Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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DI CHI UN DIO SBAGLIATO?

 

 di Nicola Martella

 

1. LE TESI: Mi ha sorpreso di leggere in rete le tesi di Luca Adamo. Sono scritte in modo lapidario e senza alcuna prova scritturale. Riporto dapprima lo scritto:

     «UN DIO SBAGLIATO: Se pensi che Dio non voglia oggi guarirti, se pensi che Gesù abbia voluto tenere l’apostolo Paolo malato, se pensi che Dio non ti voglia [far] prosperare e benedire, e se pensi che Egli mandi su di te le prove e le tentazioni (o anche che le permetta), allora voglio dirti una cosa molto semplice: tu non stai credendo semplicemente in cose sbagliate, ma stai credendo addirittura in un DIO sbagliato. Cioè, se queste sono le cose che credi, allora il tuo Dio non è il Dio dei vangeli, né quello che Gesù ci ha presentato. È qualcos’altro...» {Pastore Luca Adamo; 29-05-2015}

 

2. OSSERVAZIONI E OBIEZIONI: Come si vede, varie asserzioni, non provate con la Scrittura, vengono semplicemente messe una dopo l’altra, come le perle di una collana in un filo ipotetico: «Se pensi che Dio non...». Poi si giunge a una conclusione inappellabile, come il lucchetto che chiude la catena: «tu non stai credendo semplicemente in cose sbagliate, ma stai credendo addirittura in un DIO sbagliato». Egli non sarebbe il Dio della Bibbia, ma tutt’altro. Questo modo di ragionare si chiama «falso sillogismo». E Luca Adamo non fa nulla per dimostrare le sue tesi con la Bibbia alla mano. Questo è tipico dei guru, che non devono dimostrare i loro apriorismi.

     Qui di seguito non risponderò a tutto ciò, che ha affermato Luca Adamo, ma solo ad alcuni punti, anche perché ho ampiamente trattato altrove tale materia.

     ■ Il Signore ha guarito l’apostolo Paolo, quand’era malato?: Sebbene Paolo avesse pregato il Signore insistentemente e almeno tre volte di essere liberato dalla «scheggia nella carne», Egli gli rispose: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza» (2 Cor 12,7ss). Paolo non continuò a pregare per la sua guarigione, ma cominciò a gloriarsi delle sue debolezze, affinché la potenza di Cristo riposasse su di lui.

 

     ■ Il Signore guariva tutti al tempo di Paolo?: Vediamo che dopo la breve fase di accreditamento di Pietro e di Paolo, in cui il Signore guariva in modo incredibile, si tornò alla normalità. Allora Dio poteva guarire oppure no, come nel caso di Paolo. Dove Dio guariva, era spesso a motivo della testimonianza dell’evangelo, quando arrivava in luoghi vergini (At 28,8ss Malta). Tuttavia, ciò non era la normalità. Paolo consigliò a Timoteo, suo compagno d’armi, che per la sua infermità era costretto a bere solo acqua: «Prendi un poco di vino a motivo del tuo stomaco e delle tue frequenti infermità» (1 Tm 5,23). Aveva Paolo poca fede? Credeva semplicemente in cose sbagliate?

 

     L’apostolo gli scrisse anche riguardo ad altri suoi collaboratori: «Trofimo l’ho lasciato infermo a Mileto» (2 Tm 4,20). Non poteva fare una riunione di preghiera e guarirlo? Un Trofimo guarito non sarebbe stato più utile per la missione? Vuoi vedere che Paolo aveva sviluppato una concezione sbagliata di Dio?

 

     ■ Al tempo di Paolo tutti i credenti prosperavano?: Tutti i credenti vivevano nell’abbondanza di beni ed erano «benedetti» con la prosperità materiale? Chi crede questo, nutre una falsa immagine della realtà d’allora e fa solo ideologia. A quel tempo ci fu una grande carestia in Medio Oriente e i credenti della Giudea erano in grande sofferenza (At 11,28). Avevano essi poca fede? Oppure tali santi vivevano nel peccato? Paolo parlò di tale calamità in diverse epistole, promuovendo un comitato, che si occupasse della raccolta fondi tra le chiese gentili a favore dei credenti della Giudea (2 Cor 8,4ss; 9,1.13). Paolo spiegava che «la Macedonia e l’Acaia si sono compiaciute di raccogliere una contribuzione a favore dei poveri fra i santi, che sono in Gerusalemme» (Rm 15,26). Paolo stesso fu tra coloro, che portarono tale sovvenzione lì (At 11,29; Rm 15,25.31). Tali credenti gentili, che mostrarono così tanta generosità, non erano ricconi prosperanti, ma vivevano in «profonda povertà» (2 Cor 8,2).

     Quando Paolo e Barnaba si incontrarono con Giacomo e Cefa e Giovanni, questi ultimi raccomandarono di ricordarsi dei poveri (Gal 2,10; cfr. Gcm 2,3-6).

     Paolo definì se stesso e la sua squadra missionaria come «poveri, eppure arricchenti molti» (2 Cor 6,10). Avevano essi poca fede? Avevano iniziato a credere in cose sbagliate? O addirittura si erano creato un Dio sbagliato? Essi dipendevano dalle offerte dei credenti delle chiese fondate. Paolo aveva imparato ad accontentarsi di ciò, che aveva (Fil 4,11). «So vivere nella povertà e anche nell’abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato a essere saziato e ad aver fame; a essere nell’abbondanza e nell’indigenza» (v. 12).

 

     ■ Dio permette prove e tentazioni sui credenti o, addirittura, le manda?: Gesù fu provato dal diavolo. Gesù insegnò a pregare Dio, chiedendogli letteralmente: «E che tu non ci porti nella [non ci conduci dentro la] tentazione [o prova]» (Mt 6,13). Tale verbo eisenénkēs (aor. cong. att.) intende la possibilità, che Dio (il soggetto dell’azione) conduca i discepoli nel peirasmós «prova, verifica, tentazione». [ Tentazione e prova secondo Matteo 6,13] Credeva Gesù semplicemente in cose sbagliate? Aveva un Dio sbagliato? Già nell’AT Dio mise alla prova Israele con la manna, per vedere se avrebbe camminato o meno secondo la sua legge (Es 16,4; cfr. 15,25); e così fece anche in seguito (Gdc 2,22; 3,4). Dio dà ai suoi figli delle prove controllate, ma essi non sono esenti da prove, come non lo sono dalla sua disciplina (Eb 12,5-11).

 

3. ASPETTI CONCLUSIVI: Come si vede, non basta parlare per assunti, accumulando un’asserzione all’altra e traendo poi, a proprio arbitrio, le conclusioni, che si vogliono. Bisogna portare concrete prove bibliche, se non si vuole praticare il falso sillogismo e ingannare la gente con dei «cerotti religiosi», che consolano, ma non sanano.

     Dopo tale trattazione, bisogna veramente addivenire alla seguente conclusione riguardo al Dio, che si è costruito Luca Adamo: «È qualcos’altro...» rispetto a quello della sacra Scrittura. Crede Luca Adamo semplicemente in cose sbagliate? Ha Luca Adamo un Dio sbagliato? Lascio la conclusione ai lettori.

 

Di chi un Dio sbagliato? Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Dio_sbagl_Car.htm

30-05-2015; Aggiornamento: 04-09-2015

 

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