Una lettrice ci
ha presentato la seguente questione.
Ho bisogno di capirne di più sul celibato
sacerdotale! So che non è un dogma e che derivi dalla tradizione apostolica,
ma i sacerdoti dicono che è stato proprio il Signore a volerlo, invitando
coloro, che volevano seguirlo, a lasciare tutto, anche le mogli! Tu cosa ne
pensi? {Eliana Nucifora; 19-02-2011}
Ad aspetti rilevanti di tale questione rispondiamo qui di seguito.
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I dodici discepoli,
che divennero poi gli apostoli, lasciarono effettivamente le loro famiglie
durante il tempo dell’apprendistato dietro al rabbino Gesù. Ma ciò non significò
abbandonarle a se stesse e disinteressarsene! Ciò sarebbe stato colpevole e
contro la legge mosaica. Gesù si riferiva a tale particolare tempo di
discepolato, che durò circa tre anni.
A ciò si aggiunga che la maggior parte dei discepoli erano galilei, e
Gesù passò buona parte del tempo del suo ministero con loro proprio in Galilea.
La casa di Gesù era a Capernaum (Mt 4,13) e molti dei fatti avvennero lì
(Mt 8,5; 11,23; 17,24; ecc.) e nei dintorni del lago di Gennezaret (Mt 14,34),
«mar di Galilea» (Mt 15,29; Mc 7,31) o «mar di Tiberiade» (Gv 6,1; 21,1). Il
termine «Galilea» compare negli Evangeli in molti versi (in 16 sia in Mt, sia in
Gv).
Troviamo, ad esempio, Gesù a casa Pietro, dove la suocera di quest’ultimo
era malata e che fu guarita da Gesù (Mt 8,14). La chiamata era avvenuta in
precedenza (Mt 4,18) e diversi fatti erano intanto successi; si trattò di un
ritorno di Pietro a casa sua.
Che Pietro non avesse abbandonato la sua famiglia per vivere come celibe, è
mostrato da uno sfogo di Paolo che, tra altre cose affermò: «Non
abbiamo noi [= Paolo e Barnaba] il diritto di
condurre attorno con noi una moglie, sorella in fede, così come fanno
anche gli altri apostoli e i fratelli del Signore e Cefa [= Pietro]?» (1 Cor
9,5). Quindi, gli «altri apostoli» (i Dodici e gli altri missionari), i
«fratelli del Signore» (p.es. Giacomo, Giuda) e Pietro non solo erano sposati,
ma si portavano dietro le mogli, durante i loro spostamenti per visite
pastorali fra le chiese!
L’apostolo Paolo nell’elencare le caratteristiche dei conduttori di
chiesa, parlò in modo scontato del fatto che ognuno di loro fosse «marito di
una sola moglie» (1 Tm 3,2), ossia non poligamo, e aggiunse: «Governi
bene la propria famiglia e tenga i figlioli in sottomissione (che se uno non sa
governare la propria famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?)»
(vv. 4s; Tt 1,6). Anche dei diaconi affermò che «siano mariti di una
sola moglie, e governino bene i loro figlioli e le loro famiglie» (1 Tm
3,12).
Quindi il celibato coercitivo per chi voglia servire il Signore non è un
comandamento della Parola di Dio, ma un precetto creato dagli uomini vari
secoli dopo l’era degli apostoli e assurto solo in seguito come dogma della
chiesa cattolica (1139 da Innocenzo II; 1563 dal Concilio di Trento).
Il celibato
rimane una delle opzioni di vita per ognuno, ma non può essere obbligata a
nessuno. Lo stesso apostolo Paolo scrisse: «Io vorrei che tutti gli uomini
fossero come sono io; ma ciascuno ha il suo proprio carisma da Dio; l’uno
in un modo, l’altro in un altro» (1 Cor 7,7). Sebbene egli consigliasse di
rimanere celibi come lui, per poter servire meglio il Signore (vv. 32ss) e in
vista della persecuzione (vv. 26.29), egli aggiunse: «Se non si contengono,
sposino; perché è meglio sposarsi che ardere. […] Sei tu legato a una
moglie? Non cercare d’esserne sciolto. Sei tu sciolto da moglie? Non cercar
moglie. Se però prendi moglie, non pecchi; e se una vergine si marita,
non pecca» (vv. 9.27s). Sebbene Paolo volesse che in tali circostanze i
credenti fossero «senza sollecitudine» (v. 32), non intendeva tendere loro un
laccio (v. 35). Come si vede, in questo brano Paolo parlò di tutti i credenti,
maschi e femmine, senza fare alcuna distinzione per un sedicente particolare
sacerdozio, che allora non esisteva in alcun modo.
Per l’approfondimento si veda pure il seguente articolo: «Chierici,
celibato e matrimonio».
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Celibato_sacerdot_GeR.htm
02-03-2011;
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