Raffaele Minimi è da tempo che mi scrive per convincermi col suo cattolicesimo
preconciliare e di stampo tridentino. [►
Cattolicesimo o sacra Scrittura?]
Vorrebbe tornare con l'intera chiesa ai tempi
antecedenti al Concilio Vaticano II.
Ora ci prova anche con due
ex-suore. Mi è interessato sapere chi sia in effetti, visto che sembra l’uomo
dai mille volti. Chi troppo si nasconde e si camuffa, lascia inavvertitamente
molte tracce… Presentiamo il risultato di un’attenta ricerca, ma al riguardo
rimandiamo a un
articolo extra.
Gli antefatti
Dopo la pubblicazione della
testimonianza delle due ex-suore e delle loro motivazioni dottrinali, ha voluto
a tutti i costi entrare in contatto con loro per retro-convertirle al
cattolicesimo preconciliare (messa in latino, ecc.), che lui incarna. In
particolare scriveva: «Solo un particolare che non ho letto nei loro testi. Credimi, non è
secondario. Gradirei sapere tra quali anni si è svolta la loro vita religiosa.
Ripeto: si tratta di un particolare più importante di quel che sembra».
L'ho
messo perciò in contatto con le due ex-suore.
Annamaria Mazzari gli ha quindi scritto quanto segue:
«Sig. Raffaele Minimi, eccomi a lei, sono l’ex suora Annamaria. Dalla
corrispondenza che lei tiene con Nicola Martella ho saputo del desiderio suo di
voler sapere in quali anni Cristiana e io abbiamo vissuto nell’ordine religioso;
siamo state religiose, io per 40 anni, Cristiana per 50 circa. Non so a cosa
possa servirle questa informazione comunque la vogliamo accontentare. Vorremmo
sapere le ragioni di questa curiosità. Dio, nostro Padre, la benedica.
Annamaria».
Da qui è seguito questo
confronto, che presentiamo ai lettori. {Nicola Martella}
*°*°*°*°*°*°
Il confronto
All’inizio riporto le sigle
dei loro nomi. Per favorire il confronto abbiamo messo le risposte di Annamaria
(AM) dopo ogni unità di pensiero di Raffaele (RM). Ho tolto la giaculatoria
iniziale ispirata al santo del giorno, mischiata con un verso biblico.
RM: Egregia suor Elisabetta.(*) Il senso della mia
domanda è presto svelato. La vostra uscita dalla vita religiosa e dalla Chiesa è
l’ennesimo frutto bacato del Vaticano II.
(*) In tutta franchezza.
Anche se Lei lo ha deposto, non mi vieti di chiamarla usando il nome che
Dio, tramite i Superiori, le impose
quando prese il velo. Sono disposto a scommettere ogni cosa, sul fatto che
quello è in nome con cui Gesù la conosce. |
AM: Sig. Raffaele Minimi, non sono egregia ma una
semplice persona che vuole obbedire alla Parola di Dio. A proposito di vita
religiosa, vorrei precisare che gli «ordini religiosi» non sono un’ideazione di
Cristo, ma invenzioni d’uomini, introdotte diversi secoli dopo il periodo
apostolico. Quello che viene da Dio sta scritto nella Bibbia; «l’oltre quello
che è scritto non è da Dio» ! (Cor 4,6). Lei parla di «frutto bacato» eppure lei
è convinto che il papa sia il vicario di Cristo e che nei concili chi decide è
proprio il papa assistito dallo Spirito Santo. Come può permettersi, visto che è
un convintissimo sostenitore della chiesa cattolica e del suo magistero,
d’offendere lo Spirito Santo? Possibile che in quella circostanza la terza
Persona della SS. Trinità abbia dato suggerimenti bacati? Io non credo più che
il papa sia il vicario di Cristo né ai concili, ma per lei non è così! |
RM: Vi, prego, per non stancarvi cercherò d’essere
breve. Purtroppo, la necessaria stringatezza cui mi sforzerò d’esprimere i
concetti, temo che potrà prestare il fianco a equivoci. In tal caso, ve ne
chiedo perdono fin da adesso e chiedo soltanto, onde dissiparli, di poter
continuare la corrispondenza. Ovviamente attenderò dei vostri segnali in tal
senso. Torniamo al tema. Correggetemi se sbaglio, ma, da ciò che ho capito
leggendo il vostro testo (e adesso me ne date conferma) i dubbi e le difficoltà
che vi hanno portato a tali atti, si sono rinforzati negli anni ‘60. Il vostro
voler cercare la «luce», nella regola remota della Fede, la Sacra
Scrittura, ha non l’ultimo dei suoi motivi, più o meno inconsci, nella
confusione che vedevate venire da
ciò che dovrebbe essere la regola prossima, cioè il magistero
ecclesiastico. |
AM: Non capisco perché definisca la Sacra Scrittura
«remota regola», se «Gesù è lo stesso Cristo ieri, oggi e in eterno» (Eb
13,8) e ancora se Cristo ha dato ordine d’evangelizzare in tutti i tempi tramite
la sua Parola, come può questa Parola essere definita remota — e, al contrario,
«regola prossima» ciò che dice il magistero ecclesiastico? E dove sta scritto
