Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

Prima pagina

Contattaci

Domande frequenti

Novità

Arte sana

Bibbia ed ermeneutica

Culture e ideologie

Confessioni cristiane

Dottrine

Religioni

Scienza e fede

Teologia pratica

▼ Vai a fine pagina

 

Offensiva intorno a Gesù 1

 

Carismaticismo

 

 

 

 

«Chi dice la gente ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 1: È ciò che dicono gli altri su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nei mass-media
■ Gesù fra teologia e filosofia
■ Gesù fra filosofia e ideologia
■ Gesù fra ideologie e religioni
■ Excursus: La via che porta a Dio

 

«E voi, chi dite ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 2: È ciò che la Bibbia dice su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nella Bibbia e nella storia
■ La questione giudaica
■ Aspetti conclusivi (Gesù e le donne, Il Gesù sacramentale, Interrogativi)
■ Dizionarietto dei termini

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 Offensiva intorno a Gesù 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Serviti della e-mail sottostante!

E-mail

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

COMMISTIONE E CONFUSIONE?

 

 di Alessandro Pitrelli - Nicola Martella

 

1. La tesi {Alessandro Pitrelli}

2. Osservazioni e obiezioni {Nicola Martella}

 

Alessandro Pitrelli parte dalla sua esperienza personale e formula poi delle tesi riguardo alla demonizzazione di credenti battezzati, alla liberazione degli stessi e ad altri aspetti. A esse risponde Nicola Martella con osservazioni e obiezioni, quindi con un’antitesi. Sia il lettore stesso ad approfondire ulteriormente le questioni e a trarre le sue eventuali conclusioni.

 

 

1. La tesi {Alessandro Pitrelli}

 

Gentile Sig. Martella, gradirei esprimere una mia opinione riguardo il tema «Parlando del cuore d’un carismaticista» e tutto a quello a cui si lega. Spero verrà pubblicato nonostante sia d’opinione diversa dalla sua.

     «Di tutti i pareri espressi posso dire di condividere quello del fratello Luciano Mancin, obbiettivo e realistico. Non dobbiamo pensare che dato che ci sono i falsi apostoli e profeti allora tutti siano dei falsi. Se ci sono i falsi vuol dire che da qualche parte ci saranno anche i veri, magari pochi, ma ci saranno.

     Personalmente posso dire d’aver conosciuto un vero apostolo, servo di Dio che ritengo sia il padre spirituale di tutta l’intera chiesa di cui faccio parte. Non cito il nome per rispetto (e anche per la legge sulla privacy) e perché non mi sembra il luogo in cui fare «pubblicità». Sono stato liberato da una possessione diabolica che mi voleva condurre alla morte per suicidio; nonostante avessi fatto confessione di fede e il battesimo in acqua, la mia condizione spirituale era sempre altalenante con profondi e preoccupanti vortici verso il basso. Questo perché quando si fa il battesimo in acqua, non si riceve in automatico anche lo Spirito Santo, ma Dio dona lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono (Lc 11,13). E quando si riceve lo Spirito Santo bisogna essere liberi dentro da tutti «gli inquilini indesiderati», spiriti diabolici per intenderci; perché Dio non può venire ad abitare in un tempio infestato da Satana. Ma dato che noi dovremmo diventare il «tempio dello Spirito Santo» è necessario che sia libero e spazzato da ogni impurità. Ecco perché è necessario pregare per la liberazione delle anime, cacciando, con la preghiera, il nemico nel nome di Gesù, proprio come facevano gli apostoli dopo l’ascesa al cielo di Gesù. Questo in breve, per sintetizzare la mia esperienza che è veritiera e trova riscontro in Mc 16,16. Senza la preghiera di liberazione fatta dal mio pastore e da mia moglie su di me con l’imposizione delle mani e il battesimo nello Spirito Santo che mi ha reso libero, non so se sarei ancora su questa terra, e se anche ci fossi, chissà in quali condizioni. Come me ci sono fratelli liberati da possessioni diaboliche delle più svariate che li rendevano schiavi: droga, fumo, depressione, vizi, alcool, occultismo, eccetera.

