Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Escatologia 1

 

Denominazioni cristiane

 

 

 

 

Questa opera contiene senz’altro alcune novità. Leggendo i brani escatologici della Bibbia sorgono vari interrogativi, ad esempio i seguenti:
■ I credenti, quando muoiono, vanno in cielo o in paradiso?
■ I morti nell’aldilà sono solo inattivi o anche incoscienti?
■ I bimbi morti dove vanno?
■ Se nessuno sa il giorno e l’ora dell’avvento del Messia, perché diversi cristiani hanno fatto predizioni circostanziate per il loro futuro imminente?
■ Qual è la differenza fra escatologia e utopia?
■ In che cosa si differenzia la speranza biblica dalla speranza secolarizzata di alcuni marxisti?
■ Il «rapimento» precederà o seguirà la tribolazione finale?
■ Quando risusciteranno i credenti dell’AT?
■ Il regno millenario è concreto o solo spirituale?
■ Durante il suo regno futuro col Messia regnerà sono Israele o anche la chiesa?
■ Nella nuova creazione i credenti abiteranno in cielo o sulla nuova terra?
■ Lo stagno di fuoco esisterà per sempre?
■ I morti si riconoscono nell’aldilà?
■ Non sarà noioso vivere nel nuovo mondo?
■ Ci sarà il tempo nel nuovo mondo?
■ Ci sarà il matrimonio nel nuovo mondo?
■ Eccetera...

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

Escatologia 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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DISCREPANZE EMERGENTI NELLA «EMERGING CHURCH»

 

 di Georg Walter - Nicola Martella

 

 

1.  BRIAN MCLAREN E IL RAMADAN (Georg Walter)[1]: Brian McLaren è uno dei rappresentanti più noti e più influenti della «Emerging Church» (Chiesa Emergente). Egli ha annunciato sul suo sito Web che quest’anno lui e alcuni amici cristiani vogliono osservare il ramadan, il mese di digiuno musulmano (nel 2009, inizio il 21 agosto). In tal modo intendono «mostrare la loro vicinanza al vicino musulmano e partecipare a quest’importante evento nella sua vita».

     McLaren assicura sul suo sito web che non vuole aderire all’Islam, ma che «vuole imparare dalle sue sorelle e dai suoi fratelli musulmani».

     Egli descrive la sua motivazione a partecipare al ramadan con le seguenti parole: «Noi, come cristiani, osserviamo il ramadan insieme ai musulmani come espressione della pace, della comunione e d’un buon rapporto di vicinato alla gloria di Dio...

     Il principale obiettivo della nostra partecipazione al ramadan deve servire alla nostra crescita spirituale, alla nostra salute e alla nostra maturazione, ma ci auguriamo anche che la nostra esperienza possa ispirare altri a pregare e lavorare con tutte le persone d’altre fedi per la pace e il bene comune».

 

 

2.  ALCUNI APPROFONDIMENTI (Nicola Martella): Il movimento della «Chiesa Emergente» è molto presente negli Stati Uniti, ma anche in Europa. È un fenomeno molto controverso all’interno del mondo protestante occidentale e che ha suscitato preoccupazione e opposizione fin dall’inizio. La «Chiesa Emergente» stata criticata soprattutto dagli evangelicali conservatori e da quelli e fondamentalisti. Al riguardo è centrale soprattutto il libro di D.A. Carson.[2] È un movimento molto variegato e dalle tendenze pluraliste, sebbene ci siano delle caratteristiche distintive comuni. Ecco qui di seguito diverse perplessità e obiezioni da parte dei critici di questo movimento.[3]

     ■ Critica alla tradizione: Sebbene i membri di tale movimento provengano perlopiù da uno sfondo evangelico, si mostrano molto critici e polemici verso la tradizione cristiana in genere e quella soprattutto evangelica. È nato come un movimento di protesta verso il conservatorismo, senza di essere veramente riuscito a diventare costruttivo.

     ■ Relativismo: La «Chiesa Emergente» pone troppo l’accento sulla pluralità e perde così di vista l’assoluta verità dell’Evangelo. Viene messa particolarmente in secondo piano l’esclusività della salvezza in Gesù Cristo.

     ■ Decostruzionismo: La tradizione evangelica e perfino i testi biblici vengono demoliti nel loro significato, per poi accreditare nuovi significati dottrinali e nuove convinzioni morali, biblicamente inaccettabili.

     ■ Insana dottrina: A volte nella «Emerging Conversation» (conversazione emergente) si fanno sentire voci che non sostengono più una tipica «teologia della croce», così come è stata propugnata dalla Riforma. Dai critici della «Chiesa Emergente» non sono pienamente ritenuti ortodossi i punti di vista di alcuni esponenti su dottrine quali l’espiazione tramite il sangue di Cristo, la giustificazione per grazia mediante la fede e la condanna eterna.

