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BENEDIZIONE DELL’ANNO IN PERICOLO?

 

 di Nicola Martella

 

 

1.  UN TESTO CON GRANDI ATTESE

     Avevo ricevuto diverse volte l’avviso d’un prossimo «grande evento» (così anche l’oggetto dell’avviso) da parte di «Daniela» di «Villa El Shaddai». Devo ammettere che, sebbene abbia sentito il dovere di intervenire, ho rimandato ogni volta, sperando che lo facesse qualche altro. Purtroppo nessuno, che io sappia, è entrato nella breccia e ha preso posizione. Possibile che ognuno pensi alla propria via e pensi ai fatti suoi? Questa volta ho dovuto prendermi le mie responsabilità, sebbene a gente ormai tollerante di tutto ciò non piacerà.

     Ecco l’ultimo testo ricevuto (originale tutto in stampatello, ho aggiunto i segni di interpunzione):

«Ultimi posti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Prenotatevi, accorrete, non perdete la benedizione dell’anno

Per informazioni chiamare allo xxx [numero eliminato, N.d.R.]

A presto

Dio vi benedica

Chiesa Cristiana del Pieno Evangelo» {12-07-2008}

 

 

2.  ANALISI DEL TESTO

     Ecco alcune mie riflessioni spontanee, sorte dopo aver lesto un simile testo.

     ■ Visto che è annunciato un «grande evento» ho pensato al rapimento della chiesa o al ritorno di Cristo. Che essi soli ne siano al corrente? No, deve trattarsi di un’altra cosa, visto che nessuno ne sa il momento (Mt 24,36.50).

 

     ■ «Ultimi posti»? Con tanti punti esclamativi nell’originale si deve pensare subito a una specie di arca di Noè. Oppure che il tempo della grazia sta per terminare, poiché finalmente è «entrata la pienezza dei Gentili» (Rm 11,25); non può essere, altrimenti vedremmo «tutto Israele salvato» (v. 26). Vuoi vedere che riguardo ai martiri è «completo il numero dei loro conservi e dei loro fratelli»? (Ap 6,11). Non può essere, altrimenti ci troveremmo durante la gran tribolazione.

 

     ■ «Prenotatevi, accorrete, non perdete…»: Deve trattarsi di qualcosa di veramente urgente e spettacolare, che nella storia non si verificherà mai più così in fretta, come una cometa che sfiora la Terra ogni 100.000 anni. Oppure finalmente compariranno angeli del cielo ad annunciare qualcosa di grandioso (Lc 2,9-14), Mosè ed Elia (Mt 17,3s) o i due testimoni escatologici (Ap 11,3ss)?

 

     ■ «La benedizione dell’anno»: La cosa dev’essere seria! Chi la perde, è spacciato per quest’anno e magari deve aspettare all’anno prossimo! E con l’inflazione e le avvisaglie di recessione che stanno in giro, chi se lo può permettere! Conosco la «Villa El Shaddai», ma non è il nuovo «monte Gherizim» (Dt 11,29; 27,12), è in pianura . E se tutti i credenti d’Italia vorranno andarsi a prendere la «benedizione dell’anno», ci saranno problemi d’ordine pubblico, si bloccherà l’attigua autostrada, ci saranno problemi di approvvigionamento e d’igiene, dovrà intervenire la protezione civile e le file di persone saranno di centinaia di chilometri in tutte le direzioni. Che caos! Fortunato chi avrà i primi numeretti!

     Chi si sarà scomodato per impartire tale «benedizione dell’anno»? Forse il sommo Sacerdote che una volta l’anno faceva l’espiazione (Lv 16,10ss) e metteva la benedizione sul popolo? (Nu 6,23ss; 9,22s). Non può essere, visto che siamo sotto la grazia e nel nuovo patto. Va bene che alcuni chiamano la loro sala di culto «tempio», ma quello di Gerusalemme era altra cosa, no? Forse per l’occasione resusciterà uno dei profeti come Samuele (cfr. 1 Sm 15,13) o uno degli apostoli?