     Detto questo, voglio però precisare che non condivido affatto i toni usati dal pastore Maggia, decisamente non degni del ruolo che ricopre; in verità è davvero triste vedere come le differenze dottrinali portino poi a un attrito reciproco che rende divisa la stessa chiesa di Cristo. Perché dove c’è la vera e reale esperienza della nuova nascita, lì ci sono dei veri figlioli di Dio; in verità quest’estate ho anche conosciuto una ragazza di fede cattolica, mamma di tre bambine, che ha fatto l’esperienza della nuova nascita... Ebbene sì, basta gridare a Dio con tutto il proprio cuore desiderando di ricevere e conoscere Gesù personalmente, e Egli non si farà aspettare!! Per cui ritengo che ci siano veri credenti tra i battisti, tra i pentecostali, tra i fratelli e via dicendo; che credano o no, che pratichino o meno la liberazione delle anime e la ricerca dello Spirito Santo, questo non li deve far sentire di serie B e io stesso non mi sento di giudicarli, oppure migliori d’altri perché pensano di tagliare rettamente la Parola. Non sono i doni e i carismi a farci essere apprezzati, ma l’amore. 1 Corinzi 13,1-2 «Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo. Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla». Le parole di Paolo ci fanno capire però che questi carismi si dovrebbero avere per l’edificazione della chiesa, infatti i Corinzi li avevano, ma farne un uso corretto o meno dipende dalla responsabilità del credente. Escludere a priori che oggi, nel periodo della grazia, i doni e i carismi siano superati vorrebbe dire che anche i Corinzi erano in errore, seppur anche loro stessero già vivendo nel periodo della grazia come noi. La mia esperienza mi dice che Dio ci vuole per sé non solo nel Suo Regno quando saremo con Lui, ma anche adesso, su questa terra e ha mandato lo Spirito Santo non solo per ministrarci dall’esterno, ma per abitare in noi, cosicché «non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me» (Gal 2,20).

     Parlando di Bob Hazlett non dobbiamo fare di tutta l’erba un fascio. Bob è una persona e Corrado un’altra. Il fatto che Corrado si sia espresso in modi così privi d’amore cristiano (per non dire altro...), non dovrebbe gettare discredito anche sul ministero del fratello Hazlett; io ho visto quest’ultimo in azione e devo dire che non ha nulla a che fare con lo show spettacolarista di Benny Hinn (del quale sono, anche per lui, stato spettatore). Mi sono presentato alla riunione senza neanche capire bene cosa stavo andando ad assistere, pensavo più a una normale riunione di lode e preghiera con un non meglio identificato ministro americano; nessuno mi ha mandato avanti per ricevere una profezia e nemmeno mi sono «buttato avanti» per ricevere un messaggio a tutti i costi. È stato Hazlett ad avvicinarsi e a profetare senza che lui conoscesse me e la mia famiglia, profezia che ha calzato a pennello per i problemi e le vicissitudini che abbiamo vissuto nel passato e nel presente. Ho ricevuto anche una riprensione e un ammonimento (per cui non è vero che si profetizzano sempre cose meravigliose) e anche su mio figlio Dio ha detto delle parole che mi devono far stare in campana. Per il futuro, beh, non è così tutto semplice: io penso che lo spirito della profezia si muova per far capire agli uomini quali siano i piani che Lui ha per noi, come ci vuole usare e cosa vuole fare di noi, insomma un aiuto per adoperarci come Dio vuole. Ma se noi non ci pieghiamo alla volontà di Dio, allora anche i piani che Dio aveva per noi saltano; non è che saltano i Suoi piani, mi raccomando, non fraintendete, ma semplicemente saltiamo via noi dai Suoi piani... che Dio manderà comunque a effetto servendosi di qualcun altro!! Quindi ricevere una parola profetica, in cui viene annunciata una chiamata al ministero, per esempio, non è cosa su cui scherzare, anzi da meditare e da mettere in atto con l’aiuto di Dio per non essere poi trovato disubbidiente. Non vuol dire che da domani posso vivere di rendita perché intanto Dio mi ha detto che diventerò un evangelista, ad esempio, ma vuole invece dire che mi devo dare da fare di più di prima, molto di più, perché Dio ha un’aspettativa nei miei confronti e io non devo certo deluderla.

