Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Le diversità possono essere una risorsa oppure diventano un problema.
 Ecco le parti principali:
■ Entriamo in tema (il problema)
■ Uniti nella verità
■ Le diversità quale risorsa
■ Le diversità e le divisioni
■ Aspetti connessi.
 
Il libro è adatto primariamente per conduttori di chiesa, per diaconi e per collaboratori attivi; si presta pure per il confronto fra leader e per la formazione dei collaboratori. È un libro utile per le «menti pensanti» che vogliano rinnovare la propria chiesa, mettendo a fuoco le cose essenziali dichiarate dal NT.

 

Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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CHIERICI, CELIBATO E MATRIMONIO

 

 di Nicola Martella

 

Alla fine di settembre 2006 ha fatto scalpore il fatto che Milingo, l’arcivescovo cattolico-carismatico che si è sposato con una seguace della setta di Moon, abbia consacrato vescovi degli sposati. Milingo è stato scomunicato per tale gesto. Non sarò proprio io a voler difendere Milingo, che ritengo uno che abbia mischiato lo sciamanismo africano con il cristianesimo di stampo cattolico. Qui di seguito ci interessa il celibato e il matrimonio delle guide ecclesiali.

 

     ■ Piena disponibilità?: I motivi che normalmente vengono addotti a favore del celibato dei chierici è che così hanno la disponibilità assoluta per tutti. Aspetti biblici: Paolo, difendendosi dinanzi alle accuse dei Corinzi, disse: «Non abbiamo noi il diritto di condurre attorno con noi una moglie, sorella in fede, così come fanno anche gli altri apostoli e i fratelli del Signore e Cefa [= Pietro]?» (1 Cor 9,5). Pietro, gli apostoli e gli altri servitori del Signore avevano una disponibilità assoluta per le chiese, tanto che le visitavano continuamente; una moglie non era al riguardo d’impedimento, essendo una «sorella in fede», anch’essa impegnata nell’opera di Dio.

 

     ■ Prete quale «alter Christus»?: Viene addotto un motivo metafisico: il Signore Gesù viene assurto a modello di castità assoluta, essendo vissuto vergine. Poiché ogni chierico viene visto come un «alter Christus», si afferma che si conviene che sia vergine. Concezioni differenti: La chiesa romana di rito latino afferma che si tratta di verginità fisica e che essa sia incompatibile con il matrimonio. Le chiese orientali, cattoliche o meno, parlano di verginità spirituale e reputano che il loro ministero sia compatibile con il matrimonio. Nelle chiese di rito orientale viene dato il sacerdozio ai coniugati. Aspetti biblici: Un problema di base è la distinzione fra chierici e laici all’interno della chiesa. L’apostolo Pietro parlò di un «sacerdozio santo» per tutti i credenti (2 Pt 2,5), dichiarandoli senza distinzione «generazione eletta, un regale sacerdozio, una gente santa, un popolo che Dio s’è acquistato» (v. 9). Anche Giovanni fa parlare l’intera chiesa quando viene affermato solennemente che Gesù Cristo «ci ha fatti essere un regno e sacerdoti al Dio e Padre suo» (Ap 1,6; 5,10; 20,6). ● L’altro aspetto riguarda Gesù assurto a modello di castità. Nel NT si parla di Gesù e della chiesa quale modello per marito e moglie (Ef 5,22ss). E l’apogeo della storia biblica è raggiunto proprio nelle nozze dell’Agnello con la sua sposa (Ap 19,7ss), la quale è dichiarata poi sua moglie (Ap 21,9; cfr. 22,17). ● Quanto al chierico quale «altro Cristo», io NT conosce solo l’immagine del capo e corpo con le sue membra (Rm 12,4s). Il termine «cristiano» non fu dato alle sole guide della chiesa d’Antiochia, ma a tutti i credenti (At 11,26; cfr. At 26,28). Pietro disse di tutti i credenti: «Se uno patisce come cristiano, non se ne vergogni, ma glorifichi Dio portando questo nome» (1 Pt 4,16). Non esiste quindi un «altro Cristo», ma solo «cristiani», ossia seguaci dell’unico Cristo. Chi pretende d’essere un «altro Cristo», può finire per essere un «falso Cristo» (Mt 24,24). ● Infine ricordiamo che non è il tipo di ministero a discriminare fra sposati e non sposati, ma il carisma individualmente ricevuto. Il celibe Paolo ricordò: «Io vorrei che tutti gli uomini fossero come sono io; ma ciascuno ha il suo proprio dono da Dio: l’uno in un modo, l’altro in un altro» (1 Cor 7,7). Poi aggiunse: «Ma se non si contengono, sposino; perché è meglio sposarsi che ardere» (v. 9). ● L’unico limite che era posto agli episcopi e ai servitori era che, se si sposassero, fossero «mariti di una sola moglie» (1 Tm 3,2.12; Tt 1,6) e quindi non poligami; furono anche ricordati i loro doveri familiari (1 Tm 3,4s; Tt 1,6).

