abilitò al ministero (At 1,26-2,1ss). Essi furono identificati chiaramente come «Galilei» (At 2,7) e di loro Luca parlò, affermando: «Ma Pietro, levatosi in piè con gli undici, alzò la voce e parlò…» (v. 14). Nello stesso capitolo egli ricordò pure «l’insegnamento degli apostoli» (2,42) e il fatto che «molti prodigi e segni erano fatti dagli apostoli» (v. 43).

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Luca24_success_Avv.htm

04-08-2011; Aggiornamento: 05-08-2011

 

Punto°A°Croce ▲ Vai a inizio pagina ▲
Proprietà letteraria riservata
© Punto°A°Croce