     Come dice 1 Tessalonicesi 5,21 «ma esaminate ogni cosa e ritenete il bene» ognuno tragga le conclusioni a livello personale e non influenzato da questo o da quell’opinione. Conviene mettersi davanti a Dio e chiedere la rivelazione dello Spirito Santo perché faccia chiarezza su quanto ha visto o ricevuto. Certo, chi non ha ricevuto alcuna parola profetica, potrà essere più scettico o incredulo (o anche chi l’ha ricevuta forzatamente), ma chi l’ha ricevuta deve essere ben cosciente di cosa farà di tale parola. Chi ha il coraggio d’annullarla del completo se fosse veramente proveniente da Dio? Personalmente la credo e la sento dal Signore non fosse altro per l’ammonimento, la riprensione, la consolazione e l’incoraggiamento che ha prodotto in me. Se fosse dal nemico penso non produrrebbe questi tipi di frutti, non produrrebbe una rinnovata ricerca della santificazione e del contatto con Dio, non produrrebbe un’iniezione di fiducia nel perdurare con maggiore zelo: che vantaggio ne trarrebbe il nemico nel fare questo? potrebbe mai incoraggiare i figli di Dio? potrebbe mai dir loro di servire Dio? non è egli invece del continuo l’accusatore delle nostre anime davanti al trono di Dio (Ap 12,10)? Non li indurrebbe invece ad abbandonarsi a qualche strana dottrina di demoni? Sta al singolo credente non fare di Bob un idolo da seguire in ogni dove andrà, egli è un servo di Dio come ce ne sono tanti che umilmente, a gran fatica, senza le luci della ribalta, giorno dopo giorno, guidano chiese, piccoli gruppi o la sola propria famiglia ad amare Dio e a essergli gradito. Hazlett è uno strumento di Dio, non Dio.

     Saluto nella pace del Signore il gestore del sito il Sig. Nicola Martella, tutti i credenti in Cristo e tutti coloro che lo stanno cercando con tutto il proprio cuore». {22-11-2007}

 

 

2. Osservazioni e obiezioni {Nicola Martella}

 

Ringrazio il lettore per la sua presa di posizione e per i suoi toni pacati. Il suo cammino nella fede e le sue opinioni sono rispettabili. È difficile dire alcunché su una testimonianza di cui non sono in grado di verificare il merito. Quindi le mie osservazioni avranno solo un carattere analitico su base teologica, fondate sulle asserzioni del lettore; perciò non riguardano la sua persona, ma solo quanto egli asserisce.

 

     ■ Il caso pastorale personale: Il lettore parla di confessione di fede e di battesimo in acqua, poi però di possessione. Mi viene da pensare: o l’imbroglio sta prima o sta dopo; o i conduttori sono stati poco accorti e sorveglianti prima o dopo. Battezzare qualcuno che poi si scopre ancora demonizzato, mostrerebbe l’incompetenza di tali conduttori.

     Inoltre che cosa significa «possessione»? Il lettore non lo spiega, perciò è estremamente difficile dire alcunché. La «demonizzazione» (il termine tecnico corretto) va da fastidi demonici — passando per oppressione e ossessione — fino all’incorporamento, e in quest’ultimo c’è un vasto spettro di fenomeni dalla presenza iterativa a quella stabile. Al riguardo rimando al seguente articolo: Nicola Martella, «L’oppressione spirituale», Entrare nella breccia (Punto°A°Croce, Roma 1996), pp. 122-140; si veda qui inoltre: «I disturbi psichici e le loro cause», pp. 141-161. Quindi spesso si parla in modo incompetente di questi fenomeni, e lo fanno anche i conduttori di chiesa! Quindi parlare di «possessione diabolica che mi voleva condurre alla morte per suicidio» non significa nulla sul piano tecnico. Conduttori che battezzano una persona presumibilmente «demonizzata» e poi ritengono che sia ancora «indemoniata», sono ancora attendibili nella loro competenza?

     Il lettore scrive una frase preoccupante e grave: «…quando si fa il battesimo in acqua, non si riceve in automatico anche lo Spirito Santo». Da quando in qua si riceve lo Spirito Santo mediante il battesimo? Questo è una grave forma di sacramentalismo. E Dio quand’è che «Dio dona lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono»? Nel momento di una sincera e reale conversione, che permette allo Spirito di Dio di rigenerare chi crede in Gesù Cristo: questa è la realtà biblica. La confusione dottrinale su questo aspetto, il battesimo di persone «credenti» ma non veramente «rigenerate» porta poi a formulare scorciatoie dottrinali pericolose e a ipotizzare presunte «seconde esperienze» risolutive.

