Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Uniti nella verità

 

Cattolicesimo

 

 

 

 

Le diversità possono essere una risorsa oppure diventano un problema.
 Ecco le parti principali:
■ Entriamo in tema (il problema)
■ Uniti nella verità
■ Le diversità quale risorsa
■ Le diversità e le divisioni
■ Aspetti connessi.
 
Il libro è adatto primariamente per conduttori di chiesa, per diaconi e per collaboratori attivi; si presta pure per il confronto fra leader e per la formazione dei collaboratori. È un libro utile per le «menti pensanti» che vogliano rinnovare la propria chiesa, mettendo a fuoco le cose essenziali dichiarate dal NT.

 

Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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EUCARESTIA FRA BIBBIA E CATTOLICESIMO

 

 di Nicola Martella - Fiorina Pistone - Annamaria Mazzari

 

1. Entriamo in tema
{Nicola Martella}

2. Le tesi
{Fiorina Pistone}

3. Osservazioni e obiezioni
{Annamaria Mazzari}

 

 

1. Entriamo in tema {Martella Nicola}

 

Dopo l’articolo « Indegni per la Cena del Signore 1, in cui mi sono confrontato con Antonio Angeloro, è intervenuto su tale tema Tonino Mele [► Indegni per la Cena del Signore 2]. Poi mi è arrivato anche un intervento di Fiorina, la cui parte iniziale rispecchia abbastanza l’intervento di Tonino. Poiché la parte finale (evidenziata da me così: ***) mi è sembrata una semplificazione, ho chiesto ad Annamaria Mazzari (un’ex suora) di valutarla. Ecco alcune domande che mi sono posto al riguardo: ▪ 1. Chi sono i «fratelli» secondo la Bibbia e secondo il cattolicesimo? ▪ 2. Veramente ogni «cattolico ha in genere presente questo concetto…»? ▪ 3. Basta unirsi «a Gesù nell’Eucaristia» per unirsi «anche al suo corpo che è la Chiesa»?

 

 

2. Le tesi {Fiorina Pistone}

 

Caro Nicola, nel dibattito « Indegni per la Cena del Signore 1», sia tu che Antonio Angeloro parlate dell’esigenza di contestualizzare 1 Corinzi 11,23-32 all’interno della lettera di Paolo alla quale i versetti appartengono. Io penso che, ai fini della contestualizzazione, sia più giusto dare la priorità ai versetti 11,21s e 11,33s («Perciò, fratelli miei, quando vi radunate per la cena, aspettatevi gli uni gli altri. E se qualcuno ha fame mangi a casa, perché non vi raduniate a vostra condanna»), anche perché sono più vicini al passo in discussione di quelli che si riferiscono all’idolatria. La raccomandazione principale contenuta nel primo di questi due gruppi di versetti (mangiare a casa propria, se si ha fame, per non umiliare chi non ha niente) è così importante, per Paolo, che egli la ripete nel secondo gruppo, costituendo come una piccola cornice che racchiude il passo sopra indicato./p>

     Venire meno a questa raccomandazione di Paolo è una mancanza contro la carità, e questo è ciò che veramente significa «non riconoscere il Corpo del Signore» (11,29). Il corpo del Signore è la Chiesa (Efesini 1,23), che è costituita da tutti i fratelli in Cristo, e chi non riconosce la Chiesa come Corpo del Signore, amando i propri fratelli in Cristo, non riconosce neanche il Signore, infatti 1 Giovanni 4,20 dice: «Chi non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede».

     *** Noi Cattolici crediamo che, unendoci a Gesù nell’Eucarestia, ci uniamo anche al suo corpo che è la Chiesa; perciò questo passo di Paolo assume per noi particolare importanza: se rifiutiamo i nostri fratelli rifiutiamo anche Gesù. Un Cattolico ha in genere presente questo concetto, anche se non sempre saprebbe fare questo riferimento biblico. Ti saluto... {05-04-2008}

 

 

3. Osservazioni e obiezioni {Annamaria Mazzari}

 

Caro Nicola, vorrei rispondere solo alle tue domande. Fiorina ha ragione; teoricamente è questo il senso dell’Eucaristia secondo il cattolicesimo: chi s’unisce così a Gesù, s’unisce misticamente ai fratelli; ma questo è possibile perché a monte c’è stato il battesimo. È mediante il battesimo che si fa parte del Corpo di Cristo, la chiesa, secondo il pensiero cattolico.