 

     ■ «Chiesa Cristiana del Pieno Evangelo»: L’espressione «Pieno Evangelo» presume che ci sia anche un Evangelo meno pieno o addirittura vuoto. Anche Paolo ha quindi sbagliato non dicendoci nulla in merito!? Perché Gesù ha puntualizzato specialmente l’«Evangelo del regno» (Mt 4,23; 9,35; 24,14) e Paolo ha parlato solo dell’«Evangelo», del «mio Evangelo» (Rm 2,16; 16,25; 2 Tm 2,8) e dell’«Evangelo di [Gesù] Cristo» (2 Cor 9,13; 10,14, Fil 1,27; 1 Ts 3,2; 2 Ts 1,8), senza rivelarci che ne esiste anche uno «pieno»? Come faremo a sapere se il nostro «Evangelo» ha la pressione giusta o se è un po’ sgonfio? [ Quanto dev’essere pieno l’Evangelo?]

 

 

3.  I SOGNI E LA REALTÀ

     La missiva aveva un allegato. Ma che delusione, aprendolo: era il solito seminario annunziato da mesi, dal titolo «Alzatevi profeti!!!». Il programma ha la presunzione di creare cristiani «allenati e equipaggiati per la nostra generazione e diventare dei portatori di luce»: coloro che non ci vanno, non potranno essere «portatori di luce»? Inoltre si vuole addirittura «ascoltare il cuore del Padre». Come? Durante «6 giorni di grande celebrazione, festa, gioia e profezia». Inoltre si vuole celebrare il «60° anniversario della formazione dello Stato d’Israele attraverso la sua propria danza». Quale Levita sarà mai stato invitato?

     Ecco qui di seguito le persone che comunicheranno la «benedizione dell’anno».

 

     ■ Profeta Louise Davidson: Di questa australiana si dice: «Il suo è un ministero profetico che per la potenza di Dio trasforma vite e porta guarigione interiore a persone in tutto il mondo».

     Mi sono chiesto: Dov’è scritto nel NT che le donne abbiano un «ministero profetico» nelle chiese? Mistero. Conosciamo i nomi di profeti maschi (At 13,1), ma di donne? Filippo aveva figlie che profetavano (At 21,8), ma non avevano un pubblico «ministero di profetesse» a differenza di un «profeta di nome Agabo» (v. 10). Il ministero di profeta era abbinato a quello di dottore della parola (At 13,1) o a quello di apostolo (Lc 11,49; Ef 2,20; 3,5; Ap 18,20) e come questi era relegato solo ai maschi (1 Cor 12,28; Ef 4,11). Il termine «profetessa» nel NT è usato da Pentecoste in poi solo in modo negativo (Ap 2,20 Jezabel); quindi? Possibile che la «benedizione dell’anno» sarà trasmessa proprio mediante un ministero femminile non previsto nel NT? Per l’approfondimento rimando all’articolo «La donna in 1 Corinzi 14» in Nicola Martella, Generi e ruoli 2 (Punto°A°Croce, Roma 1996), pp. 28-41.

 

     ■ Missionario Ronen Medina: Egli sarebbe un «Giudeo Sefardita Messianico», «Direttore del Ministero Shalom» e «Maestro di danza ebraica». Visto che «il suo ministero» sarebbe di «riconciliare Giudei e Cristiani in un solo popolo», la danza è il modo giusto per farlo? Pensavo che l’unico modo per riconciliare le persone con Dio e fra di loro (Giudei e Gentili) fosse l’Evangelo, ossia la morte del Figlio di Dio (Rm 5,10s; 2 Cor 5,18ss; Ef 2,14ss, Col 1,20ss). Si vede che questo è ormai superato e che la danza riesca meglio.

            Strano modo di riconciliare ha questo rabbino. Dov’è scritto che bisogna riconciliare «Giudei e Cristiani»? I Giudei che credono in Gesù non sono anch’essi «Cristiani»? Pensavo che Paolo volesse riconciliare in un corpo unico, la chiesa, «Giudei e Gentili» (At 20,21; 1 Cor 1,24; 12,13). Perciò che cosa s’intende per «riconciliare Giudei e Cristiani in un solo popolo»? Si vuole fare una grande ecumene fra i Giudei che non credono in Gesù quale Messia e i Cristiani che ci credono? Quindi, che razza di missionario è tale rabbino danzatore?

