1. ENTRIAMO IN TEMA: Tempo fa ho trattato l’argomento
«Falsi
messaggi di Gesù», in cui abbiamo affrontato sedicenti «insegnamenti di Gesù», che santoni e falsi maestri mettono in giro per
accreditarsi e per diffondere le proprie false dottrine.
Visto che alla fantasia non c’è limite, affrontiamo qui l’argomento delle false lettere
di Gesù, apparentemente innocue, che contengono un singolare miscuglio
fra insegnamenti realmente biblici e altri elementi erronei, se non addirittura
contrari all’insegnamento scritturale. Da secoli, sedicenti santoni religiosi
pretendono di aver ricevuto da Dio o da Cristo presunte «lettere celesti»
col compito di diffonderle fra la gente, essendo l’ultimissima volontà del
Cielo. Qui di seguito riportiamo un solo esempio più recente, visto che
in rete circolano diverse di siffatte lettere celesti.
Chiunque scriva e diffonda lettere del genere, mettendo arbitrariamente parole
in bocca a Gesù, pretende di poter aggiungere in appendice alla Bibbia il suo
scritto apocrifo, nato dalla sua fantasia, arrogandosi così il diritto di
dare una nuova chiave ermeneutica, per interpretare il resto della
Scrittura, così come il proprio soggettivismo suggerisce. Non di rado tale
sedicente Gesù comandava, in un presunto messaggio celeste del genere, di
mettere siffatta lettera sul ventre della sterile, perché concepisse; essa fu
messa sui moribondi, perché guarissero, e così via. In tal modo, nasceva un’idea
sacramentalista della lettera in questione e un certo culto intorno a essa,
compresa la sua venerazione.
Già l’apostolo Paolo denunciava ai suoi tempi quanto segue:
«Vi
preghiamo di non lasciarvi così presto travolgere la mente, né turbare
sia da ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche epistola data come nostra»
(2 Ts 2,2). A nessuno a quel tempo venne in mente di scrivere presunte lettere
di Gesù. Le sue vere epistole, indirizzate a sette conduttori di chiese,
si trovano nella Scrittura (Ap 2-3).
La
pericolosità di tali presunte lettere di Gesù sta nel fatto, che si
strumentalizza il Signore per i propri fini, per fargli dire ciò, che il
proprio arbitrio religioso detta. Invece di allinearsi a ciò, che Cristo insegna
veramente nella sua Parola, inventandosi tali sedicenti lettere, lo si sfrutta
come strumento per accreditare i propri convincimenti religiosi. Mettere
in bocca a Gesù parole, che Egli non ha mai espresso, rende colpevoli
tali autori dinanzi a Dio del reato di lesa maestà.
2. LA PRESUNTA LETTERA: Si tratta di una presunta lettera di Gesù intitolata
«Dalla
mia croce alla tua solitudine... Gesù». Ecco il testo:
«Ti scrivo dalla mia Croce per giungere alla tua solitudine, a te che
tante volte mi hai guardato senza vedermi, e che mi hai ascoltato senza
sentirmi.
A te, che tante volte hai promesso di seguirmi da vicino e poi, senza sapere
perché, ti sei allontanato dalle impronte che ho lasciato nel mondo perché non
ti perdessi. A te, che non credi che io sono sempre con te; a te, che mi cerchi
senza incontrarmi e pensi che non m’incontrerai più; a te che talvolta pensi che
me sia stato un ricordo e non capisci che invece sono vivo. Io sono il Principio
e la Fine, sono il Cammino per non farti deviare, la Verità per non farti errare
nell’equivoco, e sono la Vita perché tu non muoia per sempre. Il mio tema
preferito è l’amore, quell’amore che è stato la mia ragione di vita e di morte.