     ■ Secolarizzazione: Ci si adatta volentieri allo spirito del tempo e si tralascia di praticare una critica della società.

     ■ Politicizzazione: Si nutre un maggiore interesse per questioni sociali e politiche, invece che per questioni spirituali e morali. Intenti al miglioramento delle condizioni sociali della gente, si trascura specialmente l’evangelizzazione e, perciò, l’avanzamento del regno di Dio.

     ■ Sincretismo: La spiritualità delle «Chiese Emergenti» è eclettica, poiché recepisce le esperienze religiose poco tipiche del mondo evangelico, quindi non solo praticate all’interno del resto cristianesimo (p.es. «esercizi spirituali» tipici di frange del cattolicesimo e dell’ortodossia), ma anche quelle della spiritualità delle religioni orientali. Ciò mostra una tendenza sincretistica simile alla spiritualità New Age.

 

 

3.  PUNTI DA PONDERARE (Nicola Martella): Quanto proposto e attuato da Brian McLaren e da quanti sono con lui consenzienti è il sincretismo religioso mediante contaminazione reciproca delle forme devozionali, «pregare e lavorare con tutte le persone d'altre fedi per la pace e il bene comune». Ciò è qualcosa di molto diverso da quanto ha affermato dall'apostolo Paolo: «Pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo a tutti, per guadagnarne il maggior numero; e con i Giudei, mi sono fatto Giudeo, per guadagnare i Giudei; con quelli che sono sotto la legge, mi sono fatto come uno sotto la legge (benché io stesso non sia sottoposto alla legge), per guadagnare quelli che sono sotto la legge; con quelli che sono senza legge, mi sono fatto come se fossi senza legge (benché io non sia senza legge riguardo a Dio, ma sotto la legge di Cristo), per guadagnare quelli che sono senza legge. Con i deboli mi sono fatto debole, per guadagnare i deboli; mi faccio ogni cosa a tutti, per salvarne a ogni modo alcuni» (1 Cor 9,19-22).

    Qui di seguito mi limito solo porre delle domande come stimoli di riflessione.

     ■ Si sbagliava Mosè a mettere in guardia contro il sincretismo religioso, morale e culturale verso i Cananei? «Non farete quel che si fa nel paese d’Egitto dove avete abitato, e non farete quel che si fa nel paese di Canaan dove io vi conduco, e non seguirete i loro costumi. Metterete in pratica le mie prescrizioni e osserverete le mie leggi, per conformarvi ad esse. […] Osserverete dunque i miei ordini, e non seguirete alcuno di quei costumi abominevoli che sono stati seguiti prima di voi, e non vi contaminerete con essi» (Lv 18,3s.30; 20,23).

     ■ Fece bene Geroboamo a far peccare Israele, costruendo due santuari illegittimi, imitando in essi il culto legittimo di Gerusalemme e arricchendolo di una teologia e una spiritualità pagane? Il rimprovero di Dio ai re d’Israele e di Giuda fu costantemente questo: «Tu hai battuto le vie di Geroboamo e hai indotto il mio popolo Israele a peccare, in modo da provocarmi a sdegno coi suoi peccati» (1 Re 16,2.19; 21,22).

     Fecero bene persone, come Achab e Izebel, Achaz e Manasse, a proseguire in tale sincretismo religioso, morale e culturale?

     ■ Si sbagliavano i profeti a denunciare la paganizzazione della religione, della morale e della cultura d’Israele mediante contenuti mediorientali? Come motivo delle deportazione d’Israele prima e di Giuda poi, fu scritto: «Essi avevano imitati i costumi delle nazioni che l’Eterno aveva cacciate d’innanzi a loro, e quelli che i re d’Israele avevano introdotti. […] E neppur Giuda osservò i comandamenti dell’Eterno, del suo Dio, ma seguì i costumi stabiliti da Israele. E l’Eterno rigettò tutta la stirpe d’Israele, la umiliò, e l’abbandonò in balìa di predoni, finché la cacciò dalla sua presenza» (2 Re 17,8.19s; cfr. Gr 10,2ss).

     ■ Si era sbagliato Elia a chiedere che Israele si decidesse fra Jahwè, Dio d’Israele, e Ba`al, dio babilonese (Bel) e dei popoli di Canaan? (1 Re 18,21).

     ■ Si sbagliarono i re di risveglio, come Giosia, a purificare il culto da tutti gli elementi delle religioni e della devozione pagani? (2 Re 23).

