1. LA QUESTIONE:
Sono rimasto alquanto meravigliato, quando mi è venuto sotto gli occhi
nuovamente uno scritto, in cui qualcuno mette direttamente parole in bocca
allo Spirito di Dio. Non bastano le presunte lettere dal cielo, da
Dio, da Cristo o da altri, spesso piene di esoterismo, gnosticismo, umanesimo e
simili, il tutto cristianizzato, per far colpo. Ecco qui di seguito l’ennesimo
testo, che attribuisce il proprio scritto direttamente allo Spirito di
Dio. A sinistra si trova il testo di Juan Chavez (Porto Sant’Elpidio, Marche); a
destra si trova la mia revisione.
Errata |
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Corrige |
Semplicemente per Te!
Non porre fine dove ho appena iniziato, non pensate di avere tutto quando ho più
di questo, non mettete la vostra speranza nelle parole che si sentite, quando ho
meravigliose promesse per Te e per le vostre generazioni! by. Spirito di Dio.
{Juan Chavez; 31-07-2015} |
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Semplicemente per Te!
Non porre una fine, dove Dio ha appena iniziato. Non pensate di avere già tutto,
quando Dio ha più di questo. Non mettete la vostra speranza nelle parole, che
sentite, quando Dio ha meravigliose promesse per te e per altri, dopo di te!
(testo di Juan Chavez, corretto e adattato da Nicola Martella). |
Questo modo di
attribuire i propri componimenti direttamente allo Spirito Santo mi ricorda la
prassi di Corrado Salmé. [►
Testo e musica dello Spirito Santo 1; ►
2] Non è un caso che essi hanno la stessa filosofia carismaticista, ispirata
da Kenneth Hagin, ispiratore dell’ideologia del Rhema. Ciò si accorda col
fatto che il peruviano Juan Chavez ha studiato presso il «Centro di Formazione
Biblica Rhema Italia» (Verona); egli ha, quindi, una chiara formazione
carismaticista. Attualmente è pastore presso il «Ministero di Restaurazione
Il Re Gesù» (Porto Sant’Elpidio), che ha come scopo i tipici obiettivi
carismaticisti: «Restaurazione - Riforma Apostolica - Restituzione» (cita Ef
4,11; Mt 4,23).
Per approfondire tale ideologia della restaurazione carismaticista, si
vedano i seguenti articoli: ►
La «riforma strutturale» di Corrado Salmé: Strutture ed etichette ci
salveranno?; ►
Corrado Salmé e la riforma strutturale delle chiese; ►
Approfondimento storico-biblico sul rhema; ►
Logos e rhema: sotto l’ideologia niente; ►
Dottrina del rhema: pulce promossa elefante.
2.
OSSERVAZIONI E OBIEZIONI
2.1.
Colpevole per falsa attribuzione
■ «By Spirito di Dio»?: Attribuire le proprie riflessioni direttamente a
una speciale rivelazione dello Spirito, questo è un tipico vezzo
carismaticista! Ed è così che si sono accreditate le più singolari e
perniciose dottrine carismaticiste. Penso che ognuno dovrebbe attribuire
quanto scrive a sé, non allo «Spirito di Dio». Altrimenti, facilmente si diventa
un falso profeta, che pretende di portare rivelazioni speciali. Si veda in
merito ciò, che Dio disse in Geremia 14,14: «Quei profeti proclamano
menzogne nel mio nome; io non li ho mandati, non ho dato loro nessun
ordine, e non ho parlato loro; le procla-mazioni, che vi fanno, sono visioni
menzognere, divinazione, vanità, imposture del proprio cuore».
■ Non renderti colpevole: Ognuno parli a suo proprio nome e non metta
parole, provenienti dal sacco della propria segatura, in bocca a Dio.
Altrimenti dovrò chiedere: «In quale parte della sacra Scrittura Dio avrebbe
detto esplicitamente ciò?». |
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Infatti, è scritto:
«I miei pensieri
non sono i vostri , pensieri né le
vostre vie sono le mie vie, dice l’Eterno. Come i cieli sono alti al di sopra
della terra, così son le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri
più alti dei vostri pensieri» (Is 55,8s).
Facilmente si rende colpevole chi confonde le proprie idee con i pensieri
di Dio. Infatti, è scritto: «Io lo dichiaro a ognuno che ode le parole della
proclamazione di questo libro: Se alcuno vi
aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali le piaghe descritte in questo
libro; e se alcuno toglie qualcosa dalle parole del libro di questa
proclamazione, Dio gli toglierà la sua parte dell’albero della vita e della
città santa, delle cose scritte in questo libro» (Ap 22,18s).