Sono stato libero fino alla fine, ho avuto un chiaro ideale che ho difeso con il
mio sangue per salvarti. Sono stato Maestro e Servo, sono sensibile all’amicizia
e da tempo aspetto che mi regali la tua. Nessuno come me conosce la tua anima, i
tuoi pensieri, il tuo andare, e per questo, so molto bene quanto vali! So che
forse la tua vita ti sembra povera agli occhi del mondo, ma me so che hai molte
cose da dare, e sono sicuro che dentro il tuo cuore c’è un tesoro nascosto;
conosci te stesso e farai spazio a me. Se sapessi da quanto tempo busso
alla porta del tuo cuore, e non ricevo risposta! Mi fa male sapere che m’ignori
e talvolta mi condanni come Pilato; o mi rinneghi come Pietro; e, tante volte,
mi tradisci come Giuda. Oggi ti chiedo pazienza con i tuoi genitori,
amore per il proprio coniuge, responsabilità verso i tuoi figli, tolleranza con
gli anziani, comprensione per tutti i tuoi fratelli, compassione per chi soffre,
servizio verso tutti. Non vorrei vederti egoista, orgoglioso, ribelle,
sfiduciato o pessimista. Vorrei che la tua vita fosse allegra, sempre
gioiosa e cristiana. Ogni volta che ti senti vinto, cercami e mi troverai; ogni
volta che ti senti stanco, parlami, raccontami... Ogni volta che credi di non
servire a niente, non ti deprimere, non ti credere poca cosa, non dimenticare
che io ho avuto bisogno di un asino per entrare a Gerusalemme, e ho bisogno
della tua piccolezza per entrare nell’anima del tuo prossimo. Ogni volta che ti
senti solo, nel cammino, non dimenticare che io sono con te. Non ti stancare di
chiedere, perché io non mi stancherò di darti, non ti stancare di
seguirmi perché me non mi stancherò di accompagnarti e mai ti lascerò solo! Io
sono al tuo fianco per aiutarti.
Ti amo molto, il tuo amico Gesù». {Maria del Gaudio; 23-06-2011; il
grassetto è redazionale}
3. ALCUNE OSSERVAZIONI
■ La reazione immediata di alcuni lettori: L’uno ha parlato di «una
lettera di Gesù molto bella», che rappresenta molto bene l’essenza del
nostro essere cristiani. L’altro l’ha qualificata come «commovente e toccante».
Per un terzo sarebbe «una lettera molto sentita», che sopratutto
penetrerebbe nel cuore e farebbe riflettere su ciò, che si è. Nessuno di loro ha
posto la questione, se Gesù abbia mai scritto una cosa del genere e se
sia legittimo mettere in bocca al Signore le parole, che si vuole.
■ L’autrice: Maria del Gaudio si definisce docente e cattolica. Sulla sua
bacheca si trovano anche vari messaggi provenienti da
Medjugorje, dove si è anche recata, e della cosiddetta «regina della
pace», redatti sempre in prima persona. Lei ha linkato sulla sua bacheca anche
una presunta «intervista a Dio». Se l’autrice è veramente lei, deve essersi
fatta ispirare da tali presenti «messaggi celesti» di matrice mariologica, per
redigere tale presunta epistola di Gesù.
4. ALCUNE OBIEZIONI
4.1. LA
FORMA DEL MESSAGGIO: Meglio parlare in prima persona, che far parlare
Cristo! Scrivere una lettera a suo nome rende responsabili verso di
Lui sia per l’abuso di potere, sia per i contenuti, e per ciò bisogna rendere
conto.
In genere, io detesto tutti i testi extra-biblici, in cui vengono messe parole
proprie in bocca a Gesù. Questo è un grave rischio per la dottrina ed è
una grande
responsabilità dinanzi a Dio. Infatti è scritto: «Io lo dichiaro a
ognuno che ode le parole della proclamazione di questo libro: Se qualcuno vi
aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali le piaghe descritte in questo
libro. E se alcuno toglie qualcosa dalle parole del libro di questa
profezia, Dio gli toglierà la sua parte dell’albero della vita e della città
santa, delle cose scritte in questo libro» (Ap 22,18s).
Aggiungo ancora questo brano biblico come avvertimento riguardo alla
responsabilità di chi pretende di parlare da parte di Dio: «E l’Eterno mi
disse: “Quei proclamatori proclamano menzogne nel mio nome; io non li ho
mandati, non ho dato loro alcun ordine, e non ho parlato loro; le proclamazioni,
che vi fanno, sono visioni menzognere, divinazione, nullità, imposture
del loro proprio cuore» (Ger 14,14; 27,15; 29,9).