     Certamente che «quando si riceve lo Spirito Santo bisogna essere liberi dentro da tutti “gli inquilini indesiderati”, spiriti diabolici per intenderci», ma questo deve avvenire nel momento della conversione! L’eventuale liberazione dal controllo di potenze malefiche deve precedere l’atto di conversione efficace, altrimenti la fede esercitata resta solo un mero desiderio che non porta a nulla. Per l’approfondimento rimando all’articolo «Il discernimento degli spiriti I», Entrare nella breccia, pp. 41-54.

     Quanto alla «liberazione delle anime, cacciando, con la preghiera, il nemico nel nome di Gesù», al riguardo il Signore mi ha posto sulla via molte anime in cui ho esercitato tale ministero all’interno della cura pastorale. Ciò deve avvenire però in concomitanza con una reale conversione, altrimenti si pratica un grande inganno: del ravveduto (ma non rigenerato), di se stessi (il curatore d’anime), degli altri che considerano tale «credente» anche «rigenerato» e delle dottrina, poiché poi si dovrà falsamente affermare che un «credente rigenerato» possa essere ancora posseduto.

     Quanto a Mc 16,16 ricordo che il brano di Mc 16,9-20 non si trova nei manoscritti più antichi e autorevoli e perciò bisogna evitare di trarre da tale brano dottrine particolari. [ Marco 16,16-20]

     È difficile per me esprimere una valutazione su tale «preghiera di liberazione», non avendo gli estremi concreti per analizzare e giudicare il caso. Parlare però di «battesimo nello Spirito Santo che mi ha reso libero» è teologicamente uno sproposito. In tutta il NT non esiste in greco un’espressione «battesimo nello (o dello) Spirito Santo», sebbene le nostre traduzioni ne parlano a sproposito in 1 Cor 12,13. Un presunto «battesimo nello Spirito Santo» non libera nessuno, ma una persona liberata da Cristo sperimenta la rigenerazione mediante lo Spirito Santo! Infatti 1 Cor 12,13 è da tradurre correttamente così: «Infatti noi tutti siamo stati immersi mediante un unico Spirito dentro un unico corpo, e Giudei e Greci, e schiavi e liberi; e tutti siamo stati abbeverati di un unico Spirito». Poiché lo Spirito è colui che immerge nel corpo di Cristo, ciò avviene nel momento di una reale conversione e rigenerazione! Tutto il resto sono pericolose scorciatoie dottrinali e dottrine che generano confusione. Per l’approfondimento rimando al seguente articolo: Nicola Martella, «Quando si riceve lo Spirito Santo, Carismosofia (Punto°A°Croce, Roma 1995), pp. 195-199. Si veda pure sul sito l’articolo «Simultaneità con Cristo».

     Tale confusione dottrinale è riscontrabile nella frase in cui prima si parla di «fratelli liberati da possessioni diaboliche» — o sono «fratelli» o sono «demonizzati»; e poi si definisce «possessioni diaboliche» (senza competenza e capacità tecnica) come «droga, fumo, depressione, vizi, alcool, occultismo, eccetera» — ciò è spaventoso e getta pesanti ombre dottrinali sulla possibilità che un credente rigenerato possa tornare a essere demonizzato nel momento che cade in un vizio! È chiaro che da ciò risulta poi una malsana prassi esorcistica, che pretende di scacciare presunti demoni anche da credenti rigenerati! Per non dilungarmi rimando per l’approfondimento della cosiddetta «pastorale esorcistica» all’articolo «Il discernimento degli spiriti II», Entrare nella breccia, pp. 68-72 (V. Il fronte pastorale attuale). Si veda qui in Carismosofia anche i seguenti articoli: «La pastorale esorcistica», pp. 205-212; «La pastorale esoterica: guarigione interiore», pp. 213-219.

 

     ■ Corrado Maggia: Non ritornerò sul caso. [ Lo stato del cuore di un carismaticista; Un ex carismaticista a Corrado Maggia; La mente di un carismaticista; ecc.] Faccio notare che le cosiddette «differenze dottrinali» sono oggetto di tutti gli scritti del NT. Sulla mia attività apologetica rimando a questi articoli: L’importanza dell’apologetica; A ognuno la sua «missione possibile».