 

     ■ In vista della persecuzione?: Viene addotto anche un motivo pratico, rifacendosi all’insegnamento di Pio X: la persecuzione è un tratto distintivo della chiesa. Più si avvicinerà la parusia, e più i periodi di tranquillità saranno brevi ed eccezionali. Si afferma pertanto che il celibato dei chierici torna utile. Aspetti biblici: È interessante che nell’ecclesiologia dell’apostolo Paolo non solo egli differenziò fra chierici e laici, ma usò una tale argomentazione proprio per tutti i credenti. «Io stimo dunque che a motivo della imminente distretta sia bene per loro di restar come sono» (1 Cor 7,26). Poi, però, in tale situazione critica pur volendo risparmiare ai credenti sposati la «tribolazione nella carne», affermò che chi si sposava non commetteva peccato (v. 28).

 

     ■ Celibe meno ricattabile?: Se il celibato è stato vissuto bene, si è acquisito un tale autocontrollo, che non c’è tortura, minaccia o lusinga che faccia specie. Ma anche se lo si è vissuto male, il celibe è meno ricattabile. Aspetti biblici: Questo argomento nel NT non viene usato per una categoria specifica, ma come abbiamo visto in 1 Cor 7 per tutti i credenti. Paolo affermò però che era meglio sposarsi che ardere (1 Cor 7,9) e che sposarsi non fosse peccato (v. 28), ma che bisognava sposarsi nel Signore (v. 39). Abbiamo anche visto che nelle chiese del primo secolo, essere sposati era la normalità tra i credenti e tra le guide (1 Cor 9,5; 1 Tm 3,2.12; Tt 1,6).

 

     ■ Rimedio al nepotismo?: In un blog qualcuno argomentava così: «Una chiesa con preti celibi evita in gran parte il nepotismo, dando alla chiesa energie magari imperfette ma nuove di generazione in generazione». ● Osservazioni: Il termine «nepotismo» significa «favoritismo verso nipoti» e il termine nacque dal fatto che i papi, specialmente nel rinascimento, favorivano i loro parenti. I prelati procreavano figli con le loro dame (cfr. i Borgia), figli a cui poi bisognava appianare la strada nella società, procurando loro un posto mediante raccomandazione. Anche oggigiorno un chierico, sebbene non favorisca i propri figli, perché inesistenti, se vuole, può favorire i suoi nipoti e gli altri parenti, poiché in certe realtà locali, dopo il sindaco e qualche signorotto, è lui una delle autorità più influenti.

 

     ■ «Carne» sotto controllo?: In un blog ho letto anche questa argomentazione: «La chiesa ha in gran parte imparato a convivere con i desideri terreni dei suoi preti e dei suoi religiosi minimizzando l’evidenza delle “cadute” e massimizzando per il prete e/o il religioso tutta una serie di dipendenze, anche pratiche, dalla chiesa e dalle sue strutture». ● Osservazioni: Se si leggono articoli di cronaca, alcuni studi di settore e alcuni documenti riservati della chiesa, svelati da qualcuno, ci si renderà conto della drammaticità della situazione in cui si trovano molti chierici: vessazioni sessuali, abusi, omosessualità, pedofilia, eccetera. Molti di questi casi vengono tenuti segreti e insabbiati dalla curia.

 

     ■ Problemi maggiori per un clero sposato?: Qualcuno si chiede sul Web: «Siamo sicuri che la chiesa cattolica saprebbe fronteggiare altrettanto bene i problemi derivanti da un clero sposato?». ● Osservazioni: Al riguardo bisogna parlare di chiesa cattolica latina. Le chiese orientali (cattoliche e non) hanno già da lungo tempo affrontato e risolto il problema, avendo chierici sposati. Tutte le chiese protestanti hanno pastori e conduttori sposati. Perché dovrebbe avere difficoltà di gestione per l’istituto più naturale del mondo?

 

Per l’approfondimento cfr. Nicola Martella, «Preti e matrimonio», Tenerezza e fedeltà, Sesso & Affini 2 (Punto°A°Croce, Roma 1998), pp. 158-162. Cfr. qui anche «Il matrimonio dei conduttori», 152-157. ● Si veda pure Nicola Martella, «Pastori che abusano», Disturbi e abusi, Sesso & Affini 3 (Punto°A°Croce, Roma 1998), pp. 341-345.

 

Celibato sacerdotale {Nicola Martella} (D)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Chierici_matrimonio_UnV.htm

2007; Aggiornamento: 02-03-2011

 

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