     ■ Si sbagliarono Zerubabele, Giosuè e i capi a rifiutare ai popoli circonvicini di ricostruire insieme il santuario d’Israele, dopo il ritorno dalla cattività? «Essi dissero loro: “Noi edificheremo con voi, giacché, come voi, noi cerchiamo il vostro Dio, e gli offriamo dei sacrifici dal tempo di Esar-Haddon, re d’Assiria, che ci fece salir qui”. Ma Zerubabele, Giosuè e gli altri capi famiglia d’Israele risposero loro: “Non spetta a voi e a noi insieme di edificare una casa al nostro Dio! Noi soli la edificheremo all’Eterno, al Dio d’Israele…» (Esd 4,1ss).

     ■ Si sbagliò Gesù a non praticare la spiritualità della Samaritana, trovandosi nei pressi del santuario samaritano? (Gv 4,20s). «Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei» (Gv 4,22)?

     ■ Si sbagliò Paolo ad affermare che non bisogna mettersi con gli infedeli sotto lo stesso giogo di devozione? «Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; perché quale comunanza v’è fra la giustizia e l’iniquità? O qual comunione fra la luce e le tenebre? E quale armonia fra Cristo e Beliar [= Bel, Ba`al, Belzebù]? O che v’è di comune tra il fedele e l’infedele? E quale accordo fra il tempio di Dio e gli idoli? Poiché noi siamo il tempio del Dio vivente» (2 Cor 6,14ss).

     ■ Si sbagliò Gesù a proclamarsi l’unica via, verità e vita? (Gv 14,6). Si sbagliarono gli apostoli a predicare che fuori di Gesù Cristo non c’è salvezza? «E in nessun altro è la salvezza; poiché non v’è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi possiamo essere salvati» (At 4,12; Rm 10,13; Ef 1,20ss).

     ■ Si sbagliarono gli apostoli a reclamare una vita non conforme allo spirito del tempo? «E non siate conformi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento del senno, affinché siate in grado di provare quale sia la volontà di Dio: quella buona e gradita e perfetta» (Rm 12,2; cfr. 1 Pt 1,14).

     ■ Ci stiamo avviando a una «apostasia emergente», al sincretismo e alla falsa devozione che caratterizzerà la fine dei tempi? «Ma lo Spirito dice espressamente che nei tempi a venire alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demoni per via della ipocrisia di uomini che proferiranno menzogna, segnati di un marchio nella loro propria coscienza» (1 Tm 4,1s). «Verrà il tempo che non sopporteranno la sana dottrina; ma per prurito d’udire si accumuleranno insegnanti secondo le loro proprie voglie e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno ai miti» (2 Tm 4,3).

 

«Nessuno a suo talento vi derubi del vostro premio per via d’umiltà e di culto degli inviati, affidandosi alle proprie visioni, gonfiato di nullità dalla mente della sua carne e non attenendosi al Capo» (Col 2,18s; cfr. vv. 20ss).



[1]. Tradotto e adattato da Nicola Martella dall’articolo «Brian McLaren und Ramadan 2009» di Georg Walter.

[2]. D.A. Carson, Becoming Conversant with the Emerging Church, Understanding a Movement and Its Implications (Zondervan, Grand Rapids [Michigan, USA] 2005). In tedesco: D.A. Carson, Emerging Church. Abschied von der biblischen Lehre? (CLV, Bielefeld 2008) (PDF). A quanti criticano soprattutto i punti di vista di Brian McLaren, un direttore di «Emergent Village» (Villaggio Emergente), viene risposto che Brian McLaren non sarebbe rappresentativo per il movimento.

[3]. Una panoramica delle maggiori e ricorrenti critiche si possono trovare sul blog di Andrew Jones. Si veda al riguardo «Chiesa Emergente» in Wikipedia-it, «Emerging Church» in Wikipedia-de ed «Emerging Church» in Wikipedia-en. Per voci critiche in lingua tedesca si veda: Rudolf Ebertshäuser, Wohin führt die „Emerging Church“-Strömung? [Dove porta la corrente della “Chiesa Emergente”?]. Rudolf Ebertshäuser: Aufbruch in ein neues Christsein? Emerging Church. Der Irrweg der postmodernen Evangelikalen (CLKV-Verlag, Steffisburg 2008) [Inizio d’un nuovo modo d’esser cristiani? Chiesa Emergente. Lo sviamento degli evangelicali post-moderni]. Denton Gandy, Die Emerging Church Bewegung, Facharbeit für Missiologie (2005; in rete) [Il movimento della Chiesa Emergente, Elaborato specialistico di missionologia]. Dan Kimball, Emerging Church - die postmoderne Kirche. Gerth Medien (Asslar 2005) [Emerging Church - la chiesa post-moderna; originale: The Emerging Church]. Fabian Vogt, Das 1x1 der Emerging Church (C & P Verlag, Glashütten 2006) [L’ABC della Chiesa Emergente].

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Emerging_Church_discrepanz_Esc.htm

22-08-2009; Aggiornamento: 07-09-2009

 

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