4.2. I
CONTENUTI DEL MESSAGGIO: Andando ai contenuti, faccio notare solo
poche cose. Perché far parlare Cristo dalla croce? Gesù da 2.000
anni circa non sta più in croce (da dove per altro è difficile scrivere
lettere!), ma è risuscitato, asceso al cielo e siede alla destra di Dio
Padre, per essere Mediatore e Garante di salvezza per chi lo accetta come unico
Signore e Salvatore. Ecco che cosa afferma la Scrittura in merito, subito
dopo la risurrezione di Cristo: «...due uomini in vesti sfolgoranti...
dissero loro [= alle donne]: “Perché cercate il vivente fra i morti? Egli
non è qui, ma è risuscitato”» (Lc 24,4ss). Ecco che cosa dissero gli
esseri celesti agli apostoli subito dopo l’ascensione: «Uomini Galilei,
perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù che è stato tolto da voi e
assunto in cielo, verrà nella medesima maniera che l’avete veduto andare
in cielo» (At 1,11).
Poi si fa dire al proprio Cristo: «…sono sicuro che dentro il tuo
cuore c’è un tesoro nascosto; conosci te stesso e farai spazio a me».
Questa non è la via biblica, ma quella dell’umanesimo cristianizzato. Per la
sacra Scrittura dentro il cuore dell’uomo non c’è nulla di buono. L’apostolo
Paolo stesso affermava: «Io so che in me, vale a
dire nella mia carne, non abita alcun bene»
(Rm 7,18). Dio affermava mediante Geremia che il cuore dell’uomo è «ingannevole
più d’ogni altra cosa, e insanabilmente maligno»
(Gr 17,9). E anche Gesù affermava che dal cuore dell’uomo provengono «pensieri
malvagi, omicidi, adulteri, fornicazioni, furti, false testimonianze,
diffamazioni» (Mt 15,19). La Scrittura non ci
spinge a «conosce noi stessi», per fare
spazio a Cristo, quasi che dobbiamo trovare in noi stessi una giustizia nostra,
ma di conoscere Lui, per essere rigenerati e giustificati da Dio (cfr. Fil
3,9-12).
Poi, tale Gesù buonista, non
chiama il destinatario della lettera al ravvedimento e alla conversione, perché
ottenga salvezza, ma chiede solo di essere più gentile col prossimo.
Questo è un falso evangelo umanista, che non salva nessuno.
Tale Cristo sentimentalista
non vuole recare la redenzione agli uomini, solo non vorrebbe vederli così
negativi, ma in buonumore, allegrezza. Questo è un falso Cristo.
Tale Cristo non vuol essere
neppure il Signore, ma solo un «amico» della porta accanto, che fa
coraggio, o una specie di «balia», che accontenta il suo protetto in ogni
cosa. Mi chiedo in quale brano del NT, dopo l’ascensione, Gesù abbia mai offerto
a qualcuno la sua amicizia. Infatti, in tutte le visioni di Cristo nel NT Egli
domina come Signore sul trono del Padre. Il suo scopo non è quello di diventare
«amico», ma personale Salvatore di chi crede in Lui e lo accetta come Signore
della sua vita.
4.3.
ASPETTI CONCLUSIVI: Quindi, di là dalle buone
intenzioni, tale testo è sbagliato nella forma (Gesù non ha scritto tale
lettera) e nel contenuto (essa contiene errori dottrinali). Ci
auspichiamo che l’autrice di tale lettera si penta e si ravveda riguardo
a tale impresa, che la rende colpevole del reato di lesa maestà dinanzi a Dio, e
che chieda perdono al Signore prima e poi anche a quanti ha ingannato con
tale falsa lettera.
►
Sedicenti lettere di Gesù? Parliamone {Nicola Martella} (T)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Letter_Gesu_OiG.htm
10-03-2014; Aggiornamento:
12-03-2014 |