 

     ■ 1) Chi sono i «fratelli» secondo la Bibbia e secondo il cattolicesimo? Nella chiesa di Roma è il battesimo che li rende fratelli fin da neonati — mentre nelle chiese evangeliche i credenti si definiscono «fratelli» dalla conversione in poi e ogni chiesa forma veramente una comunità di credenti (per i motivi che sappiamo). Ciò non avviene fra i cattolici che frequentano una stessa chiesa, non si conoscono, in genere non conoscono la Bibbia né il catechismo cattolico per gli adulti, non sono nati di nuovo. [N.d.R.: Da una recente inchiesta è risultato che l’86% degli italiani non conosce la Bibbia!]

 

     ■ 2) Quanto al significato dell’Eucarestia, ogni «cattolico ha in genere presente questo concetto…» da essa espresso? I cattolici, riguardo alla loro dottrina (che non è biblica e non la conoscono), hanno in genere solo la formazione ricevuta durante la preparazione alla prima comunione e alla cresima; quindi questo concetto non è certo presente. Inoltre la comunione è così carica di misticismo (intimità con Gesù presente realmente nel tuo cuore, raccoglimento per ascoltare e parlare con Gesù) e ciò che conta è proprio l’intimità con Gesù «realmente presente» nell’ostia. A me sembra che il concetto di chiesa come comunità fraterna fra i cattolici non può esserci, perché in ogni chiesa (parrocchia) non si vive questo rapporto basato sulla Bibbia; è troppo forte la tradizione per cui si frequenta la chiesa perché fa parte del costume, e in genere non c’è formazione.

 

     ■ 3) Basta unirsi «a Gesù nell’Eucaristia» per unirsi «anche al suo corpo che è la Chiesa»? C’è un inno che si canta sovente accostandosi alla comunione: «Noi formiamo qui riuniti un solo corpo: evitiamo di dividerci fra noi…». Ma tutto rimane molto teorico, ben a ragione Fiorina scrive che un cattolico in genere non saprebbe fare riferimento al concetto biblico (tutti non saprebbero farlo); non solo, ma non credo neppure che ci pensino, visto che chiunque si può accostare alla comunione e i partecipanti neppure si conoscono fra loro. Ci sono molte ragioni che hanno portato a questa situazione e non è il caso qui di parlarne.

     Fiorina ha sottolineato il fatto della carità fraterna come aiuto a coloro che sono in difficoltà (non necessariamente ai fratelli di chiesa). Questo impegno caritativo è molto presente nella chiesa cattolica ed è encomiabile. La carità verso il prossimo direi che è la cosa più caldeggiata in ambito cattolico, ma non è accompagnata dall’evangelizzazione. Sono quindi tutti fratelli, e proprio tutti figli di Dio?

     Fiorina non ha voluto prendere in considerazione «indegnamente» (1 Cor 11,27), forse perché, prima di comunicarsi, la persona cattolica generalmente si confessa, per cui s’accosta al «banchetto eucaristico» degnamente. Io però vorrei farle notare che in questi versetti si parla anche d’idolatria, certo, per lei è una normale prassi festeggiare un santo o la Madonna con la celebrazione della messa e accostarsi alla comunione, ma è proprio così che si deve fare? Al verso 23 della stessa lettera Paolo dice: «Poiché ho ricevuto quello che vi ho anche trasmesso»: si tratta solo del memoriale del Signore; il resto è un «di più» della tradizione. Allora mi domando: tali aggiunte arbitrarie permettono di avere degna comunione on il corpo di Cristo? Forse sarebbe utile regolare quanto c’è in più per non essere idolatri.

     Spero di essere stata chiara. Certo Fiorina non mette in discussione il suo credo cattolico, per lei è tutto dogmatico. Un caro saluto e lo Spirito santo t’aiuti nel tuo compito arduo ma tanto utile. {05-04-2008}

 

Abbiamo scelto Cristo e Lui solo {Annamaria Mazzari} (A)

Il cammino di due ex suore {Nicola Martella} (T)

Perché due suore hanno lasciato la Chiesa Cattolica {Annamaria Mazzari} (A)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Eucarestia_BB_CCR_UnV.htm

01-05-2008; Aggiornamento: 19-08-2009

 

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