 

     ■ Nuova nascita e demonizzazione: Meraviglia che il lettore, dopo aver parlato sopra confusamente di battesimo d’acqua, di battesimo di Spirito quale sedicente seconda esperienza, di possessione di credenti e di definizione arbitraria di possessione diabolica (tutti i vizi come tale), affermi che «dove c’è la vera e reale esperienza della nuova nascita, lì ci sono dei veri figlioli di Dio»! Bisogna decidersi per l’uno o per l’altro. Tale contraddizione prosegue con le frasi che seguono e viene da chiedere come mai non ha funzionato nel suo caso la ricetta — «…basta gridare a Dio con tutto il proprio cuore desiderando di ricevere e conoscere Gesù personalmente, e Egli non si farà aspettare!!» — ma, pur essendo credente e battezzato, dovette essere esorcizzato! (che discernimento è questo del lettore e dei conduttori che l’anno dapprima battezzato e poi esorcizzato!).

 

     ■ Carismi e agape: Concordo sull’agape. Non mi dilungo sui carismi, avendo già scritto a sufficienza su questo sito e in Carismosofia. La questione per me non è se i carismi sono presenti o meno, ma come vengono riempiti di significato. Sul «profetismo» del nuovo patto nel senso di «proclamazione ispirata sulla base della sacra Scrittura», ho scritto a sufficienza su questo sito. Sulla glossolalia rimando all’articolo «Glossolalia e demonizzazione?» e faccio notare nell’articolo «Glossolalia allo specchio», Carismosofia, pp. 69-83, che in 1 Cor 13,8 è scritto in greco: «quanto alle lingue, esse cesseranno di per sé», ossia un poco alla volta (in greco c’è come forma verbale il «medio» non un attivo). E questa è stata l’esperienza della storia della chiesa: già nel 2° secolo erano solo gruppi marginali e con dottrine gnostiche a praticare la glossolalia estatica; poi cadde pressoché nell’oblio fino alla «riscoperta» all’inizio del 20° secolo e alla sua promozione dottrinale a particolare manifestazione del cosiddetto «battesimo nello Spirito» quale seconda esperienza.

     Quanto alla manifestazione dello Spirito nella vita del credente, che è necessaria, l’enfasi del NT sta non tanto sui carismi, ma sul frutto dello Spirito, di cui l’agape ne è il dono maggiore.

 

     ■ Bob Hazlett: Non voglio ritornare su questo soggetto, avendolo già affrontato a sufficienza. [ Voglia di profeti e veggenti; Bob Hazlett: testimonianza e riflessioni; Bob Hazlett: due tesi a confronto; Parlando di profeti e veggenti (1); Parlando di profeti e veggenti (2)] Di là dai doverosi distingui fra le persone, faccio solo notare che Bob Hazlett come Benny Hinn attingono il loro «fuoco» dallo stesso altare di Toronto, dalle stesse dottrine ed esperienze, ossia da un «fuoco estraneo» cristianizzato. [ Voglia di «fuoco estraneo»?] Quello che Bob Hazlett ha fatto nella vita del lettore e in quella di altri credenti presenti in tali riunioni, non si chiama tecnicamente «profezia», ma divinazione, chiaroveggenza o vaticinio. La «profezia» biblica nel NT è altra cosa e ha a che fare con la sacra Scrittura, non con lo svelamento di contenuti personali, che uno «spirito guida» attinge dalla mente della persona in esame! Questo non è uno «spirito della profezia» ma uno «spirito di divinazione» (Gr 14,14; Ez 12,24; 12,23; 21,28). Chi si espone a tale «spirito guida» e gli permette di fare tali «rivelazioni», secondo la mia esperienza, non rimarrà impunito e le conseguenze psichiche e spirituali derivanti da tale contaminazione si faranno presto sentire. Ogni vero medium è capace di spillare informazioni dalla mente dei suoi clienti mediante il suo «spirito giuda»; le conseguenze di tale manipolazione non si fanno attendere. Lo stesso vale per i medium cristiani travestiti da «profeti», i quali — sebbene non ne siano sempre coscienti — hanno attinto dal «fuoco estraneo» (Lv 10,1; Nu 26,61), contaminandosi e contaminando, hanno fatto «posto al diavolo» (Ef 4,27), mancando di prudenza e discernimento spirituale (1 Gv 4,1), e, sebbene sotto manto spiritualista, prestano le loro «membra al servizio della impurità e della iniquità» (Rm 6,19), quando praticano tali attività gnostiche e medianiche e, coscienti o inconsapevoli, spacciano i loro contenuti divinatori per messaggi ricevuti dal Signore.