2.2. l
reperto del NT: C’è da porsi la domanda, se in tutto il NT un
apostolo o un altro uomo di Dio abbia mai riportato un discorso diretto dello
Spirito Santo, che non sia una citazione dell’AT, ad esempio nei seguenti
termini: «Così parla (dice, ha detto, ecc.) lo Spirito di Dio: “Questo e
quello...”». La risposta è no.
L’unico caso accertato proviene da un singolare personaggio, «un
certo proclamatore, di nome
Agabo» (At 21,10s), che non era né uno dei dodici apostoli del
Signore, né un dignitario di una chiesa cristiana, ma una specie di battitore
libero di origine giudeo-cristiana di indefinita collocazione (cfr. «un certo»);
sta di fatto che Paolo non seguì i suoi avvertimenti (v. 14ss). Se questo non
avviene per bocca dei dodici apostoli del Signore, di Paolo e di altri come lui,
perché dovremmo andare proprio noi di là da ciò, che sta scritto? (cfr. 1
Cor 4,6).
Il NT afferma la possibilità che qualcuno, parlando
per mezzo dello Spirito di Dio, dica: «Gesù è il Signore!» (1 Cor
12,3). Qui lo Spirito è la fonte dell’ispirazione, ma chi esprime tale
convinzione è il credente.
Similmente Paolo affermò: «Ora
lo Spirito dice esplicitamente che nei tempi futuri alcuni apostateranno
dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demoni»
(1 Tm 4,1). Questa era una convinzione generale, che lo Spirito dava ai credenti
del tempo e specialmente a Paolo; perciò, egli si guardò dal presentare tali
parole come un discorso diretto dello Spirito di Dio: «Così parla lo Spirito
Santo: “In tempi futuri, avverrà che...”».
Per l’autore della lettera agli Ebrei era, invece, corretta l’attribuzione di
una citazione dell’AT allo Spirito: «Perciò, come dice lo Spirito
Santo, “Oggi, se udite la sua voce...”» (Eb
3,7ss). Questa era una parola, che Dio aveva già detto molti secoli prima (Sal
95,8ss). Ciò corrisponde a questa altra formulazione: «Davide stesso
ha detto, per lo Spirito Santo: “Il Signore ha detto...”»
(Mc 12,36; cfr. At 4,25).
Anche in Apocalisse esiste la seguente locuzione: «Chi ha orecchio
ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese»
(Ap 2,7.11.17; 2,29; 3,6.13.22). In effetti, tale formula si trova alla fine di
ogni lettera indirizzata dal Signore Gesù a un singolo conduttore di chiesa. Lo
Spirito porta alla mente dei credenti delle chiese ciò, che Gesù aveva già
pronunciato. E questo era ciò, che il Signore aveva promesso ai suoi apostoli
(Gv 14,25s; 15,26; cfr. Gv 2,22; 12,16).
Una sola volta si trova la locuzione: «Sì, dice lo Spirito»
in un discorso fatto da una «voce dal cielo» (Ap 14,13), che in Apocalisse
appartiene in genere a un inviato di Dio o a uno dei 24 anziani; tale
espressione fu usata per confermare, non per introdurre un discorso diretto
dello Spirito di Dio.
Si noti che nel NT, pur essendo lo Spirito Santo attivo nella vita di Gesù o di
un suo rappresentante, a proferire le parole erano Gesù stesso o gli uomini, e
cioè a proprio nome
(Lc 10,21; At 4,8; At 13,9ss).
Certo, lo Spirito Santo può dare una intuizione spirituale ai suoi
servitori sul daffare, come a Filippo (At 8,29), a Pietro (At 10,19s; 11,12) o
ad altri (At 13,2), ma essi non presentarono agli altri un loro discorso del
tipo: «Così parla lo Spirito di Dio: “Questo e quello...”».
L’unico discorso diretto dello Spirito non è neppure singolare, ma è
un’invocazione corale a Gesù: «E lo
Spirito e la sposa dicono: “Vieni!”. E chi ode dica: “Vieni!”... Colui
che attesta queste cose, dice: “Sì; vengo tosto!”. “Amen! Vieni, Signor Gesù!”»
(Ap 22,17.20).
Tutto questo è un po’ poco, perché alcuni ne abusino per mettere le proprie
parole in bocca allo Spirito di Dio.
►
Spirito e rivelazione oltre la Scrittura?
{Nicola Martella} (D)
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-By_Spirito_Avv.htm
04-08-2015;
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