sulla Parola di Dio che l’insegnamento del magistero «è parola di Dio»? Che la
Bibbia sia ispirata da Dio e che lei sola sia utile, lo so: «Ogni Scrittura
ispirata da Dio è utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla
giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni
opera buona» (2 Tim 3,16s); quello che vale per «l’uomo di Dio», vale quindi
anche per il magistero, se è formato veramente da uomini di Dio. Con questa
spiegazione di cosa è la Parola di Dio, che me ne faccio della regola prossima
del magistero? Correrei il rischio che tale regola non sia (anzi non è) sempre
in sintonia con la misura di base, cioè la Sacra Bibbia. La «confusione»
di cui parla, la crea proprio la chiesa cattolica, perché non s’attiene il più
delle volte a ciò che è scritto nella Parola, ma spesso e volentieri s’affida
alla Tradizione dei padri (uomini come noi che possono errare e hanno errato in
materia di fede). |
RM: I superiori avevano perso, ai vostri occhi,
autorevolezza. Ma forse questo è, a sua volta una conseguenza. Avete dovuto
cercare fuori del convento e poi fuori della Chiesa (prima tra i neocatecumenali
e poi nel protestantesimo), ciò che non lì non c’era più:
Gesù Cristo. |
AM: Le ho già scritto sopra che gli ordini religiosi
non hanno fondamento biblico. Poi, secondo lei dove sta Gesù Cristo? In
Vaticano? Forse un giorno ci andrà, ma con la frusta per cacciare i «nuovi
venditori» d’indulgenze e di false dottrine, di ricchezze compreso lo IOR. Io
credo che Gesù sia in tutti coloro che sono «nati da alto» (Gv 3,3 e
3,5); nascere da acqua significa essere rigenerati dalla Parola (1 Pt 1,23) non
dalla regola prossima del magistero cattolico. |
RM: Ci credo che la Messa vi sembrava una cerimonia
vuota, di cui non riuscivate più a vedere l’utilità. Vi è sembrato un di più, di
quelli contro i quali mette in guardia l’Apostolo delle Genti. Avevate
perfettamente ragione! Le liturgie cui partecipavate
non realizzavano
più il Sacrificio Eucaristico. In definitiva, non vi
condanno, non ne ho né l’intenzione, né l’autorità. La vostra scelta è
l’ennesima colpa che ricade sulle spalle di coloro che hanno cercato di
trasformare la Chiesa Cattolica in una setta come tutte le altre. |
AM: Riguardo alla messa, nella seconda parte della
nostra testimonianza abbiamo già risposto. [►
Perché due suore hanno lasciato la Chiesa Cattolica]
Mi dispiace che definisca la chiesa cattolica una setta — pur riconoscendo tutti
i suoi errori dottrinali, l’ho molto amata, purtroppo devo riconoscere che è
tale, ma non a causa del concilio Vaticano II, piuttosto perché fin dai
primissimi secoli ha continuato a dare ascolto a falsi profeti e certe loro
dottrine sono diventate dogma. Eppure Pietro, Paolo, Giovanni e Giuda mettono in
guardia contro i falsi dottori. |
RM: Ringrazio
Dio per l’immeritata grazia che mi ha fatto, di concedermi di poter avere
contatti con ambienti dove insegnamenti e liturgie
non sono cambiate. |
AM: Come sono rimasti questi insegnamenti e liturgie?
Sono quelli che si leggono nei primi capitoli degli Atti? Se sono tali
andrebbero molto bene, ma se sono molto simili a quelle del Medioevo, dubito che
siano secondo l’insegnamento biblico. Mi perdoni, ma sorge in me il dubbio che
sia un nostalgico di Marcel Lefebvre il quale amava i riti in lingua latina
(N.d.R.: Su Lefebvre si veda
qui). Se così fosse le ricordo che Gesù,
viceversa, voleva farsi capire dalla gente, era venuto fra noi per essere uno di
noi, per parlare come noi; gli evangelisti poi non hanno scritto in greco aulico
i loro Evangeli, ma nel linguaggio usato dal popolo. |
RM: Se v’interessa saperne di più, contattatemi. Vi
potrò parlare, tra l’altro, (sempre se sarà gradito) di comunità monastiche,
anche italiane, dove la vita scorre così come la conosceste agli inizi della
vostra vicenda religiosa. Dio, anche per intercessione dell’Addolorata, che
commemorammo ieri, ci benedica. Raffaele Minimi {08-03-2008} |
AM: A noi basta l’intercessione di Dio Padre, del suo
Figlio e dello Spirito Santo. Non abbiamo niente in contrario a mantenere la
corrispondenza, ma dei monasteri, conventi o istituti, preferiremmo non parlarne
perché come le ho scritto sono forme religiose che non fanno parte del piano di
Dio per la salvezza. Anche noi chiediamo per lei benedizione, luce e grande
amore per la Parola di Dio. Un caro saluto da Cristiana e Annamaria. |
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Catt_tradiz_ex-suore_OiG.htm
21-03-2008; Aggiornamento: 27-03-2008
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