 

     ■ Profezia?: L’espressione «spirito della profezia» si trova solo in Ap 19,10 e riguarda la «testimonianza di Gesù» che risulta dalla lettura delle sacra Scritture (allora era solo l’AT). Si tratta di un altro uso è indebito, come quello attribuito alle cosiddette «profezie personali», di cui non c’è insegnamento nel NT, trattandosi sempre di parole ispirate dalla sacra Scrittura all’interno di una comunità che si incontra per studiarla (1 Cor 14). [ Profezie personali] Indebito è anche l’uso al riguardo dell’espressione «parola profetica» per tali sedicenti «profezie personali», poiché essa ricorre nel NT greco solo per indicare le sacre Scritture ebraiche (1 Pt 1,19ss); ogni altro uso di tale espressione è un abuso. Ciò che decide sull’ubbidienza o sulla disubbidienza, non è ciò che possa dire chicchessia indicato o autonominato «profeta», ma la Parola di Dio stessa; essa sarà quella che giudicherà alla fine dei tempi (Gv 12,48). Le aspettative di Dio verso i suoi figli si trovano nella sacra Scrittura e non c’è bisogno dell’«oroscopo profetico» di qualcuno per ricordarcelo. I cristiani farebbero bene a studiarla e ubbidirla di più la sacra Scrittura, allora non avrebbero bisogno di «divinazioni» spacciate per «profezia». La «rivelazione dello Spirito Santo» si trova nella Bibbia ed è essa che deve giudicare intenzioni e comportamenti (Eb 4,12) e deve portarci a provare gli spiriti (1 Gv 4,1).

 

     ■ Nessuna ingenuità: Si afferma: «Che vantaggio ne trarrebbe il nemico nel fare questo?», eccetera. È una grande ingenuità parlare così. In Gn 3 il serpente si propose alla donna come qualcuno che voleva aiutarla e darle illuminazione. Nel NT Paolo non usa mezzi termini sui «superapostoli» gnostici che avevano preso il potere in Corinto: «Codesti tali sono dei falsi apostoli, degli operai fraudolenti, che si travestono da apostoli di Cristo. 14E non c’è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce. 15Non è dunque gran che se anche i suoi ministri si travestono da ministri di giustizia; la fine loro sarà secondo le loro opere» (2 Cor 11,13ss).

     Il vantaggio è quindi grande, poiché alla fine dei tempi succederà per bocca del Signore Gesù proprio questo: «Sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno gran segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti» (Mt 24,24). Medium e indovini travestiti da profeti e apostoli saranno uno strumento efficace nel seminare false dottrine, nello sviare i semplici e nel portare il cristianesimo nella spiritualità esoterista! L’arte della seduzione sta proprio nell’imbrogliare qualcuno senza che se ne accorga; una seduzione maggiore è ingannare strumento («profeti») e oggetto (credenti). E questo è ciò che sta accadendo. Contaminati dal «fuoco estraneo» di Toronto, l’infezione spirituale degli ultimi tempi sta contaminando altri, rendendo vaste aree di cristiani dei «lebbrosi spirituali». Tali cristiani, ammaliati dal «pifferaio magico» di turno, lo seguono entusiastici verso il precipizio!

 

Concludo ricordando questa parola proclamata da Isaia nel suo tempo di decadenza spirituale e giudizio storico: «Quando vi dicono: “Interpellate gli spiriti di morti e i medium, che sussurrano e bisbigliano” — allora dite: “Un popolo non deve interpellare il suo Dio? Si rivolgerà ai morti per i vivi?” 19Orsù, all’insegnamento [ebr. Torà] e alla testimonianza [= Decalogo]! Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui alcuna aurora!» (Is 8,19s). E similmente nel NT, in un tempo in cui dilagava il legalismo e lo gnosticismo, Paolo raccomandò a Timoteo: «Studiati di presentar te stesso approvato dinanzi a Dio: operaio che non abbia a essere confuso, che tagli rettamente la parola della verità» (2 Tm 2,15).

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Commistione_confusione_OiG.htm

24-11-2007; Aggiornamento:

 

▲ Vai a inizio pagina ▲

Proprietà letteraria riservata

© Punto°A°Croce