1. ENTRIAMO IN TEMA: In
certi ambienti religiosi, specialmente di stampo carismaticista, il termine «infuocato»
sta raccogliendo sempre più consenso, come già è stato con «potenza», «
unzione», «
risveglio» e altri, che non corrispondono proprio all’uso biblico. Si vuole essere
infuocati per Dio, per Cristo, con lo Spirito e così via. Tale concezione è un
nuovo costrutto rispetto alle idee proprie della Bibbia.
In campo religioso, account e nomi di pagine e gruppi portano il termine
«infuocato»: «Generazione Infuocata», «Infuocati dallo Spirito Santo»,
«Infuocati per Gesù», «Infuocati per Cristo», «Infuocati dallo Spirito Santo
(RnS)», «Cuore Infuocato», «Amore Infuocato» e così via.
Poi ci sono gli infuocati nella libidine, dall’occultismo o da
altro: Anima, Sogno, Lucifero, Stallone, Ragazzo, Uomo, Lilith, Lupo, Venere,
Passerotto, Topolina, Guerriera, Passione, Drago, Dragone, Draghetta, Leone,
Dardo, Seduzione, Cuore, Toro, Diavolo, Angelo, Teschio, Cavallo, e così via
(ometto le parole triviali). Infine ci sono i nomi propri di uomo o di
donna con l’aggiunta di «infuocato /a» in senso passionale.
Qui ci limitiamo a quei cristiani, che preferiscono presentarsi dietro a una «etichetta
infuocata», come ad esempio «Infuocati per Gesù, Cristo, ecc.». Le
immagini usate come icone, sono corrispondenti: fiamme a forma di cuore, di
colomba, colomba nelle fiamme (mi fa sempre temere il peggio per la povera
colombella!), regioni d’Italia infuocate, addirittura la cartina di un’intera
nazione, se non del mondo intero, e così via. È il caso di dire che c’è gente
che vuole scherzare col fuoco…
2. L’ANALISI SCRITTURALE:
Una tale locuzione, come «infuocati per (Dio, Gesù, Cristo, lo Spirito,
ecc.)», è un neologismo, visto che la Bibbia parla di zelo e di zelanti (cfr. 1
Pt 3,13), non di «infuocati», che non ha un retrogusto positivo.
Ad esempio, il calore ardente del sole fa
seccare l’erba (Gcm 1,11). Si parla del cuore riscaldato dal vino
(2 Sm 13,28; Gr 51,39).
«Infuocato» è sinonimo di essere acceso, focoso o di
riscaldarsi nelle brame e nei desideri incontrollati. Ad esempio, è
scritto:
«…essi si danno all’adulterio, si affollano
nella casa della prostituta. Sono come tanti stalloni ben pasciuti e focosi;
ognuno di essi nitrisce dietro la moglie del prossimo» (Gr 5,7s). Si parla
di «labbra ardenti» (Pr 26,23).
Si parla di «ira ardente» (Is 7,4; 13,9.13;
30,27; Gr 4,8.26; 12,13; 25,37s…). Il salmista disse del suo stato d’animo: «Il
mio cuore ardeva dentro di me; mentre riflettevo, un fuoco s’è acceso» (Sal
39,3), ossia
irritato, sbottò. Si parla di qualcuno, che s’infuoca per una contesa,
che non lo concerne (Pr 26,17). Avere un fuoco ardente nel cuore era inteso in
senso negativo per caratteri focosi e pieni di trame. «Nelle loro insidie,
essi rendono il cuore loro simile a un forno; il loro fornaio dorme tutta
la notte, e la mattina il forno arde come un fuoco divampante. Tutti sono
ardenti come un forno, e divorano i loro reggitori»
(Os 7,6s). All’essere infuocati si attribuiva perciò anche una forza pericolosa
e distruttiva per gli altri (cfr. Zc 12,6).
Parlando del «giorno
dell’Eterno», lo si caratterizzava «rovente
come una fornace», poiché dinanzi a esso
gli empi sarebbero stati come la paglia (Mal 4,1). I giudizi dell’Apocalisse
hanno a che fare con masse infuocate (Ap 8,8.10) e con l’ardente ira di Dio (Ap
19,15); da non dimenticare lo «stagno ardente di fuoco e di zolfo»
(v. 20; 21,8).
Tale locuzione ricorda anche «i dardi infuocati del maligno» (Ef
6,16).
Un unico aspetto positivo è
quando si parla di una «lampada, che arde e risplende» e di
cui si gode la sua luce (Gv 5,35; riferito a Giovanni Battista; Ap 4,5 sette
Spiriti di Dio). Tuttavia, questa eccezione dovuta a un modo di dire, conferma
solo la regola.
3. ZELANTI, NON INFUOCATI:
Quindi, il termine «infuocati» non è una buona scelta. Al fuoco è
associata l’ideo dell’irrazionalità, del pericolo imprevedibile, della
distruzione e del danno. Sarebbe meglio parlare di «zelanti per Dio,
Gesù, Cristo, nello Spirito, ecc.». Infatti, è scritto: «Quanto allo zelo,
non siate pigri; siate ferventi nello spirito, servite il Signore»
(Rm 12,11). Quando si è «contristati secondo Dio»,
ciò produce ravvedimento e, quindi, tra altre cose nuovo zelo (2 Cor
7,10s). Lo zelo ha a che fare col servizio (2 Cor 8,16s).
Già nell’AT si parlava dello
«zelo per il suo Dio» (Nu 25,13 Fineas) e dello «zelo
per l’Eterno» (2 Re 10,16). E si parlò dello «zelo
ardente» del Signore contro i suoi avversari (2 Re 19,31; Is 9,6) e a
favore del
suo popolo (Is 26,11; 37,32).
Chiaramente si può avere «zelo
per le cose di Dio, ma zelo senza conoscenza»
(Rm 10,2; cfr. At 22,3). Auguriamo a tutti di mantenere lo zelo e di crescere
in maturità e alla statura perfetta di Cristo (Ef 4,13ss; 2 Pt 3,18),
aggiungendo ciò che ancora manca (2 Pt 1,5ss).
►
Infuocati o zelanti? Parliamone {Nicola Martella} (T)
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Infuocati_zelanti_EnB.htm
23-06-2012;
Aggiornamento: 27-06-2012 |