            Inoltre, dov’è scritto che nella chiesa debba esistere un «Giudeo Sefardita Messianico»? Che cos’è questa nuova moda di presentarsi come «rabbini messianici»? Eppure proprio Gesù aveva raccomandato ai suoi discepoli: «Ma voi non vi fate chiamare “Rabbi”, perché uno solo è il vostro maestro, e voi siete tutti fratelli» (Mt 23,8; rabbi = ebr. lett. “mio grande” per "mio signore"; cfr. monsignore). Non è ora che torniamo alla semplice ubbidienza verso i comandamenti di Gesù?

     Devo pensare a Paolo da Tarso che, essendo pure in origine rabbino, fariseo e dottore della legge (Fil 3,5s), affermò: ««Io reputo anche ogni cosa essere un danno di fronte alla eccellenza della conoscenza do Cristo Gesù, mio Signore, per il quale rinunciai a tutte queste cose e le reputo tanta spazzatura alfine di guadagnare Cristo» (v. 8).

 

     ■ Pastore Rosa Grasso: È presentata come «Presidente e Fondatore» della «Chiesa Cristiana del Pieno Evangelo». Dell’Evangelo «sgonfio» e di quello «pieno» abbiamo parlato sopra. Di là delle qualità personali di questa credente, ho dovuto pensare al fatto che le donne nella chiesa apostolica non avevano ministero pubblico. Della donna Paolo scriveva: «Poiché non permetto alla donna [gr. gyné] d’insegnare, né d’usare autorità sull’uomo [gr. aner], ma stia in silenzio» (1 Tm 2,12). Mettiamo fuori uso la Parola di Dio per le nuove mode pastorali femminili? Mi fermo qui su tale soggetto, rimandando all’articolo «Ministeri preclusi alle donne» in Nicola Martella, Generi e ruoli 2 (Punto°A°Croce, Roma 1996), pp. 83-102.

Donne conduttrici di chiesa? {Giovanni Fogato} (A)

Il pastorato femminile? {Nicola Martella} (A)

Il pastorato femminile? Parliamone 1 {Nicola Martella} (T)

Il pastorato femminile? Parliamone 2 {Nicola Martella} (T)

Pastorato femminile: tesi a confronto 1 {Antonella Valenti - Nicola Martella} (T/A)

Pastorato femminile: tesi a confronto 2 {Davide Casà - Nicola Martella} (T/A)

 

Che aspetta chi si recherà a Campi Bisenzio per prendersi la «benedizione dell’anno»? Ecco che cosa viene promesso: «Ministrazione personale, falò, sorprese, danza e bandiere». Saranno questi i metodi con cui Dio vuole comunicare la «benedizione dell’anno» mediante tali tre persone? Sarà proprio Dio a essere lì presente con il suo «cuore del Padre»?

     Non metto in dubbio che Louise Davidson, Ronen Medina e Rosa Grasso abbiano tanti aspetti positivi nella loro vita. Saranno proprio loro ad allenare ed equipaggiare i cristiani e a renderli «portatori di luce»? (quale luce?). Agisce Dio veramente in modo così straordinario mediante categorie (Giudeo Sefardita Messianico) e ministeri (Maestro di danza Ebraica) non previsti nelle trattazioni del NT? Farà Dio ciò veramente mediante due donne per le quali Dio non ha previsto nel nuovo patto un ministero pubblico di proclamazione (profeta) e di guida di chiesa (pastore)? Basterà aver mascolinizzato le categorie a cambiare le cose? Darà Dio la benedizione dell’anno» proprio mediante l’infrazione del decoro e dell’ordine ecclesiale? (1 Cor 14,40). Parlerà Dio proprio mediante due donne che non stanno al posto che Dio ha prescritto per loro? Si vede che Paolo insegnava inutilmente: «Come si fa in tutte le chiese dei santi, tacciansi le donne nelle assemblee, perché non è loro permesso di parlare, ma debbono star soggette, come dice anche la legge» (1 Cor 14,34). Agirebbe quindi Dio mediante persone, seppur onorabili, che disobbediscono alla sua Parola in cose così importanti? Mistero!

 

«Per nostro mezzo imparate a praticare il “non oltre quel che è scritto”; affinché non vi gonfiate d’orgoglio esaltando l’uno a danno dell’altro» (1 Cor 4,6).

«Studiati di presentare te stesso approvato dinanzi a Dio: operaio che non abbia ad essere confuso, che tagli rettamente la parola della verità» (2 Tm 2,15).

 

► URL:

http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Benedizione_anno_pericolo_Car.htm

16-07-2008; Aggiornamento: 19-07-2008

 

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